ALCOL E LAVORO. PROBLEMATICHE ED OBBLIGHI PER IL MEDICO DEL LAVORO 25 gennaio 2007 COMMENTO MEDICO-GIURIDICO DELLA RECENTE NORMATIVA
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1 ALCOL E LAVORO PROBLEMATICHE ED OBBLIGHI PER IL MEDICO DEL LAVORO 25 gennaio 2007 COMMENTO MEDICO-GIURIDICO DELLA RECENTE NORMATIVA Marco Chiaravalli, Laura Guzzetti, Mario Tavani
2 PIANO D AZIONE EUROPEO SULL ALCOL Aumentare la consapevolezza, fornire strumenti educativi e supportare politiche di sanità pubblica di tipo preventivo. Ridurre i rischi di problemi alcol-correlati in casa, sul luogo di lavoro e nella comunità.
3 PIANO D AZIONE EUROPEO SULL ALCOL Ridurre il danno alcol-correlato. Fornire un trattamento accessibile ed efficace a coloro che consumino alcol in modo rischioso o pericoloso o che siano alcol-dipendenti. Garantire maggior protezione nei confronti dei bambini, dei giovani e di coloro che non facciano uso di alcol.
4 IL PIANO SANITARIO NAZIONALE OBIETTIVI Promozione di stili di vita salutari Prevenzione Comunicazione pubblica sulla salute RIDUZIONE DEI DANNI DA ABUSO DI BEVANDE ALCOLICHE
5 ALCUNI DATI : consumatori di alcol in Italia 10% dei ricoveri annuali attribuibile all alcol : decessi alcol-correlati 8.000: incidenti stradali alcol-correlati 10-30%: incidenti e infortuni sul lavoro dovuti al consumo di alcol World Health Report, OMS, 2002
6 EFFETTI CRONICI SISTEMICI Alterazioni cognitivo-comportamentali Polineuropatie tossico-carenziali Esofagite, ulcera peptica, pancreatite Malassorbimento, steatosi, cirrosi Neoplasie esofagee, pancreatiche, Irritazione polmonare, laringite Alterata produzione ormonale Ridotta fertilità, riduzione della libido Anemia megaloblastica Turbe nutrizionali
7 ALCOL E LAVORO Calo dell efficienza lavorativa Disabilità neuro-psicomotorie Riduzione della percezione del rischio Pregiudizio della capacità di critica Aumentata incidenza degli infortuni Assenteismo per malattia
8 VALORI ALCOLEMICI RISCONTRATI IN UN GRUPPO DI LAVORATORI 14% 2% 0% <0,2 g/l 0,3-0,4 g/l fino a 1g/l >1 g/l 84% Indagine Az. ULSS 20 Verona Progetto Prevenzione delle dipendenze negli ambienti di lavoro con particolare riguardo all alcoldipendenza
9 LEGGE 30 marzo 2001, n. 125 Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol correlati Art. 2 Finalità Tutela il diritto delle persone ad una vita familiare, sociale e lavorativa protetta dalle conseguenze legate all abuso di bevande alcoliche e superalcoliche. Favorisce l accesso a coloro che abusano di sostanze alcoliche e superalcoliche e ai loro familiari a trattamenti sanitari e assistenziali.
10 LEGGE 30 marzo 2001, n. 125 Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol correlati Favorisce l informazione e l educazione sulle conseguenze derivanti dal consumo e dall abuso di bevande alcoliche e superalcoliche Promuove la ricerca e garantisce adeguati livelli di formazione e di aggiornamento al personale che si occupa di problemi alcol-correlati Favorisce le private organizzazioni finalizzate a prevenire o a ridurre i problemi legati all alcol
11 LEGGE 30 marzo 2001, n. 125 Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol correlati Art. 5 Modifiche agli ordinamenti didattici universitari gli ordinamenti didattici dei corsi di diploma universitario relativi alle professioni sanitarie o a quelle ad indirizzo sociale e psicologico nonché del corso di laurea in medicina e chirurgia possono essere modificati allo scopo di assicurare, quale corso di studio, l apprendimento dell alcologia.
12 LEGGE 30 marzo 2001, n. 125 Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol correlati Art. 6 Modifiche al codice della strada Qualora siano sottoposti a visita aspiranti conducenti che manifestano comportamenti o sintomi associabili a patologie alcolcorrelate, le commissioni mediche sono integrate con la presenza di un medico dei servizi per lo svolgimento delle attività di prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale dei soggetti con problemi e patologie alcolcorrelati.
13 LEGGE 30 marzo 2001, n. 125 Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol correlati Art. 6 Modifiche al codice della strada integrazione dei programmi di esame per l accertamento dell idoneità tecnica degli insegnanti e degli istruttori delle autoscuole per conducenti nonché dei programmi d esame per il conseguimento della patente di guida al fine di assicurare un adeguata informazione sui rischi derivanti dall assunzione di bevande alcoliche e superalcoliche alla guida.
14 LEGGE 30 marzo 2001, n. 125 Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol correlati Art. 6 Modifiche al codice della strada modifica della concentrazione alcolemica portandola da 0,8 grammi per litro a 0,5 grammi per litro.
15 Guida in stato di ebbrezza alcolica Accertamenti preliminari: Art. 186, comma 3, C.d.S Gli organi di Polizia Stradale possono sottoporre i conducenti ad accertamenti qualitativi, non invasivi, o a prove in grado di dimostrare l intossicazione acuta alcolica. L esito positivo di tale accertamento rende legittimi ulteriori accertamenti per verificare il valore del tasso alcolemico nel sangue.
16 Accertamento in caso di incidente stradale In caso di incidente stradale è di fatto consentito procedere all accertamento del tasso alcolemico nei riguardi di tutti i conducenti coinvolti. In caso di conducente sottoposto a cure mediche, l accertamento deve essere effettuato dalle strutture sanitarie a richiesta degli organi di polizia. Chi rifiuta di sottoporsi agli accertamenti previsti viene punito con le medesime sanzioni previste per chi guida in stato di ebbrezza.
17 Quando? Come? INTOSSICAZIONE ACUTA Polizia stradale Legge 125/2001, Art. 6 e Codice della Strada quando si abbia il motivo di ritenere che il conducente di un veicolo si trovi in stato di alterazione psico-fisica derivante dall influenza dell alcool..mediante l analisi dell aria alveolare espirata.. Quali sono i provvedimenti in caso di test positivo? Sanzione amministrativa e ritiro della patente di guida nei casi previsti Il conducente può rifiutarsi, e quali provvedimenti vengono presi in caso di rifiuto? Si. In tal caso viene punito con le stesse sanzioni previste per la guida in stato di ebbrezza
18 LEGGE 30 marzo 2001, n. 125 Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol correlati Art. 15 Disposizioni per la sicurezza sul lavoro 1. Nelle attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l incolumità o la salute di terzi è fatto divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche.
19 LEGGE 30 marzo 2001, n. 125 Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol correlati Art. 15 Disposizioni per la sicurezza sul lavoro 2. Per le finalità previste dal presente articolo, i controlli alcolimetrici nei luoghi di lavoro possono essere effettuati esclusivamente dal medico competente ovvero dai medici del lavoro dei servizi per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro con funzione competenti per territorio delle aziende sanitarie locali.
20 Il medico deve comunque fare riferimento al DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI individuazione e valutazione delle sorgenti di potenziali fattori di rischio riduzione dei fattori di rischio la valutazione del rischio lavorativo deve tenere conto anche delle problematiche derivanti dall abuso alcolico
21 LEGGE 30 marzo 2001, n. 125 Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol correlati Art. 15 Disposizioni per la sicurezza sul lavoro 3. Ai lavoratori affetti da patologie alcolcorrelate che intendano accedere ai programmi terapeutici e di riabilitazione Art. 124 T.U. Legge n.309/90 Possibilità di conservare, per i lavoratori a tempo indeterminato con problemi di tossicodipendenza,il posto di lavoro per il tempo necessario al recupero, con durata massima di 3 anni.
22 ATTIVITA LAVORATIVE A RISCHIO G.U. N.75 DEL Comprende lavorazioni che comportano un elevato rischio per le quali l assunzione di bevande alcoliche durante l attività lavorativa può causare un significativo ulteriore incremento del rischio d infortunio, comprendente sia il parametro della gravità, sia quello della frequenza.
23 ATTIVITA LAVORATIVE A RISCHIO G.U. N.75 DEL Mansioni sanitarie svolte in strutture pubbliche e private in qualità di: medico specialista in anestesia e rianimazione; medico specialista in chirurgia; medico ed infermiere di bordo; medico comunque preposto ad attività diagnostiche e terapeutiche; infermiere; operatore socio-sanitario; ostetrica caposala e ferrista
24 ATTIVITA LAVORATIVE A RISCHIO G.U. N.75 DEL Vigilatrice di infanzia o infermiere pediatrico e puericultrice, addetto ai nidi materni e ai reparti per neonati e immaturi; mansioni sociali e sociosanitarie svolte in strutture pubbliche e private Attività di insegnamento nelle scuole pubbliche e private di ogni ordine o grado
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26 RISPETTO DEI PRINCIPI DEONTOLOGICI DEL MEDICO INFORMAZIONE E CONSENSO Art. 33 Codice Deontologico Informazione al Cittadino Il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnostico-terapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate Il medico deve, altresì, soddisfare le richieste di informazione del cittadino in tema di prevenzione
27 INFORMARE IL DATORE DI LAVORO? Art. 34 Codice Deontologico Informazione a terzi L informazione a terzi presuppone il consenso esplicitamente espresso dal paziente, fatto salvo quanto previsto dall art.10 e dall art.12, allorchè sia in grave pericolo la salute o la la vita del soggetto stesso o di altri
28 CRITICITA Facoltà del lavoratore di rifiutare di sottoporsi ai test ed eventuali conseguenze Provvedimenti attuabili nei confronti del lavoratore in caso di riscontro di intossicazione acuta o cronica
29 COMPORTAMENTO DEL MEDICO COMPETENTE IN CASO DI INTOSSICAZIONE ACUTA Tempistiche dell effettuazione del test Modalità di esecuzione: tipologia del test da utilizzare Criteri per la formulazione del giudizio di idoneità
30 COMPORTAMENTO DEL MEDICO COMPETENTE IN CASO DI INTOSSICAZIONE CRONICA A. Operaio che fa uso/ abusa abitualmente di bevande alcoliche senza danni organici psico-neuro-motori. B. Operaio che fa uso/abusa abitualmente di bevande alcoliche con manifestazioni di alterazioni psico-neuro-motorie.
31 COMPORTAMENTO DEL MEDICO COMPETENTE IN CASO DI INTOSSICAZIONE CRONICA Valutazione clinico-anamnestica Indici di funzionalità epatica Dosaggio CDT (transferrina decarboidrata) DIVERSO SIGNIFICATO E DIVERSA APPLICABILITA NEI 2 CASI (A B)
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