L EVOLUZIONE DEL MODELLO COOPERATIVO: DALL ASSISTENZA DOMICILIARE ALLA COSTITUZIONE DI RETI PER L ASSISTENZA PRIMARIA
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- Niccoletta Bini
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1 L EVOLUZIONE DEL MODELLO COOPERATIVO: DALL ASSISTENZA DOMICILIARE ALLA COSTITUZIONE DI RETI PER L ASSISTENZA PRIMARIA Dott. Giuseppe Maria Milanese Presidente, Federazione Sanita Confcooperative
2 Malattie croniche Persone di 65 anni e più per presenza di malattie croniche * dichiarate e sesso. Italia. 44% 38% 35% 47% 21% 15% maschi f emmine nessuna malattia cronica tre o più malattie croniche almeno una malattia cronica grave * Malattie croniche: diabete, infarto del miocardio, angina pectoris, altre malattie del cuore, ictus, emorragia celebrale, bronchite cronica, enfisema, cirrosi epatica, tumore maligno (inclusi linfoma / leucemia), Parkinsonismo, Alzheimer,demenze senili; grave : se comporta cattive condizioni di salute e un elevato livello di limitazioni. Indagine Istat Condizione di salute e ricorso ai servizi sanitari. Anno
3 Disabilità In Italia: 2 milioni 600 mila persone con disabilità * di cui 2 milioni tra gli anziani Distribuzione della disabilità in Italia per macro fasce di età. * Disabilità definita in base alla ICIDH - International Classification of Impairment, Desease, Disability and Handicap Indagine Istat Condizione di salute e ricorso ai servizi sanitari. Anno
4 La famiglia è il soggetto che generalmente prende in carico il disabile e rappresenta per la persona stessa una risorsa fondamentale per affrontare le limitazioni derivanti dalla disabilità. quasi l 80% delle famiglie con persone disabili non risulta assistita dai servizi pubblici a domicilio. sono oltre il 70% le famiglie che non si avvalgono di alcuna assistenza, né privata né pubblica. Indagine Istat Condizione di salute e ricorso ai servizi sanitari. Anno
5 In tutti i Paesi del mondo, indipendentemente dal sistema sanitario vigente, a valenza pubblica o a impronta privata, le questioni di fondo sono comuni: Come soddisfare bisogni in progressivo aumento a fronte di risorse inadeguate. Come raggiungere la massima efficienza gestionale. Come garantire ai pazienti cure appropriate e qualità di servizi. Come garantire equità di trattamento e di accesso.
6 Sofferenza del welfare assenza investimenti, sottofinanziamento spesa pubblica, indebitamento strutturale regioni, contemporaneo aumento spesa privata a carico dei cittadini assenza di una presa in carico nuovi bisogni emergenti carenza interventi integrati per i bisogni più complessi e sempre più emergenti (tutela del benessere e della salute materna, infantile e adolescenziale) malessere dei professionisti aumento del divario tra Nord e Sud aumento disuguaglianze sociali nello stato di salute della popolazione
7 La storia delle Cooperative in sanità Si sviluppano in concomitanza dei primi segnali di crisi del Welfare (anni 80) come supporto ai servizi del sistema pubblico in situazioni di carenza di personale Nascono quindi una serie di attività di integrazione caratterizzate da subito dalla capacità di flessibilità organizzativa L ambito prevalente è quello dell assistenza domiciliare prima: servizi sanitari assistenziali di base poi sempre più: servizi specialistici assistenza integrata pazienti in fase terminale, gravi cerebropatie, AIDS
8 Tutto comincia così: Per gentile concessione del Prof. Elio Guzzanti (Marzo 2011)
9 Emergenza AIDS in Italia
10 Il terzo settore entra a pieno titolo nella rete di assistenziale domiciliare DL N. 135 del 5 Giugno 1990 Programma di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro l AIDS. DM Sanità 13 settembre 1991 Approvazione degli schemi-tipo convenzione per la disciplina dei rapporti inerenti al trattamento a domicilio dei soggetti affetti da AIDS e patologie correlate
11 Poster Milano 1993 (4)
12 Assistiti Il modello cooperativo nell assistenza domiciliare (AIDS). L esempio della Cooperativa OSA Pazienti assistiti dalla Cooperativa OSA a Roma dal 2000 al Anni
13 Il modello cooperativo nell assistenza domiciliare. L esempio della Cooperativa OSA Pazienti in assistenza domiciliare per anno
14 CCTAD Modello organizzativo ADI specialistica pazienti HIV- Coop OSA Centro Coordinamento Trattamenti a Domicilio (TAD) c/o IRCCS Spallanzani VALUTAZIONE Valutazione clinica Ospedale che ha in cura il pz. d o m a n d a DEFINIZIONE DEL PAI (Piano assistenziale individualizzato) ATTIVAZIONE TAD ASSEGNAZIONE A EROGATORE ACCREDITATO PUBBLICO/PRIVATO Richiesta attivazion e TAD Comunicazione attivazione TAD/ Aggiornamento PAI Pianificazione, attuazione e monitoraggio interventi con molteplici figure professionali Cartella clinica domiciliare informatizzata Presa in carico Continuità assistenziale PAZIENTE Gestione di approvvigionamento farmaci; appuntamenti per visite specialistico/ diagnostiche COOPERATIVA OSA Servizio AIDS sanitario Medici specialisti Malattie Infettive Infermieri Fisioterapisti
15 La storia delle Cooperative in sanità Alla flessibilità si aggiunge quindi la capacità di coordinamento degli interventi assistenziali Accanto all assistenza domiciliare iniziano le prime sperimentazioni di gestione di servizi sanitari in ambito ospedaliero Negli anni più recenti, a seguito di alcune sperimentazioni, matura - per le Cooperative - la possibilità di accreditarsi in alcune regioni come erogatori di servizi, convenzionati con il SSN per i servizi di assistenza domiciliare. Il coordinamento degli interventi assistenziali diviene una presa in carico globale del paziente.
16 Dall integrazione di risorse umane carenti allo sviluppo di autonomia con operatori e professionisti con formazione specifica Serv. Qualità Percepita Serv. Epidemiologico Servizio Formazione Direzione Sanitario Coordinatori Infermieri e Fisioterapisti Medici Specialisti Assistenti Sociali e Psicologi Fisioterapisti Infermieri Assistenti di base
17 Le Cooperative e le sfide del PSN La prima è quella relativa ai problemi di assistenza socio - sanitaria connessi alla non autosufficienza: nel nostro Ssn il tema dell assistenza agli anziani e ai disabili non autosufficienti già oggi pesa molto di più che in altre realtà a causa della più alta percentuale di anziani e grandi anziani e tende ad assorbire sempre più risorse per servizi di carattere prevalentemente socio-sanitario. La seconda è legata all incremento dei costi legato allo sviluppo della tecnologia e ai nuovi farmaci.
18 I dati sull assistenza domiciliare in Italia Anno 2008 sono state assistite persone l 81% sono anziani = 3,33% della popolazione italiana ore annue di assistenza: 22 di cui 16 di tipo infermieristico Annuario statistico del Servizio sanitario Nazionale. Anno 2008.
19 Il punto di vista del cittadino sull ADI Tipologia di segnalazioni a Cittadinanzattiva sui servizi di assistenza domiciliare Cittadinanzattiva Rapporto PiT Salute, 2008
20 L incremento dei costi Dati dal progetto SISSI (simulazione spesa sanitaria italiana) Spesa Media pro-capite annua 382,7 (665,9 per pz di età 77-84, 583,1 per pz >85aa) Costo medio di un ricovero Ospedaliero in regime ordinario per acuti): Day Hospital: (m) (f) (m) (f) Istituto di ricerca della Società Italiana di MedicinaGenerale. VI Report Health Search ( ). SIMG. Novembre 2010.
21 Fondamentale e non più rimandabile lo sviluppo della Assistenza Primaria per garantire la globalità di un assistenza efficace per facilitare la sostenibilità finanziaria dei sistemi sanitari nazionali Primary Health Care. Now more than ever WHO 2008
22 Come agire? il PSN , sottolinea la centralità delle cure primarie e delle strutture territoriali, affidate in particolare alla medicina generalista e alle altre componenti dell assistenza convenzionata, in una logica di rete per prendere in carico i pazienti in modo globale e completo, favorire la continuità assistenziale, concorrere ai processi di governo della domanda, misurare il mantenimento ed il miglioramento dello stato di salute dei singolo e della comunità, favorire l empowerment dei pazienti nel processo di cura.
23 Se FARE RETE significa INTEGRARE e quindi COOPERARE, il MODELLO COOPERATIVO diventa uno strumento fondamentale di integrazione nel sistema pubblico, in attuazione del principio di sussidiarietà
24 Perché la cooperativa in sanità L elemento distintivo e unificante di ogni tipo di cooperativa si riassume nel fatto che, mentre il fine ultimo delle Società di Capitali diverse dalle coop è la realizzazione del lucro e si concretizza nel riparto degli utili patrimoniali, le cooperative hanno invece uno scopo mutualistico
25 La Costituzione Italiana Art. 45. La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità. Le firme apposte in calce al testo della Costituzione
26 QUANDO SI PARLA DI Non Profit in sanità occorre tenere presente che: Si tratta di un particolare mercato (asimmetria della domanda) Occorre differenziare la logica del capitale da quella del lavoro. (lavoratore e soggetto assistito non solo degli elementi di natura economica che consentano ritorni sul capitale investito, ma i beneficiari stessi dell azione) Un corretto utilizzo dello strumento cooperativistico consente allo Stato di usufruire dei vantaggi che esso stesso concede, e di conseguire in termini di pubblica utilità il bene Salute in modo più vantaggioso ed equo.(struttura estremamente concorrenziale) La cooperazione quindi garantisce la massima assistenza a parità di risorse e il miglior risultato in termini di salute per gli assistiti, come anche di soddisfazione per gli stessi. La cooperazione crea Valore Sociale e DEVE GARANTIRE al suo interno la democraticità, l eguaglianza e la partecipazione, ed all esterno trasparenza nella misurazione delle risorse e la loro trasformazione in output (prestazioni) ma anche in outcome (salute).
27 Il valore aggiunto 1. il recupero di flessibilità, in particolare nella gestione del personale, che come noto rappresenta uno dei fattori di maggiore rigidità all'interno dell'azienda sanitaria; 2. il miglioramento della qualità dei servizi, soprattutto nei suoi aspetti relazionali e di comfort, attraverso il ricorso a fornitori maggiormente in grado di rispondere alla domanda in modo flessibile e personalizzato; 3. la riorganizzazione della struttura produttiva, grazie alla ridefinizione delle funzioni e la loro focalizzazione sulle attività strategiche. In ogni caso, l'obiettivo ultimo dovrebbe essere l'aumento della soddisfazione dell'utenza, attraverso una maggiore garanzia di risultato e di continuità del servizio.
28 L acquisizione del ruolo: un partner, non un fornitore Il ruolo della cooperazione sociale si è ampliato anche alla gestione di strutture residenziali (RSA, Comunità di riabilitazione psichiatrica...) La cooperazione collabora quindi con il SSN in tutti gli ambiti di assistenza sanitaria e socio-sanitaria (Territorio, Ospedale, Residenzialità)
29 Un partner non un fornitore La cooperazione sociale in sanità e quindi parte integrante del SSN (sussidiarietà) condivide, con le aziende sanitarie pubbliche: - la tutela della salute - la gratuità e l equità degli interventi per i destinatari - l assenza del lucro quale scopo della propria azione apporta al sistema: - flessibilità nell erogazione dei servizi - innovazione (ed esperienza) nella capacità organizzativa - motivazione dei professionisti impegnati nel servizio
30 NO PROFIT SUSSIDIARIO VS RETE SANITARIA DEL TERRITORIO Perche FederazioneSanita CONFCOOPERATIVE: MISSION DI RAPPRESENTANZA, PROMOZIONE, TUTELA DELLE COOPERATIVE ADERENTI OPERANTI IN AMBITO SANITARIO INTEGRAZIONE RAPPRESENTANZA SVILUPPO NUOVA CULTURA SERVIZI EXTRAOSPEDALIERI SISTEMA COOP -MEDICI; -SPECIALIZZAZI ONE SANITARIA; -FARMACEUTIC HE -MUTUE SOCIO SANITARIE PREVENZIONE CURA ASSISTENZA SANITARIA RIABILITAZIONE
31 LA RETE DI COOPERATIVE DI FEDERAZIONESANITA MEDICI FARMA CEUTICHE PAZIENTE MUTUE SPECIALIZZAZIONE SANITARIA
32 MISSION FederazioneSanità Creare una nuova rete delle cure territoriali e del sistema extraospedaliero di servizi alla persona, che incentivi tra i vari attori dell attuale sistema, un processo di reticolazione informale tal che aumenti e migliori il livello di coordinamento funzionale di ogni singolo membro della rete e si valorizzino tutti gli attori, affidando a ciascuno il ruolo più proprio.
33 I numeri di FederazioneSanità enti aderenti a Confcooperative - soci delle cooperative sono oltre occupati, a vario titolo, sono circa a livello settoriale, oltre il 70% degli occupati opera in cooperative del settore della specializzazione sanitaria - fatturato aggregato (diretto e indiretto) oltre 4 miliardi di Euro - capitale sociale aggregato supera 80 milioni di Euro -
34 I numeri di FederazioneSanità
35 FederazioneSanità: un laboratorio in dialogo con la governance pubblica Per realizzare l integrazione dei servizi in favore di soggetti in condizioni di fragilità, non autosufficienza, disabilità, cronicità, polipatologia; la filiera dei servizi per soggetti affetti da gravi patologie con fabbisogni assistenziali e clinici complessi al di fuori delle strutture ospedaliere; Per integrare l offerta di salute esistente sul territorio anche attraverso servizi e prestazioni, non incluse nei LEA, fruibili con tariffe socialmente sostenibili o attraverso forme di mutualità integrativa
36 FederazioneSanità : un laboratorio in dialogo con la governance pubblica Per sperimentare In collaborazione e con la guida di Istituti qualificati di ricerca, modelli e proposte di organizzazione del rapporto con il SSN, in un ottica di evoluzione e miglioramento dei servizi proposti. Per agire all interno della programmazione e con la guida delle funzioni pubbliche preposte (Regioni, Aziende, Distretti)
37 FederazioneSanità : un laboratorio in dialogo con la governance pubblica Per garantire la trasparenza assoluta e la pronta leggibilità dei servizi, anche grazie alle moderne tecnologie di ICT, dell andamento economico e dei risultati di salute raggiunti dalle proprie associate.
38 Le cooperative Forniscono mezzi organizzativi tramite i quali una significante parte dell umanità è in grado di prendere nelle proprie mani il proprio destino in termini di occupazione, fuoriuscita dalla povertà e integrazione sociale ( ) Tali imprese continueranno ad essere un importante mezzo, spesso l unico disponibile, tramite il quale i poveri, e coloro che rischiano di diventarlo, sono riusciti ad ottenere maggior sicurezza economica, un accettabile tenore di vita e un buon livello di qualità della stessa Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Cit. Libro Bianco Sacconi 2009
39 Le cooperative Il ruolo svolto dai soggetti della società civile nell ambito della tutela della salute e del sistema integrato dei servizi sociali è di straordinaria importanza, in particolare per l umanizzazione del servizio e per le istanze etiche di cui è portatore, con effetti innovativi sul Ssn. Occorre consentire al mondo del volontariato e del terzo settore di effettuare interventi non parcellizzati, ma sinergici e coordinati con le attività delle istituzioni. Piano sanitario nazionale
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