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1 Textwelten in der Wissenschaft L UNIVERSO TESTUALE DELLA SCIENZA Atti dello Alexander von Humboldt-Kolleg, Pisa Ottobre 2009 Indice Marina Foschi Albert a cura di Pietro Umberto Dini

2 PREMESSA DEI CURATORI I. Introduzione del Presidente dell Associazione Italiana Alexander von Humboldt, Prof. Ing. Claudio Borri, Dr.-Ing. h.c., Università di Firenze Viertes Nationaltreffen der Associazione Italiana Alexander von Humboldt Textwelten in der Wissenschaft. Grußwort von Gesandter Friedrich Däuble, Deutsche Botschaft in Italien Textwelten in der Wissenschaft. Quarto convegno nazionale della Associazione Italiana Alexander von Humboldt. Saluti del Prorettore agli Affari Internazionali, Prof. Enrico Giaccherini, Università di Pisa Deutsch-italienische Beziehungen im Wissenschaftsbereich Initiative Außenwissenschaftspolitik von Christian Much, Deutsche Botschaft Rom Leiter der Kulturabteilung Exzellenz im deutsch-italienischen Akademikeraustausch von Melanie Kunkel, DAAD-Informationszentrum Rom II. PAOLO ROMAGNOLI Nota introduttiva GIACOMO DE ANGELIS Il concetto di forza GIUSEPPE RUOSO Il Vuoto, la Morale e la Teoria dei Quanti AURORA TUMINO Looking into the Stars with a Trojan Horse Studi Linguistici e Filologici Online ISSN Vol. 8.2 (2010), pp. 3-5 Indice

3 Studi Linguistici e Filologici Online 8.2 (2010) Dipartimento di Linguistica Università di Pisa PASQUALE TOMASELLO Analisi critica di un articolo da Premio Nobel: Über einen die Erzeugung und Verwandlung des Lichtes betreffenden heuristischen Gesichtspunkt von Albert Einstein III. CARMEN DELL AVERSANO / ALESSANDRO GRILLI Sulla rilevanza soggettiva come problema ermeneutico ANDREA GENTILE La cognitio symbolica e la generatio homonyma nella filosofia trascendentale di Kant. Il simbolo come «ipotiposi»: «subiectio sub adspectum» ELENA AGAZZI Letteratura e critica nella DDR. Il caso di Franz Fühmann SARA FORTUNA Note su oblio, paradigma e discipline linguistiche a partire da Signatura rerum. Sul metodo di Giorgio Agamben MARCELLO GARZANITI Per una ermeneutica del mondo slavo fra storia e filologia FABIO MORA Storia e Simulazione IV. RICCARDO POZZO Ipertesti e storia delle idee EMILIA BARILE Che cosa vuol dire provare qualcosa?. Per un lessico della vita affettiva fra fenomenologia e neuroscienze 4

4 BENEDETTA ZAVATTA Critica e superamento della grammatica universale nella linguistica dell Ottocento tedesco MARINA FOSCHI ALBERT Pronominalizzazione e comunicazione scientifica: lo es in Freud PIETRO U. DINI Zu den undeudſchen (baltischen) Fassungen des Kleinen Katechismus von Martin Luther im 16. Jahrhundert V. NOTIZIE SUGLI AUTORI 5

5 PREMESSA DEI CURATORI Questo volume raccoglie gli Atti del simposio dell Associazione Italiana Alexander von Humboldt: Textwelten in der Wissenschaft, svoltosi a Pisa nei giorni ottobre 2009, per iniziativa del Prof. Riccardo Pozzo (Università di Verona), segretario generale dell Associazione, e grazie al generoso sostegno della Alexander von Humboldt- Stiftung di Bonn. In sede locale il simposio è stato organizzato in coincidenza con il convegno di germanistica: Texte unter sprachvergleichender und kulturkontrastiver Perspektive (22-25 ottobre 2009), dando così vita al programma: Finalità e vie della cooperazione interculturale / Ziele und Wege interkultureller Kooperation ( Una tavola rotonda, coordinata dal Presidente della Associazione Italiana Alexander von Humboldt, Prof. Claudio Borri (Università di Firenze), ha costituito il principale punto di incontro tra i partecipanti ai due incontri scientifici. Scopo dell intero evento è stato promuovere iniziative di cooperazione internazionale non soltanto di carattere accademico, ma Studi Linguistici e Filologici Online ISSN Vol. 8.2 (2010), pp. 7-8 Premessa dei curatori

6 Studi Linguistici e Filologici Online 8.2 (2010) Dipartimento di Linguistica Università di Pisa anche politico-istituzionale, al fine di favorire e intensificare la ricerca in Italia e in Germania, come si legge nella sezione introduttiva del volume (I). Nelle altre sezioni (II-IV) sono raccolti i contributi scientifici dello Alexander von Humboldt Kolleg pisano, cui hanno partecipato numerosi humboldtiani di varia provenienza disciplinare. La ricchezza dei punti di vista espressi durante il simposio L universo testuale della scienza si ripropone in questo volume, sebbene alcuni dei partecipanti non abbiano potuto contribuire in forma scritta. Si è cercato di riunire le varie prospettive d indagine in tre sezioni che rimandano ai concetti chiave di Ermeneutica, Scienze filologico-linguistiche e Scienze fisiche e della natura. La qualità degli interventi testimonia della proficuità degli scambi interdisciplinari, da cui l auspicio che i contatti tra humboldtiani possano essere incrementati. Pisa, aprile 2010 M.F.A. & P.U.D. 8

7 Nota introduttiva del Presidente dell Associazione Italiana Alexander von Humboldt PROF. ING. CLAUDIO BORRI, DR.-ING. H.C. UNIVERSITÀ DI FIRENZE Il convegno biennale della Associazione Italiana Alexander von Humboldt (AvH Kolleg), tenutosi con successo a Pisa dal 23 al 25 di Ottobre 2009, ha consentito un confronto molto stimolante fra esperti italiani e tedeschi sulla vasta tematica interdisciplinare delle Finalità e vie della cooperazione interculturale. Il convegno, articolato in varie sessioni dedicate a temi come l ermeneutica nelle scienze umanistiche, la cooperazione interculturale nelle scienze sociali e umanistiche e la semantica della terminologia specialistica nelle scienze naturali e fisiche, è stato preceduto dalla tavola rotonda I rapporti italo-tedeschi in campo scientifico: l iniziativa Politica estera della scienza. La tavola rotonda, che ho introdotto e moderato, accogliendo di buon grado l invito degli organizzatori, ha visto l adesione di: - Dr. Sven Baszio, Alexander von Humdoldt Stiftung, Bonn (forzatamente assente causa problemi di trasporto aereo e rappresentato dal Prof. Riccardo Pozzo, Segretario Generale della Alexander von Humboldt Italia); - Prof. Franco Gianturco, Vice Presidente Alexander von Humboldt Italia, Università La Sapienza, Roma, Studi Linguistici e Filologici Online ISSN Vol. 8.2 (2010), pp Claudio Borri, Nota introduttiva del Presidente dell Associazione Italiana Alexander von Humboldt

8 Studi Linguistici e Filologici Online 8.2 (2010) Dipartimento di Linguistica Università di Pisa - Dr. Christian Much, Capo Ufficio Culturale, Deutsche Botschaft, Rom; - Dr. Melanie Kunkel, Centro Informazione DAAD, Roma; - Prof. Enzo Siviero, Vice Presidente del CUN, IAUV Venezia; - Dr. Renate Wendt, Console Onorario della RFG, Firenze. Gli organizzatori dello Alexander von Humboldt-Kolleg hanno chiesto di dibattere questo tema specifico, di grande attualità, in quanto esso è venuto a maturare proprio nel 2009 a seguito dell iniziativa intrapresa dal Ministero degli Esteri tedesco (Auswärtiges Amt, AA nel seguito) sotto la denominazione Aussenwissenschaftpolitik 2009 (Politica estera della scienza 2009 o AWP 2009). La Tavola Rotonda è stata dunque introdotta tratteggiando brevemente in cosa la AWP 2009 consista, ai fini di porre alcune questioni da dibattere fra i panelists e con tutti gli intervenuti. La AWP è stata attivata dall AA nel settembre 2008 con le seguenti principali funzioni: 1) rafforzare la Germania come luogo di scienza; 2) promuovere la democrazia e la stabilità nei rapporti internazionali, 3) contribuire alla soluzione di problemi globali (clima, ambiente, pandemie, etc.), 4) contribuire alla implementazione della strategia di internazionalizzazione del governo federale tedesco. Nel 2009 sono stati annunciati lo sviluppo di strumenti e misure già esistenti, così come l introduzione di nuovi strumenti; nel 2009 sono stati esplicitamente citati: 1) il potenziamento delle strutture di cooperazione, attraverso Centri di Eccellenza in siti all estero, 2) il 10

9 potenziamento delle strutture di presenza tedesca in campo scientifico (come centri della scienza tedeschi all estero, aggiunta di centri esteri del DAAD, etc.), 3) l acquisizione di scienziati come attori della cooperazione (programmi di borse di studio più attrattivi per soggiorni in Germania), 4) la promozione del tedesco come lingua straniera all estero. Infine: tutte le rappresentanze dell AA all estero vengono spronate a fiancheggiare e supportare l AWP attraverso: 1) lavoro culturale di supporto e finanziamento dello scambio scientifico, 2) comunicazione e disseminazione dell AWP 2009 e della Germania come paese della scienza, 3) acquisizione di supporti finanziari dall economia privata. A seguito di questa breve introduzione, i quesiti proposti e dibattuti sono stati formulati come segue: a) Cosa fa l Italia per corrispondere a questa iniziativa ed in particolare, cosa vorremmo che si facesse in modo congiunto? Cosa possiamo/dobbiamo chiedere a MUR, CNR e MAE in questo senso? (Si è auspicata la presenza sul podio o in sala di rappresentati qualificati di MUR, CNR o MAE). b) Quali concrete possibilità si offrono alle moltissime collaborazioni già esistenti fra Italia e Germania nell ambito della AWP 2009 (finanziamenti, progetti, strumenti, etc.)? c) Quali iniziative potrebbe fiancheggiare una sana politica estera della scienza attraverso il supporto straordinario delle Università italiane? È realistico pensare che in Italia possa riproporsi il 11

10 Studi Linguistici e Filologici Online 8.2 (2010) Dipartimento di Linguistica Università di Pisa modello della Excellenz-Initiative adottato dai governi Schröder prima e Merkel poi? e) In qual modo le nostre agenzie di ricerca DFG e CNR potrebbero cooperare nel definire una politica estera congiunta (bilaterale ma anche verso l esterno)? Forse nell ambito di Enti come lo European Research Council di recente istituzione? La discussione, ricca ed articolata, ha mostrato sotto molti aspetti (trattati dai panelists e dagli intervenuti) la completa insoddisfazione degli humboldtiani italiani circa la politica estera italiana della scienza : questa, in realtà, non esiste affatto, limitandosi ad alcune sporadiche, disorganizzate e mal coordinate iniziative degli Istituti Italiani di Cultura all estero, che versano (come tutte le strutture diplomatiche) in condizioni croniche di sottofinanziamento e di sopravvivenza (molti di essi sono peraltro già stati chiusi). Un punto in particolare ha destato l attenzione degli intervenuti: quello della valutazione e valorizzazione dell eccellenza nella ricerca quale strumento di grande incisività nella politica estera della scienza. Anche in questo specifico elemento, la situazione disegnata da alcuni partecipanti è stata di una totale inadeguatezza di un vero strumento (e del corrispondente organo) per la valutazione del sistema della ricerca e della formazione. Anche ammesso che qualcosa si stia muovendo, l interrogativo inquietante emerso è stato: si sta muovendo nella direzione giusta? Claudio Borri 12

11 Viertes Nationaltreffen der Associazione Italiana Alexander von Humboldt Textwelten in der Wissenschaft. Grußwort von FRIEDRICH DÄUBLE, GESANDTER DER DEUTSCHEN BOTSCHAFT IN ITALIEN Herr Generalsekretär der Associazione Humboldt, meine Damen und Herren, liebe Humboldtianer, in drei Wochen feiern wir die Öffnung der Berliner Mauer. Auch in vielen italienischen Städten wird es Veranstaltungen geben, um die Bedeutung dieses Ereignisses nachzuvollziehen. Einige von Ihnen werden sehr persönliche Erinnerungen an die bewegenden Tage im November 1989 und die folgenden Wochen und Monate haben. Mit dem Abstand von zwanzig Jahren erkennen wir, dass es bei aller Freude über den Mauerfall keinen Grund für Triumphalismus gibt. Das Ende der Geschichte, die Auflösung aller Konflikte in einem globalen Glückstaumel, hat es bekanntlich nicht gegeben. Im Gegenteil: das Verschwinden der alten Mauern hat nicht verhindert, dass neue entstehen. Längst totgeglaubte Gespenster zum Beispiel aggressiver Nationalismus und Rassismus erhoben ihr Haupt. Die Balkankriege und die Massenmorde in Ruanda und Darfur ereigneten sich nach Auch subtilere Mauern drohten gebaut bzw. ausgebaut zu werden. Dazu zählt die Mauer zwischen denjenigen, die Zugang zum Wissen Studi Linguistici e Filologici Online ISSN Vol. 8.2 (2010), pp Viertes Nationaltreffen der Associazione Italiana Alexander von Humboldt Textwelten in der Wissenschaft. Grußwort von Friedrich Däuble, Gesandter der Deutschen Botschaft in Italien

12 Studi Linguistici e Filologici Online 8.2 (2010) Dipartimento di Linguistica Università di Pisa haben, und denjenigen, den dieser Zugang fehlt bzw. schwerer fällt. Eine Kluft des Wissens, die auch eine Kluft der Wissenschaft und der Technologie ist, trennt Nord und Süd. Ich möchte klarstellen, dass ich hiermit vor allem den globalen Norden und Süden meine, obwohl uns allen bewusst ist, dass es auch zwischen dem italienischen Norden und Süden ein Wissens- und Forschungsgefälle gibt. Aber auch in Europa sind wir von einem homogenen Wissens- und Forschungsraum noch weit entfernt. Die Ursachen liegen weniger in den Personen, die sich dem Wissen dem Studium, der Lehre, der Forschung widmen, als in den unterschiedlichen Prioritäten, die die Regierungen ihren Wissens- und Forschungsinstitutionen geben. Die gegenwärtige Wirtschaftskrise darf nicht dazu verleiten, den Wissenschafts- und Forschungssektor als probaten Sparposten zu betrachten. Im Gegenteil: gerade in der Krise müsste sich die Wissenschaftsfinanzierung antizyklisch verhalten. Im Wissen und in der Innovation liegt die Chance, gestärkt aus der Krise hervor zu gehen. Das fängt in der Schule an. Tendenzen der gegenwärtigen Schulreform, das Erlernen einer Zweitsprache dem Sparzwang zu opfern, erfüllen uns mit Sorge. Wissenschaftsförderung unter den Vorzeichen der Krise zwingt auch immer mehr, international zusammen zu arbeiten, in Exzellenzbereichen gemeinsame Prioritäten zu setzen. Die Voraussetzungen hierfür sind im deutsch-italienischen Verhältnis gut. Italien und Deutschland zeichnen sich durch ein überdurchschnittlich 14

13 hohes Potenzial an hervorragenden, kooperationsbereiten Wissenschaftlern und Forschern aus. Erst vor zwei Wochen wurde hier in Pisa bekannt gegeben, dass italienische und deutsche Forscher bei der Vergabe von Forschungsstipendien des Europäischen Forschungsrates gleich auf dem ersten Platz liegen: je 32 Italiener und Deutsche ergatterten zusammen mehr als ein Viertel der 237 verfügbaren Stipendien. Sie wissen freilich genauso gut wie ich, dass Italien im Bereich der Wissenschaft und Forschung unter einem Brain Drain leidet. Von den eben genannten 32 italienischen Stipendiaten des Europäischen Forschungsrates beispielsweise forscht nur die Hälfte in Italien die anderen in Großbritannien, Frankreich, Spanien, Deutschland und der Schweiz. Auch der deutsch-italienische Studentenaustausch funktioniert in Richtung Deutschland weitaus besser als umgekehrt. Sie, verehrte Stipendiaten, würden Ihrem Land, letztlich der Ausgewogenheit der deutsch-italienischen Wissenschaftsbeziehungen, einen großen Dienst erweisen, wenn Sie es auch als Ihre Aufgabe betrachten, dem Brain Drain entgegenzuwirken, indem Sie Ihren eigenen beruflichen Wirkungskreis als eine privilegierte Andockstelle verstehen für diejenigen deutschen Wissenschaftler, die Berührungsängste gegenüber dem italienischen Hochschulsystem und den Regularien der italienischen Forschungsförderung empfinden. Meine Damen und Herren, Wissenswelten verbinden. Das ist das Leitmotiv des Bemühens der 15

14 Studi Linguistici e Filologici Online 8.2 (2010) Dipartimento di Linguistica Università di Pisa Bundesregierung, dem völkerverbindenden Potenzial von Wissenschaftsbeziehungen einen prominenteren Stellenwert in der Außenpolitik zu geben. Hierüber werden Experten im Anschluss an die Konferenzeröffnung noch diskutieren. Dem möchte ich mit einem Gedanken vorgreifen: Wissenswelten verbinden ist nicht nur ein politischer Hebel, um in Konfliktgebieten Vertrauen zu schaffen, gemeinsame Interessen zu fördern, Perzeptionsprobleme abzubauen. Wissenswelten verbinden ist ein politischer Anspruch, der auch unter langjährigen Freunden, wie Italien und Deutschland, seine Berechtigung hat. Denn die engen deutsch-italienischen Beziehungen, die gegenseitige Kenntnis, die gegenseitige Bewunderung sind keine Selbstläufer, keine genetische Veranlagung, sondern müssen von Generation zu Generation neu erfahren, neu bekräftigt, neu inkulturiert werden. Dabei sind die Kontakte zwischen Studenten und Wissenschaftlern ein ganz wesentlicher Stützpfeiler. Sie, verehrte Humboldtianer, sind solche Stützpfeiler, nicht nur Netzwerker des Wissens, sondern darüber hinaus Netzwerker der deutsch-italienischen Beziehungen insgesamt. Ich bitte Sie, Ihre bikulturell geprägten Wahrnehmungs- und Deutungsfähigkeiten; Ihre Befähigung zum bikulturellen Dolmetschen weiterhin in den Dienst der Förderung der deutsch-italienischen Beziehungen zu stellen. Das Leitthema Ihres Kongresses Textwelten in der Wissenschaft verweist darauf, dass gegenseitiges Verständnis oftmals auch eine Frage 16

15 der Semantik ist. Der Zufall will es, dass Semantik auch ein wichtiges Thema der frisch gekürten Literatur-Nobelpreisträgerin, der aus Rumänien stammenden Deutschen Herta Müller ist, einer Person, die wie Sie in zwei Kulturen beheimatet ist. Ihre literarische Wirkung bezieht sie auch aus dem Aufspüren sprachlicher Doppelbödigkeiten. Sie hat das am Beispiel des Wortes Lager vorgeführt, das im Deutschen recht harmlos alle möglichen Lager, vom Warenlager zum Zeltlager bezeichnen kann, in Fremdsprachen, darunter auch im Italienischen, jedoch eine historisch belastete Konnotation hat. Soviel nur als Beispiel dafür, wie sehr es auch zwischen Italien und Deutschland also innerhalb eines Kulturkreises, nämlich des europäischen Kulturkreises, ja ich möchte sagen: zwischen Familienmitgliedern immer wieder darauf ankommt, sich genau zuzuhören, in der Beobachtung und in der Deutung des Beobachteten ein Gespür anzuwenden, das man nur im langjährigen Miteinander erwirbt. Sie, liebe Humboldtianer, haben das viele Jahre lang getan, und Ihre Anwesenheit lässt darauf schließen, dass Sie vorhaben, es auch weiterhin zu tun. Dafür danke ich Ihnen schon im Voraus sehr herzlich und wünsche Ihnen nun eine erfolgreiche Konferenz! 17

16 Textwelten in der Wissenschaft. Quarto convegno nazionale della Associazione Italiana Alexander von Humboldt. Saluti del Prorettore agli Affari Internazionali PROF. ENRICO GIACCHERINI, UNIVERSITÀ DI PISA Illustri ospiti, colleghi, studenti, signore e signori, è un privilegio quello che oggi mi viene offerto, di porgere a tutti gli intervenuti il benvenuto ufficiale dell Università di Pisa in occasione di questo importante incontro sul tema generale Ziele und Wege interkultureller Kooperation, Obiettivi e percorsi della cooperazione interculturale, sotto l egida dell Università di Pisa e della Associazione Italiana Alexander von Humboldt, con la collaborazione e partecipazione della Alexander von Humboldt Stiftung, del Deutscher Akademischer Austausch Dienst, dell Associazione Italiana di Germanistica, della Scuola Normale Superiore di Pisa, dell Université Paris-Sorbonne, della Bergische Universität Wuppertal, con il sostegno dell Ambasciata della Repubblica Federale di Germania e dell Istituzione Centro Nord-Sud. In questo momento, in particolare, si apre la sessione del convegno che vede protagonista la Fondazione Humboldt, specificamente dedicato all Universo testuale della scienza. Il Rettore del nostro Ateneo, prof. Marco Pasquali, che in questi giorni è in visita in America Latina, mi ha chiesto dunque di rappresentarlo in questa occasione, e io sono ben lieto di poterlo fare, Studi Linguistici e Filologici Online ISSN Vol. 8.2 (2010), pp Enrico Giaccherini, Textwelten in der Wissenschaft. Quarto convegno nazionale della Associazione Italiana Alexander von Humboldt. Saluti del Prorettore agli Affari Internazionali

17 Studi Linguistici e Filologici Online 8.2 (2010) Dipartimento di Linguistica Università di Pisa nella mia veste ufficiale di Prorettore per i Rapporti Internazionali: non senza giustificazione, considerata appunto la dimensione squisitamente internazionale di questo convegno, che vede presenti partecipanti provenienti da tutti i paesi coinvolti. È ben noto, poi, il contributo meritorio della Humboldt-Stiftung alla ricerca accademica, rivolto in special modo alla cooperazione internazionale realizzata attraverso lo scambio e la mobilità dei ricercatori, aperto a tutti i campi della conoscenza nel migliore spirito di interdisciplinarietà. Tutto questo si integra perfettamente nel vasto processo di internazionalizzazione dell alta formazione e della ricerca che sempre più vede impegnate le Istituzioni mondiali, nel tentativo di dare risposte globali a problemi che sono per propria natura globali. Penso, solo per fare qualche esempio, alla gestione dei cicli economici, o alla difesa di condizioni ambientali e climatiche accettabili per la sopravvivenza stessa non solo della civiltà umana ma addirittura della specie umana medesima senza per questo dimenticare che il processo di internazionalizzazione può e deve servire anche come scambio di culture, di conoscenze e di pratiche in grado di fornire soluzioni condivise a problemi di natura più locale o settoriale. Viene spesso data per scontata l internazionalità delle istituzioni universitarie. La natura universalistica della scienza, una plurisecolare tradizione di collegialità e di cooperazione nella ricerca, la mobilità di docenti e studenti a datare dall epoca antica, ma divenuta poi prassi veramente comune dal Medioevo in poi, tutto ciò ha contribuito a fondare questa impressione che invece, purtroppo, riflette solo in 20

18 parte la realtà quotidiana degli istituti di alta formazione sparsi nel mondo. Per adempiere adeguatamente alla propria missione, e per raggiungere e salvaguardare l eccellenza, l alta educazione deve raggiungere un grado ben più elevato di internazionalizzazione, integrando pienamente la dimensione internazionale e interculturale nelle funzioni che le appartengono, di dispensatrice di formazione, ricerca e servizi. In questa prospettiva, la mobilità in senso sia geografico che intersettoriale deve ancora accrescersi sensibilmente. Ancora troppo basso, almeno nel sistema universitario italiano, è in generale la proporzione di studenti che abbiano trascorso un periodo di studio e soggiorno all estero e questo vale anche per i ricercatori-docenti. Tutte le forme di mobilità, ad ogni livello di carriera accademica, dovrebbero essere promosse, incentivate e adeguatamente riconosciute quali fattori non solo di arricchimento culturale, ma anche, perché no, in termini di progressione di carriera per i docenti-ricercatori universitari. Mantenendo fermo il principio dell inscindibilità del binomio ricerca-formazione, che dell Università è caratteristica fondante, la politica di internazionalizzazione dell Università di Pisa - malgrado le enormi difficoltà che, come tutti sappiamo, il sistema universitario italiano sta attraversando, mira a collocarsi all interno delle trasformazioni in atto a livello globale, con tutte le implicazioni che 21

19 Studi Linguistici e Filologici Online 8.2 (2010) Dipartimento di Linguistica Università di Pisa un tale processo contiene, e rispondere alla sfida che queste trasformazioni pongono. Mi sembra che questo doppio convegno offra uno splendido esempio di elaborazione concettuale e di concreta attuazione dei principi generali ai quali ho fatto riferimento. Tanta maggiore riconoscenza è dunque dovuta a tutti coloro che si sono adoperati per la sua riuscita, a cominciare dalle colleghe Marina Foschi e Marianne Hepp dell Università di Pisa, dal collega prof. Riccardo Pozzo dell Università di Verona, e agli altri componenti dei comitati scientifici, a tutti i loro collaboratori, a tutte le istituzioni che hanno dato il loro attivo e concreto supporto, agli illustri colleghi che si accingono a partecipare alla tavola rotonda su Deutsch-Italienische Beziehungen im wissenschaftlichen Bereich che inizierà di qui a poco. Infine, naturalmente a tutti i relatori delle molte sezioni in cui questo convegno è articolato, ai quali si deve l alto livello scientifico che il programma lascia facilmente indovinare. Rinnovo a tutti il benvenuto dell Università di Pisa, e il mio augurio di buon lavoro. Grazie. 22

20 Deutsch-italienische Beziehungen im Wissenschaftsbereich initiative Außenwissenschaftspolitik CHRISTIAN MUCH, DEUTSCHE BOTSCHAFT ROM LEITER DER KULTURABTEILUNG Die 2009 begonnene Initiative Außenwissenschaftspolitik Beitrag des Auswärtigen Amtes zur Strategie der Bundesregierung zur Internationalisierung von Wissenschaft und Forschung verfolgt mehrere Ziele: Deutschlands Rolle im globalen wissenschaftlichen Netzwerk zu sichern und auszubauen; die Zusammenarbeit zwischen den besten Köpfen in Deutschland und seinen Partnerländern zu fördern und Ansätze für weitere Zusammenarbeit zu finden; für den Wissenschafts- und Forschungsstandort Deutschland zu werben; kollateral: Verständnis für deutsche Kultur und Sprache fördern; übergeordnet: durch globale Vernetzung zur Sicherung von Demokratie und Stabilität und zur Lösung globaler Fragen (Klimawandel, Umweltschutz, usw.) beizutragen. Zum Instrumentarium der Initiative gehören neben den eingespielten Mechanismen der Stipendien, Netzwerkbildung unter Studi Linguistici e Filologici Online ISSN Vol. 8.2 (2010), pp Christian Much, Deutsch-italienische Beziehungen im Wissenschaftsbereich initiative Außenwissenschaftspolitik

21 Studi Linguistici e Filologici Online 8.2 (2010) Dipartimento di Linguistica Università di Pisa Alumni und der Öffentlichkeitsarbeit auch die Einrichtung deutscher Wissenschafts- und Innovationshäuser, von Exzellenzzentren im Ausland zur gemeinsamen Forschung und Lehre deutscher und ausländischer Hochschulen, sowie der Ausbau des Netzes von DAAD-Außenstellen und Wissenschaftsreferenten an den deutschen Auslandsvertretungen. Im Bundeshaushalt 2009 wurden für die Initiative ca. 43 Mio. Euro eingesetzt, wovon allerdings 33 Mio. Euro für ODA- (Entwicklungs-)Länder bestimmt sind. Auch die Tatsache, dass die ersten Wissenschaftshäuser in São Paulo, Moskau, New Delhi, Tokyo und New York eröffnet wurden und die vier ersten Exzellenzzentren in Sankt Petersburg, Bangkok, Santiago de Chile und in Kolumbien, deuten darauf hin, dass nicht westeuropäische Staaten (wie Italien), sondern Vorreiter- und Schwellenländer im Fokus der Initiative stehen. Vor diesem Hintergrund hatte die Deutsche Botschaft Rom am 26. November 2008 eine Konsultation mit den wissenschaftspolitisch interessierten deutschen und deutsch-italienischen Institutionen und Netzwerken in Italien einberufen, um den Mehrwert der Initiative für Italien zu erörtern. An den Konsultationen nahm auch ein Sprecher des Humboldt-Stipendiaten-Netzwerkes teil. Im Ergebnis kamen die Konsultationen zu folgenden Ergebnissen: 1. Der wissenschaftliche Austausch zwischen Deutschland und Italien ist vielfältig und eher dicht; unter den universitären Kooperationsmechanismen ragen das binationale Promotionsnetzwerk 24

22 (PhD-Net) sowie das vom DAAD und der italienischen Rektorenkonferenz (CRUI) getragene, an die Villa Vigoni angehängte Vigoni-Programm zur Intensivierung der Kontakte zwischen deutschen und italienischen Forschergruppen heraus. Im Übrigen sind die Kooperationsbeziehungen allerdings recht disparat. Es gibt keinen übergreifenden institutionellen oder konzeptionellen Rahmen und keine thematischen Prioritäten; Kooperationsbeziehungen beruhen auf Eigeninitiativen von Universitäten und Instituten. Es gibt kein deutsch-italienisches Forschungsabkommen; deutsche Institutionen der Wissenschaftsförderung haben keine eindeutigen italienischen Counterparts. Eine Änderung dieser Verhältnisse ist nicht absehbar; vor diesem Hintergrund gewinnen Alumni-Netzwerke eine umso größere Bedeutung: als Brückenbauer, als Anlaufstelle, als Transmissionsriemen. 2. Es wurden drei Petita aufgestellt: - Schaffung von Deutschland-Zentren an ausgewählten italienischen Universitäten. Grundstock könnte jeweils ein bestehendes DAAD-Lektorat sein, das um oftmals ebenfalls schon vorhandene italienische Wissenschaftler mit Deutschland-Bezug, idealerweise DAAD- und/oder AvH-Alumni, angereichert werden müsste. Es wäre wünschenswert, wenn zusätzlich zu den bestehenden DAAD-Lektoraten auch Fachlektorate (vorzugsweise in den Bereichen Natur- und Ingenieurwissenschaften, aber auch Wirtschafts- und Rechtswissenschaften) gegründet werden könnten. 25

23 Studi Linguistici e Filologici Online 8.2 (2010) Dipartimento di Linguistica Università di Pisa Die institutionellen Bedingungen, um zusätzliche ausländische Lektoren in italienischen Universitäten einzubetten, sind im Verlauf des vergangenen Jahres allerdings eher schwerer geworden; - Einrichtung der Stelle eines Wissenschaftsreferenten an einer deutschen Auslandsvertretung in Italien (Rom oder Mailand). Er/sie müsste in der Lage sein, fachlich detailliert auf Fragen aus einzelnen (post)universitären Wissenschafts- / Forschungsbereichen einzugehen und italienische Anfragen mit entsprechenden Stellen der deutschen Wissenschaft zu vernetzen. Eine enge Zusammenarbeit mit dem DAAD-Büro Rom wäre sinnvoll und wünschenswert. Allerdings ist angesichts der allgemeinen Sparzwänge und der oben genannten Prioritätensetzung weder in diesem noch im kommenden Jahr mit einer positiven Entscheidung zu rechnen. - Das Stipendienangebot für italienische Wissenschaftler sollte ausgebaut werden (derzeit stehen jährlich 120 großteils hochqualifizierten Stipendienanträgen nur 15 angebotene Stipendien gegenüber). Sprachliche Vorbereitung der Stipendiaten kann unter der bewährten Regie des Goethe-Instituts landesweit angeboten werden. 26

24 Exzellenz im deutsch-italienischen Akademikeraustausch MELANIE KUNKEL, DAAD-INFORMATIONSZENTRUM ROM Der deutsch-italienische Akademikeraustausch steht auf einer stabilen Grundlage und hat sich in den letzten Jahren nochmals intensiviert. Seit der Begründung des DAAD-Informationszentrums (IC) in Rom im Jahr 2004 hat sich die Anzahl der Anfragen italienischer Studierender, Doktoranden, Forscher und Professoren kontinuierlich erhöht. Bei den Bewerbungen um Jahresstipendien im Master-, Doktoranden- und Postdoktorandenbereich ist allein im letzten Jahr ein Anstieg um fast zwei Drittel zu verzeichnen, wobei die Qualität der Anträge von den Gutachtern als sehr hoch eingestuft wurde. Aber auch die institutionalisierte Zusammenarbeit zwischen beiden Ländern hat sich mit den Jahren ausgeweitet. 1 So ist die Zahl der Hochschulkooperationen zwischen Deutschland und Italien stetig gewachsen: Nach Angaben der Hochschulrektorenkonferenz (HRK) existieren zurzeit bilaterale Projekte zwischen deutschen und italienischen Hochschulen. Eine Übersicht kann auf der Internetseite der HRK abgerufen werden. 2 1 Vgl. den Überblick bei Ulrike Stepp: Im Zeichen von,erasmus. Deutschitalienischer Universitätsaustausch und europäische Integration. In: Gian Enrico Rusconi / Thomas Schlemmer / Hans Woller (Hgg.): Schleichende Entfremdung? Deutschland und Italien nach dem Fall der Mauer. 2. Auflage. München 2009, SS Vgl. Studi Linguistici e Filologici Online ISSN Vol. 8.2 (2010), pp Melanie Kunkel, Exzellenz im deutsch-italienischen Akademikeraustausch

25 Studi Linguistici e Filologici Online 8.2 (2010) Dipartimento di Linguistica Università di Pisa Dabei ist und bleibt das ERASMUS-Programm ein Grundpfeiler für den akademischen Austausch. Zwischen 2002 und 2007 waren deutsche Studierende zu einem ERASMUS-Aufenthalt in Italien, in umgekehrter Richtung waren es Italiener, die sich für einen Studienaufenthalt in Deutschland entschieden haben. Es handelt sich somit um eine erfreulich ausgewogene Beziehung im Bereich des ERASMUS-Austauschs. Für junge Studierende, die ein fremdes Land hautnah erlebt haben, ist dieser erste Aufenthalt häufig Ausgangspunkt für ein weiteres Interesse, wie wir es auch den Bewerbungen um DAAD-Stipendien immer wieder entnehmen können. Zudem sind Austauschstudenten wichtige Multiplikatoren. In dieser Hinsicht gilt es, für die Zukunft auch die gegenseitigen Jugendkontakte weiter zu verstärken ein wichtiges Signal in diese Richtung ist die Einrichtung einer Internetplattform zum deutschitalienischen Jugendaustausch, wie sie derzeit unter dem Dach der Villa Vigoni konzipiert wird. 3 Das 2002 gegründete Deutsch-Italienische Hochschulzentrum (DIH; in Italien: Ateneo Italo-Tedesco) trägt weiter dazu bei, diesen Austausch zu intensivieren. 4 So administriert das DIH, das seinen Sitz in Bonn und Trient hat, seit 2005 das bilaterale VIGONI-Programm, ein Programm zur Förderung deutsch-italienischer Forschungskooperationen, das vor nunmehr 18 Jahren zwischen dem DAAD und der italienischen Rektorenkonferenz (CRUI) vereinbart wurde. Während das Gros der Projektleiter bereits Professorenstatus hat, sind 3 Die Seite ist im Aufbau befindlich: 4 Vgl. die Internetpräsenz des DIH: 28

26 97% der Projektteilnehmer Diplomanden, Doktoranden und Post- Docs. Auch das Konferenzenprogramm Deutsch-Italienische Dialoge, das 2011 bereits zum dritten Mal ausgeschrieben wird, trägt zur Förderung bestehender oder neuer Kooperationen bei, indem es bilaterale Fachtagungen fördert, die sich vorzugsweise mit den deutsch-italienischen (Hochschul-)Beziehungen auseinandersetzen. Im September 2010 finden zudem die vierten Deutsch- Italienischen Hochschultage statt, die bisher vom DIH 2004 in München, 2006 in Rom und 2008 in Bonn organisiert wurden. Die Veranstaltung dient der Information über das jeweils andere Studienund Forschungsland und findet dieses Jahr in Trient statt. Beispiele exzellenter Forschung werden durch die jährliche Vergabe der DIH-Preise für herausragende Deutschlandstudien italienischer Nachwuchswissenschaftler (Ladislao Mittner-Preis) und deutscher Italienstudien (Clemens Brentano-Preis) einer weiteren Öffentlichkeit vorgestellt. Besonders hervorzuheben ist die große Vielfalt deutschitalienischer Studiengänge auf Bachelor-, Master- und Promotionsebene. 5 Die deutsch-italienische Cotutela, deren organisatorischer Rahmen letztmals im Jahr 2000 zwischen CRUI und HRK vereinbart wurde und dringend einer Aktualisierung bedarf, ist insgesamt noch nicht so weit verbreitet wie ihr französisches Vorbild, wird aber angesichts der zunehmenden Interessensbekundungen, die 5 Vgl. 29

27 Studi Linguistici e Filologici Online 8.2 (2010) Dipartimento di Linguistica Università di Pisa im DAAD-Informationszentrum Rom und im DIH eingehen, in Zukunft noch weiter an Bedeutung gewinnen. Die Zeichen stehen somit gut, und es herrscht reges Interesse am anderen Land, doch bedarf es weiterhin der Unterstützung aus Politik und Wissenschaft, um zur Ausbildung von Eliten beizutragen, die die Kontakte zwischen Deutschland und Italien in Wissenschaft und Kultur, aber auch im öffentlichen Sektor und der Privatwirtschaft fördern und vertiefen. Auch wenn die bilateralen Kontakte heute im Rahmen der Entwicklung eines europäischen Hochschulraums stattfinden, bleiben sie eine eigenständige Aufgabe, die wir nicht aus den Augen verlieren dürfen. 30

28 Nota introduttiva alla sessione Semantische Probleme der physischen Fachterminologie PAOLO ROMAGNOLI Questa sessione è dedicata ai problemi semantici nelle scienze naturali. Il coordinatore è l unico rappresentante della biologia ed è la prova vivente dei problemi semantici nelle scienze: quando ho cercato sulla banca dati della Web of Science per capire il campo di interesse dei relatori dalle loro pubblicazioni mi sono sentito come in un universo alieno, come i personaggi dei cartoni animati che passano attraverso una falla spazio-temporale; non solo per gli specifici temi trattati, ma anche per l elevato grado di formalizzazione matematica nella fisica, che è ben lungi dall essere raggiunto se mai lo sarà dalle scienze biologiche e mediche. Ciò nonostante, dopo aver udito le altre sessioni e in particolare quelle sulla letteratura, mi sono reso conto che il linguaggio di quegli specialisti è ancora più lontano da quello a me familiare e che le questioni rilevanti nello studio dei prodotti letterari dell umanità sono completamente diverse da quelle delle scienze naturali e perfino della medicina, benché questa tratti degli esseri umani così come fa la letteratura. Perciò lo sforzo di riconciliare tra loro i campi delle scienze e far sì che queste condividano almeno in parte linguaggio, temi e modelli euristici è da considerare fondamentale per il prossimo futuro, e i convegni della nostra Associazione dei Borsisti Alexander von Humboldt non solo Studi Linguistici e Filologici Online ISSN Vol. 8.2 (2010), pp Paolo Romagnoli, Nota introduttiva alla sessione Semantische Probleme der physischen Fachterminologie

29 Studi Linguistici e Filologici Online 8.2 (2010) Dipartimento di Linguistica Università di Pisa sono benvenuti, ma costituiscono un passo importante in questa direzione. Cedo dunque il passo ai relatori, i quali condivideranno con noi alcuni argomenti fondamentali della ricerca in corso che, si spera, saranno di ispirazione per altri cultori delle scienze naturali ed umane. This session is entitled to semantic problems in mathematical and natural science (physics and biology), The chairman is however the only representative of biology and is the living proof of the semantic problems in science: when I read the Web of Science trying to understand the field of interest of the speakers from their publications, I felt as being in an alien universe, like the cartoon characters that go through a spatio-temporal failure; not only for the specific issues at stack, but also because of the high degree of mathematical formalization in physics, which is far from being attained If ever will by biological and medical science. Nonetheless, upon hearing the other sessions and in particular those on literature, I have realized that the language of those experts if even farther away from my own and that the issues at stack in the knowledge of human literary products are indeed totally different from those in natural science and even medicine although this deals with human beings as literature does. Therefore, the quest for reconciling the scientific fields with each other and make them share at least in part language, issues and heuristic models should be considered a major one for the near future, and the meetings of our Alexander von Humboldt Fellows Association are welcome as a relevant path in this direction. And now it is time to 32

30 give pace to the speakers, who will share with us some fundamental issues of ongoing research which will hopefully be inspiring for other natural science and humane science fellows. 33

31 Il concetto di forza GIACOMO DE ANGELIS In questa breve relazione illustrerò alcuni aspetti della ricerca in struttura nucleare, astrofisica ed interazioni fondamentali inerenti allo studio dei nuclei cosiddetti esotici, una tematica al momento di larga risonanza con progetti imponenti realizzati da ampie collaborazioni internazionali. L obiettivo è lo studio delle proprietà dei nuclei lontani dalla cosiddetta valle di stabilità nucleare, rilevanti per la caratterizzazione delle interazioni nucleari e coinvolti nei processi di nucleosintesi stellare. Tali informazioni sono essenziali per verificare la validità dei modelli matematici delle forze nucleari per valori estremi di parametri come ad esempio la densità o il rapporto dei costituenti (neutroni e protoni). Come elemento conduttore utilizzerò il concetto di forza nella sua evoluzione storica. Lo studio dei nuclei cosiddetti esotici, lontani dalla stabilità è attualmente di grande interesse con progetti che coinvolgono l intera comunità scientifica internazionale [1, 2]. Le domande a cui si cerca di dare una risposta sono: Quale è la natura dei nuclei atomici? Quali sono le componenti della interazione tra nuclei? Quale è il ruolo dei nuclei nella formazione dell Universo? Studi Linguistici e Filologici Online ISSN Vol. 8.2 (2010), pp Giacomo De Angelis, Il concetto di forza

32 Studi Linguistici e Filologici Online 8.2 (2010) Dipartimento di Linguistica Università di Pisa Figura 1: Lo studio delle caratteristiche dei nuclei esotici forniscono informazioni su sistemi fisici molto particolari come ad esempio le stelle di neutroni. L immagine rappresenta il nucleo residuo lasciato da una supernova [NASA]. A titolo di esempio menziono i processi fisici legati alla formazione delle stelle di neutroni (figura 1), la cui superficie si prevede composta da nuclei molto ricchi di neutroni. In particolare per quanto riguarda i processi di nucleosintesi stellare, le informazioni sperimentali necessarie alla loro caratterizzazione riguardano nuclei molto lontani dalle regioni di stabilità, certamente non accessibili alla sperimentazione in un futuro prossimo. In figura 2 sono rappresentate, in colore, le regioni della carta dei nuclidi rilevanti per tali processi. Si noti come per molte di esse i nuclei coinvolti presentino un forte eccesso di neutroni. Tali sistemi esotici non sono attualmente raggiungibili sperimentalmente. Le loro caratteristiche possono pertanto essere studiate solo attraverso l utilizzo di 36

33 modelli matematici. Molta della sperimentazione in fisica nucleare è mirata alla verifica di tali modelli nelle regioni nucleari accessibili alla sperimentazione più prossime a quelle di interesse. protoni neutroni Figura 2: Regioni della carta dei nuclidi coinvolte nei processi di nucleosintesi. Molti dei nuclei rappresentati presentano un forte eccesso di neutroni e non sono attualmente accessibili in maniera diretta alla ricerca sperimentale. La tecnologia utilizzata si basa sulla produzione di tali nuclei di riferimento attraverso reazioni nucleari che adoperano fasci di ioni instabili. Questi, in quanto instabili, decadono in tempi molto brevi, dell ordine dei millisecondi o dei secondi, e pertanto non esistono sul nostro pianeta. Tuttavia possono essere prodotti dagli acceleratori di particelle mediante reazioni nucleari e successivamente ri-accelerati. Essi 37

34 Studi Linguistici e Filologici Online 8.2 (2010) Dipartimento di Linguistica Università di Pisa possono quindi essere utilizzati per sintetizzare, attraverso una successiva reazione nucleare, quei nuclei le cui caratteristiche (massa, vita media etc.) sono rilevanti per lo studio dei processi che sovrintendono alla nucleosintesi stellare. Lo studio dei meccanismi di reazione che sovrintendono alla loro sintesi e delle modalità del loro decadimento è inoltre importante per la caratterizzazione delle varie componenti della forza nucleare. Per mettere in evidenza i nuovi fenomeni si cerca di raggiungere i limiti di esistenza dei sistemi nucleari, come ad esempio i massimi momenti angolari sostenibili o il massimo rapporto dei loro costituenti, protoni su neutroni (N/Z). Le informazioni ottenute servono a caratterizzare i modelli matematici utilizzati per descrivere i nuclei atomici o come si è detto, per comprendere i fenomeni di nucleosintesi, quelli cioè che sovrintendono alla formazione degli elementi, che spiegano le abbondanze isotopiche solari e la formazione delle stelle di neutroni. Tutto ciò è fortemente legato al tipo di forza che agisce tra i costituenti nucleari, al tipo di campo che tiene legato il nucleo atomico, la cui forma e dinamica si riflette nella struttura dei sistemi a multicorpi realizzabili, come ad esempio le strutture a cluster di tipo molecolare, nuclei dotati di regioni periferiche a bassa densità (skin) o nuclei con alone (halo). Tali strutture sono rappresentate in maniera pittorica in funzione dell energia di eccitazione e del numero di neutroni in figura 3. Si cerca così di ricostruire la natura delle interazioni nucleari, che alla moderna indagine sperimentale sempre più 38

35 appaiono di tipo a tre corpi, con componenti della forza non centrali, di tipo tensoriale. Lo studio delle forze nucleari e dei nuclei esotici è pertanto uno dei principali obiettivi delle ricerche in struttura nucleare e costituisce la principale motivazione per la realizzazione, in molti paesi europei e d oltre-oceano, di ambiziosi programmi sperimentali basati sulla realizzazione di acceleratori per fasci di ioni instabili. Figura 3: Rappresentazione schematica delle varie strutture nucleari esotiche previste dalla teoria al crescere del rapporto del numero di neutroni sul numero di protoni (N/Z) e della energia di eccitazione. Si prevede l esistenza di nuclei dotati di regioni a bassa densità neutronica (Skin), con alone (Halo) o con deformazioni opposte di neutrone e 39

36 Studi Linguistici e Filologici Online 8.2 (2010) Dipartimento di Linguistica Università di Pisa protone (Egg). Nel caso di sistemi non legati, ci si aspetta la presenza di correlazioni a cluster di tipo molecolare o di neutrone o di eccitazioni collettive coinvolgenti solo il guscio esterno di neutroni (Soft mode). Come filo conduttore per illustrare brevemente gli sviluppi in tale campo ho scelto di parlare del concetto di forza (un esempio di esso sono le forze nucleari) del quale, nel seguito, ricorderò brevemente l evoluzione storica. In tale ambito ho fatto riferimento principalmente all egregio lavoro pubblicato da Max Jammer [3] sul tale soggetto. L idea di forza nasce, nel periodo prescientifico, dalla esperienza immediata dello sforzo delle nostre membra, dalla sensazione di sentire la resistenza nel sollevare un peso e nel trasportarlo. Forza, potenza, lavoro, sono sentiti in tale periodo come sinonimi. L estensione della nostra esperienza personale all ambiente esterno, caratteristico del periodo animistico dello sviluppo del genere umano, porta ad una generalizzazione del concetto di forza. Tutto è sentito come permeato dalla forza. Una analoga sensazione compare come parte dello sviluppo intellettivo dei bambini. Il complesso di forze, i moti, il dinamismo del mondo esterno viene sentito come un panpsichismo da cui nascono le credenze nei poteri occulti. La successiva organizzazione del mondo primitivo in strutture urbane comporta la formazione di una gerarchia sistematizzata di forze. La forza si personifica in un principio del bene di immensa potenza (Gotteskraft). 40

37 Figura 4: Rappresentazione geroglifica del nome Pn-n-nht-w. Si noti la figura con il coltello rappresentante il concetto divino di forza [3]. Il concetto astratto di forza come divinità può essere fatto risalire agli egizi. Il termine nht (figura 4) denota la personificazione divina della forza nella diciannovesima dinastia egizia e successivamente nella letteratura demotica. Nel mondo greco, i primi cosmologisti, Talete, Anassimandro e Anassimene consideravano la natura come cosa vivente (ilozoismo) e pertanto non avevano bisogno di postulare un concetto di forza. Solo più tardi, quando la materia primaria fu considerata a livello di materia inanimata, si pose il problema di un agente esterno inteso come causa del moto. Esempi di un concetto di forza come elemento agente per determinare l aggregarsi dei corpi si ritrovano in Eraclito e poi in Empedocle (Amore ed Odio: Empedocle, in quanto medico, deriva la fisica dell universo dalla fisiologia). In Anassagora la forza che agisce sulla materia è detta Nous, Intelletto, una Mente come causa dell ordine dell universo. 41

38 Studi Linguistici e Filologici Online 8.2 (2010) Dipartimento di Linguistica Università di Pisa Per Platone, come per Empedocle, gli elementi fisici non sono animati da sé. Il concetto di forza è qualcosa di intrinseco alla materia poiché la materia è dotata di una anima a cui si aggiunge la convinzione che ciò che è simile attrae il simile. I corpi di uguale natura tendono a tenersi insieme. La forza di gravità, ad esempio, diventa in tale contesto una qualità, come una qualità chimica. A tale concetto viene anche dato un valore quantitativo considerando che tale tendenza è proporzionale alla dimensione dell oggetto. Il termine usato da Platone per denotare l idea di forza, intrinseca alla materia in quanto permeata dalla psyche, è dynamis corrispondente al verbo dynastai, essere in grado, essere capace, non solo come essere agente ma anche come soggetto: caldo, freddo, attività chimica, durezza e luce sono descritte come dynameis: in linguaggio moderno energia. Aristotele riconosce l esistenza di due tipi di forze, una inerente alla materia, di tipo platonico (physis) e una intesa come emanazione della sostanza, causa del moto in un secondo oggetto e non in se stesso. La forza non è separabile dal suo soggetto ed è in diretto contatto con il suo oggetto, dal quale è indipendente. Sono presenti solo forze di contatto. Non esistono forze a distanza. Pertanto il moto di pianeti e stelle si può solo spiegare con l intervento di un agente esterno o dotando le stelle di una vita propria, spiegazioni entrambi possibili per Aristotele. Un punto di svolta si ha con la Stoa. Ci si rende conto della connessione tra il moto delle maree ed i moti del sole e della luna. Per 42

39 spiegare l esistenza delle maree in assenza di forze a distanza, Aristotele suppone che l azione del sole agisca sui venti e questi, cadendo sull oceano, generino le maree. Con la Stoa il concetto di forza cambia: l universo è visto come un sistema singolo di forze interagenti (sympatheia) pervaso dal pneuma, come un unico organismo vivente, composto di anima e corpo, entrambi materiali. L anima del mondo pervade la materia, la dilata, la condensa. La forza diventa una corrispondenza mutua tra i due oggetti, con azioni a distanza, come quella delle maree, concepite in maniera sostanzialmente identica a quella dei secoli XVII e XVIII. Tali concetti vengono ripresi in senso antistoico dalla scuola di Alessandria. Con Filone la nozione greca di Mente, combinata con la nozione Platonica di Idea e con quella neoplatonica di Logos, si traduce in una sostanza divina, risiedente nelle più alte sfere dell Universo, separata dalla sua controparte, la terra, da sfere concentriche di materialità crescente. Sarà l intelligenza divina, attraverso l azione degli angeli, a spiegare il moto degli astri per i filosofi religiosi del medioevo. Nessun movimento avviene senza un motore, e per evitare una infinita progressione di motori bisogna ammettere un motore primo di per se stesso immobile. Poiché ci si riferisce a moti eterni, questi non possono essere generati da esseri corporei, possessori solo di qualità finite. D altra parte, dal momento che solo i corpi possono essere mossi, il primo mosso deve essere un corpo animato da un intelletto eterno (Tommaso D Aquino). 43

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