C.I.S.A.P. Consorzio Intercomunale Servizi alla Persona Comuni di Collegno e Grugliasco

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1 C.I.S.A.P. Consorzio Intercomunale Servizi alla Persona Comuni di Collegno e Grugliasco PROGETTO MINORI E LORO FAMIGLIE E PROGETTO ADULTI IN DIFFICOLTA LINEE GUIDA SULLA SPERIMENTAZIONE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA DOMICILIARITA A FAVORE DI PERSONE E FAMIGLIE IN CARICO AL SERVIZIO SOCIALE TERRITORIALE PER PROBLEMATICHE SOCIO ASSISTENZIALI. Maggio 2007 approvato dal Consiglio di Amministrazione con deliberazione n. 24 del

2 PREMESSA La legge 8 gennaio 2004 n. 1 della Regione Piemonte - che detta le Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento riconosce, a ciascun cittadino il diritto di esigere, secondo le modalità previste dall ente gestore istituzionale, le prestazioni sociali di livello essenziale di cui all articolo 18. L Assemblea consortile con la deliberazione n. 2 del : Individuazione dei destinatari degli interventi e dei servizi sociali consortili e definizione dei loro diritti ha impegnato il Consorzio a perseguire la tutela del diritto all assistenza socio sanitaria ed all assistenza sociale attraverso la fornitura dei servizi e delle prestazioni di cui all articolo 18 della legge regionale ai soggetti rientranti nelle seguenti condizioni di difficoltà: I minori in tutto o in parte privi delle indispensabili cure familiari, siano essi nati nel o fuori del matrimonio; Le persone con handicap intellettivi totalmente o gravemente prive di autonomia che necessitino di sostegno per la permanenza in famiglia o di inserimento in comunità alloggio; I soggetti colpiti da altri handicap, anche plurimi, che necessitano di aiuti specifici per poter acquistare la massima autonomia possibile nel rispetto del diritto all autodeterminazione; Gli anziani che non sono in grado di provvedere alle proprie esigenze di vita; Le gestanti e madri in grave difficoltà personale alle quali va altresì fornita la necessaria consulenza psico sociale per il loro reinserimento e per il responsabile riconoscimento o non riconoscimento dei loro nati; Le persone che vogliono uscire dalla schiavitù della prostituzione; I soggetti senza fissa dimora; Gli altri individui che necessitano di prestazioni specifiche se si vuole evitare la loro emarginazione. Tra le prestazioni essenziali di assistenza alle quali i cittadini in condizioni di difficoltà hanno diritto di accedere, vi sono le misure e gli interventi volti a favorire il mantenimento al domicilio delle persone e lo sviluppo della loro autonomia (articolo 18, comma 1, lettera b) della L.R. 1/2004); I servizi domiciliari alla persona attualmente erogati dal consorzio si configurano dunque come prestazioni di livello essenziale sia con riferimento alla tutela del diritto all assistenza socio sanitarie (così come stabilito dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 novembre 2001: Definizione dei livelli essenziali di assistenza all allegato 1.C che sancisce il diritto soggettivo dei cittadini ad accedere alle prestazioni afferenti all area dell integrazione socio sanitaria, pur con l onere di contribuire al costo dei servizi erogati) sia per quanto attiene alla tutela del diritto all assistenza sociale. 2

3 La forte richiesta che grava sui servizi dell area socio sanitaria relativamente all erogazione di prestazioni domiciliari e di assegni di cura, nonché di posti in strutture semi residenziali e residenziali, è lo specchio dei bisogni della popolazione la cui speranza di vita si è molto allungata fattore positivo ma che porta come conseguenza negativa il graduale ridursi delle autonomie causate dall età avanzata e/o dalle patologie senili. Il tutto inserito in una situazione sociale in cui la famiglia è di ridotte dimensioni, spesso precaria nei suoi cambiamenti di relazioni e di composizione, le abitazioni piccole e molto costose, le necessità economiche e lavorative molte, i servizi all infanzia insufficienti a garantire l autosufficienza organizzativa e quindi è venuta a ridursi la possibilità e la disponibilità a farsi carico direttamente e continuativamente dei parenti anziani. Il carico familiare, in particolare delle donne adulte sovente l unico caregiver per tutto il nucleo familiare allargato -, è molto elevato in quanto si devono far carico spesso direttamente e da sole del ménage familiare, dell accudimento dei figli, e dell assistenza agli anziani di due o più nuclei familiari. A fronte della situazione sopra descritta, il consorzio ha organizzato negli anni una risposta massiccia, seppur ancora insufficiente, prima con il sistema di accreditamento di agenzie e l emissione di buoni di servizio ed ora con il passaggio al sistema di concessione di pubblico servizio, delegando a terzi l esercizio dell assistenza domiciliare, della quale il viene comunque assicurata la titolarità pubblica attraverso il sistema concessorio. La definizione di un progetto individuale e dell eventuale attribuzione della quota sanitaria è attribuita alle competenti Unità valutative (U.V.G. e U.V.A.P.) a seconda delle caratteristiche del beneficiario (persona anziana parzialmente o totalmente non autosufficiente o persona disabile). Si tratta - con il presente atto - di implementare sperimentalmente e di dare maggiore definizione agli interventi domiciliari non afferenti all area socio sanitaria ma bensì all area dell assistenza sociale, che saranno quindi proposti dagli assistenti sociali delle sedi territoriali e validati dalla direttrice area assistenza sociale o suo delegato e fatturati dalle cooperative concessionarie separatamente. Tali interventi si configurano quindi come strumento del servizio sociale professionale finalizzato alla realizzazione di un più complesso progetto di aiuto concordato con la persona/ nucleo familiare. Al fine di mantenere omogeneità ed equità di trattamento, nonché di dare risposte articolate a bisogni complessi, gli interventi oggetto della presente deliberazione sono stati articolati in due diverse tipologie: A) Assistenza domiciliare rivolta a minori e loro famiglie; B) Assistenza domiciliare rivolta ad adulti in difficoltà. 3

4 ASSISTENZA DOMICILIARE RIVOLTA A MINORI E LORO FAMIGLIE Finalità delle attività L assistenza domiciliare rivolta a minori e alle loro famiglie si configura come continuazione, estensione ed ampliamento della rete di servizi esistente a sostegno della genitorialità sin dalla nascita e si propone di raggiungere, ovviamente insieme ed in rete ad altri interventi, i seguenti obiettivi: Recuperare il disagio minorile attraverso il sostegno al minore in difficoltà e al suo nucleo familiare, in quelle situazioni in cui si intravedono dei fattori di rischio per la salute psico-fisica del minore e /o del genitore. Evitare l allontanamento dalla famiglia d origine, in quelle situazioni per le quali sia ancora possibile un sostegno ed un aiuto. Verificare le capacità genitoriali nella quotidianità, a fronte di elementi di possibile pregiudizio per il minore e rilevare ulteriori elementi, per garantire la tutela del minore stesso. Favorire la nascita e il rinforzo di una positiva relazione di attaccamento, nel caso di neonati. Favorire e promuovere l autonomia e l assunzione di responsabilità dei genitori nei confronti dei figli, contrastando atteggiamenti di delega. Destinatari L assistenza domiciliare rivolta a minori e alle loro famiglie è proposta dall'assistente sociale all'interno di un progetto di aiuto in favore del nucleo famigliare in difficoltà e non è pertanto una prestazione fornita a richiesta del cittadino. Le situazioni familiari a cui appartengono i minori destinatari dell intervento di assistenza domiciliare, come già anticipato al paragrafo precedente, devono possedere alcune caratteristiche generali e comuni a tutte le situazioni: presenza di elementi di rischio, di possibile o reale pregiudizio per il /i minore/i assenza/insufficienza di una rete parentale, amicale o di vicinato, in grado di supplire alle carenze o difficoltà genitoriali presenza di un ISEE non superiore a ,94 calcolato o attraverso il modello ISEE o attraverso simulata ISEE se la situazione reddituale è variata rispetto all anno precedente (subentrata disoccupazione di un genitore, separazione coniugale, ecc..); tale soglia può essere superata in presenza di un provvedimento attivo dell autorità giudiziaria che incarica il consorzio di vigilanza o sostegno 4

5 Oltre alle caratteristiche sopraccitate, la situazione familiare deve presentare almeno una delle seguenti particolarità: genitore/i con dipendenza patologica da sostanze alcoliche o stupefacenti, ad integrazione di progetti elaborati dai servizi specialistici di riferimento o dell area socio sanitaria consortile genitore/i con disturbi psichiatrici, con specifica diagnosi medica, ad integrazione di progetti elaborati dai servizi specialistici di riferimento o dell area socio sanitaria consortile genitore/i con invalidità civile superiore al 74 % per problematiche di tipo psichico, ad integrazione di progetti elaborati dai servizi specialistici di riferimento o dell area socio sanitaria consortile genitore/i minorenni genitore/i di gemelli e/o di più di 2 bambini, tutti di età inferiore ai 6 anni genitore/i già conosciuti dal servizio sociale o segnalati da agenzie che con esso collaborano, che necessitano di un periodo di ricovero ospedaliero/post ricovero in strutture per la continuità delle cure, che fa venir meno la figura genitoriale di riferimento principale, non sostituibile dall altro genitore o da parenti genitore solo (nubile/celibe, separato, vedovo, coniuge/convivente di carcerato ) con orari di lavoro incompatibili con la cura dei figli o con la necessità di reperire un occupazione per il sostentamento della famiglia minore a tutela del quale è stato emesso un provvedimento attivo da parte dell autorità giudiziaria, che incarichi il servizio sociale di vigilanza e sostegno Nei casi complessi in cui lo stesso nucleo sia composto da soggetti con problematiche afferenti sia all area socio sanitaria sia all area socio assistenziale oggetto del presente atto, il progetto di aiuto sarà validato e gestito da una unica area, definita per prevalenza. Tipologie di interventi E possibile richiedere i seguenti interventi, svolti da OSS, da badanti/baby sitters o da colf, secondo il progetto specifico, personalizzato e dettagliato per ogni diversa situazione, redatto a cura dell assistente sociale di riferimento: accompagnamento del minore casa-scuola/asilo nido o scuola/asilo nido-casa, fino al massimo alla fine del ciclo delle elementari, e comunque salvo attivazione di altre risorse da ricercare preparazione mattutina del minore precedentemente all accompagnamento a scuola/asilo nido o attesa del genitore rientrante dal lavoro successivamente al riaccompagnamento scuola/asilo nido-casa. Tale intervento, erogabile anch esso fino alla fine del ciclo delle elementari, va integrato con i servizi di pre e post scuola previsti dai Comuni e non è sostitutivo di quello di postscuola accompagnamento del minore, insieme al genitore, a visite mediche, nei casi in cui è attivo un provvedimento di incarico/vigilanza da parte dell autorità 5

6 giudiziaria ovvero si è nella fase di raccolta di elementi per avviare segnalazione all autorità giudiziaria accompagnamento del minore, se il genitore è impossibilitato o scarsamente motivato, dallo psicologo infantile dell ASL, qualora tale intervento sia ritenuto fondamentale nel progetto elaborato dal servizio sociale in collaborazione con la rete dei servizi, nei casi in cui è attivo un provvedimento di incarico/vigilanza da parte dell autorità giudiziaria ovvero si è nella fase di raccolta di elementi per avviare segnalazione all autorità giudiziaria supporto al genitore nella cura del ménage familiare (cura ambiente domestico, cura igiene personale dei bambini, cura della loro alimentazione ecc..), non in sostituzione di altri servizi qualora il genitore abbia problematiche specifiche di dipendenza, di salute mentale o di disabilità. Procedure di accesso e di erogazione dell intervento 1. Gli assistenti sociali operanti nelle sedi territoriali individuano le situazioni che potrebbero beneficiare dell intervento, conosciute anche a seguito di segnalazione da parte degli altri servizi (infermiere pediatriche, psicologi, ostetriche, assistenti sociali ASL, educatori prima infanzia comunali e del terzo settore, volontari, insegnanti ). 2. Acquisiscono il consenso del/i genitore/i o agiscono su provvedimento coatto dell Autorità Giudiziaria. 3. Propongono le situazioni alla direttrice area assistenza sociale o suo delegato che, in caso di necessità, formula un ordine di priorità. 4. Inviano alla direttrice di area la modulistica concordata. Nella modulistica sono dettagliati gli obiettivi e la durata prevista dell intervento, secondo i seguenti criteri: nelle situazioni di verifica delle capacità genitoriali nella quotidianità, a fronte di elementi di possibile pregiudizio per il minore e rilevazione di ulteriori elementi, per garantire la tutela del minore stesso : massima durata di 6 mesi, eventualmente rinnovabili una sola volta nelle altre situazioni: massima durata di 6 mesi, eventualmente rinnovabili. 5. Dopo la validazione la proposta e la relativa modulistica vengono trasmesse per via telematica e cartacea allo sportello socio sanitario e contestualmente alla sede territoriale proponente (solo via posta elettronica). Lo sportello socio sanitario elabora il preventivo economico e lo invia (tramite posta elettronica) alla direzione validante ed alla Cooperativa di riferimento territoriale. 6. L assistente sociale di territorio presenta agli operatori individuati dalla cooperativa di riferimento la situazione della famiglia e si concordano i tempi di avvio dell intervento (tempi che sono fissati dal provvedimento di concessione). La cooperativa comunica i tempi allo sportello socio sanitario, che emette il buono di servizio con la data di effettivo avvio dell intervento e lo invia alla cooperativa e alla direzione area assistenza sociale consortile. Il numero massimo di ore settimanali è di 10 ore, comprensive degli incontri periodici di verifica con gli operatori coinvolti. 6

7 Le situazioni in oggetto richiedono un monitoraggio, diretto o indiretto, da parte dell assistente sociale, almeno mensile. 7

8 ASSISTENZA DOMICILIARE RIVOLTA AD ADULTI IN DIFFICOLTA Finalità delle attività L assistenza domiciliare rivolta agli adulti in difficoltà si propone di raggiungere i seguenti obiettivi: Prevenire e/o recuperare le situazioni di marginalità estrema Favorire e promuovere l autonomia ed il reinserimento sociale Destinatari L assistenza domiciliare rivolta agli adulti è proposta dall'assistente sociale all'interno di un progetto di aiuto in favore della persona e/o del nucleo famigliare in difficoltà e non è pertanto una prestazione fornita a richiesta del cittadino. Persone in età da lavoro (compresa tra i 18 ed i 64 anni) assenza di una rete parentale, amicale o di vicinato, in grado di supplire alle carenze o difficoltà presenza di un ISEE non superiore o pari a Euro 9.298,00; tale soglia può essere superata in presenza di un provvedimento attivo dell autorità giudiziaria che incarica il consorzio Oltre alle caratteristiche sopraccitate, la situazione familiare deve presentare almeno una delle seguenti particolarità: situazioni di vita marginali o a rischio di marginalità con autonomia ridotta o compromessa, per motivi legati alla storia personale e a condizioni sociali difficili; situazioni di dipendenza da sostanze alcoliche o stupefacenti ad integrazione di progetti elaborati dai servizi specialistici di riferimento o dell area socio sanitaria consortile ovvero manifesti l intenzionalità di rivolgersi al medesimo attivandosi in tal senso; persone con problematiche sanitarie per le quali non sia riconosciuta l invalidità civile o questa non superi la percentuale del 46 %, ad esclusione delle situazioni di competenza del Servizio Salute Mentale; persone sole, già conosciute dal servizio sociale, che necessitano di un periodo di ricovero ospedaliero; persone coinvolte in un progetto di reinserimento lavorativo e sociale, le cui condizioni di vita impediscono il raggiungimento degli obiettivi. nei casi complessi in cui lo stesso nucleo sia composto da soggetti con problematiche afferenti sia all area socio sanitaria sia all area socio assistenziale oggetto del presente atto, il progetto di aiuto sarà validato e gestito da una unica area, definita per prevalenza. 8

9 Tipologie di interventi E possibile richiedere i seguenti interventi, svolti da OSS o da colf, secondo il progetto specifico, personalizzato e dettagliato per ogni diversa situazione, redatto a cura dell assistente sociale di riferimento: accompagnamento della persona per lo svolgimento di attività finalizzate al reinserimento sociale (pratiche burocratiche, colloqui, ecc.) e visite mediche, in collaborazione con le risorse messe a disposizione dal volontariato locale e convenzionato cura ed igiene della persona cura dell ambiente domestico pasti a domicilio qualora la persona fosse impossibilitata a provvedervi autonomamente per ragioni non riconducibili a condizioni di indigenza. Procedure di accesso e di erogazione dell intervento 1. Gli assistenti sociali operanti nelle sedi territoriali individuano le situazioni che potrebbero beneficiare dell intervento, conosciute anche a seguito di segnalazione da parte degli altri servizi del territorio. 2. Acquisiscono il consenso della persona interessata o agiscono su provvedimento coatto dell autorità giudiziaria. 3. Propongono le situazioni alla direttrice area assistenza sociale o suo delegato che, in caso di necessità, formula un ordine di priorità. 4. Inviano alla direttrice di area la modulistica concordata. Nella modulistica sono dettagliati gli obiettivi, la durata prevista dell intervento, le modalità di monitoraggio secondo i seguenti criteri: numero massimo di 20 ore mensili erogabili comprensive del tempo da destinare alla verifica del progetto durata massima del progetto di 6 mesi, eventualmente rinnovabili le situazioni in oggetto richiedono un monitoraggio, diretto o indiretto, da parte dell assistente sociale, almeno mensile. 5. Dopo la validazione la proposta e la relativa modulistica vengono trasmesse per via telematica e cartacea allo sportello socio sanitario e contestualmente alla sede territoriale proponente (solo via posta elettronica). Lo sportello socio sanitario elabora il preventivo economico e lo invia (tramite posta elettronica) alla direzione validante ed alla cooperativa di riferimento territoriale. 6. L assistente sociale di territorio presenta agli operatori individuati dalla cooperativa di riferimento la situazione della persona/nucleo e si concordano i tempi di avvio dell intervento (tempi che sono fissati dal provvedimento di concessione). La cooperativa comunica i tempi allo sportello socio sanitario, che emette il buono di servizio con la data di effettivo avvio dell intervento e lo invia alla cooperativa e alla direzione area assistenza sociale consortile. 9

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