[GLI INCENTIVI PER IL RIENTRO DEGLI ITALIANI DALL ESTERO IL PROGETTO CONTROESODO]

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1 PROFESSIONISTINETWORK Pierluigi MAZZOLENA Davide INTEGLIA [GLI INCENTIVI PER IL RIENTRO DEGLI ITALIANI DALL ESTERO IL PROGETTO CONTROESODO] [Un commento alla strategia per l attrazione in Italia dei giovani talenti]

2 La legge incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia La Legge 30 dicembre 2010, n. 238 Incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia rappresenta un utile strumento in grado di offrire benefici fiscali per il rientro in Italia di lavoratori che si trovano in altri Paesi diversi dall Italia. La legge individua come soggetti beneficiari i cittadini dell'unione Europea, nati dopo il 1 gennaio 1969, e laureati che, dopo il conseguimento del titolo di studio, sono andati ad effettuare un periodo di lavoro all estero o che sono andati all estero per conseguire una laurea o una specializzazione post lauream. Il periodo minimo di riferimento della permanenza all estero è di 24 mesi, periodo congruo a dimostrare che la presenza all estero della lavoratrice-lavoratore non sia occasionale (corso breve di specializzazione o aggiornamento, stage), ma indica invece una scelta precisa di spostamento all estero delle attività professionali e di interesse della persona. L agevolazione prevista consiste in un abbattimento forfettario del reddito imponibile (di lavoro dipendente, d impresa e di lavoro autonomo) ai fini dell imposta sul reddito delle persone fisiche dei soggetti identificati come beneficiari. In sostanza i redditi di lavoro dipendente, d impresa e di lavoro autonomo, concorrono alla formazione della base imponibile ai fini dell imposta sul reddito delle persone fisiche in misura ridotta, secondo le seguenti percentuali: - il 20 % del reddito delle lavoratrici - il 30 % del reddito dei lavoratori Elaborando delle proiezioni in base alle agevolazioni di cui sopra, si può notare nel grafico seguente la differenza tra il peso contributivo che la persona subisce con regime ordinario di tassazione, e quello che subirebbe con il regime agevolato reso possibile dal regime agevolato introdotto dalla Legge n. 238/

3 Grafico 1. Comparazione tra il peso contributivo con regime ordinario e con regime agevolato Risparmio d imposta Come è possibile notare dal precedente grafico, la differenza d imposta tra lo scenario ordinario e quello agevolato è molto ampio: il risparmio sia per gli uomini come pure per le donne ha un impatto significativo sul reddito del lavoratore. Si nota, inoltre, che l agevolazione è proporzionale rispetto al reddito, e non penalizza quindi i redditi più elevati; in sostanza maggiore è il reddito che si percepisce e maggiore è il risparmio di imposta. Lo scudo fiscale, così come articolato, va ad incentivare dunque quelle italiane e quegli italiani di talento in grado di percepire redditi elevati perché altamente qualificati. Gli incentivi previsti dalla 238/2010 permettono dunque il rientro dei giovani italiani di talento nella loro terra, e il consistente risparmio generato dallo scudo fiscale può ben compensare - per i primi tre anni - il differenziale salariale che si potrebbe subire rientrando in Italia. Si evidenzia che in passato sono stati previsti incentivi fiscali per le imprese che effettuavano assunzioni al Sud. Ad esempio il Credito d imposta al Sud (Legge Finanziaria 2008), prevedeva agevolazioni fiscali per i datori di lavoro che incrementavano mediante assunzioni, il numero dei lavoratori dipendenti 2

4 con contratto a tempo indeterminato, sia a tempo pieno che parziale, impiegati nelle aree del Sud. Si trattava in pratica di agevolazioni rivolte alle imprese che assumevano, mentre ora il focus è sul lavoratore che direttamente beneficia delle agevolazioni. Inoltre le agevolazioni fiscali della Legge n. 238/2010 non riguardano solo il Sud, ma l intero Paese ed è focalizzato sui giovani laureati quindi sono incentivi generazionali per un paese che investe poco sui giovani. In tutti i modi la Legge - pur offrendo importanti benefici fiscali - non deve essere vista solo ed esclusivamente in termini contabili, come una sorta di pagamento per chi ritorna in Italia, bensì come un incentivo a chi per varie ragioni si è trovato all estero per perfezionarsi o per lavorare, ma che nutre il desiderio di ritornare in Italia. Progetto controesodo Gli incentivi fiscali previsti dalla Legge 238/2010 si inscrivono all interno di una cornice più ampia che prevede un processo di elaborazione di altre forme di agevolazioni al fine di formare un vero e proprio pacchetto di incentivi per contrastare il brain drain. La Legge n. 238/2010 infatti fa parte del più ampio progetto denominato Controesodo che prevede altre quattro proposte di Legge che contribuiranno a definire un sistema di agevolazioni per favorire il rientro in Italia di risorse umane qualificate. Si ricorda brevemente che fanno parte del progetto Controesodo: - Talenti, welcome!, che prevede un credito d imposta per ragazzi residenti all estero da almeno due anni che decidono di venire a studiare in Italia e di intraprendere poi un attività d impresa o di lavoro autonomo. - Learn and back, con un credito d imposta per chi investe in formazione qualificata all estero e torna a lavorare in Italia. - Scudo fiscale Nord Sud, per agevolare il rientro nel Mezzogiorno dei giovani emigrati nelle regioni settentrionali. - Investimenti Italians, un pacchetto di agevolazioni fiscali per gli italiani che vivono all estero che decidono di finanziare nuove attività nel nostro Paese. 3

5 Decadenza Si evidenzia inoltre che la Legge n. 238/2010 prevede espressamente delle cause di decadenza dai benefici fiscali al fine di evitare usi impropri e comportamenti elusivi. In particolare è espressamente previsto che il beneficio degli incentivi fiscali decade in caso di trasferimento della residenza o del proprio domicilio fuori dell'italia prima del decorso di cinque anni dalla data della prima fruizione del beneficio. In questo modo vengono preventivamente disciplinati casi in cui l utilizzo dei benefici fiscali previsti dalla Legge siano frutto di comportamenti elusivi e fraudolenti. Una volta utilizzato il regime di tassazione di favore, quindi, il beneficiario non deve riandarsene all estero prima che siano decorsi cinque anni dalla prima fruizione, pena il recupero dei benefici già fruiti, con applicazione delle relative sanzioni e interessi. Bipartisan La Legge sul rientro dei talenti rappresenta la prima delle proposte del Progetto Controesodo, una grande iniziativa parlamentare bipartisan (promossa da deputati e senatori del PD e del PDL) per favorire, attraverso un azione di sensibilizzazione in Parlamento e nella pubblica opinione, il rientro dei talenti in Italia. Il fatto che l iniziativa legislativa sia bipartisan non aggiunge ne toglie valore alla legge in merito al contenuto e all efficacia. Non è comunque da sottovalutare il fatto che di fronte a una tematica di così grande impatto sull economia italiana e sul futuro dei giovani, maggioranza e opposizione riescano a superare le loro faziosità. Tale legge appare ancor di più un traguardo importante se si fa riferimento al fatto che l ideazione proviene da deputati dell opposizione: riuscire a trovare le intese necessarie e a mettere in campo la mediazione politica giusta per portare ad approvazione una legge partendo da un progetto che nasce da una forza di opposizione, aiuta a comprendere da un lato l importanza che il problema del brain drain assume in Italia e la consapevolezza del legislatore, ma dall altro lato fa luce anche sulla determinazione di alcuni esponenti dell opposizione nel creare una storia diversa per gli italiani di talento, sensibilizzando su questo tema anche l attuale maggioranza. 4

6 La prima pietra per costruire una storia differente per il futuro dei giovani di talento Appare evidente che lo scudo fiscale previsto dalla Legge n. 238/2010 è utile ed aiuta con una serie di benefici chi si trova all estero per studio e lavoro, offrendo un concreto incentivo fiscale a rientrare in Italia. La Legge è certamente utile e ha impatti positivi in quanto offre una possibilità di accedere a benefici fiscali, ma soprattutto consente di poter riportare in Italia importanti e qualificate risorse umane che producono reddito all estero. La legge ad oggi rimane la prima pietra per la costruzione di un processo di valorizzazione dei talenti italiani, ed è indispensabile mettere in campo una adeguata pubblicizzazione delle opportunità offerte ai giovani studenti o lavoratori. Essendo uno dei primi interventi normativi per combattere il brain drain tipico dell Italia degli ultimi decenni, questa legge è un primo e importante traguardo che rompe finalmente la sostanziale indifferenza del legislatore rispetto a questo tema. La Legge n. 238/2010 rappresenta il primo passo di un pacchetto normativo ampio e strutturato che, come dimostrano i lavori preparatori in corso con il progetto Controesodo, vedrà in campo altre iniziative legislative per costruire una storia differente per i talenti italiani. In definitiva non si può non constatare che attraverso la prima legge del progetto Controesodo finalmente si scende in campo su un tema così rilevante per il futuro dei giovani. Se da una parte sono condivisibili le constatazioni che le possibilità di risparmio d imposta messe a disposizione dalla Legge n.238/2010 possono apparire ad oggi ridotte per far cambiare idea a un italiana o un italiano all estero che si trova inserito in un percorso di carriera a rientrare in Italia, non si può non considerare che la legge è l inizio di un processo che sta creando nuove opportunità per i talenti italiani a rientrare nel proprio Paese. Premesso ciò, non appaiono condivisibili le critiche liquidatorie che accusano il bipartitismo di questa legge, che invece è necessario se l iniziativa parte dall opposizione, o l insufficienza delle opportunità ad oggi offerte, perché è difficile affrontare un problema strutturale e di così ampia portata se non si ragiona per processi di mediolungo periodo. 5

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