CORSO DI POLITICA ECONOMICA PER L INNOVAZIONE FACOLTÀ DI ECONOMIA R.GOODWIN UNIVERSITÀ DI SIENA
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- Geraldo Zani
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1 FACOLTÀ DI ECONOMIA R.GOODWIN UNIVERSITÀ DI SIENA PROF.SSA MARIA ALESSANDRA ROSSI Introduzione al corso Determinanti dell innovazione
2 SCHEMA DELLA LEZIONE Perché questo corso? Come superare l esame? Definizioni essenziali Le basi del processo innovativo Il modello lineare Il superamento del modello lineare
3 Detroit, abitanti Fonte: LakesnWoods.com
4 Detroit, abitanti
5 Seattle, abitanti
6 Seattle, abitanti
7 Apple spaceship campus lavoratori Apple a Cupertino lavoratori esterni qualificati lavoratori esterni non qualificati Fonte: More* 2012
8 IL MODELLO APPLE 35% Remunera: - Fabbricazione componenti elettronici (Singapore e Taiwan) - Assemblaggio (Cina) 321$ 65% Remunera innovazione California Fonte: More* 2012
9 L INNOVAZIONE È UNO DEI FATTORI INVISIBILI CHE SPIEGANO LA CRESCITA DEI PAESI/REGIONI La crescita del PIL si spiega solo in minima parte (4,7%) con l aumento della quantità di fattori produttivi (K e L) La maggior parte della crescita (95,3%) si spiega con un insieme di fattori invisibili (Abramovitz, 1956) il residuo : Organizzazione del lavoro e della produzione Economie di scala Investimento in R&S e uso di conoscenze più avanzate Formazione dei lavoratori Caratteristiche istituzionali Il residuo è spesso chiamato la produttività totale dei fattori
10 PERCHÉ L INNOVAZIONE È CRUCIALE PER L ITALIA? Tasso di crescita PIL 50,00% 45,20% 45,00% 40,00% 35,00% 30,00% 26,90% 25,00% 20,00% 17% 15,00% 10,00% 5,00% 0% 0,00% Anni '70 Anni '80 Anni '90 Oggi Tasso di crescita PIL
11 L ITALIA HA UNA SCARSA PERFORMANCE INNOVATIVA Fonte: EU Innovation Scoreboard 2011
12 COME ACCENDERE IL MOTORE DELL INNOVAZIONE IN ITALIA??
13 QUESTO CORSO SERVE A SCIOGLIERE QUESTO ED ALTRI DUBBI Da dove viene l innovazione? Perché le attività innovative si concentrano in specifiche zone e non in altre? Come si può stimolare l innovazione? Quali sono gli ostacoli alla trasformazione di un idea in innovazione? Quali sono gli effetti dell innovazione sull occupazione?.
14 IL METODO Approccio interdisciplinare (economia, business, storia economica) Combinazione di analisi teorica e conoscenze applicate Metodo didattico interattivo: essenziale la partecipazione in classe!
15 COME STUDIARE PER QUESTO CORSO Studiare il libro e il materiale fornito (non appunti e sbobinature di dubbia provenienza) Fare molta attenzione alla terminologia utilizzata: le parole sono importanti! Focalizzare l attenzione sui concetti-chiave e non sui dettagli (il materiale è molto denso e pieno di rimandi, siate sicuri di aver colto il punto!)
16 MODALITÀ D ESAME Due opzioni: Modalità tradizionale: Esame scritto con test a risposta multipla e domande a risposta aperta Modalità alternativa Esame scritto più breve con test a risposta multipla e domande a risposta aperta (comunque su tutto il programma - 60% del voto) Breve elaborato scritto o presentazione in classe su tema da concordare con il docente (40% del voto) La scelta della modalità alternativa deve essermi comunicata entro le prime due settimane di corso Per entrambe le forme di valutazione è prevista la prova intermedia (a meno che mi chiediate di non farla) Le modalità di redazione dell elaborato/preparazione della presentazione saranno spiegate dettagliatamente durante il corso
17 STRUTTURA DEL CORSO 1 3 MARZO Introduzione al corso CAPIRE L INNOVAZIONE MARZO Finanziare l innovazione: perché può essere un problema? 4 11 MARZO Determinanti dell innovazione: imprenditorialità e start up MARZO Determinanti dell innovazione: corporate governance 7 31 MARZO Determinanti dell innovazione: struttura del mercato APRILE Determinanti dell innovazione: domanda APRILE Network e standard APRILE Open innovation e user-driven innovation APRILE Misurazione dell innovazione e indicatori APRILE Sistemi innovativi: concetto e applicazioni 15 5 MAGGIO Effetti dell innovazione: produttività e occupazione 16 6 MAGGIO Effetti dell innovazione: crescita
18 STRUTTURA DEL CORSO/ MAGGIO L innovazione in Italia CAPIRE L INNOVAZIONE PROMUOVERE L INNOVAZIONE MAGGIO Gli strumenti per stimolare l innovazione: quadro d insieme MAGGIO Il sistema di proprietà intellettuale MAGGIO Sessione interattiva
19 COSA C È DIETRO L INNOVAZIONE??
20 PRIMO PASSO: COSA VOGLIAMO CAPIRE? Invenzione Innovazione Diffusione nuova idea, nuovo sviluppo scientifico o novità tecnologica non ancora introdotta sul mercato applicazione dell invenzione nell ambito di un nuovo prodotto o processo produttivo Processo di adozione di un innovazione da parte delle imprese utilizzatrici o dei consumatori finali La teoria economica non cerca di spiegare Leonardo Ma può dirci molte cose sulla Apple, sul successo degli Stati Uniti ecc. NB: la distinzione fra questi concetti è spesso sfumata
21 MOLTE FORME DI INNOVAZIONE Innovazione di prodotto: miglioramento di un prodotto esistente o creazione di un nuovo prodotto che soddisfi nuove esigenze del cliente (qualità, prestazioni, domanda prima inesistente). Innovazione tecnologica di processo: miglioramento o creazione ex novo di un processo produttivo, che permetta di ridurre i costi, migliorare la qualità od ottenere nuovi prodotti. Innovazione organizzativa di processo: cambiamento della struttura organizzativa dell impresa con l obiettivo di migliorarne la gestione, adattandosi ai cambiamenti del proprio business e del contesto di riferimento. Può trattarsi anche di accordi fra imprese Fra le più rilevanti innovazioni organizzative, le innovazioni nel sistema di distribuzione (Chandler, 1990) Apertura di nuovi mercati Ingresso in nuovi settori
22 INNOVAZIONI PIÙ O MENO NUOVE Distinzione delle innovazioni in relazione al grado di novità rispetto alla tecnologia, all organizzazione e alla domanda esistenti in (Freeman e Soete, 1997): Innovazioni incrementali/marginali: miglioramento di un processo, di un prodotto o servizio rispetto ad uno specifico design dominante, architettura di prodotto, processo produttivo o domanda esistenti. Innovazioni radicali: introduzione di prodotti o processi radicalmente nuovi rispetto a quelli esistenti. L impatto cumulativo delle innovazioni incrementali può essere altrettanto rilevante di quello delle innovazioni radicali Molte innovazioni incrementali sono essenziali per realizzare i benefici di quelle radicali Rivoluzioni tecnologiche: gruppi di innovazioni con effetti sistemici Imitazione/trasferimento tecnologico: introduzione di un innovazione esistente in un nuovo contesto
23 COSA DETERMINA L INNOVAZIONE? Come per altri beni economici, fattori di domanda e di offerta Inizialmente l attenzione degli economisti tutta sui fattori di offerta, poi anche attenzione alla domanda Molto importanti gli effetti di feedback fra domanda e offerta Il caso e fattori non prevedibili giocano un ruolo nel processo innovativo
24 FATTORI DI OFFERTA Opportunità tecnologiche (stato delle conoscenze scientifiche e tecnologiche) Alcune invenzioni non si traducono immediatamente in innovazioni perché manca una base scientifica/tecnologica adeguata (es. aeroplano di Leonardo) Costo e disponibilità degli input dell innovazione (soprattutto nella forma di capitale umano e macchinari adeguati) Modifiche nel prezzo relativo dei fattori possono influenzare l innovazione (es. auto ecologiche e prezzo dei carburanti) Improvvisa carenza di input essenziali può spingere all adozione di tecnologie (es. adozione di tecnologie che consentivano di risparmiare lavoro in coincidenza degli scioperi del XIX sec. in Inghilterra) Condizioni di appropriabilità (capacità di trarre profitto dall innovazione)
25 FATTORI DI DOMANDA Prezzo (es. riduzione dei prezzi dovuta ad introduzione innovazione di processo) Valore/beneficio attribuito all innovazione da consumatori e produttori
26 QUALE SPINTA PREVALE? OFFERTA O DOMANDA? Technology push Scienza di base Scienza applicata/ ingegneria Produzione Marketing Market pull Esigenze di mercato Sviluppo Produzione Vendite
27 L INNOVAZIONE COME PROCESSO: IL MODELLO LINEARE Base scientifica Progresso tecnico/ crescita Ricerca di base Ricerca applicata Sviluppo Produzione Commercial izzazione Il modello lineare del processo innovativo ipotizza: Una sequenza di fasi distinte Un unica direzione di causalità (dalla ricerca scientifica al progresso tecnico)
28 LE DIVERSE FASI DEL PROCESSO INNOVATIVO NON SONO NECESSARIAMENTE DISTINTE I quadranti di Stokes offrono una visione più sofisticata della relazione fra ricerca di base e ricerca applicata AOenzione per uplizzo prapco? No Sì Ricerca delle spiegazioni dei fenomeni naturali Sì Ricerca di base pura (Bohr) Ricerca di base funzionale all uso (Pasteur) No Ricerca applicata pura (Edison)
29 LA DIREZIONE DI CAUSALITÀ DEL MODELLO PUÒ ESSERE ROVESCIATA: TECNOLOGIA SCIENZA La ricerca applicata e l innovazione hanno spesso portato a nuove scoperte scientifiche Sviluppi della strumentazione rendono possibili nuovi approcci di ricerca (es. microscopio elettronico ha reso possibile lo sviluppo della nanotecnologia, che esisteva già dal 1910) La ricerca di una soluzione a problemi tecnici può portare accidentalmente ad un progresso scientifico (es. motore a vapore e termodinamica) Nathan Rosenberg è stato il pioniere dell analisi delle relazioni fra scienza e tecnologia ( How exogenous is science, 1981)
30 LA DIREZIONE DI CAUSALITÀ DEL MODELLO PUÒ ESSERE ROVESCIATA: USO/DIFFUSIONE INNOVAZIONE L uso di un prodotto/tecnologia può condurre a miglioramenti che determinano ulteriori innovazioni Molte forme di creazione di conoscenza diverse dall attività di R&S formale (learning by searching) Learning by doing miglioramento di tecnologie e processi nell ambito della fase di produzione (diffuso soprattutto nei settori che comportano produzioni ripetitive come semiconduttori, aereonautica, chimica) Learning by using acquisizione di conoscenze ed applicazione di miglioramenti tecnologici da parte degli utilizzatori di prodotti e tecnologie (von Hippel software, kite surfing, farmaceutica) Learning by interacting apprendimento dall interazione con clienti, fornitori e concorrenti
31 IL MODELLO A CATENA DI KLINE E ROSENBERG (1986)
32 Had the idea been true that science is the initiating step in innovation, we would never have invented the bicycle (KR, p.288).
33 DAL MODELLO A CATENA DI KLINE E ROSENBERG EVIDENZIA I PROBLEMI DEL MODELLO LINEARE Solo una minoranza di innovazioni può essere ben rappresentata dal modello lineare Non tutte le innovazioni vengono da conoscenze scientifiche Normalmente le innovazioni sono realizzate mettendo insieme le conoscenze esistenti e si ricorre alla ricerca solo se queste non bastano La tecnologia influenza la scienza in molti modi (v. sopra) Le innovazioni sono spesso incrementali L innovazione comporta molti cicli e feedback Potenziato da Gibbons (1994): la scienza è un processo sociale cui contribuiscono una molteplicità di attori (istituzioni di ricerca, enti governativi, società private ecc.)
34 LE FONTI DELL INNOVAZIONE PREVALENTI VARIANO TRA SETTORI macchine per ufficio macchinari elettrici telecomunicazioni aeronautica chimica farmaceutica fibre artificiali e sintetiche macchinari meccanici strumenti di precisione autoveicoli gomma e plastica metalli e leghe Stampa ed editoria Carta Tessile e abbigliamento Alimentari, bevande e tabacco Industria aereospaziale Semiconduttori Cuoio e calzature Legno Prodotti in metallo Raffinerie di petrolio
35 IL PESO DEI FATTORI DI DOMANDA E DI OFFERTA VARIA TRA SETTORI Ricerca e sviluppo (interna ed esterna) Apprendimento non formalizzato (learning by searching) Clienti guida/lead users Fornitori Concorrenti Imprese di altri settori (cross-fertilizzazione) Enti di servizio alla progettazione Enti di ricerca & Università Reclutamento/Formazione (capitale umano)
36 LA TASSONOMIA DI PAVITT/1 Pavitt (1984) analizza oltre 2000 innovazioni nel Regno Unito dal 1945 al fine di individuare flussi tecnologici Realizza una classificazione sulla base di diverse variabili, fra le quali: Provenienza della tecnologia (ricerca interna ed esterna, fornitori, istituzioni scientifiche, fonti formali ed informali) Settore di produzione dell innovazione Settore di utilizzo finale dell innovazione Dimensione dell impresa innovatrice Principale settore d attività dell innovatore
37 LA TASSONOMIA DI PAVITT/2 1. Settori con innovazioni dominate dai fornitori 2. Ad alta intensità di scala 3. Fornitori specializzati 4. Basati sulla scienza
38 SETTORI CON INNOVAZIONI DOMINATE DAI FORNITORI Es. tessili, calzature, edilizia Imprese prevalentemente medio-piccole Riduzione dei costi come obiettivo principale dell innovazione Innovazione e cambiamento originate prevalentemente dai fornitori di materiali, componentistica e macchinari Ruolo chiave dei processi di learning by doing e learning by using Scarsa appropriabilità dei risultati dell innovazione Limitate barriere all entrata
39 SETTORI AD ALTA INTENSITÀ DI SCALA Es. Siderurgia, automobili, beni di consumo durevoli, alimentari Imprese di grandi dimensioni (economie di scala nella produzione e/ o pubblicità, ricerca, distribuzione) Fonti delle innovazioni sia interne che esterne Prevalenza di innovazioni di processo finalizzate alla riduzione dei costi Alte barriere all entrata Medio/alta appropriabilità (se barriere all entrata rilevanti e attraverso brevetti di processo e altri strumenti) Tendenza all integrazione verticale
40 SETTORI DOMINATI DA FORNITORI SPECIALIZZATI Es. meccanica strumentale e macchinari Prevalenza di imprese medio piccole Obiettivo dell innovazione è il miglioramento qualitativo dei prodotti (potenziamento performance, customizzazione, riduzione dei difetti) Fonti dell innovazione sia interne che esterne (utilizzatori) Elevato livello di appropriabilità prevalenza di conoscenze tacite Barriere all entrata di media entità
41 SETTORI BASATI SULLA SCIENZA (SCIENCE-BASED) Es. industria elettronica, farmaceutica, biotecnologica Dimensioni eterogenee delle imprese Fonte principale dell innovazione lab R&S, prevalentemente interna, ma anche esterna Obiettivo principale dell innovazione creazione di nuovi prodotti e nuovi processi Elevate opportunità tecnologiche ed appropriabilità dei risultati (brevetti, segretezza, lead time ed innovazione continua) Alte barriere all entrata, determinate dalle economie di apprendimento
42 FRA I SETTORI ESISTONO RILEVANTI FLUSSI TECNOLOGICI Basati sulla scienza Intensità di scala Fornitori specializzati Dominati dai fornitori
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