M. MENICHETTI 1, P. MISERICORDIA 2, V. LANDRO 2, G. OLIMPI 2

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1 EUR MED PHYS 2008;44(Suppl. 1 to No. 3) Un indagine sulla fragilità e lo stato di salute degli anziani condotta sui dati assistenziali dei medici di medicina generale. Il F.E.R.M.O. study (Frailty of Elderly by Records Maintained in Outclinics) M. MENICHETTI 1, P. MISERICORDIA 2, V. LANDRO 2, G. OLIMPI 2 Introduzione Pur non essendo ancora individuata una definizione standardizzata per la fragilità del anziano 1-9, ne sono comunemente considerati domini di riferimento l invecchiamento avanzato, la riduzione dell autonomia funzionale, la coesistenza di malattie croniche, la criticità dello stato socio-ambientale, la polifarmacoterapia 8. Considerando l elevata vulnerabilità di tale situazione, la sua frequente evolutività verso condizioni spesso rapidamente disabilitanti e/o mortali, la medicina geriatrica, la medicina delle cure primarie, i sistemi sanitari hanno cercato di definire strategie di intervento e di prevenzione 3,10,11. Recenti studi, anche nel nostro paese 12-14, sono stati condotti per individuare nella popolazione generale, attraverso gli indicatori di fragilità, i soggetti che potrebbero giovarsi di tempestive iniziative di protezione e di trattamento. In genere queste indagini, però, sono rivolte a fasce di popolazione troppo selezionate per essere rappresentative della diffusione della condizione di fragilità in ambiti più generali. In altri casi sono state condotte ricerche su campioni maggiormente rappresentativi della popolazione generale, utilizzando però strategie di analisi non sempre affidabili per la definizione del reale stato di salute e dell effettiva condizione assistenziale (questionari telefonici); in altre occasioni, gli oneri organizzativi e la gravosità dell impegno (ad esempio compilazione di schede ad hoc ) che questi lavori hanno dovuto sostenere, rende le stesse indagini difficilmente riproducibili per iniziative di generalizzata e sistematica valutazione. La condizione più favorevole per consentire analisi metodiche, ricorrenti ed affidabili per individuare lo stato di fragilità nel soggetto anziano nella popolazione generale, dovrebbe pertanto riferirsi a flussi informativi routinari, continui, regolarmente aggiornati e rappresentativi quindi della reale condizione sanitaria ed assistenziale. In rapporto inoltre alla enorme importanza che assumono nella gestione dei carichi assistenziali le considerazioni di carattere economico, appare utile cercare di definire l impatto nel tempo che la condizione di fragilità determina sulla disponibilità delle risorse. Con queste premesse viene proposto un disegno di studio suddiviso in due sottoprogetti: il sottoprogetto 1 (F.E.R.M.O. Image), osservazionale trasversale, è basato sul reclutamento di un campione di popolazione ultrasettatacinquenne nell ambito di riferimento, di cui vengono esaminati dati clinico-assistenziali raccolti in una unità di tempo, con i seguenti obiettivi: 1.a. Produrre informazioni sulle condizioni di salute, sullo stato di autonomia funzionale e sui livelli di assistenza sanitaria di base di un campione di popolazione ultra 75enne 1 Dirigente Medico Servizio Riabilitazione e Rieducazione Funzionale, ASUR Marche, ZT 11 di Fermo; 2 Medico di Medicina Generale, ASUR Marche, ZT 11 di Fermo 1.b. Conoscere, per i soggetti con limitazioni funzionali appartenenti allo stesso campione, le condizioni assistenziali 1.c. Individuare la prevalenza della fragilità nella popolazione in esame, valutando tale parametro sulla base dei dati disponibili il sottoprogetto 2 (F.E.R.M.O. in Progress, I anno, II anno, III anno.), osservazionale longitudinale, prevede la raccolta di analoghe informazioni, riferite allo stesso campione di popolazione, annualmente, con i seguenti obiettivi: 2.a. Valutare annualmente l incidenza di mortalità e di nuove patologie, la variazione dello stato funzionale, l insorgenza di diverse esigenze assistenziali e la prevalenza della fragilità nei soggetti appartenenti al campione in esame 2.b. Valutare annualmente la richiesta di risorse sanitarie in termini di accessi al MMG, ricoveri ospedalieri, esami diagnostici, spesa farmaceutica, nei soggetti appartenenti al campione in esame Elemento fondamentale dello studio, che ne caratterizza il metodo ma ne costituisce anche un sostanziale obiettivo, è quello di utilizzare come fonte dei dati un flusso informativo routinario, ordinariamente aggiornato, di semplice e rapida consultazione. Materiali e metodi Lo studio ha coinvolto 18 MMG (7 operanti nel comune di Porto San Giorgio, 5 a Sant Elpidio a Mare, 3 a Monte Urano, 2 a Fermo ed 1 a Porto Sant Elpidio; n assistiti in carico al ) e lo specialista fisiatra operante nell ambito di riferimento, ed è stato condotto sui dati estratti dai database ambulatoriali degli stessi MMG, riferiti ai propri assistiti ultra 75enni; la partecipazione dei MMG è stata su invito e volontaria. Popolazione oggetto dello studio Sono stati considerati nello studio tutti i soggetti (n. 3111; 17,1% della popolazione assistita) ultra75enni in carico al , ai 18 MMG partecipanti, le cui caratteristiche sono riportate in Tab. I. Tale campione (3111 soggetti) rappresenta il 16,7% della popolazione ultra75enne della Zona Territoriale 11 di Fermo (18681 soggetti con età 75 anni). Vol Suppl. 1 to No. 3 EUROPA MEDICOPHYSICA 1

2 MENICHETTI UN INDAGINE SULLA FRAGILITÀ E LO STATO DI SALUTE DEGLI ANZIANI CONDOTTA SUI DATI ASSISTENZIALI DEI MEDICI... Tabella I. Parametri oggetto della rilevazione dati. Età, Sesso Valori registrati Score Creatinina (ultima/15 mesi) ADL (ultima) Glicemia (ultima/15 mesi) Fare il bagno Colest. Tot. (ultimo/15 mesi) Vestirsi PA sistolica (ultima/6 mesi) Uso dei servizi PA diastolica (ultima/6 mesi) Motilità PA sistolica (ultima) Continenza PA diastolica (ultima) Alimentazione Terapia ultimi 6 mesi (si/no) ICD-IX Cardiologica Condiz. Assistenz. (se Antipertensiva - diuretica score ADL 1) (ultima) Antilipidica Demenza Antiaggregante - Anticoagulante M. di Parkinson Gastroenterologica Scompenso cardiaco Antidiabetica Neoplasie maligne Urologica CHD Antibiotica - Antimicotica Ipertensione arteriosa Antitumorale - Immunomodulat. Diabete Antiinfiammatoria - Muscoloschel. IRC Ansiol. - Antipsicot. - Sedativa Frattura Femore Antidepressiva BPCO Respiratoria Stroke Colliri antiglaucomatosi Glaucoma Ossigeno Protesi ginocchio Numero Protesi anca Accessi MMG /anno Stomie Ricoveri ultimi 12 mesi Numero richieste / ultimi 3 anni Emocromo, creatininemia, glicemia, colesterol. totale V. specialistiche ECG - V. cardiologica Definizione di fragilità La condizione di fragilità è stata individuata analizzando i domini che comunemente vengono considerati a questa riferiti: l età, lo stato funzionale, la presenza di pluripatologia e polifarmacoterapia, la condizione socio-assistenziale. Sono stati pertanto considerati fragili i soggetti ultra75enni che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche: concomitanza di qualche limitazione funzionale (ADL score 1-12) con il vivere da soli o l istituzionalizzazione o l assistenza domiciliare con personale extrafamiliare (badante) ; ADL score 5; concomitanza di pluripatologia ( 4 patologie croniche) e polifarmacoterapia (almeno 6 classi di farmaci prescritte negli ultimi 6 mesi). Registrazione dei dati Lo studio non ha richiesto ai MMG partecipanti attività supplementari rispetto alla propria abituale attività professionale che comprende, ordinariamente, anche l aggiornamento e la registrazione di dati clinici sulle cartelle ambulatoriali informatizzate. Gli unici dati non correntemente oggetto di rilevazione clinica e da considerare pertanto in aggiunta a quelli routinariamente registrati, sono stati quelli relativi allo stato funzionale dei soggetti (Activities Daily Living - ADL) 15 e quelli relativi alla condizione assistenziale per i pazienti con ADL limitate (secondo il sistema ICD-IX) 16 laddove ricorreva il codice V60.3 ( Persona che vive sola ), V60.4 ( Persona che richiede cure ma non ha familiari adatte a prestarle, indicando con questo la presenza di assistenza extrafamiliare) e V60.6 ( Persona che vive in Istituti ). L archiviazione di tutte queste Tabella II. Prevalenza delle patologie croniche e loro distribuzione per sesso ed età (3111 soggetti). Patologia Preva- Nu- Maschi Fem lenza % mero % mine anni anni anni anni totale % % % % % Demenza 8, ,6 70,4 20,6 30,4 30,4 18,6 Morbo di Parkinson 1, ,1 53,9 38,5 34,6 15,4 11,5 Scompenso Cardiaco 3, ,9 59,1 22,5 33,3 23,3 20,8 Neoplasie Maligne 16, ,8 47,2 40,9 32,6 19,8 6,7 Cardiopatia Ischemica 16, ,2 51,8 37,3 32,4 20,7 9,7 Ipertensione Arteriosa 56, ,4 63,6 42,3 32,9 18,0 6,8 Diabete Mellito 16, ,8 54,2 43,6 32,8 17,3 6,3 Insuff, renale cronica 6, ,5 39,5 31,6 39,5 20,0 8,9 Fratture di femore 2, ,9 83,1 20,5 26,5 33,7 19,3 BPCO 5, ,4 39,6 36,5 34,6 19,5 9,4 Stroke - TIA 10, ,5 54,5 36,1 33,6 21,1 9,2 Glaucoma 15, ,9 60,1 40,1 32,9 19,3 7,6 Artroprotesi di 1, ,6 79,4 73,5 23,5 2,9 0,0 ginocchio Artroprotesi di anca 2, ,0 77,0 36,5 40,5 17,6 5,4 Stomie 0, ,0 53,0 41,2 11,8 23,5 23,5 informazioni è avvenuta comunque secondo modalità consuete per il software gestionale ambulatoriale, essendo prevista in campi già predisposti. Lo stato funzionale, determinato attraverso le ADL, e lo stato assistenziale sono stati valutati al (data iniziale); analoghe valutazioni sono previste a distanza di un anno. Nel corso dello stesso anno vengono segnalate le eventuali variazioni della condizione assistenziale. Tutti gli altri dati sottoposti a valutazione sono stati registrati in riferimento alla consueta attività clinica. Estrazione dei dati Una prima estrazione dei dati è stata effettuata il Una seconda estrazione dei dati è prevista a distanza di un anno. I MMG hanno estratto i dati registrati nei propri database utilizzando una unica query elettronica (linguaggio SQL) che veniva applicata utilizzando un software di estrazione dati, disponibile come risorsa interna del software gestionale usato. I parametri in riferimento ai quali sono stati estratti i dati, sono riportati in Tabella I. Le patologie croniche considerate sono quelle prevalenti nella popolazione in studio; non sono state considerate, perché poco registrate nella routine lavorativa, condizioni estremamente comuni e pressoché inevitabilmente presenti, quali l artrosi, l osteoporosi e la cataratta; sono state riportate invece, per l elevato grado di disabilità ad esse connesse, la frattura di femore, le protesi di anca e di ginocchio, la presenza di stomie. I dati estratti sono stati assemblati in un unico foglio di calcolo elettronico dove ogni soggetto ultra75enne è stato individuato da un record di dati reso assolutamente anonimo, ma identificato con un codice specifico, consentendo il corretto linkaggio per le successive rilevazioni. Risultati F.E.R.M.O. Image Per i 3111 soggetti ultra75enni inclusi nello studio, 1193 maschi e 1918 femmine, è stato definito il numero di diagnosi registrate, la loro prevalenza, la distribuzione per sesso e per fasce di età (Tab. II). Tra i 3111 soggetti esaminati 504 (16,2%) non avevano registrata alcuna diagnosi; n (34,6%) avevano registrata una diagnosi; n EUROPA MEDICOPHYSICA October 2008

3 UN INDAGINE SULLA FRAGILITÀ E LO STATO DI SALUTE DEGLI ANZIANI CONDOTTA SUI DATI ASSISTENZIALI DEI MEDICI... MENICHETTI Figura 1. Prevalenza delle diverse limitazioni funzionali per score ADL Figura 2. Prevalenza dei diversi settings assistenziali per score ADL. (27,7%) 2 diagnosi; n.755 (14,6%) 3 diagnosi, n.157 (5,0%) 4 diagnosi, n. 43 (1,3%) 5 diagnosi, n. 10 (0,3%) 6 diagnosi e n. 2 7 diagnosi. Le patologie più frequentemente associate sono l ipertensione arteriosa con il glaucoma (9,8%), con la cardiopatia ischemica (9,6%), con le neoplasie (8,9%) e con il diabete (7,7%). Lo score ADL dei 3100 soggetti (il 75,7% non presentava alcuna limitazione delle ADL) è riportato nella Tab. III, con il dato di prevalenza, la relativa distribuzione percentuale per sesso e fasce di età. Per 11 soggetti non è stato possibile definire lo score ADL. È stata inoltre definita la prevalenza, per ogni categoria di score ADL, della limitazione delle singole attività funzionali (Fig. 1). Dei 743 soggetti con limitazione delle ADL, 489 (65,0%) vivono a domicilio e sono assistiti dal coniuge o dai familiari; 185 (24,8%) vivono a domicilio ma con supporto assistenziale extrafamiliare, 21 (2,8%) vivono da soli, 48 (6,4%) sono istituzionalizzati. In Fig. 6 sono riportate le distribuzioni percentuali, per ogni categoria ADL, dei soggetti che vivono e sono assistiti in famiglia, di quelli assistiti in famiglia con supporto extrafamiliare, di quelli che vivono da soli e di quelli istituzionalizzati. Il confronto della presenza per fasce di età di alcuni specifici parametri (ADL score >5, numero di classi di farmaci somministrati negli ultimi sei mesi >4, diagnosi di Demenza, diagnosi di Ipertensione arteriosa) ha evidenziato un progressivo aumento dei valori (dalla fascia anni a quella 90) per i parametri ADL score >5 (4,6% nella anni; 37,1%% nella fascia 90; p<0,001) e Demenza (4,1% nella anni; 18,4% nella fascia 90; p<0,001), mentre una riduzione nei soggetti con età più avanzata a riguardo dei restanti due fattori ( Ipertensione arteriosa : 58,0% nella anni; 46,5% nella fascia 90; p<0,001. Polifarmacoterapia : 34,3% nella anni; 25,8% nella fascia 90; p<0,01) Un analogo confronto condotto nella presenza di altri parametri tra i soggetti con limitazione delle ADL, con assistenza extrafamiliare (badante o istituto) e con assistenza familiare, ha evidenziato: nella popolazione con assistenza extrafamiliare, percentuali più elevate di soggetti con gravi deficit della continenza (56,7% vs 25,3%; p<0,001), della mobilità (37,3% vs 16,1%; p<0,001), con diagnosi di demenza (41,6% vs 21,8%; p<0,001) e con score di ADL>5 (73,4% vs 36,7%; p<0,001); percentuali più basse tra i soggetti con assistenza extrafamiliare rispetto a quelli assistiti dai propri familiari a riguardo dei parametri Diagnosi di Ipertensione arteriosa (43,8% vs 55,3%; p<0,01), Età >84 anni (47,6% vs 52,9%; p=n.s.) e Numero di classi di farmaci somministrati negli ultimi sei mesi >4 (41,2% vs 42,7%; p=n.s.). L accesso al MMG (considerando accesso l apertura della cartella clinica) avviene, in media, per l intero gruppo di ultra75enni, 24,6 volte per anno. Negli ultimi 3 anni è stata richiesta, all intero gruppo di 3111 soggetti, la determinazione di un emocromo nel 86,2% dei casi, di una creatininemia nel 66,8%, di una glicemia nel 85,2%, di una colesterolemia totale nel 65,0%, una visita specialistica nel 44,7% e un ECG nel 39,0%; in riferimento ai precedenti 6 mesi, si dispone della registrazione di almeno un valore di creatininemia nel 47,8%, di almeno un valore di glicemia nel 51,4% e di colesterolemia totale nel 44,4%. Un valore registrato di PA è disponibile nel 74,5% dell intero gruppo di 3111 soggetti; tra questi 963 (30,9%) dispongono di una registrazione dello stesso valore, riferito ai precedenti 6 mesi. La condizione di fragilità, secondo i criteri adottati, è risultata presente nel 17,6% della popolazione studiata (548 soggetti su 3111): il 15,5% dei maschi (185 su 1193) ed il 18,9% delle femmine (363 su 1918). Discussione Questo lavoro si inserisce tra quelli orientati alla definizione dello stato di salute in generale ed in particolare la condizione funzionale della popolazione anziana per poterne individuare il grado di fragilità e seguire l andamento di questo nel tempo. A differenza però di analoghi precedenti studi 13,14, condotti anche recentemente nel nostro paese, questa esperienza utilizza i dati normalmente archiviati nei database ambulatoriali dei MMG, raccolti nella quotidiana attività professionale. Le caratteristiche demografiche del campione di popolazione da noi studiato evidenziano una decisa prevalenza della popolazione femminile rispetto a quella maschile, in accordo con il dato riferito ad ambiti più diffusi della popolazione marchigiana e nazionale 17,18 ; tale differenza diventa tanto più evidente nella fascia di età più elevata ( 90 anni) dove la popolazione femminile rappresenta il 66,7% del totale. Le patologie croniche nel campione in esame mostrano tassi di prevalenza simili a quelli riportati in analoghe osservazioni condotte da MMG attraverso la compilazioni di schede ad hoc, elemento che avvalora l affidabilità del dato assistenziale (studio F.E.R.M.O.) rispetto ad un dato più consapevole e meditato come quello finalizzato (studio O.p.C.) (14); differenze più significative rispetto ad altri studi sono da attribuire alla diverse fasce di popolazione coinvolte e/o a differenti modalità di rilevazione 12,13. Emerge una evidente difformità nei tassi di prevalenza delle patologie croniche in relazione al sesso, alle diverse fasce di età (Tab. II) ed alle classi di limitazione funzionale. Pur essendo il 50% del campione affetto da almeno 2 delle patologie croniche, il 75,7% non presenta alcuna limitazione funzionale (ADL=0), a dimostrazione di un sostanziale buono stato di salute Vol Suppl. 1 to No. 3 EUROPA MEDICOPHYSICA 3

4 MENICHETTI UN INDAGINE SULLA FRAGILITÀ E LO STATO DI SALUTE DEGLI ANZIANI CONDOTTA SUI DATI ASSISTENZIALI DEI MEDICI... Figura 3. Prevalenza della Fragilità per sesso e fasce di età nello studio FERMO e nello studio OSSERVARE per CONOSCERE. della nostra popolazione anziana. Solamente il 12,8% (399 su 3100) presenta una marcata compromissione funzionale (score ADL 5). Le attività Fare il bagno e Vestirsi sono le più frequentemente compromesse; l attività Alimentazione compare più spesso deteriorata nelle fasce con score ADL più elevato ( 4) (Fig. 1). La condizione assistenziale, rilevata nei soggetti con qualche limitazione dello stato funzionale (score ADL 1-12) (Fig. 2), mostra come il ricorso all istituzionalizzazione ed al supporto assistenziale extrafamiliare (badante) diventi più frequente nelle fasce di popolazione con score ADL più elevato. Una differente prevalenza di altri parametri caratterizza la popolazione istituzionalizzata o seguita da badante ( IB ) rispetto alla popolazione assistita in ambito familiare ( F ): nel gruppo IB rispetto al gruppo F è maggiore la prevalenza di soggetti con grave deficit della motilità, della continenza, affetti da demenza e con score ADL >5; appare invece ridotta la prevalenza, sempre nel gruppo IB rispetto al gruppo F, di diagnosi di Ipertensione arteriosa e, anche se non significativamente, di polifarmacoterapia e di soggetti con età >84 anni; quest ultimo dato probabilmente esprime una tendenza ad una maggior disponibilità da parte della famiglia ad assistere un grande anziano invalido Tabella III. Prevalenza dello Score ADL e sua distribuzione per sesso ed età (3100 soggetti). Score ADL Prevalenza Nu- Maschi Fem mero % mine anni anni anni anni % totale % % % % % 0 76, ,0 60,0 47,9 33,4 14,5 4,1 1 3, ,5 74,5 23,6 37,7 30,2 8,5 2 3, ,1 57,9 15,8 28,9 39,5 15,8 3 2, ,6 79,4 22,2 28,6 30,2 19,0 4 2, ,4 65,6 23,0 32,8 26,2 18,0 5 1, ,7 68,3 24,4 14,6 34,1 26,8 6 1, ,4 56,6 13,2 41,5 26,4 18,9 7 1, ,5 52,5 15,0 25,0 32,5 27,5 8 1, ,2 60,8 19,6 25,5 23,5 31,4 9 1, ,5 62,5 15,6 15,6 40,6 28,1 10 1, ,8 56,3 18,8 31,3 18,8 31,3 11 0, ,9 62,1 10,3 24,1 37,9 27,6 12 3, ,8 80,2 18,2 31,4 24,8 25,6 4 EUROPA MEDICOPHYSICA October 2008

5 UN INDAGINE SULLA FRAGILITÀ E LO STATO DI SALUTE DEGLI ANZIANI CONDOTTA SUI DATI ASSISTENZIALI DEI MEDICI... MENICHETTI sia per la ridotta aspettativa di vita sia per la maggior frequenza di familiari in età post-lavorativa più facilmente liberi da impegni. La popolazione studiata ha evidenziato un buon livello di assistenza da parte dei MMG: i parametri presi in considerazione dimostrano infatti un assiduo follow-up clinico e rilevanti quote di soggetti trattati con terapie farmacologiche di tipo preventivo (ad es. antiaggreganti ed antipertensivi). Sulla base dei dati disponibili e secondo i criteri da noi adottati, è risultato fragile il 17,6% della popolazione studiata; pur essendo, in tale valutazione, superiore il tasso di fragilità rispetto a quello riportato nello studio O.p.C. 14, del tutto simile è invece, nei due studi, l andamento della prevalenza del fattore fragilità per sesso e per fasce di età. Risulta infatti evidente come, in entrambi i lavori, il tasso di fragilità sia sostanzialmente sovrapponibile nei due sessi per le fasce di popolazioni più giovani, aumentando invece, nel sesso femminile, per le fasce di età più avanzate; questo in particolare per la fascia di età 90 anni, dove, nelle donne, la fragilità raggiunge il 44,7% nello studio O.p.C. ed il 52,3% nel nostro studio (Fig. 3). Va sottolineato come queste osservazioni siano tutte tratte da dati assistenziali, non finalizzati quindi ad alcuna specifica rilevazione di studio; provengono inoltre da un gruppo di medici non particolarmente formati alla raccolta e registrazione del dato, appartenenti, per i 14/18, a tre Medicine di gruppo che hanno, in tutti i loro componenti, partecipato allo studio; non vi è stata cioè una specifica selezione nei confronti dei medici coinvolti. Appare possibile affermare pertanto che i MMG dispongono, attraverso i dati registrati nell ambito della routinaria attività professionale, di database ricchi di informazioni che consentono l identificazione di fenomeni clinico-funzionali ed assistenziali complessi come quelli che conducono alla individuazione della fragilità. Tali dati vengono spesso archiviati (in caso di adozione di uno stesso software gestionale, condizione frequente in diffusi ambiti della MG) utilizzando modalità condivise, elemento che rende le successive attività di estrazione ed analisi, semplici, automatiche e riproducibili. Inoltre la popolazione assistita da parte della MG rappresenta fedelmente la multivarietà della popolazione generale, evitando così i frequenti bias tipici di studi che coinvolgono popolazioni troppo selezionate; nello stesso tempo, la possibilità di seguire e monitorare estese coorti di popolazioni consente di verificare l insorgenza di variabili condizionanti i cambiamenti dello stesso stato sanitario ed assistenziale. Pertanto appare possibile rivalutare, per i parametri già studiati, lo stesso campione nel tempo. E lecito attendersi una serie di informazioni sulla nuova incidenza nella diagnosi di malattie croniche, sulla variazione della condizione funzionale ed assistenziale della coorte di soggetti in osservazione. Potremmo disporre anche di dati sulle ospedalizzazioni e sulla richiesta di risorse in ambito diagnostico e terapeutico-assistenziale; potendo, tra l altro, differenziare l analisi tra popolazione fragile e non fragile, per sesso e fasce di età. Per adesso siamo in grado di concludere che, nel campione di 3111 soggetti ultra75enni studiato: il sesso femminile è maggiormente rappresentato (61,6% vs 48,4%); il 75,7% presenta buone condizioni funzionali (nessuna limitazione); il 12,8% presenta marcato deterioramento delle condizioni funzionali (ADL score 5); il 65,0% dei soggetti con limitazioni funzionali è assistito solo dai familiari, il 24,8% con l aiuto di badante, il 6,4% è istituzionalizzato ed un 2,8% vive da solo; numerosi parametri dimostrano un buon livello di assistenza sanitaria; il 17,6% può essere considerato fragile, secondo i criteri adottati; la donna risulta essere più fragile dell uomo (18,9% vs 15,5%); la fragilità aumenta marcatamente con l età, in particolare nel sesso femminile. È inoltre possibile affermare che i MMG dispongono, attraverso i dati assistenziali, delle informazioni necessarie per individuare i soggetti anziani fragili. Bibliografia 1. 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