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1 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:09 Page GUIDA PRATICA COMPEX 3

2 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:09 Page Compex Médical SA - 0/07 - All rights reserved - Art / V.

3 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:09 Page 4 ELENCO DEI PROGRAMMI TRATTAMENTO COMUNE Categorie Programmi m-3 m-5 m- m-6 Canale TENS TRATTAMENTO SPECIFICO Categorie Programmi m-3 m-5 m- m-6 Canale TENS Riabilitazione Amiotrofia Prev. amiotrofia Rafforzamento Protesi anca Sindrome rotulea Cuffia dei rotatori LCA Lesione muscolare Punti motori Corrente continua Denervato Iontoforesi Iperidrosi Edema Tot. automatico Parz. automatico Tot. manuale Parz. manuale Antalgico Tens Tens modulato Endorfinico Decontratturante Cervicalgia Dorsalgia Lombalgia Lombo-sciatalgia Lombalgia acuta Epicondilite Torcicollo Artralgia Agonista/Antag. Amiotrofia / Incontinenza Rafforzamento / Amiotrofia / Rafforzamento / Incontinenza da stress Incontinenza urgente Incontinenza mista Prev. post parto Spasticita Piede emiplegico Spasticita Spalla subblussata Vascolare Gambe pesanti Insufficienza venosa Insufficienza venosa Insuf. arteriosa Insuf. arteriosa Prevenzione crampi Capillarizzazione Emofilia E amiotrofia E rafforzamento Bellezza Tonificazione Rassodamento Inestetismi cell. Definizione Addominali Glutei e cosce Cutaneo-elastico Calorilyse Personalizzato Adipostress

4 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:09 Page 6 PREPARAZIONE FISICA Categorie Programmi m-3 m-5 m- m-6 Canale TENS Sport Compexion Resistenza aerobica Forza resistente Forza Esplosivita Pliometria Ipertrofia Ripristino Stretching Rafforzamento lombari Rafforzamento busto Recupero attivo Recupero plus Fitness Muscolazione Body building Definizione muscolare Aerobico Anaerobico Body power Step Cross-training Fartlek C.T. aerobico C.T. resistente C.T. esplosivo Massaggio Massaggio tonico Massaggio-relax Massaggio energetico Massaggio anti-stress Massaggio connettivo Massaggio connettivo SOMMARIO Principi fondamentali page 9 page 9 Iontoforesi page 65 Muscoli denervati page 8 Edema page 95 dell elettrostimolazione page 97 Test Dimostrazione

5 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:09 Page 8 9 Principi fondamentali Principi fondamentali

6 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:09 Page 0 0 Principi fondamentali Premessa Pagina PREMESSA L elettroterapia è stata recentemente oggetto di notevoli progressi, che sono ancora poco o male conosciuti dagli utenti. I mutamenti e i miglioramenti dell elettroterapia sono tali che questa disciplina si configura come un nuovo concetto, applicabile correttamente ed efficacemente solo con l ausilio di apparecchiature tecnologicamente avanzate e di grande qualità. Lo scopo di questi articoli è quello di sviluppare questo nuovo concetto presso i potenziali utenti di Compex e di fornire spiegazioni e dati a coloro che già impiegano questa apparecchiatura, in funzione delle attuali conoscenze e degli studi scientifici condotti, in maniera tale da permettere un utilizzo ottimale dell elettrostimolatore Compex. Principi fondamentali La corrente ottimale Pagina 6 A: La legge fondamentale dell elettrostimolazione Nozioni elementari di elettrofisiologia dell eccitazione Pagina L elettrostimolazione è una tecnica che consiste nel produrre potenziali di azione (P.A.) a livello delle cellule eccitabili (nervose o muscolari) tramite una corrente elettrica. A livello della membrana della cellula nervosa, esiste un potenziale detto di riposo, del valore medio di - 70 mv; il lato interno della membrana è di polarità negativa rispetto al suo lato esterno. Per eccitare la membrana della fibra nervosa, cioè provocare la comparsa di un P.A. sulla su superficie, è sufficiente ridurre il potenziale di riposo fino a un certo valore di soglia, equivalente in media a - 50 mv (fig. ). Un volta raggiunto questo valore di soglia, la membrana passa dallo stato di riposo a quello di attività. Compare allora un P.A. che si sposta lungo tutta la fibra nervosa; si tratta dell influsso nervoso che si dirige verso i muscoli, per comandarne la contrazione, o che ritorna dalla periferia al cervello per trasmettere informazioni sensitive a quest ultimo. Figura Potenziale di azione 0-50 Soglia -70 Potenziale di riposo L elettrostimolazione di una fibra nervosa equivale quindi a ridurre, in un punto della membrana, il potenziale di riposo fino al valore di soglia tramite una corrente elettrica applicata sulla pelle. Naturalmente, la prima questione che si pone riguarda la scelta della corrente stimolante. Che tipo di corrente utilizzare? Ovviamente, deve essere utilizzata una sola corrente: quella in grado di ridurre il potenziale di riposo fino al valore di soglia, risultando nel contempo la più confortevole possibile per il paziente. In altre parole, i parametri elettrici di tale corrente devono essere minimi: l intensità, l energia e la durata devono essere le più ridotte possibili! Per trovare le caratteristiche di questa corrente ottimale, occorre quindi conoscere la legge fondamentale che deve essere rispettata. Il richiamo e la spiegazione di tale legge rappresentano gli obiettivi di questo primo articolo. Quest ultimo sarà prossimamente seguito da un secondo articolo, nel quale saranno determinate le caratteristiche della corrente ottimale, in base alla legge fondamentale in questione e alle nozioni che ne costituiscono il corollario. Tra la fine del secolo scorso e l inizio di quello attuale, celebri fisiologi come Weiss, Hoorweg, Du Bois Reymond e Lapicque riuscirono a ricavare la legge fondamentale dell elettrostimolazione e la sua espressione matematica, grazie a interessanti esperimenti e a intensi dibattiti.

7 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:09 Page 3 Principi fondamentali Basandosi sugli studi di Hoorweg, Weiss (medico e fisiologo parigino) mise in evidenza l importanza fondamentale della quantità di cariche elettriche apportata dalla corrente di stimolazione. I suoi esperimenti lo portarono alla constatazione essenziale secondo la quale, per ottenere una stimolazione, non è tanto importante la forma della corrente, quanto piuttosto la quantità di corrente trasmessa in un determinato lasso di tempo. In altre parole, se si forniscono i valori delle soglie di eccitazione in termini di quantità di elettricità (sotto forma di cariche elettriche) che occorre apportare per raggiungerli, tali valori sono simili anche in presenza di diverse forme di incidente elettrico della stessa durata complessiva. Richiamo: la quantità di cariche elettriche (Q) fornita da una corrente elettrica di intensità (I) in un determinato lasso di tempo (t), è il prodotto dell intensità moltiplicata per il tempo: Q = I x t Poiché la quantità di cariche elettriche apportata dalla corrente di stimolazione è il fattore fondamentale, Weiss studiò il modo in cui varia tale quantità di cariche necessaria per raggiungere la soglia (cioè, provocare la stimolazione) in funzione della durata di applicazione della corrente. Egli effettuò una serie di rilevamenti per determinare la relazione quantità di corrente durata di applicazione in un intervallo di tempo di passaggio della corrente compreso tra 0,3 ms e 3 ms. È doveroso rendere omaggio al genio sperimentale di Weiss il quale, senza disporre né di un oscilloscopio né dell elettronica, riuscì a produrre queste brevissime correnti con estrema precisione, mediante un circuito elettrico aperto e chiuso dal passaggio di una palla di fucile di velocità nota attraverso fogli di carta conduttori posti a varie distanze gli uni dagli altri. In seguito a tali esperimenti, Weiss scoprì che esiste una relazione lineare tra la quantità di carica necessaria per raggiungere la soglia di stimolazione e la durata di applicazione della corrente (Figura. ). dove Q = q + it Q = quantità di corrente necessaria per raggiungere la soglia. Si tratta anche della quantità di cariche elettriche fornite dalla corrente di stimolazione; il valore di Q è il risultato del prodotto (I x t) dell intensità della corrente di stimolazione moltiplicata per il tempo di applicazione. t = durata di applicazione della corrente, detta durata d impulso. i = coefficiente determinato sperimentalmente, la cui grandezza è quella di una corrente elettrica (intensità). q = coefficiente determinato sperimentalmente, la cui entità è quella di una quantità di cariche elettriche; q corrisponde all intersezione della retta con l asse delle ordinate e può essere calcolato come il valore di Q quando t è pari a zero. Lapicque, elettrofisiologo che godeva di maggior fama rispetto a Weiss, non scoprì una nuova legge dell elettrostimolazione, ma condusse numerosi esperimenti che confermarono la formula fondamentale. Egli rese quest ultima sotto una diversa forma matematica per ottenere dei coefficienti, detti Reobase e Cronassia, ai quali attribuì un significato fisiologico. Lapicque elaborò la formula fondamentale nel seguente modo: Principi fondamentali Figura Quantità di corrente necessaria per raggiungere la soglia di stimolazione Durata di applicazione Relazione lineare tra la durata dell impulso elettrico e la quantità di elettricità applicata per raggiungere la soglia di eccitazione: Q = q + it Q = q + it oppure, Q = It con I : intensità della corrente di stimolazione t : durata d impulso Quindi It = q + it dividendo i due termini per t, Lapicque ottenne q I = + i t Che è la relazione tra l intensità della corrente e il lasso di tempo durante il quale occorre applicarla per ottenere la stimolazione (Figura. 3). Weiss scoprì quindi la relazione matematica che lega la durata dell impulso alla quantità di elettricità necessaria per produrre la stimolazione. Egli definì a giusto titolo tale relazione formula fondamentale : Figura 3 Curva Intensità - Durata Reobase Cronassia Relazione di forma iperbolica tra l intensità della corrente e la durata dell impulso, evidenziata da Lapicque ed espressa dalla sua formula q I = + i derivata dalla formula fondamentale di Weiss. t

8 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:09 Page Principi fondamentali Dallo sviluppo di Lapicque risulta che, anche quando la durata di applicazione della corrente è infinita (t = ), per ottenere la stimolazione occorre che la corrente abbia un intensità minima, detta Reobase (Rh) q se t = quindi = 0 t in questo caso I è la Reobase (Rh) e Rh = i La reobase, cioè l intensità minima che occorre raggiungere per stimolare anche con una durata d impulso molto lunga, corrisponde in realtà al coefficiente i della formula di Weiss che, come abbiamo visto, possiede le dimensioni di un intensità elettrica. Lapicque denominò Cronassia la durata minima durante la quale occorre applicare una corrente la cui intensità sia il doppio della reobase per ottenere la stimolazione. In effetti egli realizzò che la cronassia è una costante di tempo che caratterizza l eccitabilità di un tessuto e il cui valore è rappresentato dal rapporto: q / i. Da notare che la cronassia può essere calcolata matematicamente in base alla formula fondamentale di Weiss. Infatti, come illustrato nella Figura 4. Figura 4 infatti: poiché Rh = i quando I = Rh quindi I = i e t è la Cronassia (tch) quando I = Rh q dall equazione I = + i t q si ottiene quindi i = + i tch q q quindi i = tch = tch i B: Riepilogo La stimolazione elettrica, cioè la riduzione del potenziale di riposo fino alla soglia di eccitazione tramite una corrente elettrica, è un fenomeno retto da una legge fisiologica fondamentale. Tale legge ci dice che: il fattore determinante della stimolazione è rappresentato dalla quantità di cariche elettriche fornita dalla corrente. Nel campo della stimolazione, occorre quindi ragionare in termini di quantità di corrente, che rappresenta il prodotto (I x t) dell intensità (I) moltiplicata per la durata di applicazione (t). tale quantità di corrente è retta da una formula fondamentale: Q = q + it dove Q è una funzione lineare del tempo. Lapicque espresse tale formula diversamente, attraverso la relazione q intensità durata di impulso : I = + i e ne dedusse t a) la Reobase (Rh): intensità minima che occorre raggiungere per stimolare con una durata di passaggio della corrente infinita Rh = i b) la Cronassia (tch): tempo minimo durante il quale occorre applicare una corrente di intensità pari al doppio della reobase per stimolare q tch = i Principi fondamentali Bibliografia la Cronassia corrisponde al valore del tempo quando Q = 0 q cioè Q = q + it se Q = 0 quindi q + it = 0 quindi it = q e t =. i Physiologie Tome II Le Système nerveux et Muscle Charles Kayser ed. Flammarion Lapicque, L : Définition expérimentale de l'excitabilité Soc. Biologie 77 (909), Lapicque, L : La Chronaxie et ses applications physiologiques Hermann & Cie, Paris, 938 Weiss, G : Sur la possibilité de rendre comparable entre eux les appareils servant à l'excitation électrique Arch. itali. Biol. 35 (90), Irnich, W : The chronaxy time and its practical importance Pace 3 (980), 9-30 Cours de Physiologie Humaine Tome I Prof. Colin F. Université Libre de Bruxelles Traité de Physiologie Médicale Arthur C. Guyton ed. Doin Physiologie Humaine Philippe Meyer ediz. Flammarion Médecine Science

9 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:09 Page 6 6 Principi fondamentali LA CORRENTE OTTIMALE A: Introduzione Figura i = reobase Analisi delle varie forme di impianto della corrente di stimolazione 7 Principi fondamentali L approccio di questo articolo, che descrive le caratteristiche della corrente ottimale di elettrostimolazione, richiede in un primo tempo la lettura dei richiami e delle nozioni sviluppate nell articolo precedente: La legge fondamentale dell elettrostimolazione. La corrente ottimale può essere definita come quella in grado di ridurre il potenziale di riposo fino al valore della soglia di stimolazione nell ambito della legge di Weiss, offrendo nel tempo il massimo comfort al paziente. Quest ultimo requisito verrà soddisfatto minimizzando i parametri elettrici della corrente di stimolazione, cioè utilizzando un intensità elettrica (I), una durata di passaggio dell onda elettrica (t) e un energia elettrica (W) le più ridotte possibili. Poste tali condizioni, determiniamo ora le caratteristiche della corrente che le soddisfa. t, t, e t3 sono tempi di applicazione della corrente inutili, poiché durante tali periodi I < i. Un solo tipo di impianto dell onda elettrica di stimolazione permette di garantire un efficacia immediata: si tratta della verticale (Figura ). In tal caso, non esistono ritardi di efficacia e la durata di passaggio dell onda elettrica risulta tanto più ridotta. B: Caratteristiche della corrente ottimale Onda elettrica di stimolazione prodotta da un generatore di corrente L argomento del generatore di corrente e del generatore di tensione sarà sviluppato in un successivo articolo. Tuttavia, si può già precisare che occorre utilizzare impulsi di corrente, cioè prodotti da un generatore, per i seguenti motivi: Figura La corrente di stimolazione di impianto verticale ad un valore superiore a i, la Reobase, produce istantaneamente un accumulo di cariche che modificano il potenziale di riposo. Il primo punto dimostrato da Weiss è quello dell importanza della quantità di cariche elettriche fornite dalla corrente di stimolazione; ora, tale quantità di cariche può essere controllata solo da un generatore di corrente. A causa delle variazioni della resistenza della pelle, solo un generatore di corrente permette di operare in condizioni stabili e riproducibili. Se si desidera operare con una determinata forma di impulso elettrico, solo un generatore di corrente permette di mantenere constante la corrente della forma dell impulso che attraversa la pelle e i tessuti. 3 Forma dell onda elettrica di stimolazione Una volta che la corrente di stimolazione ha raggiunto verticalmente un intensità superiore alla reobase, come deve evolvere per offrire il massimo comfort? Deve, con un intensità minima, fornire in un tempo t la quantità di cariche elettriche Q = it + q necessaria per attivare il potenziale di azione. Poiché Q = I.t., è evidente che il rettangolo è la forma d onda in grado di fornire la quantità di cariche Q con un minimo d intensità I (Figura 3). Tipo di impianto dell onda elettrica di stimolazione Secondo la legge di Weiss Q = it + q quindi I t = it + q quindi (I - i) t = q quindi i = Rheobase i è una corrente che si oppone alla corrente di stimolazione I Figura 3 Confronto di varie forme di impulso elettrico della stessa durata, ad impianto verticale, che forniscono la stessa quantità di cariche elettriche, il che corrisponde graficamente a superfici identiche. Fintanto che la corrente di stimolazione I ha un valore inferiore a i (cioè alla reobase), essa è inutile, in quanto non è in grado di modificare il potenziale di riposo tramite l accumulo di cariche elettriche a livello della membrana eccitabile (Figura ).

10 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:09 Page Principi fondamentali Con impulsi di forma diversa da quella rettangolare, per fornire la stessa quantità di cariche elettriche, occorre utilizzare intensità più elevate e, quindi, meno sopportabili per il paziente. 4 Durata dell impulso elettrico rettangolare Occorre innanzitutto precisare che ci si trova in una determinata fascia della durata d impulso. La legge di Weiss si applica alle durate di passaggio della corrente di stimolazione prossime alle costanti di eccitazione k Cioè, nel caso dei motoneuroni, in un intervallo di tempo compreso tra 00 e 3000 microsecondi. Figura 5 Variazioni dell energia elettrica in base alla resistenza della pelle q W = ( + qi + i t) Rn t dove: R R R 3 Principi fondamentali Figura 4 W minimo cronassia k = = ln cronassia Il terzo fattore elettrico che si desidera minimizzare per ottenere una stimolazione la più sopportabile possibile, è rappresentato dall energia elettrica W. Sappiamo che l energia elettrica è data dalla formula W = I. t. R dove: I : è l intensità della corrente t : la sua durata di applicazione R : la resistenza della pelle Con la relazione di Weiss o di Lapicque, abbiamo: q I = t + i e possiamo sostituire I con il suo valore nell equazione dell energia. Otteniamo W = ( q + i) t t.r. viluppando: W = ( q q + i + i ) t.r. t t = ( q t + q i + i t) R. Quando t o, W Quando t, W La forma di questa curva è illustrata nella Figura 4. q i Relazione tra l energia elettrica e la durata di impulso L energia elettrica che attraversa la pelle e i tessuti è minima per una durata di applicazione della corrente di stimolazione (cioè, per una durata d impulso) che si ottiene calcolando la derivata alla curva di energia nel punto di energia minima (Figura 6). Figura 6 W minimo q dw La derivata di W = ( + q i + i t) R è = ( - q t + i ) R t dt La derivata è la pendenza della tangente in qualunque punto di una curva. E poiché nel punto di energia minima tale pendenza è nulla, in quanto parallela all ascissa, si può scrivere: dw per W minimo, = ( - q t + i ) R = 0 dt q q quindi q t R = i R - t = - t = i i Come visto in precedenza, R non interviene nella determinazione della durata d impulso corrispondente all energia minima. L energia elettrica che possa attraverso la pelle e i tessuti è quindi minima quando la durata q d impulso rettangolare è pari a, il che, come abbiamo visto nell articolo sulla legge fondamentale i dell elettrostimolazione, è in realtà il valore della cronassia. È proprio per questo motivo che, all inizio del secolo, i pionieri dell elettrofisiologia hanno scelto la cronassia come valore caratteristico dell eccitabilità di un tessuto, indipendentemente dalle variazioni di resistenza della pelle. Per ridurre al minimo l energia elettrica, la durata d impulso rettangolare dovrà quindi essere pari alla cronassia della struttura nervosa da eccitare.

11 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:09 Page 0 0 Principi fondamentali 5 Compensazione dell impulso rettangolare Ogniqualvolta si desidera produrre un eccitazione, si trasmette un impulso di corrente rettangolare la cui durata è pari alla cronassia della struttura nervosa da eccitare. La ripetizione del fenomeno di eccitazione sarà ottenuta attraverso la reiterazione dell impulso elettrico. Che si tratti di elettroterapia antalgica o eccito-motrice, le stimolazioni corrisponderanno a serie di eccitazioni determinate da sequenze di impulsi. Se gli impulsi non sono compensati, la loro ripetizione produrrà un fenomeno di polarizzazione, in quanto la media elettrica non è nulla (Figura 7). C: Riepilogo La corrente d impulso in grado di produrre l eccitazione (potenziale di azione), pur offrendo il massimo comfort al paziente, può essere detta corrente ottimale. Tale impulso deve possedere le seguenti caratteristiche: Impulso di corrente, cioè prodotto da un generatore di corrente costante. Principi fondamentali Figura 7 Impianto verticale: per ottenere un efficacia immediata e ridurre i tempi di applicazione della corrente. media elettrica 0 3 Forma rettangolare: per operare con un intensità elettrica la più ridotta possibile. Serie di impulsi non compensati. La media elettrica non è nulla, il che determina un fenomeno di polarizzazione. 4 Durata d impulso pari alla cronassia della struttura nervosa da eccitare: per ridurre al minimo l energia elettrica. Questa corrente polarizzata equivale ad una corrente continua di valore pari all intensità media. L applicazione di una tale corrente polarizzata sulla pelle presenta gli stessi inconvenienti di una corrente galvanica: rischio di ustioni cutanee in ogni caso e, talvolta, fenomeni di ionizzazione in corrispondenza di un eventuale materiale metallico di osteosintesi. 5 Impulso compensato con media elettrica nulla: per evitare gli effetti secondari legati alla polarizzazione. Per risolvere il problema della polarizzazione, occorre compensare l onda positiva con un onda negativa di pari valore in termini di quantità di carica elettrica, cioè con la stessa superficie nella rappresentazione grafica (Figura 8). In tal modo, la media elettrica è pari a zero, la corrente è detta totalmente compensata e i rischi connessi alla polarizzazione sono eliminati. Figura 8 media elettrica = 0 Impulso rettangolare compensato; S = S quindi, media elettrica nulla.

12 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:09 Page Principi fondamentali NOZIONI ELEMENTARI DI ELETTROFISIOLOGIA DELL ECCITAZIONE Quando il potenziale locale V viene riportato al suo valore di riposo Vo, S ritorna in maniera esponenziale al valore iniziale So, con l come costante di tempo secondo la legge matematica: ds dt = (S - So) λ Questa equazione rappresenta per S ciò che l equazione () rappresenta per V, con λ al posto di k. () 3 Principi fondamentali Il passaggio di una corrente elettrica attraverso un tessuto vivo eccitabile determina una modifica del potenziale di riposo (Vo). Il potenziale di riposo così modificato è detto potenziale locale (V). Se la variazione del potenziale locale è sufficientemente intensa e se avviene nella giusta direzione, si raggiunge uno stato di instabilità e sopraggiunge il fenomeno di eccitazione, cioè il potenziale di azione. Il valore che il potenziale locale V deve raggiungere affinché compaia un potenziale di azione è detto soglia di eccitazione (So). Il potenziale locale V, indotto dalle cariche elettriche fornite dalla corrente che attraversa il tessuto eccitabile (assimilato ad un neurone), ritorna al suo valore iniziale Vo quando la corrente viene meno. Questo ritorno alle condizioni di riposo non avviene istantaneamente, bensì progressivamente, così come la scarica di un condensatore. La legge matematica del ritorno di V al suo valore di riposo iniziale è la seguente: - dv dt = V-Vo k () Dove k ha le dimensioni del tempo ed è la costante di tempo di eccitazione. La constante di tempo di eccitazione caratterizza il fatto che il potenziale locale tende a ritornare con una certa velocità al suo valore iniziale quando il neurone non è più sottoposto all azione della corrente. A: Introduzione Durante il passaggio della corrente, il potenziale locale V non aumenta istantaneamente, bensì in maniera esponenziale, come la carica di un condensatore, con k come costante di tempo. Tale costante definisce quindi la tendenza del neurone ad opporti o a resistere alla variazione di potenziale indotta dalle cariche elettriche fornite dalla corrente di stimolazione, fenomeno identico alla carica di un condensatore. Precisiamo che k non dipende affatto dalla forma e dalle caratteristiche della corrente di stimolazione; è la proprietà del neurone stesso che esprime il fattore tempo della sua tendenza a riportare il potenziale della membrana al suo valore di riposo. Il valore critico che il potenziale locale V deve raggiungere per attivare l eccitazione, cioè la soglia di eccitazione So, è un valore costante solo se la durata di passaggio della corrente è estremamente breve. Se, invece, la corrente ha una maggiore durata, la soglia aumenta (S). Questo fenomeno è dimostrato dal fatto, ben noto, che, per eccitare, una corrente che aumenta gradatamente deve raggiungere un valore più elevato rispetto ad un corrente che aumenta rapidamente. Questo incremento della soglia di eccitazione è noto con il nome di adattamento. L adattamento è un aumento della soglia (S) in conseguenza della variazione del potenziale locale indotta dalle cariche elettriche fornite dalla corrente che attraversa il neurone. L aumento della soglia non è istantanea, ma avviene invece progressivamente, ad una certa velocità. Un secondo fattore tempo (λ) interviene quindi nel processo dell eccitazione elettrica: quello che definisce il tasso di variazione della soglia S. Le cariche elettriche fornite dalla corrente che attraversa il neurone modificano il potenziale della membrana. Esse producono un potenziale locale V, il quale determina un aumento della soglia S. Figura stato di riposo Il processo di eccitazione è quindi determinato da due costanti di tempo: k la costante di eccitazione λ la costante di adattamento Queste sono indipendenti l una dall altra. È infatti possibile modificare sperimentalmente in larga misura λ indipendentemente da k, modificando le concentrazioni ioniche di Ca. Queste due costanti hanno valori assai diversi l una dall altra, ma λ è sempre molto maggiore passaggio di corrente di stimolazione V e S aumentano t k V = V-Vo = Vm ax (-e ) L eccitazione avviene se l apporto di cariche elettriche è sufficiente affinché il potenziale locale raggiunga il valore di soglia, cioè quando V = S (Figura ). stato di eccitazione fenomeno del potenziale di azione (da 00 a 00 volte) di k. Nel caso dei motoneuroni umani, si possono considerare valori medi dell ordine di 300 µs per k e di 50 ms per λ. Affinché il processo di eccitazione possa avere luogo, occorre infatti che k sia minore di λ. In tal modo, il potenziale locale V può aumentare più rapidamente della soglia S e alla fine raggiungerla. Se k fosse maggiore di λ, la soglia aumenterebbe più rapidamente del potenziale locale e non sarebbe quindi mai raggiunta. B: Studio del processo di eccitazione tramite una corrente costante Per semplificare, ci accontenteremo in questa sede di studiare il processo dell eccitazione prodotta da una corrente costante. Lo stesso studio può essere condotto con correnti esponenziali, sinusoidali, lineari, progressive o di qualunque altra forma: i risultati saranno analoghi. A titolo d esempio, prendiamo cifre semplici: k = msec. λ = 50 msec. Il problema del processo di eccitazione consiste nel sapere se V raggiungerà S o se S avrà il tempo di sfuggire.

13 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:09 Page Principi fondamentali Il potenziale locale V inizia da Vo e aumenta in maniera esponenziale in base alla relazione fino ad un valore finale che dipende dall intensità della corrente. k V = V-Vo = Vmax (-e ) La soglia S parte dal valore So e aumenta seguendo una curva più complicata, di cui solo una parte può essere rappresentata, fino ad un valore che dipende dal valore stabile finale di V, a patto però che nel frattempo non si verifichi l eccitazione. Nella Figura, l intensità della corrente è regolata su un valore (nell esempio = ) che, in assenza di adattamento, t permetterebbe a V di raggiungere So e di attivare l eccitazione. In effetti, Vraggiunge il valore So ma, nel frattempo, la soglia è aumentata; di conseguenza, V = So < S e l eccitazione non può avvenire. Per permettere a v di raggiungere il valore S, è necessario che la corrente sia più intensa dell 8%. Questo è rappresentato nella Figura b, dove la soglia viene appena raggiunta in 4 msec. (cf. freccia), il che rappresenta il tempo utile principale. nel caso della figura c, viene utilizzata una corrente più intensa, di valore,, e V raggiunge la soglia dopo,85 msec. Nella figura d, viene utilizzata una corrente ancora più intensa (valore = ) e V= S dopo 0,7 msec. C: Eccitazione tramite una corrente di qualunque forma È possibile stabilire l equazione del potenziale locale V e dedurne il valore in qualsiasi momento e per quantunque forma di corrente. Analogamente, è possibile stabilire un equazione per l andamento della soglia. Queste equazioni si basano su solide nozioni matematiche e sono di competenza degli specialisti di elettrofisiologia. Ecco perché non abbiamo ritenuto utile svilupparle nell ambito di questa pubblicazione. Si noterà tuttavia che, grazie a tali equazioni che forniscono la variazione di V e S, è possibile studiare il processo dell eccitazione ottenuto attraverso qualunque forma di corrente di qualsiasi durata. D: Relazione cronassia - costante di eccitazione Principi fondamentali Figura Catodo Poiché la cronassia è un valore caratteristico dell eccitabilità di un tessuto, è interessante determinare la relazione che la lega all altro fattore caratteristico dell eccitazione, cioè a k. La cronassia è il tempo utile corrispondente ad una corrente di stimolazione la cui intensità è il doppio della reobase, cioè Io. È quindi molto facile trovare la relazione tra la cronassia e la costante di eccitazione partendo dalla formula che determina la relazione intensità - durata. l = l o -t ê - e Si vede quindi apparire la relazione intensità durata, che fornisce il tempo necessario affinché V raggiunga S in funzione di varie intensità di corrente. I tempi utili sono tanto più brevi quanto più la corrente è intensa (Figura 3). t è la cronassia (tch) quando quindi l = l o l o = l o - e t ch - k Figura 3 t ch - l o ( - e k ) = l o t ch - ( - e k ) = l l = 0 cronassia t - - e k lo = reobase k = costante di eccitazione t ch - - e k = t ch - e k = Questa relazione si applica per correnti di durata molto breve rispetto alla costante di adattamento. Di conseguenza, l adattamento può essere trascurato e l eccitazione avviene quando V = So. Ecco perché, nella relaziona intensità durata, interviene unicamente la costante di eccitazione k, giacché la durata delle correnti utilizzate presenta valori vicini a k (da 0, ms a 3 ms). Se le durate delle correnti applicate fossero più lunghe, la soglia aumenterebbe e l eccitazione si verificherebbe solo se V diventasse pari a S. In questi casi, occorre riconsiderare la relazione intensità durata, poiché la reobase non mantiene il valore Io e aumenta fino ad un valore I > Io determinato dalle costanti di eccitazione e di adattamento. La reobase effettiva Io è legata alla reobase osservata I tramite la relazione: λ l λ k - = ( ) l k 0 quindi t ch - e k e t l t k ch t ch k = = e = ln = ch t ch k = (ln)k cioè: cronassia = 0,693 k

14 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:09 Page Principi fondamentali E: Modello idraulico del fenomeno dell eccitazione È possibile elaborare un modello idraulico corrispondente esattamente al fenomeno dell eccitazione. Tale modello permette una migliore comprensione dell eccitazione e può essere utilizzato per rappresentare l andamento del potenziale locale e della soglia sotto l azione di correnti di durata e di forma variabili (Figura 4). L acqua scorre da un serbatoio A ad un serbatoio B tramite una pompa P, che rappresenta l elettrostimolatore (generatore di corrente). La portata d acqua corrisponde all intensità della corrente di stimolazione, mentre il volume d acqua spostato da A a B rappresenta la quantità di cariche elettriche. Il livello dell acqua nel serbatoio B raggiunge un certo valore che rappresenta il potenziale della membrana (Vo a riposo e V potenziale locale). La soglia di stimolazione è data da un punto D sul galleggiante C. La stimolazione avviene quando il livello V nel serbatoio B raggiunge il punto D immergendo il galleggiante. Quando la pompa P inietta in liquido da A a B, facendo salire il livello V, una parte del liquido rifluisce verso A attraverso un valvola K che rappresenta la constante di eccitazione k. Nel serbatoio B, il galleggiante C è collegato a sua volta ad un pistone E azionato dal livello del liquido contenuto nel serbatoio F. Quest ultimo è collegato a B tramite una valvola L che rappresenta la costante di adattamento λ. DUE ESEMPI: A - Correnti di lunga durata e di scarsa intensità Affinché il livello V raggiunga la soglia D, è necessario un certo volume d acqua (cioè, una certa quantità di cariche elettriche). Se tale volume viene erogato lentamente dalla pompa (corrente di lunga durata e di scarsa intensità), una parte di esso ha il tempo di superare L e di sollevare il pistone E, facendo risalire la soglia (adattamento). In tal nodo, la quantità di liquido (cioè, di corrente) da erogare dovrà essere maggiore, in quanto il livello V deve raggiungere un punto D più elevato. D altro canto, una parte consistente di liquido ritorna da B a A attraverso la valvola K. È facile comprendere come tutti questi volumi aggiuntivi che P deve trasportare siano il segno di una modalità di stimolazione sfavorevole. B- Correnti di breve durata e di maggiore intensità In questo caso, le durate si avvicinano al valore della costante di eccitazione k. Poiché la portata è elevata, l azione della pompa sarà di breve durata. Una minima quantità di liquido supera L, il galleggiante non sale quasi per nulla e l adattamento è quindi trascurabile. Una certa quantità di acqua ritorna però attraverso K e deve quindi essere compensata da P. La legge di Weiss si applica a questi tipi di corrente (cfr. legge fondamentale dell elettrostimolazione). Figura 4 Principi fondamentali Q = q + it o I t = q + it Q è la quantità totale di liquido erogata da P con I = intensità della corrente di stimolazione e t = durata dell impulso q è il volume di liquido che separa Vo da So, cioè la quantità di carica che occorrerebbe erogare se non vi fosse alcuna perdita K o, in altre parole, se il potenziale della membrana variasse istantaneamente e non in maniera esponenziale in base ad una costante di tempo k. it la quantità di liquido che ritorna da B a A attraverso la valvola K.

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16 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:09 Page PROGRAMMI CLASSICI RIABILITAZIONE Prevenzione dell amiotrofia Pagina 3 Trattamento dell amiotrofia Pagina 33 Rafforzamento muscolare Pagina 35 Protesi dell'anca Pagina 37 Sindrome rotulea Pagina 37 Cuffia dei rotatori Pagina 38 LCA Pagina 38 Lesione muscolare Pagina 39 Punto motore Pagina 40 Torcicollo Pagina 44 Lombalgia-acuta Pagina 44 Epicondilite Pagina 44 Artralgia Pagina 45 VASCOLARE Gambe pesanti Pagina 45 Insufficienza venosa Pagina 47 Insufficienza arteriosa Pagina 49 Prevenzione crampi Pagina 5 Capillarizzazione Pagina 5 PROGRAMMI SPECIFICI PROGRAMMI CLASSICI RIABILITAZIONE Prevenzione dell amiotrofia Quando, in seguito a un intervento chirurgico o a una frattura ossea, un arto o un segmento di arto viene immobilizzato, i muscoli dell area coinvolta subiscono precocemente un amiotrofia. Questa riduzione rapida ed importante del volume muscolare è dovuta essenzialmente a fenomeni d inibizione riflessa e all annullamento totale dell attività del muscolo. D altra parte, occorre sapere che questo fenomeno dell amiotrofia riguarda prevalentemente le fibre di tipo I. Per prevenire l amiotrofia, l elettrostimolazione deve compensare l inattività totale del muscolo riproducendo una serie di sequenze di contrazioni paragonabili ai diversi regimi di lavoro che conosce il muscolo con un attività normale. Le fasi principali del trattamento saranno effettuate con frequenze abituali di funzionamento delle fibre lente per compensare la loro amiotrofia preferenziale. Inoltre, per compensare l inattività totale del muscolo immobilizzato e combattere il riflesso di inibizione post operatorio o traumatico, il trattamento dovrà essere relativamente lungo. 3 ANTALGICO Decontratturante Pagina 40 TENS (Gate Control) Pagina 4 Endorfinico Pagina 4 Cervicalgia Pagina 43 Dorsalgia Pagina 44 Lombalgia Pagina 44 Lombo-sciatalgia Pagina 44 Agonista / Antagonista Pagina 53 Trattamento dell incontinenza urinaria Pagina 55 Programmi per emofiliaci Pagina 58 Emiplegia Spasticità Pagina 60 Belleza Pagina 63 I programmi Preparazione fisica generale sono trattati nel capitolo, nella versione elettronica aggiornata di questo manuale (vedere manuale su CD). Per prevenire dell amiotrofia, dobbiamo: Lavorare in monopolare: un elettrodo neutro grande e uno piccolo di polarità positiva situato al livello del punto motore del muscolo da stimolare. Utilizzare impulsi bifasici compensati simmetrici poiché per un intensità elettrica data, questo tipo di impulso consente di ottenere un impegno spaziale massimo, viene cioè attivato il numero maggiore possibile di unità motrici. 3 Per offrire un comfort ottimale al paziente, utilizzare larghezze d impulsi che corrispondano alle cronassie dei nervi motori dei muscoli da stimolare. Nel quadro dei programmi standard, proponiamo 7 diverse ampiezze d impulso. L utilizzo della funzione m-3 permette di determinare l ampiezza dell impulso adatta al paziente. 4 Utilizzare frequenze corrispondenti a quelle di funzionamento delle fibre lente. 5 Vengono proposti due livelli di difficoltà per permettere lo sviluppo del trattamento in funzione dei risultati ottenuti con il paziente. 6 L utilizzo della massima energia sarà raramente possibile, a causa dell immobilizzazione in gesso o degli imperativi post-operatori. Tuttavia il terapista sarà attento a fornire energie sufficienti per ottenere un massimo recupero spaziale e per evitare che un numero troppo elevato di unità motrici rimanga a completo riposo.

17 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:09 Page Uno dei fattori chiave per l efficacia della maggior parte dei programmi di elettrostimolazione è lavorare con le massime energie sopportabili. Più le energie di elettrostimolazione sono elevate, più è importante il numero di fibre muscolari coinvolte e, di conseguenza, maggiori saranno i progressi ottenuti. In numerose situazioni cliniche, le regioni vicine al gruppo muscolare da stimolare sono interessate da una sindrome dolorosa di intensità variabile. Questo dolore può impedire al paziente di lavorare con le energie di elettrostimolazione elevate richieste. Il Compex 3 consente di associare questo programma con un programma TENS. Questa associazione è facoltativa e deve essere precedentemente attivata dall utente. Canali e : lavoro muscolare imposto dal programma di Prevenzione amiotrofia Canali 3 e 4: programma TENS Quando è attivata questa combinazione, sullo schermo viene visualizzata la dicitura TENS in riferimento al canale o ai canali in cui è attivo questo trattamento. Le regole pratiche d uso sono quelle normalmente applicabili per i programmi di elettrostimolazione muscolare (lavoro muscolare) e del trattamento antalgico di tipo TENS. Tuttavia, esse devono essere adattate con cautela alla ripartizione delle correnti di elettrostimolazione. Canali e : lavoro muscolare imposto dal programma di Prevenzione amiotrofia Elettrodi posizionati come indicato secondo il muscolo da stimolare Energie di elettrostimolazione massime sopportabili Canali 3 e 4: programma TENS Due o quattro elettrodi grandi posizionati sulla regione dolorante Energie di elettrostimolazione sufficienti per ottenere una netta sensazione di formicolio Quando è stata scelta la combinazione TENS, le funzioni m eccetto la m 3 non sono più accessibili. Per attivare la funzione m 3, è necessario fare in modo di posizionare il cavo in dotazione con il sistema m 4 sul canale o (o canale, o 3). 8 La durata totale dei trattamenti è di 53 minuti e vi sono 3 sequenze: - una prima sequenza di riscaldamento di una durata di min con una frequenza di 6 Hz - una sequenza di lavoro di 48 min con contrazioni tetaniche da 30 Hz alternate a fasi di rilassamento attive (4 Hz). - un ultima sequenza di recupero della durata di 3 min con una frequenza di 3 Hz. Parametri del programma di Prevenzione amiotrofia livello Riscaldamento Contrazione Riposo attivo Rilassamento Frequenza 6 Hz 30 Hz 4 Hz 3 Hz Durata della rampa ascendente,5 s 3 s,5 s,5 s Durata della fase min 5 s 4 s 3 min Durata della rampa discendente s 0,75 s 0,5 s 3 s Trattamento dell amiotrofia Il muscolo normalmente innervato, sottoposto a immobilizzazione o ad assenza di funzionamento, vede il suo volume diminuire molto velocemente in un modo più o meno importante secondo la durata e l importanza del deficit funzionale. Questo fenomeno di amiotrofia non coinvolge in maniera identica le diverse fibre muscolari. Sono soprattutto le fibre lente (tipo I) che vengono interessate dall amiotrofia. E dunque logico utilizzare frequenze di tetanizzazione delle fibre I quando si desidera imporre, attraverso correnti eccito-motrici tetanizzanti, un importante carica di lavoro ad un muscolo amiotrofico per restituirgli il suo volume. Il recupero si fa allora molto più velocemente che con qualsiasi altro metodo di lavoro attivo. Appare altrettanto logico aumentare la durata del programma, ossia il volume di lavoro imposto al muscolo, dopo qualche seduta di allenamento (in genere dopo una settimana). Per questo, dobbiamo: Lavorare in monopolare: un elettrodo neutro grande e uno piccolo di polarità positiva situato al livello del punto motore del muscolo da stimolare. Utilizzare impulsi bifasici compensati simmetrici, poiché per un intensità Riscaldamento Contrazione Riposo attivo Rilassamento Frequenza 6 Hz 40 Hz 4 Hz 3 Hz Durata della rampa ascendente,5 s 3 s,5 s,5 s Durata della fase min 6 s s 3 min Durata della rampa discendente Parametri del programma di Prevenzione amiotrofia livello s 0,75 s 0,5 s 3 s elettrica data, questo tipo di impulso consente di ottenere un impegno spaziale massimo, viene cioè attivato il numero maggiore possibile di unità motrici. 3 Per offrire un comfort ottimale al paziente, utilizzare larghezze d impulsi che corrispondano alle cronassie dei nervi motori dei muscoli da stimolare. Nel quadro dei programmi standard, proponiamo 7 ampiezze d impulso diverse. L utilizzo della funzione m-3 permette di determinare l ampiezza d impulso adatta al paziente. 4 Utilizzare frequenze di tetanizzazione delle fibre I come quelle contenute nella letteratura per ottenere la forza di contrazione massima. 5 Utilizzare energie massime. La prima e la seconda seduta serviranno per abituare il paziente al metodo aumentando le energie ogni 3 o 4 contrazioni (il paziente può sempre sopportare un intensità superiore a quella che pensa). 6 Uno dei fattori chiave per l efficacia della maggior parte dei programmi di elettrostimolazione è lavorare con le massime energie sopportabili. Più le energie di elettrostimolazione sono 33

18 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:0 Page elevate, più è importante il numero di fibre muscolari coinvolte e, di conseguenza, maggiori saranno i progressi ottenuti. In numerose situazioni cliniche, le regioni vicine al gruppo muscolare da stimolare sono interessate da una sindrome dolorosa di intensità variabile. Questo dolore può impedire al paziente di lavorare con le energie di elettrostimolazione elevate richieste. Il Compex 3 consente di associare questo programma con un programma TENS. Questa associazione è facoltativa e deve essere precedentemente attivata dall utente. Canali e : lavoro muscolare imposto le programma di Amiotrofia - Canali 3 e 4: programma TENS Quando è attivata questa combinazione, sullo schermo viene visualizzata la dicitura TENS in riferimento al canale o ai canali in cui è attivo questo trattamento. Le regole pratiche d uso sono quelle normalmente applicabili per i programmi di elettrostimolazione muscolare (lavoro muscolare) e del trattamento antalgico di tipo TENS. Tuttavia, esse devono essere adattate con cautela alla ripartizione delle correnti di elettrostimolazione. Canali e : lavoro muscolare imposto dal programma di Amiotrofia Elettrodi posizionati come indicato secondo il muscolo da stimolare. Energie di elettrostimolazione massime sopportabili. Canali 3 e 4: programma TENS Due o quattro grandi elettrodi posizionati sulla regione dolorante Energie di elettrostimolazione sufficienti per ottenere una netta sensazione di formicolio Quando è stata scelta la combinazione, le funzioni m eccetto la m 3 non sono più accessibili. Per attivare la funzione m 3, è necessario fare in modo di posizionare il cavo in dotazione con il sistema m 4 sul canale o (o canale, o 3). 7 Per far evolvere il programma con i progressi realizzati dal paziente, proponiamo un programma per le prime due settimane ed un programma per quelle successive. Ogni programma è suddiviso il tre sequenze: - la a consiste in un riscaldamento della durata di min con una frequenza di 6 Hz. - la a è il lavoro effettivo: alternanza contrazione - riposo; contrazioni tetaniche con frequenze di tetanizzazione delle fibre lente seguite da fasi di riposo a frequenze bassissime che consentono di aumentare la circolazione e di offrire alle fibre muscolari un miglior recupero metabolico tra ogni contrazione tetanica. - la 3 a è il rilassamento, di una durata di 3 min., che permette dopo la sequenza di lavoro di ottenere un miglior rilascio del muscolo con un eliminazione più rapida dei metabolici, riducendo i fenomeni di contrattura e di formazione di acido lattico. Riscaldamento Contrazione Riposo attivo Rilassamento Frequenza 6 Hz 35 Hz 4 Hz 3 Hz Durata della rampa ascendente,5 s,5 s 0,5 s,5 s Durata della fase min 6 s 7 s 3 min Durata della rampa discendente Parametri del programma Amiotrofia livello s 0,75 s 0,5 s 3 s Precisiamo che con rafforzamento intendiamo l aumento della forza di un muscolo di volume normale o quasi normale. Questi programmi non sono dunque adatti alla prevenzione o al trattamento dell amiotrofia. Vengono utilizzati per esempio per : Ottenere un guadagno di forza su muscoli che, amiotrofici in precedenza, hanno ritrovato il loro volume grazie all elettrostimolazione con i programmi di trattamento dell amiotrofia. È possibile ottenere un guadagno di forza anche su muscoli che, in seguito a un operazione o a un periodo di immobilizzazione, hanno mantenuto un trofismo quasi normale grazie all elettrostimolazione con i programmi di prevenzione dell amiotrofia. Rafforzare i muscoli peronei laterali nel trattamento e la prevenzione delle distorsioni della caviglia. Sviluppare la forza dei muscoli della spalla intervenendo sulla contenzione della testa dell omero per il trattamento e la prevenzione delle lussazioni della spalla. Per questo, dobbiamo : Lavorare in monopolare: un elettrodo neutro grande e uno piccolo di polarità positiva situato al livello del punto motore del muscolo da stimolare. Riscaldamento Contrazione Riposo attivo Rilassamento Frequenza 6 Hz 45 Hz 4 Hz 3 Hz Durata della rampa ascendente,5 s,5 s 0,5 s,5 s Durata della fase min 6 s 5 s 3 min Durata della rampa discendente Parametri del programma Amiotrofia livello s 0,75 s 0,5 s 3 s Rafforzamento muscolare Utilizzare impulsi di tipo bifasico compensato simmetrico, per ottenere il più grande impegno spaziale per un intensità elettrica determinata. 3 Scegliere larghezze d impulsi che corrispondano alle cronassie dei nervi motori dei muscoli da stimolare perché la corrente d impulso offra il massimo confort al paziente. Nel quadro di questi programmi standard, proponiamo 7 ampiezze d impulso diverse. L utilizzo della funzione m-3 permette di determinare l ampiezza d impulso adatta al paziente. 4 Utilizzare frequenze di tetanizzazione delle fibre rapide (IIb) che sono le fibre della forza e della velocità. 5 Utilizzare energie di stimolazione massime. La prima e la seconda seduta serviranno per abituare il paziente al metodo aumentando l intensità ogni 3 o 4 contrazioni. Il paziente può sopportare un intensità nettamente superiore a quella che lui immagina. Il terapista ha un ruolo determinante rassicurando il paziente e obbligandolo a lavorare con contrazioni più potenti possibile.

19 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:0 Page Uno dei fattori chiave per l efficacia della maggior parte dei programmi di elettrostimolazione è lavorare con le massime energie sopportabili. Più le energie di elettrostimolazione sono elevate, più è importante il numero di fibre muscolari coinvolte e, di conseguenza, maggiori saranno i progressi ottenuti. In numerose situazioni cliniche, le regioni vicine al gruppo muscolare da stimolare sono interessate da una sindrome dolorosa di intensità variabile. Questo dolore può impedire al paziente di lavorare con le energie di elettrostimolazione elevate richieste. Il Compex 3 consente di associare questo programma con un programma TENS. Questa associazione è facoltativa e deve essere precedentemente attivata dall utente. Canali e : lavoro muscolare imposto dal programma di Rafforzamento Canali 3 e 4: programma TENS Due o quattro elettrodi grandi posizionati sulla regione dolorante Energie di elettrostimolazione sufficienti per ottenere una netta sensazione di formicolio Quando è stata scelta la combinazione, le funzioni m eccetto la m 3 non sono più accessibili. Per attivare la funzione m 3, è necessario fare in modo di posizionare il cavo in dotazione con il sistema m 4 sul canale o (o canale, o 3). 7 Esistono due livelli di difficoltà per questo trattamento: il per le prime due settimane ed il per quelle successive. Ogni programma è suddiviso in 3 sequenze di stimolazione che si susseguono automaticamente. Riscaldamento Contrazione Riposo attivo Rilassamento Frequenza 6 Hz 85 Hz 4 Hz 3 Hz Durata della rampa ascendente,5 s,5 s 0,5 s,5 s Durata della fase min 4 s 8 s 3 min Durata della rampa discendente Parametri del programma Rafforzamento livello s 0,75 s 0,5 s 3 s Canali 3 e 4: programma TENS Quando è attivata questa combinazione, sullo schermo viene visualizzata la dicitura TENS in riferimento al canale o ai canali in cui è attivo questo trattamento. Le regole pratiche d uso sono quelle normalmente applicabili per i programmi di elettrostimolazione muscolare (lavoro muscolare) e del trattamento antalgico di tipo TENS. Tuttavia, esse devono essere adattate con cautela alla ripartizione delle correnti di elettrostimolazione. Canali e : lavoro muscolare imposto dal programma di Rafforzamento. Elettrodi posizionati come indicato secondo il muscolo da stimolare Energie di elettrostimolazione massime sopportabili - la a consiste in un riscaldamento della durata di min. con una frequenza di 6 Hz. - la a è la sequenza di lavoro: alternanza contrazione - riposo; contrazioni tetaniche con frequenze di tetanizzazione delle fibre rapide seguite da fasi di riposo attivo della durata pari almeno al doppio della contrazione. Durante questa fase di riposo, una frequenza bassissima, detta di rilassamento (4 Hz), consente di aumentare il flusso sanguigno, migliorando il recupero tra due contrazioni tetaniche. - la 3 a è il rilassamento, che permette dopo la sequenza di lavoro di ottenere un miglior rilascio del muscolo con un eliminazione più rapida dei metabolici, riducendo i fenomeni di contrattura e di formazione dell acido lattico. La durata è di 3 min. Parametri del programma Rafforzamento livello Riscaldamento Contrazione Riposo attivo Rilassamento Gli interventi di chirurgia ortopedica sull anca e tra questi in particolare l inserimento di protesi hanno come conseguenza un amiotrofia dei muscoli glutei con una perdita di forza e una riduzione della stabilità attiva dell anca al momento dell appoggio monopodale e della camminata. Insieme agli esercizi e alla kinesiterapia attiva, l elettrostimolazione neuromuscolare del grande e medio gluteo è una tecnica appositamente indicata per trattare efficacemente l insufficienza di questi muscoli. Le sequenze a bassissima frequenza, quali le sequenze di riscaldamento, di Protesi dell anca riposo attivo tra le contrazioni tetaniche e di rilassamento al termine del trattamento, generano scosse muscolari individuali che producono un fenomeno di vibrazioni a livello del materiale della protesi. I 3 livelli del programma Protesi anca corrispondono rispettivamente ai programmi: Amiotrofia, livello, Amiotrofia, livello e Rafforzamento, livello per i quali sono state eliminate le frequenze bassissime. I 3 livelli del programma Protesi anca provocano pertanto solo fasi di contrazioni tetaniche separate da fasi di riposo completo. Frequenza 6 Hz 75 Hz 4 Hz 3 Hz Sindrome rotulea Durata della rampa ascendente,5 s,5 s 0,5 s,5 s Durata della fase min 4 s 0 s 3 min Durata della rampa discendente s 0,75 s 0,5 s 3 s Le sublussazioni esterne della rotula sono determinate dallo squilibrio dei vari capi muscolari del quadricipite. Esiste una debolezza relativa del vasto interno rispetto al vasto esterno con conseguente spostamento laterale esterno della rotula e una iperpressione tra il condilo femorale esterno e la superficie rotulea articolare soprastante. Il lavoro specifico del vasto interno, realizzabile unicamente mediante elettrostimolazione, è il trattamento adatto per questa patologia. I traumi ripetuti dell articolazione del ginocchio, come quelli causati da alcune pratiche sportive, possono comportare lesioni a carico della cartilagine della rotula e, di conseguenza, dolori d intensità variabile e un fenomeno d inibizione riflessa responsabile di un amiotrofia dell insieme dei quadricipiti. Quest ultima compromette la stabilità attiva dell articolazione e accentua il dolore. Questo circolo vizioso può essere interrotto mediante elettrostimolazione del quadricipite.

20 GUIDE PRATIQUE IT:AS 3/0/07 7:0 Page I parametri dei programmi Sindrome rotulea sono studiati appositamente per evitare scosse muscolari che potrebbero provocare effetti indesiderati sulla rotula (dolore). I 3 livelli del programma Sindrome rotulea corrispondono rispettivamente ai Data la posizione anatomica dei rotatori che li espone in particolare a tensioni importanti, le tendinopatie della cuffia dei rotatori costituiscono un vero e proprio problema di salute pubblica. Uno studio realizzato nel Regno Unito nel 986 dimostra che il 0% della popolazione di è rivolto a un medico per problemi alla spalla. La patogenesi di queste tendinopatie è legata a molteplici fattori: fattori intrinseci (deficit di vascolarizzazione, anomalia strutturale delle fibre di collagene ) o estrinsechi (sovraccarico meccanico, anomalie di cinematica ) talvolta associati possono essere considerati responsabili di queste sofferenze tendinee. Le anomalie di cinematica sembrano svolgere un ruolo determinante, si traducono spesso in limiti di ampiezza articolare, fenomeni dolorosi e disturbi funzionali. I limiti di ampiezza articolare evidenziati da test specifici riguardano la flessione (antepulsione) e/o l abduzione. un limite della flessione mette in evidenza un decentramento anterosuperiore, mentre un limite dell abduzione rivela un programmi: Amiotrofia, livello, Amiotrofia, livello e Rafforzamento, livello per i quali sono state eliminate le frequenze bassissime. I 3 livelli del programma Sindrome rotulea provocano pertanto solo fasi di contrazioni tetaniche separate da fasi di riposo completo. Cuffia dei rotatori decentramento spinale in rotazione mediale. Il ripristino delle ampiezze articolari si ottiene in seguito alla correzione dei decentramenti articolari da realizzare mediante tecniche opportune. Il lavoro di controllo neuromuscolare deve essere imperniato sui muscoli coattatori, depressori della testa omerale e rotatori laterali. La priorità data per molti anni ai muscoli grande dorsale e grande pettorale è anche oggi fortemente rimessa in discussione data la componente di rotazione mediale di questi muscoli. Infatti, gli unici muscoli che consentono di rispondere a queste esigenze meccaniche sono i muscoli supra e infra spinali, obiettivo prioritario della rieducazione neuromotrice che include l elettrostimolazione. I 3 livelli del programma Cuffia dei rotatori corrispondono rispettivamente ai programmi: Amiotrofia, livello, Amiotrofia, livello e Rafforzamento, livello. Stiramenti eccessivi o contrazioni di un muscolo, che creano una tensione superiore alle possibilità meccaniche delle fibre muscolari, ad esempio durante un movimento brusco o gesti esplosivi, possono essere responsabili di allungamenti, stiramenti o strappi muscolari. Questa lesione muscolare può essere più o meno importante, dal semplice stiramento di un piccolo gruppo di fibre fino a uno strappo importante con sanguinamento e formazione di un ematoma. Oltre al trattamento abituale Il programma LCA risponde alla particolare problematica della plastica di un legamento dell LCA, proponendo una seduta di co-contrazione sfasata. La stimolazione comincia sui muscoli ischiotibiali (canali e ) e mentre prosegue, comincia la stimolazione sui quadricipiti (canali 3 e 4), evitando in questo modo qualsiasi rischio del cassetto anteriore. a contrazione a contrazione Riposo attivo Frequenza 40 Hz 40 Hz 4 Hz Durata della rampa ascendente 3 s,5 s 0,5 s Durata della fase 6 s 3 s 8 s Durata della rampa discendente Parametri del programma LCA 0,75 s 0 s 0,5 s Lesione muscolare applicato in questa situazione, (immobilizzazione, freddo, compressione ecc ) un trattamento progressivo tramite elettrostimolazione facilita una ripresa più rapida dell attività normale. Il programma Lesione muscolare è stato concepito per mettere sotto tensione il muscolo in modo estremamente progressivo, per vari secondi, al fine di evitare qualsiasi sollecitazione non tempestiva. LCA Parametri del programma Lesione muscolare Riscaldamento Contrazione Riposo attivo Rilassamento Le rotture del legamento crociato anteriore (LCA) del ginocchio rientrano tra gli infortuni più frequenti della traumatologia sportiva. La chirurgia riparatrice dell LCA ha continuato ininterrottamente il suo sviluppo nel corso degli ultimi decenni, con progressi considerevoli, grazie all utilizzo delle tecniche artroscopiche. La ripresa sportiva necessita da una parte di una solidità soddisfacente dell innesto tendineo che deve essere in grado di sopportare tensioni meccaniche importanti, dall altra parte di una stabilità attiva efficiente dell articolazione. Questa stabilità articolare attiva richiede una muscolatura in grado di apporsi a tensioni talvolta eccezionali nel più breve tempo possibile, mediante l attivazione del riflesso propriocettivo. Una delle conseguenze di un operazione è sempre un amiotrofia del quadricipite importante, il cui trattamento è uno degli obiettivi principali del rieducatore. Tuttavia, la rieducazione del quadricipite deve proscrivere per i primi 3-4 mesi il lavoro in catena cinetica aperta data la componente del cassetto anteriore della tibia, che può mettere in pericolo l innesto tendineo durante la fase di avascolarizzazione. Frequenza 6 Hz 40 Hz 4 Hz 3 Hz Durata della rampa ascendente,5 s 6 s,5 s,5 s Durata della fase min 3 s 0 s 3 min Durata della rampa discendente s,5 s,5 s 3 s

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