Proprietà: antiemorragica, antinfiammatoria, antipiretica, antisettica, antispasmodica, astringente, digestiva, diuretica, emostatica, ipotensiva.

Transcript

1 Achillea Millefolium Famiglia: Asteracee e composite; Habitat: terreni incolti di pianura e di montagna fino a m; Raccolta: luglio-agosto (intera pianta); Principi attivi: oli essenziali, sostanze amare, tannini; Proprietà: antiemorragica, antinfiammatoria, antipiretica, antisettica, antispasmodica, astringente, digestiva, diuretica, emostatica, ipotensiva. Il nome della pianta deriva dall eroe greco Achille che, si narra, l abbia utilizzata per cicatrizzare le ferite di guerra dei suoi soldati. E conosciuta infatti anche come sanguinella, erba del soldato o erba delle ferite. Ad uso interno, come infuso da somministrare negli stati febbrili in particolare in caso di raffreddore e di catarro essendo un valido espettorante, per regolarizzare le mestruazioni, per combattere l ansia da menopausa e in caso di disturbi digestivi. Ad uso esterno, come cataplasma da utilizzare in funzione emostatica, antiemorragica e quale efficace disinfettante per le ferite. Assumere l infuso di fiori per combattere l acne e la cellulite. Il decotto di fiori come bagno tonificante e stimolante della circolazione, il decotto della pianta per frizionare il cuoio cappelluto e stimolare la crescita dei capelli, impacchi per le emorroidi. In cucina le foglie tritate grossolanamente si accompagnano ai formaggi freschi esaltandone il sapore. Evitare di esporre al sole le parti del corpo che sono entrate in contatto con il succo della pianta fresca.

2 Alchemilla Vulgaris Famiglia: Rosacee; Habitat: boschi alpini e appenninici da 100 a m; Raccolta: tutta l estate; Principi Attivi: tannini, resine, sostanze amare, mucillagini, saponine; Proprietà: antinfiammatoria, astringente, calmante, ipoglicemizzante, rilassante, rinforzante del sistema nervoso, rinfrescante. Nel Rinascimento si credeva potesse ridare la verginità e far ritornare tonico il seno sciupato dalla maternità. Chiamata anche Erba memoria, deriva il suo nome dall arabo al Kemelych, divenuto poi nel tardo latino Alchymia perché gli alchimisti medioevali ne facevano largo uso. Ad uso interno, attenua il mal di denti, le raucedini e l emicrania. L infuso viene usato per i gargarismi contro la faringite dei cantanti e degli oratori. Combatte l arteriosclerosi, il diabete, i sintomi della menopausa e le irregolarità mestruali. Ad uso esterno, come cataplasma da utilizzare soprattutto nel trattamento delle contusioni, ma anche nelle infiammazioni anali e vaginali e in soluzione per detergere ferite ed escoriazioni e come cicatrizzante. In cucina le foglie fresche, e più tenere, si aggiungono alle insalate estive. Mentre le foglie essiccate sono utilizzate in una miscela di the svizzero o aggiunte al the verde cinese.

3 Althaea Officinalis Famiglia: Malvacee; Habitat: luoghi umidi e freschi e lungo i corsi d acqua nel nord Italia; Raccolta: giugno (foglie), luglio (fiori), ottobre (radici); Principi attivi: mucillagini, alteina, flavonoidi, polifenoli, steroli, tannini; Proprietà: antinfiammatoria, emolliente, decongestionante. Il termine Altea deriva dal verbo greco althaino che significa guarisco, risano. E conosciuta anche con il nome di bismalva, cioè due volte malva, a sottolineare l efficacia dei suoi principi attivi. Ad uso interno, la radice di altea, generalmente associata con la liquirizia, è fra i componenti di sciroppi contro la tosse, talvolta in sostituzione della malva. Le tisane all altea sono indicate per le affezioni delle vie respiratorie. Il decotto di radice viene usato per sciacqui e gargarismi contro le infiammazioni della bocca e come emolliente per frizionare le gengive sensibili. In cucina le foglie giovani possono essere consumate crude in insalata oppure cotte, la radice è buona lessata e poi passata leggermente in padella con poco burro.

4 Artemisia Vulgaris (Absinthium) Famiglia: Asteracee e Composite; Habitat: terreni incolti fino a m; Raccolta: maggio-giugno (foglie), luglio-agosto (fiori); Principi attivi: oli essenziali, sostanze amare, zuccheri, tannini, mucillagini; Proprietà: aromatica, tonica, antispasmodica, emmenagoga. Il termine Artemisia significa pianta di Artemide la Dea protettrice della Natura, degli animali e delle partorienti. Viene chiamata anche Assenzio selvatico e amarella. Le foglie e i fiori si utilizzano e si conservano previa essicazione. Un tempo si credeva che se raccolta prima dell alba, il 24 giugno festa di san Giovanni, un mazzolino facesse da amuleto contro il malocchio e la polvere delle sue radici fosse un rimedio contro l epilessia. Ben conosciuta nella farmacopea antica come erba che provocava le mestruazioni, favoriva il parto e aiutava l espulsione della placenta. Ad uso interno, sedativa, tonica del sistema nervoso ed efficace in caso di vertigini. Indicata per contrastare l acidità di stomaco e l inappetenza e per favorire il flusso mestruale. L infuso di foglie stimola le attività cerebrali. L impiego deve essere moderato in quanto ha conseguenze ipnotiche e abortive. Rende amaro il latte materno. Evitare un uso prolungato. In dosi elevate causa gravi intossicazioni con esito anche letale. L amaro di artemisia, come tutti gli amari naturali, è sconsigliato a chi soffre di ulcera gastrica e duodenale.

5 Bardana ( Arctium lappa ) Famiglia: Asteracee e Composite; Habitat: terreni incolti ricchi di azoto, dalla pianura alla montagna fino a m; Raccolta: aprile-maggio (foglie), ottobre (radici); Principi attivi: oli essenziali, sostanze amare, tannini, mucillagini, inulina; Proprietà: depurativa, antibatterica, diuretica, cicatrizzante. Il nome botanico Arctium lappa, deriverebbe dal greco arctos orso forse riferito all aspetto ispido e irsuto di queste piante, e lambaneim prendere, afferrare, in riferimento alla caratteristica dei capolini uncinati di afferrare, cioè di attaccarsi ai vestiti o al pelo degli animali. Ad uso interno, depura, stimola la secrezione biliare, elimina l acido urico e ha proprietà antibatteriche. Il decotto di foglie e radici per combattere la gotta e per curare il diabete. E ricca di Sali minerali quali magnesio e potassio. Inoltre possiede un principio amaro, la arctiopicrina, che secondo alcuni è un antitumorale. Ad uso esterno, il cataplasma preparato con le foglie da applicare sulle parti colpite da dolori reumatici. Foglie cotte, come cicatrizzante e antibatterico, su piaghe, ferite e punture di insetti. Il decotto di radici per uso esterno viene usato per curare affezioni della pelle come acne e foruncolosi. In cucina, sia i piccioli delle foglie che le radici si possono consumare previa lessatura.

6 Biancospino ( Crataegus monogyna ) Famiglia: Rosacee; Habitat: boschi fino a m; Raccolta: febbraio (corteccia di rami giovani), marzo-aprile (boccioli), settembre (frutti); Principi attivi: oli essenziali, vitamina C, flavonoidi; Proprietà: sedativo, astringente, ipotensivo. Con il biancospino, simbolo di speranza ma presagio di morte, si incoronava la regina delle feste di maggio. I frutti contengono vitamina B1, B2 e C, sostanze zuccherine, Sali minerali, acido malico (responsabile del sapore acidulo) e vengono utilizzati per confezionare una delicata marmellata aggiungendo altri frutti di bosco. Ad uso interno, come infuso per quanti soffrono di arteriosclerosi, ipertensione, nervosismo, vertigini e insonnia. Fiori, frutti e foglie migliorano l irrorazione delle coronarie, normalizzano la pressione sanguigna e regolano il ritmo e la forza di contrazione del muscolo cardiaco. Ad uso esterno, il decotto dei frutti e della corteccia o l infuso di fiori, utilizzati per sciacqui e gargarismi, sono utili antinfiammatori delle mucose della bocca e delle gengive. Il bagno di biancospino è rilassante ed esercita una buona azione sedativa in caso di angoscia, vertigini, irritabilità, insonnia, palpitazioni e vampate da menopausa.

7 Calendula Officinalis Famiglia: Asteracee e Composite; Habitat: prati dell Italia meridionale; Raccolta: aprile-luglio (fiori); Principi attivi: oli essenziali, resine, mucillagini; Proprietà: antisettica, antinfiammatoria, cicatrizzante, emmenagoga. Ad uso interno, come decotto per regolarizzare il ciclo mestruale e curare tosse, raffreddore, coliti, epatiti e ulcera gastrica. Ad uso esterno, valido rimedio per le contusioni e la pelle arrossata e infiammata, per estirpare i calli e attenuare i geloni, contro l insorgere delle vene varicose e come coadiuvante per le micosi del piede. E tra i migliori cicatrizzanti della nostra flora, per questo è molto apprezzata in pomata per curare ferite, tagli e bruciature. Come impacco per lenire arrossamenti alle parti intime. L infuso di fiori secchi in olio d oliva da applicare su bruciature e ustioni. Sempre in infusione per pulire e tonificare la pelle del viso e combattere i punti neri. In cucina, i fiori si possono consumare freschi in insalata oppure secchi, in sostituzione allo zafferano, per dare colore a risotti e minestre. Ingrediente di prodotti antistaminici contro allergie da polveri e acari.

8 Carciofo ( Cynara scolymus ) Famiglia: Asteracee e Composite; Habitat: area del Mediterraneo; Raccolta: marzo (foglie), fine giugno (sommità fiorite), luglio-agosto (radici); Principi attivi: glucosidi, sostanze amare, tannini, inulina, Sali minerali, vitamine; Proprietà: diuretico, depurativo, colagogo. Ricco di sodio, potassio, calcio, fosforo e Sali di ferro, il carciofo è un vero concentrato di minerali e oligoelementi. Apprezzato fin dai tempi antichi, dagli Egizi prima e dai Romani poi, il carciofo è ricco di elementi nutritivi. Ad uso interno, decotto di foglie contro arteriosclerosi, artrite e gotta. L infuso di foglie per abbassare il colesterolo nel sangue. In cucina, le foglie e le radici possono venire essiccate mentre i capolini si consumano freschi. I carciofi sono ottimi crudi, tagliati a fette sottili e conditi con olio e limone, o alla romana, ripieni e insaporiti con prezzemolo, mentuccia, aglio, sale e pepe quindi cotti a fuoco lento, o ancora fritti, morbidi e croccanti. Il carciofo trova impiego anche nella preparazione industriale di amari e digestivi.

9 Coda cavallina o Equiseto (Equisetum arvense) Famiglia: Equisetacee; Habitat: fossati e scarpate dell Italia settentrionale; Raccolta: giugno (fusto); Principi attivi: glucosidi, flavonoidi, tannini e piccole quantità di alcaloidi; Proprietà: antinfiammatorio, astringente, cicatrizzante, diuretico, emostatico, rimineralizzante. Il termine Equisetum che significa coda di cavallo deriva dal latino equus cavallo e seta pelo, setola. Il fusto sterile è l unica parte della pianta che si può utilizzare dopo averla fatta essiccare al sole o in forno. Ricco di silicio, calcio e potassio, elementi necessari al buon funzionamento e alla conservazione di ghiandole surrenali, pancreas, milza, reni, polmoni, cuore, arterie e ossa. Sia per la proprietà rimineralizzante che per quella antinfiammatoria, l equiseto è consigliato allo sportivo nei casi di problemi articolari e tendinei, a seguito di fratture e negli stati di stanchezza, agli adolescenti per l accrescimento scheletrico e agli adulti in genere per prevenire l osteoporosi e l artrosi. Ad uso interno, in polvere per curare la fragilità di unghie e capelli e nella prevenzione della carie. In decotto contro la ritenzione urinaria. Ad uso esterno, il decotto freddo per bloccare emorragie al naso e per disinfettare il cavo orale, le gengive e il palato infiammati. Come tintura per i piedi maleodoranti a causa di un eccessiva sudorazione. I fusti chiari raccolti in primavera sono tossici.

10 Datura stramonium Famiglia: Solanacee; Habitat: terreni incolti, lungo i muri, margini di strada, dal piano fino a m; Raccolta: estate (foglie), autunno (i semi); Principi attivi: alcaloidi, flavonoidi; Proprietà: antispasmodiche, sedative nervose, narcotiche, antinevralgiche; Pericolosità: velenosa. I nomi erba del diavolo ed erba delle streghe si riferiscono alle sue proprietà narcotiche, sedative ed allucinogene, utilizzate sia a scopo terapeutico che nei rituali magico-spirituali dagli sciamani di molte tribù indiane. Contiene infatti, gli alcaloidi allucinogeni scopolamina e atropina. L'uso della Datura stramonium per questo tipo di finalità è estremamente pericoloso in quanto la dose attiva di alcaloidi allucinogeni è molto vicina alla dose tossica. Della pianta vengono mangiati i semi o i fiori, talvolta utilizzati assieme alle foglie in forma di tisana. (fonte wikipedia) Per uso esterno, in cataplasmi antireumatici. In omeopatia viene usata nella cura di asma e crampi muscolari. L uso farmacologico di questa pianta è assolutamente riservato ai medici.

11 Erisimo ( Sisymbrium Officinale ) Famiglia: Brassicacee e Crucifere; Habitat: terreni sassosi, lungo le strade e sulle macerie, fino a m; Raccolta: aprile-maggio (foglie), luglio-agosto (sommità fiorite); Principi attivi: glucosidi, oli essenziali; Proprietà: antinfiammatorio, diuretico, espettorante, lassativo, tonico; Il nome Erisimo deriva dal greco erùo tiro fuori, traggo e oime canto, poema o oimos melodia a significare che già nell antichità se ne conoscevano le proprietà benefiche sulla gola e il cavo orale, ma solo nel rinascimento si ebbe prova certa della sua straordinaria efficacia nella cura dell afonia. Si deve questa scoperta a un medico e naturalista francese, Guillame Rondelet, il quale riuscì con l erisimo a ridare la voce a un ragazzo che cantava in un coro. Ad uso interno, l infuso della pianta appena raccolta o il decotto di foglie fresche in caso di laringite, faringite, tracheite, bronchite e tosse. In cucina, le foglie fresche si possono aggiungere alle insalate e alle frittate mentre i fiori si possono essiccare.

12 Eufrasia ( Euphrasia Officinalis ) Famiglia: Scrofulariacee; Habitat: prati e pascoli fino a m; Raccolta: luglio-settembre (pianta intera); Principi attivi: glucosidi, tannini, saponine, resine, oli; Proprietà: antinfiammatoria, antisettica, astringente. L eufrasia, che appartiene a un genere di circa 170 specie, è l unica specie in Italia a crescere allo stato spontaneo e conta numerose varietà molto differenti tra loro. Si raccoglie l intera pianta, radice compresa, in estate al momento della fioritura e, dopo averla mondata dalla terra e dalle foglie secche o rovinate, si usa fresca o previa essicazione. Ad uso interno, contro raucedine e tosse. Si dice che sia un buon rimedio contro l itterizia assumere un po di polvere di questa pianta stemperata in latte, brodo o acqua. Ad uso esterno, per decongestionare le palpebre, alleviare i sintomi delle congiuntiviti infette, curare orzaioli. In decotto da usare come colluttorio in caso di ulcerazioni o infiammazioni del cavo orale. Bagnare con il decotto delle garze e applicarle sugli occhi stanchi o irritati da una prolungata esposizione al sole o a lampade solari.

13 Genziana maggiore ( Gentiana lutea ) Famiglia: Genzianacee; Habitat: pascoli delle Alpi, degli Appennini e della Sardegna fino a m; Raccolta: settembre-ottobre (radici); Principi attivi: glucosidi, tannini, sostanze amare, zuccheri, enzimi; Proprietà: antipiretica, aperitiva, carminativa, colagoga, stomachica, tonica, vermifuga. Il suo nome deriverebbe da Gentius, re dell Illiria, vissuto nel II secolo a. C., che avrebbe fatto conoscere le virtù terapeutiche di questa pianta. Si utilizza la radice essiccata e mai fresca. Fiorisce per la prima volta a 10 anni di età e può arrivare fino a 60 anni. Ad uso interno, dalla radice si estrae un principio amaro, la genziopicrina, che possiede proprietà digestive e febbrifughe. Decotto in caso di stanchezza, anemia e convalescenza. Si raccomanda di non superare le dosi prescritte perché può causare vomito. Ad uso esterno, come decotto per clisteri contro i vermi intestinali. Come infuso per la pulizia del viso e per schiarire macchie ed efelidi. La genziana, viene impiegata nella preparazione di vini aromatici e liquori digestivi e nella composizione di caramelle e pastiglie digestive. Attenzione a non confonderla con il veratrum album, pianta simile ma tossica.

14 Ginepro ( Juniperus communis ) Famiglia: Cupressacee; Habitat: dalla bassa collina fino a m; Raccolta: aprile-ottobre (foglie), ottobre-novembre (bacche); Principi attivi: acidi organici, zuccheri, resine; Proprietà: antinfiammatorio, antisettico, digestivo, diuretico. Il nome, dal celtico juneprus acre, gli deriva proprio dal suo odore e sapore pungente. Secondo gli antichi il ginepro protegge dal morso di serpente ed è un efficace afrodisiaco. Ad uso interno, come sedativo della tosse. L infuso o macerato di bacche in caso di cistite, mestruazioni irregolari e bruciore di stomaco. Ad uso esterno, l olio di ginepro viene utilizzato per frizione e massaggi in caso di reumatismi e dolori articolari. Suffumigi di bacche contro il raffreddore. In cucina, è un prezioso ingrediente aromatizzante di arrosti e selvaggina. Per chi apprezza il sapore inconfondibile delle coccole, c è il the di ginepro, ottenuto mettendo in infusione in acqua bollente per 5 minuti una manciata di bacche fresche e dolcificato con un cucchiaino di miele. Con le bacche si prepara anche la grappa di ginepro, ottimo digestivo. Se ne sconsiglia l uso in caso di gravidanza e di affezioni renali infiammatorie. L uso prolungato e il sovradosaggio possono provocare danni renali.

15 Iperico ( Hypericum perforatum ) Famiglia: Ipericacee; Habitat: nei terreni incolti; Raccolta: da giugno a settembre (fiori e foglie); Principi attivi: ipericina, flavonoidi, tannini; Proprietà: antisettico, astringente, cicatrizzante, diuretico, sedativo, vermifugo, vulnerario. Si chiama anche Cacciadiavoli, Erba di San Giovanni, Millebuchi. Nel Medioevo veniva usato per esorcizzare il diavolo. Raccolte le sommità, appena sbocciate, e le foglie, si fanno essiccare lontano dalla luce, in luoghi aerati. Si sta studiando la possibilità di usarlo contro l AIDS. Ad uso interno, l estratto degli apici floreali è antivirale, astringente e sedativo e calma il sistema nervoso nei casi di depressione. L infuso di fiori è indicato nell incontinenza urinaria. Ad uso esterno, i fiori macerati in olio di oliva costituiscono un efficace unguento per le scottature, le contusioni, le distorsioni, la gotta, le piaghe, i reumatismi e le ferite. In cucina, le foglie vengono usate nelle insalate estive e sono anche impiegate per aromatizzare i liquori. Attenzione, può provocare dermatiti.

16 Lavanda ( Lavandula angustifolia ) Famiglia: Lamiacee e Labiate; Habitat: terreni aridi o rocciosi delle zone costiere occidentali; Raccolta: giugno-luglio (fiori); Principi attivi: oli essenziali, sostanze amare, tannini, resine; Proprietà: antisettica, antidepressiva, antispasmodica, carminativo, cicatrizzante, digestiva, tonica. I fiori si raccolgono all inizio della fioritura, recidendoli alla base, e si conservano in recipienti di vetro, previa essicazione effettuata al riparo dal sole e in ambiente ventilato. Ad uso interno, l infuso con funzione sedativa e riequilibrante del sistema nervoso centrale e in tutti i casi di malattie psicosomatiche. Nella cura dell emicrania e di disturbi bronchiali. Ad uso esterno, l infuso per lavaggi in caso di piaghe e ferite con azione antisettica e cicatrizzante, aggiunto all acqua del bagno in caso di dolori reumatici e da applicare sulle parti colpite da scottature, affezioni cutanee, herpes e punture di insetti. Il decotto per lavaggi vaginali in caso di perdite bianche (leucorrea). Alcune gocce di essenza versate su un panno posto accanto al guanciale o direttamente su quest ultimo svolgono azione sedativa e balsamica durante il sonno. Inoltre sono molto efficaci in caso di depressione, irritabilità ed esaurimento. L olio essenziale viene impiegato nella preparazione di profumi e cosmetici e come componente di deodoranti per la persona e per l ambiente. Non superare il dosaggio prescritto. È incompatibile con lo iodio e i Sali di ferro.

17 Malva ( Malva sylvestris ) Famiglia: Malvacee; Habitat: campi e terreni ricchi di azoto, lungo muriccioli e ruderi; Raccolta: giugno-settembre (foglie e fiori); Principi attivi: mucillagini, acidi organici, tannini, resine; Proprietà: antinfiammatoria, astringente, calmante, emolliente, lassativa. I fiori di colore lilla, che compaiono tra maggio e agosto, sono formati da 5 petali, a forma di cuore, distanziati fra loro. Le fiori e i fiori, raccolti prima della completa fioritura, si utilizzano freschi o essiccati in ambiente aerato e al riparo dal sole e dalla luce. Utilizzata sin dal VIII secolo come rimedio medicamentoso, nel XVI secolo in Italia le venne riconosciuto l appellativo di omnis morbi cioè rimedio di ogni male. Ad uso interno, come tisana ad azione emolliente ed espettorante nella cura di bronchiti, tosse e catarro. Le foglie, consumate cotte, stimolano l appetito e facilitano la digestione. Ad uso esterno, l infuso per gargarismi e sciacqui in caso di stomatiti, afte a ascessi dentari. In clisteri per costipazioni e infiammazioni intestinali. Come cataplasma contro eczemi, eruzioni cutanee e punture di insetti. Il decotto di fiori e foglie aggiunto all acqua per un bagno idratante. Come infuso per lavaggi e impacchi agli occhi stanchi e irritati. In cucina, i germogli e le foglie giovani si consumano crudi in insalata, cotti come verdura o finemente tritati per insaporire risotti e minestre.

18 Melissa Officinalis Famiglia: Lamiacee e Labate; Habitat: lungo le siepi e nelle zone ombrose; Raccolta: giugno-settembre (foglie e sommità fiorite); Principi attivi: oli essenziali, mucillagini, sostanze amare, tannini, resine; Proprietà: antisettica, antinfiammatoria, antispasmodica, carminativo, antipiretica, digestiva, sedativa, stomachica. La melissa è un ingrediente dei famosi liquori Benedictine e Chartreuse. L olio essenziale è utilizzato nella preparazione dell Acqua di melissa dei Carmelitani Scalzi che possiede innumerevoli virtù curative. Ad uso interno, in caso di nervosismo, digestione difficile, inappetenza, ansia e depressione. Efficace contro il vomito durante la gravidanza. Pare inoltre che riduca il tasso di colesterolo e favorisce la secrezione della bile. Ad uso esterno, per frizioni in caso di dolori reumatici e nevralgie compreso il mal di testa. Le pomate a base di melissa facilitano il decorso di attacchi di herpes simplex e riducono la possibilità di recidiva. Le foglie fresche pestate si applicano sulla cute colpita da punture di insetti. L infuso di foglie di melissa da aggiungere all acqua per un bagno rilassante o per detergere il viso. In cucina, le foglie fresche tritate vengono usate per insaporire insalate, minestre, frittate, piatti di carne e pesce. Le foglie, dal gradevole profumo di limone, si utilizzano nella preparazione di bevande rinfrescanti con ghiaccio, succo d arancia, menta e sciroppo di zucchero. L essenza pura di melissa è ritenuta stupefacente e in piccole quantità provoca torpore e rallentamento del battito cardiaco.

19 Mirtillo nero (Vaccinium myrtillus) Famiglia: Ericacee; Habitat: boschi delle zone montane; Raccolta: aprile-giugno (foglie), agosto-settembre (frutti); Principi attivi: glucosidi, acidi organici, tannini, vitamine; Proprietà: antidiarroico, antiemorragico, antisettico, astringente, diuretico, ipoglicemizzante. Le patrizie romane aggiungevano le foglie di mirtillo all acqua del bagno per favorire l abbronzatura. Il decotto per detergere la pelle del viso soprattutto in presenza di punti neri e pori dilatati. I nativi americani della tribù Delaware consideravano le bacche di mirtillo quali propiziatrici di pace e ne usavano il succo per tingere il corpo e i tessuti. La fermentazione delle bacche fornisce il vino di mirtillo a basso tenore alcolico. Distillando il fermentato si ottiene un acquavite, la Heidelbeerwasser nei Vosgi e la Steinbeerwasser in Alsazia. I contadini austriaci preparavano un liquore unendo ai mirtilli la radice di genziana. Nel nostro Paese ponendo le bacche a macerare nell alcol o nella grappa si ottiene un gradevole liquore. Ad uso interno, i mirtilli venivano utilizzati già nel I secolo d.c. come rimedio contro la dissenteria. L assunzione di estratto secco di mirtillo migliora la visione notturna, in quanto aiuta la rigenerazione della rodospina, una cromoproteina presente nella retina con funzione di recettore della luce. Le bacche hanno proprietà vasocostrittrici, antidiarroiche e antisettiche delle vie urinarie. Il succo delle bacche per infiammazioni e afte della bocca. Il decotto di foglie da assumere in caso di diabete. Ad uso esterno, il decotto di foglie per bagni nella cura delle emorroidi. Il decotto di bacche e foglie per detergere le zone colpite da eczemi e dermatiti. In cucina, i mirtilli si consumano freschi ma più spesso vengono utilizzati per preparare succhi, sciroppi e marmellate o per guarnire gelati. Ridotti in purea o come marmellata accompagnano piatti di selvaggina. L uso eccessivo può favorire la formazione di calcoli renali.

20 Mirto ( Myrtus communis ) Famiglia: Myrtacee; Habitat: macchia mediterranea; Raccolta: agosto (foglie), ottobre-gennaio (frutti); Principi attivi: oli essenziali, sostanze amare, tannini, resine; Proprietà: antisettico, astringente, tonico. Il nome deriva dal latino myrtus che i greci fanno risalire al mito di Myrsine, una ragazza invincibile nelle gare atletiche che venne trasformata da Atena in albero di mirto per superato un giovane in una gara ginnica. Forse da questo mito deriva l usanza in Grecia di cingere il capo dei vincitori nei giochi olimpici con il mirto. Ovidio nelle metamorfosi lega invece il mirto a Venere che, uscendo nuda dalla schiuma del mare, si sarebbe nascosta dietro un cespuglio di mirto per sfuggire allo sguardo indiscreto di un satiro. Fin dal Medioevo, dalla distillazione delle bacche di mirto si ottiene un profumo noto come Acqua degli Angeli. Dalla distillazione di foglie e fiori si ottiene una lozione tonica astringente. Il decotto di foglie, aggiunto all acqua del bagno o frizionato direttamente sulla pelle, possiede proprietà tonificanti. Ad uso interno, il decotto di foglie addolcito con miele va assunto in caso di bronchiti e infiammazioni delle vie respiratorie. Ad uso esterno, il decotto di foglie e fiori per lenire arrossamenti vaginali e della mucosa della bocca. Viene utilizzato o come legna da ardere nelle grigliate o come odore posto direttamente sulla pietanza, per aromatizzare carne e pesce. Una gradevole bevanda è il the al mirto ottenuto ponendo nella teiera poche foglioline di mirto assieme alla solita miscela.

21 PRIMULA ( Primula veris ) Famiglia: Primulacee; Habitat: zone alpine, prati di castagneti e faggete dell appennino settentrionale; Raccolta: aprile-maggio (fiori con il calice e foglie), ottobre e novembre (radici); Principi attivi: glucosidi, saponine, mucillagini, oli essenziali; Proprietà: analgesica, antinfiammatoria, antispasmodica, astringente, calmante, diuretica, espettorante. Il suo nome deriva dal latino primus cioè primo, a indicare la comparsa precoce di questo fiore già sul finire dell inverno. Ad uso ornamentale sono stati ottenuti degli ibridi di vari colori. Per la conservazione le radici si fanno essiccare al sole o in forno, mentre le foglie e i fiori si utilizzano freschi. Le specie veris e vulgaris contengono due derivati dell acido salicilico, la primaverina e la primulaverina, le cui virtù analgesiche, antinfiammatorie e antireumatiche sono ben note. Si tratta delle stesse proprietà dell aspirina, che contiene essenzialmente acido acetilsalicilico, sintesi chimica dell acido salicilico. I fiori contengono flavonoidi e carotene, efficaci nella cura di emicranie e cefalee grazie alla loro azione sedativa. Ad uso interno, l infuso di foglie e fiori e il decotto di radici per curare tosse, bronchite, asma bronchiale, raffreddore, cefalea e reumatismi. Come tisane da somministrare ai bambini negli stati di ipereccitabilità e nervosismo. Ad uso esterno, impacchi di decotto di radici in caso di contusioni, distorsioni, macchie della pelle, cute irritata dopo un esposizione prolungata al sole, artrite e gotta. In cucina, i fiori e le foglie tenere sono gradevoli nelle insalate. Se ne sconsiglia l uso a chi è allergico all aspirina.

22 RIBES RUBRUM (Ribes rosso) Famiglia: Sassifragacee; Habitat: boschi umidi fino a m; Raccolta: luglio-agosto (frutti); Principi attivi: acidi organici, vitamine, mucillagini; Proprietà: aperitivo, depurativo, digestivo, diuretico, lassativo, tonico. Il ribes rosso, chiamato volgarmente uvetta rossa, uva trama, uva di volpi o asier, cresce spontaneo nei luoghi sassosi della zona montana alpina e appenninica centro-settentrionale. Le bacche si raccolgono staccandole a grappoli e si utilizzano fresche. Ad uso interno, il succo di ribes in caso di febbre, inappetenza e durante la convalescenza a seguito di malattie infettive. Ad uso esterno, la polpa dei frutti per lenire piccole ustioni ed evitare la formazione di vesciche. Per rinfrescare e tonificare la pelle del viso irritata dal sole, applicare batuffoli di cotone imbevuti di succo di ribes. Con la polpa si prepara una buona maschera emolliente, rivitalizzante e idratante per pelli secche e sensibili. In cucina, le bacche si mangiano fresche nelle macedonie e sui gelati o si trasformano in marmellate, gelatine e sciroppi. Il succo è un eccellente aromatizzante dell aceto. Con i ribes si preparano grappe e liquori. Attenzione a non confondere le bacche del ribes con quelle del tamaro, che sono velenosissime.

23 ROSA CANINA Famiglia: Rosacee; Habitat: regioni temperate fino a m; Raccolta: agosto-settembre (frutti, foglie, e fiori in boccio); Principi attivi: acidi organici, vitamina C, tannini; Proprietà: astringente, cicatrizzante, diuretica, rimineralizzante, tonica. Protagonista di miti e leggende, deve il proprio nome a Linneo, il naturalista svedese fondatore della botanica moderna, che nel XVIII secolo attribuiva alla radice di questo arbusto la proprietà di impedire la trasmissione della rabbia, a seguito del morso di un cane. Studi successivi hanno dimostrato l infondatezza di questa credenza, anche se il nome è rimasto, e hanno invece riscontrato in questa pianta la presenza in dosi elevatissime di vitamina C. Durante la seconda guerra mondiale e fino alla fine degli anni Cinquanta, la Gran Bretagna utilizzò elevati quantitativi di rosa canina per garantire ai bambini l assunzione della quantità giornaliera necessaria di vitamina C, in assenza degli agrumi introvabili nel Nord Europa. Ad uso interno, lo sciroppo ottenuto dai frutti come astringente in caso di diarrea e come rinvigorente in caso di astenia. Decotto di frutti come disintossicante dell organismo. Ad uso esterno, l infuso di foglie e boccioli come cicatrizzante di piaghe e ferite. Il succo ottenuto dai petali come collirio. Dai frutti freschi, tagliati, svuotati con cura, lavati più volte per eliminare i peli interni e infine frullati, si ottiene una maschera di bellezza da applicare sul viso con effetto schiarente, levigante e tonificante. In cucina, si utilizzano i frutti, privati accuratamente dei peli interni, per preparare gelatine e marmellate.

24

25