MINISTERO DELLA DIFESA DIREZIONE GENERALE DEGLI ARMAMENTI TERRESTRI III Reparto 9^ Divisione

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1 MINISTERO DELLA DIFESA DIREZIONE GENERALE DEGLI ARMAMENTI TERRESTRI III Reparto 9^ Divisione CONDIZIONI TECNICHE E NORME DI COLLAUDO PER L APPROVVIGIONAMENTO, MEDIANTE PROCEDURA RISTRETTA IN AMBITO UE CON AGGIUDICAZIONE AL PREZZO PIU BASSO, DI N. 2 SHELTER LAVANDERIE, N. 2 SHELTER BAGNI E N. 1 SHELTER DOCCE CAMPALI, TUTTI IN CONTAINER ISO 1C Anno 2010

2 INDICE PREMESSA PARTE I: CONDIZIONI TECNICHE N.2 SHELTER LAVANDERIE CAMPALI... 3 A. GENERALITÀ... 3 B. REQUISITI OPERATIVI... 3 C. CARATTERISTICHE TECNICHE E DESCRIZIONE DI OGNI COMPLESSO... 4 D. MACCHINE PER LAVANDERIA DI TIPO INDUSTRIALE... 9 E. IMPIANTO ELETTRICO F. IMPIANTO IDRICO E DI SCARICO G. VERNICIATURA ESTERNA H. MANUTENZIONE I. ACCESSORI - RICAMBI ATTREZZI N.2 SHELTER BAGNI CAMPALI A. GENERALITÀ B. REQUISITI OPERATIVI C. CARATTERISTICHE TECNICHE E DESCRIZIONE DEI COMPLESSI D. CARATTERISTICHE DELLE CABINE DEI SERVIZI IGIENICI E. IMPIANTO IGIENICO-SANITARIO F. IMPIANTO TERMICO G. IMPIANTO ELETTRICO H. VERNICIATURA ESTERNA I. MANUTENZIONE J. ACCESSORI - RICAMBI ATTREZZI N.1 SHELTER DOCCE CAMPALI A. GENERALITÀ B. REQUISITI OPERATIVI C. CARATTERISTICHE TECNICHE E DESCRIZIONE DEL COMPLESSO D. CARATTERISTICHE DELLE CABINE DOCCIA E. IMPIANTO DI ASPIRAZIONE F. IMPIANTO IGIENICO-SANITARIO G. IMPIANTO TERMICO H. IMPIANTO ELETTRICO I. VERNICIATURA ESTERNA J. MANUTENZIONE K. ACCESSORI - RICAMBI ATTREZZI DOCUMENTAZIONI E CERTIFICAZIONI A CORREDO A. MANUALE DI USO E MANUTENZIONE B. CERTIFICAZIONI E DICHIARAZIONI CONTROLLO QUALITÀ PRESCRIZIONI ANTINFORTUNISTICHE GARANZIA ETICHETTE, SCRITTE E CONTRASSEGNI MODALITÀ DI CONSEGNA PARTE II: NORME DI COLLAUDO GENERALITÀ CONTROLLI DURANTE IL PROCESSO PRODUTTIVO COLLAUDO FINALE DELLA FORNITURA A. GENERALITÀ B. PROVE E CONTROLLI VALUTAZIONE FINALE DEL COLLAUDO /56

3 PREMESSA Il presente documento costituisce capitolato tecnico per l acquisizione di: - n 2 shelter lavanderie campali su container ISO 1C; - n 2 shelter bagni campali su container ISO 1C; - n 1 shelter docce campali su container ISO 1C. Il materiale in provvista sarà suddiviso in 3 (tre) rate così ripartite: - 1^ rata: n. 2 shelter lavanderia campale, con termine di consegna stabilito in 120 giorni; - 2^ rata: n. 2 shelter bagni campali e n 1 shelter docce campali, con termine di consegna stabilito in 240 giorni; - 3^ rata: pubblicazioni tecniche nella versione definitiva approvata dalla DGAT, con termine di consegna stabilito in 300 giorni. Il documento è articolato nelle seguenti due parti: - Parte I - Condizioni Tecniche, in cui vengono descritte le caratteristiche tecniche e operative che dovranno possedere i materiali in acquisizione. - Parte II - Norme di collaudo, in cui vengono descritte le prove tecniche ed i controlli da eseguire per l accettazione della fornitura. Per quanto concerne il controllo di qualità, la Società fornitrice - certificata ISO / dovrà mettere a disposizione, in sede di controllo e sorveglianza delle lavorazioni, nonché in sede di collaudo, il Manuale di Controllo Qualità interno e la documentazione di lavoro, che devono essere conformi alle citate norme. La Società costruttrice dovrà garantire una valida rete commerciale ed essere tecnicamente assistita da una specifica organizzazione operante sul territorio nazionale, anche nel caso in cui i complessi siano di produzione estera. I mezzi mobili campali in fornitura dovranno utilizzare complessi, sottocomplessi ed accessori di larga produzione di serie e di facile reperibilità sul territorio nazionale. In particolare deve essere garantita la permanente disponibilità della ricambistica a tutti i livelli, sul territorio nazionale, per un periodo non inferiore a 15 anni. Ove non esplicitamente indicato nel presente capitolato si accetteranno tolleranze del ± 5% sul valore di riferimento. Nei documenti allegati si fa riferimento a normative militari MIL e STANAG (STANdard AGreement) che possono essere richieste, per la consultazione, al Ministero dello Sviluppo Economico Gabinetto Segreteria Principale NATO - via Molise, 19 Roma (tel , fax ). 2/56

4 PARTE I: CONDIZIONI TECNICHE 1. N.2 SHELTER LAVANDERIE CAMPALI a. GENERALITÀ (1) Esigenza operativa di base Ciascuna lavanderia campale, definita nelle presenti condizioni tecniche, dovrà essere caratterizzata da una struttura che abbini autonomia funzionale, mobilità totale per assicurare tempestività d intervento, rapidità di spiegamento, rusticità strutturale, sicurezza del personale utilizzatore e semplicità di impiego. (2) Configurazione Ogni lavanderia (nel seguito denominata più genericamente complesso), alloggiata in un container ISO 1C, dovrà essere costituita da: - struttura metallica; - impianto elettrico; - impianto idrico; - impianto di scarico; - n. 3 boiler per riscaldare l acqua prima del suo invio alle lavatrici; - serbatoio in acciaio inox, per la raccolta delle acque reflue dotato di pompa di rilancio; - macchine per lavanderia di tipo industriale; - tende per la protezione dell ambiente interno dalle intemperie; - sistema di livellamento, di tipo smontabile, a comando manuale; - accessori, ricambi e attrezzi, definiti nel seguito. Ciascun complesso, dovrà essere: - realizzato con l impiego di materiali e apparecchiature tecnologicamente avanzate, - essere alimentabile da sorgente trifase con tensione 400 V/230 V frequenza 50 Hz; - idoneo ad operare a terra su fondo compatto senza alcuna predisposizione e nelle condizioni imposte dalle varie situazioni logistico operative di seguito indicate; - manutenzionabile, riparabile e conservabile senza particolari difficoltà. b. REQUISITI OPERATIVI (1) Prestazioni Ogni complesso dovrà essere idoneo ad assicurare, nel rispetto delle norme vigenti, lavatura e asciugatura di almeno 75 kg di indumenti/biancheria in sacchetti traforati, per ogni ora di funzionamento. Tali prestazioni dovranno essere assicurate con il complesso dispiegato a terra mediante allaccio a rete elettrica locale o gruppo elettrogeno di adeguata potenza. I tempi di spiegamento e messa a regime, in funzione del sito d impiego, dovranno essere contenuti entro i 60 minuti (con 4 operatori addestrati ma non specificatamente specializzati). Per spiegamento e messa a regime del complesso si intende nell ordine: - livellamento del complesso sul terreno; - apertura portelloni; - montaggio tende di chiusura; - allacciamento alla rete elettrica; - allacciamento alla rete idrica; - allacciamento alla rete di scarico; - avviamento dei macchinari; - raggiungimento temperatura d esercizio 3/56

5 (2) Mobilita (a) Trasportabilità I complessi, installabili su container ISO 1C, dovranno essere idonei al trasporto su: - ferrovia; - nave; - autocarro (con pianale scarrabile APS, munito di dispositivo CHU, e non) in grado di trasportare container tipo ISO 1C, per via ordinaria e per brevi tratti su terreno a fondo naturale di media preparazione. (b) Movimentazione I complessi dovranno essere facilmente movimentabili impiegando, oltre al sistema di sollevamento e caricamento proprio dei pianali scarrabili, un autogrù o un idoneo carrello elevatore dotato di forche ISO oppure di spreader. (3) Condizioni ambientali di impiego I complessi dovranno essere idonei all impiego continuativo di tipo campale: - negli ambienti caratteristici delle zone colpite da calamità naturali; - in zone caratterizzate da ambiente marino molto aggressivo e raffiche di vento con sabbia; - altitudine non superiore a m sul livello del mare; - nelle condizioni climatiche stabilite dallo STANAG 4370 Ed. 3 (AECTP 200), zone A1 e C0 e quindi con temperature variabili tra -19 C e +49 C in fase operativa, e fra -21 C e +71 C in fase di stoccaggio. In dette condizioni limite d impiego, per permettere il corretto funzionamento dei complessi, verranno adottate le necessarie predisposizioni (coibentazione, riscaldamento e interramento delle tubazioni). Queste ultime, poiché non possono essere definite a priori in quanto dipendono da diversi fattori (condizioni ambientali, tipologia terreno, ecc ) dell ambiente operativo d impiego, non fanno parte della presente fornitura. c. CARATTERISTICHE TECNICHE E DESCRIZIONE DI OGNI COMPLESSO Il complesso dovrà essere strutturato in modo tale da risultare idoneo a soddisfare gli scopi delineati ai paragrafi precedenti. Dovrà inoltre possedere caratteristiche tecnologicamente avanzate e tali da garantire, in ogni situazione di impiego, preminenti proprietà di: - funzionalità; - celerità di spiegamento e messa a regime; - facilità e praticità di impiego; - robustezza, durata e facile manutenzione. (1) Dimensioni e peso Le dimensioni di ciascun container dovranno essere conformi alla standardizzazione civile ISO 668 1C - Norma UNI 7011/72. Il peso di ciascun container dovrà essere il più contenuto possibile e comunque tale da garantire, anche con un appropriata distribuzione delle masse, la migliore stabilità e attitudine alla movimentazione. In ogni caso il peso di ciascun container, in configurazione logistica da trasporto, non dovrà superare i kg ± 5%. 4/56

6 (2) Container ISO 1C (a) Struttura Il container lavanderia, essendo destinato all uso campale, dovrà essere strutturato e costruito in modo da garantire la tenuta stagna contro gli agenti atmosferici, la sabbia e l ingresso di insetti e altri animaletti nell intercapedine delle pareti e nell interno del container stesso. Gli elementi della struttura portante dovranno essere collegati mediante saldatura continua a perfetta tenuta stagna. I montanti d angolo, realizzati in lamiera pressopiegata di spessore almeno pari a 4 mm dovranno essere saldati ai blocchi d angolo ISO del basamento e del tetto; tale struttura dovrà consentire all insieme di sopportare senza danneggiamenti le seguenti sollecitazioni, dovute a: - impilamento di almeno n. 2 container ISO 1C a pieno carico; - sovraccarico di neve non inferiore a 100 dan/m 2 ; - movimentazione e sollevamento, con un autogrù, con carrello elevatore di adeguata portata, con il sistema di caricamento proprio degli APS (Autocarri a Pianale Scarrabile in dotazione all E.I.) anche a mezzo CHU (Container Handling Unit); La superficie esterna del tetto del complesso dovrà essere di tipo piano, impermeabilizzato e trattata con antisdrucciolo, in quanto dovrà essere praticabile dal personale operatore; inoltre essa dovrà essere realizzata in modo tale da favorire il deflusso delle acque piovane. II tetto dovrà essere dotato, esternamente e in posizione centrale, di una piastra in acciaio, al fine di garantire la protezione dalla caduta accidentale del gancio dell autogrù, e dovrà essere in grado di resistere ad un carico di 300 kg uniformemente distribuito su un area di 600x300 mm (UNI ). Il container dovrà essere dotato di approvazione CSC ai fini della sicurezza (Legge 3 febbraio 1979 n.67) e omologazione UIC per il trasporto ferroviario internazionale. Qualora il complesso fosse ottenuto per trasformazione/modifica di container già certificato CSC, lo stesso dovrà essere sottoposto nuovamente a verifica, per l ottenimento della certificazione CSC nella nuova configurazione. (b) Dispositivi di ancoraggio II container ISO 1C dovrà poter essere facilmente ancorato in modo solidale al pianale dell autocarro mediante n. 4 twist lock standard ISO facenti parte delle normali dotazioni degli autocarri con pianali scarrabili. (c) Aperture Al fine di ottenere una superficie di lavoro più estesa possibile ed un adeguata copertura il container dovrà essere realizzato in modo tale che le due fiancate lunghe e le due fiancate corte possano aprirsi a compasso nella parte mediana longitudinale. - fiancate lunghe Ciascuna fiancata lunga dovrà essere dotata di: n. 2 portelloni identici con funzione di tettoia, incernierati al longherone superiore, apribili verso l esterno, ciascuno dotato di: bandelle in gomma per impedire infiltrazioni di acqua piovana; n. 2 molle a gas per facilitarne l apertura; n. 2 chiusure con maniglia a scatto; n. 3 contropuntoni di stazionamento dotati di paraspigoli inferiori; parete esterna costituita da telaio in acciaio e tamponamento in lamiera grecata; parete interna tamponata con pannelli sandwich verniciati con cartella di colore RAL /56

7 n. 2 portelloni identici con funzione di piano calpestabile, incernierati al longherone inferiore, apribili verso l esterno, ciascuno dotato di: n. 2 chiusure con maniglia a scatto; n. 2 o più mensole di sostegno a scomparsa, dotate di sistema di bloccaggio contro lo scorrimento accidentale delle stesse; parete esterna costituita da telaio in acciaio e tamponamento in lamiera grecata; piano del lato interno (calpestabile) in alluminio mandorlato antisdrucciolo; ringhiera smontabile, conforme alle normative di sicurezza dotata di protezioni orizzontali e battipiede da fissare saldamente fra struttura e contropuntoni delle coperture che, in configurazione di trasporto, dovrà essere stivata in apposite sacche all interno del complesso. - fiancate corte Ciascuna fiancata corta dovrà essere dotata di: n. 1 portellone con funzione di tettoia, incernierato alla traversa superiore, apribile verso l esterno, dotato di: bandelle in gomma per impedire infiltrazioni di acqua piovana; n. 2 molle a gas per facilitarne l apertura; n. 2 chiusure con maniglia a scatto; n. 2 contropuntoni di stazionamento dotati di paraspigoli inferiori; parete esterna costituita da telaio in acciaio e tamponamento in lamiera grecata; parete interna tamponata con pannelli sandwich verniciati con cartella di colore RAL n. 1 portellone con funzione di piano calpestabile, incernierato alla traversa inferiore, apribile verso l esterno, dotato di: n. 2 chiusure con maniglia a scatto; n. 2 mensole di sostegno a scomparsa, dotate di sistema di bloccaggio contro lo scorrimento accidentale delle stesse; parete esterna costituita da telaio in acciaio e tamponamento in lamiera grecata; piano del lato interno (calpestabile) in alluminio mandorlato antisdrucciolo; ringhiera smontabile, conforme alle normative di sicurezza dotata di protezioni orizzontali e battipiede da fissare saldamente fra struttura e contropuntoni delle coperture che, in configurazione di trasporto, dovrà essere stivata in apposite sacche all interno del complesso. Al fine di agevolare l accesso ai piani di calpestio costituiti dai portelloni in posizione aperta, dovranno essere forniti in dotazione al complesso n. 4 predellini inclinati da posizionare a terra. Tettoia e piano di calpestio, devono essere realizzati in modo che nella configurazione chiusa siano parzialmente sovrapposti per garantire l ermeticità delle chiusure ed impedire infiltrazioni di polveri o sabbia, tutte le chiusure e i battenti, devono essere dotati di guarnizioni a tenuta in gomma EPDM. In configurazione operativa il piano di calpestio, non dovrà presentare alcuna interruzione o apertura anche in corrispondenza della linea fra pavimento dello shelter e portelloni inferiori calpestabili. (d) Pavimento, tetto e pannelli per coibentazione La struttura portante del basamento del complesso dovrà essere composta dai longheroni perimetrali in acciaio zincato e da traverse disposte in modo tale da suddividere l area di base in quadrati con dimensione massima cm 60 x cm 60, anche esse in acciaio zincato. 6/56

8 Il tamponamento del pavimento, sarà realizzato con: - pannelli in legno di multistrato marino da 30 mm, ad incollaggio idrofugo, poggiati e fissati sulla parte superiore delle traverse. Tali pannelli dovranno essere protetti sulla faccia esterna, contro l umidità da risalita e le muffe, mediante un opportuno rivestimento con prodotti adatti allo scopo; sulla faccia interna e lungo tutto il perimetro dello spessore del pannello, lo stesso dovrà essere protetto dalle infiltrazioni di acqua/liquidi, mediante un apposita impermeabilizzazione (per es. guaina vulcanizzata) posata sulla faccia interna, lungo tutto lo spessore del pannello ed infine ripiegata per circa 10 cm sulla faccia esterna dello stesso. Infine, a posa in opera ultimata, dovrà essere operata la sigillatura tra il perimetro del pavimento e la struttura portante, mediante idonei prodotti sigillanti antimuffa. - rivestimento interno piano di calpestio costituito da pannelli di lamiera di alluminio bugnata (antisdrucciolo) con bordatura risalente sulle pareti, opportunamente sigillata, per la formazione del battiscopa. È auspicabile che l ancoraggio delle macchine e delle attrezzature da installare all interno del complesso, venga realizzato per quanto possibile, in corrispondenza con le traverse. Allo scopo di smaltire l eventuale presenza di acqua sul pavimento, si dovrà prevedere sullo stesso un pozzetto di raccolta, di adeguate dimensioni, coperto da griglia e collegato con una tubazione ad un bocchettone esterno fissato su un longherone e dotato di tappo di chiusura; per consentire lo scarico dell acqua all esterno dovrà essere possibile innestare al bocchettone una tubazione di adeguata lunghezza. I tamponamenti delle pareti e del tetto saranno realizzate in lamiera di acciaio-zincato (grecata per le pareti, liscia per il tetto) collegati alla struttura portante con saldatura continua. A completamento della tamponatura del tetto e dei portelloni apribili con funzione di tetto, saranno utilizzati pannelli sandwich, costituiti da due lamiere micronervate zincate e preverniciate con interposto poliuretano isolante, il tutto fissato alla struttura dall interno, su predisposizioni esistenti sulle pannellature. La tamponatura dei portelloni apribili con funzione di piano calpestabile, sarà realizzata mediante legno multistrato da almeno 30 mm di spessore ad incollaggio idrofugo, ricoperto con pannelli di lamiera di alluminio bugnata identica a quella utilizzata per il piano di calpestio interno. Le pareti interne e il soffitto del complesso dovranno essere protetti dalla corrosione derivante dai vapori dell ambiente di lavoro e verniciati con cartella di colore RAL (e) Scaletta mobile per l accesso al tetto del container ISO 1C Il container dovrà essere dotato di una scaletta mobile in lega leggera con montanti tubolari, gradini in lamiera antisdrucciolo, estremità superiori con tamponi in gomma antiscivolo e zoccoli inferiori di sicurezza; tale scaletta dovrà consentire l accesso del personale al tetto del complesso e, durante il trasporto, dovrà essere stivata, con adeguati ganci di fermo, all interno del container. In alternativa alla scaletta mobile, il container potrà essere dotato di una serie di gradini con pedata antisdrucciolo, incernierati e rientranti in sagoma in posizione di riposo. Tale serie di gradini dovrà essere posizionata sui due lati lunghi del container in prossimità dello spigolo ed in posizione diagonalmente opposta. (f) Sistema di sollevamento Il container, per il caricamento e lo scaricamento dal pianale dell autocarro, dovrà essere dotato di: - braca di sollevamento e relativi accessori (ganci, grilli, ecc.) per il sollevamento a mezzo 7/56

9 autogrù; - N 2 tasche a sezione rettangolare ricavati trasversalmente sui longheroni di base e posizionati baricentricamente a misura ISO, per la movimentazione a mezzo di carrello elevatore a forche. (g) Sistema di livellamento Il container dovrà essere dotato di n. 4 dispositivi di livellamento completi di n. 4 piastre di ripartizione del peso, di tipo meccanico ad azionamento manuale, che consentano la messa in piano del complesso anche in presenza di terreno non perfettamente piano (dislivello massimo 30 cm). Tali dispositivi possono essere fissi se all interno della sagoma della struttura, o amovibili se all esterno, e alloggiati nella struttura stessa. Nel caso di dispositivi amovibili, questi debbono utilizzare come ancoraggio il sistema twist lock sui blocchi d angolo del container. Inoltre dovranno essere installate n 2 livelle a bolla per il controllo dell orizzontalità in corrispondenza di due pareti adiacenti al medesimo montante d angolo; ciascuna livella dovrà essere dotata di idonea protezione meccanica contro gli urti accidentali. (h) Verande Gli spazi di lavoro ottenuti dall apertura delle due fiancate lunghe e delle due fiancate corte dovranno essere protetti dalle precipitazioni e dal vento mediante il montaggio di n. 4 tende in tessuto spalmato PVC che costituiscono dotazione della lavanderia campale. Tali tende dovranno: - essere realizzate con tessuto avente classe di resistenza al fuoco non superiore a 2 (D.M. 26/06/1984 e successive modifiche); - presentare colorazione esterna conforme a quella del container (policroma); - presentare colorazione interna bianca; - essere dotate di attacchi di fissaggio ai portelloni apribili con funzione di tetto e di piano di calpestio. Ciascuna tenda di protezione delle fiancate corte dovrà essere dotata di una apertura di dimensioni 400x500 mm con zanzariera, chiudibile dall interno con sistema a velcro mediante telo in PVC trasparente e oscurabile dall esterno con tessuto identico a quello utilizzato per le verande. Ciascuna tenda di protezione delle fiancate lunghe dovrà essere dotata di: - n. 2 aperture equidistanti allineate orizzontalmente di dimensioni 400x500 mm con zanzariere, chiudibili dall interno con sistema a velcro mediante teli in PVC trasparente e oscurabili dall esterno con tessuto identico a quello utilizzato per le verande; - n. 2 aperture per l accesso delle persone con sistema a cerniera poste sui due lati corti della veranda. Il complesso, inoltre, dovrà essere dotato di un telo ombreggiatore, costituito da un telo completo in colorazione policroma e di tutti gli accessori (paleria, tiranti, ecc) necessari al montaggio, per ridurre l effetto dell irraggiamento solare durante l impiego in climi torridi. La struttura portante del telo ombreggiatore dovrà essere realizzata in modo tale da creare un intercapedine d aria di circa 700 mm tra telo e tetto del complesso, mentre il telo avrà una superficie complessiva idonea a proteggere il complesso in configurazione operativa. Nella configurazione di trasporto tutte le tende-veranda e il telo ombreggiatore dovranno essere stivati in modo sicuro all interno del container. 8/56

10 d. MACCHINE PER LAVANDERIA DI TIPO INDUSTRIALE Nel container dovranno essere installate una serie di macchine industriali per lavanderia in grado di effettuare un ciclo completo di lavaggio e asciugatura di almeno 75 kg di indumenti/biancheria in 1 ora. Pertanto, dovranno essere installate almeno: - n. 3 lavacentrifughe da 25 kg ciascuna; - n. 1 idroestrattore da 15 kg; - n. 2 essiccatoi da 25 kg. Le citate macchine dovranno rispondere alle seguenti normative e certificazioni: - direttiva macchine (D.Lgs. n 17/2010 del 27/01/2010: Attuazione della direttiva 2006/42/CE, relativa alle macchine); - direttiva bassa tensione 73/23/CEE; - direttiva compatibilità elettromagnetica (EMC) 89/336/CEE; - marcatura CE 93/68/CEE. Il livello di emissione sonoro dell intero complesso, nelle condizioni di esercizio più gravose e misurato a 7 metri di distanza ad altezza da terra di 1,5 m nella direzione di massima emissione, dovrà essere inferiore a Lwa 95 db. Gli ancoraggi delle suddette macchine alla struttura del container nonché le macchine stesse dovranno essere in grado di resistere alle sollecitazioni derivanti dal caricamento su autocarro a pianale scarrabile. (1) Lavacentrifughe Ciascuna lavacentrifuga installata nel complesso dovrà essere caratterizzata da: - portata utile di carico non inferiore a 25 kg; - durata del lavaggio non superiore ad 1 ora; - possibilità di prelavaggio in acqua fredda o tiepida, lavaggio in acqua fredda, tiepida o calda, risciacquo in acqua fredda o tiepida; - funzionamento automatico; - riscaldamento elettrico; - velocità massima della centrifuga non superiore a 400 rpm; - alimentazione elettrica a tensione trifase 400V/230V 50 Hz; - cestello e vasca in acciaio inox AISI 304; - pannello comandi posizionato nella parte superiore e di facile utilizzo; - costruzione robusta per l utilizzo rustico e campale; - presenza delle seguenti sicurezze: - blocco automatico del funzionamento a oblò aperto; - blocco automatico dell oblò durante il funzionamento; - blocco automatico in caso di alta temperatura nel motore con ripristino del funzionamento in automatico a temperatura normale; - un dispositivo che inibisca la funzione centrifuga, simultanea, di più macchine. Inoltre, nel complesso dovranno essere installati n. 3 boiler elettrici (uno per ciascuna lavacentrifuga) necessari per assicurare il pre-riscaldamento dell acqua da inviare alle lavacentrifughe, accorciando così i tempi necessari per il ciclo di lavaggio. (2) Idroestrattore L idroestrattore installato nel complesso dovrà essere progettato per usi professionali, di tipo verticale e caratterizzato da: - portata utile di carico non inferiore a 15 kg; 9/56

11 - struttura in acciaio inox; - funzionamento automatico; - numero di giri del tamburo non inferiore a 1400 rpm; - controllo della velocità di rotazione e frenatura del cestello; - pannello comandi posizionato nella parte superiore e di facile utilizzo; - alimentazione elettrica a tensione trifase 400V/230V 50 Hz; - presenza delle seguenti sicurezze: blocco automatico del funzionamento a oblò aperto; blocco automatico in caso di alta temperatura nel motore con ripristino del funzionamento in automatico a temperatura normale; pulsante di arresto per frenatura cesto per qualsiasi necessità. (3) Essiccatoio Ciascun essiccatoio installato nel complesso dovrà essere di tipo ad inversione del senso di rotazione del cesto e caratterizzato da: - possibilità di essiccare almeno 25 kg di indumenti/biancheria in un tempo 1h; - resistenze di tipo corazzato; - alimentazione elettrica a tensione trifase 400V/230V 50 Hz; - cesto in acciaio inox AISI 304; - struttura in acciaio verniciato; - pannello comandi posizionato nella parte superiore e di facile utilizzo; - presenza delle seguenti sicurezze: blocco automatico del funzionamento a oblò aperto; blocco automatico in caso di alta temperatura nel motore con ripristino del funzionamento in automatico a temperatura normale. Al fine della gestione della manutenzione, tutte le macchine debbono essere equipaggiate con contaore. e. IMPIANTO ELETTRICO Il complesso dovrà essere dotato di impianto elettrico funzionante a 400V/230 V 50 Hz per l alimentazione dei carichi trifase e monofase, esso dovrà essere realizzato secondo la regola dell arte in accordo con la normativa CEI vigente ed essere munito di certificazione di conformità ai sensi del DM 37/2008. L impianto dovrà essere progettato per alimentare in sicurezza le seguenti utenze: - n. 3 lavacentrifughe; - n. 3 boiler; - n. 2 essiccatoi; - n. 1 idroestrattore; - n. 1 pompa di rilancio acque luride; - impianto di illuminazione interno ed esterno al complesso; - n. 1 caricabatteria 230 V c.a./ 12 V c.c.; - n. 1 presa per lampada portatile da 12 V; - n. 1 circuito di emergenza per lo svuotamento dell impianto idrico in caso di basse temperature; - lampade per illuminazione di emergenza; - almeno n. 2 termoventilatori con termostato integrato. L alimentazione elettrica del container dovrà avvenire tramite il collegamento del cavo di alimentazione elettrica, inserito nella spina (decontattore Marechal) situata nello Z-panel del container, ad un altezza da terra di circa 1,2 m. 10/56

12 Tale alimentazione dovrà essere possibile tramite allacciamento alla rete elettrica esterna o impiego di gruppo elettrogeno esterno trifase di adeguata potenza. Nella dotazione del container, dovrà essere previsto un cavo elettrico (3F + N + PE) della lunghezza di 20 metri, che consenta di effettuare il collegamento tra il container e la fonte di energia esterna. Detto cavo di alimentazione elettrica, dovrà essere di tipo H07RN-F di adeguata sezione, intestato alle estremità con presa/spina di tipo interbloccato con grado di protezione IP67 (decontattore Marechal), esso dovrà essere avvolto su aspo con ruote e maniglie per il trasporto/spostamento e di manovella per l arrotolamento. Durante la fase di trasporto il citato materiale dovrà essere stivato ed ancorato all interno del container. (1) Quadro Elettrico Il quadro elettrico di distribuzione del container dovrà essere di dimensioni adeguate, con disposizione razionale dei comandi e delle protezioni, sistemato in posizione accessibile tale da consentire con facilità l attivazione ed il controllo dell intero apparato e di ogni singola macchina/utenza, anche con l ausilio di segnalazioni luminose; dovrà inoltre essere dotato di targhette chiaramente leggibili, indelebili ed in lingua italiana, indicative della funzione di ciascun dispositivo installato. Tutti i cavi di collegamento dal quadro ai singoli utilizzatori dovranno essere attestati su morsettiera con idonea siglatura. Il quadro elettrico, costruito secondo la normativa CEI vigente, dovrà avere grado di protezione non inferiore a IP 55 e dovrà essere dotato per ogni linea in partenza, delle protezioni contro i contatti diretti, indiretti, il sovraccarico ed il corto circuito. La tensione di alimentazione in ingresso nel quadro dovrà essere controllata da un relè voltmetrico protetto da fusibile e spia di controllo che disalimenta l intero impianto nel caso di tensione oltre i limiti preimpostati e da un relè di sequenza fasi al fine di garantire il corretto funzionamento delle macchine ruotanti. Il quadro elettrico dovrà, inoltre, essere dotato di un contaore che registri il tempo di funzionamento dell intero impianto. All esterno del quadro elettrico, su apposito quadretto, dovranno essere installati i seguenti dispositivi: un pulsante di emergenza del tipo a fungo che, se azionato, metta fuori tensione tutto l impianto in caso di necessità; una presa di corrente a 12 V c.c. per l alimentazione della lampada ricaricabile portatile in dotazione al complesso; una presa 16 A (F+N+PE) 230 V c.a. di tipo Schuco; una presa 16 A (3F+N+PE) 400 V c.a. di tipo CEE. Tutte le masse delle utenze elettriche, saranno connesse a terra tramite cavi di protezione (P.E.) facenti capo ad un nodo equipotenziale, posizionato all interno del quadro elettrico, a sua volta collegato all impianto di terra del sistema di alimentazione. Nel caso di utilizzo isolato del complesso e qualora il sistema di alimentazione non fosse dotato di conduttore di Protezione Elettrica, dovrà essere possibile il collegamento a terra dell impianto elettrico in argomento. Pertanto il citato nodo equipotenziale dovrà essere collegato ad un morsetto, installato sul perimetro esterno del container, che a sua volta dovrà essere collegato, tramite idoneo cavo, a un impianto di terra campale facente parte della dotazione del complesso in acquisizione. (2) Linee elettriche Le linee elettriche per l alimentazione delle utenze all interno del container, dovranno essere realizzate mediante cavi multipolari protetti meccanicamente all interno di tubi flessibili di tipo pesante, posati su passerella metallica in acciaio zincato installata a soffitto, l installazione dovrà garantire un grado di protezione minimo IP55. 11/56

13 Da detta passerella, in prossimità delle macchine, si effettueranno le calate, realizzate con tubolari a sezione rettangolare di acciaio inox. Tali tubolari verranno utilizzati per il passaggio delle linee elettriche e come supporto per le prese dalle quali verranno alimentate le macchine. Ai fini della sicurezza, le prese dell impianto e le spine cablate sui cavi di alimentazione delle macchine, dovranno essere di tipo interbloccato (decontattore Marechal) di adeguata portata. (3) Illuminazione L impianto di illuminazione interna dovrà prevedere una serie di plafoniere installate a soffitto, aventi grado di protezione IP65; il numero e la potenza di tali apparecchi dovrà essere tale da garantire un livello di illuminazione uniforme, non inferiore a 300 lux/m 2 a 80 cm da terra. Almeno due di dette plafoniere, dovrà funzionare anche come illuminazione di emergenza, alimentata da U.P.S. L impianto di illuminazione esterna al container dovrà prevedere la fornitura di 4 plafoniere con vetro e rete protettiva (montabili sui 4 blocchi d angolo superiori del container), aventi grado di protezione IP65; tali apparecchi dovranno essere equipaggiati con lampade di potenza tale, da garantire un adeguato livello di illuminazione. L illuminazione delle verande dovrà essere realizzata mediante n. 2 plafoniere mobili per ognuna delle due fiancate lunghe e n. 1 plafoniera mobile per ognuna delle due fiancate corte; dette plafoniere dovranno essere installate a soffitto, avere grado di protezione IP65, essere alimentate tramite una presa-spina comandata mediante un interruttore ed equipaggiate con lampade della stessa tipologia impiegata per l illuminazione interna. (4) Accessori e automatismi Dovrà essere installato un dispositivo che permetta in caso di assenza di tensione di rete, di alimentare automaticamente, tramite un UPS di potenza adeguata, quanto segue: - il circuito di rilevamento della temperatura dell acqua (con allarme ottico e acustico) e di svuotamento dell impianto idrico nel caso tale temperatura si approssimi a 0C. Al sistema di allarme dovranno essere collegate due elettrovalvole di scarico che provvederanno allo svuotamento automatico dell impianto qualora nessun operatore intervenga entro un tempo preimpostato dall inizio dell allarme. L automatismo descritto dovrà anche intervenire per disinserire l alimentazione elettrica della pompa. - l alimentazione di n. 2 lampade con funzione di emergenza per almeno un ora. Inoltre il complesso dovrà essere dotato di: - n. 2 termoventilatori elettrici dotati di termostato, che provvederanno in automatico a mantenere la temperatura interna al container tale da impedire il congelamento dell acqua nell impianto idrico e di scarico, quando le condizioni ambientali esterne più rigide lo richiedano; - n. 2 estrattori dell aria satura di vapori, eventualmente presente all interno del complesso, a velocità variabile, comandati manualmente. f. IMPIANTO IDRICO E DI SCARICO Il complesso dovrà essere dotato di impianto idrico e di carico/scarico realizzato in conformità alla normativa vigente in materia ed idoneo a garantire, in assoluta sicurezza di funzionamento, le prestazioni richieste. (1) Impianto idrico di carico L impianto idrico dovrà essere dotato di: - una pompa autoadescante di adeguata potenza, portata e prevalenza per il prelievo dell acqua; - sistemi di prefiltraggio e filtraggio fine dell acqua di adduzione; 12/56

14 - riduttore di pressione completo di manometro a valle della pompa; - dispositivo per il mantenimento della corretta pressione di esercizio preferibilmente elettromeccanico (autoclave). L impianto idrico dovrà essere realizzato per poter funzionare nei seguenti due modi: - con prelievo dell acqua da fonti ausiliarie come cisterne, serbatoi, ecc.; - con allacciamento a rete idrica urbana o altra fonte in pressione; a tale scopo dovrà essere presente un riduttore di pressione tarabile da 2 bar a 8 bar a monte della pompa e del by-pass. Per l alimentazione idrica del complesso dovrà esser fornita una tubazione flessibile in gomma di diametro adeguato, lunghezza 15 metri completa di valvola di fondo da collegare tra il bocchettone di carico acqua e la sorgente idrica. A servizio di ciascuna lavacentrifuga dovrà essere installato un boiler elettrico di capacità almeno pari a 50 litri, necessario per assicurare il pre-riscaldamento dell acqua da inviare alla macchina, accorciando così i tempi necessari per completare i lavaggi. L alimentazione elettrica dei boiler dovrà essere disinserita in automatico nel caso in cui la pressione dell acqua in ingresso fosse inferiore a 0,5 bar; ciò al fine di preservare i boiler dal funzionamento a vuoto. In sintesi, riepilogando quanto già espresso nella parte Accessori e automatismi l impianto idrico dovrà essere dotato di: - un pulsante a fungo, installato sul quadro elettrico, che consenta di scaricare le tubazioni tramite le elettrovalvole; - due valvole a sfera installate in parallelo alle elettrovalvole, da azionare manualmente nel caso di malfunzionamento di queste ultime; - un automatismo alimentato da UPS che consenta di svuotare l impianto nel caso di assenza di tensione per un periodo di tempo superiore ai trenta minuti. Tutto l impianto idrico dovrà essere progettato considerando le pendenze idonee ad assicurare il completo svuotamento delle tubazioni, impedendo la stagnazione di acqua che in caso di temperature sotto 0 C, potrebbero provocare danni all impianto. (2) Impianto di scarico L impianto di scarico dovrà comprendere una vasca di raccolta acque in acciaio inox, da almeno 250 litri, dotata di pompa in acciaio inox, con adeguata portata e prevalenza comandata da sonda di livello. Tale vasca dovrà provvedere alla raccolta e al convogliamento delle acque di scarico delle macchine e dei boiler al bocchettone di scarico del complesso. La vasca dovrà essere dotata di un rubinetto di scarico, posizionato nella parte inferiore, per consentire lo svuotamento manuale dell acqua prima di un periodo di inattività del complesso. Le acque di scarico dovranno poter essere convogliate, tramite una tubazione flessibile di adeguato diametro e di almeno 10 m di lunghezza, alla rete fognaria se disponibile o, in alternativa, in un serbatoio in PVC da litri in dotazione al complesso. Il serbatoio dovrà essere dotato di: - una valvola automatica per lo sfiato dell aria; - un attacco rapido per il collegamento della relativa tubazione in gomma (di carico acqua o scarico acque reflue); - una valvola di scarico per lo svuotamento del contenuto; - uno spioncino per la visualizzazione dello stato di riempimento. Della rispondenza dell impianto idrico e di scarico alla normativa vigente la ditta costruttrice dovrà produrre idonea certificazione ai sensi del DM 37/08. g. VERNICIATURA ESTERNA I container dovranno essere verniciati esternamente e nelle parti che lo consentono con pittura di colorazione policroma rispondente alle Specifiche Tecniche E/PV 1525 B e E/PV 1527 B di cui alla 13/56

15 raccolta di specifiche tecniche TER A000 della DGAT, secondo lo schema di colorazione riportato in Appendice 1 (viste ). Lo spessore totale della verniciatura (primer e finitura) dovrà essere non inferiore a 100 ± 5 mm. h. MANUTENZIONE Tutti i componenti del complesso dovranno richiedere limitate operazioni di ispezione, regolazione e manutenzione. Le stesse dovranno poter essere effettuate a cura dello stesso personale preposto alla sua conduzione seguendo le prescrizioni del manuale di uso e manutenzione di cui al successivo para 4. i. ACCESSORI - RICAMBI ATTREZZI (1) Accessori Il complesso dovrà essere dotato di: - n. 2 tende policrome in tessuto spalmato PVC, complete di sacca di contenimento in tessuto impermeabilizzato, per la protezione dei lati lunghi del container dagli agenti atmosferici; - n. 2 tende policrome in tessuto spalmato PVC, complete di sacca di contenimento in tessuto impermeabilizzato, per la protezione dei lati corti del container dagli agenti atmosferici; - n. 1 un telo ombreggiatore policromo completo di tutti gli accessori (paleria, tiranti, ecc) e di sacca di contenimento in tessuto impermeabilizzato; - n. 1 set completo di contropuntoni per il sostegno di sicurezza delle tettoie; - n. 1 set completo di profilati per il montaggio di corrimani, battipiedi e ringhiere delle passerelle; - n. 1 serbatoio flessibile in PVC da litri; - n. 1 estintore portatile a polvere da 6 kg di tipo approvato e avente capacità relativa di estinzione almeno 34 A 233 B-C; - n. 1 tubazione in gomma flessibile per carico acqua, con attacco UNI 45, lunghezza m 15 completa di valvola di fondo; - n. 1 tubazione in gomma flessibile per scarico acqua, con attacco UNI 45, lunghezza m 10; - n. 1 tubazione in gomma flessibile per il lavaggio del pavimento, diametro mm 12, lunghezza m 6; - n. 1 braca completa di funi e accessori (ganci, grilli, ecc.), adeguati alla portata (con coefficiente di sicurezza 6), per il sollevamento del complesso a mezzo autogrù (quando non utilizzata la braca dovrà essere stivabile in apposita cassetta metallica con coperchio facente parte del complesso); - n. 1 cavo di alimentazione elettrica (di lunghezza almeno pari a 20 m) con relativo aspo per collegamento elettrico del complesso; - n. 1 adattatore Marechal-CEE realizzato mediante uno spezzone di cavo (lung. 1,5 m) alle cui estremità saranno intestate una presa Marechal e una spina volante CEE della stessa portata o immediatamente superiore. - n. 1 impianto dispersore di terra (minimo n. 2 picchetti verticali), con conduttori da collegare ai picchetti e al nodo di terra mediante morsetti a vite/bullone; - n. 1 lampada portatile a 12 V dotata di cavo di lunghezza almeno pari a 10 m e spina per il collegamento in apposta presa sul quadro elettrico; - dispositivi per il livellamento a terra del complesso, a comando manuale; - n. 8 ceste per panni in PVC (n. 4 forate e n. 4 chiuse); - n. 2 macchinette per l immatricolazione dei sacchetti e dei singoli indumenti. (2) Ricambi Il complesso dovrà essere dotato di una appropriata serie di ricambi per quelle parti che più frequentemente sono soggette a danneggiamento, logorio o perdita in conseguenza dell impiego 14/56

16 (n. 10 lampade della stessa tipologia e potenza di quelle installate nel complesso, n. 2 cartucce per il filtro dell impianto idrico, serie fusibili, serie lampade spia) e che possono essere sostituite sul campo da personale non specializzato. (3) Attrezzi Il complesso dovrà essere dotato di una serie di attrezzi, di seguito indicati, contenuti in apposita cassetta, necessari e idonei per l effettuazione delle operazioni di messa in opera dell impianto e di manutenzione ordinaria sul campo. In particolare la cassetta porta attrezzi conterrà: - una chiave a pappagallo; - un set completo di cacciaviti a taglio e croce; - una serie chiavi combinate 6/22; - una serie chiavi esagonali 3/12; - una serie chiavi francesi; - un tester digitale professionale; - una serie di chiavi a forchetta doppie UNI mm; - un martello da 300 g; - una pinza universale isolante; - una chiave per ugello bruciatore; - una chiave per tubi da 45; - una chiave regolabile a rullino media; - un giratubo medio; - un cercafase. Tutti gli accessori, ricambi e attrezzi in dotazione a ciascun complesso dovranno essere adeguatamente confezionati e dotati di opportuni sistemi di fissaggio per assicurare la sicurezza durante il trasporto all interno del complesso. 15/56

17 2. N.2 SHELTER BAGNI CAMPALI a. GENERALITÀ (1) Esigenza operativa di base I container per servizi igienici, definiti nelle presenti condizioni tecniche, dovranno essere caratterizzati da una struttura che abbini autonomia funzionale, mobilità totale per assicurare tempestività d intervento, rapidità di spiegamento, rusticità strutturale, sicurezza del personale utilizzatore e semplicità di impiego. (2) Configurazione Ogni container servizi igienici (nel seguito denominato più genericamente complesso), alloggiato in un container ISO 1C, dovrà essere costituito da: - struttura metallica; - cabine servizi igienici; - impianto elettrico; - impianto idrico (carico/scarico); - impianto termico; - tende per la protezione dalle intemperie dell accesso alle cabine servizi igienici; - sistema di livellamento, di tipo smontabile, a comando manuale; - accessori, ricambi e attrezzi, definiti nel seguito. Ciascun complesso, dovrà essere: - realizzato con l impiego di materiali e apparecchiature tecnologicamente avanzate, - alimentabile da sorgente trifase con tensione 400/230 V, frequenza 50 Hz; - idoneo ad operare a terra su fondo compatto senza alcuna predisposizione, ad eccezione del livellamento, e nelle condizioni imposte dalle varie situazioni logistico operative di seguito indicate; - manutenzionabile, riparabile e conservabile senza particolari difficoltà. b. REQUISITI OPERATIVI (1) Prestazioni I complessi dovranno essere idonei ad assicurare, nel rispetto delle vigenti norme igienico sanitarie e di sicurezza, il soddisfacimento delle esigenze connesse con l igiene personale degli utenti. I tempi di spiegamento e di messa a regime del complesso, una volta posizionato sul luogo d impiego ed avendo a disposizione quattro persone, non dovranno essere superiori a 60 minuti. Per spiegamento e messa a regime del complesso si intende nell ordine: - livellamento del complesso sul terreno; - apertura portelloni; - montaggio tende; - allacciamento alla rete elettrica; - allacciamento alla rete idrica; - allacciamento alla rete di scarico; - avviamento caldaia. (2) Mobilità (a) Trasportabilità Ciascun complesso, installato su container ISO 1C, dovrà essere idoneo al trasporto su: - ferrovia; - nave; 16/56

18 - autocarro (con pianale scarrabile APS, munito di dispositivo CHU, e non) in grado di trasportare container tipo ISO 1C, per via ordinaria e per brevi tratti su terreno a fondo naturale di media preparazione. (b) Movimentazione Ciascun complesso dovrà essere facilmente movimentabile impiegando, oltre al sistema di sollevamento e caricamento proprio dei pianali scarrabili, un autogrù o un idoneo carrello elevatore dotato di forche ISO oppure di spreader. (3) Condizioni ambientali di impiego I servizi igienici in approvvigionamento dovranno essere idonei all impiego continuativo di tipo campale: - negli ambienti caratteristici delle zone colpite da calamità naturali; - in zone caratterizzate da ambiente marino molto aggressivo e raffiche di vento con sabbia; - altitudine non superiore a m sul livello del mare; - nelle condizioni climatiche stabilite dallo STANAG 4370 Ed. 3 (AECTP 200), zone A1 e C0 e quindi con temperature variabili tra -19 C e +49 C in fase operativa, e fra -21 C e +71 C in fase di stoccaggio. In dette condizioni limite d impiego, per permettere il corretto funzionamento dei complessi, verranno adottate le necessarie predisposizioni (coibentazione, riscaldamento e interramento delle tubazioni). Queste ultime, poiché non possono essere definite a priori in quanto dipendono da diversi fattori (condizioni ambientali, tipologia terreno, ecc ) dell ambiente operativo d impiego, non fanno parte della presente fornitura. c. CARATTERISTICHE TECNICHE E DESCRIZIONE DEI COMPLESSI (1) Configurazione Tutti i complessi dovranno essere strutturati in modo tale da risultare idonei a soddisfare gli scopi delineati ai paragrafi precedenti. Dovranno inoltre possedere caratteristiche tecnologicamente avanzate e tali da garantire, in ogni situazione di impiego, preminenti proprietà di: - funzionalità; - celerità di spiegamento e messa a regime; - facilità e praticità di impiego; - robustezza, durata e facile manutenzione. In ogni complesso dovranno essere ricavate due zone distinte e separate: - una prima zona, posta ad un estremità del container, suddivisa in due vani tecnici, uno per la centrale termica e (in scomparto separato) per lo stivaggio degli accessori, ricambi e attrezzi necessari alla movimentazione al dispiegamento ed al funzionamento del complesso; l altro per il serbatoio del gasolio, e (in scomparto separato) per le tende e il quadro elettrico; nella zona sottostante il pavimento di detti ambienti dovrà trovare alloggiamento un serbatoio in acciaio inossidabile per la raccolta delle acque reflue, con la relativa pompa di rilancio e trituratore; - la seconda zona dovrà essere destinata a dieci cabine servizi igienici, disposte su due file parallele con le aperture di accesso rivolte verso l esterno. Nella zona sottostante le cabine servizi igienici dovrà essere ospitato l impianto di scarico, mentre nell intercapedine tra le due file di cabine dovranno essere posati in opera gli impianti di distribuzione elettrica, idrica, e di riscaldamento. 17/56

19 (2) Dimensioni e peso Le dimensioni di ciascun container, nella configurazione logistica di trasporto, dovranno essere conformi allo standard civile ISO 1C Norme ISO 668 e UNI 7011/72. Il peso di ciascun container dovrà essere il più contenuto possibile e comunque tale da garantire, anche con un appropriata distribuzione delle masse, la migliore stabilità e attitudine alla movimentazione. In ogni caso il peso di ciascun container, in configurazione logistica da trasporto (impianti vuoti, pieno di gasolio, accessori, ricambi e attrezzi presenti), non dovrà superare i kg. (3) Container ISO 1C (a) Struttura I container, essendo destinati all uso campale, dovranno essere strutturati e costruiti in modo da garantire la tenuta stagna contro gli agenti atmosferici, la sabbia e l ingresso di insetti e altri animaletti nell intercapedine delle pareti e nell interno dei container stessi. Gli elementi della struttura portante dovranno essere collegati mediante saldatura continua a perfetta tenuta stagna. I montanti d angolo, realizzati in lamiera pressopiegata di spessore almeno pari a 4 mm dovranno essere saldati ai blocchi d angolo ISO del basamento e del tetto; tale struttura dovrà consentire all insieme di sopportare senza danneggiamenti le seguenti sollecitazioni, dovute a: - impilamento di almeno n. 2 container ISO 1C a pieno carico; - sovraccarico di neve non inferiore a 100 dan/m 2 ; - movimentazione e sollevamento, con un autogrù, con carrello elevatore di adeguata portata, con il sistema di caricamento proprio degli APS (Autocarri a Pianale Scarrabile in dotazione all E.I.) anche a mezzo CHU (Container Handling Unit); I rivestimenti in lamiera grecata dei portelloni dovranno essere saldati in continuo al telaio degli stessi. La superficie esterna del tetto del complesso dovrà essere di tipo piano e impermeabilizzato, e trattata con antisdrucciolo, in quanto dovrà essere praticabile dal personale operatore; inoltre essa dovrà essere realizzata in modo tale da favorire il deflusso delle acque piovane. II tetto dovrà essere dotato, esternamente e in posizione centrale, di una piastra in acciaio, al fine di garantire la protezione dalla caduta accidentale del gancio dell autogrù, e dovrà essere in grado di resistere ad un carico di 300 kg uniformemente distribuito su un area di 600x300 mm (UNI ). Il container dovrà essere dotato di approvazione CSC ai fini della sicurezza (Legge 3 febbraio 1979 n.67) e omologazione UIC per il trasporto ferroviario internazionale. Qualora il complesso fosse ottenuto per trasformazione/modifica di container già certificato CSC, lo stesso dovrà essere sottoposto nuovamente a verifica, per l ottenimento della certificazione CSC nella nuova configurazione. (b) Dispositivi di ancoraggio II container ISO 1C dovrà poter essere facilmente ancorato in modo solidale al pianale dell autocarro mediante n. 4 twist lock standard ISO facenti parte delle normali dotazioni degli autocarri con pianali scarrabili. (c) Aperture Per consentire l accesso alle cabine dei servizi igienici il container dovrà essere realizzato in modo tale che le due fiancate lunghe possano aprirsi a compasso nella parte mediana longitudinale (vds. Appendice n. 2). Per cui le fiancate in argomento dovranno essere dotate di: 18/56

20 - n. 1 portellone con funzione di tettoia, incernierato al longherone superiore, apribile verso l esterno, corredato di: bandelle in gomma per impedire infiltrazioni di acqua piovana; n. 2 molle a gas per facilitarne l apertura; n. 2 chiusure con maniglia a scatto; n. 3 contropuntoni di stazionamento dotati di paraspigoli inferiori; parete esterna costituita da telaio in acciaio e tamponamento in lamiera grecata parete interna tamponata con pannelli sandwich verniciati in colore RAL n. 1 portellone con funzione di piano calpestabile, incernierato al longherone inferiore, apribile verso l esterno con apposito meccanismo motoriduttore, corredato di: n. 2 chiusure con maniglia a scatto; n. 2 o più mensole di sostegno a scomparsa, dotate di sistema di bloccaggio contro lo scorrimento accidentale delle stesse; telaio in acciaio e tamponamento esterno in lamiera grecata; piano del lato interno (calpestabile) in alluminio mandorlato antisdrucciolo; ringhiera smontabile, conforme alle normative di sicurezza dotata di protezioni orizzontali e battipiede da fissare saldamente fra struttura e contropuntoni della copertura che, in configurazione di trasporto, dovrà essere stivata in apposita sacca all interno del complesso. Al fine di agevolare l accesso ai piani di calpestio costituiti dai portelloni inferiori in posizione aperta, dovranno essere forniti in dotazione al complesso n. 4 predellini inclinati da posizionare a terra. Tettoie e piani di calpestio, devono essere realizzati in modo che nella configurazione chiusa siano parzialmente sovrapposti per garantire l ermeticità delle chiusure ed impedire infiltrazioni di polveri o sabbia, tutte le chiusure e i battenti, devono essere dotati di guarnizioni a tenuta in gomma EPDM. Per agevolare il montaggio, l ispezione e la manutenzione della centrale termica e del quadro elettrico, il vano tecnico dovrà essere dotato di due porte situate sui lati lunghi del container, protette superiormente dalla stessa tettoia che sovrasta gli accessi delle cabine servizi igienici, attraverso cui dovrà essere possibile effettuare le normali operazioni di conduzione del container e di controllo della centrale termica. Sul lato corto adiacente dovranno essere ricavate due porte di cui una dovrà consentire l accesso al vano tecnico per poter effettuare le operazioni relative all impianto di adduzione dell acqua, la facile estrazione della caldaia in caso di riparazione o di sostituzione e il prelievo degli accessori, ricambi e attrezzi necessari alla movimentazione, al dispiegamento ed al funzionamento del complesso, mentre l altra, dovrà essere apribile indipendentemente dalla precedente, per consentire l accesso al vano in cui dovranno essere collocati il serbatoio del gasolio, la pompa di riempimento dello stesso, le tende e i serbatoi flessibili. Sotto il pavimento del vano tecnico dovrà essere collocato il serbatoio di raccolta delle acque reflue dotato di pompa trituratrice per il rilancio delle stesse in un impianto fognario o in un serbatoio flessibile. Sul pavimento del vano dovrà essere presente una botola che consenta l accesso alla pompa e alle relative sonde di livello per il funzionamento automatico della stessa. Sempre sul pavimento del vano dovrà essere presente la saracinesca per lo svuotamento manuale del serbatoio. (d) Pavimento, tetto e pannelli per coibentazione La struttura portante del basamento del complesso dovrà essere composta dai longheroni perimetrali in acciaio zincato e da traverse disposte in modo tale da suddividere l area di base in quadrati con dimensione massima cm 60 x cm 60, anche esse in acciaio zincato. 19/56

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