Modulo DISPOSITIVI DI SICUREZZA E RIVELAZIONE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Modulo DISPOSITIVI DI SICUREZZA E RIVELAZIONE"

Transcript

1 Facoltà di Ingegneria Master in Sicurezza e Protezione Modulo DISPOSITIVI DI SICUREZZA E RIVELAZIONE IMPIANTI DI RIVELAZIONE INCENDI Docente Fabio Garzia Ingegneria della Sicurezza w3.uniroma1.it/sicurezza w3.uniroma1.it/garzia fabio.garzia@uniroma1.it

2 FINALITA' Lo scopo di un sistema di rivelazione automatica d incendio è quello di rivelare l incendio nel minor tempo possibile e di dare un allarme, cosicché interventi appropriati possano avvenire (sfollamento degli occupanti, avviso dei Vigili del Fuoco, azionamento automatico dei sistemi di spegnimento). La segnalazione di allarme deve essere data in modo visibile e udibile nell area sorvegliata o nelle sue immediate vicinanze e deve permettere la rapida e precisa identificazione dell area di pericolo. La normativa tecnica, riguardante la progettazione, l installazione e l esercizio dei sistemi fissi di rivelazione e segnalazione incendi e dei loro componenti è fondamentalmente costituita dalle norme UNI 9795 e UNI EN 54.

3 COMPOSIZIONE IMPIANTO

4 FASI DI SVILUPPO DELL INCENDIO Ogni tipo di fuoco produce, sia pure in maniera diversa e in tempi diversi, fumi, radiazioni luminose e calore. Tali elementi possono comunque essere prodotti da fonti differenti dal fuoco. L incendio può avere immediatamente uno sviluppo violento oppure attraversare alcune fasi di graduale evoluzione prima di svilupparsi in modo violento, in funzione del tipo di combustibile. Nel caso di gas combustibili e di liquidi o solidi infiammabili, che si sono al di sopra del loro punto di infiammabilità, se la miscela combustibile-aria si trova entro il campo di infiammabilità l incendio ha luogo immediatamente con sviluppo di fiamme. I materiali solidi quali legno, rivestimenti di cavi elettrici, fibre tessili, legno, imballaggi, materie plastiche, gomma, ecc., posti a contatto con una fonte di accensione di sufficiente energia, passano attraverso varie fasi via via che la temperatura aumenta.

5 TIPI DI RIVELATORI DI INCENDIO FENOMENO RIVELATO 1) Rivelatori termici; 2) Rivelatori di fumo; 3) Rivelatori di fiamma; 4) Rivelatori di gas. METODO DI RISPOSTA 1) Rivelatore statico (intervento se la temperatura supera un certo valore per un tempo sufficiente); 2) Rivelatore differenziale (allarme se la differenza tra due grandezze del fenomeno misurato in due o più luoghi supera un certo valore per un tempo sufficiente); 3) Rivelatore velocimetrico (allarme quando la rapidità di cambiamento del fenomeno misurato nel tempo supera un certo valore per un tempo sufficiente). CONFIGURAZIONE DEL RIVELATORE 1) Rivelatore puntiforme; 2) Rivelatore a punti multipli; 3) Rivelatore lineare. Esistono anche classificazioni che riguardano la possibilità di riarmare i rivelatori dopo l intervento e le possibilità di smontaggio per controllo e manutenzione.

6 RIVELATORI TERMICI Sono rivelatori sensibili all aumento di temperatura. Ad elemento fusibile: la fusione dell elemento sensibile composto da leghe eutettiche (che viene fissata dai 57 C in su) libera l orifizio di una tubazione di piccolo diametro che contiene gas compresso o aziona un interruttore elettrico. A bulbo di vetro: Analogo al sistema precedente ma utilizza la dilatazione di un liquido per la rottura del bulbo. A filo continuo: costituiti da una coppia di fili di acciaio separati da guaine isolanti termoplastiche, complessivamente racchiusi in una guaina protettiva esterna. Ad elemento bimetallico: costituito da un elemento bimetallico con differenti coefficienti di dilatazione termica: scaldandosi si deforma aprendo o chiudendo un contatto elettrico. Elettronici: termovelocimetrici, statico-velocimetrici.

7 RIVELATORI DI FUMO A camera di ionizzazione: sensibili agli aerosol invisibili e visibili (0,01 1 µm), si basano sulla capacità dei gas ionizzati di condurre elettricità quando vengono posti in un campo elettrico. Per aumentare la precisione si utilizzano due camere: una sigillata di riferimento e una aperta per la misura. L isotopo radioattivo maggiormente utilizzato è l americio 241. L attività globale della sorgente sigillata non deve superare i 20 µci (microcurie). Ottici: sono sensibili alle particelle di fumo con diametro superiore a 0,25 µm e presentano una maggiore sensibilità rispetto ai rivelatori precedenti per particelle di diametro superiore a 0,4 µm.

8 RIVELATORI DI FUMO Ottici ad attenuazione di luce: utilizzano l effetto di attenuazione della luce provocata dalle particelle solide o liquide sospese nell aria. Possono essere del tipo lineare o puntiforme. I rivelatori del tipo lineare sono costituiti da: 1) sorgente luminosa o IR continua o a impulsi di potenza opportuna; 2) sistema ottico di collimazione del fascio luminoso o IR; 3) fotorivelatore. La sorgente viene posizionata ad una estremità dell area protetta mentre il fotorivelatore all estremità opposta. I rivelatori di 1) sorgente luminosa o IR continua o a impulsi di potenza opportuna; 2) sistema ottico; 3) camera di rivelazione e camera di riferimento sigillata; 4) doppio fotorivelatore (uno per ciascuna camera).

9 RIVELATORI DI FUMO Ottici a diffusione di luce: utilizzano l effetto di diffusione laterale della luce provocata dalle particelle solide o liquide sospese nell aria (effetto Tyndall). I rivelatori ottici a diffusione sono costituiti da: 1) camera di comunicazione con l atmosfera ambiente per mezzo di aperture che non consentono l ingresso della luce dall esterno; 2) sorgente luminosa o IR di potenza opportuna (LED); 3) sistema ottico di collimazione che indirizza il fascio su di una superficie opposta che assorbe la luce; 4) un tubo derivato dalla camera con un opportuno angolo rispetto alla direzione del fascio in fondo al quale è posizionato un fotorivelatore. In presenza di fumo parte della luce viene diffusa nel tubo e rivelata dal fotorivelatore che genera un allarme.

10 RIVELATORI DI FIAMMA I rivelatori di fiamma sono dispositivi sensibili alle radiazioni elettromagnetiche prodotte sia da fiamme che da corpi incandescenti. A raggi infrarossi: costituiti da un sistema di filtri e lenti che eliminano le radiazioni di lunghezza d onda non desiderate e focalizzano l energia elettromagnetica su di un fotorivelatore opportuno. Rispondono soltanto alla radiazione IR della fiamma che può sfarfallare ad una frequenza tipica compresa tra 5 e 30 Hz. A raggi ultravioletti: costituiti da sensori insensibili alla radiazione UV prodotta dal sole o dalle sorgenti artificiali ma purtroppo sensibili alla radiazione UV prodotta da saldatori ad arco o da comuni archi elettrici. Sono per lo più sensori allo stato solido composti da carburo di silicio o nitruro di alluminio o da tubi a gas.

11 UTILIZZO DEI RIVELATORI A bulbo di vetro o fusibile: impianti petroliferi, di raffinazione, installazioni non presidiate all aperto. A camera di ionizzazione: cabine elettriche, sale quadri, cunicoli di cavi, sistemi di elaborazione dati, centrali di telecomunicazione. Ottici: utilizzi analoghi ai sensori a camera di ionizzazione e spesso insieme ad essi. I sensori di tipo lineare vengono utilizzati per il controllo degli incendi di vaste aree ove sono presenti materiali che possono produrre fumi. Rivelatori IR o UV: per il controllo di aree e macchinari sia all interno che all esterno in quanto non influenzati dal movimento dell aria al contrario delle due famiglie precedenti. Manuali: in tutti i casi in cui viene installato un sistema automatico di rivelazione incendi. Possono essere a leva o a pulsante e sono protetti da contro l azionamento accidentale, i danni meccanici e la corrosione.

IMPIANTI DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE INCENDIO IN RELAZIONE ALLE AREE DA PROTEGGERE

IMPIANTI DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE INCENDIO IN RELAZIONE ALLE AREE DA PROTEGGERE IMPIANTI DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE INCENDIO IN RELAZIONE ALLE AREE DA PROTEGGERE LA RIVELAZIONE INCENDIO IN RELAZIONE ALLE AREE DA PROTEGGERE Lo scopo che si prefigge la rivelazione automatica degli

Dettagli

IMPIANTI DI RIVELAZIONE INCENDIO. Ing. PAOLO MAURIZI Corso 818/84

IMPIANTI DI RIVELAZIONE INCENDIO. Ing. PAOLO MAURIZI Corso 818/84 IMPIANTI DI RIVELAZIONE INCENDIO Ing. PAOLO MAURIZI Corso 818/84 GENERALITA E OBIETTIVI Misure di protezione incendi Protezione di tipo attivo Salvaguardia della incolumità delle persone (attraverso un

Dettagli

CONTROLLO INIZIALE E MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI RIVELAZIONE INCENDI

CONTROLLO INIZIALE E MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI RIVELAZIONE INCENDI Milano, Gennaio 2012 NORMA UNI 11224 GIUGNO 2011 CONTROLLO INIZIALE E MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI RIVELAZIONE INCENDI Gà la norma UNI 9795/2010 Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione

Dettagli

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO La presente guida mette in risalto solo alcuni punti salienti estrapolati dalla specifica norma UNI 9795 con l

Dettagli

Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti e dispositivi di protezione antincendio

Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti e dispositivi di protezione antincendio Impianti Meccanici 1 Danni provocati dagli incendi negli stabilimenti : - diretti : distruzione di macchinari, impianti, merci. - indiretti : mancata produzione Mezzi di prevenzione e Provvedimenti di

Dettagli

Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti industriali 2-2012 1

Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti industriali 2-2012 1 Impianti industriali 2-2012 1 RIFERIMENTI NORMATIVI D.M.10/03/98 Criteri generali di sicurezza e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro D.M.04/04/98 Elenco attività normate (soggette a CPI)

Dettagli

SEMINARIO ANTINCENDIO La progettazione di un impianto di rivelazione incendi in base alle norme EN 54 e UNI 9795-2010

SEMINARIO ANTINCENDIO La progettazione di un impianto di rivelazione incendi in base alle norme EN 54 e UNI 9795-2010 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI SEMINARIO ANTINCENDIO La progettazione di un impianto di rivelazione incendi in base alle norme EN 54 e UNI 9795-2010 Aggiornamenti sulla normativa e casi pratici

Dettagli

UNI EN 54 11 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio Parte 11: Punti di

UNI EN 54 11 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio Parte 11: Punti di CONVEGNO ZENITAL FORUM ANTINCENDIO 2011 Milano, 26 ottobre 2011 Ing. Maurizio D Addato Si riportano le principali: Norme EN54 PUBBLICATE ED ARMONIZZATE UNI EN 54 1 Sistemi di rivelazione e di segnalazione

Dettagli

Si classifica come una grandezza intensiva

Si classifica come una grandezza intensiva CAP 13: MISURE DI TEMPERATURA La temperatura È osservata attraverso gli effetti che provoca nelle sostanze e negli oggetti Si classifica come una grandezza intensiva Può essere considerata una stima del

Dettagli

LA NUOVA NORMA UNI 9795

LA NUOVA NORMA UNI 9795 Le modifiche Le novità Inserimento di nuovi riferimenti normativi Inserimento della UNI 7546-16 per segnalazione dei pulsanti (cartelli indicatori) Inserimento ISO 6790 per simbologia da utilizzare nei

Dettagli

SGL-Ex NOTIFIER ITALIA. Rilevatore ottico di fumo a sicurezza intrinseca. Manuale di istallazione e uso. a Pittway Company. Documento: M-670.

SGL-Ex NOTIFIER ITALIA. Rilevatore ottico di fumo a sicurezza intrinseca. Manuale di istallazione e uso. a Pittway Company. Documento: M-670. Documento: M70.1SGLITA Edizione: 10/1998 Rev. : B.1 Rilevatore ottico di fumo a sicurezza intrinseca SGLEx Manuale di istallazione e uso NOTIFIER ITALIA a Pittway Company INDICE Scopo 1 Costruzione 1 Funzionamento

Dettagli

PROTEZIONE DELLA VISTA E DEL CAPO

PROTEZIONE DELLA VISTA E DEL CAPO NORME EUROPEE PER LA PROTEZIONE DELLA VISTA Norme principali Norme per tipologia di filtro (lenti) Saldatura EN116 Requisiti di base EN169 Filtri per saldatura EN175 Dispositivi per la protezione degli

Dettagli

Classificazione dei laser

Classificazione dei laser Classificazione dei laser ATTENZIONE: i criteri di classificazione sono cambiati Classi introdotte nel 1993 Classi introdotte nel 2007 1 1 1M 2 2 3A 3B 2M 3R 3B 4 4 Che cos è la coerenza (spaziale):

Dettagli

BROCHURE QUADRO ABE_1200 CON ANALIZZATORE FISSO ABE_1000. Istruzioni operative

BROCHURE QUADRO ABE_1200 CON ANALIZZATORE FISSO ABE_1000. Istruzioni operative BROCHURE QUADRO ABE_1200 CON ANALIZZATORE FISSO ABE_1000 Istruzioni operative A.B.ENERGY S.r.l. Versione 001 www.abenergy.it Caratteristiche principali ABE_1000 analizzatore per Metano (CH4), Anidride

Dettagli

VT CONTROLLO VISIVO CORSO PER OPERATORI DI II LIVELLO TOTALE ORE : 40 PARTE 1 - PRINCIPI DEL METODO VT 1.0) FONDAMENTI DELL ESAME VT - Energia luminosa - Formazione dell'immagine - Sorgenti luminose -

Dettagli

In anticipo sul futuro. La tecnica termografica come strumento di verifica e diagnosi di malfunzionamenti

In anticipo sul futuro. La tecnica termografica come strumento di verifica e diagnosi di malfunzionamenti La tecnica termografica come strumento di verifica e diagnosi di malfunzionamenti La tecnica termografica genesi e definizioni Termografia: definizioni e principio di misura Dal greco: Scrittura del calore

Dettagli

Riflessioni sulle manutenzioni norma UNI 11224

Riflessioni sulle manutenzioni norma UNI 11224 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI COLLEGIO DEI PERITI INDUSTRIALI DI SEMINARIO ANTINCENDIO: NUOVE NORME E SISTEMI Riflessioni sulle manutenzioni norma UNI 11224 Marco Suardi Centro di formazione

Dettagli

Rivelazione Antincendio in applicazioni critiche

Rivelazione Antincendio in applicazioni critiche Strutture edilizie soggette a dilatazione e movimenti Rivelazione di fumo ad aspirazione equivalente puntiforme Rivelazione di temperatura lineare Tecnologie e casistiche applicate La rivelazione in presenza

Dettagli

LA MATERIA MATERIA. COMPOSIZIONE (struttura) Atomi che la compongono

LA MATERIA MATERIA. COMPOSIZIONE (struttura) Atomi che la compongono LA MATERIA 1 MATERIA PROPRIETÀ (caratteristiche) COMPOSIZIONE (struttura) FENOMENI (trasformazioni) Stati di aggregazione Solido Liquido Aeriforme Atomi che la compongono CHIMICI Dopo la trasformazione

Dettagli

CENTRO TESSILE COTONIERO e ABBIGLIAMENTO S.p.A. INDUMENTI CON PROPRIETA ELETTROSTATICHE EN 1149-5

CENTRO TESSILE COTONIERO e ABBIGLIAMENTO S.p.A. INDUMENTI CON PROPRIETA ELETTROSTATICHE EN 1149-5 INDUMENTI CON PROPRIETA ELETTROSTATICHE EN 1149-5 Natura dell elettricità statica L'elettricità statica è l'accumulo superficiale di cariche elettriche su di un corpo composto da materiale isolante. Tale

Dettagli

Codice Descrizione u.m. Prezzo %m.d'o.

Codice Descrizione u.m. Prezzo %m.d'o. L.16 IMPIANTO DI RILEVAZIONE INCENDI L.16.10 IMPIANTI A ZONE L.16.10.10 Centrale convenzionale di segnalazione automatica di incendio, per impianti a zone, centrale a microprocessore, tastiera di programmazione

Dettagli

L incendio Incendio a bordo 1 La normativa nel campo marittimo cura, in particolar modo, tutto quanto può essere connesso con il sinistro marittimo più frequente: l incendio a bordo. Sono previsti, nella

Dettagli

INTRODUZIONE: PERDITE IN FIBRA OTTICA

INTRODUZIONE: PERDITE IN FIBRA OTTICA INTRODUZIONE: PERDITE IN FIBRA OTTICA Il nucleo (o core ) di una fibra ottica è costituito da vetro ad elevatissima purezza, dal momento che la luce deve attraversare migliaia di metri di vetro del nucleo.

Dettagli

INDICE Manuale Volume 2

INDICE Manuale Volume 2 INDICE Manuale Volume 2 Pag. NOTA DEGLI EDITORI PREFAZIONE 1. INTRODUZIONE 1 2. DISPOSIZIONI LEGISLATIVE E RIFERIMENTI NORMATIVI 3 2.1 Principali disposizioni legislative 3 2.2 Principali norme tecniche

Dettagli

TRASDUTTORI di FORZA E PRESSIONE

TRASDUTTORI di FORZA E PRESSIONE Fra i trasduttori di forza, gli estensimetri, o stain gage, si basano sull aumento di resistenza che si produce in un filo metallico sottoposto a trazione a causa dell aumento di lunghezza e della contemporanea

Dettagli

Misuratore di potenza per fibre ottiche Sorgente luminosa per fibre ottiche

Misuratore di potenza per fibre ottiche Sorgente luminosa per fibre ottiche FOM, FOS 850, FOS 1300, FOS 850/1300 Misuratore di potenza per fibre ottiche Sorgente luminosa per fibre ottiche Foglio di istruzioni Introduzione Il misuratore FOM (Fiber Optic Meter - misuratore per

Dettagli

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 Relazione di calcolo illuminotecnico Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 PREMESSA Oggetto del seguente lavoro è il calcolo illuminotecnico da effettuarsi nel

Dettagli

Cenni sui trasduttori. Con particolare attenzione al settore marittimo

Cenni sui trasduttori. Con particolare attenzione al settore marittimo Cenni sui trasduttori Con particolare attenzione al settore marittimo DEFINIZIONI Un Trasduttore è un dispositivo che converte una grandezza fisica in un segnale di natura elettrica Un Sensore è l elemento

Dettagli

PANNELLO REMOTO PER BARRIERE 48BFC000 E 48BFC001

PANNELLO REMOTO PER BARRIERE 48BFC000 E 48BFC001 PANNELLO REMOTO PER BARRIERE 48BFC000 E 48BFC001 ART.48BFA000 Leggere questo manuale prima dell uso e conservarlo per consultazioni future 1 CARATTERISTICHE GENERALI Il terminale 48BFA000 permette di

Dettagli

Modulo DISPOSITIVI DI SICUREZZA E RIVELAZIONE

Modulo DISPOSITIVI DI SICUREZZA E RIVELAZIONE Facoltà di Ingegneria Master in Sicurezza e Protezione Modulo DISPOSITIVI DI SICUREZZA E RIVELAZIONE IMPIANTI ANTINTRUSIONE Docente Fabio Garzia Ingegneria della Sicurezza w3.uniroma1.it/sicurezza w3.uniroma1.it/garzia

Dettagli

Abitazioni private ed ambienti domestici

Abitazioni private ed ambienti domestici Abitazioni private ed ambienti domestici Sicurezza in ambienti domestici Fire Antigen rappresenta un importante passo in avanti nella prevenzione degli incendi domestici; i rapporti dell OMS evidenziano

Dettagli

Oggetto: MANUALE TECNICO BOX CO2 VALVOLE MANUALI ENFC

Oggetto: MANUALE TECNICO BOX CO2 VALVOLE MANUALI ENFC MANUALE TECNICO BOX CO2 VALVOLE MANUALI ENFC Pagina 1 di 21 DP011 rev. 2 Oggetto: MANUALE TECNICO BOX CO2 VALVOLE MANUALI ENFC DESCRIZIONE: 1. ZONA PER ELETTROMAGNETE 2. PULSANTE APERTURA EVACUAZIONE ENFC

Dettagli

Descrizione generale del prodotto

Descrizione generale del prodotto Descrizione generale del prodotto Tipologia : sistema antincendio filare Descrizione generale: I nuovi rilevatori lineari di fumo sono particolarmente idonei a soddisfare le applicazioni nel campo delle

Dettagli

Switch Sensor da incasso con tecnologia PIR

Switch Sensor da incasso con tecnologia PIR Switch Sensor da incasso con tecnologia PIR BMSA101 Descrizione Dispositivo di controllo e comando dotato di differenti sensori che grazie alla combinazione dei quali è in grado di gestire l illuminazione

Dettagli

Cap 12 12 -- Misure di vi braz di vi ioni

Cap 12 12 -- Misure di vi braz di vi ioni Cap 12 - Misure di vibrazioni Le vibrazioni sono poi da sempre uno strumento di diagnostica di macchine e sistemi meccanici 1 Le direttive CEE 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE, obbliga tutti

Dettagli

PREVENZIONE DEGLI INCENDI

PREVENZIONE DEGLI INCENDI PREVENZIONE DEGLI INCENDI M.Tedesco Premessa: a ciascuno il suo mestiere: non siamo Vigili del Fuoco Non siamo formati per estinguere grandi incendi. tel. 115 Ma tra il personale ci possono essere delle

Dettagli

Termodinamica: legge zero e temperatura

Termodinamica: legge zero e temperatura Termodinamica: legge zero e temperatura Affrontiamo ora lo studio della termodinamica che prende in esame l analisi dell energia termica dei sistemi e di come tale energia possa essere scambiata, assorbita

Dettagli

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi)

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi) Classificazione dei Sensori (raccolta di lucidi) 1 Le grandezze fisiche da rilevare nei processi industriali possono essere di varia natura; generalmente queste quantità sono difficili da trasmettere e

Dettagli

T.d.P. Fabozzi Marco ASS 4 "Medio Friuli"

T.d.P. Fabozzi Marco ASS 4 Medio Friuli ANTINCENDIO Cos è il fuoco? Cosa si può fare in caso di incendio? Come ci si deve comportare in caso di incendio? Cosa ci serve per fare il fuoco?? COMBUSTIBILE: carta, legno, vari gas, benzina, olii,

Dettagli

Filtri per la saldatura e tecniche connesse requisiti di trasmissione e utilizzazioni raccomandate

Filtri per la saldatura e tecniche connesse requisiti di trasmissione e utilizzazioni raccomandate allegato 3 - protezione personale degli occhi Allegato 3 (*) Si riportano di seguito le appendici delle norme UNI EN 169 (1993), UNI EN 170 (1993) e UNI EN 171 (1993) Protezione personale degli occhi (*)

Dettagli

Corso di tecnologia Scuola media a.s. 2010-2011 PROF. NICOLA CARIDI

Corso di tecnologia Scuola media a.s. 2010-2011 PROF. NICOLA CARIDI Corso di tecnologia Scuola media a.s. 2010-2011 PROF. NICOLA CARIDI ARGOMENTI TRATTATI: Oggetti materiali e tecnologie Classificazione dei materiali Proprietà dei materiali Proprietà chimico/fisico Proprietà

Dettagli

In accordo alla Direttiva ATEX, gli equipaggiamenti sono progettati in funzione del tipo d atmosfera nella quale possono essere utilizzati.

In accordo alla Direttiva ATEX, gli equipaggiamenti sono progettati in funzione del tipo d atmosfera nella quale possono essere utilizzati. Atmosfere potenzialmente esplosive sono presenti in diverse aree industriali: dalle miniere all industria chimica e farmacautica, all industria petrolifera, agli impianti di stoccaggio di cereali, alla

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PARMA

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PARMA UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PARMA FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA - Complesso Biotecnologico - Istituti Biologici COMPLETAMENTO PALAZZINE D e E Nr. PREZZIARIO CODICE DESCRIZIONE U. M. Prezzo % Incid. Man.

Dettagli

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile Elementi di ottica L ottica si occupa dello studio dei percorsi dei raggi luminosi e dei fenomeni legati alla propagazione della luce in generale. Lo studio dell ottica nella fisica moderna si basa sul

Dettagli

SELEZIONI CEI. Punto UNI CEI di Treviso

SELEZIONI CEI. Punto UNI CEI di Treviso Punto UNI CEI di Treviso SELEZIONI CEI S001 Raccolta Totale Norme CEI S002 Raccolta per l Elettrotecnica generale e materiali per uso elettrico S003 Raccolta per Impianti e Sicurezza di esercizio S004

Dettagli

I Fotodiodi. Rizzo Salvatore Sebastiano V B Elettronica e Telecomunicazioni

I Fotodiodi. Rizzo Salvatore Sebastiano V B Elettronica e Telecomunicazioni I Fotodiodi Il Fotodiodo Il fotodiodo è un particolare diodo che funziona come sensore ottico. Rizzo Salvatore Sebastiano V B Struttura del fotodiodo Un fotodiodo fondamentalmente è simile ad un diodo

Dettagli

SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO

SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO Le vie di esodo costituiscono il primo problema da affrontare quando si progetta la sicurezza di un edificio. Infatti, la sicurezza delle persone

Dettagli

CAPO IV - PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI

CAPO IV - PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI CAPO IV - PROTEZIONE DEI AVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI EETTROMAGNETICI Articolo 206 - Campo di applicazione 1. Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori

Dettagli

GENERATORI D ARIA GBI/GBO

GENERATORI D ARIA GBI/GBO DESCRIZIONE PER CAPITOLATO I generatori d aria calda GBI e GBO sono costituiti da un telaio in alluminio e da una pannellatura esterna in lamiera preverniciata: i pannelli sono isolati all interno con

Dettagli

MANUALE DI ISTRUZIONE ED USO SCHEDE ELETTRONICHE DI FRENATURA PER MOTORI C.A. FRENOMAT-2, FRENOSTAT R

MANUALE DI ISTRUZIONE ED USO SCHEDE ELETTRONICHE DI FRENATURA PER MOTORI C.A. FRENOMAT-2, FRENOSTAT R MANUALE DI ISTRUZIONE ED USO SCHEDE ELETTRONICHE DI FRENATURA PER MOTORI C.A. FRENOMAT-2, FRENOSTAT R Utilizzo: Le schede di frenatura Frenomat2 e Frenostat sono progettate per la frenatura di motori elettrici

Dettagli

3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH,FRPEXVWLELOL

3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH,FRPEXVWLELOL ,FRPEXVWLELOL I FRPEXVWLELOL sono sostanze capaci di bruciare, cioè in grado di dar luogo alla reazione chimica sopra descritta. Possono essere:,frpexvwlelol Solidi: ad esempio legno, carbone, carta, tessuto,

Dettagli

*HVWLRQHGHOODVLFXUH]]D 6FRSR

*HVWLRQHGHOODVLFXUH]]D 6FRSR *HVWLRQHGHOODVLFXUH]]D 6FRSR Ridurre la probabilità di sviluppo di un incendio, e poter efficacemente contenere al minimo i danni che un eventuale incendio potrebbe arrecare alle persone e alle cose. *HVWLRQHGHOODVLFXUH]]D

Dettagli

I.P.S.I.A. Di BOCCHIGLIERO. ---- Fotoemettitori e Fotorivelatori ---- Materia: Telecomunicazioni. prof. Ing. Zumpano Luigi. Filippelli Maria Fortunata

I.P.S.I.A. Di BOCCHIGLIERO. ---- Fotoemettitori e Fotorivelatori ---- Materia: Telecomunicazioni. prof. Ing. Zumpano Luigi. Filippelli Maria Fortunata I..S.I.A. Di BOCCHIGLIERO a.s. 2010/2011 -classe III- Materia: Telecomunicazioni ---- Fotoemettitori e Fotorivelatori ---- alunna Filippelli Maria Fortunata prof. Ing. Zumpano Luigi Fotoemettitori e fotorivelatori

Dettagli

Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico

Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico Rotatoria ingresso cittadella universitaria Premessa: La presente relazione tecnica è finalizzata ad indicare la caratteristiche dei principali componenti

Dettagli

Artt. 74-79 e Allegato VIII Decreto Legislativo N.81/2008

Artt. 74-79 e Allegato VIII Decreto Legislativo N.81/2008 I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI Artt. 74-79 e Allegato VIII Decreto Legislativo N.81/2008 Definizione -. qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata dal lavoratore allo scopo di proteggerlo

Dettagli

SPD: che cosa sono e quando devono essere usati

SPD: che cosa sono e quando devono essere usati Antonello Greco Gli SPD, o limitatori di sovratensione, costituiscono la principale misura di protezione contro le sovratensioni. La loro installazione può essere necessaria per ridurre i rischi di perdita

Dettagli

Impianti di rilevamento fumi (Norme di installazione)

Impianti di rilevamento fumi (Norme di installazione) Norme di installazione Protezione contro i contatti diretti e indiretti: La protezione contro i contatti diretti ed indiretti degli apparecchi elettrici ed elettronici presenti nell impianto e dei rispettivi

Dettagli

Indagini ed analisi Termografiche

Indagini ed analisi Termografiche Indagini ed analisi Termografiche Per termografia s'intende l'utilizzo di una telecamera a infrarossi (o termocamera), al fine di visualizzare e misurare l'energia termica emessa da un oggetto. L'energia

Dettagli

Antincendio. Corso per Volontari Operativi Generici di Protezione Civile

Antincendio. Corso per Volontari Operativi Generici di Protezione Civile Antincendio Corso per Volontari Operativi Generici di Protezione Civile realizzato secondo gli Standard Regionali in materia di Formazione per la Protezione Civile D.G.R. 4036/2007 - Scuola Superiore di

Dettagli

UNI 9795 ED.2013 - RIVELAZIONE FUMI

UNI 9795 ED.2013 - RIVELAZIONE FUMI franco zecchini (iosolo35) UNI 9795 ED.2013 - RIVELAZIONE FUMI 17 February 2015 In questo articolo tratterò un tema molto importante e tante volte preso, da parte di progettisti ed installatori un po sottogamba,

Dettagli

Sensori di Sensori di spost spos am ent ent a cont cont t at o Pot P enziom etri enziom

Sensori di Sensori di spost spos am ent ent a cont cont t at o Pot P enziom etri enziom Cap 8: SENSORI PER MISURE DI MOTO Per misure di moto intendiamo le misure di spostamenti, velocità ed accelerazioni di oggetti, di grandezze cinematiche sia lineari che angolari. Sensori di spostamento

Dettagli

ROA: effetti sulla salute e protezione dei lavoratori

ROA: effetti sulla salute e protezione dei lavoratori ROA: effetti sulla salute e protezione dei lavoratori Alessandra Cattini Dipartimento SanitàPubblica Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro Reggio Emilia ROA: effetti sulla salute Gli effetti

Dettagli

Fisica II - CdL Chimica. La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche

Fisica II - CdL Chimica. La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche La natura della luce Teoria corpuscolare (Newton) Teoria ondulatoria: proposta già al tempo di Newton, ma scartata perchè

Dettagli

I.S.I.S. Zenale e Butinone di Treviglio Dipartimento di Scienze integrate anno scolastico 2013/14

I.S.I.S. Zenale e Butinone di Treviglio Dipartimento di Scienze integrate anno scolastico 2013/14 I.S.I.S. Zenale e Butinone di Treviglio Dipartimento di Scienze integrate anno scolastico 2013/14 KIT RECUPERO SCIENZE INTEGRATE FISICA CLASSI SECONDE TECNICO GRAFICO SUPPORTO DIDATTICO PER ALUNNI CON

Dettagli

VE1000/1100 Rivelatori di movimento a tecnologia vettoriale Guida Introduzione Prodotto

VE1000/1100 Rivelatori di movimento a tecnologia vettoriale Guida Introduzione Prodotto UTC Fire & Security VE1000/1100 Rivelatori di movimento a tecnologia vettoriale Informazioni Prodotto Descrizione Prodotto: Famiglia di rivelatori di movimento a tecnologia vettoriale. Codice Prodotto:

Dettagli

ARCA, marchio di qualità per gli edifici in legno 7 ottobre 2011 MADE Rho (MI)

ARCA, marchio di qualità per gli edifici in legno 7 ottobre 2011 MADE Rho (MI) ARCA, marchio di qualità per gli edifici in legno 7 ottobre 2011 MADE Rho (MI) La sicurezza al fuoco nella progettazione e posa in opera di canne fumarie Dott.ing. Paolo Bosetti Servizio Antincendi e Protezione

Dettagli

Tesina di scienze. L Elettricità. Le forze elettriche

Tesina di scienze. L Elettricità. Le forze elettriche Tesina di scienze L Elettricità Le forze elettriche In natura esistono due forme di elettricità: quella negativa e quella positiva. Queste due energie si attraggono fra loro, mentre gli stessi tipi di

Dettagli

WGT. Sensore di temperatura per WS1 Color, WS1000 Color, KNX WS1000 Color. Dati tecnici ed avvertenze per l'installazione

WGT. Sensore di temperatura per WS1 Color, WS1000 Color, KNX WS1000 Color. Dati tecnici ed avvertenze per l'installazione IT WGT Sensore di temperatura per WS1 Color, WS1000 Color, KNX WS1000 Color Dati tecnici ed avvertenze per l'installazione Elsner Elektronik GmbH Tecnica di automazione e controllo Herdweg 7 D 75391 Gechingen

Dettagli

LA TERMOGRAFIA SPETTRO ONDE ELETTROMAGNETICHE

LA TERMOGRAFIA SPETTRO ONDE ELETTROMAGNETICHE SPETTRO ONDE ELETTROMAGNETICHE La radiazione elettromagnetica è un mezzo di trasmissione dell energia sotto forma di onde aventi entrambe le componenti elettriche e magnetiche. La sequenza ordinata delle

Dettagli

Temperatura e Calore

Temperatura e Calore Temperatura e Calore 1 Temperatura e Calore Stati di Aggregazione Temperatura Scale Termometriche Dilatazione Termica Il Calore L Equilibrio Termico La Propagazione del Calore I Passaggi di Stato 2 Gli

Dettagli

NOVITÀ SYSTEM RF ANTIFURTO RADIO MAGGIO ITALIANO

NOVITÀ SYSTEM RF ANTIFURTO RADIO MAGGIO ITALIANO NOVITÀ SYSTEM RF ANTIFURTO RADIO ITALIANO MAGGIO 2003 SICUREZZA SENZA FILI I DISPOSITIVI DI GESTIONE E CONTROLLO LE CENTRALI Il cuore del sistema è la centrale disponibile in due differenti modelli a 16

Dettagli

SEMINARIO TECNICO. Sistemi fissi di rivelazione automatica. La nuova normativa UNI9795. Il suo presente e futuro e TS EN54-14. Ing. Sergio Sanfratello

SEMINARIO TECNICO. Sistemi fissi di rivelazione automatica. La nuova normativa UNI9795. Il suo presente e futuro e TS EN54-14. Ing. Sergio Sanfratello SEMINARIO TECNICO Sistemi fissi di rivelazione automatica. La nuova normativa UNI9795. Il suo presente e futuro e TS EN54-14 Ing. Sergio Sanfratello Scopo e campo di applicazione La presente Norma descrive

Dettagli

zea zeo DESCRIZIONE CARATTERISTICHE - PROIETTORI VANTAGGI DIMENSIONI

zea zeo DESCRIZIONE CARATTERISTICHE - PROIETTORI VANTAGGI DIMENSIONI zea zeo zea zeo DESCRIZIONE Zea Zeo sono proiettori lineari che integrano la tecnologia LED, disponibili in 4 misure, in base al numero di LED: 12 24 36 o 48. Zea viene proposto con alimentatore esterno

Dettagli

Dispositivi optoelettronici (1)

Dispositivi optoelettronici (1) Dispositivi optoelettronici (1) Sono dispositivi dove giocano un ruolo fondamentale sia le correnti elettriche che i fotoni, le particelle base della radiazione elettromagnetica. Le onde elettromagnetiche

Dettagli

Corso di aggiornamento Sulla domotica

Corso di aggiornamento Sulla domotica Corso di aggiornamento Sulla domotica 2) SENSORI marcello.ferri@tiscalinet.it GLI ARGOMENTI DI OGGI Commenti sulla lezione precedente Panoramica su Sensori, Rivelatori e Attuatori Caratteristiche generali

Dettagli

D.Lgs. 81/08. Dispositivi di Protezione Individuale DPI. Tecnico della Prevenzione Dott. Sergio Biagini

D.Lgs. 81/08. Dispositivi di Protezione Individuale DPI. Tecnico della Prevenzione Dott. Sergio Biagini Dispositivi di Protezione Individuale DPI Tecnico della Prevenzione Dott. Sergio Biagini DEFINIZIONE di DPI Per DPI si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore

Dettagli

S016 Raccolta di Norme fondamentali per impianti elettrici

S016 Raccolta di Norme fondamentali per impianti elettrici 6578 CEI 0-2 0 120 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici 6366 CEI 0-10 0 110 Guida alla manutenzione degli impianti elettrici 6613 CEI 0-11 0 75 Guida alla

Dettagli

ACCESSORI INDICE SHEET TECNICI - ACCESSORI ACCESSORI. UPS ALIMENTATORE STABILIZZATO - Mod. PWS 200/5 PWS200/10 AC030 5

ACCESSORI INDICE SHEET TECNICI - ACCESSORI ACCESSORI. UPS ALIMENTATORE STABILIZZATO - Mod. PWS 200/5 PWS200/10 AC030 5 ACCESSORI INDICE SHEET TECNICI - ACCESSORI ACCESSORI NR. SHEET PAG. PANNELLI RIPETITORI ALLARMI mod. AP/1, AP/2, AP/3 e AP4 AC010 2 LAMPEGGIANTE, SIRENE, BUZZER AC020 4 UPS ALIMENTATORE STABILIZZATO -

Dettagli

Report termografia Grand Hotel S. Pellegrino Terme (BG)

Report termografia Grand Hotel S. Pellegrino Terme (BG) Report termografia Grand Hotel S. Pellegrino Terme (BG) Metodo di indagine termografica La termografia all'infrarosso è una particolare tecnica telemetrica in grado di determinare, con notevole risoluzione

Dettagli

NOTE E CONSIDERAZIONI SULLA PESATURA DI SILOS E SERBATOI CON CELLE DI CARICO

NOTE E CONSIDERAZIONI SULLA PESATURA DI SILOS E SERBATOI CON CELLE DI CARICO ADRIANO GOMBA & C. NOTE E CONSIDERAZIONI SULLA PESATURA DI SILOS E SERBATOI CON CELLE DI CARICO Installazione. Un sistema di pesatura è costituito da un serbatoio, il cui contenuto deve essere tenuto sotto

Dettagli

STILIS. armatura stradale a LED

STILIS. armatura stradale a LED armatura stradale a LED Informazioni Generali Lo STILIS è un apparecchio brevettato innovativo e d eccezionale potenza caratterizzato da un fascio luminoso generato da led sapientemente orientati (sistema

Dettagli

PROGETTO DI IMPIANTO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E DI SEGNALAZIONE ALLARME INCENDIO

PROGETTO DI IMPIANTO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E DI SEGNALAZIONE ALLARME INCENDIO Ing. Pietro Marco SIMONI Via Roncari, 39/A 21023 BESOZZO (VA) Tel/fax 0332-970793 PROGETTO DI IMPIANTO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E DI SEGNALAZIONE ALLARME INCENDIO RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA (ai sensi

Dettagli

Sonde antigelo Da utilizzare sul lato aria

Sonde antigelo Da utilizzare sul lato aria 1 821 1821P01 Sonde antigelo Da utilizzare sul lato aria Sonda attiva con capillare per la misura della temperatura minima nel campo d impiego 0 15 C Alimentazione 24 V AC Segnale d uscita 0...10 V DC

Dettagli

CENTRO TESSILE COTONIERO e ABBIGLIAMENTO S.p.A. INDUMENTI DI PROTEZIONE CONTRO L ARCO ELETTRICO IEC/EN 61482

CENTRO TESSILE COTONIERO e ABBIGLIAMENTO S.p.A. INDUMENTI DI PROTEZIONE CONTRO L ARCO ELETTRICO IEC/EN 61482 INDUMENTI DI PROTEZIONE CONTRO L ARCO ELETTRICO IEC/EN 61482 ARCO ELETTRICO corto circuito accidentale e inaspettato in impianti elettrici ad alto potenziale è un evento breve (< 1 s) si sviluppa ionizzazione

Dettagli

Corso di DISPOSITIVI E SISTEMI PER LE COMUNICAZIONI IN FIBRA OTTICA

Corso di DISPOSITIVI E SISTEMI PER LE COMUNICAZIONI IN FIBRA OTTICA Università Mediterranea di Reggio Calabria - Facoltà di Ingegneria Corso di DISPOSITIVI E SISTEMI PER LE COMUNICAZIONI IN FIBRA OTTICA Prof. Ing. Riccardo Carotenuto Anno Accademico 2007/2008-1- SOMMARIO

Dettagli

Genova 15 01 14 TIPOLOGIE DI LAMPADE

Genova 15 01 14 TIPOLOGIE DI LAMPADE Genova 15 01 14 TIPOLOGIE DI LAMPADE Le lampade a vapori di mercurio sono sicuramente le sorgenti di radiazione UV più utilizzate nella disinfezione delle acque destinate al consumo umano in quanto offrono

Dettagli

Rilevatore di condensa

Rilevatore di condensa 1 542 1542P01 1542P02 Rilevatore di condensa Il rilevatore di condensa è utilizzato per evitare danni a causa della presenza di condensa sulle tubazioni e il è adatto per travi refrigeranti e negli impianti

Dettagli

IMPIANTI DI RIVELAZIONE ED ALLARME INCENDIO

IMPIANTI DI RIVELAZIONE ED ALLARME INCENDIO Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale «Scienza e Tecnica della Prevenzione Incendi» Argomento IMPIANTI DI RIVELAZIONE ED ALLARME INCENDIO Docente n.marotta@ing.unipi.it Esigenza 2 Rilevazione

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE Direttore Dr. Claudio Soave Strada Le Grazie, 8-37134 Verona - Tel. 045 8027627-0458027627 - Fax 045 8027626 e-mail: servizio. prevenzioneprotezione@univr.it

Dettagli

Pericoli della corrente elettrica! 2. Generi degli impianti elettrici! 2. Sistemi di protezione! 2

Pericoli della corrente elettrica! 2. Generi degli impianti elettrici! 2. Sistemi di protezione! 2 Comandi Indice Pericoli della corrente elettrica 2 Generi degli impianti elettrici 2 Sistemi di protezione 2 Interruttore a corrente di difetto (FI o salvavita) 3 Costituzione: 3 Principio di funzionamento

Dettagli

Stefano Bifaretti. Laurea Magistrale in Ingegneria Energetica

Stefano Bifaretti. Laurea Magistrale in Ingegneria Energetica Laurea Magistrale in Ingegneria Energetica Corso di Elettronica di Potenza (12 CFU) ed Elettronica Industriale (6CFU) a.a. 20I2/2013 Stefano Bifaretti 2/31 3/31 4/31 In questa fase vengono effettuate le

Dettagli

Con il termine elettrosmogsi designa il presunto inquinamento derivante dalla formazione di campi elettromagnetici (CEM) dovuti a radiazioni

Con il termine elettrosmogsi designa il presunto inquinamento derivante dalla formazione di campi elettromagnetici (CEM) dovuti a radiazioni ELETTROSMOG Con il termine elettrosmogsi designa il presunto inquinamento derivante dalla formazione di campi elettromagnetici (CEM) dovuti a radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti, quali quelle prodotte

Dettagli

EMISSIONE E ASSORBIMENTO DI LUCE DA PARTE DELLA MATERIA

EMISSIONE E ASSORBIMENTO DI LUCE DA PARTE DELLA MATERIA EMISSIONE E ASSORBIMENTO DI LUCE DA PARTE DELLA MATERIA Poiché la luce è energia trasportata da oscillazioni del campo elettrico (fotoni) e la materia è fatta di particelle elettricamente cariche (atomi

Dettagli

ASPP Modulo A6 RISCHI SPECIFICI : RISCHI DA AGENTI FISICI

ASPP Modulo A6 RISCHI SPECIFICI : RISCHI DA AGENTI FISICI REGIONE BASILICATA ASM AZIENDA SANITARIA LOCALE DI MATERA AMBITO TERRITORIALE DI MONTALBANO JONICO DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DELLA SALUTE UMANA U.O. DI PREVENZIONE, PROTEZIONE ED IMPIANTISTICA NEI LUOGHI

Dettagli

Oltre la norma: applicazioni di rivelazione incendi che si avvalgono di tecnologie complementari

Oltre la norma: applicazioni di rivelazione incendi che si avvalgono di tecnologie complementari Oltre la norma: applicazioni di rivelazione incendi che si avvalgono di tecnologie complementari FORUM di PREVENZIONE INCENDI - Milano, 19 ottobre 2010 - Andrea Natale 0 Il contesto normativo internazionale

Dettagli

ISPEZIONI PROGRAMMATE RETI GAS

ISPEZIONI PROGRAMMATE RETI GAS ISPEZIONI PROGRAMMATE RETI GAS Ai sensi della Delibera dell Autorità per l Energia Elettrica e il Gas n. 120/08 (art. 12 Obblighi di servizio relativi alla sicurezza), il Distributore deve annualmente

Dettagli

NORME DI PRONTO INTERVENTO IN CASO DI INCENDIO DPR 577/82

NORME DI PRONTO INTERVENTO IN CASO DI INCENDIO DPR 577/82 ALLEGATO 5 PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO ART. 91 DEL D.LGS. 81/08 ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLA LOMBARDIA E DELL EMILIA ROMAGNA Via Bianchi n. 7/9 BRESCIA TERZO LOTTO APPALTO RIMOZIONE

Dettagli

(Rev. 02 del 05.2014) IT Italiano. ASSEMBLAD S.r.l. 50013 Campi Bisenzio Firenze Italy

(Rev. 02 del 05.2014) IT Italiano. ASSEMBLAD S.r.l. 50013 Campi Bisenzio Firenze Italy (Rev. 02 del 05.2014) IT Italiano CELLA INFRA-QUEEN OIML R99-2008 Classe 00 Cella in Classe 00 per analisi gas di scarico La nuova cella di analisi gas Infra-Queen rappresenta un evoluzione di quella attualmente

Dettagli

UNI 9795 GENNAIO 2010

UNI 9795 GENNAIO 2010 UNI 9795 GENNAIO 2010 1) SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2) RIFERIMENTI NORMATIVI 3) TERMINI E DEFINIZIONI 4) CARATTERISTICHE DEI SISTEMI 5) PROGETTAZIONE E INSTALLAZIONE SISTEMI AUTOMATICI 6) PROGETTAZIONE

Dettagli

S016 Raccolta di Norme fondamentali per impianti elettrici

S016 Raccolta di Norme fondamentali per impianti elettrici 6578 CEI 0-2 0 120 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici 6366 CEI 0-10 0 110 Guida alla manutenzione degli impianti elettrici 6613 CEI 0-11 0 75 Guida alla

Dettagli