IL LAGO D ENDINE CARTA ITTICA PROVINCIALE DI BERGAMO

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1 IL LAGO D ENDINE CARTA ITTICA PROVINCIALE DI BERGAMO

2 Il Lago d Endine si trova nell alta Val Cavallina, dove si è formato nell era quaternaria in seguito ai fenomeni di escavazione dovuti al movimento delle masse glaciali. Il lago è classificato come lago glaciale vallivo sbarrato da morena (Tonolli, 1975). Confrontato con altri laghi di origine glaciale, è caratterizzato da una profondità media particolarmente bassa. La scarsa profondità ha giocato un ruolo fondamentale nei processi di degrado ambientale e successivo recupero che hanno interessato il lago negli ultimi 50 anni. l bacino lacustre presenta la conformazione tipica dei laghi di origine glaciale: ha una forma allungata secondo l andamento della valle, lungo l asse nord-est, sud-ovest. Sulle sponde del lago si affacciano quattro comuni: Spinone, Ranzanico, Endine Gaiano e Monasterolo del Castello; il bacino imbrifero comprende inoltre il Comune di Bianzano, il cui abitato non si affaccia però sul lago. Il L. d Endine è considerato lago significativo dal PTUA della Regione Lombardia. Nella tabella sottostante sono riportate le principali grandezze morfometriche che caratterizzano il Lago d Endine ed il suo bacino imbrifero. Principali caratteristiche geografiche, morfometriche ed idrologiche del Lago d Endine Regione Lombardia Regione Lombardia, 2006a Provincia Bergamo Regione Lombardia, 2006a Latitudine centro lago N (Gauss Boaga: N) Regione Lombardia et al., 2005 Longitudine centro lago E 09 56' 25 (Gauss Boaga: E) Regione Lombardia et al., 2005 Tipo Naturale Regione Lombardia et al., 2005 Bacino idrografico Fiume Oglio, Fiume Po - Affluenti principali: T. Valle del Ferro - Emissario T. Cherio Regione Lombardia, 2006a Portata media annua uscita 1.4 m 3 /s (periodo ) Regione Lombardia et al., 2005 Livello medio lago 334 m s.l.m. Regione Lombardia et al., 2005 Area bacino imbrifero 36.7 km 2 (lago compreso) Regione Lombardia et al., 2005 Aree glaciali 0 km 2 Regione Lombardia et al., 2005 Area lago 2.34 km 2 Regione Lombardia, 2006a Altitudine massima bacino 1381 m s.l.m. (Monte Grione) Regione Lombardia, 2006a Profondità massima lago 9.4 m Regione Lombardia, 2006a Profondità media lago 5.1 m Regione Lombardia, 2006a Lunghezza massima lago 5 km Regione Lombardia, 2006a Larghezza media lago 0.6 km Regione Lombardia, 2006a Sviluppo costiero 13.9 km Regione Lombardia et al., 2005 Volume d'acqua 11.9*10 9 m 3 Regione Lombardia et al., 2005 Indice sinuosità lago 2.69 Regione Lombardia et al., 2005 Rapporto area bacino/lago 17.7 Regione Lombardia, 2006a Tempo teorico di ricambio 0.27 anni Regione Lombardia, 2006a Copertura di ghiaccio Si Regione Lombardia, 2006a Classificazione termica Dimittico Regione Lombardia et al., 2005 Geologia prevalente bacino Calcareo Regione Lombardia et al., 2005 Utilizzi Civile potabile, produzione di energia, industriale, irriguo, pesca, balneazione, navigazione Regione Lombardia et al., 2005 CARTA ITTICA PROVINCIALE DI BERGAMO

3 LA QUALITÀ CHIMICO FISICA DELLE ACQUE DEL LAGO D ENDINE In questo capitolo è descritto lo stato di qualità del Lago d Endine sulla base dei principali parametri chimico fisici delle acque. CARATTERISTICHE TERMICHE Il Lago d Endine è classificato come dimittico, in quanto è caratterizzato da due distinti periodi di completo rimescolamento delle acque: uno autunnale ed uno primaverile, intervallati dalla stratificazione inversa invernale (con formazione di ghiaccio in genere nei mesi di dicembre e gennaio) e dalla stratificazione estiva. QUALITÀ CHIMICA DELLE ACQUE Il Lago d Endine già a partire dagli anni 70, presenta una discreta disponibilità di dati che permette di evidenziare il graduale recupero della qualità delle acque, con le concentrazioni di fosforo che in un paio di decenni si sono ridotte di circa 2/3, fino alle attuali condizioni di mesotrofia, coerenti con una buona trasparenza ed un contenuto non eccessivo di clorofilla nei due periodi invernale ed estivo considerati. Tale evoluzione è da collegare, come in altri casi, alle opere di collettamento dei reflui urbani e all adozione a scala nazionale di restrizioni nell uso del fosforo nei detergenti domestici. Condizioni di ridotta ossigenazione ipolimnica possono comunque ancora presentarsi durante la stratificazione estiva. Sporadica e non recente è invece la disponibilità di dati di macrocostituenti in fase disciolta, con un apprezzabile contenuto di soluti che determina una conducibilità di circa 350 µs cm-1 a 20 C (OLL, 2005). Nei paragrafi seguenti sono esaminati con maggiore dettaglio i principali indicatori chimico fisici di qualità delle acque lacustri del Lago d Endine. OSSIGENO DISCIOLTO La concentrazione di ossigeno disciolto lungo la colonna d acqua è caratterizzata da un andamento stagionale in relazione alla stratificazione delle acque; al culmine della stratificazione estiva si verifica fenomeni di anossia negli strati al di sotto dei 4 m, mentre in superficie l attività fotosintetica porta a valori di sovrasaturazione. Quest ultima raggiunge il culmine nel periodo primaverile, con valori tra il % (Regione Lombardia, 2006a). COMPOSTI DEL FOSFORO Andamento del fosforo totale nel Lago d Endine durante la massima circolazione delle acque; periodo (OLL, 2005). CARTA ITTICA PROVINCIALE DI BERGAMO

4 CARICO INQUINANTE Negli anni Ottanta il carico esterno totale di fosforo è stato stimato in circa 1.7 tp/anno, ripartito in 0.72 tp/anno da liquami domestici, 0.84 tp/anno di origine diffusa e 0.14 tp/anno da sfioratori di piena. Attualmente la popolazione attuale gravante sul bacino del lago è di 6650 abitanti di cui oltre 200 fluttuanti. Il carico naturale di fosforo è stimato in 1.2 tp/anno. Il carico esterno totale di fosforo nel 2003, stimato con i modelli carico-risposta dell OECD, è di circa 1.7 tp/anno. Nel 2003 il carico esterno totale di fosforo stimato coefficienti indicati in metodologia era di circa 1.76 tp/anno, di cui 0.21 tp/anno dalle sorgenti puntiformi e 0,35 tp/anno dal diffuso antropico. Rispetto agli orizzonti temporali del 2008 e del 2016 il PTUA assume, a seguito degli interventi infrastrutturali previsti, che tutto il carico civile sia collettato fuori bacino, con un carico esterno totale di fosforo di circa 1.8 tp/anno, di cui tp/anno da agricoltura e zootecnia e 1.2 tp/anno dal diffuso naturale (Regione Lombardia, 2006a). Dati principali sull antropizzazione del bacino imbrifero (fonte dati: Regione Lombardia et al., 2005). Numero comuni nel bacino (2001) 5 Superficie agricola utilizzata (2001) 3.12 km 2 Popolazione residente in bacino (2001) 6440 abitanti Popolazione fluttuante in bacino (2001) 214 abitanti Zootecnia - avicoli (2001) 1680 capi Zootecnia - bovini (2001) 400 capi Zootecnia - caprini (2001) 230 capi Zootecnia - conigli (2001) 1110 capi Zootecnia equini (2001) 70 capi Zootecnia ovini (2001) 240 capi Zootecnia suini (2001) 40 capi Carico effettivo generato di fosforo ( ) t P/a Carico effettivo generato di azoto (2001) 63.1 t N/a CARTA ITTICA PROVINCIALE DI BERGAMO

5 Diagramma di sintesi che correla la concentrazione di P totale in ingresso con le concentrazioni di P totale e di clorofilla nel lago in funzione del tempo di ricambio delle acque (Tw) nel Lago d Endine (Regione Lombardia, 2006a). La stellina indica la concentrazione di Ptotale raggiunta nel 1984, pari a 62 µgp/l, mentre l asterisco indica la concentrazione di Ptotale raggiunta nel 2003, pari a 38 µgp/l. LO STATO AMBIENTALE Il lago ha raggiunto lo stato ecologico sufficiente (concentrazione media di fosforo pari a 38 µgp/l). Il raggiungimento dell obiettivo di qualità previsto al 2016 (buono stato ecologico) non è perseguibile a causa della natura litologica del bacino idrografico di appartenenza (la concentrazione naturale di fosforo totale è stimata pari a 27 µgp/l). La meso-eutrofia sarebbe la classe trofica considerata come l obiettivo del risanamento, realisticamente raggiungibile, per il Lago di Endine (Regione Lombardia, 2006a). CARTA ITTICA PROVINCIALE DI BERGAMO

6 LE BIOCENOSI ACQUATICHE DEL LAGO D ENDINE In questo capitolo viene presentata una sintesi delle conoscenze disponibili rispetto alle principali componenti della biocenosi acquatica del Lago d Endine: fitoplancton, zooplancton, macrofite e macroinvertebrati. I pesci, considerata l importanza che rivestono nel presente documento, saranno trattati in un capitolo a se stante. FITOPLANCTON Informazioni approfondite sulle fitocenosi planctoniche fanno riferimento al Il confronto tra dati più generali mostra un mutamento nelle caratteristiche delle cenosi. Verso la fine degli anni Settanta si è assistito ad una esplosione demografica di specie relativamente piccole, appartenenti alle diatomee e alle cianoficee. All inizio degli anni Novanta viceversa dominano gruppi dalle dimensioni più grandi, ascrivibili alle diatomee (tutto l anno) e alle dinoficee (periodo estivo). Nel 2002 si assiste invece ad una situazione dove sono decisamente dominanti le cianoficee (OLL, 2005). ZOOPLANCTON Non sono disponibili dati recenti, le informazioni più dettagliate fanno riferimento alla fine degli anni Settanta. Il periodo invernale è caratterizzato dalla dominanza dei rotiferi mentre quello estivo presenta una situazione più equilibrata (OLL, 2005). MACROFITE I dati maggiormente informativi fanno riferimento al periodo Fonti più recenti (1985) riportano esclusivamente un elenco floristico che comprende solo una parte delle specie. La presenza di bassi fondali,unita alla relativa abbondanza di nutrienti favorisce lo sviluppo delle macrofite, che ricoprono il 18% della superficie dello specchio lacustre (11% vegetazione emergente e 7% vegetazione sommersa). La profondità massima raggiunta è relativamente modesta e collocabile attorno a 3,5 m (OLL, 2005). BENTHOS Il benthos litorale (anno 1973) è più diversificato rispetto al corrispettivo profondo. Rimangono prevalenti (come numero di taxa) i Tubificidi e i Chironomidi, anche se i gasteropodi assumono un ruolo di rilievo all interno delle cenosi (OLL, 2005). CARTA ITTICA PROVINCIALE DI BERGAMO

7 LA FAUNA ITTICA DEL LAGO D ENDINE La situazione della fauna ittica del Lago d Endine è stata monitorata attraverso un censimento stagionale svolto dalla primavera dell anno 2005 all autunno Il censimento ittico è stato condotto sia mediante pesca con le reti di diversa tipologia, dimensioni e maglia che mediante pesca elettrica da barca. L utilizzo integrato di entrambi i metodi consente infatti di ridurre il più possibile l errore di campionamento dovuto alla diversa selettività di cattura degli strumenti. I pesci catturati con le reti sono stati singolarmente identificati e conteggiati, suddividendoli per stadio vitale (giovani ed adulti); i risultati dell elettropesca sono stati invece espressi sotto forma di stime di abbondanza. Il siluro è stato oggetto di uno specifico approfondimento, con misurazione di lunghezza e peso dei soggetti catturati, esame del contenuto stomacale e del grado di maturazione delle gonadi. Le attività sono state effettuate contemporaneamente su tutto il bacino lacustre cercando per quanto possibile di coprire, attraverso una distribuzione dei campionamenti, l intero sviluppo longitudinale dello stesso ed anche le differenti tipologia ambientali presenti, comprese della porzione terminale del bacino lacustre da cui origina il Torrente Cherio. Particolare attenzione è stata posta ai tratti spondali in cui e presente un significativo canneto ed anche i tratti in cui è presente un affluente. Nel complesso i principali punti di campionamento utilizzati sono rappresentati nella figura di seguito riportata. Zone di indagine sulla fauna ittica del Lago d Endine CARTA ITTICA PROVINCIALE DI BERGAMO

8 RISULTATI DELLE PESCATE CON RETI I campionamenti con reti hanno portato alla cattura di più di esemplari rappresentati in netta maggioranza da scardole. Riepilogo dei risultati dei campionamenti ittici con le reti 20/09/ /12/ /04/ /07/2006 Totale Specie catturate Numero % Numero % Numero % Numero % Numero % Carassio Carpa Cavedano Luccio Lucioperca Persico reale Persico sole Persico trota Savetta Scardola Siluro Tinca Trota iridea TOTALE Riepilogo dei risultati dei campionamenti ittici con le reti 100 set-05 dic-05 apr-06 lug-06 totale 90 Percentuale di individui catturati (%) Carassio Carpa Cavedano Luccio Lucioperca Persico reale Persico sole Persico trota Savetta Scardola Siluro Tinca Trota iridea CARTA ITTICA PROVINCIALE DI BERGAMO

9 Scardole nella rete Carassi e scardole catturati con le reti RISULTATI DELL ELETTROPESCA L attività di elettropesca è stata effettuata in 5 differenti giornate così da consentire una valutazione di tipo stagionale dell uso degli habitat litorali da parte delle differenti specie. Dal confronto fra le abbondanze specifiche e le presenze stagionali emerge un quadro piuttosto interessante, che fornisce indicazioni anche di tipo gestionale. Specie osservate Riepilogo dei risultati dei campionamenti ittici con elettrostorditore Abbondanze Abbondanze Abbondanze Abbondanze relative relative relative relative /04/2006 Abbondanze relative 12/07/2006 Carassio comune comune scarso sporadico scarso Carpa comune sporadico assente sporadico sporadico Tinca scarso scarso scarso assente scarso Scardola abbondante abbondante comune scarso comune Persico reale sporadico sporadico comune sporadico comune Persico sole scarso scarso sporadico scarso comune Ghiozzo sporadico assente assente sporadico assente Anguilla abbondante abbondante scarso comune abbondante Cavedano scarso assente assente scarso assente Luccio scarso scarso sporadico scarso sporadico Persico trota scarso comune sporadico scarso scarso Lucioperca assente sporadico assente assente assente Siluro comune comune scarso comune comune CARTA ITTICA PROVINCIALE DI BERGAMO

10 RISULTATI DELLE PESCATE SELETTIVE DI SILURO Fra le finalità di questo studio vi era quella di verificare l andamento nel lago, rispetto alle indagini di 5-6 anni orsono, del siluro, specie che può avere un effetto fortemente negativo sulle altre specie presenti, nonché di sperimentare se le tecniche di pesca con le reti e con l elettrostorditore potevano contribuire al contenimento della specie. L attività ha consentito di catturare ed esaminare circa 150 esemplari di questa specie, con soggetti delle differenti taglie, d un minimo di 14 cm ad un massimo di 220 cm per le lunghezze, da pochi grammi a 70 kg per i pesi. Nella figura sotto riportata viene rappresentata la curva lunghezza-peso dalla quale si evince che la specie nel Lago d Iseo alla lunghezza di 50 cm pesa mediamente 900 g ma i valori di peso crescono progressivamente e sempre in maggiore misura quando la lunghezza supera gli 80 cm di peso. Dal punto di vista alimentare le analisi effettuate sui contenuti stomacali dei pesci pescati hanno consentito di mettere in evidenza come anche i gamberi della specie Orconectes limosus, oltre all ittiofauna delle diverse specie, rappresentino una risorsa alimentare molto utilizzata anche dai soggetti adulti, ciò probabilmente in funzione della loro abbondanza e della loro maggiore semplicità di cattura. Dal punto di vista dell efficacia dei mezzi di cattura è emerso chiaramente come l elettropesca, in particolare nel periodo primaverile, consenta presso i canneti la cattura di numerosi esemplari, anche di taglia considerevole. Parimenti l utilizzo di reti con maglie di grandi dimensioni ( mm) consente la cattura di numerosi esemplari, con un effetto limitato sulle altre specie, proprio per la notevole dimensione delle maglie. Relazione lunghezza peso per il siluro del Lago d Endine y = 1,030E-05x 2,931E+00 R 2 = 9,698E Peso (g) Lunghezza (mm) CARTA ITTICA PROVINCIALE DI BERGAMO

11 Il siluro di maggiori dimensioni catturato (2.20 m di lunghezza per 70 kg di peso) CONCLUSIONI DEL CENSIMENTO ITTICO SUL LAGO D ENDINE Dal punto di vista qualitativo, la composizione della comunità ittica è sostanzialmente identica a quella rilevata nel 2001, con la sola eccezione dell assenza della savetta; tale specie è peraltro non vocazionale per il lago in questione e nel 2001 fu rinvenuta con un unico esemplare. Le popolazioni ittiche più abbondanti restano quelle ciprinicole, in particolare quelle di scardola, carassio e tinca; se per quest ultima la conferma è positiva, meno favorevole dal punto di vista faunistico ed ambientale è invece il persistere di consistenti popolazioni di carassio e scardola, entrambi specie zooplanctofaghe infestanti, tolleranti al degrado ambientale e di nullo valore dal punto di vista della pesca (a ciò si aggiunge il fatto che il carassio è alloctono). Un dato confortante emerge dalla stabilità della situazione delle specie ittiche di maggior pregio, sia dal punto di vista naturalistico che alieutico, quali il persico reale, l anguilla e il luccio. Soddisfacente è anche la situazione di persico trota e persico sole, mentre il lucioperca (anch esso esotico), appare essere in decremento. Continua ad essere quasi assente l alborella, salvo catture sporadiche, ed anche il triotto ha mostrato un marcato declino. Anche la situazione della carpa, oggetto di particolare attenzione da parte dei pescatori che praticano il cosiddetto carp-fishing in crescente numero sul Lago d Endine, è da ritenersi soddisfacente. Una nota preoccupante è invece la crescente espansione numerica del siluro, che è ormai presente con individui di taglia importante e che potrebbe creare ulteriori squilibri nella comunità ittica del lago, andando a competere con gli altri predatori. CARTA ITTICA PROVINCIALE DI BERGAMO

12 Elenco delle specie ittiche presenti nel Lago d Endine (OLL, 2005). Specie Specie (nome comune) (nome scientifico) Provenienza Alborella Alburnus alburnus alborella Indigeno X X X X X Anguilla Anguilla anguilla Indigeno X X X X X Barbo comune Barbus plebejus Indigeno X Carassio Carassius carassius Esotico X X X Carpa Cyprinus carpio Indigeno X X X X Carpa erbivora Ctenopharyngodon idellus Indigeno X Cavedano Leuciscus cephalus Indigeno X X X X Cobite Cobitis taenia Indigeno X X Ghiozzo Padogobius martensii Esotico X X Luccio Esox lucius Indigeno X X X X X Lucioperca Stizostedium lucioperca Esotico X X X Persico reale Perca fluviatilis Indigeno X X X X X Persico sole Lepomis gibbosus Esotico X X X Persico trota Micropterus salmoides Esotico X X X X Pesce gatto Ictalurus melas Esotico X Pigo Rutilus pigus Indigeno X Rodeo amaro Rhodeus amarus Esotico X X Savetta Chondrostoma soetta Indigeno X X Scardola Scardinius erythrophthalmus Indigeno X X X X X Scazzone Cottus gobio Indigeno X Siluro Silurus glanis Esotico X X Tinca Tinca tinca Indigeno X X X X X Triotto Rutilus erythrophthalmus Indigeno X X X Trota fario Salmo (trutta) trutta Indigeno X Trota iridea Oncorhynchus mykiss Esotico X Vairone Leuciscus souffia Indigeno X Valutazione sintetica dello stato delle popolazioni ittiche nel Lago d Endine Specie 1999/ /2007 Alborella Pessimo Pessimo Anguilla Discreto Discreto Carassio Ottimale Ottimale Carpa Discreto Discreto Cavedano Pessimo Pessimo Ghiozzo Mediocre Mediocre Luccio Discreto Discreto Lucioperca Discreto Mediocre Persico reale Discreto Discreto Persico sole Discreto Discreto Persico trota Discreto Discreto Rodeo amaro Pessimo Pessimo Savetta Pessimo Assente Scardola Ottimale Ottimale Siluro Mediocre Discreto Tinca Ottimale Ottimale Triotto Mediocre Pessimo Categorizzazione Classificazione ittica del Lago d Endine Acque di pregio ittico potenziale CARTA ITTICA PROVINCIALE DI BERGAMO

13 INDICAZIONI GESTIONALI PER LA FAUNA ITTICA DEL LAGO D ENDINE Dall attività effettuata e dall analisi dei dati ambientali raccolti emergono alcuni elementi che è possibile sintetizzare come segue. L intervento messo in atto in questi ultimi anni è di tipo conservativo nel senso che il taglio effettuato in periodo invernale comporta comunque la ricrescita completa del canneto nei mesi successivi, lasciando quindi inalterata la superficie del canneto stesso; l effetto determinato rispetto alle condizioni chimico-fisiche delle acque è quello di ridurre la sostanza organica che, attraverso la marcescenza delle canne, giungerebbe al lago. L intervento di sfalcio del canneto, quando il livello trofico del lago era notevolmente superiore a quello attuale, ha dato un consistente contributo alla riduzione della trofia mentre oggi ha perso gran parte della rilevanza che aveva in termini di necessità di riduzione dei carichi; secondo quanto indicato dal PTUA della Regione Lombardia, la situazione attuale del fosforo, è ormai prossima all obiettivo di risanamento (la concentrazione attuale è indicata in 38 µgp/l e quella obiettivo è 34 µgp/l); ne consegue che oggi l intervento è da mettere in relazione soprattutto ad obiettivi di miglioramento dell habitat acquatico. La rimozione invernale di tratti di canneto determina delle zone spoglie a cui conseguono possibili interazioni con le biocenosi che nello stesso vivono o trovano saltuariamente riparo; a tal proposito è parso del tutto evidente che nel periodo tardo invernale-inizio primaverile l abbondanza dell ittiofauna fosse significativamente diversa fra le zone a canneto integro, per quanto con le canne ormai in progressivo disfacimento, dalle sponde prive di vegetazione. Ciò è dovuto al fatto che il taglio delle canne priva la riva di un naturale riparo per la fauna ittica durante il periodo necessario alla ricrescita della vegetazione; peraltro si è osservato che anche una volta ricostituitosi il canneto, quello che è rimasto inalterato presenta un maggior valore in termini di habitat rispetto a quello ricresciuto dopo lo sfalcio, per effetto dell accumulo dei resti delle piante cresciute nella stagione precedente. Questo consente di suggerire, dal punto di vista della gestione della fauna ittica, una modifica dei principi di intervento nelle zone oggetto di sfalcio Una tipologia di intervento a favore dell ittiofauna dovrebbe essere effettuato in modo da interessare non grandi aree rimosse in modo completo ma prevalentemente piccoli interventi distribuiti, finalizzati alla creazione di canali perpendicolari al fronte del canneto stesso che ne consentano l attraversamento sino in profondità; inoltre un area potenzialmente di grande interesse ma non interessata dai lavori è il canneto di Endine, all estremo nord del lago, dove sarebbe opportuna un azione energica, supportata anche da mezzi di movimento terra. Zona di canneto in cui è stata creata un apertura CARTA ITTICA PROVINCIALE DI BERGAMO

14 Schema di sezione trasversale di un canale tipo da realizzare nel canneto perpendicolarmente alla sponda Schema di planimetria di un canale tipo da realizzare nel canneto perpendicolarmente alla sponda CARTA ITTICA PROVINCIALE DI BERGAMO

15 Zona di canneto integra ma con elevata densità di canne, non utilizzabile dall ittiofauna Zona di canneto integra con discontinuità nel fronte che consentono rifugi ai pesci CARTA ITTICA PROVINCIALE DI BERGAMO

16 METODOLOGIE PER IL CENSIMENTO DELLA COMUNITÀ ITTICA DEL LAGO D ENDINE I campionamenti di fauna ittica sono stati svolti sia con la posa di reti, sia con l elettropesca. Le reti sono state utilizzare sia per campionare gli ambienti litorali che quelli a centro lago; per massimizzare l efficacia di cattura e ridurre la selettività sono stati utilizzate reti di diverso tipo, maglia e lunghezza e altezza. Le categorie di reti usate sono le seguenti: - reti multimaglia - reti monomaglia - tramagli Le reti sono state posate alla sera e salpate al mattino del giorno successivo. Elenco delle reti utilizzate durante il censimento Tipo rete (dimensione maglia, lunghezza rete, altezza rete maglia 10; 20 x 4.5m (impiegata solo nel campionamento del ) maglia 10; 25 x 4.5m (impiegata solo nel campionamento del ) multimaglia 10-40; 100m tramaglio maglia 20; 20 x 1m maglia 25; 50 x 1.2m maglia 28; 80 x 1.5m tramaglio maglia 30; 15 x 1.5m maglia 30; 60 x 3m maglia 35; 70 x 1.5m maglia 35; 70 x 2m maglia 45; 20 x 2m maglia 55; 100 x 4m maglia 60; 100 x 2m maglia 80; 80 x 4.5m maglia 100; 25 x 4m maglia 100; 20 x 2m maglia 100; 25 x 2m L elettropesca è stata svolta da imbarcazione, utilizzando un elettrostorditore barellabile con una potenza di 2500 W operante in corrente continua. Con questo metodo sono stati sondati i principali habitat a ridosso delle rive, dove la profondità dell acqua era inferiore ad 1.5 m in modo che il range d azione del campo elettrico garantisse la cattura dei pesci. Questo approccio si è rivelato utile per campionare i pesci all interno del canneto e quelli nascosti negli anfratti delle rive, dimostrando particolare efficacia nei confronti di anguilla e siluro; esso ha poi consentito di catturare anche esemplari difficilmente finiscono nelle reti, come il persico trota o gli stadi giovanili di minori dimensioni di varie specie. CARTA ITTICA PROVINCIALE DI BERGAMO

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