CAMBIARE ROMA CAMBIARE LA VITA DELLE DONNE

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1 CAMBIARE ROMA CAMBIARE LA VITA DELLE DONNE Le elezioni per una nuova amministrazione di Roma coincidono con una fase particolarmente critica della nostra vita sociale, politica ed economica e con passaggi istituzionali importanti che riguardano anche la nostra città. Roma Capitale, secondo la legge, dovrà solo in una prima fase coincidere con il Comune per poi diventare Città Metropolitana assorbendo la Provincia. Al degrado e al prevalere di interessi speculativi di questi ultimi anni si deve opporre una nuova cultura di cura, che investa le tante dimensioni fisiche e immateriali della città metropolitana, partendo dai luoghi concreti di vita e dalle esigenze di benessere quotidiano di tutti. Le donne possono contribuire ad un nuovo modello di gestione di Roma con i loro saperi, sentimenti, memorie e creatività, convinte che esse debbano avere un ruolo importante nei processi e progetti di cambiamento che devono investire il tessuto cittadino. Attente ogni giorno alla vita, e insieme più esposte alle conseguenze della crisi, vogliamo una politica che non sia più una sommatoria di interessi privatistici e miopi, modalità che ci è di fatto nemica. La politica che vogliamo deve: Prendersi cura: della città, delle cittadine, dei cittadini, dei bambini, delle persone tutte, degli spazi, dei tempi, dei simboli, della vita pratica quotidiana: scegliendo d investire e cercare soluzioni soprattutto nella manutenzione e cura di ciò che di buono e di utile esiste; gestendo

2 attentamente le risorse e promuovendo la partecipazione dei cittadini nel creare l'ecologia della città in un flusso circolare in sinergia con l' Amministrazione. Creare reti: in tempi di risorse pubbliche decrescenti per facilitare la vita delle persone, occorre mettere a sistema, coordinare risorse umane e materiali, servizi, risorse pubbliche e quelle che possono venire dalla cittadinanza stessa, creando circuiti virtuosi e interconnettendo differenze e sottoculture diverse. Fare progetto: individuare e sviluppare progetti che vedano l'amministrazione e i cittadini insieme nell'individuare bisogni e soprattutto soluzioni, nel costruire le tappe di percorsi di ricostruzione, di rinnovamento, di salvaguardia dei diritti e di risposta ai bisogni. Individuare strumenti: chiediamo che, a tutti i livelli delle istituzioni comunali e delle società che gestiscono pubblici servizi, ci sia una presenza di donne pari a quella delle cittadine. Chiediamo parallelamente che ci siano modalità e strumenti riconosciuti ed efficaci perché, con il metodo della partecipazione dal basso e del coinvolgimento diretto delle comunità, le cittadine abbiano un ruolo effettivo e pratico nei processi e progetti di cambiamento che devono investire il tessuto cittadino. Questo è il vero cambiamento. Proponiamo quindi come donne del comitato romano di SNOQ alle candidate e ai candidati di costruire un confronto che parta dalle donne, dalle nostre priorità a cui segua un impegno nelle istituzioni su temi precisi in termini di contenuti, di continuità di confronto e di relazioni con le cittadine. TEMPI E SPAZI DELLA CITTA Adeguare alle esigenze della vita reale delle persone tempi, funzioni, servizi e spazi della città è stata da sempre una battaglia portata avanti dalle donne Tempi: un vero e proprio Piano Regolatore dei Tempi e dei Servizi, programmando politiche del tempo negli orari, a cominciare da quelli del settore pubblico allargato (trasporti, uffici, musei, enti culturali, biblioteche), che tengano conto delle esigenze di vita e di lavoro delle donne e garantiscano una fruizione più ampia a tutti; una incentivazione a sperimentare nuove forme di organizzazione del lavoro che tengano conto sia nel pubblico che nel privato dell'intreccio tra produzione e riproduzione, diffondendo l'utilizzo dei congedi per maternità e paternità nel mondo del lavoro collegato alle istituzioni comunali; accessibilità e fruibilità degli orari dei servizi socio-educativi, assistenziali e sanitari 2

3 funzionali agli orari delle attività lavorative prevalenti sul territorio; corrispondenza degli orari e della frequenza dei trasporti pubblici con le esigenze di razionalizzazione della mobilità urbana ed extraurbana, anche attraverso l utilizzo di mobilità alternative all uso dell auto privata. Spazi: riqualificazione e rivisitazione della città metropolitana attivando luoghi di socialità per le persone di ogni fascia di età, genere, tenendo presente la nuova dimensione multiculturale di Roma; promozione e sostegno a livello dei diversi quartieri di forme di autorganizzazione dei cittadini per migliorare aspetti di vita comunitaria, urbana, sociale, culturale favorendo una cultura di cura dei Beni comuni (G.A.S., orti urbani, carsharing, coworking, cohousing); utilizzo pieno degli edifici scolastici, anche negli orari e nei periodi in cui non vi siano lezioni, per attività diverse, sviluppando una idea nuova della scuola come motore di socialità, integrazione, creatività e contrasto ad ogni forma di violenza sessista e di omofobia. Le scuole, presenti in maniera capillare ovunque, potrebbero diventare delle centralità nei quartieri; creazione in ogni Municipio di un punto di ascolto, raccolta e coordinamento per progetti e interventi di partecipazione diretta per il miglioramento della vita della comunità; riuso e riqualificazione del costruito, utilizzo di edifici abbandonati o confiscati alla mafia, infrastrutture militari in disuso per attività di promozione sociale e spazi di aggregazione. WELFARE Le politiche di welfare devono promuovere e sviluppare il senso di appartenenza delle persone alla comunità, garantire qualità della vita e pari opportunità, coinvolgendo i cittadini tutti e le associazioni in qualità di risorse del territorio. Il rapporto tra lavoro e cura rappresenta un nodo ancora irrisolto nella vita delle donne e il modello familista che ha orientato le scelte dell Amministrazione Comunale diretta da Alemanno ha lasciato le persone sole davanti ai loro bisogni e scaricato sulle donne un ruolo improprio di supplenza rispetto all'inadeguatezza dei servizi alla persona. Questa impostazione va superata riaffermando la centralità del welfare territoriale inteso come motore di sviluppo economico, sociale e moltiplicatore di opportunità e lavoro per le donne. 3

4 E' necessario e possibile utilizzare meglio le risorse esistenti, combattendo sprechi e corruzione, reperire risorse aggiuntive, attraverso i patti anti evasione, ed il pieno utilizzo, d'intesa con la Regione, dei Fondi strutturali europei. Inoltre il NON welfare ha un costo anche economico oltre che sociale ben superiore all'eventuale "risparmio" di spesa. La revisione del Piano Regolatore sociale ( ) con una maggiore attribuzione di risorse e un confronto continuo con i soggetti che operano nei servizi sociali. Infanzia potenziare i servizi all'infanzia, dai primi mesi di vita fino all'adolescenza, coniugando la qualità dell'offerta educativa con le esigenze di conciliazione di madri e padri; migliorare la qualità e la quantità dei nidi, dei servizi pre e post scuola e di accompagnamento a scuola (carpooling, ma anche a piedi, per riscoprire quartieri, socialità ed autonomia dei bambini); sviluppare servizi integrativi educativi (centri estivi, spazi gioco, ludoteche); promuovere attività sportive e luoghi di aggregazione per adolescenti. Anziani La popolazione anziana nella nostra città è in crescita e particolarmente numerosa è la presenza di donne anziane sole, spesso in condizioni di disagio economico: costruire una rete di sostegno in grado di favorire un invecchiamento attivo, anche attraverso il coinvolgimento e la partecipazione in attività solidali e di supporto sociale sperimentando forme nuove ed attingendo alle migliori prassi nazionali ed europee; supportare l'anziana/o in condizioni di difficoltà, consentire loro di restare presso la propria abitazione, evitando il più possibile l'ospedalizzazione o l'istituzionalizzazione in Rsa che, oltre a sradicarli dalla propria realtà, è più costosa e quindi anche poco conveniente per l'intera comunità; rivedere e potenziare l'assistenza domiciliare, eliminando gli effetti disastrosi delle "sperimentazioni" della Giunta Alemanno; aumentare i centri diurni per anziani, disabili, Alzheimer..., prevedere servizi di accompagnamento, disbrigo pratiche, sostenere i luoghi di socialità; dare impulso alle reti di vicinato ed al volontariato sociale; uso del tempo per fini di reciproca solidarietà e interesse, favorendo e promuovendo la costituzione di associazioni per la gestione della Banca del tempo. 4

5 Famiglie Monogenitoriali Un fenomeno allarmante è la crescita delle difficili condizioni economiche e sociali delle famiglie monogenitoriali. Le donne sole con figli spesso hanno un contratto part-time per conciliare il lavoro con i tempi di cura ai figli, un minor guadagno (divario del 18% dalla media europea), minore possibilità di carriera e difficoltà a rientrare nel mondo del lavoro. Un terzo dei padri non paga gli alimenti e sono onerose ed incerte le procedure di recupero. istituire un'anagrafe delle famiglie monogenitoriali in difficoltà, che consenta, attraverso mirati supporti sociali ed economici, di evitare l'affidamento dei minori a case famiglia e la probabilità di abbandoni scolastici, spesso anticipazione di ingresso nel mondo della microcriminalità; recupero del progetto Separati tutelati del 2000; supporto da parte di Associazioni di volontariato/enti alla consulenza per il recupero degli alimenti non corrisposti ed all'anticipazione delle quote di mantenimento; attuare la Risoluzione sulla situazione delle madri sole e delle famiglie monoparentali del Parlamento Europeo del 18 settembre 1998, in cui si sostengono, tra l'altro, le argomentazioni qui citate. LOTTA ALLA POVERTA E ALL ESCLUSIONE SOCIALE La povertà e l'esclusione sociale sono sempre più evidenti: alla povertà nascosta di quanti non hanno più un lavoro, di quanti non riescono più a far fronte alle proprie spese, si affianca un esercito sempre più grande di senza dimora, Rom e persone che hanno perso tutto. Bambini e Minori la nuova amministrazione comunale, nell ambito delle proprie competenze e dove necessario in collaborazione con l ente regionale, fornisca reale sostegno alle famiglie con figli minori in condizioni di disagio, con priorità alle famiglie monoparentali, partendo dall assioma che non esistono bambini poveri in famiglie ricche. Rom Lo svuotamento dei campi messe in atto dall amministrazione uscente sono state un fallimento. Elaborare e attuare una strategia a favore dell inserimento sociale dei Rom residenti nella nostra città, affrontando con efficacia i problemi abitativi, del lavoro, dei servizi sociali e scolastici insieme con gli operatori e le associazioni che lavorano nei campi, 5

6 coinvolgendo la popolazione Rom, e facendo leva sulla capacità della donne Rom di farsi protagoniste del cambiamento. Senza Dimora Il numero delle donne e delle famiglie senza dimora, costrette a rivolgersi ai Centri di Accoglienza e agli Ostelli sta aumentando progressivamente. sperimentare nella nostra città, il modello housing first (la casa prima di tutto) attraverso una legge che obblighi i costruttori a riservare un tetto di appartamenti in locazione a persone in difficoltà abitativa; promuovere sportelli informativi e orientativi sul territorio per favorire e semplificare l accesso ai servizi e ai benefici economici previsti dal Comune istituire una Commissione ad hoc, composta da membri dell amministrazione (eletti e non) e da associazioni di lotta alla povertà, che sia in grado di studiare e verificare l impatto sulla povertà, sull esclusione e la coesione sociale di ogni singolo atto, legge, decreto dell Amministrazione prima della sua approvazione e di valutarne i risultati sul territorio. LAVORO Lo sviluppo del welfare e la riorganizzazione dei servizi può rappresentare uno spazio di occupazione per le donne ed un motore di sviluppo per il territorio. In questo ambito il Comune di Roma unitamente all insieme delle società partecipate ed a tutti i servizi collegati deve svolgere un ruolo fondamentale di impulso e regia per la qualificazione e la creazione di lavoro per donne e giovani. la promozione di azioni che combattano la sottoutilizzazione del lavoro delle donne e che diano impulso ad un accesso qualificato e a percorsi validi di avanzamento e miglioramento nel lavoro e a tutte quelle forme che possano incoraggiare buone pratiche e la partecipazione delle lavoratrici; la predisposizione di un piano pluriennale di riduzione del precariato nella macchina amministrativa del Comune di Roma e delle sue partecipate attraverso percorsi di stabilizzazione; il divieto di procedure di massimo ribasso negli appalti dei servizi sociali e delle attività del comune; l inserimento di clausole che garantiscano la corretta applicazione ed il rispetto delle norme contrattuali e di sicurezza vigenti con lo scopo di favorire anche l inclusione 6

7 lavorativa di persone con particolari problematiche fisiche e sociali e delle donne in difficoltà; il sostegno alle forme di autoimprenditorialità femminile e la promozione di nuovi ambiti produttivi, sociali e culturali; la previsione di una riserva alle donne del 50% dei posti negli organismi apicali pubblici e nelle società controllate dalla amministrazione comunale; la previsione di incentivi e/o certificazioni di qualità per le aziende che assumono donne e praticano comportamenti non discriminatori. VIOLENZA SULLE DONNE Ogni forma di violenza contro le donne, sia nella vita pubblica che nella vita privata è una violazione dei diritti umani. L'impegno contro la violenza è un punto programmatico imprescindibile, poiché la violenza sulle donne è diventata una emergenza nazionale non più tollerabile. La Violenza può essere contrastata e prevenuta con efficacia solo se si interviene sulla sua dimensione culturale e sulle sue radici sociali. che si approvi a livello del Comune la Convenzione Nazionale NO MORE! e le azioni in essa contenute al fine di contrastare la violenza contro le donne; che sia assicurata l'accoglienza, la protezione e il sostegno alle donne vittime di violenza; la promozione di campagne di sensibilizzazione sul fenomeno della violenza contro le donne anche contrastando l uso di immagini e di forme comunicative lesive della dignità e del corpo delle donne, che si sostenga con misure stabili nel tempo la costituzione di centri antiviolenza nel territorio; che si garantisca un numero adeguato di case rifugio per donne maltrattate; che si intervenga sugli stereotipi culturale e sui comportamenti che alimentano la violenza; che si promuova una adeguata ed efficace formazione degli operatori addetti alla accoglienza delle donne vittime di violenze (forze dell'ordine, strutture sanitarie...); che si istituisca una rete cittadina operativa tra tutti i soggetti coinvolti (Aziende Ospedaliere Universitarie, Unità Sanitarie Locali,Uffici Scolastici,Forze dell Ordine, Magistratura e Centri Antiviolenza presenti nel Territorio) per contrastare la violenza di genere, per promuovere attività di prevenzione e garantire adeguata accoglienza, 7

8 protezione, solidarietà e sostegno alle donne vittime di maltrattamenti con responsabilità precise per il Comune, i Municipi e il sistema socio sanitario; che si costituiscano centri di aiuto per uomini autori di violenze per individuare le cause e per tentare di modificarne i comportamenti violenti. DONNE VITTIME DI TRATTA Particolare attenzione dovrà essere rivolta al dramma della tratta a scopo di sfruttamento sessuale che coinvolge molte aree della nostra città agendo su tre fronti sostenendo percorsi di emersione del fenomeno; predisponendo un sistema di tutela ed assistenza (Unità di strada,centri di Accoglienza, inclusione sociale lavorativa ed abitativa delle donne che ne sono vittime); contrastando, in stretta sinergia con la Questura di Roma e il Ministero degli Interni, la criminalità organizzata che gestisce la tratta. DEMOCRAZIA PARITARIA La democrazia paritaria, fondata su un modello che richiede una parità attuata per entrambi i generi sia nella sfera pubblica che in quella privata è frutto del superamento delle quote rosa. Un patto di genere è per noi un imperativo imprescindibile da attuare, a costo zero, nei primi 100 giorni dalla nuova giunta comunale. di declinare il riequilibrio di genere delle rappresentanze, il 50 e 50 non è una concessione, ma un principio che apre la strada ad una democrazia compiuta e non dimezzata; di garantire la presenza paritaria negli organismi e in tutti gli incarichi di nomina del Consiglio e della Giunta Comunale. STRUMENTI PER L ATTUAZIONE DELLE POLITICHE DI GENERE Istituzione di un tavolo di confronto permanente tra Comune e soggetti femminili che programmi, proponga, monitori e verifichi le politiche di genere a livello comunale metropolitano; Valutazione ex ante di tutti gli atti principali della programmazione comunale e redazione di Bilancio di genere come strumenti per valutare l impatto sulle donne 8

9 degli investimenti e delle politiche attivate dal Comune; Previsione dell obbligo, per il Comune e per tutti gli Enti e Associazioni pubblici/privati che ricevono finanziamenti pubblici, di progettare, produrre e diffondere statistiche in ottica di genere. 9

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