Le coperture assicurative per il rischio ambientale
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- Ugo Masi
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1 Le coperture assicurative per il rischio ambientale Giovanni Faglia - Pool Inquinamento Ecomondo Rimini, 4 novembre 2015 La nuova tutela penale dell ambiente: problemi ed opportunità
2 Rischio inquinamento: caratteristiche Bassa frequenza ed alta magnitudo Valutazione ex ante complessa sia per eventi improvvisi che graduali In continua evoluzione sotto il profilo tecnico e giuridico (vd. i nuovi reati ambientali! recepimento direttiva IED per le aziende AIA ) RC inquinamento o Responsabilità Ambientale? Peculiarità del danno da inquinamento
3 Inquinamento Improvviso Rotture (es. di valvole), guasti (es. di impianti di trattamento), errori umani (es. errata manovra), incendi ed esplosioni La Datazione dell evento inquinante è certa, la Durata breve
4 Inquinamento Graduale Fenomeni di dispersione prolungati nel tempo di sostanze inquinanti causati ad es. dalla foratura di un serbatoio interrato, da perdite attraverso la rete fognaria, da percolamento da aree di deposito non impermeabilizzate Di regola la datazione dell evento inquinante è incerta, la scoperta della contaminazione avviene mesi od anni dopo l inizio dell inquinamento
5 SETTORI A RISCHIO AMBIENTALE Alimentare Agricolo Tessile Rifiuti Metalmeccanico Trasporti Enti pubblici Banche- Leasing Siderurgico Edile Chimico - farmaceutico Petrolifero Energia Plastichegomma Cartalegno 5
6 Rischio inquinamento: conseguenze Danni a cose e persone Danni a terzi Interruzione di esercizio di terzi Richieste di risarcimento Evento Inquinante Danni alle matrici ambientali Contaminazione di suolo e sottosuolo Contaminazione di corpi idrici Ripristino del danno ambientale (primario, compensativo e complementare) Altri danni (Es. beni dell azienda, perdita clienti, ecc.) Danni a specie e habitat naturali protetti
7 La valutazione del rischio ambientale: quali difficoltà? Pool Inquinamento 7
8 Valutazione del rischio: la teoria Della frequenza e del costo dei sinistri Dei possibili soggetti danneggiati Verifica e controllo delle polizze ambientali degli appaltatori Del rischio (aspetti tecnici e legali) Del costo e del contenuto della polizza dedicata Delle risorse finanziarie che potranno essere necessarie a riparare un danno 8
9 Caso reale (1) Azienda lavorazione materie plastiche Sinistro: Incendio in area deposito rifiuti Inquinamento del suolo interno all azienda causato da sostanze pericolose presenti nell area disperse dalle acque di spegnimento. 9
10 Caso reale (2) Durata delle attività: 7 mesi Attività svolte a seguito del danno: Messa in sicurezza d emergenza, bonifica e ripristino dell area Costi sostenuti: euro Coperture assicurative: polizza RCG con estensione all inquinamento accidentale e polizza incendio Chi paga questi costi? 10
11 Il trasferimento assicurativo del rischio LE ALTERNATIVE: ESTENSIONE ALL INQUINAMENTO ACCIDENTALE SU POLIZZA RCG NESSUNA COPERTURA POLIZZA DI RESPONSABILITA AMBIENTALE 11
12 Diffusione Polizze property e ambientali Aziende Polizze Property Polizze Ambientali 12
13 Polizza ambientale / estensione all inquinamento accidentale 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Polizza Dedicata Estensione Inq. Accidentale su RCG Nessuna copertura 13
14 forse qualcosa non funziona nella valutazione del rischio. 14
15 L estensione all inquinamento accidentale su Polizza RCG (1): A parziale deroga dell'articolo "Esclusioni", la garanzia comprende i danni cagionati a terzi per morte o lesioni personali e per danneggiamenti materiali a cose e animali conseguenti a contaminazione dell'acqua, dell'aria o del suolo, congiuntamente o disgiuntamente provocati da sostanze di qualunque natura emesse o comunque fuoriuscite a seguito di evento improvviso e accidentale. 15
16 ESTENSIONE ALL INQUINAMENTO ACCIDENTALE: CLAUSOLA CORPORATE (2) L Assicurazione RCT si intende estesa alla responsabilità civile derivante all'assicurato per danni: involontariamente cagionati a terzi da contaminazione dell'acqua, dell'aria e del suolo da parte di sostanze di qualunque natura, emesse, scaricate, disperse, depositate o comunque fuoriuscite dagli stabilimenti dell'assicurato e conseguenti a fatto improvviso, imprevedibile e dovuto a cause accidentali, nell'esercizio dell'attività Assicurata, a condizione che si verifichino congiuntamente le seguenti due condizioni: (i) che l'emissione, la dispersione, il deposito e comunque la fuoriuscita delle sostanze inquinanti dagli stabilimenti dell'assicurato, così come i conseguenti danni, siano fisicamente evidenti all'assicurato o a terzi entro 72 ore dal momento in cui l'emissione, la dispersione, il deposito e la fuoriuscita di sostanze inquinanti ha avuto inizio; (ii) che, fermo quanto previsto dalle Condizioni Generali di Assicurazione in merito alla denuncia dei Sinistri, ogni Sinistro RCT sia comunicato alla Società nel più breve tempo possibile al fine di consentire alla Società di intervenire nella gestione dell evento di danno, laddove ritenuto opportuno. 16
17 Da sapere Estensione all inquinamento accidentale: a. Nessuna valutazione tecnica: adeguatezza? b. Sempre escluso l inquinamento graduale c. Sempre escluse le spese di bonifica interne al sito (causate sia da inquinamento improvviso che graduale) d. Sempre escluse le spese di bonifica esterne al sito causate da inquinamento graduale o da inquinamento improvviso ma non accidentale e. Se la garanzia è limitata a rotture di impianti e condutture in molti casi la garanzia non opera f. Se vengono richiamati i concetti di imprevedibilità (oltre all accidentalità) diventa complesso comprendere quando la garanzia opera e quando no g. Di regola nessun riferimento alla normativa ambientale (bonifica? Danno Ambientale? ) 17
18 Le soluzioni assicurative offerte dal Pool: Polizza RA Insediamenti (attività produttive, depositi, stoccaggi, ecc.) Polizza Attività Presso Terzi (operatori in bonifiche, manutenzioni, ecc.) Polizza Operazioni di Carico e Scarico effettuate presso terzi con mezzi meccanici Polizza Committenza del trasporto di merci pericolose 18
19 Come opera la polizza di Responsabilità Ambientale? Evento Inquinante (sia improvviso che graduale) Responsabilità Civile Tradizionale: Danni a cose e persone Danni da interruzione di attività Sinistro: la richiesta scritta di risarcimento di danni per i quali è prestata l Assicurazione Spese per interventi di Bonifica, Messa in Sicurezza e Ripristino delle matrici ambientali sia all interno che all esterno del sito assicurato Sinistro:l evento che cagiona l Inquinamento o il pericolo attuale di Inquinamento a seguito del quale deriva e/o insorge l obbligo giuridico di procedere agli interventi di Messa in sicurezza d emergenza, Bonifica e Ripristino ai sensi di legge 19
20 Polizza RA Insediamenti Garanzia Base Pool Inquinamento 20
21 Polizza RA Insediamenti Garanzie opzionali A) Amianto Sottolimite per i danni da inquinamento a seguito di incendio, esplosione e scoppio Sottolimite dedicato per le spese di rimozione e smaltimento Amianto a seguito di incendio, esplosione e scoppio B) Beni all interno del sito Sottolimite per danni ai beni all interno del sito assicurato C) Operazioni di Carico e Scarico Danni da inquinamento verificatisi durante le operazioni di carico e scarico presso terzi con mezzi di proprietà dell assicurato D) Committenza del Trasporto di merci Pericolose Danni verificatisi, per responsabilità del Committente, durante il trasporto su strada e/o ferrovia effettuato da vettori terzi di sostanze pericolose o rifiuti Pool Inquinamento 21
22 Le garanzie disponibili sulle polizze di Responsabilità Ambientale 1) Spese di bonifica interne ed esterne allo stabilimento per inquinamento improvviso e graduale 2) Danni a terzi (cose, persone interruzione di esercizio) 3) Danno ambientale 4) Danni ai beni interni al sito 5) Danni da inquinamento radioattivo e. supporto nella gestione del sinistro
23 Qualche proposta: E necessario cambiare mentalità ed approccio sia per il settore Middle Market che Corporate: serve competenza Passare nel valutare le coperture assicurative - dall ossessione per i costi a quella per i contenuti Il rischio ambientale necessita di una analisi specifica congiunta a livello giuridico, tecnico ed assicurativo Vanno approfonditi superando le divisioni Rc/Property - i contenuti del trasferimento assicurativo (massimali, garanzie, retroattività, esclusioni e costi) e dei rischi ambientali non assicurabili Analizzare i limiti delle polizze ombrello multinazionali per valutare coperture locali adeguate 23
24 I primi risultati Massima semplificazione dei testi di polizza e servizi innovativi in caso di sinistro: Servizio PIA Belfor Polizza dedicata vs. estensione all inquinamento accidentale : analisi tecnica e parere giuridico Rassegna stampa: Formazione per Compagnie, Broker, Risk Manager (?) Main sponsor Master Cineas ERAM 24
25 Le novità Polizze ambientali tailor made (retroattività, garanzie speciali) costruite dopo incontri con l azienda Coperture speciali per stabilimenti Italiani di gruppi multinazionali esteri Progetti speciali: Polizze M&A o Real Estate per stabilimenti attivi, dismessi, da bonificare, già bonificati Polizze Clean up Cost Cap 25
26 Conclusioni 1) Nuovi rischi e responsabilità a fronte delle stesse attività svolte: quello ambientale è un rischio dinamico 2) Si rende necessario rivedere le modalità di valutazione del proprio rischio ambientale sotto il profilo legale, tecnico ed assicurativo con un lavoro di squadra 26
27 Grazie dell attenzione Pool Inquinamento Tel: /
28 L IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE E DELLE CONDOTTE RIPARATORIE DI BONIFICA E RIPRISTINO DELLO STATO DEI LUOGHI Alberto Milani, amministratore delegato Arcadis Italia S.r.l. Fiera Ecomondo - Rimini - 4 Novembre 2015
29 Indice degli argomenti Premessa Omessa bonifica Inquinamento ambientale Prevenzione e due diligence/audit ambientali La corretta gestione della risorsa idrica Copyright ARCADIS 2015
30 Premessa Quadro nuovo, in termini di reati e sanzioni Molte incertezze Parlerò solo di alcuni reati, e specificatamente riferiti delle matrici suolo, sottosuolo, acque sotterranee Abbiamo grande esperienza sulle bonifiche, la cui esecuzione porta alcuni vantaggi (ravvedimento operoso, non applicazione confisca), ma Metterò l accento sulla prevenzione, con alcuni suggerimenti tecnici Copyright ARCADIS 2015
31 Omessa bonifica Art. 452 terdecies Prima della legge 68 del 22 maggio 2015: D. Lgs. 152/06 - Art Bonifica dei siti chiunque cagiona l inquinamento del suolo con il superamento delle CSR se non provvede alla bonifica in conformità al progetto approvato dall autorità competente..(arresto 6 mesi 1 anno o ammenda, pericolosi: arresto 1-2 anni e ammenda) in caso di mancata effettuazione della comunicazione al verificarsi di un evento che sia in grado di contaminare il sito (arresto 3 mesi -1 anno o ammenda) Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, essendovi obbligato per legge, per ordine del giudice ovvero di un autorità pubblica, non provvede alla bonifica, ripristino o recupero dello stato dei luoghi è punito con la pena della reclusione (1-4 anni e multa euro). Ravvedimento operoso: diminuzione da metà a due terzi della pena verso chi si adopera per evitare che l attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori, o prima dell apertura del dibattimento di primo grado abbia provveduto alla messa in sicurezza, bonifica e ove sia possibile al ripristino dello stato dei luoghi In tal caso non si applica la confisca Copyright ARCADIS 2015
32 Inquinamento ambientale - art. 452 bis E punito (reclusione 2-6 anni) chiunque abusivamente cagiona una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili:1) delle acque o di porzioni estese o significative del suolo e del sottosuolo non ci aspettiamo che ci riferisca ad una superamento di un parametro in 1 campione standard di riferimento per terreni e acque sotterranee (CSC), valori di fondo naturali ed antropici, standard sito specifici individuati con analisi di rischio (CSR) Compromissione rispetto a situazione precedente, individuazione del soggetto che ha causato l inquinamento C è una certa tendenza della PA e della Magistratura ad «appioppare» all ultimo arrivato i danni fatti dai precedenti utilizzatori del sito. Suggerimento: chi compra deve fare una due diligence ambientale molto, molto accurata, per avere una fotografia chiara della situazione ambientale nel momento della transazione Nota bene: sanzionata anche la condotta colposa, pur con una consistente riduzione di pena (da 1/3 a 2/3); pericolo di inquinamento ambientale: ulteriore riduzione di 1/3 Copyright ARCADIS 2015
33 Come prevenire questo reato? Audit ambientali Sappiamo che la contaminazione di queste matrici può dipendere da eventi: ben individuabili e circoscritti nel tempo quali incidenti (rottura di una linea con conseguenti perdite, problema in fase di carico, esplosione, incendio), anche dovuti a cause esterne (es. esondazione corso d acqua, allagamenti per piogge intense e concentrate in poche ore) meno evidenti e prolungati nel tempo quali perdite di serbatoi interrati, reti fognarie, aree di deposito rifiuti, frutto di impianti vetusti e/o di una gestione e manutenzione non adeguata Suggerimento: Aumentare le misure di prevenzione, la compliance normativa non è più sufficiente Analisi dettagliata dei rischi (AUDIT di fase 1) e poi decidere come gestirli (AUDIT di fase 2 ma non solo) Gli audit devono considerare in maniera più approfondita anche aspetti maggiormente connessi alla gestione e manutenzione degli impianti, ancorchè non regolati da norme cogenti (serbatoi interrati - prove di tenuta, reti acque reflue - videoispezione, reti idriche verifica perdite) Variazioni del livello di falda e della direzione di flusso dovuto a modificazioni del regime dei prelievi possono portare ad un aggravamento della contaminazione Copyright ARCADIS 2015
34 Linea acque reflue Linea di adduzione Impianto trattamento acque reflue Pozzo Livello di falda Suolo insaturo Suolo saturo Copyright ARCADIS 2015
35 Contaminazione suolo insaturo Linea acque reflue Linea di adduzione Impianto trattamento acque reflue Pozzo Livello di falda Suolo insaturo Suolo saturo Copyright ARCADIS 2015
36 Perdite da rete idrica Contaminazione suolo insaturo Linea acque reflue Linea di adduzione Impianto trattamento acque reflue Pozzo Livello di falda Suolo insaturo Perdite da rete acque reflue Suolo saturo Copyright ARCADIS 2015
37 Perdite da rete idrica Contaminazione suolo insaturo/saturo Linea acque reflue Linea di adduzione Impianto Imianto trattamento acque reflue Pozzo chiuso Innalzamento livello di falda Potenziale contaminazione falda Suolo insaturo Perdite da rete acque reflue Suolo saturo Copyright ARCADIS 2015
38 Corretta gestione della risorsa idrica Fenomeni antropici su vasta scala con conseguenze a scala locale: Industrializzazione (abbassamento della falda) e deindustrializzazione (innalzamento della falda): es. Milano contaminazione locale della falda con prodotto in galleggiamento, la falda risalendo contamina i terreni Fenomeni antropici a scala locale: Dismissione stabilimento e chiusura dei pozzi di emungimento: contaminazione va all esterno del sito mancando un effetto (magari non consapevole) di contenimento dei pozzi di stabilimento Cessazione azienda: momento molto delicato, prescrizione AIA: Piano di cessazione Suggerimento: Bilancio idrico dello stabilimento Audit sul ciclo dell acqua (Acque prelevate, consumate, trattate, riutilizzate, scaricate), consente di individuare perdite, prelevare meno acqua (sostenibilità e minori costi) ed evitare problemi ambientali, con Modello concettuale idrogeologico previsionale, non solo a scala locale Copyright ARCADIS 2015
39 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto Monteviale (VI): Viale Zileri, 4/13 Tel Fax Milano: Via Bigli, 2 Tel Fax info@mtpenalisti.it - C.F. e P.IVA La necessità di adeguare i modelli organizzativi 231 avv. Marco Tonellotto m.tonellotto@mtpenalisti.it Fiera Ecomondo, Rimini 4 novembre 2015
40 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto Indice La legge n. 68/2015 e le novità in tema di responsabilità amministrativa degli Enti: le nuove fattispecie penali presupposto. Il nuovo modello di criminalizzazione ambientale. Funzione preventiva e requisiti costitutivi del modello organizzativo (MOG). Adeguamento e progettazione dei MOG in relazione ai nuovi delitti ambientali presupposto della responsabilità amministrativa degli Enti 2
41 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto La legge n. 68/20015 e le novità in tema di responsabilità amministrativa degli Enti: le nuove fattispecie penali presupposto 3
42 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto Reati presupposto ex art. 25-undecies del D.lgs. 231/2001, secondo la previsione del D.lgs. 121/2011 4
43 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto Reati presupposto ex art. 25-undecies del D.lgs. 231/2001, secondo la previsione del D.lgs. 121/2011 5
44 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto Reati presupposto ex art. 25-undecies del D.lgs. 231/2001, secondo la previsione del D.lgs. 121/2011 6
45 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto Reati presupposto ex art. 25-undecies del D.lgs. 231/2001, secondo la previsione del D.lgs. 121/2011 7
46 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto Reati presupposto ex art. 25-undecies del D.lgs. 231/2001, secondo la previsione del D.lgs. 121/2011 8
47 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto Reati presupposto ex art. 25-undecies del D.lgs. 231/2001, secondo la previsione del D.lgs. 121/2011 9
48 1 0 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto Il nuovo modello di criminalizzazione ambientale Reati formali o di pericolo presunto Reati di evento di danno o di pericolo concreto Il sistema della responsabilità amministrativa degli Enti Funzione preventiva del MOG possesso di autorizzazioni, violazione delle stesse, superamento di valori soglia, omissione di condotte comportamenti di alterazione dell equilibrio ambientale e di offesa alla incolumità o salute pubblica
49 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto Funzione preventiva e requisiti costitutivi del MOG I Modelli di organizzazione e gestione devono rispondere alle seguenti esigenze (art. 6 D.lgs. 231/2001): individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi i reati (risk assessment); prevedere specifici protocolli cautelari diretti a programmare la formazione e l attuazione delle decisioni dell ente in relazione ai reati da prevenire (risk management); individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati (budget ambientale, ecc ); prevedere obblighi di informazione nei confronti dell Organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l osservanza dei modelli (flussi informativi verso l Organismo di Vigilanza); introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. Inoltre l art. 7 D.lgs. 231/2001 prevede i seguenti criteri per la verifica dell efficace attuazione del Modello ossia: una verifica periodica e l eventuale modifica dello stesso quando sono scoperte significative violazioni alle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell organizzazione o nell attività un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel Modello. 11
50 1 2 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto Funzione preventiva del MOG e dovere di organizzazione dell Ente L organizzazione aziendale garante dell efficace prevenzione del rischio o quantomeno della sua riduzione ad un livello accettabile L art. 18 lettera q) del D.lgs. 81/2008, che onera l organizzazione aziendale dell assunzione di appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate nell esercizio dell attività produttiva possano causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l ambiente esterno, verificando periodicamente la perduranteassenza di rischio Adozione di misure cautelari, tecniche, organizzative, funzionali a evitare ripercussioni su ambiente esterno e salute della popolazione Verifica periodica della perdurante assenza di rischio Quale allora il modello di diligenza esigibile dall Ente e quale il percorso di progettazione e adeguamento di un MOG in funzione dei nuovi reati presupposto?
51 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto Adeguamento e progettazione dei MOG in relazione ai nuovi delitti ambientali presupposto della responsabilità amministrativa degli Enti: la centralità del risk assessment La diligenza esigibile dipende inevitabilmente dalla conoscenza del rischio, secondo il modello normativo consolidatosi nella materia della sicurezza sul lavoro. Si rende quindi necessaria un analisi endoscopica della realtà e del contesto d impresa: individuazione dei beni giuridici tutelati dalle nuove norme (acque, aria, suolo, sottosuolo, ecosistema, biodiversità, flora, fauna, pubblica incolumità); definizione del contesto di riferimento: aree naturali protette, vincoli paesaggistici, ambientali, storici, artistici, architettonici, archeologici, specie animali o vegetali protette; individuazione delle fonti di pericolo: processi industriali, produttivi, sostanze, eventi pregressi, sorgenti, accumulo e bioaccumulo: quindi indagine retrospettiva e scientificamente orientata, anche alla luce dei principi di prevenzione e precauzione; misurazione degli impatti, analisi della loro significatività; valutazione del rischio, secondo rigorosi criteri di approccio tecnico scientifico: la Life Cycle Perspecitive, ossia la valutazione degli impatti secondo una prospettiva trascendente i luoghi di produzione. 13
52 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto Adeguamento e progettazione dei MOG in relazione ai nuovi delitti ambientali presupposto della responsabilità amministrativa degli Enti: la fase di risk management Rilevazione e valutazione del grado di efficacia dei sistemi operativi e di controllo già in essere, allo scopo di reperire i punti di criticità rispetto alla prevenzione dei rischio reato (es. valutazione del SGA in relazione al nuovo scenario). Identificazione e formalizzazione delle cautele applicabili ai rischi in precedenza individuati, sempre con ampio ricorso al sapere tecnico scientifico, individuando le misure di sicurezza astrattamente idonee. Il principio dell azione ambientale (art. 3-ter del D.lgs. 152/2006), costituendo un obbligo gravante sulle organizzazioni complesse, impone la più ampia tutela ambientale, degli ecosistemi e del patrimonio culturale, secondo i principi chi inquina paga, di precauzione, di azione preventiva, di correzione prioritaria alla fonte dei danni ambientali. 14
53 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto Note conclusive Alcuni spunti operativi Prassi registrate negli adeguamenti dei MOG: inadeguatezza e insufficienza di revisioni puramente formali dei MOG. L idoneità del MOG nella sua funzione preventiva richiede un approccio sostanziale. Forti similitudini col sistema della sicurezza sul lavoro: possibilità di esportare l approccio, il metodo e le linee guida offerte da quella materia. I sistemi di gestione certificati: elementi di novità introdotti dalla ISO 14001:
54 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto MOG 231 art. 25-undecies ISO 14001:
55 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto Monteviale : Viale Zileri, 4/13 Villa Zileri-Motterle Tel Fax Milano: Via Bigli, 2 Telefono Fax info@mtpenalisti.it - C.F. e P.IVA Nuove disposizioni in materia di diritto penale dell ambiente: che cosa cambia per le imprese? Angelo Merlin, docente di diritto penale dell ambiente LUISS Business School Divisione Università LUISS Guido Carli ROMA Vice Presidente ASSORECA Fiera Ecomondo Rimini 4 Novembre 2015
56 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto Indice degli argomenti 1. La tutela dell ambiente prima della L. 68/ Influenza del diritto dell Unione sul diritto penale dell ambiente 3. Alcune novità della riforma 4. Il nuovo Titolo VI-bis del libro secondo del codice penale 5. Che cosa devono conoscere le imprese 6. Due lucide osservazioni 2
57 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto 1. La tutela penale dell ambiente prima della L. 68/2015 Presenza di numerose ipotesi di reati contravvenzionali contenute, principalmente, nel d.lgs. 152/06 che incentrano il proprio nucleo precettivo nella violazione di normative di natura tecnica o di provvedimenti amministrativi e, quindi, finalizzate a perseguire condotte prodromiche all inquinamento e, spesso, sganciate da un reale nocumento al bene ambiente Delitti di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti (art. 260 del d.lgs. 152/06 volto a coprire la criminalità ambientale strutturata ) e di combustione illecita di rifiuti (art. 256 bis del d.lgs. 152/06) Reati contenuti nel codice penale del 1930 e spesso utilizzati, per tutelare l ambiente, attraverso forzature interpretative in forma di supplenza giudiziaria (art. 674 c.p. getto pericoloso, art. 734 c.p. distruzione o deturpamento di bellezze naturali, artt. 434 e 449 c.p. c.d. disastro ambientale, art. 635 c.p. danneggiamento delle acque, art. 423-bis c.p. incendio boschivo, art. 659 c.p. disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, art. 439 avvelenamento di acque o di altre sostanze alimentari, etc ) 3
58 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto 2. Influenza del diritto dell Unione sul diritto penale dell ambiente La Direttiva 2008/99/CE impone agli Stati membri uno standard minimo di tutela penale, limitato alla violazione ambientali concretamente lesive del bene ambiente. Le condotte devono essere punite qualora: provochino o possano provocare il decesso o lesioni gravi alle persone o danni rilevanti alla qualità dell aria, alla qualità del suolo o alla qualità delle acque, ovvero alla fauna o alla flora (art.3). La volontà del legislatore europeo è quella (pur non precludendo al legislatore nazionale la possibilità di anticipare comunque la soglia di tutela sul piano del pericolo astratto) di imporre un modello di tutela dell ambiente che recuperi l elemento dell evento di danno o, quantomeno, quello del pericolo concreto Gli Stati membri devono adottare le misure necessarie per assicurare che i reati ambientali siano puniti con sanzioni penali efficaci, proporzionate e dissuasive Deve essere prevista, per questa tipologia di reati, la responsabilità delle persone giuridiche Il disegno europeo è stato disatteso dal d.lgs. 121/2001 (salva l estensione della responsabilità degli enti per alcuni reati contro l ambiente) che non ha per nulla modificato l assetto complessivo della materia (salvo introdurre due nuove contravvenzioni nel codice penale) 4
59 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto 3. Alcune novità della riforma La legge 68/2015 (in vigore dal ) introduce nel codice penale un autonomo titolo (Titolo VI-bis) riguardante i delitti contro l ambiente. La collocazione del Titolo VI-bis a ridosso del titolo concernente i delitti contro l incolumità pubblica risponde ad un preciso obiettivo del legislatore: tutelare l ambiente anche al fine di garantire le condizioni per lo sviluppo bio-psichico dell uomo in modo che il bene giuridico ambiente risulti valorizzato proprio dal legame con la persona umana Prevede incriminazioni di danno e di pericolo concreto con elevati livelli edittali di pena I nuovi delitti introdotti sono costruiti secondo una progressione criminosa verso l alto al fine di coprire diverse offese al bene ambiente Viene modificato il regime di punibilità delle contravvenzioni ambientali formali (che non abbiano cagionato danno o pericolo concreto ed attuale di danno alle risorse ambientali, urbanistiche e paesaggistiche protette) previste dal d.lgs. 152/06 prevedendo una speciale causa di estinzione similare a quella già vigente in materia di salute e sicurezza 5
60 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto 4. Il nuovo Titolo VI-bis del libro secondo del codice penale Le nuove fattispecie delittuose: 1 Inquinamento ambientale (art. 452-bis c.p); previsto anche nella forma colposa e qualora l evento descritto nella norma ponga in concreto pericolo il bene ambiente). Questo delitto è anche reato presupposto della responsabilità corporativa ex d.lgs. 231/ Morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale (art. 453-ter c.p.) 3 Disastro ambientale (art. 452-quater c.p.); previsto anche nella forma colposa e qualora l evento descritto nella norma ponga in concreto pericolo il bene ambiente). Questo delitto è anche reato presupposto della responsabilità corporativa ex d.lgs. 231/ Traffico ed abbandono di materiale ad alta radioattività (art. 452-sexies c.p.) Questo delitto è anche reato presupposto della responsabilità corporativa ex d.lgs. 231/ Impedimento del controllo (art. 452-septies c.p.) 6 Omessa bonifica (art. 452-terdecies c.p.) 6
61 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto 5. Che cosa devono conoscere le imprese Le nuove norme spostano l attenzione dalla violazione formale del precetto alle conseguenze sull ambiente che la violazione stessa ha determinato, imponendo una adeguata valutazione del rischio di cagionare una compromissione all ambiente ; valutazione che dovrà comprendere (oltre alle classiche matrici suolo, sottosuolo e acque) anche beni ambientali sino ad ora mai indagati (ecosistemi, biodiversità della flora e della fauna) o poco indagati (aria) Nei contesti di rischio incerto (es. utilizzo di sostanze chimiche emergenti come i PFAS o PFOA o nuovi materiali come i nanomateriali ) occorre far riferimento alla c.d. epistemologia dell incertezza declinata dalla Suprema Corte secondo le seguenti tre categorie: (i) orbita della prevedibilità; (ii) la figura dell imprenditoremodello; (iii) l evitabilità dell evento E necessario valorizzare l aspetto precauzionale descritto dall art. 301 del d.lgs. 152/06 che si applica in caso di pericoli, anche solo potenziali, per la salute o per l ambiente. Il dovere di sapere e quindi di acquisire informazione sui rischi è di pertinenza delle imprese: è un dovere che va costantemente implementato nel contesto del più generale dovere degli Enti di auto-organizzarsi efficacemente sul terreno della prevenzione del rischio-reato 7
62 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto 5. (segue) In caso di condanna per alcuni dei nuovi delitti ambientali è obbligatoria la confisca delle cose che costituiscono il prodotto o il profitto del reato o che sono servite a commettere il reato (es. impianti o mezzi serviti a realizzare il reato) E possibile che la confisca abbia ad oggetto anche beni di valore equivalente di cui il condannato abbia, anche indirettamente o per interposta persona, la disponibilità (es. beni intestati a terze persone fisiche o a persone giuridiche) Il legislatore concede all inquinatore la possibilità di evitare la confisca qualora abbia provveduto alla messa in sicurezza e, ove necessario, alle attività di bonifica e di ripristino dello stato dei luoghi In caso di condanna per uno dei nuovi delitti ambientali il giudice ordina (obbligatoriamente) il recupero e, ove tecnicamente possibile, il ripristino dello stato dei luoghi. L obbligo di ripristino verrà imposto non solo al condannato ma anche alla società da cui lo stesso dipende o di cui è amministratore Il legislatore ha previsto una riduzione significativa della pena (dalla metà ai due terzi) se l indagato/imputato prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado provvede concretamente alla messa in sicurezza, alla bonifica e, ove possibile, al ripristino dello stato dei luoghi. Strumento di carattere premiale in ossequio ad una concezione preventivo-integratrice del diritto penale 8
63 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto 5. (segue) Il reato di impedimento del controllo (art. 452-septies) impone di adottare comportamenti trasparenti nel caso di accertamenti e controlli in materia ambientale e di sicurezza sul lavoro Il nuovo reato di omessa bonifica (art. 452-terdecies) induce nuove valutazioni rispetto alla sussistenza dell obbligo di bonifica (es. in conseguenza della relazione di riferimento in sede AIA oppure nel caso di ricezione di una ordinanza amministrativa rivolta al proprietario incolpevole) La possibilità di ricorso a strumenti investigativi penetranti (es. intercettazioni telefoniche) unitamente alla possibile applicazione di misure cautelari personali restrittive della libertà e alla prescrizione lunga (per i delitti ambientali di nuovo conio i termini di prescrizione sono raddoppiati rispetto a quelli ordinari di cui all art. 157 c.p.) cancellano l immagine distorta secondo la quale i reati ambientali sono illeciti minori 9
64 Studio Legale Associato Merlin & Tonellotto 6. Due lucide osservazioni Volete prevenire i delitti? Fate che le leggi siano chiare, semplici e che tutta la forza della nazione sia condensata a difenderle, e nessuna parte di essa sia impegnata a distruggerle, Cfr. C. Beccaria, De delitti e delle pene, Milano, 1973, p.128 L esistenza di leggi e norme non è sufficiente a lungo periodo per limitare i cattivi comportamenti anche quando esista un valido controllo. Affinchè la norma giuridica produca effetti rilevanti e duraturi è necessario che la maggior parte dei membri della società l abbia accettata a partire da motivazioni adeguate, e reagisca secondo una trasformazione personale. Solamente partendo dal coltivare solide virtù è possibile la donazione di sé in un impegno ecologico, Cfr. Papa Francesco, Laudato sì, Libreria Editrice Vaticana, 2015, p
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