Direzione Generale Servizio di Pianificazione e Valutazione

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1 Direzione Generale Servizio di Pianificazione e Valutazione Relazione del Responsabile dell anticorruzione ai sensi dell art.1 c.14 della l. n.190 del 2012 e Relazione sull attuazione del Programma triennale per la trasparenza e l integrità Dicembre

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3 Sommario Relazione del Responsabile dell anticorruzione ai sensi dell art.1 c.14 della L. n.190 del Premessa Prevenzione dei fenomeni corruttivi Azioni intraprese per ridurre i rischi di corruzione Fase del Controllo... 8 Stato di attuazione del Programma triennale per la trasparenza e integrità Conclusioni Allegati

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5 Relazione del Responsabile dell anticorruzione ai sensi dell art.1 c.14 della L. n.190 del 2012 Entro il 15 dicembre di ogni anno, il dirigente individuato ai sensi del comma 7 del presente articolo pubblica nel sito web dell'amministrazione una relazione recante i risultati dell'attività svolta e la trasmette all'organo di indirizzo politico dell'amministrazione. Nei casi in cui l'organo di indirizzo politico lo richieda o qualora il dirigente responsabile lo ritenga opportuno, quest'ultimo riferisce sull'attività (Articolo 1, comma 14, Legge 6 novembre 2012 n. 190). Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 1 febbraio 2013, ha nominato, quale Responsabile dell anticorruzione, l Ing. Alberto Scuttari, Direttore Generale di Ca Foscari,. 1.Premessa Il Piano triennale di prevenzione della corruzione di Ca Foscari è stato adottato, per la prima volta, dal Consiglio di Amministrazione dell Ateneo nella seduta del 22 marzo 2013, secondo le previsioni della L. n. 190 del La legge stessa, Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione, rappresenta l attuazione dell art.6 della Convenzione dell Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, adottata dall Assemblea generale dell ONU il 31 ottobre La Legge individua come soggetti attivi la CIVIT, ora ANAC, in veste di Autorità Nazionale Anticorruzione, il Dipartimento della Funzione Pubblica, coordinatore vero e proprio delle attività anticorruttive, e la figura del Responsabile interno dell anticorruzione. Questi elabora un Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione e si fa garante della sua applicazione all interno dell Amministrazione di appartenenza, con l obbligo di rendicontare, tramite una relazione annuale, sulle attività anticorruttive poste in essere. Punti qualificanti dell attività di contrasto alla corruzione, previsti dalla norma, sono l introduzione all interno del Piano triennale di Prevenzione della corruzione (PTPC) di due novità: la previsione di criteri di rotazione del personale e la programmazione di corsi di formazione, oltre che di eventuali altre misure attagliate sulla amministrazione di riferimento. Il PTPC redatto da Ca Foscari nel marzo 2013, contiene, così, una serie di informazioni miranti a rendere strutturale l attività anticorruttiva: si riporta l atto di nomina del Responsabile anticorruzione; vengono individuati i processi a rischio corruzione; si ricordano le azioni poste in essere dall Ateneo per ridurre i rischi; si dà una prima indicazione circa la programmazione di corsi di formazione per il personale, ricordando la modalità di controllo da parte del Responsabile Anticorruzione del personale coinvolto in processi a rischio. Ancora, si garantiscono modalità di rendicontazione delle attività a rischio, e quindi gli obblighi di trasparenza legati alla pubblicità degli atti sul sito dell Ateneo. Infine, è sviluppato un Piano 5

6 Triennale di prevenzione del rischio di corruzione. In esso si indicano gli attori coinvolti nel monitoraggio anticorruzione, inquadrandolo in due ambiti: le azioni volte alla prevenzione e quelle volte al controllo. Inoltre, è stabilito il raccordo delle attività di prevenzione della corruzione con la normativa sulla trasparenza, riorganizzata nel D.lgs. n. 33 del 2013, alla quale viene dedicato un paragrafo. Brevemente, basterà qui ricordare che la trasparenza rappresenta uno strumento fondamentale ai fini della prevenzione della corruzione e per l efficienza e l efficacia dell azione amministrativa, attraverso: La conoscenza del responsabile per ciascun procedimento garantendo la responsabilizzazione dei funzionari; La conoscenza dei presupposti per l avvio e lo svolgimento del procedimento utili alla valutazione di anomalie del procedimento stesso; La conoscenza del modo in cui le risorse pubbliche sono impiegate La conoscenza della situazione patrimoniale di chi ha cariche dirigenziali o politiche, favorendo il controllo circa arricchimenti anomali verificatisi durante il mandato. La applicazione di questa normativa si concretizza nella sezione del portale di Ateneo denominata Amministrazione Trasparente. 2.Prevenzione dei fenomeni corruttivi Per quanto riguarda la prevenzione dei fenomeni corruttivi, si è proceduto da parte della Direzione Generale e dell Ufficio di Pianificazione e Valutazione, alla analisi dei processi e delle procedure a rischio di corruzione, mentre da parte dei Dirigenti si è proceduto alla analisi delle procedure e segnalazioni di elementi di rischio, mappati conseguentemente come processi soggetti a rischio di lieve entità (23 processi) e come processi soggetti a rischio medio (11 processi), individuati all interno dei processi d Ateneo mappati ai fini dell analisi delle Attività, competenze ed esperienze (analisi ACE). Tale analisi è finalizzata, oltre alla mappatura dei processi di Ateneo, alla ricognizione delle competenze possedute e richieste al personale incaricato del presidio degli stessi. L analisi si articola in due differenti fasi, ognuna delle quali prevede due o più sottofasi: la mappatura dei processi e l analisi delle competenze. Fondamentale ai fini della predisposizione del PTPC è stata, quindi, proprio la mappatura dei processi rilevanti, dove per processo si intende un insieme di attività, non necessariamente sequenziali, accomunate dal perseguimento dello stesso obiettivo e con rilevanti si indicano i processi specificamente riferibili ad un settore determinato. I Processi che interessano l Amministrazione centrale, i Dipartimenti, le Scuole d Ateneo e il Sistema bibliotecario d Ateneo mappati risultano pari a 266. Un gruppo di lavoro composto dai Dirigenti di Area e dai Direttori degli uffici, nel corso del febbraio 2013, hanno preso in considerazione la totalità di tali processi per individuare quelli a rischio corruzione. Da 6

7 questa analisi è emerso che i processi coinvolti a qualsiasi livello di rischio interessano soprattutto gli Uffici che si occupano dell acquisto di beni e servizi, di materiale librario, e quelli legati allo svolgimento di gare e alla gestione del fondo economale. Da segnalare che in tali ambiti non sono stati rilevati alti livelli di rischio, prendendo in considerazione anche le misure già in atto finalizzate alla eliminazione, o alla riduzione, del rischio di corruzione. 3.Azioni intraprese per ridurre i rischi di corruzione Tra i principali interventi già introdotti ai fini della riduzione di eventi corruttivi, si ricordano: - L obbligo di approvazione, da parte del Consiglio di Amministrazione, di tutte le procedure di acquisto che eccedono la soglia comunitaria, in linea con la normativa generale sugli appalti; - La previsione di procedure per l effettuazione di acquisti sotto la soglia comunitaria, individuate dal Regolamento per gli acquisti di beni, servizi e lavori in economia; - L obbligo di aderire alle convenzioni Consip e, dal 1 gennaio 2013, al Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA) per qualsiasi tipologia di acquisto; - L introduzione di specifiche procedure per acquisti effettuati per beni e servizi non presenti nel MEPA, in particolare: o per affidamenti diretti con importo superiore a euro è necessario un Decreto del Dirigente della struttura interessata, o per acquisti superiori a euro deve essere istituita una apposita commissione di valutazione delle offerte; - La previsione che tutti gli acquisti compiuti dall Amministrazione centrale di importo superiore a euro devono essere effettuati con Decreto del Direttore Generale; - L introduzione (DDG 15/2012 e DDG 95/2013) della delega ai Dirigenti per acquisti in economia fino ad un massimo di euro ( euro per i lavori) con l obbligo di rendicontazione periodica e la comunicazione, al Direttore Generale, delle spese e degli acquisti effettuati; - L utilizzo di un software di gestione degli acquisti librari nelle biblioteche, che consente la tracciabilità dei flussi. Inoltre, altre misure, di carattere più generale, consentono il costante controllo delle procedure e la sostanziale eliminazione del rischio di corruzione. L introduzione, dal 2012, del Bilancio unico consente un accentramento dei riscontri contabili e la gestione centralizzata dell emissione dei mandati e dell effettuazione dei pagamenti, con il controllo della cassa. Infine, l adozione di un sistema di verifica di compliance (audit interno), consente una valutazione periodica delle procedure poste in essere dalle Strutture dotate di autonomia gestionale e amministrativa. 7

8 Si è poi proceduto, in sede di Consiglio di Amministrazione, alla programmazione della elaborazione, nel corso del 2014, di un Piano di formazione per il Personale addetto alle attività a rischio. 4.Fase del Controllo La fase del controllo prevede che da parte della Direzione Generale e dell Ufficio Pianificazione e Valutazione si eseguissero controlli a campione sulla compliance delle procedure. Questa fase ha visto il suo concretizzarsi nel sistema di compliance sopradescritto, applicato, per il primo anno, ai Dipartimenti, ma in prospettiva esteso a tutte le strutture dell Amministrazione Centrale. Il Compliance System di Ateneo è uno strumento di innovazione all interno dei sistemi di controllo nelle pubbliche amministrazioni. Ha, come riferimento normativo, il DLgs.286 del 1999 recante il riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell attività svolta dalle amministrazioni pubbliche, emanato in attuazione della L.59/1997. Il Dlgs.150/2009 ha poi previsto il raccordo tra i sistemi di controllo esistenti all interno di una amministrazione con il sistema di misurazione e valutazione della performance e la programmazione finanziaria e di bilancio. Delineati poco sopra i tratti fondamentali di tale sistema, è necessario specificare ora gli attori. I soggetti che devono dar conto della rispondenza della compliance in sede di verifica, sono i Direttori e i Segretari della strutture decentrate di Ateneo (Dipartimenti, Scuole, Centri). Ad essi spetta il compito di promuovere la cultura del controllo nelle aree di propria responsabilità. La verifica della compliance è demandata al Servizio di Pianificazione e Valutazione, che programma visite periodiche nelle strutture, redigendo con cadenza annuale (31 dicembre) una Relazione sullo stato dell attuazione del Compliance System d Ateneo. Le aree coinvolte da questa verifica, sono le seguenti: Acquisti Bilancio/Amministrazione Personale Didattica Ricerca All interno di queste aree sono individuati i processi presidiati dalle diverse Strutture decentrate. Le fonti di riferimento per l attività di compliance sono: 8

9 Norme legislative Regolamenti interni Circolari Delibere del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione (ultimi due anni) Queste informazioni sono finalizzate alla costruzione di una check list, dalla quale attingere per effettuare i controlli di compliance. Ogni procedura esprime una valutazione qualitativa del grado di aderenza della stessa con le previsioni normative o regolamentari. Il verbale di sintesi viene poi trasmesso alla Direzione Generale. Infine, il Rettore, il Consiglio di Amministrazione e il Direttore Generale, possono richiedere all ufficio Pianificazione e Valutazione l effettuazione di visite di verifica extra anche in merito a tematiche più specifiche. Il primo anno di applicazione ha interessato i Dipartimenti. Successivamente, il sistema sarà esteso all Amministrazione centrale e alle altre strutture dell Ateneo. Il primo Rapporto sull attuazione del compliance system è allegato alla presente relazione. 9

10 Stato di attuazione del Programma triennale per la trasparenza e integrità Nel corso dell ultimo anno la disciplina della trasparenza è stata oggetto di importanti interventi normativi, rappresentando uno dei fattori determinanti per favorire il controllo e la legalità dell azione amministrativa. In seguito all entrata in vigore del D.lgs. n. 33 del 2013, l Ateneo ha provveduto ad aggiornare tempestivamente il Programma Triennale per la trasparenza, secondo quanto definito nelle Delibere CiVIT n. 105/2010, n. 2/2012 e nel testo in consultazione della bozza di delibera delle linee guida , al fine di renderlo allineato al contesto organizzativo interno e alla normativa vigente. Il Programma è stato adottato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta dell 8 luglio 2013, previo parere positivo espresso dal Nucleo di Valutazione, e pubblicato sul sito web istituzionale. Nel contempo, la sezione del sito istituzionale denominata Amministrazione trasparente è stata organizzata, come prescritto dalla norma, in sotto-sezioni all interno delle quali sono stati inseriti i documenti, le informazioni e i dati immediatamente disponibili. Gran parte delle informazioni richieste erano già disponibili nel sito, perciò si è trattato di riorganizzarle secondo quanto richiesto dalla norma. Per il 2013 si può dichiarare sostanzialmente completata la realizzazione delle azioni previste dal Programma. Le azioni completate sono di seguito descritte: La sotto-sezione Atti generali è stata implementata con una pagina dedicata a tutti i riferimenti normativi di interesse per il settore Università pubblicati nella banca dati Normattiva. Si tratta di una pagina in costante aggiornamento; Il Consiglio di Amministrazione con delibera n. 147 assunta nella seduta dell'11 ottobre 2013 ha deciso di rinviare l individuazione degli Organi di Ateneo a cui applicare eventualmente gli obblighi di comunicazione di cui all art. 14 D.lgs. 33/2013, alla definizione delle conclusioni da parte del tavolo tecnico di lavoro C.R.U.I./Ci.V.I.T. attualmente in corso, poiché la norma appare non applicabile agli Atenei; È stata organizzata una pagina con l elenco delle caselle di posta elettronica certificata e con il link diretto alla sezione Ricerca Persone ; È completo l elenco degli enti controllati con tutte le informazioni richieste e le relative rappresentazioni grafiche che evidenziano le quote di partecipazione dell Ateneo a società ed enti di diritto privato; 10

11 Sono state individuate tutte le informazioni identificative degli immobili posseduti, nonché dei canoni di locazione o di affitto versati o percepiti; Importante spessore è stato dedicato alla sezione Altri contenuti che, nella logica di piena apertura verso l esterno, ha previsto la pubblicazione di dati peculiari del contesto universitario e rappresenta l impegno dell amministrazione nei confronti dei propri specifici utenti. In particolare, è stata data ulteriore evidenza dei documenti, già pubblicati in altre pagine del sito web, relativi alla pianificazione strategica, alla prevenzione della corruzione, all internazionalizzazione dell Ateneo, alla qualità e alla sostenibilità, ai modelli per l attribuzione di risorse e ai documenti ad uso interno. Sono stati, inoltre, pubblicati i risultati i delle valutazioni sulla qualità della didattica, rilevata attraverso l opinione degli studenti frequentanti, esposte a livello di Singolo insegnamento e per Corso di Studio. Verranno pubblicate a breve anche le valutazioni sulla didattica e sui servizi, rilevate attraverso i questionari annuali somministrati a tutti gli studenti iscritti agli anni successivi al primo e i dati derivati dai questionari somministrati agli immatricolati. Il 16 settembre 2013 il Nucleo di Valutazione ha effettuato una verifica sull assolvimento di specifici obblighi di pubblicazione di cui alla delibera CiVIT n. 71/2013, sottolineando che alcuni adempimenti risultano non ancora pienamente assolti, a causa di tempi tecnici necessari alla pubblicazione nel sito dell Amministrazione. Tali lacune, precisa il Nucleo, non inficiano il quadro complessivamente soddisfacente della trasparenza amministrativa e che in buona parte l Ateneo pensa di colmare nell arco dei prossimi mesi. Alla data del 30 settembre u.s., quanto richiesto per le società partecipate è stato completato. L attestazione del Nucleo è stata pubblicata in apposita sezione del sito, come specificato dalla Civit. Si registrano ancora alcuni scostamenti rispetto alle previsioni per quanto riguarda la pubblicazione delle seguenti informazioni: Dotazione organica; Personale non a tempo indeterminato; Ammontare complessivo dei premi; Dati relativi ai premi. Ca Foscari sta già lavorando su alcune azioni previste per il 2014 e Nello specifico, è stata avviata la procedura di verifica e raccolta dati per l'aggiornamento dei procedimenti di Ateneo e si è riunito un apposito gruppo di lavoro per l elaborazione della Carta dei servizi d Ateneo. È in corso di realizzazione una procedura informatica in grado di alimentare in modo automatico e 11

12 immediato quanto pubblicato nelle sotto-sezioni Provvedimenti e Bandi di gara e contratti: si tratta di una scheda elettronica predisposta dall Area Sistemi Informatici e Telecomunicazioni che, una volta compilata da parte degli utenti autorizzati, consentirà di adempiere sia agli obblighi di pubblicazione dei contratti pubblici previsti dalla L. 190 del 2012, sia a quelli di trasparenza relativamente alla pubblicazione dei provvedimenti dirigenziali finali di scelta del contraente per l affidamento di lavori, servizi e forniture nonché le delibere a contrarre nei casi di procedure per l affidamento e l esecuzione di opere e lavori pubblici, servizi e forniture tramite procedure negoziate senza previa pubblicazione di un bando di gara. Il sistema entrerà a regime entro fine anno. In attesa dell'avvio del sistema di contabilità analitica previsto per il 1 gennaio 2014, che permetterà, a partire dal 2015 di evidenziare i costi effettivi per ogni servizio erogato, nella sezione Costi contabilizzati, è stata pubblicata una tabella che rappresenta il costo totale delle risorse del personale per ciascun servizio erogato, con riferimento a tutte le strutture amministrative presenti in Ateneo, utilizzando una logica Activity Based. Per essere ancora più trasparente nei confronti degli stakeholders, nella pagina Amministrazione trasparente è stata attivata la funzionalità che consente di far comparire il logo della Bussola della Trasparenza sul sito istituzionale di Ateneo. In questo modo è possibile semplificare l accesso alla funzionalità da parte del cittadino e quindi favorire la partecipazione sociale al processo di miglioramento della trasparenza dei siti. Conclusioni Con comunicazione dell 11 settembre 2013 l Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC ex CIVIT) ha reso noto l approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) risultato dal lavoro del Dipartimento della Funzione Pubblica. Esso fornisce un set di linee guida per costruire il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione che ogni Amministrazione Pubblica deve adottare entro il 31 gennaio L Ateneo è in fase di redazione del nuovo Piano Triennale in coerenza con tali linee guida. Sulla base del nuovo Piano, la prossima Relazione sarà presentata nei medesimi termini della presente, ma risponderà agli schemi e conterrà le informazioni predeterminate dal PNA. 12

13 Allegati Allegato 1: Rapporto 2013 sulla Compliance. 13

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