SOCIETA DELLA SALUTE DELLA VALDERA Pontedera - Provincia di Pisa COPIA VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA ASSEMBLEA DEI SOCI

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1 SOCIETA DELLA SALUTE DELLA VALDERA Pontedera - Provincia di Pisa COPIA VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA ASSEMBLEA DEI SOCI Delibera Numero 23 del 7 ottobre 2013 OGGETTO: I NUOVI BISOGNI ASSISTENZIALI DELL ANZIANO IN CONDIZIONE DI NON AUTOSUFFCIENZA LIEVE SPERIMENTAZIONE MODULI BIA IN ALCUNE RSA DELLA ZONA VALDERA PROPOSTA ALLA REGIONE TOSCANA L anno duemilatredici, il giorno 7 ottobre 2013, alle ore 16.30, nella Sala Consiliare del Comune di Pontedera, si è riunita l Assemblea dei soci della Società della Salute della Valdera. All appello risultano presenti: Simone Millozzi Isa Garosi Francesco Sangiovanni Monica Stacchini Tamara Iacoponi Ilaria Parrella Sindaco del Comune di Pontedera delegato da Silvia Passerai Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Casciana Terme in rappresentanza del Comune di Casciana Terme e da Matteo Cartacci, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Lari in rappresentanza del Comune di Lari Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Buti delegata da Alessandra Marianelli, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Capannoli, in rappresentanza del Comune del Comune di Capannoli Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Calcinaia Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Peccioli Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ponsacco Sindaco del Comune di S. Maria a Monte Rocco Donato Damone, Direttore Generale Azienda Usl 5 di Pisa Risultano invece assenti i rappresentanti dei seguenti enti: Comune di Chianni Comune di Terricciola Comune di Crespina Comune di Bientina Comune di Palaia

2 L ASSEMBLEA DEI SOCI DELLA SOCIETA' DELLA SALUTE Premesso che a seguito dell entrata in vigore della L.R.T. n. 60/2008 che ha modificato la L.R.T. n. 40/2005 si è provveduto, con deliberazione della Giunta della Società della Salute della Valdera n. 40 del , ad adeguare lo statuto e la convenzione degli enti aderenti al Consorzio Società della Salute alle nuove previsioni normative; Premesso che in data 10 marzo 2010 si è proceduto pertanto alla sottoscrizione in forma pubblica amministrativa della convenzione fra gli enti aderenti al consorzio pubblico della Società della Salute Valdera e alla sottoscrizione dello Statuto; Premesso che in un quadro generalizzato di aumento dell età media della popolazione e con il conseguente aumento delle problematiche di tipo socio-sanitario ad esso correlate, occorre un potenziamento delle politiche pubbliche per conoscere nonché comprendere i bisogni primari della popolazione anziana del territorio, al fine di creare un sistema di servizi ed attività territoriali specifico e diretto a fornire ai cittadini, risposte flessibili e diversificate; Premesso che l incremento numerico della popolazione anziana si accompagna anche ad un profondo cambiamento degli stili di vita, delle aspettative e della richiesta dei servizi, a causa di una profonda evoluzione dei bisogni: sono venute alla luce nuove esigenze che obbligano allo sviluppo di un sistema di servizi sempre più complesso ed articolato con l obiettivo prioritario di fornire all anziano e alle famiglie risposte appropriate ed efficaci; Considerato che dalla valutazione dei vari livelli di bisogno dell utente anziano in carico al servizio sociale si evince che spesso la richiesta non deriva necessariamente dal bisogno di un assistenza prevalentemente a carattere sanitario ma è sempre maggiore il numero delle persone anziane che non sono in grado di vivere al proprio domicilio a causa della condizione sociale in cui si trovano; Considerato che si rende necessario pensare a risposte più flessibili a carattere residenziale o integrate con altra tipologia di servizio, rispondente al bisogno degli utenti con una non autosufficienza lieve, prevalentemente di carattere sociale, che necessitano di un livello di assistenza sanitaria basso, ma che comunque non possono rimanere al proprio domicilio; Considerato che nell ottica sia della qualità delle prestazioni che della sostenibilità economica delle risposte ai cittadini rispetto all assistenza, è stato predisposto un progetto (allegato A) che si propone di avviare un percorso sperimentale che miri a fornire una risposta assistenziale adeguata a soggetti che, data la complessità infermieristica mediobassa e il profilo funzionale-cognitivo-comportamentale non particolarmente compromesso, non si qualifichino per un assistenza di tipo residenziale in modulo base, ma la cui condizione ambientale e familiare comunque non consenta l assistenza a domicilio; Considerato inoltre che il progetto, partendo da una analisi specifica rispetto alla condizione degli utenti in carico, intende formulare una proposta sperimentale di avvio in alcune RSA della zona Valdera, in particolare quelle che presentano disponibilità di posti, di moduli a bassa intensità assistenziale;

3 Ritenuto pertanto il suddetto progetto intitolato i nuovi bisogni assistenziali dell anziano in condizione di non autosufficienza lieve sperimentazione moduli bia in alcune rsa della zona valdera meritevole di approvazione (allegato A); Ritenuto opportuno trasmettere il progetto suddetto alla Regione Toscana, previa adesione delle RSA interessate al progetto e previo parere delle organizzazioni sindacali; Visto l art. 31 del D.Lgs , n.267; Vista la Legge regionale n. 40/2005 e ss. mm. Visto il seguente parere in ordine alla regolarità tecnica espresso, ai sensi del comma 1 dell art. 49 del Decreto Legislativo 18/08/2000 n. 267, in data 4 ottobre 2013, dal Direttore del Consorzio, cui è demandata la competenza del servizio proponente: Parere favorevole in linea tecnica ; Con votazione favorevole unanime espressa in forma palese DELIBERA 1. di approvare il progetto i nuovi bisogni assistenziali dell anziano in condizione di non autosufficienza lieve sperimentazione moduli bia in alcune rsa della zona valdera (allegato A); 2. di trasmettere il progetto suddetto alla Regione Toscana, previa adesione formale delle RSA interessate al progetto e previo parere delle organizzazioni sindacali; 3. di dare atto che sul presente provvedimento sono stati espressi i pareri previsti dal comma 1 dall art. 49 comma del Decreto Legislativo n. 267; 4. di dare atto che il presente provvedimento sarà reso pubblico mediante affissione all albo pretorio del comune di Pontedera, comune in cui ha sede il consorzio, per 15 giorni consecutivi, secondo quanto disposto dall art. 124, comma 2, del D.Lgs , n.267; Il presente atto è immediatamente eseguibile secondo le previsioni dell art.134, comma 4 del Decreto Legislativo 18/08/2000 n.267, al fine di rendere più incisiva l economicità e l efficacia dell azione amministrativa a mezzo di una accelerazione del procedimento. Letto e sottoscritto IL PRESIDENTE ILSEGRETARIO VERBALIZZANTE F.to Simone Millozzi F.to Patrizia Salvadori

4 ALLEGATO 1 PROGETTO: I NUOVI BISOGNI ASSISTENZIALI DELL ANZIANO IN CONDIZIONE DI NON AUTOSUFFCIENZA LIEVE SPERIMENTAZIONE MODULI BIA IN ALCUNE RSA DELLA ZONA VALDERA PROPOSTA ALLA REGIONE TOSCANA 1. PREMESSA In un quadro generalizzato di aumento dell età media della popolazione e con il conseguente aumento delle problematiche di tipo socio-sanitario ad esso correlate, occorre un potenziamento delle politiche pubbliche per conoscere nonchè comprendere i bisogni primari della popolazione anziana del territorio, al fine di creare un sistema di servizi ed attività territoriali specifico e diretto a fornire ai cittadini, risposte flessibili e diversificate. Al primo semestre 2013 l UF Assistenza Sociale Territoriale della Zona Valdera ha in carico complessivamente 603 anziani non autosufficienti, (di cui 220 usufruiscono di assistenza alla persona in regime residenziale (RSA), 77 di assistenza alla persona in regime semiresidenziale (CDA), 93 di assistenza domiciliare indiretta, 194 di assistenza domiciliare diretta, 19 del servizio di trasporto sociale) e 109 anziani autosufficienti in situazione di fragilità (di cui 35 usufruiscono del servizio di telesoccorso, 48 di AD leggera, 16 di AD sociale indiretta, 10 di assistenza alla persona in regime residenziale (RA). L incremento numerico della popolazione anziana si accompagna anche ad un profondo cambiamento degli stili di vita, delle aspettative e della richiesta dei servizi, a causa di una profonda evoluzione dei bisogni: sono venute alla luce nuove esigenze che obbligano allo sviluppo di un sistema di servizi sempre più complesso ed articolato con l obiettivo prioritario di fornire all anziano e alle famiglie risposte appropriate ed efficaci. Dalla valutazione dei vari livelli di bisogno dell utente anziano in carico al servizio sociale si evince che spesso la richiesta non deriva necessariamente dal bisogno di un assistenza prevalentemente a carattere sanitario ma è sempre maggiore il numero delle persone anziane che non sono in grado di vivere al proprio domicilio a causa della condizione sociale in cui si trovano (magari soli o con una rete familiare non in grado di prestare assistenza, e non più in grado di provvedere in autonomia alle attività della vita quotidiana).

5 In base alle normative regionali in vigore (L.R. N 66/2008 e DGR N 370/2010) gli anziani non autosufficienti hanno diritto alla certezza della presa in carico e della prestazione e all appropriatezza della prestazione erogata : per questo motivo è necessario pensare a risposte più flessibili a carattere residenziale o integrate con altra tipologia di servizio, rispondente al bisogno degli utenti con una non autosufficienza lieve, prevalentemente di carattere sociale, che necessitano di un livello di assistenza sanitaria basso, ma che comunque non possono rimanere al proprio domicilio. 2. SCOPO DEL PROGETTO Nell ottica sia della qualità delle prestazioni che della sostenibilità economica delle risposte ai cittadini rispetto all assistenza, il progetto si propone di avviare un percorso sperimentale che, attraverso una appropriata valutazione multidimensionale dei casi, supportata da procedure valutative basate su schede e scale sia sanitarie che sociali, miri a riconsiderare componenti sociali e sanitarie ad oggi non rilevate nelle valutazioni finali dei casi e a fornire una risposta assistenziale adeguata a soggetti che, data la complessità infermieristica medio-bassa e il profilo funzionale-cognitivo-comportamentale non particolarmente compromesso, non si qualifichino per un assistenza di tipo residenziale in modulo base, ma la cui condizione ambientale e familiare comunque non consenta l assistenza a domicilio (profilo BIA). Il progetto, partendo da una analisi specifica rispetto alla condizione degli utenti in carico, intende formulare una proposta sperimentale di avvio in alcune RSA della zona Valdera, in particolare quelle che presentano disponibilità di posti, di moduli a bassa intensità assistenziale (modulo BIA), anche attraverso una riconversione di posti letto del modulo base. Con l attivazione in via sperimentale di moduli BIA ci poniamo l obiettivo di rispondere ad un bisogno di residenzialità di natura prioritariamente sociale nei confronti di persone lievemente non autosufficienti, garantendo così una risposta più appropriata oltre che sostenibile. Dall analisi della condizione degli utenti in carico abbiamo rilevato che le persone aventi le caratteristiche previste dal profilo BIA risultano essere oltre 40, suddivisi nelle varie tipologie di servizi, di cui 16 tra gli utenti nella lista d'attesa per le RSA.

6 3. OGGETTO La Zona Valdera, in base ad una accurata analisi degli utenti in carico, prevede di coinvolgere nel progetto alcune RSA con posti in convenzione che hanno dato la loro disponibilità e che per le loro caratteristiche possono essere adatte alla sperimentazione di moduli a bassa intensità assistenziale: la RSA San Giuseppe di Pontedera, la RSA Belvedere di Lari e la RSA Giampieri di Ponsacco. Il coinvolgimento di diversi interlocutori ha lo scopo di ottenere una sperimentazione del progetto completa ed eterogenea, offrendo occasioni di riflessione e confronto finalizzati alla buona riuscita del progetto. Il progetto prevede l attivazione di moduli BIA per complessivi 16 posti letto, con eventuale riconversione di alcuni posti di modulo base. Il modulo BIA in RSA si configura come un ulteriore possibilità assistenziale alternativa all assistenza domiciliare a cui comunque avrebbe diritto la persona per il bisogno accertato; assistenza che, in caso di domiciliarità, consisterebbe in interventi diretti o indiretti e/o frequenza di centri diurni. Tale progetto quindi si inserisce nell ottica di flessibilità dell offerta assistenziale che va incontro ad una maggiore appropriatezza dell offerta stessa nonché alla sostenibilità del sistema. 4.CARATTERISTICHE DEL SERVIZIO DI RESIDENZIALITA A BASSA INTENSITA ASSISTENZIALE: PRESTAZIONI EROGATE Il servizio residenziale a bassa intensità assistenziale offre all interno di un contesto protetto la possibilità di usufruire di alcune prestazioni di base per la persona anziana con autosufficienza lieve: 1) accoglienza e sostegno per le attività della vita quotidiana e per la cura della persona; 2) servizi alberghieri; 3) assistenza alla persona; 4) assistenza sanitaria; 5) stimolo alla attività fisica e al mantenimento delle autonomie funzionali; 6) assistenza riabilitativa e di mantenimento e/o recupero funzionale; 8) promozione di corretti stili di vita; 9) cura e assistenza in relazione a problematiche sanitarie croniche o per eventuali sopraggiunte situazioni di disabilità; 10) cura dei rapporti sociali ed organizzazione di attività ricreative.

7 L equipe di assistenza socio-sanitaria è composta da infermieri, operatori socio- sanitari, fisioterapisti, animatori, nonché la disponibilità del MMG ai sensi del DGR 364/2006 che fornisce direttive per l assistenza programmata in RSA. 5. PARAMETRI DI RIFERIMENTO RISPETTO AL PERSONALE ADDETTO ALL ASSISTENZA IN MODULO BIA: Si riportano di seguito i parametri di riferimento, previsti dalla normativa vigente per il modulo base, e i parametri previsti per la sperimentazione dei moduli BIA, con il presente progetto. Parametri in riferimento rispetto ad un nucleo di 40 ospiti in base al D.P.G.R. N 15/r/2008 (MODULO BASE): ASSISTENZA ALLA PERSONA ASSISTENZA INFERMIERISTICA ASSISTENZA RIABILITATIVA ANIMAZIONE SOCIO-EDUCATIVA OSS/OSA/ADB INF FT ANIMATORE ore annue ore annue ore annue ore annue ovvero i seguenti operatori: 20 operatori 4 infermieri 1 terapista 1 animatore Parametri in riferimento rispetto ad un nucleo di 40 ospiti (MODULO BIA): ASSISTENZA ALLA PERSONA ASSISTENZA INFERMIERISTICA ASSISTENZA RIABILITATIVA ANIMAZIONE SOCIO-EDUCATIVA OSS/OSA/ADB INF FT ANIMATORE ore annue ore annue 817 ore annue ore annue ovvero i seguenti operatori: 15 operatori 2 infermieri (in fasce programmate ) 1 terapista part-time 2 animatori part-time

8 Pertanto, tenuto conto dei parametri di personale sopra descritti e rispettando la ripartizione prevista dalla delibera GRT 402/2004, si prevede una retta giornaliera pari a 78 così suddivisa: Quota sanitaria = 33,59 Quota sociale = 44,41 6. TARGET Persone che non raggiungono un punteggio di isogravità tale e quindi che non hanno una compromissione del profilo funzionale, cognitivo e comportamentale abbastanza grave, da ottenere l inserimento in RSA in base ai parametri regionali, ma che comunque si trovino in una condizione ambientale e familiare che non gli consenta la permanenza a domicilio. Questa tipologia di utenza presenta comunque un livello di non autosufficienza se pur in 1 o 2 attività della vita quotidiana (BADL) e alcune di esse presentano deficit cognitivo lieve o moderato e lievi o moderati disturbi del comportamento/umore. 7. MODALITA DI ACCESSO AL MODULO BIA L inserimento dell utente nel modulo BIA presuppone la valutazione multidimensionale della persona per la definizione del piano personalizzato di intervento, volto a definire le azioni specifiche necessarie. Tale valutazione è demandata alla valutazione della Unità di Valutazione Multidiscpiplinare (UVM), attraverso l utilizzo delle schede di valutazione (di cui ai decreti dirigenziali nn 135/2010 e 2259/2012) e con la garanzia di partecipazione e supervisione del MMG. Detta valutazione quindi avrà un approccio multi-professionale e utilizzerà gli strumenti e le scale previste dal progetto regionale di cui alla delibera DGRT 370/2010. Anche le modalità di presa in carico, valutazione e monitoraggio sono quelle previste dal sopracitato progetto. L assegnazione ai moduli avverrà sulla base della valutazione multidimensionale e delle priorità rispetto alla tempistica di presentazione della richiesta di valutazione del bisogno. Le segnalazioni territoriali che arrivano al PUA di Zona dovranno quindi essere gestite all interno dell UVM, alla luce dei nuovi profili (tra cui il profilo BIA) che si ottengono incrociando i cinque diversi livelli di isogravità esistenti con la complessità infermieristica e la nuova gradazione di adeguatezza ambientale, partendo dalla rivalutazione dei casi in lista di attesa per la RSA, cercando di garantire una risposta assistenziale innovativa, più flessibile e meno onerosa.

9 L UVM, all atto dell inserimento dell assistito in modulo BIA, dovrà trasmettere la documentazione relativa al progetto assistenziale personalizzato (PAP) in modo da consentire alla equipe della RSA di formulare il piano di assistenza individualizzato (PAI), verificando la congruità delle necessità assistenziali indicate nel PAP dalla Commissione. Nel corso della sperimentazione, che avrà durata di 12 mesi, dovranno essere previste almeno due rivalutazioni delle condizioni socio-sanitarie e assistenziali dell utente da parte dell UVM, coinvolgendo anche la famiglia nel percorso di verifica dell appropriatezza della prestazione erogata rispetto al bisogno. La commissione multidisciplinare di vigilanza e controllo di competenza provvederà a verificare, con controlli sistematici, anche a sorpresa, che la presenza del personale sia effettivamente commisurata al livello assistenziale degli ospiti presenti nel modulo BIA secondo quanto previsto dalla normativa regionale in materia e alle modalità specifiche individuate da tale progetto. Il mancato rispetto dei parametri previsti determinerà la sospensione della sperimentazione in corso. 8. INDICATORI E RELATIVO MONITORAGGIO Il progetto prevede due momenti di monitoraggio della fase sperimentale, una intermedia dopo sei mesi dall introduzione dei moduli BIA, ed una finale dopo dodici mesi: il monitoraggio avviene attraverso la rivalutazione dei casi all interno della Commissione UVM, ai fini della verifica degli obiettivi stabiliti nel PAP. Gli indicatori di riferimento per le verifiche di monitoraggio del progetto da tenere sotto controllo sono i seguenti: - verifica dell appropriatezza delle prestazioni erogate agli utenti dei moduli BIA rispetto a quanto indicato dal PAP; - valutazione attraverso le scale regionale del mantenimento del livello di isogravità minori/uguale a due (da 0 a 2), degli utenti inseriti nei moduli BIA; - verifica dell efficacia delle attività proposte dalle strutture rispetto al raggiungimento degli obiettivi del progetto personalizzato. Alla fine di ogni verifica la Commissione UVM provvederà a rendicontare all U.F.Assistenza Sociale Territoriale il risultato del monitoraggio, attraverso una specifica relazione, evidenziando la modalità di verifica nel rispetto degli indicatori di monitoraggio stabiliti dal progetto stesso, il risultato delle verifiche ed eventuali osservazioni e suggerimenti finalizzati al miglioramento del progetto.

10 La Commissione di Vigilanza e Controllo provvederà, inoltre, a verificare, durante la fase sperimentale, il rispetto da parte delle strutture dei parametri di ore di assistenza stabilite dalla Regione per l attivazione DEI moduli BIA. 9. DURATA DELLA SPERIMENTAZIONE La sperimentazione si prevede abbia durata di 12 mesi. Si prevede una valutazione finale con un monitoraggio intermedio.

11 Comuni di Bientina, Buti, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme, Chianni, Crespina, Lajatico, Lari, Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera, S. Maria a Monte, Terricciola e Azienda USL n.5 CONSORZIO PUBBLICO DI FUNZIONI ZONA VALDERA Provincia di Pisa OGGETTO DELLA DELIBERAZIONE: I NUOVI BISOGNI ASSISTENZIALI DELL ANZIANO IN CONDIZIONE DI NON AUTOSUFFCIENZA LIEVE SPERIMENTAZIONE MODULI BIA IN ALCUNE RSA DELLA ZONA VALDERA PROPOSTA ALLA REGIONE TOSCANA Si esprime parere favorevole in linea tecnica sul provvedimento in oggetto specificato, ai sensi del comma 1 dell art. 49 del D.Lgs. 267/00. Si attesta altresì che il provvedimento non necessita di parere di regolarità contabile, non comportando impegno di spesa o diminuzione di entrata a carico del Consorzio. Pontedera, 4 ottobre 2013 IL DIRETTORE F.to Patrizia Salvadori

12 CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE (Art. 124 D. Lgs , n. 267) Il sottoscritto CERTIFICA che, giusta relazione del Messo Comunale, la suestesa deliberazione è stata affissa in copia all Albo Pretorio del Comune il IL SEGRETARIO VERBALIZZANTE F.to Patrizia Salvadori La presente copia è conforme all originale depositato presso la Società della Salute della Valdera Pontedera, Via Fantozzi 14 -, in carta libera per uso amministrativo. Pontedera, lì IL DIRETTORE DELLA SDS VALDERA Patrizia Salvadori

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