Alla scuola dei nonni
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- Gemma Repetto
- 8 anni fa
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1 Alla scuola dei nonni L aula magna della nostra scuola ha ospitato in questi giorni la mostra SCUOLA DI IERI, SCUOLA DI OGGI allestita da insegnanti e alunni dell Istituto che aderiscono al progetto Comenius, in particolare le classi prime, seconde, terze e quinte della Scuola Primaria Dante Alighieri e le classi dei corsi C e D della Scuola Secondaria Galileo. L idea è nata a seguito di un questionario che gli alunni della Scuola Primaria hanno sottoposto ai propri genitori e nonni, per raccogliere informazioni sulle loro esperienze scolastiche e metterle a confronto fra loro e con la nostra. Oltre alle risposte, i ragazzi hanno ottenuto oggetti, fotografie, documenti che meritavano di essere esposti al pubblico. E stata così organizzata questa mostra, integrando il materiale raccolto con altro proveniente dalla Casa della nonna di Peveranza. Entrando in aula magna, si nota subito che è stata divisa in due zone: a destra è stata ricostruita un aula scolastica attuale, con banchi, cattedra, LIM, cartelloni, lavori degli alunni La parte più interessante per noi è invece a sinistra, dove sono stati disposti gli arredi di una scuola del passato: due file di banchi, la cattedra, una scrivania da preside, alcuni armadi con materiale di studio, un angolo musicale, due banconi con libri di testo e documenti vari. In questa sezione della mostra è stato raccolto materiale originale che va dagli anni Trenta agli anni Settanta; la maggior parte degli oggetti risalgono però al periodo fascista. Infine, sul fondo dell aula, alcuni pannelli presentano grafici che riportano i dati del questionario e fotografie della scuola Dante e dei suoi alunni dalla sua costruzione fino ad anni recenti. Abbiamo visitato la mostra, guidati dalla maestra Albertina Borghi, che ci ha spiegato in maniera chiara e affascinante quello che vedevamo. Ci ha anche permesso di salire sulla pedana della maestra, di sfogliare (con cautela!) vecchi quaderni e registri, di prendere in mano la bacchetta per le punizioni è stato molto emozionante! Sembrava una lezione di storia dal vivo, come se una macchina del tempo ci avesse trasportato indietro nel tempo. Leggendo i commenti sul libro dei visitatori, abbiamo notato che la mostra è piaciuta a molti e le persone anziane si sono un po commosse rivedendo oggetti e immagini della loro infanzia. Nelle pagine successive ripercorriamo la mostra con alcune fotografie e spiegazioni, che abbiamo ampliato con ricerche in Internet.
2 TUTTI AL PROPRIO POSTO! - CATTEDRA E BANCHI DELLA SCUOLA DI IERI Ecco la ricostruzione dell aula della scuola di ieri : come si vede, la cattedra si trova più in alto rispetto agli alunni, grazie a una pedana a gradini. L insegnante si trovava in alto per sottolineare la sua autorità, ma anche per poter controllare tutta la classe, spesso formata da trenta o quaranta alunni! Alle spalle della cattedra si trovavano altri segni di autorità: le foto del re e di Mussolini, il crocifisso o un quadro a soggetto religioso. Sono esposti anche alcuni accessori dell abbigliamento della maestra: un cappellino, un ombrellino, guanti e borsetta, insieme a una stola da portare al collo o sulla spalla.
3 Nell aula gli scolari erano distribuiti in ordine di statura, perciò i più alti finivano in fondo all aula. Gli scolari dei primi banchi, di solito, erano i più benvoluti dalla maestra o dal maestro. Per questo accadeva anche che uno scolaretto piccolino, ma meno sveglio, fosse mandato in fondo all aula nei banchi più alti e quasi quasi scompariva alla vista. I banchi del passato erano di legno, composti da un pezzo unico con poggiapiedi, appoggio per scrivere, schienale fatto in modo che i ragazzi dovessero tenere la schiena diritta. C era un foro rotondo per il calamaio, cioè il contenitore dell inchiostro. Su questo banco si vedono anche alcuni pezzi di stoffa tondi che servivano per pulire i pennini prima di riporli, alcuni quaderni e due astucci di legno. Quello in primo piano doveva essere un bell astuccio per quei tempi, perché il coperchio è decorato e nella parte interna contiene un abaco. Più a destra si vede invece un astuccio più semplice, con il coperchio che si apre scorrendo all'indietro. Appoggiati al banco si intravedono un grembiulino con il suo collettino bianco e una cartella di cuoio. Alla mostra sono esposti vari tipi di cartella, tra cui una cartella in legno, abbastanza pesante, con le cinghie per metterla in spalla:
4 BELLA CALLIGRAFIA E PROPAGANDA: LEGGERE E SCRIVERE NELLA SCUOLA FASCISTA Per scrivere si usavano i pennini, che venivano intinti nell inchiostro che il bidello metteva ogni mattina nei calamai. Dopo avere scritto, si passava la carta assorbente per asciugare la scrittura e non macchiare il quaderno quando si girava la pagina. Negli astucci esposti abbiamo visto i ricambi dei pennini. Scrivere bene era molto importante, si veniva valutati anche sulla calligrafia e c erano regole precise per stendere l inchiostro nelle varie lettere dell alfabeto. Quando un ragazzo iniziava ad andare a scuola, passava i primi mesi a fare le "stanghette," dritte e inclinate, poi passava a pagine intere di singole vocali, infine alle prime sillabe e alle parole. Questo metodo, che oggi sarebbe considerata troppo lento, era dovuto al fatto che la maggioranza dei bambini non avevano mai visto una matita, o un foglio, prima di andare a scuola, e che alcuni non potevano neppure contare sull'aiuto dei genitori, che erano analfabeti.
5 Abbiamo sfogliato i quaderni esposti e abbiamo scoperto che alcune esercitazioni non sono cambiate: anche gli alunni di un tempo riempivano pagine di verbi e di operazioni in colonna! Ma le differenze sono molte, a partire dalle copertine dei quaderni, dove nel periodo fascista c erano immagini e frasi che ricordavano agli alunni i sovrani o Mussolini. Era un modo di fare propaganda, cioè di inculcare nei ragazzi le idee fasciste. In un quaderno esposto abbiamo trovato un dettato dal titolo Il Duce, in un altro un tema in cui la maestra chiedeva di raccontare quello che si sapeva del matrimonio di un principe italiano. In un altro quaderno esposto, invece, è stata fatta una scoperta commovente: la mamma dell alunna ha usato le ultime due pagine del quaderno per scrivere la brutta di una lettera da inviare all Ufficio del Fascio per avere notizie di un altro figlio partito soldato. Questa lettera è scritta con stile elegante, ma nasconde certamente un grande dolore: chissà se ha avuto risposta!
6 La propaganda era presente anche nei libri: per ogni classe della scuola elementare c era un unico libro, uguale per tutte le scuole d Italia, con tutte le materie. Nella sezione di Italiano c erano brani, filastrocche e storie dedicate alla vita militare e alle virtù dei Balilla; la grammatica veniva insegnata proponendo l analisi logica di frasi come "Io ho lavorato con piacere tutto il giorno" o "I nemici si affrontano con coraggio"; nella sezione di Matematica c erano problemi come calcolare le bombe sganciate da un aereo da guerra o come questo, che abbiamo trovato navigando in Internet:
7 Su uno dei banconi della mostra è esposta una tavola del corpo umano, utilizzata per le lezioni di scienze, che ritrae un perfetto ariano: alto, biondo, con gli occhi azzurri. I ragazzi venivano incitati a diventare dei piccoli fascisti: abbiamo visto due attestati di premi conferiti ad un alunna per avere dato prova di disciplina, applicazione allo studio e diligenza, dimostrandosi una vera figlia italiana di Mussolini. Infine, la propaganda arrivava anche nelle pagelle: in esse si trova infatti l indicazione non solo dell anno, ma anche dell anno dell Era Fascista, cioè calcolato da quando Mussolini aveva preso il potere, nel Le pagelle avevano il frontespizio stampato a colori e con lo scoppio della guerra anche la pagella divenne un mezzo della propaganda militare, con il motto "Vincere". La mostra presenta vari tipi di pagelle per spiegare come sono cambiate con il passare del tempo: in alcune la valutazione è espressa in voti, in altre in giudizi. UFFICI E LABORATORI DELLA SCUOLA DI UNA VOLTA
8 Un altra zona della mostra ricostruisce un ufficio, come poteva essere una volta la presidenza o la segreteria: c è una scrivania con timbri, pennini, un grosso libro sulla storia dei Savoia, penne stilografiche di valore. La parte per noi più interessante sono i registri degli anni Quaranta, relativi ai corsi di Avviamento professionale, frequentati da alunni dagli 11 ai 14 anni, per prepararsi al lavoro. Ci siamo divertiti a sfogliarli, curiosando tra i voti e le materie: sono registri di grande dimensione e alcuni dei cognomi degli alunni sono ancora presenti a Tradate. Le materie erano diverse per maschi e femmine: ad esempio, i ragazzi studiavano cultura militare e le ragazze lavori donneschi. I registri riportano anche gli esiti degli esami di riparazione, che oggi non esistono più. Alle spalle della scrivania ci sono due armadi con materiale del laboratorio di scienze della nostra scuola: bilance, contenitori graduati, pannelli di materiali. Non poteva mancare, nella nostra scuola a indirizzo musicale, un angolino con un vecchio giradischi, due radio d epoca e un mangiadischi portatile.. Artur, Hassan, Ezequiel, Mohamed (2 a A)
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