Certificazione di prodotto regolamentata e volontaria Riesi (Caltanissetta) 11 Febbraio 2014
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1 1 Programme ENPI Italia Tunisia Projet AGROMED QUALITY ref. 024 Activité d.1.1: Organisation d activités de formation frontale et à distance à Tunis et à Caltanissetta sur la qualité, la traçabilité et la sécurité alimentaire au profit des opérateurs tunisiens et siciliens (Organisations de catégorie bureaux d études, entreprises) de l agriculture et de l agroalimentaire,. Certificazione di prodotto regolamentata e volontaria Riesi (Caltanissetta) 11 Febbraio 2014 Dott. Agr. Sebastiano Di Martino
2 2 Negli ultimi anni la fiducia dei consumatori nei confronti dei prodotti agricoli è notevolmente diminuita, fondamentalmente a causa dei seguenti avvenimenti: - Industrializzazione della produzione; - Utilizzo di sostanze di origine chimica o di sintesi; - Emergenze di tipo alimentare (mercurio, BSE, diossina, OGM); - Aumento delle distanze tra i luoghi di produzione e di consumo. Contestualmente a ciò Le ESIGENZE DEL CONSUMATORE sono cambiate. Il consumatore di oggi chiede: - maggiore sicurezza alimentare: nello specifico l assenza di rischio reale o presunto per la propria salute; - maggiori informazioni sul prodotto: informazioni nutrizionali; informazioni su luoghi d origine e sul produttore; etichettatura fisica ed elettronica; - maggiori informazioni sui servizi collegati al prodotto: info sulle modalità ottimali di conservazione, sulle ricette particolari e informazioni commerciali, sui sistemi di controllo della produzione utilizzati, sulla sicurezza degli imballaggi e rispetto delle norme di imballaggio; - maggiore genuinità: minore impatto della produzione sul territorio, assenza di prodotti di sintesi chimica nel processo produttivo, scelta di metodologie di produzione e trasformazione a basso impatto sull alimento (riduzione shock termici, meccanici, catena del freddo ); - maggiore tipicità: uso di metodi di produzione tradizionali, prodotti fortemente legati ad un territorio e alla sua storia; - maggiore eticità: produzioni rispettose dei diritti dei lavoratori, prodotti derivati da attività di inserimento sociale di lavoratori disabili o a rischio di devianza, produzioni derivate da attività di recupero sociale di imprese sequestrate alla criminalità organizzata. In una parola il consumatore di oggi cerca sempre di più la Qualità. Ma che significa qualità? Qualità significa capacità di soddisfare esigenze, di tipo materiale e morale, economico e sociale, esplicitate in forma di requisiti non generici, ma concreti e misurabili attraverso adeguati processi di regolamentazione e normazione. La realizzazione della qualità consiste, pertanto, nel conferire ai prodotti e servizi, di una determinata organizzazione, la capacità di soddisfare i bisogni/requisiti correlati. Il sistema che costruisce la qualità è costituito da diversi attori: La componente istituzionale (enti di governo nazionali e comunitari) che emanano regolamenti e leggi sulla qualità; le componenti tecnico scientifiche (enti privati di normazione) che costruisce un sistema di norme sulla certificazione della qualità; le componenti operative (i produttori, i consumatori e gli enti di accreditamento e di controllo)
3 3 La qualità pertanto si comunica e si testimonia attraverso un processo di certificazione che vede come protagonisti le tre componenti del sistema. Quando la certificazione è incentrata su norme emanate dalle componenti istituzionali si parla di CERTIFICAZIONE REGOLAMENTATA; quando la certificazione è basata su norme tecniche edite dalle componenti tecnico scientifiche allora si definisce CERTIFICAZIONE VOLONTARIA. Le principali forme di certificazione regolamentata La certificazione dei prodotti BIOLOGICI L agricoltura biologica è un metodo di produzione a basso impatto ambientale e rispettoso del benessere animale disciplinato dal reg. CE 834/07 relativo alla produzione biologica e all etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CEE) n. 2092/91 e dal reg. CE 889/08 che ne detta le disposizioni applicative. Secondo il reg. CE 834/07 la produzione biologica persegue i seguenti obiettivi generali: a) stabilire un sistema di gestione sostenibile per l agricoltura che: 1) rispetti i sistemi e i cicli naturali e mantenga e migliori la salute dei suoli, delle acque, delle piante e degli animali e l equilibrio tra di essi; 2) contribuisca a un alto livello di diversità biologica; 3) assicuri un impiego responsabile dell energia e delle risorse naturali come l acqua, il suolo, la materia organica e l aria;
4 4 4) rispetti criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e soddisfi, in particolare, le specifiche esigenze comportamentali degli animali secondo la specie; b) mirare a ottenere prodotti di alta qualità; c) mirare a produrre un ampia varietà di alimenti e altri prodotti agricoli che rispondano alla domanda dei consumatori di prodotti ottenuti con procedimenti che non danneggino l ambiente, la salute umana, la salute dei vegetali o la salute e il benessere degli animali. Per mantenere e aumentare la fertilità naturale di un terreno ben tenuto, gli agricoltori biologici praticano le rotazioni agrarie. Per salvaguardare la naturale ricchezza del suolo evitano macchinari pesanti e scelgono varietà robuste e resistenti. Rifiutano l'ingegneria genetica: i prodotti da agricoltura biologica sono tutti ogm free. La Conversione da convenzionale a biologico Gli agricoltori convenzionali devono per prima cosa sottostare ad un periodo di conversione di un minimo di due anni prima di poter iniziare a produrre prodotti agricoli che possano essere commercializzati come biologici. Se vogliono produrre sia colture convenzionali che biologiche, devono separare nettamente i due processi in ciascun livello della produzione. Obbligo dei controlli La normativa comunitaria e nazionale in materia prescrive che tutti gli operatori che intendono produrre e/o commercializzare prodotto biologico devono inserirsi nel sistema di controllo per le produzioni biologiche avanzando formale richiesta ad uno degli Organismi di Certificazione, accreditati presso il Ministero delle Politiche Agricole. Marchio di qualità: DOP e IGP Reg. CE 510/06 regolamenta denominazioni di origine protetta (DOP) e indicazioni geografiche protette (IGP) dei prodotti agricoli. DOP La denominazione di origine protetta è un marchio europeo d origine che viene attribuito a quegli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono eccezionalmente dal territorio in cui sono prodotti. Affinché un prodotto sia DOP, le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione devono avvenire in un area geografica precisa, ci si deve attenere alle rigide regole produttive (disciplinare di produzione), garantite da uno specifico organismo di controllo indipendente
5 5 IGP Indica un marchio di origine che viene attribuito a quei prodotti alimentari per i quali le specifiche qualità, la reputazione o un altra caratterista sono strettamene dipendenti dalle abilità di produzione, trasformazione, e/o elaborazione sviluppate in un area geografica determinata. Per ottenere la IGP, quindi, almeno una fase del processo produttivo deve avvenire in una particolare area. Chi fa prodotti igp deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione, e il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo indipendente. Domanda di riconoscimento Il soggetto legittimato a presentare la domanda di riconoscimento per una DOP o IGP è l associazione costituita dall insieme di produttori e/o trasformatori che producono o trasformano il prodotto agricolo o alimentare per il quale si chiede il riconoscimento della DOP o IGP. Possono far parte dell associazione altri soggetti purché appartenenti alla filiera. L associazione deve: a) essere costituita con atto pubblico; b) avere tra gli scopi sociali la registrazione del prodotto per il quale viene presentata la domanda, o aver assunto in assemblea la delibera di presentare istanza per la registrazione della DOP o IGP interessata dalla domanda; c) essere espressione dei produttori e/o trasformatori ricadenti nel territorio delimitato; d) contenere nell atto costitutivo o nello statuto fermo restando lo scopo sociale la previsione che l associazione non possa essere sciolta prima del raggiungimento dello scopo per il quale è stata costituita. Possono ottenere il riconoscimento i prodotti agricoli destinati all'alimentazione umana elencati nell'allegato I del trattato e i prodotti alimentari e agricoli elencati nell'allegato I e II del reg. (CE) n. 510/06. Le DOP e IGP siciliane FORMAGGI Pecorino Siciliano DOP Ragusano DOP Vastedda della Valle del Belice DOP OLIO Olio Extravergine di Oliva Monte Etna DOP Olio Extravergine di Oliva Monti Iblei DOP Olio Extravergine di Oliva Val di Mazara DOP Olio Extravergine di Oliva Valdemone DOP Olio Extravergine di Oliva Valle del Belice DOP ORTOFRUTTA E CEREALI Arancia Rossa di Sicilia IGP Arancia di Ribera DOP Cappero di Pantelleria IGP Ficodindia dell'etna DOP Ficodindia di San Cono DOP Limone di Siracusa DOP Pesca di Leonforte IGP Pistacchio Verde di Bronte DOP Pomodoro di Pachino IGP Uva da Tavola di Canicattì IGP Uva da Tavola di Mazzarrone IGP PRODOTTI DI PANETTERIA Pagnotta del Dittaino DOP
6 6 Marchio di qualità: DOC La denominazione di origine controllata, nota con l'acronimo DOC, è un marchio di origine italiano utilizzato in enologia che certifica la zona di origine e delimitata della raccolta delle uve utilizzate per la produzione del prodotto sul quale è apposto il marchio; esso viene utilizzato per designare un prodotto di qualità e rinomato, le cui caratteristiche sono connesse all'ambiente naturale ed ai fattori umani e rispettano uno specifico disciplinare di produzione approvato con decreto ministeriale. Dal 2010 la classificazione DOC, così come la DOCG, è stata ricompresa nella categoria comunitaria DOP. Marchio di qualità: STG Il termine specialità tradizionale garantita (STG) è un marchio di origine introdotto dalla Unione europea per tutelare produzioni che siano caratterizzate da composizioni o metodi di produzione tradizionali. Questa certificazione, disciplinata dal regolamento CE n. 509/2006, diversamente da altri marchi, quali la denominazione di origine protetta (DOP) e l'indicazione geografica protetta (IGP), si rivolge a prodotti agricoli e alimentari che abbiano una "specificità" legata al metodo di produzione o alla composizione legata alla tradizione di una zona, ma che non vengano prodotti necessariamente solo in tale zona. Anche una preparazione STG deve essere conforme ad un preciso disciplinare di produzione. Principali forme di CERTIFICAZIONE VOLONTARIA per i prodotti agro-alimentari Tracciabilità e rintracciabilità Uno dei requisiti fondamentali di un processo produttivo di qualità è la tracciabilità o la rintracciabilità. Tracciare significa risalire allo stato effettivo di un prodotto, una spedizione, un pacco,ecc. E la capacità di seguire il percorso di un unità e/o un lotto specifico di prodotti a valle attraverso la filiera nel passaggio da un partner commerciale all altro. La tracciabilità è, in sostanza, un processo di comunicazione: "comunico cosa sto facendo mentre lo sto facendo in modo che chi viene dopo di me sappia cosa è stato fatto" Rintracciare significa ricostruire il percorso a monte di un prodotto, di una spedizione, un pacco, ecc. I prodotti vengono rintracciati continuamente per verificarne la disponibilità, la gestione scorte e la logistica. Rintracciabilità cogente (obbligatoria) Con il Reg. Ce n. 178/2002 viene reso obbligatorio predisporre un sistema generale per la rintracciabilità degli alimenti e dei mangimi
7 7 A tal fine l impresa, si impegna a: porre la massima attenzione nel controllo dei suoi processi produttivi per fornire prodotti sicuri, genuini e di qualità; ad applicare puntualmente le prescrizioni della legislazione alimentare; dare massima trasparenza delle proprie attività e massima disponibilità nel mettere a disposizione tutte le informazioni necessarie nell interesse della tutela e salute dei consumatori. La rintracciabilità aziendale volontaria UNI 11020:2002 Nell ambito delle forme di certificazione volontaria la norma UNI 11020:2002 offre strumenti utili per ottemperare ai requisiti della normativa cogente: garantisce, tramite l identificazione dei lotti, la rintracciabilità delle materie che concorrono alla realizzazione di un prodotto e il prodotto finito stesso, da la possibilità di poter risalire alla provenienza dei materiali utilizzati per un prodotto agricolo e dei costituenti un prodotto alimentare, nonché alla sua destinazione, è di indubbia utilità nel caso sia necessario affrontare problemi di sicurezza alimentare. facilita l individuazione delle cause dei problemi emersi e l attribuzione delle eventuali responsabilità. Per mettere a punto un sistema di rintracciabilità UNI devono essere definiti: l identificazione dei materiali e dei prodotti per i quali si vuole garantire la rintracciabilità le registrazioni circa i flussi e i percorsi di detti materiali le registrazioni dei lotti e dei materiali impiegati per la realizzazione degli stessi un piano di controllo del sistema di rintracciabilità la gestione delle non conformità l addestramento le verifiche interne la documentazione del sistema di rintracciabilità aziendale I VANTAGGI di un sistema di qualità UNI la tracciabilità e l identificazione in ogni momento dei flussi materiali e delle attività che hanno contribuito alla realizzazione del prodotto un agevole richiamo del prodotto in caso d emergenza, riuscendo ad identificare e isolare i prodotti e/o i componenti del prodotto che presentano la criticità l acquisizione di uno strumento utile per migliorare i livelli di qualità e sicurezza del prodotto aziendale.
8 8 La norma UNI 10939:2001 La rintracciabilità di filiera Questa norma definisce i principi e fornisce delle linee guida per la realizzazione di un sistema di rintracciabilità della filiera. La filiera è un insieme definito delle organizzazioni con i relativi flussi materiali che concorrono alla formazione, distribuzione, commercializzazione e fornitura di un prodotto agroalimentare, mentre per rintracciabilità si intende la possibilità di ripercorrere il processo produttivo a ritroso, dalla fine sino all inizio, in pratica dal prodotto finito all origine della materia prima. La Certificazione della rintracciabilità di Filiera prevede il coinvolgimento di più organizzazioni con un sistema di gestione applicato a un prodotto specifico o a un suo ingrediente o componente significativo, con l'obiettivo di garantire ai consumatori il controllo relativo alla provenienza delle materie prime, alla produzione (stato dei semilavorati) e alla distribuzione del prodotto (destinazione dei lotti di prodotto finito) tramite lo sforzo coordinato di più organizzazioni che hanno come obiettivo comune la salvaguardia dell integrità del prodotto. VANTAGGI della rintracciabilità di filiera UNI 10939:2001 Migliorare la gestione del prodotto all interno della filiera agroalimentare Valorizzare i prodotti sul mercato, ottenendo un vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza Favorire un processo di miglioramento continuo Identificare le parti responsabili all'interno della filiera agroalimentare Facilitare il ritiro/richiamo dei prodotti dal mercato Comunicare informazioni agli stakeholder e ai consumatori BRC (British Retail Consortium) e IFS (International Food Standard ) Gli standard BRC e IFS sono schemi internazionali promossi con l obiettivo di armonizzare, a fronte di principi comuni, i differenti standard adottati dalla Grande Distribuzione europea. Lo standard BRC - British Retailer Consortium - è nato in Inghilterra, dove è oramai istituzionalizzato; l IFS - International Food Standard - è uno strumento equivalente emesso dai più importanti nomi della Grande Distribuzione tedesca, francese ed italiana. Entrambi gli standard prevedono audit di certificazione da parte di Organismi di Terza Parte. Di fatto, oggi le due norme si sono allineate, facilitando la possibilità di audit di certificazione congiunti. Principali differenze tra BRC e IFS Entrambi gli standard sono stati progettati per verificare le pratiche dei fornitori della GDO. Hanno quindi lo stesso obiettivo I principi cardine sono simili - HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), - Sistema Qualità, - Pre-requisiti,
9 9 - gestione dell ambiente di lavoro e del personale, - controllo del prodotto e del processo), Il calcolo per determinare la conformita è impostato in maniera differente. -- L IFS adotta un sistema di valutazione a punteggio percentuale; -- il BRC ragiona per gradi di conformità (A,B,C). Quali sono i principali benefici della Certificazione BRC/IFS? - Accesso ai mercati obiettivo nella maggior parte dei Paesi europei - Relazioni più solide con i propri Fornitori - Maggiore trasparenza e aumento della fiducia dei Consumatori - Semplificazione della produzione - Controllo dei processi interni e minimizzazione dei rischi - Dimostrazione approccio pro-attivo per la Sicurezza Alimentare. EUREP-GAP Il protocollo EurepGAP è nato nel 1997 come iniziativa di alcune tra le più importanti catene distributive europee, appartenenti all Eurep (Euro-Retailer Produce Working Group). L obiettivo di Eurep è quello si sostenere la commercializzazione dei prodotto agricoli nel rispetto di un protocollo che garantisca: produzioni sicure per il consumatore, tracciabilità, rispetto dell ambiente, salvaguardia della salute dei lavoratori. Il successo ottenuto dallo standard settore ortofrutticolo ha portato ad un riconoscimento a livello mondiale dello stesso con introduzione della nuova versione GlobalGAP IFA versione 4 Sottocampo di applicazione Fruit and Vegetables. Lo standard GlobalGAP Frutta ed Ortaggi definisce le buone pratiche agricole (GAP, Good Agricultural Practice) per lo sviluppo della best practice, cioè della migliore tecnica nella produzione degli ortofrutticoli. In particolare, GlobalGAP considera una serie di requisiti tra cui: Rintracciabilità aziendale; Aspetti Ambientali (gestione rifiuti, impatto ambientale, gestione del suolo, impiego fertilizzanti); Salute, sicurezza dei lavoratori aziendali e relative condizioni di lavoro; Prodotto (applicazione fitofarmaci, irrigazione, tecniche di difesa integrata, modalità di raccolta e manipolazione del prodotto); Elementi relativi alla gestione aziendale.
10 10 Vantaggi della certificazione GLOBAL-GAP Il principale vantaggio competitivo della certificazione GlobalGAP è la possibilità di far fronte alle richieste provenienti dai clienti europei che, sempre di più, chiedono l adozione di standard internazionali. GlobalGAP in questo senso rappresenta lo standard di produzione dei prodotti ortofrutticoli condiviso ed accettato dai maggiori gruppi della distribuzione europea e rappresenta quindi una scelta quasi obbligatoria per gran parte delle imprese che operano nel comparto dell ortofrutta fresca al fine di poter destinare il proprio prodotto sui mercati nazionali ed internazionali.
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