Il secondo welfare, da ipotesi di lavoro a pratica diffusa
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- Gianluca Lupo
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1 Il secondo welfare, da ipotesi di lavoro a pratica diffusa Maurizio Ferrera Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche, Università di Milano Laboratorio Percorsi di secondo welfare, Centro Einaudi Convegno Un impresa comune. Riprogettare il welfare Torino, Teatro Regio, 6 maggio 2013
2 Il welfare state sotto pressione: quali scenari? SMANTELLAMENTO (wreckage) Retrenchment Privatizzazione? MANTENIMENTO (resilience) Razionalizzazione dei programmi esistenti Ricalibratura? RINNOVAMENTO (renewal) Neowelfare: Primo welfare affiancato dal secondo welfare? M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 2
3 Primo e secondo welfare Il secondo welfare: integra i programmi di welfare state esistenti aggiunge (a completamento di ciò che è già offerto) nuovi programmi di intervento raramente si sostituisce al welfare tradizionale e certo non compete in termini di volumi di spesa e di risorse M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 3
4 Il secondo welfare: una definizione mix di interventi innovativi finanziati da risorse non pubbliche per garantire prestazioni/servizi alle (nuove) categorie di soggetti vulnerabili forniti da diversi stakeholder collegati in reti con un forte ancoraggio territoriale (ma non localistico ) M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 4
5 Ispirazione europea (strategia Europa 2020) Attenzione ai nuovi rischi (new risk dimension) Stimoli per lo sviluppo di capitale umano (investment dimension) Crescita dei servizi e riduzione dei trasferimenti (service dimension) Soluzioni innovative sotto il profilo sociale (social innovation dimension) Approccio imperniato sul ciclo di vita (life cycle approach) M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 5
6 Nuovi protagonisti nell arena del welfare Assicurazioni Casse mutue Aziende Sindacati Associazioni di categoria Enti bilaterali Fondazioni bancarie Fondazioni d impresa Fondazione di comunità Pagatori non pubblici Cittadini Imprese sociali Cooperative Enti caritativi/religiosi Volontariato Regioni Governi locali Mobilitare risparmio privato in forme efficienti Erogatori di prestazioni non pubblici Coordinamento /regolazione/ monitoraggio/ valutazione Come fare di questi attori degli ALLEATI nel processo di rinnovamento del welfare? M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 6
7 Before Working Age: esempi di secondo welfare L ARCO E LE PIETRE Creazione di reti di coesione sociale sul territorio mantovano grazie all opera congiunta di ARCI, Comune di Mantova, Fondazione Cariplo, Università di Mantova, Auser Provinciale, ASPeF, Associazione Terzo Settore, cittadini FONDAZIONE CRESCI@MO A Modena una Fondazione pubblica per la gestione delle scuole materne comunali costituita attraverso la collaborazione tra Comune di Modena e Comitati formati dai genitori degli alunni PROGETTO FAMILING A Perugia sono stati creati percorsi di integrazione per giovani straniere grazie alla collaborazione tra Comune di Perugia e le cooperative sociali Borgorete, Nuova Dimensione e Polis 7
8 Working Age: esempi di secondo welfare POLIZZA ASSICURATIVA CONTRO LA PERDITA DEL LAVORO: Nel cesenatico un ente locale ha stipulato la prima polizza contro la perdita del lavoro a tutela dei residenti grazie alla collaborazione tra Comune Sogliano al Rubicone, Studio Legale Ferlini, NET Insurance LA FEM.ME Progetto volto a incentivare l occupazione femminile nel mezzogiorno attraverso pratiche di conciliazione famiglialavoro e welfare aziendale grazie alla collaborazione tra Ministero del lavoro, enti locali, realtà produttive, sindacati, organizzazioni terzo settore IL TRAPEZIO Soluzioni innovative per rispondere ai bisogni di chi si trova in difficoltà economica sostenute da Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo, Comune di Torino, Cooperative Sociali 8
9 Post working age: esempi di secondo welfare EMPORIO PARMA Supermercato solidale che cerca di affrontare il problema della povertà e dell esclusione sociale. Regione Emilia Romagna, Fondazione Cariparma,Associazione CentoperUno Onlus ITALIASSISTENZA 3000 operatori socio-sanitari offrono servizi ad anziani, malati e disabili grazie alle partnership tra aziende farmaceutiche, enti locali, attori privati COME NOI Cooperativa sociale che si occupa di servizi sociali e socio-sanitari. Interessante esempio di collaborazione tra una cooperativa sociale e istituzioni regionali e locali 9
10 FOCUS 1 IL WELFARE AZIENDALE M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 10
11 Il welfare aziendale: mappa dei benefit Ciclo di vita Before working age: Infanzia Adolescenza Gioventù Working age: Famiglia e lavoro Post working age: Vecchiaia Bisogni Asilo nido & summer camp (convenzioni, contribum) Borse di studio e rimborsi spese scolasmche Salute e infortuni (assicurazione, permessi, prevenzione, convenzioni) Work- life balance & flessibilità Supporto al reddito Convenzioni commerciali Contributo per previdenza complementare Non autosufficienza (tutela e assicurazione, aiuto alle famiglie) Alcune esperienze tranate da Percorsi di secondo welfare: - Tradizione e innovazione nel welfare aziendale di SEA - La storia del "modello Luxottica": come nasce e cosa prevede - Conciliare vita e lavoro: l'esperienza di Nestlè Italia - Banca Popolare di Bergamo: integrazione tra welfare pubblico e privato - Il welfare aziendale di Tetra Pak Packaging Solutions M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 11
12 Natura degli interventi di welfare nelle grandi aziende italiane (2012) Tipo di interevento % Aziende con al proprio interno interventi Fondo pensione 87.5% Fondo sanitario 60.6% Prestiti agevolati 39.0% Disponibilità congedi extra 27.6% Agevolazioni al consumo 24.4% Sostegno al reddito 23.3% Borse di studio 23.1% Servizi di cura all infanzia 18.5% Fondo Ltc 9.4% Alloggi 6.7% Fonte: Indagine Ires Università Politecnica delle Marche (2012)* * Secondo l indagine circa il 95.2% delle aziende italiane di grandi dimensioni offrono almeno un intervento di welfare. Se si escludono le pensioni complementari l 83.0% M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 12
13 Welfare aziendale e valore percepito dal dipendente Fonte: Rapporto McKinsey & Company (2013) M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 13
14 Il welfare aziendale è per tutti? Se tra le grandi imprese i benefit per i dipendenti e le loro famiglie diventano sempre più frequenti l ampio tessuto industriale italiano, costituito in maggioranza da MPMI non ha la forza - economica e organizzativa - per sostenere allo stesso modo i propri collaboratori Esperimenti di welfare interaziendale (es. Bandi regionali) Partnership con enti locali e fornitori di servizi Accordi tra parti sociali (es. Patto per lo sviluppo) Nuovi sistemi di governance locale (es. Reti di conciliazione) Utilizzo dello strumento del contratto di rete (es. Reti d impresa) Dal welfare aziendale al welfare territoriale per evitare il dualismo insider/outsider M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 14
15 FOCUS 2 IL RISPARMIO PRIVATO M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 15
16 Spesa sociale pubblica e privata nei principali paesi OCSE (2009) Fonte: Database sociale dell OCSE M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 16
17 Spesa pro- capite means- tested e user fees (2010 e 2011) Ue27 Spesa pro- capite in PPA, prestazioni sociali soggette a prova dei mezzi (2010) 749 User fees in % sul Pil (2011) Germania ,8 Spagna 989 1,3 Francia 939 3,5 Italia 454 1,4 Olanda ,6 Svezia 254 3,6 UK ,5 Fonte: Eurostat Database e OECD, Fiscal Federalism Database M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 17
18 Deduzioni e detrazioni fiscali Fonte: Commissione europea M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 18
19 Spesa sanitaria privata pro- capite in alcuni paesi OCSE (2009) Fonte: elaborazione The European House-Ambrosetti su OECD Health data 2012 M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 19
20 Quota di ultra 50enni coperti da assicurazioni sanitarie complementari e/o supplementari Fonte: Verso un nuovo sistema di architettura sociale per la famiglia. Rischi economici e domanda di assicurazione, A. Brugiavini e T. Jappelli, Il Mulino 2010 M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 20
21 Composizione del risparmio privato delle famiglie Risparmio privato in Italia, prezzi correnti (2011) Tra 1995 e 2011 la ricchezza netta è passata da 5,95 a 7,95 volte il reddito disponibile Il risparmio privato è pari a 451% del debito pubblico (2011) Il 30% dell attività finanziaria consiste in contanti e depositi bancari e postali M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 21
22 Reddito e ricchezza delle famiglie in alcuni paesi europei Reddito inferiore alla media Reddito superiore alla media Ricchezza inferiore alla media Grecia, Slovenia, Portogallo, Slovacchia Germania, Austria, Finlandia, Olanda Ricchezza superiore alla media Francia, Italia, Spagna, Malta Belgio M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 22
23 La ricchezza immobiliare degli anziani in Europa Fonte: Verso un nuovo sistema di architettura sociale per la famiglia. Rischi economici e domanda di assicurazione, A. Brugiavini e T. Jappelli, Il Mulino 2010 M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 23
24 Risparmio, reverse mortgage e riduzione della povertà in Italia, Spagna e Grecia (dati 2004) Fonte: Moscarola, Rossi e Sansone (2012), Reverse Mortgages: Making assets a tool against poverty, CERP Torino, mimeo Il prestito vitalizio ipotecario - reverse mortgage o lifetime mortgage - è uno strumento finanziario comune nei paesi anglosassoni da vari decenni e introdotto in Italia nel 2005 dalla legge 248. Rivolto agli individui con più di 65 anni di età, o anche a coppie di anziani, esso permette di ottenere un prestito da una banca o un'altra istituzione finanziaria, garantito attraverso un'ipoteca sull'immobile di proprietà, e può essere erogato sotto forma di linea di credito, vitalizio, o in un'unica soluzione M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 24
25 Verso un nuovo modello di welfare Necessario promuovere un incastro virtuoso tra primo e secondo welfare, basato sui principi dell innovazione sociale e dell investimento sociale Sfida: come fare rete? Come favorire forme efficaci di collaborazione e partnership? Evitando il rischio: di un incastro distorto e opportunistico fra primo e secondo welfare (con implicazioni negative in termini di efficienza ed equità) di una configurazione incompleta e/o troppo disordinata del secondo welfare, incapace di cogliere e sfruttare complementarità e sinergie e di far funzionare in modo ottimale la logica della sussidiarietà orizzontale e verticale M. Ferrera Università di Milano e Centro Einaudi 25
26 Sito web: 26
27 Anche su Facebook e Twitter FB: Percorsi di secondo welfare 27
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