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2 Pag. 2 di 76. INDICE 1.1 GENERALITÀ OGGETTO DELLE OPERE E LIMITI DI FORNITURA DENOMINAZIONI UTILIZZATE SEZIONE 2 CRITERI GENERALI E PARAMETRI TECNICI DI RIFERIMENTO PER IL PROGETTO CRITERI GENERALI DI PROGETTO ELENCO DEGLI ELABORATI GRAFICI ABBREVIAZIONI NORMATIVA DI RIFERIMENTO PARAMETRI TECNICI DI RIFERIMENTO E DI PROGETTO CONDIZIONI TERMOIGROMETRICHE ESTERNE DI PROGETTO FONTI DI ENERGIA E FLUIDI PRIMARI CONDIZIONI TERMOIGROMETRICHE INTERNE DI PROGETTO PARAMETRI DI RINNOVO D ARIA, GRADO DI FILTRAZIONE E CONDIZIONE DI PRESSIONE CARICHI INTERNI SENSIBILI GENERATI E AFFOLLAMENTI TEMPI DI FUNZIONAMENTO PRESTAZIONI DI CARATTERE ACUSTICO DESCRIZIONE DELLE OPERE PREMESSA SOTTOCENTRALE TERMOFRIGORIFERA E LINEE DI DISTRIBUZIONE IMPIANTO A FANCOILS E RADIATORI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE IMPIANTO ASPIRAZIONE CAPPE IMPIANTI IDRICO SANITARI E SCARICHI IMPIANTO SCARICHI RIFIUTI SPECIALI PRODUZIONE ACQUA DEMINERALIZZATA SOTTOCENTRALE TERMOFRIGORIFERA IMPIANTO ANTINCENDIO IMPIANTO GAS TECNICI IMPIANTO DI REGOLAZIONE AUTOMATICA ARCHITETTURA USER INTERFACE GENERALITÀ CRITERI DI AUTORIZZAZIONE SEGNALAZIONE ANOMALIE REPORTISTICA E ANALISI DATI PIANIFICAZIONE FASCE ORARIE PROFILI D ACCESSO AL SISTEMA NETWORK SUPERVISION AUTOMAZIONE SU RETE (FUNZIONALITÀ E CARATTERISTICHE) APPLICAZIONI DEL TERMINALE GRAFICO OPERATORE REPORT ALLARMI PROGRAMMAZIONI A TEMPO PASSWORD... 75

3 Pag. 3 di IMPIANTI ELETTRICI A SERVIZIO DEI MECCANICI... 76

4 Pag. 4 di 76. RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA IMPIANTI MECCANICI DI VARIANTE 1.1 GENERALITÀ OGGETTO DELLE OPERE E LIMITI DI FORNITURA Il presente documento riporta la descrizione delle prestazioni e degli impianti previsti dal progetto esecutivo contrattuale con evidenziate le variazioni introdotte con la variante in oggetto, riportate nella descrizione di ciascun impianto. Gli impianti meccanici e le relative apparecchiature dovranno essere forniti completamente ultimati, eseguiti secondo le buone regole dell'arte, la normativa tecnica e le prescrizioni del C.S.A., nonché perfettamente messi a punto, provati e funzionanti DENOMINAZIONI UTILIZZATE I termini Amministrazione Appaltante, Stazione Appaltante e Committente sono sinonimi e indicano il COMMITTENTE dell Opera. Il termini l Impresa e` da intendere anche quale sinonimo di Consorzio di Imprese, Associazione temporanea di Imprese (ATI), Ditta, Appaltatore, Esecutore, da intendersi quali sinonimi e indicano il soggetto APPALTATORE dell opera. 1.2 SEZIONE 2 CRITERI GENERALI E PARAMETRI TECNICI DI RIFERIMENTO PER IL PROGETTO CRITERI GENERALI DI PROGETTO Il progetto esecutivo degli impianti termomeccanici, qui di seguito illustrato, descrive in maniera precisa l'organizzazione generale e le tipologie impiantistiche da adottare,

5 Pag. 5 di 76. fissando nel contempo i parametri prestazionali generali che si richiede vengano garantiti dai vari tipi di impianto e le caratteristiche tecniche generali dei relativi componenti. Partendo da questi presupposti il progetto ha provveduto ad individuare tutti gli aspetti di carattere dimensionale, topologico, distributivo e prestazionale dei vari sistemi impiantistici e dei singoli componenti, ponendo particolare attenzione nel perseguire per quanto possibile alcuni obiettivi principali che, già delineati nel progetto preliminare, assumono concretezza nel momento della scelta delle singole apparecchiature e dei sistemi proposti. Si tratta in particolare dei seguenti aspetti: un alto grado di integrazione tra i sistemi distributivi, i terminali impiantistici ed edificio, in modo da consentire flessibilità, facilità di montaggio, chiarezza distributiva, sicurezza, plurifunzionalità e modularità; elevato livello di affidabilità, sia nei riguardi di guasti alle apparecchiature, sia nei riguardi di esigenze di sanificazione di alcune di esse, sia nei riguardi di eventi esterni, con tempi di ripristino del servizio limitati ai tempi di attuazione di manovre automatiche o manuali di commutazione, di messa in servizio di apparecchiature, di riserva, ecc; elevata attenzione al problema ambientale, sia nei confronti delle immissioni acustiche e di inquinanti chimici e fisici sia verso gli ambienti esterni che verso l esterno; manutenibilità: dovrà essere possibile effettuare la manutenzione ordinaria degli impianti in condizioni di sicurezza continuando ad alimentare il più possibile le varie utilizzazioni; flessibilità e modularità degli impianti intesa nel senso di: permettere un facile accesso per ispezione e manutenzione delle varie apparecchiature; garantire la possibilità di riconfigurare intere sezioni di impianto, nel caso di ampliamenti o modifiche successive, senza creare disservizi all utenza; elevato grado di funzionalità e di comfort per gli addetti, ottenuto con una scelta opportuna dei livelli acustici, di ventilazione, termico-igrometrici e con una attenta scelta degli accessori e degli apparecchi igienico sanitari. utilizzo diffuso di sistemi informatici di regolazione, controllo e gestione.

6 Pag. 6 di 76. Risulta perciò importante l avere concentrato in aree tecniche ben definite e facilmente controllabili e manutenibili le apparecchiature impiantistiche fondamentali per il funzionamento della struttura. Nel contempo è possibile realizzare una ottimizzazione nella scelta delle apparecchiature più rappresentative costituenti le sottocentrali tecnologiche in termini di numero, potenza, rendimento e grado di ridondanza per eventuali situazioni di emergenza o guasto ELENCO DEGLI ELABORATI GRAFICI Gli elaborati grafici afferenti al presente progetto di variante degli impianti termomeccanici sono i seguenti: n codice descrizione scala prog 1 ES-IT-M001 Planimetria generale adduzione fluidi - Impianti Meccanici 1:500 2 ES-IT-M002 Planimetria generale reti esterne - Impianti Meccanici 1:200 3 ES-IT-M100 Impianto di Riscaldamento Piano Interrato (Quadro di Insieme) 1:100 4 ES-IT-M101 Impianto di Riscaldamento Piano Interrato (Quadrante A) 1:50 5 ES-IT-M102 Impianto di Riscaldamento Piano Interrato (Quadrante B) 1:50 6 ES-IT-M110 Impianto di Riscaldamento Piano Terra (Quadro di Insieme) 1:100 7 ES-IT-M111 Impianto di Riscaldamento Piano Terra (Quadrante A) 1:50 8 ES-IT-M112 Impianto di Riscaldamento Piano Terra (Quadrante B) 1:50 9 ES-IT-M120 Impianto di Riscaldamento Piano Primo (Quadro di Insieme) 1: ES-IT-M121 Impianto di Riscaldamento Piano Primo (Quadrante A) 1:50 11 ES-IT-M122 Impianto di Riscaldamento Piano Primo (Quadrante B) 1:50 12 ES-IT-M130 Impianto di Riscaldamento Piano Secondo (Quadro di 1:100 Insieme) 13 ES-IT-M131 Impianto di Riscaldamento Piano Secondo (Quadrante A) 1:50 14 ES-IT-M132 Impianto di Riscaldamento Piano Secondo (Quadrante B) 1:50 15 ES-IT-M140 Impianto di Riscaldamento Piano Terzo (Quadro di Insieme) 1: ES-IT-M141 Impianto di Riscaldamento Piano Terzo (Quadrante A) 1:50 17 ES-IT-M142 Impianto di Riscaldamento Piano Terzo (Quadrante B) 1:50 18 ES-IT-M150 Impianto di Riscaldamento Piano Vano Tecnico (Quadro di 1:100 Insieme) 19 ES-IT-M151 Impianto di Riscaldamento Piano Vano Tecnico (Quadrante A) 1:50 20 ES-IT-M152 Impianto di Riscaldamento Piano Vano Tecnico (Quadrante B) 1:50 21 ES-IT-M160 Impianto di Riscaldamento - Schema Altimetrico -

7 Pag. 7 di 76. n codice descrizione scala prog 22 ES-IT-M161 Impianto di Riscaldamento - Schema funzionale Centrale - Termofrigorifera 23 ES-IT-M162 Impianto di Riscaldamento - Pianta Centrale Termofrigorifera 1:50 24 ES-IT-M163 Impianto di Riscaldamento - Regolazione automatica - 25 ES-IT-M200 Impianto di Condizionamento Piano Interrato (Quadro di 1:100 Insieme) 26 ES-IT-M201 Impianto di Condizionamento Piano Interrato (Quadrante A) 1:50 27 ES-IT-M202 Impianto di Condizionamento Piano Interrato (Quadrante B) 1:50 28 ES-IT-M210 Impianto di Condizionamento Piano Terra (Quadro di Insieme) 1: ES-IT-M211 Impianto di Condizionamento Piano Terra (Quadrante A) 1:50 30 ES-IT-M212 Impianto di Condizionamento Piano Terra (Quadrante B) 1:50 31 ES-IT-M220 Impianto di Condizionamento Piano Primo (Quadro di Insieme) 1: ES-IT-M221 Impianto di Condizionamento Piano Primo (Quadrante A) 1:50 33 ES-IT-M222 Impianto di Condizionamento Piano Primo (Quadrante B) 1:50 34 ES-IT-M230 Impianto di Condizionamento Piano Secondo (Quadro di 1:100 Insieme) 35 ES-IT-M231 Impianto di Condizionamento Piano Secondo (Quadrante A) 1:50 36 ES-IT-M232 Impianto di Condizionamento Piano Secondo (Quadrante B) 1:50 37 ES-IT-M240 Impianto di Condizionamento Piano Terzo (Quadro di Insieme) 1: ES-IT-M241 Impianto di Condizionamento Piano Terzo (Quadrante A) 1:50 39 ES-IT-M242 Impianto di Condizionamento Piano Terzo (Quadrante B) 1:50 40 ES-IT-M250 Impianto di Condizionamento Piano Vano Tecnico (Quadro di 1:100 Insieme) 41 ES-IT-M251 Impianto di Condizionamento Piano Vano Tecnico (Quadrante 1:50 A) 42 ES-IT-M252 Impianto di Condizionamento Piano Vano Tecnico (Quadrante 1:50 B) 43 ES-IT-M260 Impianto di Condizionamento - Schema Altimetrico Canali - 44 ES-IT-M261 Impianto di Condizionamento - Schema Funzionale Centrali - Trattamento Aria 45 ES-IT-M262 Impianto di Condizionamento - Regolazione Automatica - 46 ES-IT-M300 Impianto Idricosanitario Scarichi - Piano Interrato (Quadro di Insieme) 47 ES-IT-M301 Impianto Idricosanitario Scarichi - Piano Interrato (Quadrante A) 48 ES-IT-M302 Impianto Idricosanitario Scarichi - Piano Interrato (Quadrante B) 49 ES-IT-M310 Impianto Idricosanitario Antincendio - Piano Interrato (Quadro di Insieme) 50 ES-IT-M311 Impianto Idricosanitario Antincendio - Piano Interrato (Quadrante A) 51 ES-IT-M312 Impianto Idricosanitario Antincendio - Piano Interrato (Quadrante B) 1:100 1:50 1:50 1:100 1:50 1:50

8 Pag. 8 di 76. n codice descrizione scala prog 52 ES-IT-M320 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Piano Terra 1:100 (Quadro di Insieme) 53 ES-IT-M321 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Piano Terra 1:50 (Quadrante A) 54 ES-IT-M322 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Piano Terra 1:50 (Quadrante B) 55 ES-IT-M330 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Piano Primo 1:100 (Quadro di Insieme) 56 ES-IT-M331 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Piano Primo 1:50 (Quadrante A) 57 ES-IT-M332 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Piano Primo 1:50 (Quadrante B) 58 ES-IT-M340 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Piano 1:100 Secondo (Quadro di Insieme) 59 ES-IT-M341 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Piano 1:50 Secondo (Quadrante A) 60 ES-IT-M342 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Piano 1:50 Secondo (Quadrante B) 61 ES-IT-M350 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Piano Terzo 1:100 (Quadro di Insieme) 62 ES-IT-M351 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Piano Terzo 1:50 (Quadrante A) 63 ES-IT-M352 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Piano Terzo 1:50 (Quadrante B) 64 ES-IT-M360 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Piano Vano 1:100 Tecnico (Quadro di Insieme) 65 ES-IT-M361 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Piano Vano 1:50 Tecnico (Quadrante A) 66 ES-IT-M362 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Piano Vano 1:50 Tecnico (Quadrante B) 67 ES-IT-M370 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Piano 1:100 Copertura (Quadro di Insieme) 68 ES-IT-M371 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Piano 1:50 Copertura (Quadrante A) 69 ES-IT-M372 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Piano 1:50 Copertura (Quadrante B) 70 ES-IT-M380 Impianto Idricosanitario Scarichi e Antincendio - Schema Altimetrico Idrica e Antincendio e Scarichi - 71 ES-IT-M400 Impianto Gas Tecnici Piano Interrato (Quadro di Insieme) 1: ES-IT-M401 Impianto Gas Tecnici Piano Interrato (Quadrante A) 1:50 73 ES-IT-M402 Impianto Gas Tecnici Piano Interrato (Quadrante B) 1:50 74 ES-IT-M410 Impianto Gas Tecnici Piano Terra (Quadro di Insieme) 1: ES-IT-M411 Impianto Gas Tecnici Piano Terra (Quadrante A) 1:50 76 ES-IT-M412 Impianto Gas Tecnici Piano Terra (Quadrante B) 1:50 77 ES-IT-M420 Impianto Gas Tecnici Piano Primo (Quadro di Insieme) 1:100

9 Pag. 9 di 76. n codice descrizione scala prog 78 ES-IT-M421 Impianto Gas Tecnici Piano Primo (Quadrante A) 1:50 79 ES-IT-M422 Impianto Gas Tecnici Piano Primo (Quadrante B) 1:50 80 ES-IT-M430 Impianto Gas Tecnici Piano Secondo (Quadro di Insieme) 1: ES-IT-M431 Impianto Gas Tecnici Piano Secondo (Quadrante A) 1:50 82 ES-IT-M432 Impianto Gas Tecnici Piano Secondo (Quadrante B) 1:50 83 ES-IT-M440 Impianto Gas Tecnici Piano Terzo (Quadro di Insieme) 1: ES-IT-M441 Impianto Gas Tecnici Piano Terzo (Quadrante A) 1:50 85 ES-IT-M442 Impianto Gas Tecnici Piano Terzo (Quadrante B) 1:50 86 ES-IT-M450 Impianto Gas Tecnici - Schema Altimetrico - 87 ES-IT-M451 Impianto Gas Tecnici - Schema Funzionale Centrali Gas Tecnici - 88 ES-IT-M501 Impianti elettrici a servizio dei termomeccanici - Schemi Funzionali Quadri elettrici - 89 ES-IT-M601 Particolari costruttivi - 90 ES-IT-M602 Disposizioni apparecchiature principali - Sezioni tipo 1:20-1: ABBREVIAZIONI Per una più rapida lettura degli elaborati progettuali vengono adottate le seguenti denominazioni convenzionali abbreviate (in ordine alfabetico): AD - Azienda distributrice (di energia elettrica, e/o di gas, e/o di acqua, e/o altro) CCIAA- Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano DT - Capitolato Speciale di Appalto DL - Direzione dei Lavori, generale o specifica EN - European Norm IMQ - Istituto Italiano per il Marchio di Qualità ISO - International Standard Organization PU - Prezzo Unitario SA - Stazione Appaltante / Committente (nella fattispecie nome del committente) SIL - Sistema Italiano Laboratori di prova SIT - Sistema Italiano di Taratura

10 Pag. 10 di 76. UNEL - Unificazione Elettrotecnica Italiana UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione VVF - Vigili del Fuoco CT Centrale termica CF Centrale frigorifera CI Centrale idrica CTA Centrale Trattamento aria CDZ Condizionamento o condizionatore QE Quadro elettrico UR Umidità relativa BT Simbolo generico di Sistema di bassa tensione in c.a. ; nel caso specifico sta per 400V NORMATIVA DI RIFERIMENTO Gli impianti dovranno integralmente rispettare, oltre alle normative del progetto preliminare anche, le seguenti disposizioni legislative e normative (riportate a titolo indicativo ma non esaustivo): ad esse si farà riferimento in sede di collaudo finale NORME GENERALI Norme Tecniche emanate da Enti e Associazioni aventi titolo (ULSS, ISPESL, PED), e tutte le norme UNI e CEI relative a materiali, apparecchiature, modalità di esecuzione, di conduzione e manutenzione delle opere relative a questo progetto. In mancanza di normativa nazionale saranno applicabili anche quelle emanate da Enti o Associazioni straniere, quali, nell'ordine, Euro Norme (EN), DIN, British Standard, Asherae NORME SPECIFICHE DI SETTORE D.P.R. 14/01/1997 Approvazione dell atto di indirizzo e coordinamento alle regioni e alle provincie autonome di Trento e Bolzano, in materia di requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private;

11 Pag. 11 di 76. Circolare Min.LL.PP n del 22/11/74 - Prescriz ioni di ventilazione degli ambienti ad uso medico Tutta la normativa specifica sulle apparecchiature utilizzate; Normative ISPESL e Direttiva 97/23/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'unione Europea; ANCC RACCOLTA E - Specificazioni tecniche applicative del DM 21 Maggio Norme integrative del regolamento approvato con R.D. 12 maggio 1927, n.824 e disposizioni per l esonero da alcune verifiche e prove stabilite per gli apparecchi a pressione ; ANCC RACCOLTA R - Specificazioni tecniche applicative del D.M. 1 Dicembre 1975 riguardante le norme di sicurezza per gli apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione ; ANCC RACCOLTA H - Specificazioni tecniche applicative del D.M. 1 Dicembre 1975 riguardante le norme di sicurezza per gli apparecchi contenenti liquidi surriscaldati sotto pressione ; Laboratori Biosafety Manual, WHO 2004; Laboratori Biosafety Guidelines 3 rd Edition, Public Healt Agency of Canada. 2004; UNI 2003 n ; D.lgs. 19/09/94 n 626 e s.m.i NORME ENERGETICHE Legge n 10 del 9 gennaio 1991, relativa al conteni mento dei consumi energetici per usi termici negli edifici; D.P.R. 26 agosto 1993 n Regolamento di attua zione dell art. 4 comma 4 della L. 9/1/91 n 10;

12 Pag. 12 di 76. Decreto Legislativo 19 agosto 2005 n 192 Attuazio ne della direttiva 2002/91/CE relativa la rendimento energetico nell edilizia e s.m.i di cui al Decreto Legislativo 29 dicembre 2006, n. 311 ed alla D.G.R. della Regione Lombardia 22 dicembre 2008 n NORME ACUSTICHE Delibera G.P. Trento 11 dicembre 1998 n Cr iteri e modalità di corrispondenza e di adeguamento alle classificazioni in aree, approvate ai sensi dell art.4 comma 4 della L.P. 18 marzo 1991, n.6, alle zonizzazioni acustiche di cui alla legge quadro sull inquinamento acustico; Legge n. 447 del 26 ottobre 1995 legge quadro sull inquinamento acustico; DPcn 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limiti delle sorgenti sonore ; DPcn 16 marzo 1998 Tecniche di rilevamento e misurazione dell inquinamento acustico ; valori limite riportati nella norma UNI 8199 per gli ambienti serviti dagli impianti a funzionamento continuo; riferimento al DPCM e al DPCM per la rumorosità indotta neiconfronti di terzi; riferimento alle prescrizioni contenute nella tabella B del DPCM per gli impianti tecnologici a funzionamento discontinuo (scarichi, ascensori, ecc.) NORME SICUREZZA DPR aprile 1955 sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro ed aggiornamenti successivi; Decreto 22 gennaio 2008 n 37 - Norme sulla sicurezz a per l installazione degli impianti all interno degli edifici; Circolare n.45 del luglio "Piani di interventi e misure tecniche per la individuazione ed eliminazione dal rischio connesso all'impiego di materiali contenenti amianto in edifici scolastici ed ospedalieri pubblici e privati";

13 Pag. 13 di 76. Legge n.257 del 27 marzo "Norme relative alla cessazione dell'impiego di amianto" e successivi provvedimenti di attuazione; DM 14 dicembre "Definizione delle elaborazioni minime obbligatorie, delle modalità di interconnessione e dei destinatari delle informazioni relativi al dato del Catasto Nazionale dei Rifiuti". Testo unico della sicurezza Decreto legislativo del 09 aprile NORME ANTINCENDIO D. Min. Int. 18/09/2002 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private; Legge n.818 del 7/12/1984 e successivo decreto M.I. del 8/3/1985; Norme antincendio UNI EN e UNI e successive modifiche ed integrazioni; Prescrizioni dei Vigili del fuoco di Milano VARIE In mancanza di normativa nazionale relativa agli impianti, in presenza di normativa più aggiornata europea o normalizzata europea, verrà adottata quella più aggiornata NORME CEI Per quanto riguarda gli impianti elettrici a servizio dei meccanici, in quanto applicabili al caso specifico. 1.3 PARAMETRI TECNICI DI RIFERIMENTO E DI PROGETTO Vengono qui di seguito indicati i dati tecnici assunti a base dei dimensionamenti nel progetto esecutivo di variante degli impianti meccanici. Sono stati comunque rispettati i valori prescritti del progetto preliminare di gara CONDIZIONI TERMOIGROMETRICHE ESTERNE DI PROGETTO Le condizioni termoigrometriche assunte a base dei calcoli di progetto sono le seguenti:

14 Pag. 14 di 76. Località: Zona climatica: Milano E Categoria edificio: E.3 Destinazione : Edificio adibito a laboratori dentro complesso Ospedaliero Condizioni esterne per la zona di Milano: ESTATE INVERNO temperatura 32 C - 5 C umidità relativa 53,0% 80,0% FONTI DI ENERGIA E FLUIDI PRIMARI Sono disponibili le seguenti fonti di energia e fluidi provenienti dalle centrali tecnologiche potenziate/integrate nelle reti del complesso Ospedaliero: energia elettrica 23 kv, 50Hz da rete di media tensione; acqua di acquedotto pressurizzata a 4 bar circa; vapore dalla Centrale termica a 8 bar circa; acqua refrigerata a 7 C prodotta dalla centrale fr igorifera sulla copertura dell edificio; acqua per uso antincendio dalla rete della futura centrale antincendio generale dell ospedale; acqua demineralizzata di produzione in locale dedicato al piano interrato dell edificio; aria compressa medicale di produzione in locale al piano interrato dell edificio con rampe bombole; ossigeno dalla rete generale dell ospedale (derivazione in cunicolo); azoto da bombole portatili in locale al piano interrato dell edificio; anidride carbonica da bombole portatili in locale al piano interrato dell edificio; aspirazione (vuoto) di produzione in locale al piano interrato dell edificio.

15 Pag. 15 di 76. Nella nuova sottocentrale termo frigorifera in locale dedicato al piano interrato dell edificio si produrranno i seguenti fluidi: acqua calda di riscaldamento per le centrali T.A. a 80 C (dimensionamento batterie con acqua a 70 C); umidificazione con acqua atomizzata pressurizzata ad alta pressione; acqua calda sanitaria a 70 C CONDIZIONI TERMOIGROMETRICHE INTERNE DI PROGETTO Condizioni interne nei vari ambienti (temperatura/umidita`relativa): DESTINAZIONE D USO ESTATE INVERNO Laboratori 26 C - 50% 20 C 50%. Uffici, studi medici 26 C - 50% 20 C 50% Spogliatoi 28 C - 50% 20 C 50%. Sale Riunioni 26 C - 50% 20 C 50% Stabulari 22 C-50% 22 C-50% PARAMETRI DI RINNOVO D ARIA, GRADO DI FILTRAZIONE E CONDIZIONE DI PRESSIONE I laboratori e gli stabulari saranno alimentati da impianti di climatizzazione a tutta aria esterna, mentre per gli studi, i corridoi e i locali di servizio ai piani è previsto un impianto di base a ventilconvettori integrato con aria primaria; nei vari ambienti è stata prevista l'immissione di una quantità d'aria tale da garantire i seguenti tassi minimi di ventilazione e le condizioni di sovrapressione tra i vari ambienti finalizzate al rigoroso rispetto dei parametri igienici di sterilità ambientale richiesta. Laboratorio Camera bianca al 3 piano (grado di filtrazione H14) ricambio minimo pari a 25 volumi orari e condizione di pressione positiva (++) rispetto al locale filtro che a sua volta è in pressione positiva (+) rispetto all'esterno, con possibilità di commutazione manuale in tutta pressione negativa.

16 Pag. 16 di 76. Laboratorio RIA piano terra (grado di filtrazione G4+F7) ricambio minimo pari a 15 volumi orari e condizione di pressione negativa (--) rispetto al locale filtro che a sua volta è in pressione negativa (-) rispetto all'esterno; Laboratorio generico (grado di filtrazione G4+F7) ricambio minimo pari a 8 volumi orari e condizione di pressione neutra rispetto agli ambienti adiacenti; Stabulari (grado di filtrazione G4+F7) ricambio minimo pari a 20 volumi orari e condizione di pressione positiva o negativa (+) (-) rispetto all'esterno selezionabile mediante selettore interno; Corridoi (grado di filtrazione G4+F7) ricambio minimo pari a 2 volumi orari e condizione di pressione positiva (+) rispetto all esterno e negativa (-) rispetto agli altri locali; Studi e uffici (grado di filtrazione G4+F7) ricambio minimo pari a 3 volumi orari e condizione di pressione positiva (+) rispetto al corridoio; Aula conferenze (grado di filtrazione G4+F7) ricambio minimo pari a 5 volumi orari (con 35 m 3 /h persona minimo) e condizione di pressione positiva (+) rispetto al corridoio; Spogliatoi (grado di filtrazione G4+F7) ricambio minimo pari a 6 volumi orari e condizione di pressione neutra (0) rispetto al corridoio; Magazzini (grado di filtrazione G4+F7) ricambio minimo pari a 2 volumi orari e condizione di pressione positiva (+) rispetto al corridoio; WC e servizi

17 Pag. 17 di 76. tutti questi locali saranno mantenuti in depressione mediante aspirazione dell'aria onde assicurare un ricambio di almeno 12 volumi orari. Note: (++) = livello di pressione mediamente positivo rispetto ai locali circostanti (+) = livello di pressione positivo rispetto ai locali circostanti (0) = livello di pressione neutro rispetto ai locali circostanti (-) = livello di pressione negativo rispetto ai locali circostanti (--) = livello di pressione mediamente negativo rispetto ai locali circostanti CARICHI INTERNI SENSIBILI GENERATI E AFFOLLAMENTI CARICHI GENERATI PER ILLUMINAZIONE Uffici, laboratori 20 Watt/mq Studi 15 Watt/mq Altri locali 10 Watt/mq CARICHI GENERATI PER APPARECCHIATURE Laboratori 90 Watt/mq (valore aumentato in variante a seguito dati apparecchiature forniti dall Azienda Ospedaliera) Studi, uffici 30 Watt/mq AFFOLLAMENTI Laboratori Corridoi ed altri ambienti 1 persona per posto di lavoro 0,1 persone/mq Studi, uffici 1 persona per posto di lavoro (circa ogni 10m 2 ) Aula conferenze 84 posti totali

18 Pag. 18 di TEMPI DI FUNZIONAMENTO Gli studi ed i laboratori funzioneranno dalle ore alle secondo le indicazioni del C.S.A PRESTAZIONI DI CARATTERE ACUSTICO Per i livelli di rumorosità indotti dal funzionamento degli impianti tecnici negli ambienti degli edifici ospedalieri, si fa riferimento integrale, quanto ai criteri di misura e valutazione, alla norma UNI 8199 SECONDA EDIZIONE, Novembre (1998) - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione - Linee guida contrattuali e modalità di misurazione. I valori limite accettabili saranno valutati sempre secondo detta norma (paragrafo 7: Verifiche di Collaudo ), con i valori del livello di rumore di riferimento Lrif (coerenti con la destinazione d uso degli ambienti) qui di seguito precisati: Laboratori 40 db(a) Studi ed uffici 40 db(a) Le misure saranno effettuate nei locali con arredo completo, ed in assenza del personale. Al fine di limitare la rumorosità diretta generata dal funzionamento dei ventilatori e trasmessa attraverso le canalizzazioni dell impianto di condizionamento/ventilazione/ ripresa dell aria, è prevista l installazione di silenziatori acustici del tipo dissipativo a setti, sanificabili, collocati nelle canalizzazioni o nelle CTA in mandata ed in ripresa, in grado di ridurre la potenza acustica residua in modo tale da mantenere il livello di rumorosità nei singoli ambienti entro i valori precedentemente indicati. Inoltre nei plenum generali per la presa aria esterna ed espulsione di ciascun locale CTA sulla copertura sono installate griglie di presa aria esterna ed espulsione di tipo afonico al fine di non propagare la rumorosità all esterno.

19 Pag. 19 di DESCRIZIONE DELLE OPERE PREMESSA Gli impianti da realizzare sono qui descritti in maniera sintetica e senza le caratteristiche tecniche particolari che sono rilevabili dagli altri elaborati di progetto. Si precisa, inoltre, che le opere descritte comprendono anche tutte le lavorazioni ed i materiali per le opere provvisionali necessarie per la realizzazione delle opere. Si specifica che tutti gli impianti saranno costruiti e supportati con staffaggi idonei per resistere alle sollecitazioni di un evento sismico senza che ciò pregiudichi la funzionalità degli stessi. Gli impianti previsti sono: Sottocentrale termo frigorifera e linee di distribuzione; impianto di riscaldamento; impianto di climatizzazione; impianto idricosanitario; impianto antincendio; impianto gas medicali; regolazione automatica; impianti elettrici a servizio dei meccanici SOTTOCENTRALE TERMOFRIGORIFERA E LINEE DI DISTRIBUZIONE La sottocentrale termofrigorifera generale di edificio sarà ubicata al piano interrato e conterrà gli scambiatori di calore vapore/acqua (per il riscaldamento e produzione ACS) e tutte le elettropompe secondarie che alimentano i singoli circuiti. Il fluido primario costituito da vapore a 8 bar arriverà dalla centrale termica esistente previa nuova linea di adduzione posata nel cunicolo esistente. Si fa presente che tutte le apparecchiature e linee vapore sono state dimensionate con vapore a 5 bar per sicurezza, secondo indicazioni ricevute in sede di sopralluogo dal gestore centrale termica. Quanto sopra, secondo una ipotesi di riduzione del valore di

20 Pag. 20 di 76. pressione generale del vapore, determina un notevole margine di maggiorazione del sistema reti/apparecchi. Dal collettore esistente in centrale si provvederà infatti alla rimozione del fondello ed alla realizzazione di un nuovo stacco con una tubazione DN125 che in sottocentrale termica alimenterà rispettivamente: due scambiatori a fascio tubiero della potenza di 1000 kw. La condensa del vapore primario verrà convogliata in un serbatoio di raccolta dal quale un gruppo di elettropompe la invierà in centrale termica, tramite una apposita tubazione parallela a quella di adduzione del vapore. Tutta la rete di tubazioni ed i vari componenti del vapore, condensa e le altre tubazioni saranno in acciaio nero protette con antiruggine, escluse quelle dell impianto idrico, che saranno in acciaio zincato. Tutte le apparecchiature del vapore, etc., saranno soggette a collaudo ISPESL/PED, come previsto dalla vigente normativa. Il collettore caldo, derivato dal secondario degli scambiatori a fascio tubiero prevede la dipartenza dei seguenti circuiti: circuito radiatori; circuito fan-coils; circuito preriscaldamento UTA; circuito post riscaldamento UTA e batterie da canale locali. Tutti i gruppi pompe avranno un elettropompa di riserva. L acqua refrigerata sarà prodotta invece nella nuova centrale frigo posta in copertura e costituita da due refrigeratori condensati ad aria della potenza di 800 kwf cadauno. Tramite le pompe primarie ed un serbatoio inerziale di accumulo, l acqua fredda confluirà sul collettore freddo della sottocentrale termo frigorifera per alimentare sia le batterie di raffeddamento delle UTA che il circuito fan-coils di edificio. E prevista la realizzazione del trattamento dell acqua fredda che sarà sostanzialmente composto da:

21 Pag. 21 di 76. filtro chiarificatore decloratore a carboni attivi; addolcitore a doppia colonna; dosatore di disincrostanti; sezione ad osmosi inversa. Per approfondimenti si rimanda alla sezione specifica della presente relazione. Per la produzione dell acqua calda sanitaria sarà installato un bollitore della capacità di 2000 litri con primario ad acqua calda. Prima di essere accumulata l acqua sarà preventivamente riscaldata tramite l apporto di pannelli solari termici sulla copertura (superficie pari a 48 mq) in grado di soddisfare più del 50% del fabbisogno energetico nominale annuo. Nel rispetto della Legge 10/91, saranno accuratamente coibentate le tubazioni ed apparecchiature calde; saranno inoltre isolate totalmente anche quelle fredde per evitare fenomeni di formazione di condensa. Sui disegni allegati sono indicate posizioni, caratteristiche e dimensioni delle varie tubazioni ed apparecchiature nonchè i dati tecnici prestazionali. In questi impianti con la presente variante sono state apportate le seguenti modifiche: eliminazione del sistema di produzione del vapore pulito per umidificazione, poiché le UTA avranno umidificazione ad acqua atomizzata ad alta pressione; eliminazione del bollitore con serpentina a vapore e sostituzione con bollitore con scambiatore esterno a piastre e pompa di circolazione, alimentato da acqua di riscaldamento; predisposizione di attacchi sul collettore generale riscaldamento per futura alimentazione con acqua di riscaldamento primaria prodotta con nuovi scambiatori a piastre acqua/acqua per i quali è stato riservato lo spazio necessario; tale soluzione sarà introdotta in futuro assieme all esecuzione delle nuove reti primarie riscaldamento ad acqua calda dalla centrale termica, a carico dell Azienda Ospedaliera. La predisposizione degli attacchi valvolati consentirà in futuro il passaggio da alimentazione a vapore a quello ad acqua calda senza interruzione del servizio; è stata aumentata la potenza unitaria dei due gruppi frigoriferi a seguito del ricalcolo dei carichi termici conseguenti all aumento dei carichi interni ai laboratori (per apparecchiature).

22 Pag. 22 di IMPIANTO A FANCOILS E RADIATORI Negli studi, uffici, corridoi e nell Aula conferenze il riscaldamento di base sarà realizzato mediante un impianto a ventilconvettori. Si tratterà di un circuito indipendente con proprie elettropompe che alimentano (con acqua calda a 70 C di inverno (con -5 C, compensata) e acqua refrigerata a 10 C d estate a punto fisso) più mobiletti fancoils, disposti a tutti i piani (dall interrato al terzo), tramite una colonna montante generale. I mobiletti saranno del tipo ad incasso a controsoffitto completi di plenum in lamiera di mandata e ripresa, di diffusore di mandata, e di griglia di ripresa con elemento filtrante. I mobiletti provvederanno al riscaldamento/raffrescamento degli ambienti e saranno corredati di termostati ambiente con potenziometro di ritaratura. L impianto sarà in tubo di acciaio nero coibentato mentre la parallela rete di scarico di condensa è prevista in tubo di polietilene. Nei servizi igienici e nei magazzini del piano interrato sono previsti corpi scaldanti sotto forma di radiatori tubolari in acciaio verniciati in fabbrica mediante proprio circuito indipendente, derivato dalla sottocentrale termica, dotato di valvola miscelatrice. Tutti i radiatori saranno dotati di valvola termostatica di regolazione. La distribuzione generale degli impianti sarà in tubo di acciaio nero con montante in cavedio e distribuzione nei controsoffitti di piano. Sugli elaborati grafici di progetto sono indicate posizioni, potenza e caratteristiche dei diversi elementi scaldanti nonché dimensioni e tipologia delle tubazioni, isolamenti termici ecc La presente variante prevede il ricalcolo delle tipologie dei corpi scaldanti nei locali che hanno subito variazioni di lay-out IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE VANO TECNICO E CENTRALI DI TRATTAMENTO ARIA I fluidi caldi e freddi alimenteranno le Centrali di Trattamento Aria posizionate nei vani tecnici in copertura; detti fluidi perverranno ai vani tecnici tramite linee generali aventi

23 Pag. 23 di 76. origine dalla sottocentrale termofrigorifera e con percorso nei cavedi montanti ad esse dedicato. Si distribuiranno poi con percorsi a soffitto dei vani C.T.A. fino ad alimentare tutte le batterie di preriscaldamento e di raffreddamento delle C.T.A.. Le batterie di postriscaldamento locale ai vari piani saranno alimentate con proprio ed indipendente circuito avente origine dalle elettropompe in sottocentrale e che si distribuirà nei controsoffitti dei vari piani. L aria verrà aspirata dall esterno del fabbricato, filtrata con filtri idonei per gli impianti di climatizzazione trattata termoigrometricamente, immessa in ambiente, ripresa ed espulsa all esterno in copertura. Non vi sarà pertanto alcuna possibilità di ricircolo di aria viziata tra i vari impianti. La presa aria esterna e l espulsione saranno canalizzate tramite plenum generali sovrapposti con sbocco all esterno alle due estremità opposte dei vani tecnici. In particolare le PAE saranno disposte a NORD-OVEST, mentre le espulsioni saranno disposte a SUD-EST. Le prese aria esterna ed espulsione generali saranno dotate di griglie afoniche. Tutte centrali T.A. saranno del tipo con pannellatura sandwich con le superfici esterne in lamiera zincata plastificata e quelle interne in alluminio (PERALLUMAN) perfettamente pulibili e disinfettabili con angoli arrotondati; l isolamento termico sarà posto all interno del pannello, e quindi non a contatto con l aria, e sarà in classe 1 di reazione al fuoco. Tutte le C.T.A. a servizio dei vari impianti di climatizzazione, più avanti descritti, sono previste posizionate all interno dei due vani tecnici generali in copertura; le canalizzazioni delle varie zone e reparti si distribuiranno dapprima nei vani tecnici, quindi entro cavedi verticali ed infine, mediante percorsi a soffitto dei piani, si collegheranno a tutti gli organi di mandata e ripresa aria. La suddivisione delle C.T.A. tra i due vani tecnici è la seguente: Vano tecnico corpo A (Sacco): C.T.A. 2: Stabulari C.T.A. 3: Laboratori Ala A (T-1)

24 Pag. 24 di 76. C.T.A. 4: Laboratori Ala A (2-3) Vano tecnico corpo B (Besta): C.T.A. 1: Magazzini, Spogliatoi C.T.A. 5: Laboratori Ala B (T-1) C.T.A. 6: Laboratori Ala B (2-3) C.T.A. 7: Laboratorio PCL3 (2) C.T.A. 8: Laboratorio RIA (3) C.T.A. 9: Ingressi-Hall (T-1-2-3) In ciascun vano tecnico verrà eseguita una presa d aria esterna generale che si distribuirà tramite un grosso plenum dal quale verrà prelevata da ciascuna CTA. E prevista una rete di espulsione generale, sul lato opposto, in cui confluiranno tutte le espulsioni delle varie C.T.A. per venire quindi disperse in atmosfera. Attenta cura è stata posta nel posizionare la presa aria esterna generale e l espulsione in modo da evitare rischi di ricircolazione di aria esausta viziata, come precedentemente descritto. Tutte le Centrali T.A. degli impianti saranno dotate di filtri piani (efficienza G4) e a tasche (efficienza F7). Per la C.T.A. PCL3 in ambiente saranno installati filtri assoluti (efficienza H14); sulle riprese dei laboratori PCL3 saranno inseriti dei sistemi di filtrazione assoluta delle espulsioni con contenitori a canister. Il dimensionamento delle batterie di trattamento è stato fatto considerando condizioni esterne (-5 C in inverno e +32 C in estate). Tutte le Centrali T.A. sono dotate di sistema di recupero calore nel rispetto della Legge 10/91. Il recupero calore è del tipo a doppie batterie di scambio termico (una sull espulsione ed una sull aria esterna delle singole CTA) con interposto circuito idraulico con antigelo per funzionamento invernale. Tutti i ventilatori sono dotati di inverter, necessari per adeguare le portate/prevalenze in funzione dell intasamento dei filtri assoluti, o delle parzializzazioni degli impianti ecc., questi ultimi riducono la velocità di rotazione dei motori in modo da mantenere costante la portata.

25 Pag. 25 di 76. Si precisa infine che tutte le canalizzazioni di mandata sono previste in classe di tenuta B IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE LABORATORI E STUDI Gli impianti di condizionamento dell aria per i laboratori sono stati concepiti in modo da garantire ad impianto in funzione, una portata d aria immessa minima di 8 volumi ambiente ogni ora ed un congruo grado di pressurizzazione rispetto ai locali adiacenti (locali corridoi). In totale per il corpo A e B e per i quattro piani sono previste 4 C.T.A. ciascuna pertanto riferita a due piani consecutivi di ciascun corpo. In ambiente per ciascuna unità laboratorio prevista ed identificata sugli elaborati grafici di progetto, sono installate cassette di regolazione a portata costante sulla mandata ed a portata variabile sulla ripresa al fine di consentire il controllo della sovrapressione ambiente. L attivazione delle cappe di espulsione per le diverse lavorazioni invia un segnale al sistema DDC di regolazione che andrà a comandare la chiusura o parzializzazione delle cassette di ripresa. La termoregolazione ambiente è gestita mediante una batteria di postriscaldamento per ciascuna unità laboratorio, con un termostato ambiente dotato di potenziometro di ritaratura del set-point (+/- 2 C). In tal modo il sistema DDC dedicato alla regolazione dell impianto provvede al raggiungimento della temperatura ambiente in base alle esigenze ed ai carichi interni modulando la valvola di miscela prevista a corredo della batteria, ed inoltre tramite una sonda di pressione differenziale, mantiene in sovrapressione l ambiente modulando le serrande delle cassette di regolazione sulla ripresa. L attivazione della cappa comporta automaticamente tramite sistema DDC l attenuazione della ripresa ambiente al fine di riadeguare l equilibrio del sistema per mantenere la giusta pressione ambiente. Le C.T.A. provvedono inoltre alla climatizzazione dei locali studi, sale riunioni etc ai piani che sono dotate di riscaldamento e raffrescamento di base realizzato mediante fan-coil. In

26 Pag. 26 di 76. tal caso la temperatura ambiente sarà regolata per ciascun ambiente o zona mediante una apposita sonda ambiente con potenziometro di ritaratura del set-point, che invierà il segnale al sistema DDC dedicato, che provvederà inoltre alla variazione di velocità dei mobiletti. Sono previste anche batterie di postriscaldo generali di piano per i condotti aria primaria studi. I canali dorsali dell impianto transitano nei cavedi verticali e tramite opportuni fori orizzontali protetti e sezionati con serrande tagliafuoco REI 120 complete di servocomando elettrico di riarmo, si immettono ai vari piani di utilizzo. Le canalizzazioni di convogliamento dell aria saranno in lamiera di acciaio zincato; quelle di mandata saranno inoltre isolate termicamente all esterno, per contenere le dispersioni termiche passive, come del resto tutte le tubazioni dei vari fluidi, in osservanza della Legge 10/91. Il risparmio sui costi di gestione si otterrà tramite i sistemi di recupero calore previsti su tutte le centrali trattamento aria, nel rispetto della Legge 10/91, che consentiranno di preriscaldare, d inverno, e preraffreddare, d estate, l aria esterna a spese del calore contenuto nell aria di espulsione. I sistemi di recupero calore previsti sono del tipo a batterie di scambio termico con interposto circuito idraulico con anticongelante per l inverno, tali da escludere qualsiasi possibilità di contaminazione tra i due flussi d aria. Le C.T.A. saranno costituite essenzialmente dalle seguenti sezioni: Mandata sezione di presa aria esterna con serranda; sezione di filtrazione con filtro piano; sezione di recupero calore con batteria di scambio termico sull aria esterna entrante; sezione di riscaldamento aria, con batteria di scambio termico ad acqua calda; sezione di raffreddamento e deumidificazione estiva, con batteria ad acqua refrigerata; sezione di umidificazione, ad acqua atomizzata ad alta pressione con lampada UVA e separatore di gocce; sezione ventilante di mandata con ventilatore, corredato di inverter;

27 Pag. 27 di 76. sezione silenziatore; sezione di filtrazione con filtro a tasche; Ripresa sezione di filtrazione con filtro piano; sezione silenziatore; sezione di recupero calore con batteria, pompa e tubazioni di collegamento sull aria espulsa; sezione ventilante di ripresa con ventilatore corredato di inverter; sezione di espulsione La variazione di portata dell aria delle C.T.A. avverrà mediante inverters (uno per ciascun ventilatore di mandata e ripresa) comandati dal sistema elettronico di controllo DDC, in funzione della sonda di P rilevata nella canalizzazione di mandata o di ripresa IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE LABORATORIO SPECIALE RIA L impianto di condizionamento dell aria per il laboratorio RIA è stato concepito in modo da garantire ad impianto in funzione, una portata d aria immessa di circa 16 volumi ambiente ogni ora ed un congruo grado di pressurizzazione rispetto ai locali adiacenti (locali filtro) e tra questi e l esterno (locali corridoio). La macchina di trattamento aria dedicata è prevista nel locale vano tecnico del corpo B. In ambiente per il laboratorio e per i locali filtro, sono installate cassette di regolazione a portata variabile sia sulla mandata che sulla ripresa al fine di consentire il controllo della pressione ambiente. La regolazione prevede di mantenere in depressione (--) il locale laboratorio e in depressione (-) il locale filtro rispetto all esterno. La termoregolazione ambiente è gestita mediante una batteria di postriscaldamento posta direttamente sulla macchina, con un termostato ambiente dotato di potenziometro di ritaratura del set-point nel locale laboratorio. In tal modo il sistema DDC dedicato alla regolazione dell impianto provvede al raggiungimento della temperatura ambiente in base alle esigenze ed ai carichi interni modulando la valvola di miscela prevista a corredo della batteria, ed inoltre tramite una

28 Pag. 28 di 76. sonda di pressione differenziale, mantiene in depressione l ambiente modulando le serrande delle cassette di regolazione. I canali dorsali dell impianto transitano nei cavedi verticali e tramite opportuni fori orizzontali protetti e sezionati con serrande tagliafuoco REI 120 complete di servocomando elettrico di riarmo, si immettono al piano di utilizzo. Anche in prossimità dell ingresso al locale sono previste serrande di compartimentazione REI 120. Le canalizzazioni di convogliamento dell aria saranno in lamiera di acciaio zincato; quelle di mandata saranno inoltre isolate termicamente all esterno, per contenere le dispersioni termiche passive, come del resto tutte le tubazioni dei vari fluidi, in osservanza della Legge 10/91. Il risparmio sui costi di gestione si otterrà tramite i sistemi di recupero calore previsti su tutte le centrali trattamento aria, nel rispetto della Legge 10/91, che consentiranno di preriscaldare, d inverno, e preraffreddare, d estate, l aria esterna a spese del calore contenuto nell aria di espulsione. I sistemi di recupero calore previsti sono del tipo a batterie di scambio termico con interposto circuito idraulico con anticongelante per l inverno, tali da escludere qualsiasi possibilità di contaminazione tra i due flussi d aria. La C.T.A. sarà costituita essenzialmente dalle seguenti sezioni: Mandata sezione di presa aria esterna e serranda; sezione di filtrazione con filtro piano; sezione di recupero calore con batteria di scambio termico sull aria esterna entrante; sezione di riscaldamento aria, con batteria di scambio termico ad acqua calda; sezione di raffreddamento e deumidificazione estiva, con batteria ad acqua refrigerata; sezione di umidificazione, ad acqua atomizzata ad alta pressione con lampada UVA e separatore di gocce; sezione di postriscaldamento aria, con batteria di scambio termico ad acqua calda; sezione ventilante di mandata con ventilatore, corredato di inverter; sezione silenziatore;

29 Pag. 29 di 76. sezione di filtrazione con filtro a tasche; Ripresa sezione di filtrazione con filtro piano; sezione silenziatore; sezione di recupero calore con batteria, pompa e tubazioni di collegamento sull aria espulsa; sezione ventilante di ripresa con ventilatore corredato di inverter; sezione di espulsione La variazione di portata dell aria della C.T.A. avverrà mediante inverters (uno per ciascun ventilatore di mandata e ripresa) comandati dal sistema elettronico di controllo DDC, in funzione della sonda di P rilevata nella canalizzazione di mandata o di ripresa IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE LABORATORIO SPECIALE CAMERA BIANCA AL PIANO 3 L impianto di condizionamento dell aria per il laboratorio è stato concepito in modo da garantire ad impianto in funzione, una portata d aria immessa di circa 25 volumi ambiente ogni ora ed un congruo grado di pressione rispetto ai locali adiacenti (locali filtro) e tra questi e l esterno (locali corridoio). La macchina di trattamento aria dedicata è prevista nel locale vano tecnico del corpo B. In ambiente per il laboratorio e locale filtro, sono installate cassette di regolazione a portata variabile sia sulla mandata che sulla ripresa al fine di consentire il controllo della pressione ambiente. La regolazione prevede di mantenere in pressione (++)il locale laboratorio ed in pressione (+)il locale filtro rispetto all esterno. L attivazione delle cappe di espulsione per le diverse lavorazioni invia un segnale al sistema DDC di regolazione. La termoregolazione ambiente è gestita mediante una batteria di postriscaldamento posta direttamente sulla macchina, con una sonda ambiente dotata di potenziometro di ritaratura del set-point nel locale laboratorio.

30 Pag. 30 di 76. In tal modo il sistema DDC dedicato alla regolazione dell impianto provvede al raggiungimento della temperatura ambiente in base alle esigenze ed ai carichi interni modulando la valvola di miscela prevista a corredo della batteria, ed inoltre tramite una sonda di pressione differenziale, mantiene in depressione l ambiente modulando le serrande delle cassette di regolazione. L attivazione della cappa comporta automaticamente tramite sistema DDC l attenuazione della ripresa ambiente al fine di riadeguare l equilibrio del sistema per mantenere la giusta pressione ambiente. I canali dorsali dell impianto transitano nei cavedi verticali e tramite opportuni fori orizzontali protetti e sezionati con serrande tagliafuoco REI 120 complete di servocomando elettrico di riarmo, si immettono ai vari piani di utilizzo. Le canalizzazioni di convogliamento dell aria saranno in lamiera di acciaio zincato; quelle di mandata saranno inoltre isolate termicamente all esterno, per contenere le dispersioni termiche passive, come del resto tutte le tubazioni dei vari fluidi, in osservanza della Legge 10/91. Il risparmio sui costi di gestione si otterrà tramite i sistemi di recupero calore previsti su tutte le centrali trattamento aria, nel rispetto della Legge 10/91, che consentiranno di preriscaldare, d inverno, e preraffreddare, d estate, l aria esterna a spese del calore contenuto nell aria di espulsione. I sistemi di recupero calore previsti sono del tipo a batterie di scambio termico con interposto circuito idraulico con anticongelante per l inverno, tali da escludere qualsiasi possibilità di contaminazione tra i due flussi d aria. Le C.T.A. saranno costituite essenzialmente dalle seguenti sezioni: Mandata sezione di presa aria esterna e serrande; sezione di filtrazione con filtro piano; sezione di recupero calore con batteria di scambio termico sull aria esterna entrante; sezione di riscaldamento aria, con batteria di scambio termico ad acqua calda; sezione di raffreddamento e deumidificazione estiva, con batteria ad acqua refrigerata;

31 Pag. 31 di 76. sezione di umidificazione, ad acqua atomizzata ad alta pressione e lampada UVA e separatore di gocce; sezione di postriscaldamento aria, con batteria di scambio termico ad acqua calda; sezione ventilante di mandata con ventilatore, corredato di inverter; sezione silenziatore; sezione di filtrazione con filtro a tasche; Ripresa sezione di filtrazione con filtro piano; sezione silenziatore; sezione di recupero calore con batteria, pompa e tubazioni di collegamento sull aria espulsa; sezione ventilante di ripresa con ventilatore corredato di inverter; sezione di espulsione In ambiente sono previsti su ciascun diffusore dei filtri assoluti con grado di efficienza H14. La variazione di portata dell aria della C.T.A. avverrà mediante inverters (uno per ciascun ventilatore di mandata e ripresa) comandati dal sistema elettronico di controllo DDC, in funzione della sonda di P rilevata nella canalizzazione di mandata o di ripresa IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE STABULARI Gli impianti di condizionamento dell aria per gli stabulari sono stati concepiti in modo da garantire ad impianto in funzione, una portata d aria immessa di circa 20 volumi ambiente ogni ora ed un congruo grado di pressurizzazione rispetto ai locali adiacenti (locali corridoi). La macchina di trattamento aria dedicata è prevista nel locale vano tecnico del corpo A. In ambiente per ciascuna unità prevista ed identificata sugli elaborati grafici di progetto, sono installate cassette di regolazione a portata variabile sia sulla mandata che sulla ripresa al fine di consentire il controllo della pressione ambiente. Il sistema può lavorare indifferentemente in sovrapressione od in depressione a seconda della selezione fatta in ambiente mediante apposito comando al sistema DDC.

32 Pag. 32 di 76. La termoregolazione ambiente è gestita mediante una batteria di postriscaldamento per ciascuna unità, con un termostato ambiente dotato di potenziometro di ritaratura del setpoint. In tal modo il sistema DDC dedicato alla regolazione dell impianto provvede al raggiungimento della temperatura ambiente in base alle esigenze ed ai carichi interni modulando la valvola di miscela prevista a corredo della batteria, ed inoltre tramite una sonda di pressione differenziale, mantiene in sovrapressione o depressione l ambiente modulando le serrande delle cassette di regolazione. I canali dorsali dell impianto transitano nei cavedi verticali e tramite opportuni fori orizzontali protetti e sezionati con serrande tagliafuoco REI 120 complete di servocomando elettrico di riarmo, si immettono al piano di utilizzo. Le canalizzazioni di convogliamento dell aria saranno in lamiera di acciaio zincato; quelle di mandata saranno inoltre isolate termicamente all esterno, per contenere le dispersioni termiche passive, come del resto tutte le tubazioni dei vari fluidi, in osservanza della Legge 10/91. Il risparmio sui costi di gestione si otterrà tramite i sistemi di recupero calore previsti su tutte le centrali trattamento aria, nel rispetto della Legge 10/91, che consentiranno di preriscaldare, d inverno, e preraffreddare, d estate, l aria esterna a spese del calore contenuto nell aria di espulsione. I sistemi di recupero calore previsti sono del tipo a batterie di scambio termico con interposto circuito idraulico con anticongelante per l inverno, tali da escludere qualsiasi possibilità di contaminazione tra i due flussi d aria. Le C.T.A. saranno costituite essenzialmente dalle seguenti sezioni: Mandata sezione di presa aria esterna e serranda; sezione di filtrazione con filtro piano; sezione di recupero calore con batteria di scambio termico sull aria esterna entrante; sezione di riscaldamento aria, con batteria di scambio termico ad acqua calda; sezione di raffreddamento e deumidificazione estiva, con batteria ad acqua refrigerata;

33 Pag. 33 di 76. sezione di umidificazione, ad acqua atomizzata ad alta pressione e lampada UVA e separatore di gocce; sezione ventilante di mandata con ventilatore, corredato di inverter; sezione silenziatore; sezione di filtrazione con filtro a tasche; Ripresa sezione di filtrazione con filtro piano; sezione silenziatore; sezione di recupero calore con batteria, pompa e tubazioni di collegamento sull aria espulsa; sezione ventilante di ripresa con ventilatore corredato di inverter; sezione di espulsione La variazione di portata dell aria delle C.T.A. avverrà mediante inverters (uno per ciascun ventilatore di mandata e ripresa) comandati dal sistema elettronico di controllo DDC, in funzione della sonda di P rilevata nella canalizzazione di mandata o di ripresa IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE MAGAZZINI E SPOGLIATOI Gli impianti di condizionamento dell aria per i magazzini e gli spogliatoi sono stati concepiti in modo da garantire ad impianto in funzione, una portata d aria immessa di circa 6 volumi ambiente per gli spogliatoi e 2 volumi ambiente per i magazzini. Il riscaldamento di base per i magazzini come già descritto, sarà realizzato mediante radiatori. La macchina di trattamento aria dedicata è prevista nel locale vano tecnico del corpo B. Ciascun locale o zona o gruppo di locali (termoigrometricamente omogenei) sarà alimentato da una canalizzazione di mandata dotata di batteria di postriscaldamento. In tal modo il sistema DDC dedicato alla regolazione dell impianto provvede al raggiungimento della temperatura ambiente in base alle esigenze ed ai carichi interni modulando la valvola di miscela prevista a corredo della batteria.

34 Pag. 34 di 76. I canali dorsali dell impianto transitano nei cavedi verticali e tramite opportuni fori orizzontali protetti e sezionati con serrande tagliafuoco REI 120 complete di servocomando elettrico di riarmo, si immettono al piano di utilizzo. Le canalizzazioni di convogliamento dell aria saranno in lamiera di acciaio zincato; quelle di mandata saranno inoltre isolate termicamente all esterno, per contenere le dispersioni termiche passive, come del resto tutte le tubazioni dei vari fluidi, in osservanza della Legge 10/91. Il risparmio sui costi di gestione si otterrà tramite i sistemi di recupero calore previsti su tutte le centrali trattamento aria, nel rispetto della Legge 10/91, che consentiranno di preriscaldare, d inverno, e preraffreddare, d estate, l aria esterna a spese del calore contenuto nell aria di espulsione. I sistemi di recupero calore previsti sono del tipo a batterie di scambio termico con interposto circuito idraulico con anticongelante per l inverno, tali da escludere qualsiasi possibilità di contaminazione tra i due flussi d aria. La C.T.A. sarà costituita essenzialmente dalle seguenti sezioni: Mandata sezione di presa aria esterna e serrande; sezione di filtrazione con filtro piano; sezione di recupero calore con batteria di scambio termico sull aria esterna entrante; sezione di riscaldamento aria, con batteria di scambio termico ad acqua calda; sezione di raffreddamento e deumidificazione estiva, con batteria ad acqua refrigerata; sezione di umidificazione, ad acqua atomizzata ad alta pressione e separatore di gocce; sezione ventilante di mandata con ventilatore, corredato di inverter; sezione silenziatore; sezione di filtrazione con filtro a tasche; Ripresa sezione di filtrazione con filtro piano; sezione silenziatore;

35 Pag. 35 di 76. sezione di recupero calore con batteria, pompa e tubazioni di collegamento sull aria espulsa; sezione ventilante di ripresa con ventilatore corredato di inverter; sezione di espulsione La variazione di portata dell aria delle C.T.A. avverrà mediante inverters (uno per ciascun ventilatore di mandata e ripresa) comandati dal sistema elettronico di controllo DDC, in funzione della sonda di P rilevata nella canalizzazione di mandata o di ripresa IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE INGRESSI ED HALL Gli impianti di condizionamento dell aria per i locali in oggetto sono stati concepiti in modo da garantire ad impianto in funzione, una portata d aria immessa di circa 3 volumi ambiente. Il riscaldamento/raffrescamento di base come già descritto, sarà realizzato mediante fan-coils. La macchina di trattamento aria dedicata è prevista nel locale vano tecnico del corpo B. La temperatura ambiente sarà regolata per ciascuna zona omogenea mediante una apposita sonda ambiente che invierà il segnale al sistema DDC dedicato, che gestirà il funzionamento dei mobiletti. I canali dorsali dell impianto transitano nei cavedi verticali e tramite opportuni fori orizzontali protetti e sezionati con serrande tagliafuoco REI 120 complete di servocomando elettrico di riarmo, si immettono al piano di utilizzo. Le canalizzazioni di convogliamento dell aria saranno in lamiera di acciaio zincato; quelle di mandata saranno inoltre isolate termicamente all esterno, per contenere le dispersioni termiche passive, come del resto tutte le tubazioni dei vari fluidi, in osservanza della Legge 10/91. Il risparmio sui costi di gestione si otterrà tramite i sistemi di recupero calore previsti su tutte le centrali trattamento aria, nel rispetto della Legge 10/91, che consentiranno di preriscaldare, d inverno, e preraffreddare, d estate, l aria esterna a spese del calore contenuto nell aria di espulsione. I sistemi di recupero calore previsti sono del tipo a

36 Pag. 36 di 76. batterie di scambio termico con interposto circuito idraulico con anticongelante per l inverno, tali da escludere qualsiasi possibilità di contaminazione tra i due flussi d aria. La C.T.A. sarà costituita essenzialmente dalle seguenti sezioni: Mandata sezione di presa aria esterna e serrande; sezione di filtrazione con filtro piano; sezione di recupero calore con batteria di scambio termico sull aria esterna entrante; sezione di riscaldamento aria, con batteria di scambio termico ad acqua calda; sezione di raffreddamento e deumidificazione estiva, con batteria ad acqua refrigerata; sezione di umidificazione, ad acqua atomizzata ad alta pressione con lampada UVA e separatore di gocce; sezione ventilante di mandata con ventilatore, corredato di inverter; sezione silenziatore; sezione di filtrazione con filtro a tasche; Ripresa sezione di filtrazione con filtro piano; sezione silenziatore; sezione di recupero calore con batteria, pompa e tubazioni di collegamento sull aria espulsa; sezione ventilante di ripresa con ventilatore corredato di inverter; sezione di espulsione La variazione di portata dell aria delle C.T.A. avverrà mediante inverters (uno per ciascun ventilatore di mandata e ripresa) comandati dal sistema elettronico di controllo DDC, in funzione della sonda di P rilevata nella canalizzazione di mandata o di ripresa. La presente variante prevede che gli impianti di climatizzazione sono stati completamente rivisti e ricalcolati per adeguarli sia al nuovo lay-out architettonico dei vari piani che ai

37 Pag. 37 di 76. carichi termici generati dalle varie apparecchiature di laboratorio, delle quali sono stati ricevuti i valori dall Azienda Ospedaliera per il solo lato Sacco ; in particolare si evidenzia che i carichi generati ricevuti sono risultati superiori ai valori a base del progetto di offerta per cui il valore previsto passa mediamente da 50 a 90 W/mq. Ciò ha determinato in molti locali l aumento della quantità d aria immessa; per contro è diminuito il numero delle cappe a tutta estrazione richieste dall Azienda Ospedaliera per il lato Sacco per cui complessivamente la portata d aria totale degli impianti di condizionamento è risultata superiore di circa il 15% rispetto al progetto esecutivo di contratto. Inoltre per rendere gli impianti di condizionamento idonei alla nuova futura alimentazione dell edificio con sola acqua di riscaldamento, in sostituzione dell attuale vapore, come richiesto dall Azienda Ospedaliera, sono stati introdotti nelle UTA sistemi di umidificazione ad acqua atomizzata ad alta pressione in sostituzione dei previsti alimentati a vapore pulito. Ciò ha determinato il ricalcolo delle batterie calde di scambio termico e la revisione del dimensionamento delle linee di tubazioni e componenti di alimentazione idraulica per l aumentata potenza/portata che deve essere convogliata. Per il locale camera bianca è stata prevista la possibilità, richiesta dall Azienda Ospedaliera, di poter commutare gli impianti da funzionamento in pressione positiva a funzionamento in pressione negativa. Il nuovo sistema di umidificazione che si è dovuto adottare, in sostituzione del vapore, è stato integrato con un trattamento battericida con lampade a raggi ultravioletti (UVA) al fine di alimentare gli ugelli di umidificazione con acqua con elevato grado di sterilità per ridurre al minimo il rischio del proliferare del batterio della legionella pneumophila. Con il presente intervento sono state adeguate anche le serrande tagliafuoco sui canali dell aria alla nuova normativa europea UNI EN poiché, non essendo ancora state installate, non è consentito adottare serrande certificate con la precedente normativa. Le nuove serrande tagliafuoco conferiscono, comunque, un maggior grado di sicurezza al sistema impiantistico.

38 Pag. 38 di 76. Il nuovo lay-out prevede inoltre la concentrazione di congelatori frigoriferi in alcuni locali; trattandosi di recupero di attrezzature esistenti con condensatori ad aria incorporati, non è possibile adottare soluzioni energeticamente più convenienti, quali prevedere congelatori con condensatori remoti posti in copertura, per cui si rende necessario provvedere allo smaltimento del calore di condensazione immesso direttamente nel locale in cui sono stati installati gli apparecchi. La soluzione impiantistica prevede l installazione di più unità splitsystem per lo smaltimento del calore generato immesso in ambiente, con unità interne, unità esterne in copertura e reti del refrigerante di collegamento. I nuovi split vanno ad aggiungersi a quelli già previsti per i locali quadri elettrici, UPS, ecc.. Nel vano tecnico di copertura sono state previste le necessarie predisposizioni, se richieste dall Azienda Ospedaliera, per il futuro inserimento di una nuova centrale T.A. dimensionata per un laboratorio tipo PCL IMPIANTO ASPIRAZIONE CAPPE L intero complesso di laboratori sarà provvisto di un sistema di aspirazione per le cappe di laboratorio con tubazioni dedicate e convogliate nei locali tecnici previsti sul piano tecnico dell edificio. Per ciascuna cappa o armadi aspirati una apposita tubazione di diametro tra 125 e 250 mm convoglierà l aria di espulsione fino al ventilatore di espulsione previsto in copertura. Il dimensionamento è stato fatto considerando perdite di carico inferiori a 150 Pa. Le tubazioni nei tratti verticali saranno adeguatamente protette dalla scatolatura metallica del rivestimento esterno previsto nelle opere edili-strutturali. All interno dei laboratori le tubazioni saranno predisposte a soffitto dentro i controsoffitti, consentendo il successivo collegamento nel punto esatto di installazione delle cappe, fornite nell appalto dell arredamento dell Azienda Ospedaliera.

39 Pag. 39 di 76. Dentro il locale tecnico saranno montati i ventilatori di espulsione delle cappe, opportunamente convogliati in modo che non si verifichino ricircoli con le prese aria esterna delle C.T.A. I ventilatori centrifughi di estrazione saranno previsti nella versione a norme ATEX, comprensiva di cassa, girante e scudi realizzati in polipropilene speciale antistatico di colore nero; la cassa conterrà fibra di carbonio in percentuale tale da garantire l'antistaticità del materiale. La girante centrifuga, sarà a pale curve in avanti, è equilibrata staticamente e dinamicamente secondo le norme UNI-ISO 1940 grado G6,3. I ventilatori saranno corredati di serranda regolabile in acciaio inox AISI304 e giunto flessibile di collegamento e le bocche di espulsione in atmosfera saranno dotate di rete antivolatile in materiale plastico. Con la presente variante il sistema estrazione cappe è stato rivisto ed adeguato alle cappe previste nel nuovo lay-out delle attrezzature di laboratorio predisposto dall Azienda Ospedaliera; poiché il numero delle cappe è risultato inferiore a quello previsto dal progetto di offerta, per il lato Sacco, si è ritenuto opportuno di mantenere, comunque, tutti i condotti verticali esterni, di collegamento dai vari locali al vano tecnico, dotandoli di attacchi tappati ai piani ed in copertura al fine di consentire la flessibilità futura per spostamenti/aggiunte di nuove cappe. Tutti i condotti di estrazione delle cappe (previste e future) sono inseriti nei carter edili di mascheramento; sono stati previsti idonei tappi acustici per la chiusura dei fori predisposti per le cappe ai vari piani. Sugli elaborati di variante sono indicati tutti i condotti ed attacchi predisposti per le cappe previste e per quelle future. Su richiesta dell Azienda Ospedaliera sono stati stralciati gli estrattori per le cappe previsti, poiché saranno oggetto della fornitura degli arredi di laboratorio. Per le eventuali cappe future sono predisposti i condotti esterni: all atto dell installazione futura di una nuova cappa dovrà essere installato il relativo estrattore, nel vano tecnico, nello spazio predisposto, alimentato elettricamente con nuova linea elettrica collegata agli

40 Pag. 40 di 76. interruttori già previsti nei quadri elettrici del vano tecnico e completati i tratti di tubazioni di collegamento in ambiente (dalla parte esterna alla cappa) e nel vano tecnico (dalla parete all estrattore ed all esterno per l espulsione). Vedasi disegni di variante allegati IMPIANTI IDRICO SANITARI E SCARICHI L intero complesso di laboratori sarà provvisto di un sistema impiantistico di adduzione idrica e di evacuazione dei reflui di scarico. Le reti idriche di acqua fredda, calda e ricircolo avranno origine dalla sottocentrale termo frigorifera posta al piano interrato. Gli apparecchi sanitari previsti del tipo sospeso a parete, saranno in grado di conferire un elevato grado di igienicità agli ambienti; consentendo in tal modo la completa pulizia dei pavimenti dei servizi igienici. Nei servizi comuni, i lavabi saranno dotati di rubinetteria con miscelatore monocomando in bronzo cromato. Nella zona banconi dei laboratori saranno previsti nel controsoffitto gli attacchi predisposti per il futuro collegamento agli utilizzatori (da realizzarsi con la posa dell arredo), come indicato sulle tavole grafiche. Tutti gli apparecchi sanitari ed attacchi predisposti saranno collegati ai sistemi di adduzione dell acqua calda e fredda, ed alla rete di scarico, prevista in tubo di polietilene PEAD. Nel punto di attraversamento degli interpiani saranno posati idonei manicotti ad espansione REI 120 per il ripristino del grado di compartimentazione. Le colonne di scarico usciranno all esterno sulla copertura e termineranno con adatti torrini esalatori posizionati lontano dalle prese d aria esterna degli impianti di climatizzazione. Tutte le tubazioni idriche saranno isolate termicamente nel rispetto della legge 10/91, quelle calde e per motivi di anticondensa quelle fredde. Le linee di scarico sottopavimento dei bagni sono previste in tubo di polietilene rigido; quelle relative ai banconi saranno predisposte in prossimità degli stessi a parete e correranno successivamente nei banconi.

41 Pag. 41 di 76. Le tubazioni di scarico usciranno all esterno a soffitto del piano interrato, per collegarsi, per gravità, alla rete generale esterna di scarico, prevista nelle opere edili, per i piani alti, mentre gli scarichi del piano interrato confluiranno in due vasche di accumulo diametralmente opposte, da cui verranno pompati nella fognatura esterna prevista nelle opere edili generali. La produzione dell acqua calda sanitaria sarà effettuata nella sottocentrale idrica al piano seminterrato mediante un bollitore ad accumulo con primario con scambiatore a piaste alimentato con acqua di riscaldamento; l abbattimento della proliferazione del batterio della Legionella pneumofila sarà realizzato mediante shock termico nel bollitore elevando la temperatura dell'acqua oltre i 75 C. L acqua sanitaria sarà preriscaldata mediante un sistema di pannelli solari costituito da 24 unità con una superficie unitaria paria 2 m 2 (totale 48 m 2 ). Il sistema sarà completato dalle seguenti apparecchiature: 1 bollitore di preriscaldo dell acqua da litri; Il sistema di regolazione per la gestione del sistema di captazione dell energia solare integrato nel sistema DDC della sottocentrale termofrigorifera; 1 gruppo di pompaggio del circuito solare primario; le apparecchiature di sicurezza ed espansione. Lo schema di principio prevede, in sostanza, una sorta di preriscaldamento dell acqua in arrivo dalla rete idrica mediante il passaggio nell accumulo/bollitore solare. Il dimensionamento dello stesso ha tenuto conto dei seguenti parametri: tipologia dei pannelli utilizzati; estensione della superficie solare; tipologia dell utenza sanitaria. Il posizionamento dei collettori solari sarà in copertura sopra il vano tecnico CTA con orientamento SUD-OVEST ed inclinazione di 35 circa.

42 Pag. 42 di 76. Al piano seminterrato è previsto un sistema di allontanamento delle acque piovane in ingresso costituito da una serie di pilette incassate nel pavimento della bocca di lupo ed una rete di tubazioni di prima raccolta. Le tubazioni confluiranno in due vasche di raccolta separate e opposte come collocazione, ciascuna dotata di un gruppo costituito da due elettropompe sommergibili per il sollevamento e pompaggio dell'acqua nelle linee fognarie all'esterno dell'edificio. Tutte le elettropompe di sollevamento sia di acque piovane che di acque nere sono dimensionate una di riserva all'altra con possibilità di funzionamento in parallelo in caso di picchi anomali di portata. Le tubazioni di scarico degli apparecchi alle colonne che non troveranno posto nelle pareti/massetti ai piani avranno percorsi a soffitto dei piani sottostanti IMPIANTO SCARICHI RIFIUTI SPECIALI Nell edificio sono previsti tre locali per lo scarico delle sostanze speciali in utilizzo nei laboratori al fine di consentirne il corretto stoccaggio fino al momento in cui ditte specializzate provvederanno al prelievo ed allo smaltimento dei rifiuti. Il sistema sarà composto essenzialmente da: tubazioni di convogliamento verticali in cavedio fino al piano interrato in locali dedicati; serbatoi di stoccaggio rifiuti speciali al piano interrato in tre locali dedicati. Al piano interrato saranno previsti 3 serbatoi (esclusi dalla fornitura perché a carico della ditta specializzata incaricata dall Azienda Ospedaliera) per lo stoccaggio dei reflui speciali di laboratorio. Un terzo serbatoio in piombo rivestito in vetroresina sarà previsto per lo stoccaggio dei liquidi radioattivi proventi dal laboratorio RIA del piano terra. Le tubazioni di adduzione verticali posizionate nei cavedi sono previste in tubo di polietilene PVC saldato per la zona A (Sacco) ed in acciaio inox saldato per la zona B (Besta), a garanzia della tenuta nel tempo. Quelle relative ai liquidi radioattivi saranno in piombo direttamente dal locale RIA fino al serbatoio di stoccaggio al piano interrato.

43 Pag. 43 di 76. L impianto di offerta prevedeva lo sversamento manuale ad ogni piano dei reflui speciali degli operatori direttamente in due pilozzi di scarico posti in apposito locale ad ogni piano. La presente variante prevede invece, su richiesta dell Azienda Ospedaliera, l esecuzione di tre reti generali indipendenti per lo scarico dei reflui speciali direttamente collegate ai banconi di ogni laboratorio dell edificio (con attacchi predisposti a parete)e convogliate nei serbatoi di raccolta previsti in tre locali distinti situati al piano interrato. In sostanza vi sarà un locale con serbatoio di raccolta (escluso c.p.d.) in cui confluiranno gli scarichi speciali previsti in tubo di PVC per il lato A (Sacco) posto al piano interrato lato Nord/Ovest; un altro locale con tre serbatoi di raccolta (esclusi c.p.d.) in cui confluiranno gli scarichi speciali (tre tipologie distinte) previsti una in tubo di PVC e due in tubi inox per il lato B (Besta) posto al piano interrato lato Nord/Est; un altro locale con un serbatoio di raccolta (escluso c.p.d.) in cui confluiranno gli scarichi speciali previsti in tubo di piombo, del laboratorio RIA, posto al piano interrato lato Sud/Est. Sui disegni di variante è rappresentato lo schema altimetrico con tutte le colonne degli scarichi speciali nonché particolari di predisposizione degli attacchi ai piani PRODUZIONE ACQUA DEMINERALIZZATA SOTTOCENTRALE TERMOFRIGORIFERA Per la produzione di acqua demineralizzata sarà utilizzato un sistema di purificazione ad Osmosi Inversa in grado di assicurare un elevato livello qualitativo dell acqua prodotta rimuovendo tutte le classi di contaminanti presenti nell acqua (contaminanti ionici, organici, batterici, particellari, gassosi). La produzione sarà centralizzata in locale dedicato al piano interrato dell edificio e sarà utilizzata sia per l acqua di alimento dei sistemi di umidificazione dell aria delle UTA, che per quella da utilizzarsi nei laboratori ai vari piani. La rete di distribuzione sarà alimentata con un sistema da 4500 litri/ora ed un Tank di stoccaggio da 2500 Litri posizionato al piano interrato in locale dedicato. Le tubazioni saranno in PVC per via della bassa rugosità superficiale interna secondo criteri

44 Pag. 44 di 76. farmaceutici per avere la garanzia di evitare contaminazioni microbiche all interno e assicurare al punto d uso una elevata qualità di acqua. A corredo del sistema di osmosi saranno installate le seguenti apparecchiature: Il filtro chiarificatore decloratore a carboni attivi Addolcitore a doppia colonna Dosatore di disincrostanti Il gruppo di osmosi proposto grazie ad un software interno sarà in grado di controllare e monitorare la qualità dell acqua prodotta. Analizzando la collocazione dei laboratori nello stabile si è optato per una distribuzione divisa in due tratti di rete indipendenti con altrettanti montanti separati nei cavedi per ridurre al minimo la lunghezza totale della rete, ed avere la possibilità di isolare selettivamente una parte o l altra in caso di eventuali sanitizzazioni. E previsto un gruppo di pressurizzazione con due elettropompe inox per il pompaggio dell acqua demineralizzata agli utilizzi. La presente variante prevede l estensione della rete di acqua demi ai vani tecnici di copertura per l alimentazione di tutti i sistemi di umidificazione delle CTA del tipo ad acqua atomizzata ad alta pressione IMPIANTO ANTINCENDIO L edificio oggetto del presente appalto costituisce attività soggetta alle norme di prevenzione incendi, ed in tale funzione il progetto è oggetto di approvazione per l ottenimento del prescritto parere di conformità antincendio del Comando Provinciale dei VV.F di Milano. Pertanto, in osservanza alle prescrizioni delle normative dei Vigili del Fuoco, l intero edificio sarà protetto, agli effetti della prevenzione incendi, oltre che dalle compartimentazioni strutturali REI, anche da un impianto fisso di spegnimento ad acqua, costituito da idranti antincendio UNI 45, dotati di manichetta da 20 m, disposti in maniera tale da coprire tutta la superficie dei piani. Ad integrazione saranno anche installati

45 Pag. 45 di 76. estintori portatili del tipo a polvere in genere, e a gas (CO 2 ) in alcuni ambienti particolari, uniformemente distribuiti ai piani nella misura di uno ogni 100 mq circa di superficie in pianta, oltre ad alcuni in locali a rischio specifico (vani tecnici, depositi, etc.). L impianto sarà collegato all anello futuro, alimentato dalla futura centrale antincendio a servizio dell intero complesso ospedaliero da realizzarsi a cura della Azienda Ospedaliera. L impianto interno all edificio sarà conformato ad anello (posto al piano interrato) e sarà dotato di valvole di sezionamento, per poter permettere l intercettazione in caso di manutenzione o altro, senza per questo privare l intero edificio della copertura antincendio; dette valvole saranno dotate di blocco meccanico con serratura e sigillo di sicurezza antimanomissione. Per la protezione esterna dell edificio in corrispondenza di ciascun lato dell edificio, staccandosi dall anello perimetrale saranno realizzate le derivazioni per 1 idrante soprasuolo con manichetta UNI70 da 30 metri ed un attacco motopompa UNI70 incassato nella muratura del piano terra o in pozzetto interrato. Nei tratti delle reti esposte al pericolo di gelo le tubazioni saranno protette mediante isolamento termico. L impianto antincendio in generale e nei suoi componenti sarà realizzato in conformità alle vigenti normative in materia e nel rispetto di eventuali particolari prescrizioni dei Vigili del Fuoco di Milano. Le portate, contemporaneità e caratteristiche di erogazione saranno conformi alle prescrizioni della regola tecnica di prevenzione incendi specifica (D.M.I. 18/09/2002). La presente variante prevede lo stralcio degli idranti esterni soprassuolo, poiché saranno installati dall Azienda Ospedaliera IMPIANTO GAS TECNICI All interno del complesso edilizio saranno realizzate le seguenti reti di distribuzione: aria compressa alimentata da due rampe bombole (6+6) in locale al piano interrato dell edificio;

46 Pag. 46 di 76. ossigeno dalla rete gas medicali generale dell ospedale (derivazione in cunicolo esistente); azoto alimentato da due rampe bombole (2+2) in locale al piano interrato dell edificio; anidride carbonica alimentata da due rampe bombole (2+2) in locale al piano interrato dell edificio; aspirazione medicale (vuoto) con centrale di produzione (futura) in locale al piano interrato dell edificio (solo predisposizione rete); Tutte le tubazioni saranno realizzate in tubo di rame opportunamente trattato e controllato per evitare ogni difetto di trafila o di porosità ed idoneo per convogliare gas medicali/tecnici secondo norme UNI-EN Le giunzioni saranno effettuate mediante adatta raccorderia in rame, con saldobrasatura eseguita per capillarità e con materiale d apporto in lega d argento. Le tubazioni in rame, secondo le prescrizioni UNI-EN, avranno pareti lisce e disossidate, e saranno preventivamente controllate con prova pneumatica. La distribuzione di tipo radiale sarà realizzata all interno dei cavedi verticali dai quali saranno derivate ai piani le linee di distribuzione dentro i controsoffitti. Le reti di distribuzione orizzontali dei gas saranno posate nei controsoffitti, con idonei supporti di plastica e disposte in modo tale da evitare contatti con altri componenti impiantistici. In prossimità dei banconi e degli altri punti di utilizzo saranno predisposte dentro il controsoffitto le valvole di intercettazione dei vari fluidi o gas, per il futuro collegamento alle attrezzature ed all arredamento oggetto di altro appalto. Per la rete dell azoto e della anidride carbonica saranno predisposte ciascuna per 2 rampe composte da 2+2 bombole di alimentazione. Ciascuna rampa sarà strutturata con: attacchi per bombole gas (escluse dalla fornitura); valvole di sezionamento bombole; valvole di sfiato collettore; valvole di non ritorno per bombole;

47 Pag. 47 di 76. collettore ad alta pressione; valvola di intercettazione generale; sensori di pressione allarme e manometri; filtro per riduttore di pressione; riduttore di pressione e valvola di sovrapressione; valvola generale di distribuzione con manometro di controllo; Ciascun impianto interno sarà dotato di valvole di sezionamento di comparto REI poste nel filtro a prova di fumo di accesso al comparto, per poter essere manovrate in caso di incendio. Il tratto di collegamento tra il cavedio ed il filtro sarà protetto mediante struttura REI 120 di compartimentazione. Gli impianti dei vari gas saranno eseguiti nella stretta osservanza della vigente normativa UNI, CE ed EN nonché delle prescrizioni dei VVF ( Regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e l esercizio di ospedali, case di cura e simili ) sia per quanto riguarda i singoli componenti che gli impianti nel loro insieme. Saranno osservate anche eventuali ulteriori prescrizioni/richieste della direzione sanitaria e tecnica dell Azienda Ospedaliera. La presente variante prevede, secondo accordi e richieste dell Azienda Ospedaliera, l introduzione delle rampe bombole per l alimentazione della rete aria compressa e l inserimento di una nuova centrale di aspirazione per la produzione del vuoto. Le altre reti dei gas sono state riconfigurate in funzione delle predette richieste dell Azienda Ospedaliera mediante riduzione delle reti ossigeno e azoto limitandole solo ad alcuni punti. Le reti di CO2 e vuoto sono state adeguate al nuovo lay-out, riducendo i punti delle predisposizioni, secondo indicazioni dell Azienda Ospedaliera. 1.5 IMPIANTO DI REGOLAZIONE AUTOMATICA Per il controllo e la gestione degli impianti meccanici è stato previsto un sistema di regolazione automatica di tipo elettronico a controllo digitale diretto (DDC). Attraverso l installazione del sistema centralizzato di supervisione s intendono raggiungere obiettivi prioritari:

48 Pag. 48 di 76. Massima garanzia di Comfort, Sicurezza e Risparmio: il sistema di controllo e supervisione dovrà garantire una precisa regolazione delle condizioni ambientali termoigrometriche ottimizzando l efficienza degli impianti e minimizzando l impatto ambientale. Il supervisore dovrà inoltre integrare i sistemi di sicurezza: rilevazione Incendio, Antintrusione, Controllo Accessi e Videosorveglianza a salvaguardia delle persone e dei beni. Assicurare un controllo continuo degli impianti: al fine di eliminare l eventualità di fermo impianti ed effettuarne una corretta manutenzione evitando, così, precoci invecchiamenti dei componenti e/o malfunzionamenti. Preservare gli investimenti: Le porzioni d impianto già realizzate o sistemi già esistenti dovranno poter essere connesse ed interoperare con il supervisore proposto oggetto di questo appalto. La connettività verso altri prodotti e sistemi sarà parte fondamentale del progetto. Pianificare una manutenzione programmata e preventiva di tutti gli apparati: Ciò dovrà essere possibile attraverso il monitoraggio continuo dello stato di funzionamento di ogni organo meccanico od elettrico, rilevandone gli eventuali guasti o malfunzionamenti, lo stato di usura del componente dell impianto. Il sistema dovrà segnalare il limite del periodo di funzionamento oltre il quale si renderà necessaria una manutenzione del dispositivo o il numero di cicli di attivazione, consentendo così una corretta manutenzione preventiva al fini di non incorrere in situazioni di guasto imprevisto. I messaggi d avviso per la manutenzione dovranno essere gestiti attraverso un Alarm Management System con diverse priorità e dovranno essere facilmente riconoscibili. La gestione degli allarmi di manutenzione dovrà sfruttare le potenzialità Multimediali generando in modo automatico l invio per competenza di ed SMS verso il personale al momento reperibile. Riduzione dei costi Operativi: I costi di gestione degli impianti dovranno poter essere ridotti utilizzando: Criteri Tradizionali: Tutte le impostazioni e i periodi di funzionamento delle varie porzioni d impianto dovranno essere facilmente programmabili tramite un calendario d eventi al fine di ottenere le condizioni ideali di funzionamento. Gli impianti dovranno funzionare totalmente in automatico, lasciando al personale di servizio esclusivamente il compito di

49 Pag. 49 di 76. verificare che tutto funzioni correttamente ed, eventualmente, di ricercare affinamenti successivi sulle tarature e sulla possibilità d economia energetica. Il supervisore dovrà supportare la modifica dei periodi di funzionamento o della taratura da remoto degli impianti fornendo al conduttore degli impianti dati per l analisi dei consumi elettrici e termici. Criteri Innovativi: i controllori dovranno essere dotati di algoritmi che permettano di ottenere un Energy Saving legati alla ottimizzazione del ciclo produttivo dell impianto, all entalpia, free cooling e alla presenza di personale nei locali. Questi concetti dovranno essere estesi oltre che all integrazione di equipaggiamenti tecnologici, come Gruppi Frigo, Assorbitori, Roof Top, Gruppi continuità UPS, Multimetri o altro, anche verso altri sistemi di ordine superiore. Piattaforma Aperta: il sistema di supervisione dell edificio dovrà essere basato su riconosciuti standard di mercato per consentire un facile utilizzo, un ampia compatibilità operativa con il mondo dell Information Technology e un elevata connettività verso altri sistemi e dispositivi di terzi. Per garantire questa un ampia operatività si dovranno utilizzare come Sistemi Operativi e Database standard di mercato Windows e Microsoft SQL, comunicare in Ethernet TCP/IP in BACnet/IP ed impiegare BACnet MS/TP come protocollo per i bus di campo interoperabile. Il sistema di supervisione dovrà essere sviluppato su piattaforma standard quale.net di Microsoft onde garantire la massima compatibilità delle sue interfacce e servizi WEB verso terzi. Il sistema disporrà di controllori di area WEB Based nativi. Dovranno essere resi disponibili e supportati quali metodi di interoperabilità verso sistemi gestionali, paralleli o di ordine superiore: SNMP, Web Services (XML/RPC e XML/SOAP). Connettività: Il sistema dovrà essere aperto in modo da garantire la connessione e lo scambio dati da e verso sistemi e prodotti di terzi su tre livelli così esemplificati: Strato equipaggiamento di campo: Questo strato include: Controllori per HVAC, Multimetri Energetici, Gruppi Frigo, PLC per la distribuzione dell energia, UPS ecc. Questi dispositivi dovranno supportare in modo nativo il protocollo standard interoperabile BACnet MS/TP. Viene fatta eccezione per i Multimetri Energetici che potranno utilizzare lo standard de

50 Pag. 50 di 76. facto N2 Bus o Modbus RTU. Per gli equipaggiamenti quali Gruppi frigo, Controllo Ascensori e UPS non utilizzanti protocolli standard o interoperabili il sistema dovrà garantire la connettività attraverso un Gateway in grado di interpretare il protocollo proprietario. Strato Controllori di area: Questo strato, chiamato anche livello d automazione, sviluppata sviluppato da specifici controllori di area detti Motori di Automazione, dovrà garantire la connettività BACnet MS/TP diretta diretta verso gli equipaggiamenti di campo e la connessione al livello superiore via Ethernet TCP/IP in modalità BACnet/IP senza l interposizione di ulteriori dispositivi (Gateway o Router). A questo livello dovrà essere garantita la convergenza verso il mondo IT (Information technology) attraverso la capacità di comunicazione in modalità Web Services, SNMP e STMPSMTP per l invio di su evento. Lo strato dei controllori di rete sarà WEB Enabled per un accesso diretto attraverso Web Browser standard come Internet Explorer. Strato altri sistemi e High End: la connessione verso altri sistemi a controllo degli edifici, come ad esempio il sistema di controllo accessi, dovrà essere garantita attraverso una connettività fisica Ethernet TCP/IP in modalità Web Services. Altri sistemi che non utilizzano metodi interoperabili per lo scambio dati, come BACnet/IP o BACnet MS/TP, dovranno poter essere integrati attraverso Network gateway Gateway over/ip o via OPC server. Per i sistemi di ordine superiore/gestionali (High End) a servizio delle attività svolte nell edificio dovrà essere possibile, tramite Web Services (XML/RPC e XML/SOAP) eseguire uno scambio di dati volto a migliorare la gestione ed implementare strategie di risparmio energetico. Questa interoperabilità applicata per esempio a gestionali per la prenotazione sale permetterà di modificare automaticamente l assetto del sistema di Building Automation garantendo una riduzione dei consumi energetici grazie allo spegnimento dei servizi e all ottimizzando all ottimizzazione della temperatura e dell illuminazione della sala.

51 Pag. 51 di 76. BACnet listed: A garanzia dell interoperabilità fra i dispositivi, sia i controllori di campo HVAC che i PLC e controllori di area dovranno essere BTL Listed ARCHITETTURA Nell evoluzione dei Sistemi di Supervisione si è giunti alla necessità di disporre di un Sistema in grado d offrire un adeguata piattaforma d archiviazione. Al fine di rispondere a quest esigenza servirà una Macchina in grado di raccogliere e condividere, su rete, i dati con i vari Personal Computer dotati di un qualunque Browser. La configurazione che meglio risponde a questa necessità prevede l utilizzo di un Application Data Machine (Server), a cui un numero illimitato di utenti, presenti sulla rete e regolamentati, potranno accedere ai dati. La configurazione dovrà consentire l accesso contemporaneo di almeno 5 utenti, ampliabile fino a 25. L accesso sarà garantito da qualsiasi Personal Computer connesso alla Rete aziendale senza limitazioni geografiche o di posizionamento delle Workstation e dovrà essere regolato da User ID e Password secondo gli standard di sicurezza del mondo IT. La tecnologia dovrà sposare la migliore soluzione possibile per raggiungere questo fine. Il sistema sarà scalabile grazie alla possibilità di introdurre illimitati Nodi di Rete TCP/IP, Funzioni SNMP, WEB Services, BACNet e di Motori d Automazione autonomi in grado di fornire direttamente via WEB le informazioni agli operatori e all Application Data Machine; la perdita di un singolo componente della rete, non interromperà l esecuzione delle strategie di controllo delle altre apparecchiature. Gli utenti dovranno essere in grado di connettersi ai Motori d Automazione da un qualunque Personal Computer, indipendentemente dall Application Data Machine. I Motori d Automazione dovranno essere scalabili per capacità di punti e poter gestire più porte di comunicazione equipaggiate con Protocolli Standard: BacNet/MSTP, LonWorks, ModBus e N2-Bus, etc).

52 Pag. 52 di 76. I Motori d Automazione, dovranno essere in grado di accedere alle informazioni, inviare comandi e ricevere allarmi con ogni altro Motore di Automazione od apparato della rete. Tali funzioni dovranno poter essere svolte anche in assenza dell Application Data Machine. L architettura del sistema di supervisione e controllo si dovrà sviluppare in verticale su più livelli: Livello 1: Supervisione e gestione; Livello 2: Unità distribuite di controllo; Livello 3: Elementi in campo; Remote PDA Service Remote SMS Service Remote Service High End Integration SNMP Web Services XML Periferiche espandibili - UTA - Centrali I/O I/O UPE I/O MOTORI DI AUTOMAZIONE Browser Station Multiuso Building Automation Browser Station Access Control Postazione Operatore Management Building Automation Browser Station Multiple Screen Periferiche espandibili UPE - UTA - Centrali I/O I/O I/O BACnet WEB Services NETWORK INTEGRATOR Access Network ANC Controller Integrazione Seriali e via IP Protocols DRC DRC CCTV Management SQL SQL Access Control Maintenance Station Application Data Machine Access Control Machine Periferiche Compatte UTA UP UP Periferiche Compatte UTA FDU Fire Detection Unit Dual Reader Controller Energy Counters - Termici - Elettrici I/O Digitali - Monitoring MT/BT Multimeters PLC UPM UP UP Applicazione Distribuita - Grandi impianti ALTRO DRC Intrusione ID Detection Unit VIDEO SYSTEM VIDEO SYSTEM UP VIDEO SYSTEM Unità Terminali - VAV - Fan Coils, Post UCM UCM UCM UCM Unità Terminali - VAV - Fan Coils, Post I/O Digitali - Monitoring QE - Estrattori I/O I/O I/O IG Integration Gateway - Chillers, UPS, Generatori, ecc. In orizzontale non esisterà la distinzione tra le varie tipologie d impianto, tecnologiche, elettriche e di sicurezza costituite dai relativi sottosistemi specializzati, al fine di ottenere un integrazione comune per un unica gestione degli impianti.

53 Pag. 53 di 76. Il sistema dovrà prevedere un architettura altamente distribuita, con capacità di processo localizzata, quindi disponibile a tutti i livelli sino ai singoli Controllori di automazione, liberamente programmabili e/o preconfigurati. 1 Livello - Unità di supervisione e gestione: Le funzioni di processo dovranno essere gestite dalle Unità periferiche e dai Motori di Automazione demandando così alle Application Data Machine il ruolo di centri per l archiviazione. Da un qualsiasi Personal Computer, utilizzando un Internet Browser, dovrà essere possibile collegarsi ai dispositivi sulla rete LAN o WAN di tipo Ethernet. La rete potrà essere dedicata o condivisa. In caso di assenza della connettività di rete, dovrà essere possibile accedere al sistema tramite l utilizzo di modem interno/esterno. Tale struttura dovrà essere compatibile con i livelli di security IT stabiliti dal gestore della rete. Nello stesso livello faranno parte i Motori di Automazione che si occuperanno di acquisire, dal campo, le informazioni provenienti dai controllori distribuiti, specializzati nella gestione dei vari sottosistemi. I Motori di Automazione, inoltre, dovranno essere in grado di collegare, sul medesimo bus di campo, apparecchiature di diversa natura (Controllori DDC, regolatori DDC per unità terminali, PLC, schede di interfaccia per impianti di terzi fornitori, ecc.), per consentire una distribuzione ottimale e una limitazione del numero di reti locali, abbattendo così i costi d installazione e futuri ampliamenti. Un elevata scalabilità del sistema, dovrà consentire al realizzazione di svariate soluzioni sulla base delle necessità che di volta in volta si portranno avere. La scalabilità sarà resa possibile utilizzando: Motori di Automazione, Web Enabled, in grado di operare come singoli Nodi di rete o in configurazioni con unità multiple. Il controllo realizzato in autonomia dai controllori di campo dovrà poter essere integrato da processi di automazione residenti nei Motori di Automazione per realizzare strategie di controllo globali che coinvolgano tutti i dispositivi connessi al sistema. In base alle esigenze dell impianto dovrà essere possibile dare la massima scalabilità anche all hardware dei centri d archiviazione, utilizzando Macchine di Classe Personal Computer o Server.

54 Pag. 54 di 76. Se richiesto, in caso di Mission Critical si dovrà avere un elevato livello di sicurezza dell hardware utilizzando sistemi fault tollerant. Il sistema di supervisione dovrà poter condividere le strutture di archiviazione dati presenti nella struttura Information Technology del sito, dovrà essere quindi possibile demandare l onere dell archiviazione ad Hardware preposti e condivisi. Ogni Motore d Automazione dovrà essere in grado di funzionare in modo indipendente, eseguire in autonomia specifiche funzioni, gestire allarmi, operazioni di Input/Output e raccolta dei dati storici. L eventuale guasto di un singolo componente o l interruzione nella connessione sulla rete, non dovranno interrompere l'esecuzione delle funzioni di controllo sulle altre apparecchiature. Da ogni Motore di Automazione dovrà essere possibile, accedere a tutti i dati presenti nel sistema, definire comandi, riconoscere e tacitare allarmi. Al generarsi d allarmi critici stabiliti, dovrà essere possibile inviare , direttamente dai vari Motori d Automazione in accordo con le esigenze operative e la struttura IT dell impianto. La priorità e l ordine d invio delle , sarà dettato da specifiche tabelle di reperibilità/competenze definite dall Utente. 2 Livello - Unità distribuite di controllo: A questo livello appartengono le apparecchiature di controllo specializzate per i vari sottosistemi impiantistici, saranno costituite da una serie di dispositivi a microprocessore (UP) di diverse famiglie, in grado di garantire: il Controllo Digitale Diretto (DDC) di una determinata porzione di impianto e la comunicazione con i controllori di rete. Le UPE (Unità Periferiche Espandibile) dovranno essere scalabili ed espandibili al fine di ottimizzare i costi Hardware e di installazione. La loro tipologia sarà decisa in base alle varie esigenze dell impianto. Tutte le UPE saranno dotate di un calendario (schedule) settabile automaticamente dal sistema e comunque autonomo. In caso d interruzione della linea di comunicazione, manterrà i paramentri dell ultima impostazione ricevuta.

55 Pag. 55 di 76. In caso di comunicazione via BACnet, il calendario dovrà rispettare la specifica normativa del protocollo in questione. Ogni Unità Periferica (UP) dovrà essere predisposta per il collegamento tramite bus N2 Open, LonWorks o BACnet MS/TP con i Motori di Automazione del sistema di supervisione e controllo; in tal modo si realizzerà un architettura altamente distribuita con un elevata insensibilità ai guasti. Le unità periferiche dovranno essere in grado di svolgere le proprie funzioni in modo autonomo, anche in caso di caduta della comunicazione verso le unità di rete o verso le User Interface. Le reti di campo potranno utilizzare comunicazioni di tipo Peer-to-Peer, Master-Slave, o Supervised Token Passing, ed operare ad una velocità minima di 9600 baud. Le varie caratteristiche di rete dovranno essere, il più possibile, uniformate agli standard IT dell impianto. In funzione della topologia distributiva dei vari impianti dovranno essere impiegati controllori DDC di vario tipo su medesimo bus di comunicazione. Dovranno essere disponibile i seguenti controllori e moduli: Unità specializzate per la gestione delle unità locali di controllo del microclima, come ventilconvettori o cassette di regolazione a portata d aria (UCM). Unità periferiche di controllo compatte, con numero di punti Input/Output predeterminati, ma comunque personalizzabili nella tipologia; (UP) Unità Periferiche Espandibili attraverso moduli I/O di varie tipologie. (UPE) Unità Periferiche Master (UPM) in grado di realizzare applicazione distribuite acquisendo come espansioni controllori intelligenti (UP). Moduli Input/Output di campo di varia tipologia remotizzabili via bus e gestibili attraverso UPE o direttamente dai motori di automazione (I/O); Tutte le unità DDC, di qualsiasi taglia, dovranno essere dotate di un orologio e un calendario interno per la gestione programmata degli eventi.

56 Pag. 56 di 76. La connessione a prodotti e sistemi di Terze Parti, dovrà essere garantita adottando appropriate tipologie di connessione: Protocolli Proprietari: con l Integration Gateway (IG) sarà possibile integrare serialmente almeno due diversi tipi di protocolli per ciascuna unità. Nella sua memoria non volatile saranno allocate le tabelle di conversione al fine di rendere i dati disponibili e modificabili attraverso i Motori di Automazione (MDA). Protocolli Standard: con i Network Integration (NI) oltre alla possibilità di integrare serialmente sarà possibile gestire diversi protocolli su rete IP. Grazie all Hardware ed ai servizi Web Embeded, le informazioni saranno automaticamente trattate come in un Motore di Automazione. La struttura avrà lo scopo di creare un indipendenza rispetto ai dispositivi installati, generando un uniformità nell informazione. L esposizione dei dati, dovrà permettere lo scambio d informazioni utilizzando sia in BACnet-IP che Web Services. 3 Livello - Elementi in campo: In generale gli elementi in campo, quali sonde e trasmettitori, valvole e relativi attuatori, servomotori per serrande, saranno collegati al sistema attraverso ingressi configurabili per la lettura di tensioni, correnti, resistenze oppure semplici contatti Normalmente Chiusi (NC) o Normalmente Aperti (NA). I controllori provvederanno al comando degli elementi in campo attraverso uscite sia di tipo digitale, come comandi on-off, sia di tipo mantenuto od impulsivo come PAT, sia di tipo in tensione (0 10V) o in corrente (4 20mA). Le apparecchiature di contabilizzazione termofrigorifera, multimetri e inverter dovranno comunicare direttamente con i Motori di Automazione attraverso un bus comunicazione seriale. Per quanto riguarda i sistemi dei sicurezza i vari elementi di ogni sottosistema, lettori di Badge e Biometrici, sensori antintrusione, barriere a infrarossi, Rilevatori di fumo, targhe ottico-acustiche e ad apparecchiature questi faranno campo alle varie centrali specializzate ed autonome anch esse parte del 2 li vello.

57 Pag. 57 di USER INTERFACE GENERALITÀ L interfaccia Utente dovrà essere semplice, protetta, aperta, estesa e distribuita, al fine di permettere l accesso da un qualunque punto della rete, tramite un Internet Browser basato su piattaforma Microsoft Windows. Da questa intefaccia grafica dovrà essere possibile visualizzare o interagire, a seconda delle proprie autorizzazioni, con tutti i sottosistemi. L interfaccia utente dovrà consentire agli operatori una modalità d accesso e navigazione grafica semplice ed intuitiva ed una modalità avanzata per i responsabili della gestione degli impianti. L accesso al sistema sarà protetto da criteri di sicurezza che identificano univocamente gli operatori e permetteranno l apertura automatica delle schermate iniziali di loro competenza. Quindi gli operatori avranno accesso alla semplice navigazione grafica dei sottosistemi a loro assegnati mentre i manutentori, o i responsabili, accederanno alla modalità avanzata di navigazione che include le funzioni Drag & Drop. L'applicazione grafica sarà fornita come parte integrante dell'interfaccia utente, che consentirà la riproduzione grafica degli impianti e la definizione di tasti preconfigurati nella Tool Bar. In base alla valutazione fatta con gli amministratori di Rete e del sistema dovrà essere possibile implementare le pagine grafiche direttamente sui vari Motori di Automazione oppure in una struttura a scalare all interno delle Automation Data Machine. Questa particolarità garantirà che le applicazioni non siano basate esclusivamente su pagine HTML. L'applicazione grafica dovrà comprendere la funzione di creazione/modifica e la funzione d esecuzione. L'architettura di sistema dovrà essere in grado di supportare un numero illimitato di grafici (files di definizione) che saranno generati ed eseguiti.

58 Pag. 58 di 76. I grafici dovranno visualizzare e fornire animazioni sulla base dei dati acquisiti in tempo reale, derivati o introdotti. La grafica dovrà essere di facile lettura e permettere una regolare e veloce navigazione tra i vari siti. Ogni applicazione grafica sarà in grado di svolgere le seguenti funzioni: Tutti i grafici saranno completamente ridimensionabili; Saranno supportati molteplici font; L'editor permetterà di creare e posizionare gli oggetti trascinandoli dalla barra strumenti e collocandoli nella posizione desiderata; L'editor sarà in grado di aggiungere elementi aggiuntivi ad ogni grafico tramite importazione di immagini in formato SVG, BMP o JPG;

59 Pag. 59 di 76. Il colore degli oggetti e i valori sui grafici indicheranno lo stato del punto o del relativo attributo controllato. La modifica dei valori (setpoint) e il comando dei punti, nonché lo stesso override, dovrà essere disponibile sia attraverso menu a tendina che direttamente dalla rappresentazione grafica del punto tramite apposite Pop-Up richiamate da un right click del mouse; La visualizzazione dei dati dovrà essere semplificata dalla possibilità di aprire su unico schermo più finestre, la grafica verra quindi ridimensionate automaticamente all'interno delle singole finestre, con possibilità di zoom su richiesta dell'utente. Se necessario, ogni finestra potrà contenere informazioni di diversa natura: mappa grafica sottosistema, centrale o planimetrici, sommari allarmi, schedale orarie, ecc.. La soluzioni multi-schermo dovrà essere adottabile per permettere una visualizzazione contemporanea di più sottosistemi vitali. Navigazione grafica: Gli operatori in base alla propria User ID e password accederanno direttamente alla pagina iniziale di propria competenza e attraverso iperlink accederanno ai vari sottosistemi, ad esempio: Elettrici, Meccanici o di Sicurezza. Da una schermata riassuntiva potranno visualizzare le parti che costituiscono il sistema in sola visualizzazione o in completa interazione con l impianto controllato in base al proprio livello di autorizzazione. Partendo da un punto rappresentato dovrà essere possibile accedere alle definizioni dell oggetto stesso e visualizzare i relativo trend preimpostato o nel caso la relativa schedula oraria. Navigazione avanzata: Per i responsabili e i manutentori dovrà essere garantito l accesso grafico prima descritto e in aggiunta l accesso in modalità testuale per rendere più completa la loro operatività. L accesso alle informazioni dovrà richiamare la semplicità di utilizzo di MS Windows Explorer dove tutte le informazioni sono contenute in un albero gerarchico di cartelle rappresentati i sottosistemi ed impianti controllati. In questo caso facendo scorrere l albero ed espandendo la selezione si accederà agli oggetti costituenti il sistema. Trascinando con il mouse la cartella nell area di visualizzazione dello schermo dovranno essere rappresenti in formato elenco tutti i punti costituenti il sistema scelto con il relativi stati e

60 Pag. 60 di 76. valori. Il dettaglio del punto dovrà poter essere visualizzato anche trascinando semplicemente il punto stesso. In questa modalità il personale autorizzato potrà modificare la configurazione dei parametri relativi al sistema / punto selezionato. Anche in questa modalità si dovrà poter accedere ai dettagli relativi ai trend e alle totalizzazioni. Si dovrà disporre di funzioni d aiuto e istruzioni per ogni operazione e/o applicazione. In aggiunta ai punti fisici, anche tutti i parametri del software dei controllori dovranno essere resi disponibili all'operatore in base al suo profilo d accesso per le funzioni di lettura/modifica tramite la User Interface. Ciò comprende: setpoints, limiti d'allarme, ritardi, Costanti PID, contatori, statistiche, schedule, attivazione Trend, attivazione/disattivazione allarmi sicurezza, ecc. In generale l'interfaccia utente dovrà comprendere almeno le seguenti funzioni: Accesso per lettura selettiva delle informazioni ed esecuzione comandi di controllo; Reports e monitoraggio; Notifica di condizioni d'allarme, ritorno a normalità e anomalia; Archivio, manutenzione, formattazione, visualizzazione e reports delle informazioni; Data Base Management; Funzioni di Cut e Past dei Trend; Diagnostica e supervisione delle prestazioni interne; Accesso in linea ai menu d aiuto; Accesso in linea alla documentazione e ai dati attuali; Collegamenti Ipertestuali. L elevata flessibilità del sistema permetterà di localizzare l area dove esso risiede, consentendo la modifica della lingua (Italiano, Inglese, Francese etc.) secondo le esigenze dell utilizzatore. Le operazioni del sistema di controllo dovranno essere indipendenti dall'interfaccia utente, che sarà utilizzata solo per interagire con l'operatore.

61 Pag. 61 di 76. Non saranno accettati sistemi che dipendono dalla stazione operatore per l'esecuzione delle sequenze di controllo, processi e gestione della globalità dei sistemi dell edificio. L architettura dell Application Data Machine dovrà avere come prerogativa la possibilità di scalare da tipologia Entry-level PC fino a Mission Critical (tramite server che garantiscono robustezza e continuità d esercizio) CRITERI DI AUTORIZZAZIONE L accesso al sistema sarà regolamento da User ID univoci e Password, a ciascun User dovrà poter essere assegnato un ruolo personalizzabile che determinerà le autorizzazioni della persona. Per velocizzare la definizione di nuovi utenti dovranno essere disponibili dei ruoli predefiniti, ad esempio: Amministratore Sistema, Manutentore, Operatore, Utilizzatore ed altri personalizzabili. Ciascun utente dovrà poter essere personalizzato escludendo/includendo parte della sua operatività in termini funzionali rispetto il sistema e per area di competenza: Sottosistemi, Sistemi, Impianti o singola macchina o porzione d impianto. L assegnazione dei diritti dovrà essere realizzata e visualizzata in modo organica attraverso tabella che elenchi da una parte il dettaglio delle categorie di impianti controllati e dall altra i livelli di autorizzazione. Dovranno essere disponibili almeno 20 categorie di sottosistemi/impianti.

62 Pag. 62 di 76. Si dovrà poter definire per ciascun utente i diritti d accesso in base a profili di autorizzazione predefiniti, ad esempio: Solo Visualizzazione Visualizzazione avanzata Operatività base Operatività avanzata Diagnostica Gestione eventi Gestione Energia Modifica Oggetti Configurazione oggetti o una combinazione degli stessi.

63 Pag. 63 di SEGNALAZIONE ANOMALIE Gli allarmi dovranno essere inviati direttamente dai Motori di Automazione agli operatori ed alla Application Data Machine. L'attività di gestione allarmi dell'interfaccia utente dovrà, come minimo, fornire le seguenti funzioni: Attivazione di una finestra "pop-up" completa di richiamo acustico, descrizione dell allarme, sua priorità e data/ora dell'evento. Il sistema dovrà essere dotato di almeno 200 priorità di allarme per poter differenziare e categorizzare gli eventi. Possibilità per un utente, in possesso delle autorizzazioni adeguate, di riconoscere, tacitare temporaneamente o scartare un allarme. Rendere disponibile una raccolta d eventi (History e Audit Trail) su disco fisso per la registrazione dei riconoscimenti dell'utente, cancellazioni o disabilitazioni allarmi. La raccolta degli eventi dovrà comprendere il nome dell'utente, l'allarme, l'azione eseguita sull'evento, data e ora. Possibilità di inviare allarmi ad un indirizzo direttamente dai Motori di Automazione o tramite SMS dall Application Data Machine. Non saranno accettati sistemi che utilizzano modalità di notifica allarmi esclusivamente tramite o per SMS. Le pop up di allarmi dovranno poter essere personalizzate con descrizioni specifiche e assumere colori diversi in base alla priorità o categoria di sottosistema interessato dall evento. Direttamente dalla Pop Up di allarme un operatore autorizzato dovrà poter eseguire la gestione dell evento (Riconoscimento, tacitazione sonora ) e con un click del mouse accedere direttamente all oggetto che ha generato l allarme o al grafico rappresentante l impianto interessato.

64 Pag. 64 di 76. L instradamento dei messaggi d allarme sopra citati, avverrà mediante l interpolazione di reperibilità del personale e relative competenze inserite in una lista, che potrà essere cambiata in ogni momento dal personale addetto alla conduzione dell impianto. Gli eventi dovranno comprendere sia gli allarmi di diagnostica che quelli relativi alla manutenzione, cicli temporali o totalizzazioni di funzionamento delle varie Utenze. Dovrà essere disponibile un sommario eventi in forma tabellare che elenchi le informazioni relative agli eventi: Tipo Evento, Priorità, Data/ora, Punto controllato, Valore, Descrizione punto ecc. Detto tabella dovrà poter essere ordinabile per priorità, data/ora, valore o altro campo sopra elencato con semplice click del mouse sul titolo della colonna relativa. L identificazione della tipologia o della priorità degli eventi dovrà essere immediata e facilitata dall uso di colori background differenti. Per una corretta gestione, dal sommario allarmi tramite un click del mouse su un evento selezionato si dovrà poter accedere direttamente all oggetto interessato all evento o al grafico che lo contiene.

65 Pag. 65 di 76. I dati, generati dai Motori di Applicazione, dovranno essere disponibili anche nell Application Data Machine in un database standard di mercato quale Microsoft SQL REPORTISTICA E ANALISI DATI Il sistema dovrà essere in grado di fornire informazioni storiche degli impianti compresi i dati di utilizzo delle varie macchine controllate, i trend, lo storico eventi e l audit trail delle azioni intraprese. Tutte queste informazioni dovranno essere raccolte in database standard di mercato come Microsoft SQL per rendere il sistema più aperto possibile. L interfaccia utente fornita dovrà consentire l estrapolazione e la lettura dei dati così raccolti tramite interfacce standard. Per rendere disponibili dati riorganizzati in informazioni utili il sistema dovrà consentire l estrazione dei dati specifici che permettano al gestore un analisi mirata. Dovranno essere fornite due possibili tipologie d informazioni: la prima sarà di livello base (come ad esempio una reportistica mensile), la seconda tipologia dovrà essere di livello avanzato (al fine di permettere al gestore di impostare le informazioni da estrapolare) in modo da arrivare a recuperare dal Data Base ogni singolo punto storico.

66 Pag. 66 di 76. Le informazioni saranno dirette all'interfaccia operatore, via Web, con conseguente invio a stampanti o supporti di massa. Il sistema dovrà fornire almeno i seguenti reports: Tutti i punti del sistema BMS; Tutti i punti di ogni applicazione del BMS; Tutti i punti di un controllore specifico; Tutti i punti di un gruppo definito dall'utente; Tutti i punti in allarme in quel momento; Tutti i punti bloccati; Tutti i programmi orari del BMS; Tutte le variabili definite e impostabili, tabelle orari interblocchi e simili; Il sistema dovrà consentire la creazione di Report SQL personalizzabili e Query attraverso interfaccia standard per servizi web XML oppure tramite programmi di mercato idonei al controllo dei Data Base (Excel, Access, ODBC ). Le informazioni generate dai Motori di Automazione saranno disponibili archiviate nell Application Data Machine e online nei Motori di Automazione stessi.

67 Pag. 67 di 76.

68 Pag. 68 di PIANIFICAZIONE FASCE ORARIE In modalità grafica dovrà essere possibile definire e gestire i programmi orari giornalieri e settimanali nonché la forzatura degli orari delle operazioni per straordinario e festivo. Dovranno essere disponibili almeno le seguenti Tabelle: Orari settimanali; Orari d'eccezione; Calendari mensili; Calendari Annuali; Sarà possibile definire uno o più orari d'eccezione per ogni tabella, compresi i riferimenti ai calendari. Dovranno essere forniti calendari mensili che permetteranno una programmazione semplificata di festività e giorni speciali con un anticipo minimo di cinque anni. Le festività e i giorni speciali, saranno selezionati mediante mouse o tastiera e dovranno automaticamente riprogrammare le operazioni del dispositivo secondo quanto previsto nelle tabelle di eccezione.

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