Università degli studi di Siena FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI CENTRO DI GEOTECNOLOGIE

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1 Università degli studi di Siena FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI CENTRO DI GEOTECNOLOGIE Corso di Laurea in GeoTecnologie STUDIO DEL PROGETTO OPERATIVO DI BONIFICA AMBIENTALE DI UN PUNTO VENDITA CARBURANTI (LOCALITA' GINESTRA FIORENTINA, LASTRA A SIGNA FI), DISMESSO NELL'ANNO 2008 Relatore: Dott. Enrico Guastaldi Correlatore: Dott. Gabriele Paolini Tesi di Laurea di: SALVATORE SANTAGUIDA ANNO ACCADEMICO 2009/2010

2 OBIETTIVI Studio della normativa Comunicazioni inviate agli enti competenti Dismissione e rimozione serbatoi Messa in sicurezza d'emergenza Analisi terreno e acque di falda Monitoraggio acque e discussione risultati Attività bonifica 2

3 SCHEMA DEL LAVORO Obiettivi Inquadramento Normativa di riferimento Svolgimento dei lavori Bonifica Ambientale Conclusioni 3

4 INQUADRAMENTO GEOLOGICO Area oggetto di studio 4

5 PARTICOLARE DEL SITO 5

6 STRATIGRAFIA DELL'AREA Frane Depositi olocenici Depositi alluvionali pleistocenici, terrazzati (bnb1,2,...n) Sintema di San Casciano (Piacenziano) Depositi antropici, terreni di riporto, bonifica per colmata (h5) Depositi alluvionali attuali (b) Depositi alluvionali recenti, terrazzati (bna1,2,...n) Depositi eluvio-colluviali (b2a) Depositi pleistocenici Frana quiescente con tipo di movimento indeterminato (a1q) Litofacies ciottolosa (Cc) Sintema di San Miniato (Piacenziano) Litofacies ciottoloso-sabbiosa (Ms) Litofacies limoso-argillosa (Ma) 6

7 DESCRIZIONE DEL SITO Autolavaggio Parco pompe Serbatoio 2 mc Chiosco Parco serbatoi Pozzetto 200 l 7

8 SCHEMA DEL LAVORO Obiettivi Inquadramento Normativa di riferimento Svolgimento dei lavori Bonifica Ambientale Conclusioni 8

9 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Decreto Legislativo del 3 Aprile 2006 n. 152 Norme in materia ambientale Art. n. 249 del D.Lgs. 152/06 [1] Per le aree contaminate di ridotte dimensioni si applicano le procedure semplificate di intervento riportate nell'allegato 4 alla parte quarta del presente decreto. Allegato 4 al Titolo V, Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 Criteri generali per l'applicazione di procedure semplificate 9

10 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Allegato 4 al Titolo V, Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 Criteri generali per l'applicazione di procedure semplificate Il presente allegato riporta le procedure amministrative e tecnico/operative con le quali gestire situazioni di rischio concreto o potenziale di superamento delle soglie di contaminazione (CSC) per i siti di ridotte dimensioni (quali, ad esempio, la rete di distribuzione carburanti) oppure per eventi accidentali che interessino aree circoscritte, anche nell'ambito di siti industriali, di superficie non superiore a 1000 metri quadri. La descrizione della situazione di contaminazione riscontrata a seguito delle attività di caratterizzazione eseguite Gli eventuali interventi di messa in sicurezza adottati o in fase di esecuzione per assicurare la tutela della salute e dell'ambiente La descrizione degli interventi di bonifica da eseguire sulla base dell'analisi di rischio 10 sito-specifica per portare la contaminazione ai valori di CSR.

11 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Allegato 2 al Titolo V, Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 - Criteri generali per la caratterizzazione dei siti contaminati 1. Ricostruzione storica delle attività produttive. 2. Elaborazione del Modello Concettuale Preliminare del sito e predisposizione di un piano di indagini ambientali. 3. Esecuzione di un piano di indagini e delle eventuali indagini integrative. 4. Elaborazione dei risultati. 5. Elaborazione del Modello Concettuale Definitivo. 6. Identificazione dei livelli di concentrazione residua accettabili. 11

12 SCHEMA DEL LAVORO Obiettivi Inquadramento Normativa di riferimento Svolgimento dei lavori Bonifica Ambientale Conclusioni 12

13 SVOLGIMENTO DEI LAVORI INIZIO DEI LAVORI 1. Comunicazione agli enti competenti di inizio attività di dismissione e rimozione dei serbatoi 2. Svolgimento indagine ambientale ai sensi dell'allegato 4 del D.Lgs 152/06 n. 3 sondaggi ambientali n. 6 prove penetrometriche CPT 13

14 SVOLGIMENTO DEI LAVORI PARAMETRI CHIMICI ANALISI DEI TERRENI Appendice V del manuale APAT Criteri metodologici per l'applicazione dell'analisi di rischio assoluta ai siti contaminati 14

15 SVOLGIMENTO DEI LAVORI PARAMETRI CHIMICI ANALISI DELLE ACQUE Appendice V del manuale APAT Criteri metodologici per l'applicazione dell'analisi di rischio assoluta ai siti contaminati 15

16 SVOLGIMENTO DEI LAVORI CSC NEL SUOLO E NEL SOTTOSUOLO Allegato 5 al Titolo V, Parte Quarta del D.Lgs. 152/2006 Concentrazione soglia di contaminazione nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque sotterranee in relazione alla specifica destinazione d'uso dei siti Siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale (mg/kg) Siti ad uso commerciale e residenziale (mg/kg) Piombo Benzene 0,1 2 Etilbenzene 0,5 50 Stirene 0,5 50 Toluene 0,5 50 Xilene 0,5 50 Composti aromatici totali Idrocarburi leggeri (C<12) Idrocarburi pesanti (C>12) Sostanze 16

17 SVOLGIMENTO DEI LAVORI CSC NELLE ACQUE SOTTERRANEE Allegato 5 al Titolo V, Parte Quarta del D.Lgs. 152/2006 Concentrazione soglia di contaminazione nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque sotterranee in relazione alla specifica destinazione d'uso dei siti Sostanze Valore limite (μg/l) Piombo 10 Benzene 1 Etilbenzene 50 Stirene 25 Toluene 15 Para-Xilene 10 Composti aromatici totali 1 Idrocarburi totali (espressi come n-esano)

18 SVOLGIMENTO DEI LAVORI RISULTATI ANALISI CAMPIONI TERRENO ED ACQUA Nei campioni prelevati dallo scavo relativo al parco serbatoi sono risultati i seguenti valori: Xileni con concentrazioni da 0,55 mg/kg a 33.7 mg/kg Benzene (0,33 mg/kg), Etilbenzene (0,63 mg/kg) e Toluene (1,54 mg/kg) Composti aromatici totali (benzene escluso) con concentrazioni di 35,9 mg/kg Idrocarburi leggeri (C<12) con concentrazioni da 18,6 mg/kg a 146,5 mg/kg Idrocarburi pesanti (C>12) con concentrazioni da 717,6 mg/kg a 5864 mg/kg Nei campioni d'acqua prelevati dai piezometri è stato riscontrato solo il superamento per il parametro M.T.B.E., il quale aveva concentrazioni comprese tra i 766 μg/l (PZ1) ed 24 μg/l (PZ4) 18

19 SVOLGIMENTO DEI LAVORI DISMISSIONE E RIMOZIONE DEI SERBATOI 1. Rimozione dei residui presenti nei serbatoi 2. Pulizia interna tramite solventi adeguati e successivo lavaggio 3. Bonifica gas free 4. Rimozione serbatoi e guaina catramata di rivestimento 5. Smaltimento rifiuti Reflui delle operazioni di lavaggio codice CER * (Rifiuti contenenti olio) Serbatoi codice CER (Ferro e acciaio) Pozzetto da 200 l codice CER (Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose) Guaina catramata codice CER (Rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione) 19

20 SVOLGIMENTO DEI LAVORI MESSA IN SICUREZZA D'EMERGENZA Rimozione dell'acqua contaminata e rimozione del terreno visibilmente inquinato Campionamento di fianco e fondo degli scavi relativi al serbatoio da 2 mc ed al parco serbatoi PZ4 PZ3 PZ2 PZ1 PZ6 PZ5 Realizzazione di due pozzetti geognostici Installazione di una barriera idraulica Smaltimento terreno con codice CER * (terra e rocce contenenti sostanze pericolose) Svolgimento indagini integrative Smaltimento acqua con codice CER * (Rifiuti contenenti olio) n. 4 piezometri a circa 2-3 m dalla scarpata (PZ1, PZ2, PZ3 e PZ4) n. 2 piezometri a circa 25 m a valle dalla scarpata (PZ5 e PZ6) Creazione modello del plume di contaminazione 20

21 SVOLGIMENTO DEI LAVORI MODELLO CONCETTUALE ED ANALISI DI RISCHIO SORGENTI DI CONTAMINAZIONE SECONDARIA MECCANISMI DI TRASPORTO MODALITA' DI ESPOSIZIONE BERSAGLI 21

22 SVOLGIMENTO DEI LAVORI SCELTA TECNICA DI SBARRAMENTO Dimensione dell'acquifero La ridotta trasmissività dello stesso La barriera idraulica risultava inadeguata SISTEMA WELL POINT 22

23 SVOLGIMENTO DEI LAVORI CARATTERISTICHE IMPIANTO WELL POINT n. 28 perforazioni dal diametro di 178 mm distanti tra loro 1 m Lunghezza della punta aspirante è 5 m Ciascuna punta aspirante è fenestrata negli ultimi 70 cm di lunghezza ed è dotata di Elettropompa filtro metallico con diametro di 80 mm L'intercapedine tubo-terreno è stata riempita con del materiale drenante n. 1 elettropompa da 4 kw attiva 24h su 24 n. 3 sonde di controllo inserite nel piezometro n.2 n. 2 serbatoi da 10 mc Cisterne PZ4 PZ3 PZ2 PZ1 Perforazioni 23

24 SVOLGIMENTO DEI LAVORI Serbatoi da 10 mc DESCRIZIONE IMPIANTO WELL POINT Elettropompa da 4 kw Punte aspiranti Collettore di raccolta 24

25 SVOLGIMENTO DEI LAVORI PRIMA CONFIGURAZIONE IMPIANTO WELL POINT Caratteristiche dell'm.t.b.e. La poca trasmissività dell'acquifero Il valore di M.T.B.E. rilevato nelle cisterne è diminuito fino a non essere più rilevabile, mentre è aumentato nei piezometri n. 1, n. 2 e n. 3 Disattivate le 4 punte aspiranti esterne al plume di contaminazione 25

26 SVOLGIMENTO DEI LAVORI SECONDA CONFIGURAZIONE IMPIANTO WELL POINT Rimozione di tutte le punte aspiranti Realizzazione di una trincea profonda 1,60 m circa dal piano campagna Ricollocamento delle punte aspiranti 26

27 /01/ /02/ /03/ /04/ /04/ /05/ /06/ /07/ /08/ /04/ /05/ /05/ /06/ /07/ /08/ /08/ /09/ /10/ /11/ /12/ /12/2009 DATA DI PRELIEVO PZ1 PZ4 PZ3 PZ CONCENTRAZIONE M.T.B.E. (μg/l) SVOLGIMENTO DEI LAVORI MONITORAGGIO ACQUE E DISCUSSIONE RISULTATI ANDAMENTO DELLA CONCENTRAZIONE DI M.T.B.E. NELTEMPO

28 SCHEMA DEL LAVORO Obiettivi Inquadramento Normativa di riferimento Svolgimento dei lavori Bonifica Ambientale Conclusioni 28

29 BONIFICA AMBIENTALE Rimozione eventuale acqua presente sul fondo dello scavo Asportazione del terreno contenente contaminazione residua fino al raggiungimento dei valori di CSR Benzene 0,016 mg/kg Idrocarburi pesanti (C>12) 97 mg/kg Ricollocazione dei terreni di scavo risultati conformi Emungimento della acque di falda fino al raggiungimento dei valori di concentrazione di contaminazione da M.T.B.E. non superiori a 30 μg/l, come indicato da ARPAT 29

30 SCHEMA DEL LAVORO Obiettivi Inquadramento Normativa di riferimento Svolgimento dei lavori Bonifica Ambientale Conclusioni 30

31 CONCLUSIONI Il lavoro da me svolto mi ha fatto capire: Quanto è lungo ed importante il procedimento normativo Come vengono svolti i campionamenti delle acque Alcune volte gli impianti di trattamento delle terre e delle acque devono essere ricalibrati La durata di una messa in sicurezza deve essere di breve durata 31

32 GRAZIE PER L'ATTENZIONE... 32

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