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1 dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 1

2 Serbatoi interrati Elementi gestionali e criticità Glauco Spanghero - ARPA FVG glauco.spanghero@arpa.fvg.it

3 Argomenti da trattare 1. Inquadramento La distinzione di partenza Rete di distribuzione carburanti (cenno normativo) Le altre categorie di serbatoi interrati (il "fu" DM 246/99) 2. Lo stato di fatto Ubicazione degli impianti in Friuli Venezia Giulia (GIS) L'evoluzione nel tempo 3. Criticità 4. Proposte di soluzione Norme regionali (di altre regioni) Norme di buona tecnica Linee guida 5. Conclusioni dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 3

4 Serbatoi interrati Elelementi gestionali e criticità 1) INQUADRAMENTO dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 4

5 La grande distinzione Rete distribuzione carburanti Serbatoio interrato ALTRO dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 5

6 Rete distribuzione carburanti (cenni) Legge regionale 11 ottobre 2012, n. 19 Norme in materia di energia e distribuzione dei carburanti. Art. 50 (Disposizioni in materia di sicurezza sanitaria e ambientale) 1. Gli impianti stradali di distribuzione di carburanti devono essere conformi alle vigenti normative in materia di sicurezza sanitaria e ambientale. 2. La sostituzione dei serbatoi di stoccaggio deve avvenire nel rispetto delle vigenti norme e inoltre: a) la data di inizio dei lavori di sostituzione deve essere comunicata all'arpa con specifico avviso scritto inviato con congruo anticipo; b) deve essere effettuata e comunicata all'arpa l'analisi del terreno prelevato dal fondo dello scavo e dell'acqua di falda al fine di verificare l'eventualità di inquinamenti effettuati nel corso delle operazioni di sostituzione o dovuti a perdite pregresse. 3. Nell'area di rifornimento devono essere adottati idonei sistemi di protezione all'inquinamento della falda idrica ovvero sistemi di contenimento dei versamenti di idrocarburi e per la raccolta delle acque meteoriche. 4. I piazzali e le relative opere devono essere in ogni caso dotati di impianti a rete di raccolta, canalizzazione e smaltimento delle acque meteoriche e di quelle nere secondo i locali regolamenti di fognatura e secondo le specifiche norme in materia. 5. La continuità dei fossi e dei corsi d'acqua di ogni tipo e consistenza lungo e presso la strada deve essere garantita dagli interventi secondo le indicazioni comunali. dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 6

7 Serbatoi interrati non appartenenti alla rete di distribuzione carburanti L'inizio (e la "fine") del percorso D.M. 24/05/1999 n. 246 Che cosa prevedeva: Misure di controllo su serbatoi interrati esistenti: Privati a servizio impianti di produzione calore Distribuzione carburanti Altre sostanze pericolose Interventi di prevenzione sul parco serbatoi esistente Prove di tenuta Risanamento Vita utile LIMITATA (10 anni dopo il risanamento) Progressiva sostituzione con nuovi impianti tecnologicamente più avanzati Definizione di standard qualitativi per i NUOVI serbatoi dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 7

8 Serbatoi interrati Elelementi gestionali e criticità 2) LO STATO DI FATTO dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 8

9 Ubicazione degli impianti dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 9

10 La situazione in Friuli Venezia Giulia Legenda Serbatoi/kmq 0-0,5 Densità di serbatoi interrati delle stazioni di servizio (aggiornamento 12/2003) Pordenone Udine Gorizia 0,5-1,0 1,0-1,5 1,5-5,0 5,0-10 Trieste 565 impianti serbatoi dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 10

11 La situazione in Friuli Venezia Giulia Legenda Serbatoi/kmq 0-0,5 Densità di serbatoi interrati delle altre categorie (aggiornamento 12/2003) Pordenone Udine Gorizia 0,5-1,0 1,0-1,5 1,5-5,0 5,0-10 Non trattate dalla vigente normativa nazionale Trieste 658 impianti serbatoi dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 11

12 La situazione in Friuli Venezia Giulia Legenda Serbatoi/kmq 0-0,5 Densità di serbatoi interrati di tutti gli impianti censiti (aggiornamento 12/2003) Pordenone Udine Gorizia 0,5-1,0 1,0-1,5 1,5-5,0 5,0-10 Trieste 1223 impianti serbatoi dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 12

13 Evoluzione nel tempo <50 <45 <40 <35 <30 <25 anni UDINE PORDENONE GORIZIA TRIESTE dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 13

14 > Frequenza Numero Età dei serbatoi interrati in FVG 100% 90% 80% 70% 60% Frequenza cumulativa Numero serbatoi % 40% 30% 20% 10% 0% Età dei serbatoi interrati [anni] dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 14

15 Serbatoi interrati Elelementi gestionali e criticità 3) CRITICITA' dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 15

16 Le questioni aperte Gestione dei serbatoi interrati NON appartenenti alla rete di distribuzione carburanti Regole (norme) dedicate Enti/Organismi di riferimento Controlli periodici Bonifiche Gestione rifiuti Aspetti antincendio... dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 16

17 Serbatoi interrati vs Siti inquinati ARPA FVG - Dipartimento Provinciale di Udine al 30/11/2003: n. 50 attivazioni di procedura ai sensi del DM 471/99 artt. 7, 8, 9 - delle quali n. 13 sono chiuse o in chiusura, oltre al sito di interesse nazionale n. 22 attivazioni (44 %) sono riconducibili alla presenza di serbatoi interrati per carburanti (n. 16 da impianti stradali di distribuzione). Altro tipo di inquinamento Falda non coinvolta Falda coinvolta Da verificare 14% 56% 44% 45% 41% dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 17

18 Serbatoi interrati Elelementi gestionali e criticità 4) PROPOSTE DI SOLUZIONE dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 18

19 La norma in Lombardia Regolamento regionale 28/02/2005 n. 1 Attuazione dell'articolo 21 della legge regionale 12/12/2003 n. 26, relativamente alle procedure di esproprio delle aree da bonificare, alle procedure ad evidenza pubblica e per la concessione di contributi a favore dei comuni per la bonifica dei siti inquinati. Articolo 13 Nel caso di dismissione di serbatoi interrati ad uso commerciale o industriale, con esclusione di quelli connessi ad impianti di riscaldamento dei locali, il proprietario ha l'obbligo di comunicare la cessazione d'uso al comune competente per territorio. La comunicazione è inoltrata entro 30 giorni dall'avvenuta cessazione d'uso e corredata da una relazione riportante le operazioni di bonifica e messa in sicurezza dell'impianto stesso, comprese le tubazioni connesse, nonché la descrizione delle operazioni necessarie per l'accertamento dell'eventuale inquinamento delle matrici ambientali. Gli interventi di risanamento di cui al comma 1 possono essere effettuati previo accertamento dell'inquinamento delle matrici ambientali e l'esecuzione delle eventuali operazioni di bonifica. dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 19

20 dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 20

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26 Le prove di tenuta Norma UNICHIM n (Parte I) D.M. 246/99: la massima perdita che i sistemi di controllo della tenuta devono essere in grado di rivelare (con intervallo di confidenza del 95%), è pari a 400 ml/h (9,6 l/g) Il limite di 400 ml/h coincide con quello indicato da EPA (USA) quale "precision test" per effettuare prove di tenuta che abbiano valore legale E' importante notare che una prova di tenuta è da considerarsi superata anche se un serbatoio ha delle piccole perdite Domanda: la prova di tenuta superata può essere interpretata come prova indiretta dell'assenza di inquinamento del sottosuolo? NO Norma UNICHIM n (Parte II) Introduzione di 6 nuovi metodi e revisione di 6 metodi già pubblicati nella Norma (Parte I) dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 26

27 Riferimento editoriale UNICHIM dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 27

28 Dismissione definitiva Nella decadenza del DM 246/99, vengono a mancare: il supporto di definizione del termine "dismissione" le modalità operative che - sia pure in maniera aperta alla buona tecnica - si potevano leggere all'art. 9 del DM 246/99 (annullato) il ruolo dell'arpa (leggasi "organismo di controllo ambientale"), definito al secondo comma dell'art. 9, e il collegamento alla operatività DM 471/99 (annullato) E' necessario fare riferimento a norme locali (leggi regionali (se esistenti), regolamenti di igiene, ecc.) Linee guida ARPA Lombardia dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 28

29 Sulla rimozione La rimozione viene vista come la naturale conseguenza della messa fuori uso del serbatoio. Tuttavia, a rigore, il quadro normativo vigente non consente di individuare in capo a chi dismette un vero e proprio obbligo giuridico in tal senso. La rimozione potrebbe essere oggetto di specifica prescrizione ad opera dell autorità preposta al settore urbanistico-edilizio, nei casi in cui l area su cui insiste il serbatoio debba essere restituita alla sua originale destinazione urbanistica. Tipico l esempio dei distributori di carburanti, per i quali l autorizzazione edilizia allo smantellamento contempla, di norma, il ripristino dello stato dei luoghi, con rimozione di tutte le attrezzature costituenti l impianto sopra e sotto il suolo. Anche in questo caso, tuttavia, non è da escludere che l autorità competente si orienti diversamente e consenta che il serbatoio dismesso venga definitivamente mantenuto nel sottosuolo. In mancanza di elementi normativi certi e incontrovertibili che rendano cogente la rimozione, si conviene, che vada comunque effettuata, da parte del soggetto interessato, un'indagine ambientale mirata a rilevare l eventuale presenza nel suolo circostante il serbatoio di sostanze che erano nel medesimo contenute. dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 29

30 Conclusioni Stato normativo Il DM 246/99, da un punto di vista tecnico, rispondeva in modo esaustivo alle problematiche gestionali dei serbatoi interrati sia esistenti sia di nuova installazione. Annullato nel Il DM 29/11/2002 e la Legge regionale 11 ottobre 2012, n. 19 coprono solamente una parte delle problematiche, lasciando scoperti gli aspetti gestionali relativi a: Impianti diversi da stazioni di servizio Serbatoi non contenenti idrocarburi per autotrazione Norme regionali: classico scenario a "macchia di leopardo" caratterizzato anche da diversi approcci gestionali, più o meno restrittivi. Si tratta comunque di norme regionali che, come tali, si applicano solo nelle regioni che le hanno promulgate. Criticità ambientali (per gli impianti non appartenenti alla rete di distribuzione carburanti) Le norme esistenti sottovalutano gli aspetti gestionali del parco serbatoi esistenti (prove di tenuta codificate, verifiche di integrità strutturale, ecc.). Non è chiaramente definita la questione relativa all'obbligatorietà o meno della rimozione degli impianti dismessi e, più in particolare, manca un chiaro collegamento con gli aspetti correlati alla bonifica dei siti inquinati. Non viene stabilita una tempistica che definisca la progressiva sostituzione dei serbatoi esistenti e tecnologicamente obsoleti con nuovi impianti più sicuri. dott. Glauco Spanghero (ARPA FVG) 30

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