PRIME MISURE PROVVISORIE IN ATTUAZIONE DELLE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PREVENZIONE ALLA CORRUZIONE L. N. 190/2012

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1 ALLEGATO A COMUNE di CALTAGIRONE PROVINCIA REGIONALE DI CATANIA Piazza Municipio,5 tel fax n Segretario Generale PRIME MISURE PROVVISORIE IN ATTUAZIONE DELLE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PREVENZIONE ALLA CORRUZIONE L. N. 190/2012 * * * * * 1. PREMESSA Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana serie generale n. 265 del è stata pubblicata la Legge n. 190 del 6 novembre 2012, rubricata Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione e comunemente intesa come Legge anticorruzione. Detta Legge, entrata in vigore il 28 novembre 2012, reca un complesso sistema di disposizioni intese a sviluppare un azione coordinata di contrasto al fenomeno della corruzione nella pubblica amministrazione, in attuazione dell'articolo 6 della Convenzione dell'organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, adottata dalla Assemblea generale dell'onu il 31 ottobre 2003 e degli articoli 20 e 21 della Convenzione penale di Strasburgo sulla corruzione del 27 gennaio

2 Viene, anzitutto, istituita l Autorità nazionale anticorruzione, individuata nella Commissione per la valutazione, la trasparenza e l integrità delle amministrazioni pubbliche di cui all art. 13 del d. lgs. n. 150/2009, con attribuzione delle seguenti funzioni: collaborazione con organismi paritetici stranieri; approvazione del Piano nazionale anticorruzione; proposizione di interventi di prevenzione della corruzione; consulenza, vigilanza, controllo; referto al Parlamento. La Legge anticorruzione introduce, altresì, importanti modifiche al Codice penale, segnatamente per quanto concerne i reati di concussione, corruzione per l esercizio della funzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, traffico di influenze illecite, nonché al Codice di procedura penale, al Codice civile ed al T.U. degli enti locali, oltre a numerose altre norme in tema di trasparenza amministrativa, protocolli di legalità, codice di comportamento, procedimento amministrativo, incarichi vietati, conflitto di interessi, antimafia, incandidabilità. Tali innovazioni legislative interessano, direttamente o indirettamente, la realtà dell ente locale, con significative refluenze sul piano organizzativo funzionale, e si aggiungono, vale la pena ricordare, a quelle già introdotte dal Codice antimafia e anticorruzione della pubblica amministrazione (c.d. Codice Vigna), adottato dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 514 del , nonchè dalla L.R. n. 5 del recante Disposizioni per la trasparenza, l efficacia, l informatizzazione della pubblica amministrazione e per il contrasto alla corruzione ed alla criminalità organizzata di stampo mafioso. Al fine di propiziare una tempestiva applicazione della normativa regionale sopra richiamata, e in attuazione all atto di indirizzo adottato con Decreto dell Assessore Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica del , in questo Comune è stato già avviato un opportuno percorso programmatorio, con la delibera di G.M. n. 200 dell , che ha impartito le prime indicazioni operative di massima per l applicazione delle disposizioni in argomento. 2. IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE L art. 1 comma 7 della Legge n. 190/2012 così recita: l'organo di indirizzo politico individua, di norma tra i dirigenti amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio, il responsabile della prevenzione della corruzione. Negli enti locali, il responsabile della prevenzione della corruzione è individuato, di norma, nel segretario, salva diversa e motivata determinazione. 2

3 La Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l Integrità delle amministrazioni pubbliche CIVIT Autorità Nazionale Anticorruzione, con delibera n. 15/2013 in data 13 marzo 2013, ha individuato nel Sindaco, quale organo di indirizzo politico amministrativo il titolare del potere di nomina del responsabile della prevenzione della corruzione. Pertanto, con Determinazione Sindacale n. 16 del 27 marzo 2013, è stato individuato il Responsabile della prevenzione della corruzione per il Comune di Caltagirone, in persona della sottoscritta Segretario Generale. 3. IL PIANO ANTICORRUZIONE L art. 1, comma 8, della Legge n. 190/2012 individua uno strumento specifico di pianificazione dell azione di contrasto alla corruzione: il Piano di prevenzione della corruzione, proposto dal responsabile della prevenzione della corruzione ed approvato annualmente, entro il 31 gennaio, dall organo di indirizzo politico. Su disposizione dell art. 34 bis comma 4 del Decreto Legge n. 179 del , inserito dalla legge di conversione n. 221 del , in sede di prima applicazione, il termine di cui all articolo 1, comma 8, della legge 6 novembre 2012, n. 190, è differito al 31 marzo Ai fini della corretta e puntuale redazione del Piano, il comma 60 del citato articolo 1 della Legge n. 190/2012, prevede che entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge, attraverso intese in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 devono essere preliminarmente definiti gli adempimenti, con l'indicazione dei relativi termini, delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano e degli enti locali, nonché degli enti pubblici e dei soggetti di diritto privato sottoposti al loro controllo, volti alla piena e sollecita attuazione delle disposizioni della legge, con particolare riguardo: a) alla definizione, da parte di ciascuna amministrazione, del piano triennale di prevenzione della corruzione, a partire da quello relativo agli anni , e alla sua trasmissione alla regione interessata e al Dipartimento della funzione pubblica... Sulla scorta di tale previsione, con Circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Funzione Pubblica n. 1 del , viene confermato che in sede di Conferenza Unificata saranno valutate le eventuali misure di flessibilità, compresa l indicazione dei termini per gli adempimenti, per le 3

4 autonomie territoriali, finalizzate soprattutto a tener conto delle specificità organizzative delle diverse realtà amministrative. Anche le Linee di indirizzo, diramate in data dallo speciale Comitato Interministeriale costituito con D.P.C.M , ribadiscono che Per quanto riguarda le amministrazioni regionali e locali e gli enti in loro controllo, gli adempimenti e i relativi termini saranno definiti attraverso le intese in sede di Conferenza Unificata entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge n. 190 del 2012, così come previsto dall art. 1, comma 60. Inoltre, le suddette Linee di indirizzo (paragrafo 3) subordinano la stesura dei Piani anticorruzione delle singole amministrazioni pubbliche, al preventivo varo del Piano Nazionale Anticorruzione da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Funzione Pubblica, il cui primo compito consiste nella individuazione di linee guida per indirizzare le pubbliche amministrazioni, nella prima predisposizione dei rispettivi Piani Triennali. Nonostante tale inequivoca previsione, pur nell imminenza della scadenza dell anzidetto termine del 31 marzo, non risulta ancora approvato il Piano Nazionale Anticorruzione ed ancor meno risultano definite le Intese in sede di Conferenza Unificata. Nondimeno, in considerazione della rilevante portata del disegno legislativo e della consistente valenza degli interessi pubblici perseguiti, si ritiene opportuno avviare iniziative idonee ad attivare processi virtuosi di cambiamento nella direzione voluta dalla normativa in riferimento. In tal senso si è anche espressa l Associazione Nazione dei Comuni Italiani Dipartimento Affari istituzionali, Politiche per il Personale e Relazioni Sindacali dei Comuni, con una Nota diffusa in data , rubricata Disposizioni in materia di anticorruzione, che suggerisce nelle more dell adozione delle Intese, in via prudenziale, di avviare il lavoro per la definizione delle Prime Misure in materia di prevenzione della corruzione; ciò al fine di dare una piena e sollecita attuazione al complesso delle disposizioni recate dalla Legge n Per corrispondere a tale avvertita esigenza, la scrivente si fa carico di anticipare una prima provvisoria pianificazione di misure organizzativo funzionali ritenute indispensabili ed urgenti, selezionate tra quelle normativamente codificate: tali misure saranno sottoposte alla indispensabile verifica e revisione, a seguito della definizione delle Intese in sede di Conferenza Unificata. 4

5 Il presente Piano provvisorio ha, pertanto, carattere temporaneo e sarà integralmente sostituito da quello definitivo, a valenza pluriennale (triennio 2013/2015). Tra i contenuti del Piano si evidenziano: a) l individuazione delle attività nelle quali è più elevato il rischio di corruzione; b) la previsione, per le suddette attività, di meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni, idonei a prevenire il rischio di corruzione; c) la previsione, con particolare riguardo alle attività di cui alla lettera a), di obblighi di informazione nei confronti del responsabile della prevenzione della corruzione; d) il monitoraggio del rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti; e) il monitoraggio dei rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione; f) l individuazione di specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge. 4. INDIVIDUAZIONE ATTIVITA AD ELEVATO RISCHIO DI CORRUZIONE Aderendo alla indicazione fornita dalle Linee di indirizzo diramate in data dallo speciale Comitato Interministeriale costituito con D.P.C.M , è possibile individuare le attività comunali esposte a più elevato rischio di corruzione, tra quelle elencate dall art. 1 comma 16 della Legge anticorruzione: a) autorizzazione o concessione; b) scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n.163; c) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati; d) concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera di cui all'articolo 24 del citato decreto legislativo n.150 del Occorre ora indicare i Settori dell organigramma comunale, cui fanno capo le attività sopra elencate, nonché i dirigenti in atto preposti, sulla scorta dei più recenti 5

6 atti di conferimento incarichi (Determinazioni Sindacali nn. 34 del , 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 e 11 del ). L attività sub a) (autorizzazione o concessione) risulta espletata da uffici allocati nei Servizi infrascritti, con relativi dirigenti responsabili: Gestione economica patrimoniale (dott.ssa Giovanna Terranova); Attività Produttive (ing. Ignazio Alberghina); Polizia Municipale (dott. Renzo Giarmanà); Ecologia (arch. Antonino Virginia); Mobilità e Arredo Urbano (arch. Antonino Virginia); Edilizia Privata (arch. Antonino Virginia); Centro Storico e Val di Noto (arch. Antonino Virginia). L attività sub b) (scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi) ha indubbiamente un estensione più vasta della precedente; se è vero, infatti, che l affidamento dei lavori va ricondotto alla competenza dei Servizi Lavori Pubblici e Manutenzioni (ing. Ignazio Alberghina) e Appalti (ing. Ignazio Alberghina), va anche evidenziato che l affidamento di forniture e servizi costituisce un attività che interessa trasversalmente tutti i Servizi, sia pure con intensità e frequenza diversificate: l esatta individuazione degli Uffici maggiormente coinvolti è rimessa, quindi, alla oculata ed attenta valutazione della dirigenza. Per quanto concerne l attività sub c) (concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati), si prospetta la seguente elencazione: Sport (dott.ssa Giovanna Terranova); Politiche Sociali (dott.ssa Giovanna Terranova); Cultura (dott.ssa Giovanna Terranova); Turismo (dott.ssa Giovanna Terranova); Servizi Educativi (dott.ssa Giovanna Terranova); L attività sub d) (concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera) è svolta nell ambito dello Staff Gestione Ciclo della Performance (dott.ssa Gaetana Alparone). E opportuno, in questa prima fase programmatoria, rimettere ai singoli dirigenti e funzionari responsabili l indicazione dettagliata e puntuale, a seguito di attenta ed oculata valutazione, degli uffici da classificare come esposti a più elevato rischio di corruzione, all interno delle strutture sopra individuate. Gli esiti di tale disamina vanno comunicati alla scrivente ed allo Staff Gestione Ciclo della Performance, unitamente ai nominativi del Personale addetto, in tempo 6

7 utile per l inserimento nel Prossimo documento di pianificazione, da redigersi a seguito della definizione delle predette Intese in Conferenza Unificata. La Legge n. 190/2012, al comma 10 dell art. 1, prevede la rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione. In merito, la summenzionata Nota dell A.N.C.I. del ritiene trattarsi di una misura la cui applicazione presenta profili di estrema problematicità in relazione alla imprescindibile specializzazione professionale e, dunque, infungibilità di alcune specifiche figure dirigenziali operanti nelle amministrazioni locali, soggiungendo che sarà cura pertanto dell ANCI, nell ambito dei tavoli per la definizione delle intese di cui al comma 60 dell art. 1 della Legge n. 190/2012 farsi portavoce dell esigenza di individuare regole applicative specifiche per le amministrazioni locali, in relazione alle caratteristiche organizzative e dimensionali delle stesse. Non potendosi, comunque, esimere dal fornire alcune prime indicazioni provvisorie, nelle more delle Intese e del varo del Piano definitivo, si ritiene di attribuire una cadenza annuale alla rotazione di cui trattasi; ovviamente sarà cura dello Staff Gestione Ciclo della Performance, su segnalazione delle Aree interessate, farsi carico di organizzare in tempo utile i percorsi formativi indispensabili per procedere ad avvicendamenti senza rischi di disservizi. In sede di Piano definitivo si dovrà anche tener conto dell obbligo di rotazione, solo in parte coincidente con quello fin qui trattato, imposto dal Codice Vigna, che auspica una più estesa Rotazione periodica del personale, con particolare riguardo a quello che svolge le proprie mansioni nei settori più esposti al rischio di infiltrazioni di tipo mafioso, tra i quali, la gestione di risorse umane, immobiliari e mobiliari, di pratiche concernenti interventi abitativi, l edilizia, l urbanistica e gli appalti. Per quanto concerne la rotazione degli incarichi dei vertici dirigenziali, di competenza del Capo dell Amministrazione, si rinvia alla definizione di criteri atti ad assicurare la rotazione dei dipendenti, in particolare, dei dirigenti, nei settori particolarmente esposti alla corruzione da parte del redigendo Piano Nazionale Anticorruzione (cfr. Linee di indirizzo in data del Comitato Interministeriale paragrafo 3). 5. FORMAZIONE, ATTUAZIONE E CONTROLLO DELLE DECISIONI, IDONEI A PREVENIRE I RISCHI DI CORRUZIONE 7

8 L attività di formazione, attuazione e controllo delle decisioni costituisce, nel sistema di prevenzione delineato dalla Legge n. 190/2012, un opzione strategica di primaria importanza. Per quanto concerne il Comune di Caltagirone, tale attività risulta gestita da specifica struttura ( Staff Gestione Ciclo della Performance ). Detta struttura avrà il compito di programmare, in collaborazione sinergica con il Comando di Polizia Municipale e con eventuali altri Soggetti Istituzionali esterni qualificati (Magistratura, Prefettura, Forze di Polizia, ecc.) iniziative divulgative e percorsi formativi per il Personale comunale operante negli Uffici di cui al precedente paragrafo 4, volti alla diffusione di conoscenze e notizie sulle forme di criminalità presenti nel territorio e sulle modalità di azioni dalle stesse praticate nei vari settori e dei rischi di infiltrazioni ad opera della criminalità, nonché mirati alla educazione alla legalità, quale componente fondamentale dell etica professionale e presupposto per l efficacia, l efficienza ed il buon andamento della pubblica amministrazione (Codice Vigna). Le predette iniziative formative dovranno avere carattere obbligatorio e frequenza almeno semestrale per il Personale impiegato nelle attività esposte a più elevato rischio di corruzione, nonché cadenza annuale per il restante Personale. Va, altresì, assicurato l indispensabile collegamento tra le iniziative formative ed il Piano degli Obiettivi (Cfr. Circolare Funzione Pubblica n. 1 del paragrafo 2.4); nella sezione del P.d.O. di spettanza di ciascun dirigente dovranno inserirsi meccanismi ed accorgimenti atti a monitorare e valutare l osservanza, da parte del Personale, delle direttive impartite dalla dirigenza per la corretta conformazione ai modelli comportamentali esemplari illustrati nei percorsi formativi anzidetti; la valutazione finale, anche ai fini del riconoscimento di incentivi economici premiali, dovrà tener conto, in misura congrua, della stima del grado di conformazione ai modelli medesimi. 6. PREVISIONE DI OBBLIGHI DI INFORMAZIONE La lettera c) del comma 9 dell art. 1 della Legge n. 190/2012 impone uno specifico obbligo, particolarmente stringente per il Personale addetto alle attività di cui al precedente paragrafo 4, di informazione nei confronti del Responsabile della prevenzione della corruzione, chiamato a vigilare sul funzionamento e sull osservanza del presente Piano. Per attribuire concreto contenuto a detto obbligo di informazione, si fa carico: 8

9 ai dirigenti preposti alle strutture indicate nel paragrafo 4, di rassegnare alla sottoscritta Responsabile della prevenzione della corruzione apposite relazioni trimestrali, in cui si espongano in dettaglio elementi quantitativi e qualitativi in merito all attuazione del Piano ed alle eventuali misure correttive suggerite; al Personale operante nelle anzidette strutture, di fornire tempestivamente al dirigente di riferimento tutti i dati cognitivi necessari per la stesura delle rispettive relazioni; al Personale operante nelle anzidette strutture ed ai dirigenti preposti, di informare immediatamente e direttamente il Responsabile della prevenzione della corruzione di ogni circostanziata notizia inerente ad atti di corruzione, anche solo tentati. Si rammenta che l obbligo di informazione è presidiato dalle speciali misure protettive previste dall art. 54 bis del Decreto Legislativo n. 165 del 30 marzo 2001, come inserito dall art. 1 comma 51 della Legge anticorruzione, che così recita: «Art. 54 bis. (Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti). 1. Fuori dei casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione, ovvero per lo stesso titolo ai sensi dell'articolo 2043 del codice civile, il pubblico dipendente che denuncia all'autorità giudiziaria o alla Corte dei conti, ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia. 2. Nell'ambito del procedimento disciplinare, l'identità del segnalante non può essere rivelata, senza il suo consenso, sempre che la contestazione dell'addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione. Qualora la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione, l'identità può essere rivelata ove la sua conoscenza sia assolutamente indispensabile per la difesa dell'incolpato. 3. L'adozione di misure discriminatorie è segnalata al Dipartimento della funzione pubblica, per i provvedimenti di competenza, dall'interessato o dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nell'amministrazione nella quale le stesse sono state poste in essere. 4. La denuncia è sottratta all'accesso previsto dagli articoli 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni». I sigg.ri dirigenti hanno l onere di divulgare capillarmente tra il Personale dipendente il suddetto obbligo di informazione. E utile ricordare, con l occasione, l obbligo posto a carico di ogni dipendente sottoposto a procedimento di prevenzione ovvero a procedimento penale per reati di criminalità di tipo mafioso e per i reati indicati nell art. 1 del Codice Vigna di 9

10 informarne l organo burocratico di vertice (Codice Vigna di cui al Decreto dell Assessorato Regionale alle Autonomie Locali e F.P. del ). 7. MONITORAGGIO RISPETTO TERMINI DI CONCLUSIONE DEI PROCEDIMENTI Il vincolo del rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti e dell ordine cronologico nella trattazione delle pratiche, com è noto, è normativamente presidiato dagli artt. 2 e 4 della Legge Regionale n. 10 del 30 aprile 1991 e s.m.i., nonché dall apposita regolamentazione comunale. Il monitoraggio sarà effettuato con le modalità fissate dal nuovo Regolamento comunale dei controlli interni, previsto dall art. 3 del Decreto Legge n. 174 del 10 ottobre 2012, convertito dalla Legge n. 213 del 7 dicembre Il testo del sopradetto Regolamento è stato predisposto dal Responsabile dello Staff Ciclo di gestione della performance in collaborazione con lo scrivente Segretario Generale e trasmesso unitamente alla proposta di deliberazione consiliare n. 13 del alla presidenza del consiglio per l approvazione da parte del Consiglio Comunale. Tale proposta risulta già iscritta all ordine del giorno della seduta di C.C. del Detto Regolamento, infatti, nel delineare il sistema di controllo interno successivo degli atti amministrativi comunali (titolo II controllo di regolarità amministrativa e contabile), prevede e norma il controllo nella fase successiva all adozione degli atti (artt. 4 e 9), inteso ad assicurare la correttezza dell azione amministrativa, nel cui ambito rientra chiaramente anche il rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti. Tale controllo consentirà di verificare eventuali irregolarità nell espletamento dell attività amministrativa, nonché di sanzionarle anche attraverso la trasmissione dei relativi reports all organismo di valutazione ai fini della valutazione dei risultati dei dirigenti. La suddetta attività di controllo avrà inoltre carattere sistematico e continuativo e sarà affidata al Segretario Generale con il supporto dell Unità di Controllo di gestione, consentendo il monitoraggio prescritto dalla Legge anticorruzione. 8. MONITORAGGIO RAPPORTI 10

11 La Legge n. 190/2012 prevede anche il monitoraggio dei rapporti intercorrenti tra l'amministrazione Comunale ed i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione. Trattasi di attività assai complessa, che non può essere semplicemente rimessa all autonoma autodeterminazione delle singole amministrazioni pubbliche, presentando profili delicati e refluenze di notevole rilievo sul versante della tutela di diritti e beni giuridici legislativamente garantiti. Non è agevole, pertanto, individuare allo stato gli strumenti e le modalità del monitoraggio, per il concreto rischio di disattendere precise ed inderogabili disposizioni di legge. Potrebbe rivelarsi conducente (anche se in via indiretta) l indicazione del Codice Vigna in materia di identificazione di coloro che accedono ai pubblici uffici, che suggerisce di mettere in atto adeguati sistemi di rilevazione e conservazione dei dati identificativi di coloro che accedono ai pubblici uffici. Altro strumento utile potrebbe ritenersi l instaurazione di un obbligo di autocertificazione da riscontrare a campione per tutti gli operatori comunali interessati, intesa ad escludere l esistenza di rapporti con i soggetti beneficiari, tali da determinare conflitti di interesse. E, comunque, opportuno attendere sul tema precise indicazioni da parte di Autorità sovraordinate, che saranno recepite in sede di redazione del Piano definitivo. 9. INDIVIDUAZIONE OBBLIGHI DI TRASPARENZA L individuazione di specifici obblighi di trasparenza ulteriori, rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge, impone un raccordo con il Programma triennale per la trasparenza, da adottarsi ai sensi dell art. 11 del Decreto Legislativo n. 150/2009, come peraltro suggerito dalla Circolare n. 1/2013 della P.C.M. Dipartimento Funzione Pubblica. Al paragrafo 2.5 della succitata Circolare, infatti, si legge: Per quanto riguarda l attuazione della trasparenza, l art. 1, comma 9, lett. f), della Legge stabilisce che nell ambito del piano di prevenzione della corruzione siano individuati specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge. 11

12 Questa previsione presuppone un collegamento tra il Piano di prevenzione e il Programma triennale per trasparenza, che le amministrazioni debbono adottare ai sensi dell art. 11 del D. Lgs. n. 150 del Considerato che la trasparenza realizza già di per sé una misura di prevenzione poiché consente il controllo da parte degli utenti dello svolgimento dell attività amministrativa, il Programma per la trasparenza deve essere coordinato con il Piano per la prevenzione della corruzione in modo da assicurare un azione sinergica ed osmotica tra le misure e garantire la coincidenza tra i periodi di riferimento. Il Comune di Caltagirone ha proceduto all adozione del Piano triennale per la trasparenza e l integrità per il triennio 2011/2013 con Deliberazione della Giunta n. 282 dell 1 dicembre Il Piano, preceduto da una introduzione illustrativa della normativa di riferimento e delle finalità da perseguire, si articola nelle infrascritte sezioni: Selezione dei dati da pubblicare Descrizione delle modalità di pubblicazione on line dei dati Descrizione delle iniziative Sezione Programmatica Collegamento con il Piano della Performance Coinvolgimento degli stakeholder Posta elettronica certificata Giornate della trasparenza Si può affermare che la presente pianificazione anticorruzione è coerente e compatibile con il suddetto piano, così come suggerito dal Dipartimento della Funzione Pubblica nel paragrafo 2.5 della Circolare n. 1/2013. Ed infatti: sotto il profilo organizzativo, è assicurato il raccordo tra i due responsabili, in quanto il responsabile del piano della trasparenza è lo stesso funzionario che dirige la struttura di supporto del responsabile dell anticorruzione; sotto il profilo temporale, considerato che il presente piano anticorruzione è da ritenersi provvisorio in attesa dell emanazione degli atti propedeutici sopra richiamati, il piano anticorruzione definitivo potrebbe verosimilmente avere la stessa durata temporale del prossimo programma per la trasparenza che l Ente dovrà adottare a breve. Per evitare inutili duplicazioni, si rinvia al predetto Piano della trasparenza e dell integrità per l esposizione dei dati di dettaglio, concernenti gli specifici obblighi di trasparenza ulteriori, rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge. L atteso varo del Decreto Legislativo per il riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità (Circolare F. P. n. 1/2013 paragrafo 2.5) postulerà 12

13 l inevitabile rivisitazione dell intero Programma per la trasparenza e, conseguentemente, del presente paragrafo. IL SEGRETARIO GENERALE Responsabile della prevenzione della corruzione Dott.ssa Torre Natalia 13

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