UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE

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1 UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN INGEGNERIA INFORMATICA E DELL AUTOMAZIONE PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI UN PORTALE WEB MEDIANTE IL CMS OPEN SOURCE DRUPAL PA E INERENTE APPROFONDIMENTO SULL USABILITA. Tesi di Laurea di: EVELIN RAPARO Relatore: Chiar.mo Prof. ALDO FRANCO DRAGONI

2 Indice: 1.Introduzione 2.Drupal e DrupalPa: caratteristiche generali. 2.1 Installazione. 2.2 Modularità di Drupal e DrupalPA. 3.Accessibilità. 4.Usabilità. 5.Considerazioni e valutazioni finali.

3 Introduzione. CMS è l'acronimo per Content Management System, in Italiano Sistema di Gestione dei Contenuti, ed indica un sistema atto a sviluppare e pubblicare i contenuti di siti web attraverso script ed interfacce che facilitano la creazione e la gestione delle pagine. In particolar modo, l'amministratore può operare senza essere vincolato da conoscenze tecniche di programmazione web. I CMS possono essere suddivisi in varie categorie sulla base del criterio scelto. Esistono CMS specializzati, ovvero volti a creare un tipo preciso di contenuto (enciclopedia, forum, blog, ecc..), e CMS generici che consentono invece di creare diversi tipi di contenuto; ci sono CMS gratuiti o a pagamento; quelli open source e quelli no. Tale successo si deve al fatto che un CMS è la soluzione migliore e più immediata per creare siti web, soprattutto quando questi ultimi hanno bisogno di un costante aggiornamento. Bisogna però aggiungere che un CMS è tanto più efficiente quanto più è specifico, e questo fatto rappresenta uno svantaggio. Inoltre, a meno che non si tratti di un CMS open source, è possibile modificare l'aspetto e il contenuto, ma non il CMS stesso.di norma, un CMS consta di due parti: una per la gestione in senso stretto, l'altra per la pubblicazione online. Più precisamente, è possibile parlare di una sezione denominata back end relativa alla parte di amministrazione, ed una detta di front end che è la sezione applicativa, ovvero quella che l'utente sfrutta per visualizzare i contenuti e usare le applicazioni del sito. Al riguardo, è possibile definire diverse tipologie di utilizzatore del sito stesso e attribuire a ciascuna di esse determinati permessi e negarne altri. Ci sarà un utente amministratore ed il gruppo degli utenti iscritti che hanno i privilegi per poter creare, modificare, eliminare i contenuti a completare la parte di back end. Mentre ci sarà l'utente non creatore ma che, in quanto solo fruitore, fa parte del secondo livello di front end e può essere chiamato user anonimo o non autenticato.i CMS possono essere scritti in molti linguaggi: ASP, PHP e così via. Questo perchè il tipo di linguaggio in sè non influenza l'efficienza stessa del CMS, mentre esso è importante per rendere il CMS multipiattaforma o fruibile solo su piattaforme proprietarie.

4 DRUPAL e DRUPALPA: caratterisitche generali. Drupal e DrupalPA sono due CMS appartententi alla stessa famiglia rilasciati sotto licenza GNU GPL, ovvero licenza per software libero che consente all'utente copia, modifica, uso e distribuzione del prodotto stesso. Sono quindi entrambi open source e totalmente personalizzabili. Inoltre, possono essere annoverati tra i sistemi multipiattaforma che girano su diversi sistemi operativi, ovvero da Windows, a Linux, al MAC OS o qualunque altra piattaforma che supporti un web server Apache o IIS e il linguaggio PHP e di un database MySQL o PostgreSQL per la gestione della base dei dati. Vediamo ora come è possibile installarli sul proprio computer. Installazione. Se vogliamo utilizzare Drupal in locale, l'installazione dei tre componenti citati sopra (Apache, PHP, MySQL) può risultare abbastanza complessa, per cui è consigliato scaricare XAMPP: un pacchetto integrato realizzato appositamente per lo scopo. È un software gratuito e disponibile per le più diffuse piattaforme (Windows, Mac OS X, Linux). Installare Drupal risulta quindi semplice: anzitutto è necessario scaricare il pacchetto con tutti i file dal sito ufficiale Io ho scelto la versione Quello che si ottiene dalla procedura descritta è un archivio ZIP, dal quale si possono estrarre i file per metterli in una cartella sul nostro PC.Dopo di che dobbiamo caricare il tutto sul nostro server. Per lavorare in locale è sufficiente copiare i file nella cartella principale del server Web, ovvero la cartella "htdocs".con un client ftp ci si collega allo spazio web scelto e si trasferisce tutto il contenuto della cartella sulla radice o su una cartella creata a nostro piacere. Una volta caricati tutti i file, puntiamo il browser sul sito che si vuole sviluppare, ad esempio e si aprirà la pagina iniziale dell'installazione dove è possibile selezionare la lingua. Si veda la figura 1.

5 Figura 1. Prima schermata - selezione della lingua. Se decidiamo di installare Drupal in italiano, dobbiamo importare un file che contenga la traduzione di tutto il programma. Possiamo trovare questa traduzione sul sito ufficiale oppure direttamente sul sito di Drupal Italia. Il file della traduzione è composto da tre cartelle (modules, profiles e themes). Queste ultime vanno copiate nella cartella principale di Drupal, ovvero dove si trovano tutti gli altri file dell'installazione. Si ricarichi allora la home page: la nuova schermata ci cosente di scegliere tra che mostra le scelte per la lingua inglese e quella italiana. Figura 2. Prima schermata con l'opzione della lingua italiana.

6 Figura 3-schermata principale. Come si vede dalla figura 3, il sitema ci segnala nella barra a sinistra le attività da eseguire. Drupal adesso ci chiede di settare i dati di accesso al database mysql.basta quindi compilare il form con i relativi dati.

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8 Fatto ciò selezionare il bottone Save and continue. Adesso il sistema inizierà la creazione e la configurazione del database. Per concludere l'installazione, drupal ci chiede di completare l'ultimo form inserendo i dati relativi al nome sito e i dati dell'account di amministrazione. Si lasci abilitato il clean url per aver gli indirizzi in delle pagine in formato più leggibile dai motori di ricerca. Infine si selezioni il bottone Salva e continua, nella figura sotto corrisponde a Save and continue per completare la procedura. Si passi ora ad analizzare la procedura da seguire con XAMPP. Si apra XAMPP e dalla schermata principale si avvii cliccando su RUN il server web Apache e il database MySQL. Ora è possibile accedere al pannello di controllo tramite il proprio browser in uso cercando il path pagina in cui è possibile reperire informazioni sulla versione in uso e sui vari componenti, oltre al fatto che da essa è possibile accedere alla pagina di phpmyadmin. Quest'ultimo non è nient'altro che un sito in cui in linguaggio php sono create delle query sql eseguibili cliccando sul bottone o su di un link. È possibile fare qualsivoglia operazione: creare nuovi utenti con privilegi di volta in volta assegnabili, sviluppare nuovi database, a loro volta importabili od esportabili, gestire le tabelle ed i vari campi del db in questione, e così via. Si uniscano ora le due fasi descritte precedentemente, ovvero l'avvio di XAMPP e l'installazione vera e propria di Drupal, seguendo i seguenti piccoli passi: una volta sitemanto XAMPP, si scarica la versione di Drupal desiderata e si estrae tutto nella cartella rinominata a proprio piacere.il percorso per accedervi sarà sites/default/ e

9 qui si copia il file default.settings.php, rinominandolo poi in settings.php e impostando i permessi a 777 ad entrambi i files e alla cartella files presente nello stesso path. Accedendo a phpmyadmin si crea un nuovo db denominato a proprio piacere e si crea un nuovo utente denominato ad esempio Admin, a cui si assegna come host Localhost e come password amministratore, dandogli tutti i privilegi globali. A questo punto si può accedere al sito mettendo nel proprio browser http//localhost/onlus, dove onlus indica il nome della cartella che avevamo rinominato a nostro piacimento. Nella procedura che si apre per completare l'installazione di Drupal, si compila il form relativo al database con i dati scelti precedentemente in phpmyadmin. Salvato il tutto, si inserisce il primo utente a cui si dà il nome di amministratore e si aggiunge una password di accesso facile da ricordare ma da tenere con discrezione. Si inserisce inoltre un indirizzo fittizio per completare il form e accedere alla pagina in cui è possibile iniziare a sviluppare il sito. Modularità di Drupal e DrupalPA. Che significa avere una struttura modulare? Molto semplicemente vuol dire che sia Drupal che DrupalPA hanno un core o nucleo in cui sono inglobate tutte le funzioni principali e le impostazioni predefinite, un nucleo costellato di moduli che ampliano le funzionalità ed estendono le potenzialità del CMS tramite aggiunta di moduli specifici. In realtà, già nella prima schermata del core è possibile spuntare la casellina di moduli aggiuntivi con ogni probabilità utili, attivabili quindi con un semplice aggiornamento del core. Tra questi, possiamo citare i più importanti: il modulo per la gestione del catching delle pagine, quello per la manutenzione automatica tramite cron, quello relativo ai forum come pure quello per i blog, quello utile per la gestione dei diversi tipi di utente. Inoltre, ogni qual volta si avrà bisogno di uno specifico modulo, basterà indirizzarsi su dove è presente una lista di moduli ed una barra di ricerca per trovarli più agevolmente. Per ogni modulo è presente una breve descrizione ed il link per scaricarlo. Se la breve descrizione del modulo non dovesse essere sufficiente per raggiungere un uso adeguato di esso, basterà collegarsi con la comunità di Drupal, una comunità sempre più crescente ed aggiornata, oltre che attiva in quanto creatrice in prima persona di nuovi moduli sempre più specifici. Il numero attuale di moduli scaricabili supera abbondantemente la quota novemila.

10 DrupalPA poi, ha degli specifici strumenti che consentono lo sviluppo di un portale accessibile. Giungiamo allora a domandarci quale sia la differenza tra i due sistemi di cui finora abbiamo parlato senza effettuare un distinguo.che cosa distingue i due sistemi? Che cos'è DrupalPa? Riporto quanto dichiarato nella pagina web di riferimento. Drupal PA è una pacchettizzazione di Drupal realizzata da Anastasis e così composta: un tema accessibile come modello per sito di Comune o Provincia; il modulo PEGOeditor, realizzato da Anastasis, un editor WYSIWYG ( ovvero ciò che vedi è ciò che ottieni) per la generazione di codice xhtml accessibile; pre-installazione di una serie di moduli volti ad offrire una serie di operatività standard nel contesto delle PA. Il codice generato da quasi tutti i moduli è accessibile. Come è possibile notare fin da subito, la sigla PA sta per Pubblica Amministrazione, ovvero questo tipo di CMS è stato realizzato per consentire la creazione di portali di Comuni, Province, Quartieri, Assessorati, ma anche Uffici, ASL etc., ovvero portali che dovrebbero essere ugualmente fruibili da qualsivoglia tipologia di utente, anche quella dei portatori di handicap in senso lato. Nello specifico, si parla di accessibilità su più livelli. Ma che cos'è l'accessibilità? Accessibilità e Legge Stanca. Sappiamo tutti quanto sia importante ed attuale il tema dell'abbattimento delle cosiddette barriere architettoniche: da anni ci si batte per consentire anche ai portatori di handicap di vivere una vita più semplice e completa possibile. Lo stesso tema si riflette nel mondo dell'informatica e prende il nome di Accessibilità. Essa è l'importante risorsa di cui gode un dispositivo, un servizio informatico o mezzo telematico facilmente fruibile da qualsiasi tipo di utente. Quest'ultimo può essere portatore di un handicap fisico in senso lato: motorio, sensoriale. Come pure un soggetto con ridotte o parziali capacità psichiche. Quando una risorsa web e tecnologica può dirsi accessibile? Quando essa consente l'accesso alla più ampia fascia di individui, affetti da ogni tipo di disabilità o provvisti di qualsiasi tipo si mezzo, anche mezzi obsoleti o poco potenti. I requisiti base sono facilmente elencabili: si va dalla stesura di un testo semplice, chiaro, mai ambiguo, oltrechè grammaticalmente corretto, alla creazione di testo alternativo per ogni contenuto multimediale (ad esempio quando il sistema non è in grado di caricare un'immagine,

11 essa va sostituita con una descrizione puntuale della stessa); inoltre si evitano diciture poco chiare e piacevoli come clicca qui, sfruttando titoli chiari e link sensati, oltre alla creazione di un'interfaccia grafica il più facilmente fruibile e comprensibile. Quando si ha a che fare, come nel nostro caso, con l'utilizzo si un CMS, bisogna accertarsi che esso sia in grado di creare un prodotto per l'appunto accessibile.ll W3C (World Wide Web Consortium) ha emanato nel 2000 delle linee guida e fornisce una serie di criteri successful ed indicazioni mirate. È possibile inoltre ottenere la certificazione di risorsa accessibile e verificare la qualità del proprio sito facendo riferimento proprio al portale del W3C, dove è presente un test molto semplice da effettuare. Esistono standard internazionali e leggi nazionali che definiscono univocamente l'accessibilità per i sistemi informatici. Veniamo allora alla Legge Stanca. Essa è stata emanata in Italia il 9 Gennaio del 2004 e resa attuativa con relativo decreto nel Prende il nome dall'allora Ministro per l'innovazione e le tecnologie Stanca. Riporto qui sotto, per completezza, i 12 articoli che la compongono: Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici Art. 1 (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi, ivi compresi quelli che si articolano attraverso gli strumenti informatici e telematici. 2. È tutelato e garantito, in particolare, il diritto di accesso ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione e ai servizi di pubblica utilità da parte delle persone disabili, in ottemperanza al principio di uguaglianza ai sensi dell'articolo 3 della Costituzione. Art. 2 (Definizioni) 1. Ai fini della presente legge, si intende per: a) «accessibilità»: la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari;

12 b) «tecnologie assistive»: gli strumenti e le soluzioni tecniche, hardware e software, che permettono alla persona disabile, superando o riducendo le condizioni di svantaggio, di accedere alle informazioni e ai servizi erogati dai sistemi informatici. Art. 3 (Soggetti erogatori) 1. La presente legge si applica alle pubbliche amministrazioni di cui al comma 2 dell'articolo 1 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, agli enti pubblici economici, alle aziende private concessionarie di servizi pubblici, alle aziende municipalizzate regionali, agli enti di assistenza e di riabilitazione pubblici, alle aziende di trasporto e di telecomunicazione a prevalente partecipazione di capitale pubblico e alle aziende appaltatrici di servizi informatici. 2. Le disposizioni della presente legge in ordine agli obblighi per l'accessibilità non si applicano ai sistemi informatici destinati ad essere fruiti da gruppi di utenti dei quali, per disposizione di legge, non possono fare parte persone disabili. Art. 4 (Obblighi per l'accessibilità) 1. Nelle procedure svolte dai soggetti di cui all'articolo 3, comma 1, per l'acquisto di beni e per la fornitura di servizi informatici, i requisiti di accessibilità stabiliti con il decreto di cui all'articolo 11 costituiscono motivo di preferenza a parità di ogni altra condizione nella valutazione dell'offerta tecnica, tenuto conto della destinazione del bene o del servizio. La mancata considerazione dei requisiti di accessibilità o l'eventuale acquisizione di beni o fornitura di servizi non accessibili è adeguatamente motivata. 2. I soggetti di cui all'articolo 3, comma 1, non possono stipulare, a pena di nullità, contratti per la realizzazione e la modifica di siti INTERNET quando non è previsto che essi rispettino i requisiti di accessibilità stabiliti dal decreto di cui all'articolo 11. I contratti in essere alla data di entrata in vigore del decreto di cui all'articolo 11, in caso di rinnovo, modifica o novazione, sono adeguati, a pena di nullità, alle disposizioni della presente legge circa il rispetto dei requisiti di accessibilità, con l'obiettivo di realizzare tale adeguamento entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del medesimo decreto. 3. La concessione di contributi pubblici a soggetti privati per l'acquisto di beni e servizi informatici destinati all'utilizzo da parte di lavoratori disabili o del pubblico,

13 anche per la predisposizione di postazioni di telelavoro, è subordinata alla rispondenza di tali beni e servizi ai requisiti di accessibilità stabiliti dal decreto di cui all'articolo I datori di lavoro pubblici e privati pongono a disposizione del dipendente disabile la strumentazione hardware e software e la tecnologia assistiva adeguata alla specifica disabilità, anche in caso di telelavoro, in relazione alle mansioni effettivamente svolte. Ai datori di lavoro privati si applica la disposizione di cui all'articolo 13, comma 1, lettera c), della legge 12 marzo 1999, n I datori di lavoro pubblici provvedono all'attuazione del comma 4, nell'ambito delle disponibilità di bilancio. Art. 5 (Accessibilità degli strumenti didattici e formativi) 1. Le disposizioni della presente legge si applicano, altresì, al materiale formativo e didattico utilizzato nelle scuole di ogni ordine e grado. 2. Le convenzioni stipulate tra il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e le associazioni di editori per la fornitura di libri alle biblioteche scolastiche prevedono sempre la fornitura di copie su supporto digitale degli strumenti didattici fondamentali, accessibili agli alunni disabili e agli insegnanti di sostegno, nell'ambito delle disponibilità di bilancio. Art. 6 (Verifica dell'accessibilità su richiesta) 1. La Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie valuta su richiesta l'accessibilità dei siti INTERNET o del materiale informatico prodotto da soggetti diversi da quelli di cui all'articolo Con il regolamento di cui all'articolo 10 sono individuati: a) le modalità con cui può essere richiesta la valutazione; b) i criteri per la eventuale partecipazione del richiedente ai costi dell'operazione; c) il marchio o logo con cui è reso manifesto il possesso del requisito dell'accessibilità; d) le modalità con cui può essere verificato il permanere del requisito stesso.

14 Art. 7 (Compiti amministrativi) 1. La Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie, anche avvalendosi del Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione di cui all'articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39, come sostituito dall'articolo 176 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196: a) effettua il monitoraggio dell'attuazione della presente legge; b) vigila sul rispetto da parte delle amministrazioni statali delle disposizioni della presente legge; c) indica i soggetti, pubblici o privati, che, oltre ad avere rispettato i requisiti tecnici indicati dal decreto di cui all'articolo 11, si sono anche meritoriamente distinti per l'impegno nel perseguire le finalità indicate dalla presente legge; d) promuove, di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, progetti, iniziative e programmi finalizzati al miglioramento e alla diffusione delle tecnologie assistive e per l'accessibilità; e) promuove, con le altre amministrazioni interessate, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, l'erogazione di finanziamenti finalizzati alla diffusione tra i disabili delle tecnologie assistive e degli strumenti informatici dotati di configurazioni particolari e al sostegno di progetti di ricerca nel campo dell'innovazione tecnologica per la vita indipendente e le pari opportunità dei disabili; f) favorisce, di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro per le pari opportunità, lo scambio di esperienze e di proposte fra associazioni di disabili, associazioni di sviluppatori competenti in materia di accessibilità, amministrazioni pubbliche, operatori economici e fornitori di hardware e software, anche per la proposta di nuove iniziative; g) promuove, di concerto con i Ministeri dell'istruzione, dell'università e della ricerca e per i beni e le attività culturali, iniziative per favorire l'accessibilità alle opere multimediali, anche attraverso specifici progetti di ricerca e sperimentazione con il coinvolgimento delle associazioni delle persone disabili; sulla base dei risultati delle sperimentazioni sono indicate, con decreto emanato di intesa dai Ministri interessati, le regole tecniche per l'accessibilità alle opere multimediali; h) definisce, di concerto con il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, gli obiettivi di accessibilità delle pubbliche amministrazioni

15 nello sviluppo dei sistemi informatici, nonché l'introduzione delle problematiche relative all'accessibilità nei programmi di formazione del personale. 2. Le regioni, le province autonome e gli enti locali vigilano sull'attuazione da parte dei propri uffici delle disposizioni della presente legge. Art. 8 (Formazione) 1. Le amministrazioni di cui all'articolo 3, comma 1, nell'ambito delle attività di cui al comma 4 dell'articolo 7 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nonché dei corsi di formazione organizzati dalla Scuola superiore della pubblica amministrazione, e nell'ambito delle attività per l'alfabetizzazione informatica dei pubblici dipendenti di cui all'articolo 27, comma 8, lettera g), della legge 16 gennaio 2003, n. 3, inseriscono tra le materie di studio a carattere fondamentale le problematiche relative all'accessibilità e alle tecnologie assistive. 2. La formazione professionale di cui al comma 1 è effettuata con tecnologie accessibili. 3. Le amministrazioni di cui all'articolo 3, comma 1, nell'ambito delle disponibilità di bilancio, predispongono corsi di aggiornamento professionale sull'accessibilità. Art. 9 (Responsabilità) 1. L'inosservanza delle disposizioni della presente legge comporta responsabilità dirigenziale e responsabilità disciplinare ai sensi degli articoli 21 e 55 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ferme restando le eventuali responsabilità penali e civili previste dalle norme vigenti. Art. 10 (Regolamento di attuazione) 1. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con regolamento emanato ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono definiti: a) i criteri e i princìpi operativi e organizzativi generali per l'accessibilità; b) i contenuti di cui all'articolo 6, comma 2; c) i controlli esercitabili sugli operatori privati che hanno reso nota l'accessibilità dei

16 propri siti e delle proprie applicazioni informatiche; d) i controlli esercitabili sui soggetti di cui all'articolo 3, comma Il regolamento di cui al comma 1 è adottato previa consultazione con le associazioni delle persone disabili maggiormente rappresentative, con le associazioni di sviluppatori competenti in materia di accessibilità e di produttori di hardware e software e previa acquisizione del parere delle competenti Commissioni parlamentari, che devono pronunciarsi entro quarantacinque giorni dalla richiesta, e d'intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n Art. 11 (Requisiti tecnici) 1. Entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge il Ministro per l'innovazione e le tecnologie, consultate le associazioni delle persone disabili maggiormente rappresentative, con proprio decreto stabilisce, nel rispetto dei criteri e dei princìpi indicati dal regolamento di cui all'articolo 10: a) le linee guida recanti i requisiti tecnici e i diversi livelli per l'accessibilità; b) le metodologie tecniche per la verifica dell'accessibilità dei siti INTERNET, nonché i programmi di valutazione assistita utilizzabili a tale fine. Art. 12 (Normative internazionali) 1. Il regolamento di cui all'articolo 10 e il decreto di cui all'articolo 11 sono emanati osservando le linee guida indicate nelle comunicazioni, nelle raccomandazioni e nelle direttive sull'accessibilità dell'unione europea, nonché nelle normative internazionalmente riconosciute e tenendo conto degli indirizzi forniti dagli organismi pubblici e privati, anche internazionali, operanti nel settore. 2. Il decreto di cui all'articolo 11 è periodicamente aggiornato, con la medesima procedura, per il tempestivo recepimento delle modifiche delle normative di cui al comma 1 e delle innovazioni tecnologiche nel frattempo intervenute.

17 Usabilità. L'usabilità è definita dall'iso (International Organization for Standardization) come l'efficacia, l'efficienza e la soddisfazione con le quali determinati utenti raggiungono determinati obiettivi in determinati contesti. Viviamo ogni giorno le difficoltà nel rapporto con gli oggetti che ci circondano, che percepiamo spesso come complicati da usare. È quindi molto utile analizzare il modo in cui interagiamo con essi per individuare da dove nascono le difficoltà nel loro uso e perchè, in modo tale da poter trovare soluzione a tale problema. Per quanto riguarda il mondo dell'informatica, esiste una disciplina che sta prendendo sempre più piede e acquisendo importanza che si occupa proprio di analizzare l'interazione uomo- macchina: è la HCI,la Human Computer Interaction. Nello specifico, essa si occupa della progettazione, valutazione e realizzazione di sistemi interattivi basati su computer destinati all'uso umano e dello studio dei principali fenomeni che li circondano. Essa in realtà è l'intersezione di più discipline molto diverse tra loro: l'ingegneria, le scienze dell'uomo, le scienze dei computer. Si va dalla psicologia, all'antropologia, dall'industrial design all'ingegnerizzazione delle interfacce umane. Essa in realtà nasce come seguito dell'ergonomia, scienza sviluppata dopo la Seconda Guerra Mondiale per studiare il fit tra le persone e il loro ambiente di lavoro, e le nuove idee dei pionieri dell'informatica che già negli anni Sessanta circolavano per capire e migliorare il rapporto dell'uomo con il calcolatore. Ha molta importanza quindi nella progettazione di una qualunque risorsa tecnologica la valutazione del cosìddetto contesto di utilizzo, come pure la conoscenza della tipologia di utente appartenente al target e al reale utlizzo a cui tale strumento è finalizzato. Il termine usabilità è usato spesso per riferirsi alla capacità di un prodotto di essere usato con facilità. Ma in realtà, nessun prodotto possiede alcuna usabilità intrinseca, ma solo la capacità di essere usato in un particolare contesto: l'usabilità, quindi, non può essere valutata studiando un prodotto in isolamento. Per creare un prodotto usabile e di buona qualità, bisogna seguire le seguenti regole d'oro: conoscere l'utente: tutti gli utenti sono diversi, in quanto persone diverse. Essi tuttavia, possono condividere alcune abitudini in base alla loro provenienza, nazionalità, cultura. Questo da un punto di vista umano. Per quanto riguarda

18 la scienza, l'uomo è dotato di una memoria che funziona in un certo modo, di un sistema motorio e di uno percettivo. Progettare per l'utente: non bisogna mai dimenticare nel momento in cui si vuole realizzare un'idea qual è il soggetto a cui ci si sta rivolgendo.quando definiamo i requisiti di un prodotto che non esiste ancora, lo facciamo tenendo conto di determinati bisogni insoddisfatti. Ovviamente, anche se si è un ottimo progettista, le ipotesi fatte non saranno mai totalmente corrette ed esaustive. Molto spesso, tra l'altro, un nuovo strumento cambia i bisogni e ne genera altri, che suggeriscono modifiche allo strumento stesso. Realizzazione del portale. Per la realizzazione del portale della Onlus a cui si è fatto riferimento, si è innanzi tutto cercato un modo il più possibile agevole per poter comunicare con il cliente interessato. Ques'ultimo dapprima ha fornito come indicazione quella di fare riferimento a siti di Onlus già esistenti, in modo da aver un'idea generale del prodotto finale desiderato. I siti visitati presentavano un'architettura piuttosto simile: un menù principale sulla barra laterale sinistra, diviso per sezioni e in tanti sottomenù figli, una barra superiore contente in logo della Onlus, e la riga orizzontale con le voci principali in neretto divise da apposito marcatore per incrementarne l'usabilità, uno spazio centrale con le viste e le notizie principali, una barra verticale a destra dedicata agli eventi previsti nel calendario e ad altre utilità quali socialcosi.vediamo in dettaglio come si è proceduto nella stesura tramite l'utilizzo degli strumenti forniti da Drupal. Partiamo dai menù.in Drupal esistono due tipi di menù predefiniti, Navigazione e Primary links, questi menù si possono visualizzare/modificare da Amministra -> Struttura del sito -> Menù. Il menù Navigazione contiene tutte le voci di configurazione del sistema, mentre il menù Primary Link serve per aggiungere dei link nella parte in alto a destra delle pagine. Oltre ai menù predefiniti se ne possono creare altri ( Aggiungi menù ). Con ogni nuovo menù creato sarà automaticamente creato anche un Blocco, in modo da poter visualizzare il menù in qualsiasi parte del sito.

19 Oltre ad aggiungere un menù si può aggiungere una voce ai menù già esistenti ( Aggiungi voce menù ). In qualsiasi momento, quindi è possibile aggiungere voci ai diversi menù, e ad ogni voce si può assegnare un Padre (es. Menù - Navigazione -> Voce Padre - Crea contenuto -> Voce Figlio Page). La creazione di un menù risulta quindi molto agevole. Ma questo costituisce solo l'architettura del sito, a cui vanno aggiunti i vari contenuti. Per farlo si sono utilizzate, ad esempio, le viste. La vista o view è uno strumento di visualizzazione dei contenuti che sfrutta una serie di query di select dal database in base al filtro dei contenuti richiesta. In Drupal o DrupalPa esiste un apposito modulo chiamato Modulo View.Il modulo Views serve per fare delle liste dei contenuti ed è composto da: Views, Views RSS, Views Theme Wizard, Views UI. Views e Views UI vanno abilitati per poter visualizzare i contenuti. Gli altri moduli permettono invece un utilizzo più specifico. Pre creare un contenuto di tipo Vista bisogna seguire il solito percorso Amministra -> Struttura del sito -> Views -> Aggiungi. A questo punto si apre una pagina divisa in più sezioni, di cui una più generale con il nome da assegnare alla vista, quale ruolo può visualizzare la vista e la descrizione della vista. Le altre due sezioni denominate Pagina e Blocchi,invece, servono per definire come la vista deve essere visualizzata, se come blocco o come pagina. In queste due parti si sceglie se si vuol creare una nuova pagina (o blocco), l url, il tipo di vista da visualizzare (vale a dire se nella vista i contenuti devono essere visualizzati per intero o solo come un anteprima, in una tabella ), l intestazione, il footer, il menù Nella sezione campo o Field bisogna poi inserire cosa si vuole mostrare di ogni contenuto nella vista (es. Tipo, Titolo, Body.) e in che ordine. Il tutto è completato dalla sezione Filtri che serve effettivamente per filtrare quale tipo di contenuto (nodo, tassonomia ) si vuole visualizzare (es. Tipo di contenuto-> Story, visualizzerà solo i contenuti di tipo Story). Veniamo ora a parlare di uno strumento importantissimo che consente di impostare la pagina come meglio si crede: i blocchi.i blocchi possono essere amministrati dal menù Amministra -> Struttura del sito -> Blocchi.In questa pagina viene visualizzata la lista dei Blocchi già esistenti nel sito e in quale punto del sito (barra laterale sinistra, barra laterale destra, contenuto, intestazione, messaggio a piè di pagina e nessuno, che indica che il blocco non viene visualizzato nel sito) viene visualizzato il blocco. Ogni blocco ha una sua configurazione, è possibile inserire la descrizione, il titolo, il corpo, le impostazioni di visibilità del blocco (ovvero se il blocco sarà visibile a tutti o solo a determinati ruoli/utenti) e le impostazioni di visibilità nelle pagine (se vogliamo che il blocco sia visibile su tutte le pagine del sito oppure solo in alcune).

20 Per creare un blocco: 1. Amministra -> Struttura del sito -> Blocchi -> Aggiungi blocco inserire la descrizione e il corpo del blocco e salvare. 2.Il blocco sarà ora visualizzato nell elenco nella parte dei blocchi Disattivato 3.Selezionando Configurazione è possibile settare gli altri parametri. Salvare il blocco. L'inserimento dello strumento ormai indispensabile del socialcosi, invece, è stato effettuato tramite il caricamento nella cartella di Drupal delle immagini relative ai vari social network affiliati. Si è poi creato un blocco nella parte più a destra della pagina, a cui si è aggiunto le suddette immagini. Tramite il modulo apposito che collega un determinato elemento ad una pagina, si è fatto reindirizzare il sito alla pagina a cui l'immagine cliccata faceva riferimento. Considerazioni e valutazioni finali. Drupal ed in particolare DrupalPa è senz'altro uno strumento molto potente ed efficiente: rispetta tutte le caratteristiche di un buon CMS e risulta tra i migliori CMS per la comunità che lo sostiene e per lo sviluppo di grossi siti che necessitano di un frequente aggiornamento. Tuttavia, nel lavoro svolto si sono potuti riscontrare del limiti per quanto riguarda l'accessibilità e l'usabilità. Innanzi tutto, i moduli aggiuntivi come pure quelli di default del core stesso, non godono di un buon grado di separazione tra grafica e codice, e questo significa che spesso si incontrano troppe difficoltà per rendere la personalizzazione della grafica accessibile. Inoltre, per quanto riguarda la tassonomia, la parte relativa alle view e, in generale, di tutti quegli strumenti potentissimi di cui magari però non si ha molta pratica, spesso ci si imbatte in insidie non sempre facilmente superabili o comunque non in modo efficiente ed adeguato. Altri limiti poi si riscontrano per il fatto che Drupal in sé non si presta ad un ambiente multisito: esistono guide per estendere tale funzione anche a Drupal, ma non sempre sono chiare o di facile comprensione. Drupal poi non è scalabile e non gestisce il loadbalancing. In conclusione, esso rappresenta un ottimo strumento, ma che troppo spesso affida le proprie potenzialità all'esperienza e all'abilità dell'utente.

21 Bibliografia. Siti di guide e informazioni sul Drupal: http: // Siti di riferimento per l'accessibilità Libri di testo: Roberto Polillo (2010), Facile da usare. Una moderna introduzione all'ingegneria dell'usabilità, Trento, Apogeo.

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