Un altra dicotomia saussuriana. Comparazione e cambiamento linguistico. Evoluzione del linguaggio. sviluppo storico delle lingue.
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- Giancarlo Cortese
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1 Un altra dicotomia saussuriana Comparazione e cambiamento linguistico Le lingue si possono studiare in Sincronia: analizzando la struttura della lingua in un dato momento, e in Diacronia: nel loro sviluppo storico, analizzando I meccanismi del cambiamento linguistico. Evoluzione del linguaggio e sviluppo storico delle lingue Ad un certo punto della sua storia biologica, la nostra specie ha acquisito la facolta di linguaggio (certamente dopo la separazione dai primati non umani, certamente prima dell uscita dall Africa del gruppo ancestrale di Homo Sapiens, intorno a anni fa o poco prima). Quando e come questa capacità sia entrata nel nostro patrimonio biologico è questione estremamentedifficile da formulare in termini scientifici: il linguaggio non lascia tracce comparabili ai fossili o ai manufatti litici. Questione del tutto diversa è quella dello sviluppo storico (diacronico) delle lingue, che può essere affrontata con metodi precisi: possiamo studiare i meccanismi del cambiamento linguistico, stabilire legami di parentela tra le lingue, ricostruire (in una certa misura) lingue antecedenti a lingue attestate (protogermanico, protoslavo, protoindoeuropeo,.) Evoluzione del linguaggio Malgrado la difficoltà del tema, alcuni punti sono chiari: Il linguaggio umano e un sistema qualitativamente diverso rispetto ai sistemi di comunicazione animale, per esempio nella ricchissima combinatoria sintattica. E quindi un sistema che e emerso dopo la separazione dai primati non umani. Lafacolta dilinguaggioè assolutamente uniforme attraverso la specie: non ci sono lingue primitive e lingue avanzate, tutte le lingue note sono simili per strutturazione, complessità, potere espressivo; ogni bambino è egualmente predisposto ad acquisire qualunque lingua. La mancanza di variazione nella facoltà di linguaggio suggerisce che questa capacità cognitiva sia una acquisizione relativamente recente per la nostra specie, che non ha avuto il tempo di diversificarsi (così come, del resto, tutte le fondamentali capacità cognitive umane). Out of Africa Homo sapiens anatomicamente moderno è apparso in Africa orientale, forse non molto prima di anni fa (ma il punto è molto discusso tra i paleoantropologi). La nuova specie si è diffusa in tutta l Africa centromeridionale, ed ha lentamente cominciato ad espandersi in Asia attraverso il Vicino Oriente. E arrivata fino in Australia circa anni fa. In Europa anni fa. In Nord America (attraverso lo stretto di Bering) circa anni fa (ma il punto è controverso) e si è rapidamente espansa per il continente americano. L espansione austronesiana ha popolato le isole dal Madagascar alla Nuova Zelanda all Isola di Pasqua. 1
2 Sviluppo della linguistica comparativa nell 800 Risale alla fine del 700 l osservazione che il sanscrito fosse imparentato alle lingue dell Europa (William Jones). La parentela emergeva da corrispondenze sistematiche tra I suoni delle diverse lingue: Sanscrito Greco Latino Gotico pitar patér pater fadar Tali corrispondenze potevano essere analizzate come risultanti da regole diacroniche (o leggi ) di modifica sistematica dei suoni a partire da una forma antecedente comune. Un esempio: la legge di Grimm Jacob Grimm (1822) osservò che 1. Alle occlusive sorde del sanscrito, del greco, del latino (e delle lingue romanze) corrispondevano sistematicamente fricative sorde nelle lingue germaniche: Padre father, pesce fish, tre three, tenue thin, capo head, corno horn, ecc. 2. Alle occlusive sonore in sanscrito, ecc., corrispondevano occlusive sorde: Due two, dente tooth, grano korn, genere kin, agro acre, 3. Alle occlusive aspirate sonore sanscrite (fricative sorde in latino) corrispondono occlusive sonore nelle lingue germaniche: Sanscr. bharami, lat. fero, ingl. bear Un esempio, la legge di Grimm Queste corrispondenze permettono di formulare ipotesi sulle forme indoeuropee originarie e sulle leggi fonetiche che hanno portato alle forme attestate nelle diverse famiglie indoeuropee (prima rotazione consonantica): 1. ie i.e. p, t, k > germ. f, θ, h 2. i.e. b, d, g > germ. p, t, k 3. i.e. bh, dh, gh > germ. b, d, g. 2
3 Il latino e l italiano: mutamenti nel vocalismo tonico e atono Vocali latine e italiane VĪNU(M) > vino VĬRĬDE(M) > verde STĒLLA(M) > stella VĔNTU(M) > vεnto ĂMO > amo SĀNU(M) > sano ŎCTO > ɔtto SŌLE(M) > sole BŬTTE(M) > botte (NB: lat. tardo) LŪNA > luna Invarianza e variazione nella comparazione sincronica Comparando le lingue sincronicamente, si osserva che alcune proprietà rimangono invarianti, sono universali, mentre altre proprietà sono soggette a variazione. Una teoria generale del linguaggio deve trattare entrambi gli aspetti. Grammatica universale e grammatiche particolari Grammatica universale: il sistema che esprime le proprietà universali, e definisce la nozione generale di lingua umana possibile. Grammatica particolare: la grammatica di una particolare lingua, una realizzazione concreta del sistema astratto della grammatica universale. La grammatica universale come sistema di principi e parametri (Chomsky 1981) Secondo questo modello, la grammatica universale è costituita da due tipi di entità: I principi, che esprimono gli universali linguistici, l invarianza; e I parametri, che esprimono la variazione interlinguistica possibile. I parametri possono essere concepiti come punti di scelta binaria, biforcazioni irriducibili di proprietà che possono variare tra le lingue. Acquisizione della sintassi di una lingua (ma anche della fonologia): fissazione dei parametri in base all esperienza. Alcuni principi l architettura in livelli gerarchizzati: la fonologia, la morfologia, la sintassi. I principi costitutivi della struttura sillabica. La distinzione tra morfologia flessiva e derivazionale, e tra questiprocessie e la composizione. I principi della struttura sintagmatica (la teoria X barra). Il principio della dipendenza dalla struttura. I principi del legamento, e gli ingredienti strutturali che ne sono alla base (c comando).. 3
4 Alcuni parametri I tratti distintivi scelti da ciascuna lingua. Le variazioni possibili di attacco, nucleo e coda sillabici. L ordine testa complemento. La realizzazione di T come affisso o come parola autonoma. Il soggetto nullo. La presenza o assenza di movimento in certe costruzioni, per es. le interrogative... Lingue VO e lingue OV [ V O ] [ O V ] French : Jean [ aime Marie ] Latin : Tullius [ Flaviam amat ] Chicewa: Njuchi [ zi na wa lum a alenje] Japanese: John ga [ Mary o butta ] bees bit hunters John Mary hit Edo: Ozo [ mien Adesuwa ] Navajo: Ashkii [ at ééd yiyiiltsa ] Ozo found Adesuwa Boy girl saw Greenberg 1963 Osservando un ampio campione di lingue, J. Greenberg ha notato correlazioni statistiche tra certe proprietà: (1) V O : 19 O V : 11 P O : 16 O P : 11 O P : 3 P O : 0 le lingue VO tendono ad essere PO, le lingue OV tendono ad essere OP (2) VO: 11 OV: 8 Aux V: 10 V Aux: 8 V Aux: 1 Aux V: 0 «le lingue VO tendono ad essere Aux V, le lingue OV tendono ad essere V Aux» Lingue coerentemente a testa iniziale o finale: inglese e giapponese John is showing pictures of himself John ga zibun no syasin o mise te iru John himself of pictures showing is TP TP 3 3 NP T NP T John 3 John ga 3 T VP VP T is 3 3 iru V NP NP V is showing 3 3 mise te N PP PP N showing pictures 3 3 syasin o P N N P picture of himself zibun no himself of Parametro testa complemento Parametro del soggetto nullo (1) [ X Complemento] oppure [ complemento X ] Le lingue tendono a fissare il parametro d ordine dordine coerentemente per tutte le teste: un sistema coerente è più semplice perché contiene una sola istruzione di ordine comune a tutte le teste; un sistema incoerente richiede una istruzione per ogni tipo di testa. 1. Soggetto pronominale nullo: (1)a è partito b * has left 2. Inversione libera del soggetto: (2)a è partito Gianni b * has left John 3. Estrazione del soggetto: (3)a Chi credi che sia partito? b * Who do you believe that has left? 4. Ricchezza del paradigma morfologico di accordo: (4)a Part o, i, e, iamo, ite, ono. b Leave, s 4
5 Parametro del soggetto nullo Le lingue con una specificazione ben differenziata del paradigma di accordo tendono a consentire un pronome nullo in posizione soggetto: I tratti di persona e numero sono pienamente recuperabili dalla flessione verbale. Il pronome nullo può essere referenziale o non referenziale (espletivo): (5)a è arrivato b è piovuto Il pronome non referenziale nullo in lingue come l italiano può essere utilizzato per riempire la posizione soggetto della frase, consentendo una maggior libertà nel posizionamento del soggetto referenziale, che può essere collocato in fondo alla frase (come in (2)), o essere estratto (come in (3)). Il cambiamento linguistico come cambiamento dei valori parametrici Tutti gli aspetti della lingua possono cambiare nel tempo: una nuova generazione di parlanti elabora un sistema grammaticale leggeremente diverso dalla generazione precedente, e la somma di piccoli cambiamenti produce, a distanza di tempo, un sistema significativamente diverso da quello di partenza I cambiamenti sintattici sono esplicitamente caratterizzabili come cambiamenti parametrici: così, una lingua OV (latino) può dar luogo ad una lingua VO (italiano), una lingua a soggetto nullo (francese antico) può dar luogo ad una lingua a soggetto non nullo (francese attuale; analogamente per il portoghese europeo e il portoghese brasiliano), ecc. Il parametro V a T (1)a I will often meet Mary b Io incontrerò spesso Maria (2)a I will [often meet Mary ] b Io erò [spesso incontr Maria ] Parametro V a T Che cosa succede con le flessioni residuali dell inglese s, ed, ecc.? Mentre il verbo si sposta a T in italiano, la flessione temporale si sposta a V in inglese: (1)a Gianni e [ spesso ved Maria ] b Gianni ved e [ spesso Maria ] (2)a John s [ often see Mary ] b John [ often see s Mary ] V a T: una generalizzazione Nelle lingue con flessione verbale ricca, T attrae V; Nelle lingue con flessione verbale povera, V non si muove e T si sposta a V. Per es, comparando le lingue scandinave, si osserva che l islandese, che ha flessione verbale ricca, si comporta come l italiano (e le altre lingue romanze); lo svedese, il norvegese, il danese, che hanno flessione verbale povera, si comportano come l inglese. NB: il faroese, che ha ricchezza intermedia, è sintatticamente in fase di transizione tra la situazione dell islandese e la situazione dello scandinavo continentale. 5
6 V a T e la negazione (1)a Jean n a pas vu Marie b John has not seen Mary c Gianni non ha (più) visto Maria (2)a Jean ne voit pas Marie b *John sees not Mary (OK John does not see Mary) L inglese del XVI secolo I. Roberts (1993) "V movement began to decline in the latter part of xvi century and was lost from colloquial language in the xvii century: a If I gave not this accompt to you (1557) b In doleful way they ended both their days (1589) c I know not (Hamlet) d go not to Wittenberg (Hamlet) e I speak not to him (Hamlet) c Gianni non vede (più) Maria L inglese del XVI secolo Un paradigma verbale: Is: cast Ip: cast( e) IIS: cast est IIp: cast( e) IIIS: cast eth IIIp: cast( e) Con l impoverimento del paradigma verbale, l inglese dell inizio del XVII secolo perde la possibilità del movimento di V a T. Si può così mostrare la relazione diacronica tra una propretà morfologica (la ricchezza della flessione verbale) e una proprietà sintattica (il movimento di V a T. 6
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