ZONA SPECIALE DI PROTEZIONE (ZPS) E OASI DI PROTEZIONE DEL LAGO DI CONZA

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1 Provincia di Avellino ZONA SPECIALE DI PROTEZIONE (ZPS) E OASI DI PROTEZIONE DEL LAGO DI CONZA Provincia di Avellino Relazione sulle attività svolte nell anno di gestione 2007 a cura di Adriano Argenio

2 Premessa Il secondo anno di gestione ha confermato le grandi potenzialità dell Oasi WWF Lago di Conza, che per la grande valenza naturalistica e paesaggistica potrebbe diventare un punto di riferimento per la conservazione della natura e il turismo naturalistico dell intera provincia di Avelino, se non dell intera regione Campania. C è però da sottolineare che permangono gran parte delle difficoltà di gestione già sottolineate nel 2006, ad esempio l accesso di persone non autorizzate, il pascolo di bovini, lo scarico di rifiuti, gli accessi con mezzi motorizzati, ecc. fattori che rendono difficile garantire una tutela dell area, adeguata all importanza dell Oasi come luogo di sosta per gli uccelli migratori. La presenza di problemi è fisiologica per le aree protette in cui la gestione è reale e non effettuata solo sulla carta. L invaso di Conza è un area in cui insistono molteplici portatori di interesse, abituati, dalla consuetudine acquisita negli anni, a non avere un soggetto che gestiva l Oasi, da questo derivano le nostre maggiori difficoltà. Il secondo anno di gestione da parte dell ACOWWF si è concentrato sul raggiungimento dei risultati che l Associazione, di comune accordo con l Amministrazione Provinciale, si era prefissa e che erano stati elencati nella redazione del Piano di intervento L attenzione è stata concentrata soprattutto nell area circostante il centro visite, l unica zona dell Oasi in cui si è riusciti effettivamente a garantire la massima tutela, forse perché nell immaginario degli altri portatori di interesse è l unica parte protetta. In ogni caso anche nel 2007 sono state quotidianamente garantite la gestione, la sorveglianza, la manutenzione delle strutture, la progettazione di tutta l area affidataci in gestione. 2

3 C è da ripetere quanto scritto nella Relazione sulle attività del 2006, I risultati raggiunti sono solo un aspetto parziale del lavoro svolto in questo anno di gestione perché molti benefici per l area saranno visibili nei prossimi anni. I tempi della natura sono molto più lenti di quelli dell uomo, rimediare a errori e danni compiuti in passato a scapito dell ambiente naturale è possibile solo a patto di perseverare nella protezione del sito. 3

4 Interventi di gestione Gli interventi di gestione più importanti sono stati i seguenti: 1. Sorveglianza 2. Censimento dell avifauna 3. Monitoraggio della garzaia del bosco igrofilo 4. Monitoraggio dei segni di presenza di Lontra 5. Monitoraggio dell influenza aviare 6. Progetto per la chiusura dei varchi veicolari 7. Disciplina dell attività di pascolo 8. Manutenzione e ampliamento del giardino botanico 9. Manutenzione e completamento del sentiero natura 10. Realizzazione di uno stagno didattico 11. Centro visite. Manutenzione e valorizzazione 12. Promozione ed iniziative 13. Visite guidate 14. Progetto Cicogna Il Personale Impiegato Per la gestione dell area e delle attivita l ACOWWF si e avvalsa del Coordinamento del medico veterinario dott. Adriano Argenio, che ha anche curato gli aspetti relativi al monitoraggio dell influenza aviare. Il dott. Argenio e stato coadiuvato da tre Guardia Oasi dell ACOWWF i sigg.: Mario Rosamilia, Vincenzo Pagnotta e Giulio Masini e dalla collaborazione di Filomena Masini e Pina Cordasco. 4

5 1. Sorveglianza Il personale dell ACOWWF ha effettuato, anche questo anno, quotidianamente, un servizio di vigilanza finalizzato a tutelare le emergenze faunistiche e floristiche presenti nell'oasi. Il giro è stato effettuato a piedi nelle adiacenze del centro visite e in auto per la rimanente parte dell Oasi. Il servizio di vigilanza è stato svolto per un totale di circa 630 ore per quanto riguarda la vigilanza effettuata lungo il perimetro dell Oasi utilizzando il fuoristrada in dotazione al personale. A cui vanno aggiunte altre 100 ore di vigilanza svolte nell area adiacente il centro visite. Il servizio, quindi, è stato effettuato per un totale di 730 ore. Le infrazioni riscontrate più di frequente sono state le seguenti: Presenza di pescatori non autorizzati all interno dell Oasi. Accesso con veicoli a motore nell area protetta. Taglio e asportazione di legname. Sconfinamento del bestiame in aree non autorizzate al pascolo. Presenza di accumuli di rifiuti speciali in alcune zone dell Oasi. Scarico di rifiuti nelle acque del Lago. Incendi. Bracconaggio. L infrazione riscontrata più di frequente è stata la presenza di pescatori appostati lungo le sponde del lago, dopo avere introdotto i loro veicoli a motore all interno dell Oasi. In questi casi il personale dell Oasi si è limitato a far presente ai pescatori il divieto di sostare lungo le sponde del lago per il pericolo di frane delle stesse (Ordinanza del Comune Conza della Campania n. 8 del ). C è da sottolineare che questa ordinanza non viene ritenuta adeguata dalla maggior parte delle persone e dalle Forze di 5

6 Polizia, dato che non tutte le sponde del lago sono scoscese e pericolose. Quindi l assenza di una chiara regolamentazione che sancisca il divieto di ingresso di persone non autorizzate, soprattutto se con mezzi motorizzati, all interno dell Oasi, ha fatto si che spesso il personale dell ACOWWF si è trovato di fronte a persone non collaborative, che hanno negato l autorità dell Associazione a fare sorveglianza nell Oasi e si sono rifiutate di portare i loro automezzi al di fuori della recinzione dell area protetta. Si è trattato nella maggioranza dei casi di pescatori, in particolare appartenenti ad associazioni riconosciute, che avevano avuto l autorizzazione a svolgere gare di pesca nell Oasi, da parte dell Ufficio Caccia e Pesca della Provincia di Avellino. In ogni caso il personale dell ACOWWF ha evitato di intraprendere un muro contro muro nei confronti di queste persone, limitandosi a svolgere un servizio di informazione e di sensibilizzazione, e mettendo gli Enti preposti a conoscenza di questa situazione di confusione che non permette di poter tutelare l Oasi, dato che non è possibile contestare una infrazione ai cittadini che entrano nell area con un mezzo veicolare, quando poi alcune domeniche abbiamo dovuto assistere all invasione di una cinquantina di auto all interno dell Oasi, appartenenti a pescatori che svolgevano gare di pesca. In tutti i casi in cui, invece, il personale dell ACOWWF ha accertato evidenti violazioni alla Legge, ha prontamente avvertito le Forze dell Ordine, in particolare i locali Comandi Stazione del Corpo Forestale dello Stato, il Comando Stazione dei Carabinieri di Sant Andrea, il Comando della Polizia Provinciale di Avellino, il Comando dei Vigili Urbani di Conza della Campania (AV). 6

7 I casi più significativi in cui il personale dell Oasi è dovuto intervenire sono stati i seguenti: 18 gennaio Il dott. Claudio Mancuso, mentre effettuava il monitoraggio dell avifauna dell Oasi, ha notato un esemplare di Cormorano Phalacrocorax carbo rimasto impigliato con il collo in un vecchio palo in disuso dell ENEL. Il dott. Mancuso ha immediatamente avvertito il personale dell Oasi, il quale mediante l utilizzo di una lunga scala, ha liberato l esemplare di Cormorano dal palo dell elettricità. Il decesso risaliva a qualche mese prima e molto probabilmente era avvenuto durante la massima piena del lago, quando il palo si ritrovava sommerso dall acqua. L ipotesi è che lo sfortunato animale si sia tuffato per pescare e sia rimasto impigliato con il collo nel ferro ad uncino del palo e sia morto per annegamento. Foto n. 1. L esemplare di Cormorano impigliato sul palo dell ENEL. 7

8 Foto n. 2. Rimozione della carcassa del Cormorano. 18 gennaio Il personale del ACOWWF ha effettuato un servizio di raccolta di lenze da pesca abbandonate dai pescatori lungo le sponde del lago. La maggior parte delle lenze è stata recuperata nel bosco igrofilo, in un area che viene sommersa dall acqua quando il livello del lago sale. Il servizio si è reso necessario per evitare che questi fili di nylon possano nuocere all avifauna dell Oasi, come già avvenuto lo scorso anno quando il personale dell Oasi riuscì a salvare un esemplare di Folaga Fulica atra e uno di Nitticora Nycticorax nycticorax rimasti impigliati in lenze da pesca abbandonate, mentre non fu possibile salvare un esemplare di Airone cenerino Ardea cinerea morto annegato perché impigliato con le zampe in un filo. Questa criticità ambientale è provocata dai pescatori che contravvenendo al divieto di ingresso e di sosta lungo le sponde del lago per il pericolo di frane delle stesse (Ordinanza del Comune Conza 8

9 della Campania n. 8 del ), pescano in un area in cui sono sommersi numerosi alberi in cui si impigliano le lenze. L ACOWWF ha inviato una nota agli Enti interessati e alle associazioni di categoria dei pescatori, segnalando il problema e facendo loro presente che nell Oasi è presente una delle più importanti Garzaie del Sud Italia, che in questo modo viene costantemente messa in serio pericolo. Foto n. 3. Alcune lenze raccolte dagli operatori ACOWWF. 10 febbraio L ACOWWF ha segnalato al Demanio, proprietario dei terreni su cui ricade l Oasi, i continui sconfinamenti nell area interdetta al pascolo circostante il centro visite ad opera di alcuni esemplari di bovino di proprietà di un allevatore autorizzato al pascolo in altre zone dell Oasi. 9

10 Il bestiame ha provocato gravi danni all unico canneto presente all interno dei confini dell Oasi, canneto utilizzato dall avifauna selvatica come sito per la nidificazione. Inoltre i bovini hanno provocato danni al camminamento in legno, realizzato lungo il sentiero natura per rendere fruibile l Oasi anche ai visitatori disabili. La comunicazione al Demanio si è resa necessaria, dopo le inutili comunicazioni all'allevatore. L ACOWWF ha fatto presente che la presenza dei bovini nell area interdetta al pascolo, vanifica il lavoro di miglioramento e di manutenzione delle strutture dell Oasi e non permette al personale in servizio presso l Oasi di poter svolgere serenamente il proprio lavoro, dato che si tratta di esemplari di sesso femminile con vitelli al seguito, che rappresentano anche un reale pericolo per l incolumità del personale e dei visitatori dell Oasi. Foto n 4. Esemplari di bovino nell area circostante il centro visite. 10

11 Foto n. 5. Il canneto danneggiato dal pascolo dei bovini. Foto n. 6. Danneggiamenti al camminamento del sentiero natura. 11 Carcassa

12 11 febbraio Il personale dell ACOWWF, durante il giro di sorveglianza all interno del bosco igrofilo ha notato il taglio illegale di alcuni alberi. Il taglio era stato eseguito presumibilmente da qualche settimana. Sul terreno erano ancora visibili i segni degli pneumatici dell automezzo utilizzato per portare via la legna. L area in cui si è avvenuto l episodio ricade nella Zona di Protezione Speciale individuata, dalla Regione Campania e dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio, per la presenza sugli alberi del bosco igrofilo, di uno dei più importanti siti di nidificazione di Nitticora Nycticorax nycticorax dell Italia centro-meridionale. L ACOWWF ha presentato un esposto al Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Calitri (AV) per chiedere di avviare un azione penale a carico di ignoti. Foto n. 7. Taglio illegale di alberi nel bosco igrofilo. 12

13 Foto n. 8. Taglio illegale di alberi nell Oasi. 18 marzo Il personale dell ACOWWF, durante il giro di sorveglianza, ha notato il taglio illegale di alcuni alberi effettuato nell area dell Oasi adiacente al distributore di benzina. E stato immediatamente avvertito il Corpo Forestale dello Stato. E intervenuto il personale del Comando Stazione di Sant Angelo dei Lombardi che ha effettuato i rilevamenti del caso e ha provveduto a porre sotto sequestro la legna tagliata, non ancora prelevata dagli ignoti ladri. La legna è stata trasportata presso il centro visite dove è stata depositata a disposizione dell Autorità Giudiziaria. L ACOWWF ha intenzione di utilizzare questa legna per creare delle cataste che potrebbero fungere da rifugio e da sito per la nidificazione di molte specie di animali. 13

14 Foto n. 9. Taglio abusivo di alberi nell Oasi. Foto n. 10. Trasporto del legname tagliato. 14

15 05 aprile Durante il quotidiano servizio di vigilanza, il personale dell ACOWWF ha sorpreso ai confini dell Oasi due persone che avevano abbattuto a fucilate un esemplare di Cinghiale Sus scrofa. Alla vista dell auto di servizio dell Oasi, i due bracconieri si sono dati alla fuga, lasciando sul posto gli arnesi con cui avevano già iniziato a sezionare la carcassa del povero animale. E stato immediatamente avvertito il 1515 del Corpo Forestale dello Stato che ha inviato sul posto il personale del Comando Stazione di Aquilonia (AV), il quale ha provveduto a refertare quanto accaduto e a contattare il Servizio Veterinario dell Azienda Sanitaria Locale che ha provveduto allo smaltimento della carcassa tramite incenerimento. Nella stessa giornata è stato trovato all interno dell Oasi un laccio di acciaio posizionato dai bracconieri per catturare i cinghiali. Il ritrovamento è stato fatto dall allevatore di bovini che ha la concessione al pascolo in alcune zone dell Oasi. Foto n. 11. La carcassa del cinghiale ucciso ai confini dell Oasi. 15

16 Foto n. 12. L intervento del Corpo Forestale dello Stato. Foto n. 13. Il laccio d acciaio ritrovato nell Oasi. 16

17 09 aprile Durante la giornata di Pasquetta il personale dell ACOWWF è dovuto correre da una parte all altra dell Oasi per invitare le numerose persone che avevano scelto di passare la giornata sulle sponde del lago, a portare all esterno le auto e a spegnere i fuochi che avevano acceso all interno dell Oasi con legna prelevata dall area stessa. Le giornate successive alla Pasquetta, il personale dell ACOWWF le ha dovute dedicare alla raccolta dei rifiuti, lasciati sui prati e nelle acque del lago, in grande quantità, tanto da dover essere portati via con l ausilio del fuoristrada di servizio dell Oasi. Si tratta di un turismo mordi e fuggi che danneggia molto l Oasi e non lascia niente all economia locale. L ACOWWF si è fatto promotore di vari incontri con le diverse realtà locali per cercare di promuovere un turismo del lago di Conza che favorisca, invece, la conservazione del sito. Foto n. 14. Presenza di vacanzieri mordi e fuggi durante la Pasquetta. 17

18 Foto n. 15. La raccolta dei rifiuti lasciati nell Oasi durante la Pasquetta. 18 aprile Il personale dell ACOWWF, durante il quotidiano giro di perlustrazione dell Oasi, ha osservato un ingente numero di pesci morti sulle sponde del lago. E stato avvertito il Sindaco di Conza della Campania, che, in quanto autorità sanitaria, si è messo in contatto con il Servizio Veterinario dell ASL, che ha provveduto a prelevare alcuni esemplari di pesci morti e ad inviarli all Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Portici per le analisi del caso. La moria ha riguardato soltanto esemplari adulti di una specie, il Carassio Carassius carassius, questo fa fatto propendere per l ipotesi che si tratti di una patologia virale tipica dei pesci di allevamento con cui vengono eseguiti i ripopolamenti. In attesa dei risultati delle analisi, il Sindaco ha emesso un ordinanza di divieto di pesca nelle acque del lago. 18

19 Fot. n. 16. La carcassa di un esemplare di Carasso. Fot. n. 17. La carcassa di un esemplare di Carasso. 19

20 10 giugno Il personale dell ACOWWF in servizio presso l Oasi WWF Lago di Conza, durante il quotidiano giro di sorveglianza ha scoperto un ennesimo taglio abusivo di alberi, effettuato da ignoti all interno dell Oasi. L episodio è stato immediatamente denunciato al Corpo Forestale dello Stato che è intervenuto sul posto con il personale del Comando Stazione di Calitri. Foto n. 18. Taglio abusivo di alberi nell Oasi e 23 settembre L Oasi è stata interessata da incendi. L area percorsa dal fuoco, localizzata sulla sponda sinistra del lago, lungo la strada circumlacuale per Andretta, è stata stimata in circa 8 ettari. L ACOWWF ha chiesto che, come stabilito dalla Legge-quadro in materia di incendi boschivi n. 353 del 21 novembre 2000, vengano individuate le particelle alle quali corrispondono i terreni percorsi dal 20

21 fuoco e vengano censiti nell apposito catasto. Trattandosi di un area in cui vengono concesse autorizzazioni al pascolo, l ACOWWF, inoltre, ha chiesto che al Corpo Forestale dello Stato di controllare che nessun capo bovino o ovino sia portato al pascolo sui terreni percorsi dal fuoco, per i prossimi dieci anni, come stabilito dalla Legge. Il CFS ha avviato le indagini per cercare di individuare i piromani. Foto n. 19. L area dell Oasi percorsa dal fuoco. 21

22 Foto n. 20. L area dell Oasi percorsa dal fuoco. 6 settembre Il personale ACOWWF, durante il quotidiano giro di perlustrazione, ha notato che, lungo il perimetro dell Oasi, ignoti avevano abbattuto un albero e divelto la rete di recinzione per penetrare all interno dell area protetta con un mezzo motorizzato. L albero abbattuto era una delle piante messe a dimora nel mese di aprile 2007 nel corso del progetto P.O.R. Campania per evitare l accesso con mezzi motorizzati in un punto dell Oasi in cui le sponde del lago sono molto scoscese, oltre che molto vicine al bosco igrofilo, dove è presente uno dei più importanti siti di nidificazione di Nitticora Nycticorax nycticorax dell Italia centro-meridionale e dove sono stati osservati segni di presenza di Lontra Lutra lutra. L ACOWWF ha presentato una denuncia contro ignoti. 22

23 Foto n. 21. La rete di recinzione divelta e l albero abbattuto. 20 settembre Alcuni operai della Comunità Montana hanno scoperto all interno dell Oasi una persona intenta a praticare l uccellagione con l ausilio di una rete. Il bracconiere era nascosto in un cespuglio e aveva preparato un cumulo di cardi su cui aveva posizionato una rete che azionava a mano. La rete serviva a catturare soprattutto esemplari di Cardellino Carduelis carduelis molto ricercati nel mercato illegale di fauna selvatica della provincia di Napoli. All arrivo degli operai, il bracconiere si è velocemente allontanato con l auto. Dal numero di targa del veicolo si spera di riuscire a risalire alle generalità dell uccellatore in modo da poterlo denunciare all Autorità Giudiziaria. Gli operai hanno restituito alla vita selvatica circa 50 esemplari di Cardellino. 23

24 Foto n. 22. Il sito preparato per praticare l uccellagione. 24

25 2. Censimento dell avifauna. Anche quest anno il personale dell Oasi ha effettuato il censimento dell avifauna selvatica presente nel Lago di Conza. Le operazioni sono state coadiuvate dal dott. Claudio Mancuso, esperto ornitologo con una lunga esperienza di osservazioni nell area. Il conteggio è stato effettuato raggiungendo in successione sei postazioni diverse. La prima postazione è localizzata nelle vicinanze del centro visite sulla sponda ovest del Lago, camminando a piedi per un centinaio di metri lungo il sentiero natura attrezzato. La postazione ha permesso di controllare sia i prati umidi sulla sponda ovest del lago, sia la superficie del lago stesso. La seconda postazione utilizzata, raggiunta con l auto svoltando dalla Ofantina verso nord, è posizionata lungo la strada che percorre le sponde ovest e nord del lago, ha permesso di controllare il bosco igrofilo, i prati umidi sulla sponda nord del lago, e la superficie del lago stesso. La terza postazione raggiunta continuando lungo la strada che percorre la sponda nord-est del lago, ha permesso di controllare i prati umidi sulla sponda nord-est del lago, e quelle parti della superficie del lago che non sono state facilmente censibili dalle prime due postazioni. La quarta postazione corrisponde all insenatura più grande del lago, raggiungibile attraverso la strada SS91 in direzione Andretta (AV). Questa postazione ha permesso di censire gli animali presenti sui prati umidi, estesi lungo la sponda est del lago, e la superficie del lago stesso. 25

26 La quinta postazione è stata individuata nei prati situati subito dopo la diga lungo le sponde sud-est del Lago. Questa postazione ha permesso di osservare i prati allagati, disposti a sud-est del Lago, e la superficie del Lago a ridosso della diga. La sesta postazione è stata individuata nella zona dei prefabbricati lungo la sponda ovest del Lago. Da questa postazione sono state effettuate le osservazioni che hanno permesso di censire gli animali presenti nelle insenature non visibili dalle altre postazioni. La combinazione di queste sei postazioni ha permesso un censimento completo sia dei prati umidi intorno al lago, sia del lago stesso. Tutte le osservazioni sono state effettuate con binocoli (8x42 e 10x42) e cannocchiali (32x e 20-60x). Nella cartina sono evidenziati i punti di osservazione utilizzati. Oasi WWF Lago di Conza Censimento dell avifauna Postazioni utilizzate per il censimento dell avifauna. 26

27 Di seguito le osservazioni più interessanti. Gennaio I conteggi hanno fatto rilevare numeri record per gli Svassi maggiori (229) e i Cormorani (404 al dormitorio). Folta la presenza anche degli Aironi bianchi maggiori (13) che hanno deciso di svernare nell Oasi. Le altre osservazioni: Tuffetto (3); Airone cenerino (12); Fischione (82); Germano reale (7); Alzavola (31); Moriglione (4); Volpoca (1); Folaga (62); Beccaccino (2); Pavoncella (120); Gabbiano reale (5); Gheppi (2); Poiane (2); Sparviere (1); Albanella reale (1 F). Il 7 gennaio 2007, gli operatori ACOWWF hanno osservato circa 30 esemplari di Gru in volo sul lago di Conza. Foto n. 23. Airone bianco maggiore nell Oasi. Marzo Sosta per 10 giorni di due esemplari di Gru, un adulto e un subadulto, che hanno utilizzato i prati intorno al lago per rifocillarsi prima di continuare il lungo viaggio di migrazione verso il 27

28 continente africano. Altra importante osservazione è quella di Gabbiani corallini Larus melanocephalus, specie nuova per l Oasi. L 8 marzo sono stati osservati 33 esemplari di Moretta tabaccata, 40 di Marzaiola e uno di Falco pescatore. Il 21 marzo è stato osservato un esemplare di Nibbio reale. Foto n. 24. Gru nell Oasi. Aprile Osservato un esemplare di Cicogna bianca che, per circa una settimana, ha fatto compagnia ai due esemplari di Gru Grus grus che stazionavano nell Oasi, e quella di un esemplare di Falco pescatore che si è fatto a lungo ammirare mentre pescava si tuffava nelle acque del lago e poi consumava il pesce catturato sui pali in disuso dell energia elettrica. 28

29 Foto n. 25. Cicogna bianca e Gru nell Oasi. Foto n. 26. Falco pescatore nell Oasi. 29

30 Giugno Il dott. Mancuso ha osservato un esemplare adulto di Lanario Falco biarmicus, in volo sulla riva destra del lago. Questa osservazione è molto importante e conferma l osservazione di una coppia di Lanari, effettuata il mese scorso, ai confini dell Oasi, dal personale dell ACOWWF. Altra osservazione del dott. Mancuso è quella di un esemplare di Rondone maggiore Apus melba all interno dell Oasi. Luglio Il dott. Mancuso ha osservato un maschio di Passera sarda Passer hyspaniolensis, si tratta di una delle poche osservazioni in periodo riproduttivo in Campania. Foto n. 27. Passera sarda nell Oasi. Agosto Altre nuove specie per l Oasi, una Averla cenerina, Lanius minor, e un Pigliamosche, Muscicapa striata, specie comune ma non segnalata prima, osservate il 21 agosto, entrambe in 30

31 sosta durante la migrazione post-riproduttiva. Il 25 agosto conteggiate 25 Marzaiole e 9 Piro piro culbianco. Settembre Il dott. Claudio Mancuso durante il progetto di monitoraggio della garzaia ha osservato due nuove specie, il Fiorrancino Regulus ignicapillus e il Totano moro Tringa erythropus. Il personale dell ACOWWF ha, invece, osservato circa 80 Spatole che il giorno 4 settembre sostavano nel bosco igrofilo prima di riprendere il lungo viaggio di migrazione. Foto n. 28. Fiorrancino. Ottobre Il personale dell Oasi ha osservato in più riprese circa 200 Spatole che hanno utilizzato l Oasi come stazione di riposo durante il lungo viaggio migratorio dai paesi del Nord Europa verso il continente africano. 31

32 E il primo anno che si assiste nell Oasi all invasione di questa specie, una ulteriore conferma dell importanza del lago di Conza per le specie ornitiche migratorie. Il 17 ottobre il dott. Mancuso ha osservato il Lucherino (o Lucarino), in gruppi da 3 a 24 individui, a volte imbrancati con Cardellini e Fanelli, per un totale di una cinquantina. E' tipico di questa specie l'andamento fluttuante negli anni delle migrazioni, spesso in forma di invasioni. Il 25 ottobre il dott. Mancuso ha osservato un esemplare di Forapaglie castagnolo ai margini di una siepe di Prugnolo lungo un fossato della sponda sinistra del lago. In Campania la specie è migratrice autunnale e svernante non comune ma regolare, da fine ottobre a fine febbraio. Foto n. 29. Spatole. 32

33 Foto n. 30. Lucherino (Foto di Roberto Brembilla /EBN) Foto n. 31. Forapaglie castagnolo (Foto di Giacomo Sgorlon /EBN) 33

34 Novembre Nelle giornate del 29 e 30 novembre circa 200 esemplari di Gru Grus grus hanno sostato all interno dell Oasi sui prati circostanti il lago, dando vita ad un bellissimo spettacolo ornitologico. Questo splendido uccello migratore utilizza spesso l Oasi per riposarsi e rifocillarsi prima di continuare il lungo viaggio verso il continente africano dove va a svernare. Il giorno 1 dicembre Claudio Mancuso ha osservato in volo sull Oasi esemplari di Gru. Un centinaio di queste probabilmente erano le ultime che hanno sostato presso il lago e che si sono alzate per unirsi alla prima formazione in transito. Sempre lo stesso giorno sull Oasi è passata un altro piccolo gruppo di 23 esemplari. Tutte le Gru si sono allontanate in direzione Sud-Ovest. Il conteggio finale è di circa 600 gru transitate sull Oasi tra il 29 novembre e il 1 dicembre. Negli stessi giorni anche nell Oasi WWF di Persano, in provincia di Salerno, la guardia dell Oasi Remigio Lenza, ha osservato uno stormo di 200 Gru. Probabilmente le Oasi WWF del Lago di Conza e di Serre Persano si trovano sul corridoio che questa specie utilizza per passare dalla rotta migratrice adriatica a quella tirrenica, come dimostra la cartina in cui sono evidenziati gli spostamenti delle Gru. 34

35 Foto n. 32. Gru in volo (Foto di Vincenzo Cavaliere) 35

36 Check-list dell Oasi Durante il censimento il personale, in collaborazione con il dott. Claudio Mancuso, ha osservato le seguenti specie: LEGENDA DELLE ABBREVIAZIONI B = Breeding (Nidificante) S = Sedentary, Resident (Sedentaria) M = Migratory, Migrant (Migratrice) W = Wintering, Winter visitor (Svernante, presenza invernale) E = Estivante reg = regular (regolare) irr = irregular (irregolare)? = doubtful data (dato dubbioso) LISTA SISTEMATICA 1. Podicipediformes 1. Podicipedidae 01 Tuffetto Tachybaptus ruficollis M reg, W, E 02 Svasso maggiore Podiceps cristatus SB, M reg, W 03 Svasso piccolo Podiceps nigricollis M irr, W irr 2. Pelecaniformes 2.Phalacrocoracidae 04 Cormorano Phalacrocorax carbo M reg, W, E 3. Ciconiiformes 36

37 3. Ardeidae 05 Tarabuso Botaurus stellaris M irr 06 Tarabusino Ixobrychus minutus M reg, B 07 Nitticora Nycticorax nycticorax M reg, B 08 Sgarza ciuffetto Ardeola ralloides M reg, B 09 Garzetta Egretta garzetta M reg, B 10 Airone bianco maggiore Casmerodius albus M reg, W 11 Airone cenerino Ardea cinerea M reg, W, E 12 Airone rosso Ardea purpurea M reg 4. Ciconiidae 13 Cicogna bianca Ciconia ciconia M irr 5. Threskiornithidae 14 Mignattaio Plegadis falcinellus M irr 15 Spatola Platalea leucorodia M irr 4. Anseriformes 6. Anatidae 16 Cigno reale Cygnus olor M irr, W irr 17 Volpoca Tadorna tadorna M irr., W irr 18 Fischione Anas penelope M reg, W 19 Canapiglia Anas strepera M reg, W 20 Alzavola Anas crecca M reg, W 21 Germano reale Anas platyrhynchos SB parz., M reg, W 22 Codone Anas acuta M irr, W irr 37

38 23 Marzaiola Anas querquedula M reg, E irr 24 Mestolone Anas clypeata M reg, W 25 Moriglione Aythya ferina M reg, W 26 Moretta tabaccata Aythya nyroca M irr 27 Moretta Aythya fuligula M irr, W irr 5. Accipitriformes 7. Accipitridae 28 Falco pecchiaiolo Pernis apivorus M reg 29 Nibbio bruno Milvus migrans M reg, B 30 Nibbio reale Milvus milvus SB 31 Biancone Circaetus gallicus M reg 32 Falco di palude Circus aeruginosus M reg, W irr 33 Albanella reale Circus cyaneus M irr, W irr 34 Albanella pallida Circus macrourus M irr 35 Albanella minore Circus pygargus M irr 36 Sparviere Accipiter nisus M reg, W 37 Poiana Buteo buteo SB, M reg 8. Pandionidae 38 Falco pescatore Pandion haliaetus M reg, E irr 6. Falconiformes 9. Falconidae 39 Gheppio Falco tinnunculus SB 40 Falco cuculo Falco vespertinus M irr 38

39 41 Lodolaio Falco subbuteo M irr 42 Lanario Falco biarmicus W irr 43 Pellegrino Falco peregrinus W 7. Galliformes 10. Phasianidae 44 Quaglia Coturnix coturnix M reg (?) 45 Fagiano comune Phasianus colchicus occasionale (ripopolato) 8. Gruiformes 11. Rallidae 46 Gallinella d'acqua Gallinula chloropus SB, M reg, W 47 Folaga Fulica atra SB, M reg, W 12. Gruidae 48 Gru Grus grus M irr, W irr 9. Charadriiformes 13. Recurvirostridae 49 Cavaliere d Italia Himantopus himantopus M irr 14. Charadriidae 50 Corriere piccolo Charadrius dubius M reg 51 Pavoncella Vanellus vanellus M reg, W 15. Scolopacidae 52 Gambecchio Calidris minuta M irr 53 Piovanello Calidris ferruginea M irr 54 Combattente Philomachus pugnax M reg 39

40 55 Beccaccino Gallinago gallinago M reg, W 56 Beccaccia Scolopax rusticola W irr 57 Pittima reale Limosa limosa M irr 58 Chiurlo maggiore Numenius arquata W irr 59 Albastrello Tringa stagnatilis M irr 60 Pantana Tringa nebularia M irr 61 Piro piro culbianco Tringa ochropus M irr 62 Piro piro boschereccio Tringa glareola M reg 63 Piro piro piccolo Actitis hypoleucos M reg, W irr 16. Laridae 64 Gabbianello Larus minutus M irr, W irr 65 Gabbiano comune Larus ridibundus M irr, W irr 66 Gabbiano reale Larus michahellis M reg, W, E 17. Sternidae 67 Sterna comune Sterna hirundo M irr 68 Mignattino Chlidonias niger M irr 69 Mignattino alibianche Chlidonias leucopterus M irr 10. Columbiformes 18. Columbidae 70 Colombaccio Columba palumbus M reg, W, SB 71 Tortora Streptopelia turtur M reg, B 11. Cuculiformes 19. Cuculidae 40

41 72 Cuculo Cuculus canorus M reg, B 12. Strigiformes 20. Tytonidae 73 Barbagianni Tyto alba SB 21. Strigidae 74 Civetta Athene noctua SB 75 Gufo comune Asio otus M reg, B 13. Caprimulgiformes 22. Caprimulgidae 76 Succiacapre Caprimulgus europaeus M reg 14. Apodiformes 23. Apodidae 77 Rondone Apus apus M reg, B 15. Coraciiformes 24. Alcedinidae 78 Martin pescatore Alcedo atthis M reg, W irr 25. Meropidi 79 Gruccione Merops apiaster M reg 26. Upupidae 80 Upupa Upupa epops M reg, B 16. Piciformes 27. Picidae 81 Torcicollo Jynx torquilla M irr 41

42 82 Picchio verde Picus viridis SB 83 Picchio rosso maggiore Picoides major SB 17. Passeriformes 28. Alaudidae 84 Cappellaccia Galerida cristata SB 85 Tottavilla Lullula arborea SB 86 Allodola Alauda arvensis M reg, W, SB 29. Hirundinidae 87 Topino Riparia riparia M reg 88 Rondine Hirundo rustica M reg, B 89 Balestruccio Delichon urbica M reg, B 30. Motacillidae 90 Calandro Anthus campestris M reg, B 91 Prispolone Anthus trivialis M irr 92 Pispola Anthus pratensis M reg, W 93 Cutrettola Motacilla flava M reg 94 Ballerina gialla Motacilla cinerea M reg, W 95 Ballerina bianca Motacilla alba SB, M reg, W 31. Troglodytidae 96 Scricciolo Troglodytes troglodytes SB 32. Prunellidae 97 Passera scopaiola Prunella modularis M reg, W 33. Turdidae 42

43 98 Pettirosso Erithacus rubecula M reg, W, SB 99 Usignolo Luscinia megarhynchos M reg, B 100 Codirosso spazzacamino Phoenicurus ochruros M reg, W 101 Stiaccino Saxicola rubetra M reg 102 Saltimpalo Saxicola torquata SB 103 Culbianco Oenanthe oenanthe M reg 104 Merlo Turdus merula SB 105 Cesena Turdus pilaris M irr, W irr 106 Tordo bottaccio Turdus philomelos M reg, W irr 34. Sylviidae 107 Usignolo di fiume Cettia cetti SB 108 Beccamoschino Cisticola juncidis M reg, B 109 Cannareccione Acrocephalus arundinaceus M irr 110 Canapino Hippolais polyglotta M reg, B 111 Sterpazzolina Sylvia cantillans M reg, B 112 Occhiocotto Sylvia melanocephala Status indeterminato 113 Sterpazzola Sylvia communis M reg, B 114 Capinera Sylvia atricapilla SB 115 Luì piccolo Phylloscopus collybita M reg, W, SB 35. Aegithalidae 116 Codibugnolo Aegithalos caudatus SB 36. Paridae 117 Cinciarella Parus caeruleus SB 43

44 118 Cinciallegra Parus major SB 37. Certhiidae 119 Rampichino Certhia brachydactyla Status indeterminato 38. Remizidae 120 Pendolino Remiz pendulinus M irr 39. Oriolidae 121 Rigogolo Oriolus oriolus M reg, B 40. Laniidae 122 Averla piccola Lanius collurio M reg, B 123 Averla capirossa Lanius senator M reg, B 41. Corvidae 124 Ghiandaia Garrulus glandarius SB 125 Gazza Pica pica SB 126 Taccola Corvus monedula SB 127 Cornacchia Corvus corone SB 42. Sturnidae 128 Storno Sturnus vulgaris M reg, W, SB 43. Passeridae 129 Passera d'italia Passer italiae SB 130 Passera mattugia Passer montanus SB (?) 131 Passera lagia Petronia petronia SB, M reg (?) 44. Fringillidae 132 Fringuello Fringilla coelebs M reg, W 44

45 133 Verzellino Serinus serinus SB 134 Verdone Carduelis chloris SB 135 Cardellino Carduelis carduelis SB, M reg, W 136 Fanello Carduelis cannabina M reg, W 137 Frosone Coccothraustes coccothraustes W irr 45. Emberizidae 138 Zigolo nero Emberiza cirlus SB 139 Migliarino di palude Emberiza schoeniclus M reg, W 140 Strillozzo Miliaria calandra SB 45

46 3. Monitoraggio della garzaia del bosco igrofilo. L ACOWWF ha affidato al dott. Claudio Mancuso il monitoraggio della garzaia presente nel bosco igrofilo dell Oasi, una delle più importanti dell Italia Meridionale. Lo studio, iniziato nel mese di giugno, è stato reso difficoltoso dal fatto che la garzaia è piuttosto lontana dalle sponde ed è nascosta dalla folta vegetazione. Il dott. Mancuso ha osservato nel mese di luglio le seguenti specie: Garzetta Egretta garzetta: minimo 7 coppie, primi involi osservati nella II decade di giugno, con un mese di anticipo rispetto al In due nidiate 3 e 4 giovani involati. Nitticora Nycticorax nycticorax: non è stato possibile censire il numero di coppie, ma è stato rimandato a dopo il conteggio dei nidi, primi involi osservati nella II decade di giugno. 3-4 pulli/nido. Sgarza ciuffetto Ardeola ralloides: minimo 2 coppie, primi involi osservati nella I decade di luglio, con due decadi di anticipo rispetto al Una nidiata di 3 giovani involati. Interessante la presenza in garzaia di due Mignattai Plegadis falcinellus. Osservati anche nella zona dei prefabbricati dal personale ACOWWF dell Oasi. Nel mese di novembre il dott. Claudio Mancuso ha concluso il progetto di monitoraggio della garzaia. Il periodo si è rivelato ideale perché la folta vegetazione del sottobosco essendo ormai secca non rappresentava più un ostacolo per raggiungere gli alberi che a loro volta erano quasi totalmente spogli e quindi permettevano una ottima visibilità dei nidi. Il risultato è stato sorprendente, il dott. Mancuso ha conteggiato 168 nidi, che confermano la garzaia del Lago di Conza come una delle più grandi e importanti dell Italia Centro-meridionale. 46

47 Sulla base delle osservazioni estive, i nidi sono stati ascritti alle seguenti specie: minimo 7 di Garzetta, minimo 2 di Sgarza ciuffetto, i restanti di Nitticora. Il numero totale è il più alto finora registrato, in 4 censimenti dal 2001 a oggi. Garzetta e Sgarza sono stabili (rispettivamente 7-8 coppie e 2-4 coppie dal 2001 in poi), la Nitticora ritorna ai valori del 2001 dopo una lieve flessione negli anni successivi, per cui si può considerare fluttuante tra 110 e 160 coppie 107 nidi (63,69 %) sono distribuiti in un'area di circa mq compresa tra il corso principale del fiume e una lanca secondaria, quindi protetti da acqua su due lati, i restanti 61 oltre la lanca. I nidi sono collocati su 88 alberi di salice, in numero da 1 a 8 per albero, media 1,9 nidi/albero, nella maggior parte dei casi 1, 2 e 3 per albero. I nidi sono sistemati per lo più nella metà inferiore della chioma degli alberi, spesso su tronchi piegati in orizzontale, il che determina la formazione di una chioma di tipo arbustivo, a ciuffi, preferita dalla Nitticora. Distanza minima tra due nidi adiacenti 60 cm. Il dott. Mancuso ha anche provveduto a misurare le altezze da terra di quasi tutti i nidi per poter approntare un documento che l ACOWWF consegnerà agli Enti preposti alla gestione delle acque dell invaso per chiedere di mantenere il livello dell acqua su livelli che non nuocciano ai nidi. Le altezze da terra, ovvero dalla quota m slm sono comprese tra 90 cm e circa 6 metri e, su 144 nidi misurati, così distribuite: 4 nidi sotto i 2 metri (2.77%) 17 tra 2 e 3 m (11.80%) 71 tra 3 e 4 m (49.30%) 47 tra 4 e 5 m (32.63%) 47

48 5 tra 5 e 6 m (3.47%), quindi 81.93% tra 3 e 5 metri da terra C è da dire che al momento della costruzione dei nidi tutta l'area era allagata per cui le altezze da terra non corrispondono all'altezza dalla superficie dell'acqua, per avere dei dati precisi bisognerà sapere il livello del bacino nei mesi aprile-giugno. E' molto probabile che i più bassi siano andati sott'acqua nel corso dell'innalzamento del livello a fine maggio dovuto a persistenti piogge, ma si dovrà vedere l'andamento delle quote di livello. Lo scorso anno l ACOWWF nell Analisi delle criticità ambientali dell Oasi, aveva già fatto presente che il repentino cambiamento del livello dell acqua del lago crea molti problemi all avifauna acquatica, soprattutto durante la nidificazione. Il mantenimento di un livello costante dell acqua eviterebbe il pericolo che i nidi vengano sommersi in caso di un livello dell acqua troppo alto o al contrario vengano predati da volpi e altri animali nel caso di un livello dell acqua troppo basso. Per fortuna gli animali si adattano velocemente. Quest anno una Gallinella d acqua ha costruito il nido su un Salice a 110 cm dalla superficie dell acqua, mettendo in questo modo al riparo la covata da eventuali cambiamenti repentini del livello del lago. Purtroppo non tutti gli animali dell Oasi sono così lungimiranti e alcune covate sona state distrutte o predate 48

49 Foto n. 33. Il bosco igrofilo dell Oasi. Foto n. 34. Esemplare adulto di Nitticora. 49

50 Foto n. 35. Esemplare giovane di Nitticora. Foto n. 36. Involo di giovane di Nitticora. 50

51 Foto n. 37. Nido di Gallinella d acqua. Foto n. 38. Nido di Gallinella d acqua. 51

52 4. Monitoraggio dei segni di presenza di Lontra. Il personale dell ACOWWF ha effettuato un monitoraggio delle sponde del lago per verificare l eventuale presenza di tracce di Lontra Lutra lutra, uno dei mammiferi a maggior rischio di estinzione in Italia. Il giorno 18 gennaio in un area dell Oasi sono state ritrovate alcune impronte impresse sulle sponde fangose e un escremento deposto su una roccia affiorante dall acqua. L escremento presentava un odore molto penetrante e all interno, ben visibili, delle lische di pesce. Il personale dell ACOWWF ha eseguito rilievi fotografici e morfometrici. Tutta la documentazione è stato inviata ad esperti del WWF Italia che hanno confermato l appartenenza delle impronte e degli escrementi a un esemplare di Lontra. Il ritrovamento dei segni di presenza di questo raro ed elusivo mustelide, conferma l importanza dell Oasi Lago di Conza, oltre che come stazione di svernamento e di transito di molte specie di uccelli migratori, anche come area di caccia di una delle specie più a rischio di estinzione del patrimonio faunistico italiano. Il monitoraggio delle sponde dell Oasi è stato eseguito successivamente anche in altri giorni con cadenza settimanale per non arrecare disturbo alla specie oggetto della ricerca. Le osservazioni effettuate hanno confermato la presenza di una o più esemplari di Lontra. Sono stati raccolti alcuni campioni di escrementi che verranno inviati a Roma per l esecuzione di analisi che permetteranno di identificare il patrimonio genetico dell esemplare o degli esemplari di Lontra. 52

53 Foto n. 39. Impronte di Lontra. Foto n. 40. Impronte di Lontra. 53

54 Foto n. 41. Escremento di Lontra. Il giorno 27 novembre il personale dell ACOWWF ha accompagnato alcuni ricercatori nell Oasi, per monitorare la presenza della Lontra. Questa volta, grazie alla maggiore esperienza dei ricercatori, sono stati rilevati numerosi escrementi, circa 25 in 600 metri. La presenza della Lontra nell Oasi è un segno di vitalità del fiume Ofanto e delle acque del Lago di Conza. Nel prossimo anno si spera di poter attivare un progetto di ricerca specifico, finalizzato a capire quando e come questo mammifero utilizza l Oasi, in modo da poter mettere in campo azioni mirate che ne possano favorire la permanenza eliminando eventuali fattori di disturbo. 54

55 Foto n Escremento di Lontra. 55

56 5. Monitoraggio dell influenza aviare. Quest anno l emergenza per un eventuale diffusione del virus dell influenza aviare è stata molto ridimensionata dai mass-media, questo ha permesso di poter valutare con maggiore tranquillità eventuali episodi sospetti. L Oasi del Lago di Conza, trattandosi di un ambiente acquatico, è un potenziale bacino di diffusione del virus dell influenza aviare H5N1, da parte di esemplari di fauna selvatica. Il personale dell Oasi ha provveduto a tenere costantemente sotto controllo l area, ma non sono stati rilevati ritrovamenti di carcasse animali o altri episodi sospetti. L'Oasi è stata ritenuta un sito idoneo per svolgere una ricerca, finanziata dalla Regione Campania, di monitoraggio sanitario degli antidi selvatici svernanti e di passo nelle aree umide della regione. L esecuzione del progetto è stata affidata all Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale. Il progetto è consistito nella cattura degli anatidi con metodi che non ne mettono a repentaglio l incolumità e quindi nel prelievo di feci che sono state inviate a Portici (NA) all Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno per l esecuzione di analisi che permettono di escludere la presenza di agenti patogeni, in particolare del virus dell influenza aviare. Gli animali sono stati anche misurati, pesati e marcati con un anello metallico, che ne permetterà l identificazione in caso di ricottura o di ritrovamento del cadavere. 56

57 Foto n. 44. Impianto di cattura per anatidi. Foto n. 45. Misurazioni di un esemplare di Germano reale. 57

58 6. Progetto per la chiusura dei varchi veicolari. Il personale dell Oasi ha quotidianamente rilevato l ingresso di persone non autorizzate, con mezzi motorizzati, all interno dell area protetta. Si è trattato di chi utilizza l Oasi per scaricare rifiuti e per asportare illegalmente la legna, ma anche molto spesso di pescatori, nonostante sull area persiste una Ordinanza del Sindaco del Comune di Conza della Campania che prevede il divieto di sostare lungo le sponde del lago di Conza. L ACOWWF dopo aver censito, fotografato e riportato sulla carta i varchi veicolari di accesso all Oasi, ha dato mandato al geometra Ciccone, di redigere un progetto per la messa in sicurezza di questi accessi. Il progetto prevede la chiusura definitiva di alcuni accessi e l installazione per gli altri accessi di sbarre di ferro con tondini di cemento e chiusura con catenacci. Il documento verrà inviato all Ente che gestisce l invaso idrico, al fine di cercare di individuare una stretta regolamentazione di accesso nell area dell Oasi, condizione indispensabile per mettere in atto la tutela delle emergenze floristiche e faunistiche dell area. Nel frattempo il personale dell ACOWWF ha provveduto a svolgere una continua manutenzione dei cancelli, posti ai varchi veicolari, nei casi in cui gli stessi erano rotti o manomessi, e a ripristinare le tabelle dell Ente Irrigazione, in cui si indica il divieto d accesso nell area, nei casi in cui le stesse erano state divelte. La cartina sottostante riporta il censimento dei varchi veicolari dell Oasi, molti dei quali creati ex-novo da ignoti, danneggiando la rete di recinzione dell invaso. 58

59 Oasi WWF Lago di Conza Censimento degli accessi veicolari Accessi veicolari Foto n. 46. Tabella dell Ente Irrigazione. 59

60 Foto n. 47. Varco veicolare con cancello manomesso. Foto n. 48. Varco veicolare con cancello manomesso. 60

61 7. Disciplina dell attività di pascolo. L Oasi, già da diversi anni, è concessa dal Demanio, proprietario dei terreni, ad alcuni allevatori che utilizzano l area per tenervi al pascolo i bovini durante la stagione invernale, quando in alta quota c è neve abbondante. Il pascolo se esercitato in determinati limiti che tengono conto della capacità di carico dell Oasi non è da ritenersi incompatibile con la gestione naturalistica dell area. L ACOWWF ha sempre ritenuto importante che almeno sulla sponda sinistra del lago di Conza fosse mantenuto il prato-pascolo, dato che questo particolare habitat risulta minacciato in tutta Europa dalla agricoltura intensiva e ad esso sono legate alcune importanti specie ornitiche quali Allodola, Cappellaccia, Tottavilla, Cutrettola, Calandro, Fischione, Pavoncella, Combattente, Folaga (Mancuso, 2006). Quindi l attività di pascolo se svolta in modo sostenibile rappresenta una pratica che può aumentare la biodiversità dell Oasi. Purtroppo durante il 2007 gli allevatori hanno continuato a non rispettare gli accordi di concessione, rendendo di fatto il pascolo un attività non compatibile con la gestione naturalistica dell Oasi. Nel corso del 2007 il numero di capi bovini al pascolo nell Oasi WWF Lago di Conza ha superato di gran lunga il rapporto pattuito di un capo per ettaro. La recinzione di confine dell Oasi ha trasformato l area in un vero e proprio allevamento intensivo in cui i bovini, essendo in numero eccessivo, si spostavano quotidianamente da un lato all altro dell area essendo la superficie insufficiente rispetto alle loro esigenze alimentari. In questo modo il bestiame ha provocato la riduzione della cotica erbosa per la continua azione di brucamento, il compattamento e il conseguente impoverimento di ossigeno del terreno per effetto del 61

62 continuo calpestio, con conseguenti gravi danni a carico della vegetazione e con impoverimento della catena alimentare, in particolare per quanto riguarda la flora e i consumatori primari (insetti e uccelli passeriformi). La riduzione della cotica erbosa ha favorito l erosione del terreno rendendo le sponde del lago instabili e friabili. In alcuni punti il terreno è franato nelle acque del lago, e questo ha contribuito a rendere l Oasi pericolosa per tutti coloro che senza autorizzazione si introducono nell area protetta. La presenza di un numero eccessivo di bovini su una superficie insufficiente può provocare l infiltrazione degli escrementi animali nelle falde acquifere e il dilavamento nelle acque del lago, con il conseguente fenomeno dell eutrofizzazione (l abnorme proliferazione di biomassa vegetale dovuta all eccessiva presenza di nutrienti quali nitrati e fosfati) e successiva formazione di condizioni di anossia sul fondo del corpo idrico (rapporto FAO Livestock s Long Shadow Environmental Issues and Options a cura di Henning Steinfeld, Responsabile del Settore Informazione e Politiche del bestiame della FAO). Fenomeno che potrebbe essere la casa delle morie di pesci che si sono verificate nel corso dell anno 2007 nel lago di Conza. L ACOWWF ha più volte segnalato lo sconfinamento dei bovini in zone dell Oasi in cui il pascolo è interdetto. Durante il 2007 alcuni esemplari di bovino hanno stazionato quotidianamente nell Oasi nelle aree interdette al pascolo, poste di fronte alla zona industriale e sul lato sinistro della strada asfaltata ex ss 91 nei pressi dell area denominata ex-prefabbricati, nonostante l ACOWWF abbia più volte avvertito sia telefonicamente che con lettere raccomandate il proprietario, sig. Vito Branca. 62

63 In almeno due casi il signor Branca ha preteso che i bovini di sua proprietà passassero all interno della zona interdetta al pascolo, di fronte al centro visite dell Oasi, per poterli trasferire dalla sponda sinistra a quella della destra del lago. In un caso su richiesta telefonica dell Agenzia del Demanio, l ACOWWF ha acconsentito a che il signor Branca passasse con i capi bovini nei pressi del centro visite per evitare che si recasse sulla ss Ofantina mettendo a repentaglio l incolumità degli automobilisti. In risposta a questo gesto di gentilezza da parte dell ACOWWF, il signor Branca ha fatto sostare i bovini nell area interdetta al pascolo per tutta la giornata. Dopo questo episodio l ACOWWF ha negato l autorizzazione al signor Branca per passare di nuovo con i bovini nell area interdetta al pascolo di fronte al centro viste anche perché il signor Branca pretendeva che l ACOWWF lasciasse i cancelli dell Oasi, aperti durante la sera per dare a lui la possibilità di spostare i capi con comodità. Il giorno seguente il personale dell ACOWWF ha osservato nei pressi del centro visite, segni di calpestio, escrementi di bovini e il danneggiamento del giardino botanico che l ACOWWF ha realizzato nei pressi dell ingresso dell Oasi e del camminamento del sentiero natura che permette l accesso nell Oasi ai portatori di handicap, vanificando il lavoro svolto dall Associazione. Questi continui episodi di prepotenza hanno reso difficile il servizio al personale dell Oasi, non dandogli la possibilità di svolgere serenamente il lavoro di miglioramento e di manutenzione delle strutture dell Oasi. La presenza nell area interdetta al pascolo, di bovini allo stato brado, trattandosi di esemplari di sesso femminile con vitelli al seguito, ha rappresentato un reale pericolo per l incolumità del personale e dei 63

64 visitatori dell Oasi che hanno frequentato l area circostante il centro visite. Gli episodi di sconfinamento sono stati resi possibili dall apertura dei cancelli che dividevano l area intorno al centro visita interdetta al pascolo e le aree in cui il pascolo era concesso. L apertura dei cancelli è spesso coincisa con le ore 17:00, orario di fine turno del personale ACOWWF in servizio presso l Oasi. Tutti gli episodi citati sono documentati dalle comunicazioni inviate costantemente dall ACOWWF e dalla documentazione fotografica conservata presso l archivio dell Oasi. Segnalazioni di sconfinamento da parte di esemplari bovini sono pervenute anche dal Comune di Conza della Campania per quanto riguarda la zona del Parco Archeologico che sorge sulle rovine dell antico insediamento di Conza. In questo caso si trattava di bovini di proprietà del sig. Dell Angelo. Foto n. 49. Bovini al pascolo nell area interdetta al pascolo. 64

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