Rapporto annuale sull andamento delle aste di quote di emissione italiane

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1 Rapporto annuale sull andamento delle aste di quote di emissione italiane Sistema europeo per lo scambio di quote di emissione di gas ad effetto serra (EU ETS) 2013

2 SISTEMA EUROPEO PER LO SCAMBIO DI QUOTE DI EMISSIONE DI GAS AD EFFETTO SERRA (EU ETS) RAPPORTO SULL ANDAMENTO DELLE ASTE DI QUOTE DI EMISSIONE ITALIANE febbraio 2014

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4 A cura del Gestore dei Servizi Energetici GSE S.p.A. Il presente approfondimento è stato redatto nell ambito dell attività che il Gestore dei Servizi Energetici - GSE S.p.A. sostiene in qualità di Responsabile del Collocamento delle quote italiane di emissioni ai sensi del d.lgs. 30/3013. Il GSE ha un ruolo centrale nella promozione, nell incentivazione e nello sviluppo delle fonti rinnovabili e dell efficienza energetica in Italia. Azionista unico è il Ministero dell Economia e delle Finanze, che esercita i diritti dell azionista d intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico. Il GSE è capogruppo delle società controllate Acquirente Unico (AU), Gestore dei Mercati Energetici (GME) e Ricerca sul Sistema Energetico (RSE). 3 Disclaimer Il presente documento è pubblicato per scopi puramente divulgativi e informativi, non ha alcun fine di pubblicità commerciale e non rappresenta un offerta di vendita di qualsivoglia strumento finanziario o commodity, né costituisce una sollecitazione all investimento. Il Gestore dei Servizi Energetici GSE S.p.A. (GSE), pur adoperandosi per verificare che i dati accolti nel documento siano aggiornati ed esenti da errori, anche attraverso una previa scrupolosa selezione delle fonti di informazione, non può, comunque, garantire l accuratezza, la completezza, l integrità, l attualità e l affidabilità delle informazioni riprodotte nel presente documento elaborate da terzi e, pertanto, declina ogni responsabilità per eventuali danni causati da errori, inesattezze od omissioni risultanti da negligenza, caso fortuito o altra causa, rinvenibili nei contenuti pubblicati. Il presente documento è disponibile sul sito nella sezione Aste CO 2 del menù servizi, sezione Risultati Aste. Per le News dedicate agli operatori relative ad aspetti operativi, all esito delle aste, e riguardanti modifiche al calendario, si rimanda alla sezione - Gas, CO2 e servizi specialistici - Aste CO2. Gestore dei Servizi Energetici GSE S.p.A. (02/2014). Tutti i diritti riservati Ogni diritto sui contenuti del presente documento è riservato ai sensi della normativa vigente. La riproduzione, la pubblicazione e la distribuzione, totale o parziale, di tutto il materiale originale contenuto in questo documento sono espressamente vietate in assenza di autorizzazione scritta.

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6 Premessa Il presente rapporto intende fornire un aggiornamento sull andamento delle aste di quote di emissione nell ambito dello European Union Emissions Trading Scheme (EU ETS). Il documento si colloca in continuità con i precedenti rapporti pubblicati dal GSE e, unico a livello europeo, cerca di offrire uno sguardo d insieme sul sistema di aste nel contesto della regolazione europea ed internazionale e dei trend del mercato del carbonio. Nello specifico, sono riportati i risultati registrati nell ultimo trimestre del 2013 su tutte le piattaforme d asta primarie attive in Europa, nel quadro delle dinamiche che hanno interessato l EU ETS durante l anno appena conclusosi. Il rapporto include inoltre un approfondimento sul funzionamento del mercato globale delle emissioni e sulle sue evoluzioni a valle del primo anno di aste europee. 5

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8 Contenuti Sintesi Il sistema di aste dell EU ETS: assetto a dicembre Piattaforme d asta operative Aste del settore dell aviazione Sorvegliante Unico d Asta Il collocamento delle quote di emissione per lo Stato italiano Volumi messi all asta e proventi Prezzi di aggiudicazione Messa all asta delle quote italiane: aspetti tecnici e operativi Attività di informazione e divulgazione Risultati del collocamento delle quote sul mercato primario nel Aste presso la Piattaforma Transitoria Comune (t-cap) Aste presso la Piattaforma Definitiva della Germania (EEX DE) Aste presso la Piattaforma Definitiva del Regno Unito (ICE UK) NER300: inizio seconda tranche di collocamento Considerazioni di sintesi sul sistema d aste e confronto con il mercato secondario Prezzi Cover Ratio Numero dei partecipanti Politiche europee clima-energia e mercato del carbonio Backloading: conseguenze sull EU ETS e sui proventi aste Riserva di stabilità per le quote di emissione: prima proposta regolatoria della Commissione per il rinnovo del pacchetto clima-energia al Assegnazioni gratuite per il 2013 (National Implementing Measures - NIMs) Diritti di utilizzo crediti internazionali (Regolamento RICE) SPECIALE Stato e andamenti del mercato del carbonio: EU ETS principale driver verso la finanziarizzazione del mercato globale del carbonio BOX: Origine dei Tradable Pollution Rights I. I segmenti del mercato globale del carbonio I.1 Mercato internazionale delle Kyoto unit BOX: Mercato primario vs mercato secondario I.2 Mercato europeo del carbonio... 60

9 I.3 Altri mercati regionali del carbonio I.4 Il mercato volontario del carbonio II. La regolazione dei mercati del carbonio III. Le piattaforme di scambio: volumi e valore dei mercati del carbonio BOX: Piattaforme regolamentate versus piattaforme non regolamentate III.1 Le piattaforme di scambio del mercato europeo del carbonio BOX: Tipologia di contratti III.2 Le piattaforme dei mercati extra-europei del carbonio BOX: RGGI BOX: CAP AND TRADE IN CALIFORNIA BOX: ETS IN NUOVA ZELANDA BOX: ETS PILOTA IN CINA IV. Gli operatori del mercato del carbonio europeo V. I prezzi del carbonio: indicazioni sui driver del mercato europeo BOX: Prezzo reale vs teoria del prezzo dei permessi di emissione Allegati Indice delle figure Figura 1: Ripartizione delle quote messe all'asta nel corso del 2013 per piattaforma Figura 2: Suddivisione dei ricavi d'asta tra Stati membri per il IV trimestre Figura 3: Proventi delle aste di quote di emissione italiane ottobre - dicembre Figura 4: Accessi web ottobre dicembre Figura 5 Accessi web Figura 6: Quote messe all'asta per Paese nel Figura 7: Ricavi d asta per Stato Membro sulla t-cap nel Figura 8: Andamento prezzi medi trimestrali e ricavi aste di quote di emissione sulla T-CAP anno Figura 9: Proventi delle aste di quote di emissione polacche sulla tcap anno Figura 10: Andamento dei ricavi delle aste di quote di emissione sulla piattaforma tedesca nel Figura 11: Andamento dei ricavi delle aste di quote di emissione sulla piattaforma britannica nel Figura 12: Andamento prezzi d'asta sulle tre piattaforme e sull asta separata della Polonia Figura 13: Andamento dei prezzi EUA sul mercato primario e secondario (ott. dic.2013) Figura 14: Andamento prezzi aste di quote di emissione sulla tcap nel Figura 15: Andamento volumi scambi sul mercato secondario ICE nel Figura 16: Cover ratio aste tcap nel Figura 17: Andamento partecipazione aste di quote di emissione tcap nel Figura 18: Valori di concentrazione della t-cap su indice HHI (novembre novembre 2013) Figura 19: Scenari previsionali di prezzo EUA a valle del backloading Figura 20: Volume complessivo in milioni di EUA da mettere all'asta nel periodo

10 Figura 21: scenari previsionali proventi aste Figura 22: Spread EUA-CER (dic.2011-gen.2014) Figura 23: Peso del mercato europeo sullo sviluppo complessivo del mercato globale del carbonio Figura 24: Stato del mercato del carbonio nel mondo Figura 25: Dimensioni sistemi di emissions trading regionali in termini di emissioni coperte (in MtCO2) Figura 26: Market share Future e Spot EUA-CER-ERU Gennaio Figura 27: Evoluzione dei volumi di scambio on-exchange sulle principali piattaforme ( )* Figura 28: Risultati aste di quote programma RGGI ( ) Figura 29: Prezzo medio scambi contratti RGA su Chicago Climate Future Excange ( ) Figura 30: Andamento prezzi di domanda-offerta contratti RGA forward 2014 scambiati OTC Figura 31: Andamento prezzi contratti a termine CCA scambiati su ICE ( ) Figura 32: Andamento storico dei prezzi spot delle NZU Figura 33: Volumi e prezzi NZU scambiati OTC ( ) Figura 34: Soggetti iscritti sia su ICE che su EEX per tipologia Figura 35: Iscritti alle aste di quote di emissione su EEX per tipologia Figura 36: Iscritti alle aste di quote di emissione su EEX per Paese di appartenenza Figura 37: Iscritti ai mercati del carbonio di EEX per tipologia Figura 38: Iscritti ai mercati del carbonio di EEX per Paese di appartenenza Figura 39: Iscritti ai mercati del carbonio di EEX con sede in Italia per tipologia Figura 40: Iscritti ai mercati del carbonio su ICE per tipologia Figura 41: Iscritti ai mercati del carbonio di ICE per Paese di appartenenza Figura 42: Iscritti al mercato del carbonio su NASDAQ OMX per tipologia Figura 43: Iscritti al mercato del carbonio su NASDAQ OMX per Paese di appartenenza Figura 44: WEO 2013 CO 2 price assumptions in selected regions by scenario Figura 45 Variazione del prezzo delle EUA Figura 46: Influenza dei diversi driver sul cambiamento del prezzi del carbonio nell EU ETS Figura 47 Andamento del surplus di EUA sul mercato ( ) Indice delle tabelle Tabella 1: Proventi d asta per l italia da novembre 2012 a dicembre Tabella 2: Riepilogo proventi d asta presso la t-cap nel IV trimestre Tabella 3:Andamento aste di quote di emissione polacche sulla tcap anno Tabella 4: Proventi delle aste tedesche su EEX nel Tabella 5: Proventi delle aste britanniche su ICE nel Tabella 6: Andamento vendite NER300 (nov.-dic 2013) Tabella 7 Tavola sinottica soggetti accreditati sulla t-cap Tabella 8: Ipotesi di proventi aggregati per periodo Tabella 9: Evoluzione del mercato del carbonio ( ) Tabella 10: Piattaforme di scambio attive a livello europeo nel Giugno Tabella 11: Contratti offerti e scambiati su EEX Tabella 12: Contratti offerti e scambiati su ICE Tabella 13: Elenco degli iscritti ai mercati del carbonio di EEX con sede in Italia Tabella 14 Prezzi medi di riferimento registrati sui principali mercati del carbonio nel corso del

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12 Sintesi 2013: Bilancio di un anno di aste Il 2013 avrebbe dovuto portare l EU ETS ad un salto di qualità nel promuovere l uso di tecnologie a basso contenuto di carbonio. Dopo un primo periodo di prova ( Pilot phase ) ed uno di rodaggio ( Kyoto phase ), grazie soprattutto all introduzione delle aste per l assegnazione a titolo oneroso delle quote di emissione con la terza fase ( ) avrebbe dovuto incrementare l efficacia del Sistema nel creare un segnale di prezzo significativo e stabile per il carbonio, incentivando maggiormente la transizione dell industria manifatturiera ed energetica europea verso tecnologie a basso contenuto di carbonio. Da questo punto di vista, invece, il 2013 si è rivelato un anno amaro. 11 La lunga e pesante recessione che ha investito l Europa, riducendo la produzione industriale ed i consumi energetici, ha pesato in modo sostanziale sui Paesi membri, inducendo riduzioni inattese delle emissioni di gas climalteranti, anche nei settori regolati dall EU ETS. Il Sistema, con la sua struttura rigida e governance articolata, non ha potuto adeguarsi rapidamente al cambiamento e ciò ha causato una sovrabbondanza di permessi di emissione, stimata già a inizio 2013 in oltre 2 miliardi. Consapevole della situazione, nel novembre 2012 la Commissione europea aveva avanzato alcune proposte di riforma del Sistema 1 - backloading di quote a breve termine e riforme strutturali nel lungo periodo. Tuttavia, il protrarsi del processo per l attuazione del backloading ha provocato negli stakeholder un sentimento di sfiducia rispetto alla possibilità che il Sistema potesse essere riportato all efficienza in tempi brevi. Questo, unito anche al forte ridimensionamento della domanda internazionale di crediti di emissione Kyoto (ammessi come offset in quantità limitate per l adempimento degli obblighi dell EU ETS) ha provocato una discesa progressiva dei prezzi delle quote europee. Già nel 2012 le quotazioni delle EUA erano scese intorno ai 10 euro dagli oltre 30 euro prezzo di riferimento nel 2008, e i 15 euro tra 2009 e All inizio del 2013 si è avuto un vero e proprio tracollo, che ha portato prezzi di chiusura delle aste - ed i prezzi sul mercato secondario - a poco più di 2 euro nel secondo trimestre dell anno. Una ripresa si è registrata a partire da giugno ma solo a fine anno i prezzi sono tornati stabilmente intorno ai 5 euro (6 euro a inizio febbraio 2014). Sia gli Stati membri sia le imprese hanno subito le conseguenze di questo andamento dei prezzi, gli uni con proventi molto al disotto delle aspettative, gli altri gravati degli obblighi di compliance ma senza stimoli per nuovi investimenti per la riduzione delle emissioni. L altro elemento che ha caratterizzato il 2013 è stato il consolidamento di una progressiva concentrazione del mercato del carbonio, non solo europeo, su un numero molto limitato di piattaforme di scambio, dovuto principalmente alla concentrazione delle aste su due soli mercati regolamentati (ICE ed EEX). Questa dinamica ha riconfermato l EU ETS come driver del mercato globale del carbonio e di una sua progressiva finanziarizzazione (cfr. SPECIALE Stato e andamenti del mercato del carbonio: EU ETS principale driver verso la finanziarizzazione del mercato globale del carbonio). 1 Per un maggior approfondimento, vedi il Rapporto Aste GSE I e II trimestre 2013, 4.1 Proposte di modifica al quadro regolatorio europeo.

13 Stato delle piattaforme d asta Come già per le aste anticipate del 2012, l Italia, insieme ad altri 24 Stati membri 2, nel 2013 ha collocato le proprie quote attraverso la Piattaforma Comune Europea, ancora transitoriamente gestita dalla tedesca EEX. A partire dal 16 settembre, anche la Polonia ha collocato all asta le proprie quote sulla t-cap, ma in una sessione separata tenutasi ogni lunedì nel primo pomeriggio. Anche la Croazia, entrata a far parte dell Unione europea il 1 luglio, ha optato per l adesione alla t-cap. Il Paese, come Islanda, Liechtenstein e Norvegia, non ha ancora terminato il processo di accreditamento e resta perciò ancora indefinita la data in cui avranno inizio le aste di questi Stati. 12 Germania e Regno Unito hanno continuato ad operare sulle proprie piattaforme nazionali, gestite rispettivamente da EEX e ICE. Ripartizione delle quote messe all'asta nel corso del 2013 Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE La stessa configurazione è prevista per il 2014 con l unica differenza che le aste polacche si terranno ogni quattro settimane di mercoledì mattina. Il calendario reso noto a fine novembre prevede che nel 2014 vengano messe all asta (su tutte e tre le piattaforme e nell asta separata della Polonia) circa 916 milioni di quote EUA, di cui oltre 98 milioni di proprietà dell Italia. A questi valori dovrebbero andare ad aggiungersi quelli delle quote croate e dei paesi EFTA che ancora non compaiono in calendario. Questi volumi sono comunque da considerarsi provvisori, alla luce dell approvazione del backloading, che comporterà il ritiro dai volumi da mettere all asta di 400 o 300 milioni di quote EUA, a seconda che la regolazione entri in vigore entro o dopo marzo Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.

14 Partecipazione alle aste: in leggero aumento La partecipazione alle aste nel corso dell anno è andata crescendo, sebbene i numeri restino lontani sia dal numero degli aventi diritto, che dei soggetti accreditati. Rispetto all adesione complessiva alle piattaforme, i dati disponibili più aggiornati restano quelli pubblicati dalla Commissione per conto degli Stati membri e relativi alle sole aste t-cap. Il rapporto indicava, a novembre 2013, un totale di 58 soggetti accreditati a presentare offerte alle aste. Nel corso dell anno, però i soggetti che hanno presentato proposte d acquisto per singola asta, non hanno mai superato un massimo di 25, con un massimo di 20 soggetti aggiudicatari. 13 Per quanto riguarda l Italia, non ci sono dati disaggregati ufficiali disponibili sulla partecipazione alle aste, salvo il dato fornito da EEX, che a dicembre 2013 riportava tra i partecipanti accreditati sulle piattaforme d asta primarie 3 soggetti nazionali, tutti vincolati dalla Direttiva ETS ed appartenenti alla categoria delle utility energetiche. In assenza del Sorvegliante Unico d Asta, non ancora identificato, le dinamiche di partecipazione alle aste non sono soggette a forme di monitoraggio uniformi. Secondo le valutazioni elaborate della Commissione e approvate dagli Stati membri 3, rispetto alla t-cap non risulta che ci siano problemi di forte concentrazione. I rapporti pubblicati dalla Commissione 4 hanno evidenziato nel periodo novembre 2012 e novembre 2013 un trend decrescente dei valori dello Herfindahl- Hirschman Index (HHI), indice elaborato sui dati di partecipazione alle aste rilevati da EEX che quantifica il livello di concentrazione sulla piattaforma con riferimento agli aggiudicatari delle quote. Seppure l indicatore dia un segnale positivo rispetto all efficienza del meccanismo d asta in sé, in realtà non consente di formulare considerazioni sul livello e la qualità della partecipazione alle aste, né di offrire interpretazioni rispetto alla distanza tra il numero di soggetti accreditati a partecipare alle aste ed il numero complessivo degli aventi diritto, tra cui tutti i soggetti vincolati dalla Direttiva ETS. A riguardo, sembra confermarsi l ipotesi che questi numeri riflettano un organizzazione del mercato del carbonio articolata, in cui molti operatori si avvalgono di fornitori di servizi specializzati e/o scelgono il mercato secondario, anziché approvvigionarsi di quote direttamente accedendo alle aste. 3 Nelle more dell individuazione del Sorvegliante Unico d Asta, la Commissione europea per conto degli Stati membri, ai sensi dell art. 10 comma 4 della Direttiva ETS, sta elaborando periodici rapporti per riferire sulla corretta applicazione delle regole che disciplinano la vendita all asta in merito a ciascuna asta, in particolare per quanto riguarda l accesso aperto ed equo, la trasparenza, la formazione del prezzo nonché gli aspetti tecnici e operativi delle aste svolte sulla t-cap. I rapporti sono pubblicati a valle dell approvazione da parte dagli Stati membri che collocano le proprie quote sulla t-cap. Regno Unito e Germania stanno assolvendo al medesimo compito in relazione alle rispettive piattaforme nazionali, seppure con modalità e tempistiche non sempre omogenee. 4 European Commission DG Climate Action, Auctions by the transitional common auction platform - 1 st to 9 th report.

15 Prezzi in via di stabilizzazione Dopo il crollo di inizio anno, che nel giro di tre mesi ha portato le quote da circa 8 (registrato a fine 2012) a poco più di 2 euro, i prezzi di chiusura delle aste si sono stabilizzati in una forchetta compresa tra i 4 e i 5 euro. In generale, essi si sono dimostrati in linea con i segnali di prezzo registrati sul mercato secondario. Le variazioni nelle quotazioni sono apparse fortemente condizionate nella prima parte dell anno dalle oscillazioni di fiducia del mercato sulla capacità delle istituzioni europee di riformare l EU ETS. I principali picchi di ribasso hanno coinciso con i riscontri negativi del Parlamento europeo rispetto alla proposta di ritiro temporaneo di 900 milioni di quote di emissione per gli anni (backloading); i momenti di ripresa sono stati contestuali al recupero di fiducia sulla possibilità di un approvazione. 14 Andamento dei prezzi EUA sulle tre piattaforme d asta primarie e nell asta separata della Polonia (nov.2012 dec.2013) Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE Nel quarto trimestre, l andamento dei prezzi delle quote si è stabilizzato. La leggera flessione a dicembre, fisiologica soprattutto sul mercato secondario a causa della chiusura delle posizioni EUA Dec13, non ha inficiato la stabilità raggiunta dalle quotazioni tanto che il prezzo medio registrato sulle tre piattaforme d asta nel quarto trimestre si è assestato sopra quello osservato nel trimestre precedente (4,66 euro contro 4,60). Tale andamento, secondo gli analisti 5, è il risultato del bilanciamento di forze ribassiste e rialziste sul mercato. Pressioni di tipo bearish sono state causate dal significativo aumento di quote all asta dovuto all ingresso della Polonia sulla t-cap e dalla partenza della seconda tranche di vendita del programma NER300. D altro canto, il ritardo nella consegna delle allocazioni gratuite agli impianti industriali e l approvazione del backloading in Parlamento e Consiglio, hanno portato influenze di tipo bullish, controbilanciando le spinte all abbassamento dei prezzi. 5 Vedi, tra gli altri, Net Carbon market weekly pubblicati ad ottobre da Nomisma Energia

16 Andamento dei prezzi EUA sul mercato primario e secondario 6 - novembre 2012 dicembre Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE 6 Per il mercato secondario è stato preso a riferimento fino a novembre 2013 il valore fornito da Point Carbon nel su base giornaliera e formulato su una metodologia basata su cleared brokered prices comunicati a Point Carbon in forma riservata da un pool significativo di broker e traders, dopo novembre 2013 il valore si riferisce al prezzo medio spot giornaliero registrato sulla piattaforma ICE

17 Riforme: passa il backloading e la Commissione propone l istituzione di una riserva di stabilità a partire dal 2021 Tutto il 2013 è stato caratterizzato dal dibattito sulle riforme di breve e lungo termine per riportare l EU ETS all efficienza. Mentre ad inizio anno sembrava tramontata la possibilità di un intervento della Commissione per ridurre il surplus sul mercato, l approvazione a luglio da parte del Parlamento europeo dell emendamento alla Direttiva ETS per permettere il ritiro temporaneo di una parte di quote da mettere all asta (backloading) ha riacceso le aspettative degli operatori. Il processo di approvazione che prevedeva, dopo quello del Parlamento europeo anche il consenso degli Stati membri, ha subito una nuova battuta d arresto dopo l estate,in attesa degli esiti delle elezioni tedesche e della formazione della nuova coalizione governativa 7. Solo agli inizi di novembre la Presidente lituana ha potuto annunciare la ripresa delle trattative, conclusesi poi positivamente a seguito della votazione favorevole del Parlamento il 10 dicembre, con il voto del Consiglio dell Unione (pesca ed agricoltura) del 16 dicembre, supportata da tutti gli Stati membri, ad eccezione della Polonia. 16 L approvazione dell emendamento, per sé, non è stata risolutiva per la definizione delle modalità di attuazione del backloading che richiedono anche un emendamento al Regolamento Aste che definisca la tempistica per la ripartizione dei 900 milioni di quote da ritirare. La proposta iniziale della Commissione europea prevedeva che le quote fossero ritirate dai quantitativi da mettere all asta nel triennio , ma, a causa dei ritardi, il ritiro effettivo avverrà a partire dalla primavera Secondo gli analisti 8, nonostante i ritardi, il ritiro delle quote potrebbe ancora contribuire a risollevare i prezzi del carbonio e, nella migliore delle ipotesi, portare dal 2015 le quotazioni su livelli anche doppi o tripli rispetto ai 5 euro di fine I prezzi resterebbero comunque molto al di sotto di quella che gli analisti stimano come soglia minima per indurre le imprese e le utilities ad investire in fonti energetiche a minor impatto ambientale (circa 20 euro). Il percorso di ripresa e stabilizzazione del prezzo del carbonio potrebbe essere ulteriormente rafforzato se fosse approvata la proposta della Commissione europea rispetto all introduzione nell EU ETS di una riserva di stabilità. Con il testo reso pubblico il 22 gennaio, la Commissione europea ha proposto un emendamento alla Direttiva ETS che istituirebbe, a partire dal 2021, una riserva tale da controllare il volume delle quote sul mercato agendo sui quantitativi offerti attraverso le aste (Allegato I). Questo meccanismo, aggiusterebbe automaticamente l offerta di quote a seconda di variazioni sul lato della domanda, evitando il ricorso a procedure straordinarie e le relative dilazioni temporali, come nel caso del backloading. Congiuntamente alla proposta di riforma dell EU ETS, la Commissione europea ha reso nota la proposta sugli obiettivi energetico-ambientali dell Unione europea al Complessivamente, il pacchetto restituisce centralità all EU ETS nell ambito degli strumenti di policy per il clima ed energia nell UE, 7 EU states to start CO 2 market fix talks after German election: Hedegaard Point Carbon 27/08/ European Parliament votes to cut carbon permit supply Point Carbon 10/12/2013

18 razionalizzando l approccio utilizzato al 2020 e cercando di limitare le sovrapposizioni impreviste in particolare con gli incentivi alle rinnovabili, che tra 2008 e 2012 hanno contribuito all indebolimento del prezzo del carbonio e dell efficienza complessiva del Sistema. Le quote italiane collocate nel 2013 Nel corso del 2013, nell ambito del Sistema europeo per lo scambio di permessi di emissione (EU ETS), il GSE ha messo all asta sulla Piattaforma d Asta Comune transitoria (t-cap), per conto dell Italia, oltre 87 milioni di quote EUA , valevoli per il periodo e bancabili per i successivi periodi di obbligo. Esse hanno generato proventi per oltre 385 milioni di euro, pari al 6,82% del totale ricavato dagli Stati membri nello stesso periodo (circa milioni di euro). 17 Tali proventi si aggiungono a quelli maturati nel 2012, pari a circa 76 milioni di euro, per un totale complessivo al 31 dicembre 2013 di oltre 462 milioni di euro. Proventi d asta da novembre 2012 a dicembre 2013 Anno Quantitativo messo all'asta Ricavi Prezzo medio EUA /EUA Novembre ,05 Dicembre ,41 Totale ,76 Gennaio ,04 Febbraio ,45 Marzo ,02 Aprile ,84 Maggio ,40 Giugno ,20 Luglio ,19 Agosto ,39 Settembre ,15 Ottobre ,87 Novembre ,51 Dicembre ,62 Totale ,39 Totale ,66 Al 31 dicembre 2013 i proventi ammontavano a euro ed avevano maturato interessi attivi per oltre 3,8 milioni di euro, per un totale di euro. 9 Le quote messe all asta durante il trimestre fanno parte del quantitativo spettante all Italia delle quote da assegnare tramite asta per l anno Esse sono valide per la compensazione delle emissioni dell anno 2013 e degli anni successivi.

19 Tale cifra è attualmente depositata presso il conto bancario aperto a nome del GSE per la loro temporanea custodia, in adempimento alle proprie mansioni di Responsabile del Collocamento per l Italia. Essi saranno trasferiti al Bilancio dello Stato in conformità alle norme vigenti (D.Lgs. 30/2013) e agli indirizzi dei Ministeri competenti. Prospettive per i proventi italiani nel 2014 Secondo quanto riportato ad oggi dal calendario della tcap, nel 2014 l Italia dovrebbe mettere all asta oltre 98,43 milioni di EUA, pari a circa il 10,44% del totale dell anno. L attuazione del backloading approvato lo scorso dicembre dovrebbe però avere effetti a partire dal secondo o terzo trimestre del 2014, riducendo il numero di quote da mettere all asta. 18 Gli analisti prevedono 10 che il ritiro delle quote avverrà dalla primavera La Commissione europea ha pubblicato un non paper sul sito della DG clima il 21 novembre scorso (Allegato II) che propone tre diverse opzioni. Ipotesi (A): temporaneo accantonamento di 400 milioni di quote nel 2014 e 500 milioni nel 2015; Ipotesi (B): temporaneo accantonamento di 400 milioni di quote nel 2014, 300 milioni nel 2015 e 200 milioni nel 2016; Ipotesi (B.b): variante della versione (B) che considera l'impossibilità tecnica di ritirare 400 milioni di quote nel 2014 a causa delle tempistiche connesse all'attuazione della misura ed ipotizza il ritiro di soli 300 milioni. A gennaio 2014, il Climate Change Committee si è espresso a favore dell opzione (B.b). La seguente analisi confronta i diversi scenari in termini di proventi che si prospettano per l'italia nel 2014 in funzione di questa decisione, comparandoli con i risultati che si sarebbero potuti ottenere in caso la scelta fosse ricaduta su una delle altre opzioni. I volumi da mettere all'asta per l'italia sono stati calcolati ipotizzando che la percentuale delle quote italiane sul totale dei volumi all asta previsti per il 2014 resti invariata, pari cioè al 10,44%. Gli scenari di prezzo sono invece stati elaborate da un pool di analisti specializzati nel mercato del carbonio e pubblicate da Point Carbon il 13 gennaio scorso 11. Si sottolinea che le previsioni di prezzo per le quote di emissione sono state elaborate da soggetti terzi, le cui metodologie di calcolo non sono note. 10 European Parliament votes to cut carbon permit supply Point Carbon 10/12/ POLL-Analysts lower 2014 EU cabon price forecasts Point Carbon 13/01/2014

20 EUA da mettere all'asta per l Italia nel 2014 Ipotesi A 56,68 mln Ipotesi B 56,68 mln Ipotesi B(b) 67,12 mln Fonte: Elaborazione GSE su dati Commissione europea Scenari di prezzo 2014 per le EUA Best 6,10 Average 5,35 Worst 5,15 Fonte: Point Carbon, Analysts poll, Gennaio 2014 Ipotesi proventi Italia

21 SPECIALE Stato e andamenti del mercato del carbonio 12 : EU ETS principale driver verso la finanziarizzazione del mercato globale del carbonio Il mercato del carbonio è il luogo di scambio di permessi di emissione, che esistono ed acquisiscono un valore in funzione dei meccanismi regolatori all interno dei quali sono creati e/o riconosciuti. La progressiva regionalizzazione degli schemi regolatori ha nel tempo portato frammentazione in un mercato originariamente costruito per essere globale. Come emerge dai dati pubblicati negli anni da Banca Mondiale, il vero motore della crescita del carbon market è stato l EU ETS ad oggi il sistema regolatorio regionale più longevo che da un lato ha trainato il mercato internazionale dei crediti da progetto (CER/ERU), dall altro è l unico sistema ad aver dato vita, ad oggi, nonostante gli elementi strutturali di debolezza ai fini della formazione di un prezzo del carbonio utile a ridurre le emissioni, ad un mercato maturo e articolato, dotato anche di una dimensione squisitamente finanziaria e speculativa che, paradossalmente, ha contribuito alla tenuta del Sistema come strumento di policy. 20 Peso del mercato europeo sullo sviluppo complessivo del mercato globale del carbonio 13 US $ milioni MtCO 2 eq Volume tot del mercato Volume EUA Valore tot mercato carbonio Valore EUA 500 Fonte: Elaborazione GSE su dati World Bank In nove anni di attività, il mercato del carbonio europeo è passato da poche decine di milioni di tonnellate di CO 2 scambiate nel 2005 (39 MtCO 2 e) 14 ai circa 10 miliardi di tonnellate scambiati nel 2013, per un valore complessivo stimato di circa 62 miliardi di euro 15. Con lo sviluppo di nuovi schemi regionali e sub-regionali per il controllo delle emissioni, nuovi segmenti del mercato si stanno sviluppando. Tra i più promettenti, seppure ancora in fase di start-up, i mercati legati alle commodity carbon cinesi e nordamericane. 12 Il titolo fa esplicitamente riferimento ad una pubblicazione di Banca Mondiale che per anni è stata punto di riferimento per il settore. A causa della progressiva regionalizzazione del marcato, la Banca ha cambiato la natura ed il titolo della pubblicazione lasciando un significativo vuoto informativo cui ci si propone di sopperire nei limiti di una prospettiva nazionale. 13 Banca Mondiale - Carbon Finance Unit, State & Trands of the Carbon Markets, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, Banca Mondiale - Carbon Finance Unit, State & Trands of the Carbon Markets, Volume of global carbon market to grow by 14% this year - Point Carbon 25/03/2013

22 1 Il sistema di aste dell EU ETS: assetto a dicembre 2013 Lo European Union Emissions Trading Scheme (EU ETS) è un sistema per lo scambio di quote di emissione di gas serra finalizzato alla riduzione delle emissioni nei settori maggiormente energivori (elettricità, cemento, acciaio, alluminio, laterizi e ceramiche, vetro, chimica, aviazione, etc). Dal 2013, salvo eccezioni legate alla tutela della competitività sui mercati internazionali dei settori manifatturieri, l assegnazione delle quote agli impianti avviene a titolo oneroso attraverso piattaforme d asta gestite da mercati regolamentati ai sensi del Regolamento Aste 1031/2010 e successive modificazioni Piattaforme d asta operative Nel quarto trimestre 2013, non vi sono state modifiche per quanto riguarda le piattaforme d asta operanti, che rimangono tre: la piattaforma comune transitoria (EEX t-cap), quella tedesca (EEX DE), entrambe gestite da EEX, e la piattaforma del Regno Unito (ICE UK) gestita da ICE (Vedi rapporto aste I e II trimestre per maggiori dettagli). Figura 1: Ripartizione delle quote messe all'asta nel corso del 2013 per piattaforma Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE Rispetto ad inizio anno, EEX è stato confermato come gestore della Piattaforma Tedesca Definitiva e la Polonia ha cominciato ad operare sulla t-cap, seppure in una sessione d asta separata. Nel mese di novembre è inoltre ripartita la vendita di quote di emissione nell ambito del cosiddetto NER300, programma che colloca sul mercato parte della riserva europea di quote destinate ai nuovi entranti. La tranche di vendita, che dovrà collocare 100 milioni di quote entro marzo 2014, è considerato parte integrante del mercato primario del carbonio, seppure il collocamento, operato dalla Banca Europea di Investimento, non avvenga attraverso il meccanismo d asta istituito dal Regolamento 1031/2010. Nel 2014, alle sessioni ordinarie della t-cap (lunedì, martedì e giovedì, dalle 9:00 alle 11:00 CET) dovrebbero unirsi anche Croazia e Paesi EFTA (Islanda, Lichtenstein, Norvegia), che però al momento non

23 figurano in calendario, lasciando presumere che non abbiano completato il processo di accreditamento. La Polonia continuerà ad utilizzare la piattaforma comune, ma con cadenza differente. Le aste polacche si terranno ogni quattro settimane di mercoledì, dalle 9:00 alle 11:00 CET. Le piattaforme britannica e tedesca continueranno ad operare nelle stesse modalità del 2013, rispettivamente il mercoledì con cadenza bisettimanale ed ogni venerdì. 1.2 Aste del settore dell aviazione Le aste di quote EUA-A permangono sospese ai sensi della cosiddetta Decisione stop the clock approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio lo scorso aprile. 22 A seguito degli esiti del consiglio dell Organizzazione Internazionale dell Aviazione Civile (ICAO) del 4 ottobre scorso, la Commissione europea ha avanzato una proposta di emendamento alla Direttiva ETS per limitare l applicazione del Sistema alle emissioni prodotte nello spazio aereo europeo, (cfr. Rapporto Aste III trimestre 2013 per un maggiore approfondimento). Nel corso del mese di gennaio 2014, la proposta era ancora in fase di discussione, perciò le aste di quote EUA-A permangono sospese fino a data da definirsi. 1.3 Sorvegliante Unico d Asta Il Regolamento Aste definisce la figura, le funzioni ed il processo di selezione del Sorvegliante Unico d Asta (SAM), soggetto imparziale che, per conto di Commissione e Stati membri, dovrebbe svolgere le funzioni operative di vigilanza sul sistema delle aste, verificando e riferendo sulla conformità dei procedimenti d'asta agli obiettivi stabiliti dalla Direttiva ETS, sul rispetto delle disposizioni del Regolamento Aste e su ogni indizio di comportamenti anticoncorrenziali o abusi di mercato. Il SAM avrebbe dovuto essere individuato con procedura d appalto congiunta tra Commissione e Stati membri già a inizio 2013, ma dopo una prima gara andata deserta, la seconda, aperta il 25 settembre scorso (cfr. Rapporto aste III trimestre per un maggior approfondimento), non ha ancora dato esiti. Nelle more dell individuazione del SAM, da aprile scorso, la Commissione assolve ai compiti di reportistica sulle aste per conto degli Stati membri che aderiscono alla t-cap. Ad oggi la Commissione ha pubblicato nove rapporti, di cui due relativi al quarto trimestre 2013 (Rapporti t-cap ottobre e novembre, Allegato III e Allegato IV, cfr. Rapporto Aste III trimestre 2013). I rapporti sono stati predisposti dalla Commissione ed approvati dagli Stati membri prima della pubblicazione. Per quanto riguarda le aste sulla piattaforma tedesca, è la German Emissions Trading Authority (DEHSt) presso la Federal Environment Agency a farsi carico della responsabilità di pubblicare rapporti periodici, inizialmente a cadenza mensile, mentre per il quarto trimestre 2013 è stato prodotto un unico rapporto cumulativo (Allegato V). Per le aste britanniche è invece il Department for Energy and Climate Change a curare la predisposizione e pubblicazione di rapporti sulle aste. L attività è stata svolta con regolarità solo a partire da luglio. Per il quarto trimestre sono stati pubblicati due rapporti, uno relativo alle aste di ottobre, l altro relativo alle aste di novembre e dicembre (Allegato VI e Allegato VII)

24 2 Il collocamento delle quote di emissione per lo Stato italiano Le quote di emissione italiane sono messe all asta sulla t-cap nelle sessioni ordinarie che si tengono tre volte a settimana (lunedì, martedì, giovedì), dalle 9:00 alle 11:00 CET. Nel quarto trimestre 2013 il gestore della piattaforma non ha riportato anomalie di rilievo nello svolgimento delle aste e nessuna sessione è stata annullata. Precedentemente nel corso dell anno, solo una sessione è stata annullata nel mese di marzo (cfr. Rapporto Aste I e II trimestre 2013), per il disallineamento delle offerte rispetto al mercato secondario nella stessa giornata. Le quote non collocate, incluse quelle italiane, sono state comunque collocate sulle successive sessioni d asta Volumi messi all asta e proventi Come nei precedenti trimestri dell anno, nel quarto trimestre 2013 l Italia ha partecipato a tutte le aste tenutesi sulla t-cap (cfr. 2.5 Aste presso la Piattaforma Transitoria Comune (t-cap)). Tra ottobre e dicembre, sono state collocate oltre 21 milioni di quote EUA italiane valevoli per il periodo ( ). I ricavi sono stati pari a circa 98 milioni di euro ( euro), 18,41% del ricavo totale sulla t-cap (Polonia esclusa) e 9,65% del totale ricavato dagli Stati membri su tutte le piattaforme. Figura 2: Suddivisione dei ricavi d'asta tra Stati membri per il IV trimestre 2013 Fonte: Elaborazione GSE

25 Complessivamente, da novembre 2012 il GSE ha collocato quote EUA, con un ricavo totale di euro. Tabella 1: Proventi d asta per l italia da novembre 2012 a dicembre 2013 Anno Quantitativo messo all'asta Ricavi Prezzo medio EUA /EUA Novembre ,05 Dicembre ,41 Totale ,76 Gennaio ,04 Febbraio ,45 Marzo ,02 Aprile ,84 Maggio ,40 Giugno ,20 Luglio ,19 Agosto ,39 Settembre ,15 Ottobre ,87 Novembre ,51 Dicembre ,62 Totale ,39 Totale ,66 24 Al 31 dicembre 2013, gli interessi netti maturati sul conto corrente sono stati pari a euro. Ricavi ed interessi, pari a euro, sono sotto la temporanea custodia del GSE al fine del loro trasferimento, che sarà attuato in conformità alle norme vigenti (D.Lgs 30/2013) e agli indirizzi dei Ministri competenti.

26 2.2 Prezzi di aggiudicazione Le quote italiane sono state messe all asta tra ottobre e dicembre 2013 ad un prezzo medio ponderato di 4,68 euro, in netto rialzo rispetto a quanto registrato durante la prima parte dell anno. Figura 3: Proventi delle aste di quote di emissione italiane ottobre - dicembre Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX In generale, i prezzi di aggiudicazione ottenuti dall Italia sono i medesimi registrati per le quote degli altri Stati membri aderenti alla t-cap. Per un analisi più dettagliata del loro andamento nel corso del 2013 si rimanda al paragrafo 3.1 Aste presso la Piattaforma Transitoria Comune (t-cap). 2.3 Messa all asta delle quote italiane: aspetti tecnici e operativi Nelle more di eventuali ulteriori indicazioni a valle dell approvazione del Decreto legislativo 30/2013, nel 2013 il GSE ha svolto la funzione di Responsabile del Collocamento delle quote italiane nell assetto organizzativo già adottato per il 2012 (cfr. Rapporto Aste 2012 ), informando in maniera costante i Ministeri competenti sull andamento dell attività e sui risultati delle aste (Allegato VIII). 2.4 Attività di informazione e divulgazione Nel corso del 2013 la sezione web dedicata alle aste all interno del portale del GSE ha registrato un flusso continuo di richieste di accesso e una progressiva crescita di interesse per le altre pagine legate al contesto del sistema d aste, in particolare quella dedicata all EU ETS e alle sue evoluzioni regolatorie e quella legata al Pacchetto Clima Energia.

27 Come evidenziato dal grafico sottostante, le pagine che ricevono maggiori visite sono: Aste CO 2, ovvero quella su cui si trovano i risultati delle aste di quote aggiornati quotidianamente, il calendario consolidato e la sezione documentale dalla quale sono scaricabili di Rapporti trimestrali sulle aste. Sistema EU ETS e Pacchetto Clima Energia che, come denota anche il grafico a seguire, sono molto fruite specie in concomitanza con l uscita di aggiornamenti normativi sul sistema ETS (e.g. backloading) e, più in generale, della regolazione europea su clima ed energia. Si riscontra inoltre che i Rapporti GSE sulle aste stanno diventando punto di riferimento anche per la stampa di settore, che ne pubblica regolarmente i dati (Allegato IX). 26 Figura 4: Accessi web ottobre dicembre 2013 * Dal 1 al 17 aprile 2013 gli accessi sono stati rilevati solo parzialmente a causa di problemi di software Fonte: Elaborazione GSE Rispetto ad inizio anno, è leggermente sceso il numero di accessi alla parte dedicata alle modalità di partecipazione alle aste (solo l 8% degli accessi registrati nell ultimo trimestre). Figura 5 Accessi web 2013 I Trimestre II Trimestre III Trimestre IV Trimestre Aste CO Come partecipare alle aste Sistema EU ETS Pacchetto Clima Energia CO 2 in ambito internazionale Totale

28 27 Fonte: Elaborazione GSE Similmente a quanto osservato negli accessi web, anche le richieste di informazioni inoltrate al GSE nella seconda metà del 2013 hanno riguardato soprattutto chiarimenti riguardo il funzionamento del Sistema e le modalità di approvvigionamento delle quote. In particolare, dopo l approvazione del Regolamento EU 1123/2013, c.d. RICE, che disciplina l utilizzo di crediti internazionali ai fini della compliance EU ETS , la maggior parte delle richieste di informazioni inviate dagli operatori ha riguardato questo argomento. Come da prassi, ai quesiti sono state date risposte orientative, reindirizzando gli interlocutori ai riferimenti e alle pagine del sito istituzionale del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare dedicate al Comitato nazionale per la gestione della Direttiva 2003/87/CE e per la gestione delle attività di progetto del Protocollo di Kyoto. Inoltre in qualità di responsabile del collocamento il GSE è stato coinvolto in seminari e corsi per fornire informazioni sul funzionamento e i risultati delle aste e dell EU ETS. Titolo intervento Seminario Data Cambiamenti climatici: solo una questione ambientale? aste EU ETS e il sistema energetico nazionale I giovedì del Laura Bassi Ciclo di conferenze gennaio 2014 Sviluppo low carbon e mercati del carbonio Politiche europee in campo energetico: quali i binari futuri su cui muoversi? Prospettive di sviluppo per il sistema ETS opzioni per gli operatori industriali EU ETS le novità introdotte col sistema d aste L EU ETS e gli operatori del settore Ceramica e Laterizi GSE per Farnesina Verde Corso di formazione ISDI Fare i conti con l ambiente Ravenna Seminario presso l Università di Lille Confindustria Ceramica - Sassuolo 18 aprile settembre 2013 Ottobre dicembre 2013 La gestione delle quote: meccanismi di approvvigionamento e tipologie di quote utilizzabili ISNOVA ENEA Corso ETS 19 febbraio 2014

29 Risultati del collocamento delle quote sul mercato primario nel 2013 Nel corso del 2013, considerando tutte e tre le piattaforme operative, sono state messe all asta oltre 800 milioni di quote EUA ( ) valevoli per il periodo di obbligo Di queste, 219 milioni di quote EUA ( ) sono state collocate nel quarto trimestre 2013, pari a circa il 27% del quantitativo complessivo. Figura 6: Quote messe all'asta per Paese nel (*) Stato membro aderente ma non ancora accreditato presso la t-cap Fonte: Elaborazione GSE

30 2.5 Aste presso la Piattaforma Transitoria Comune (t-cap) EU t-cap Nel 2013, hanno operato sulla t-cap i Responsabili del Collocamento di 24 Stati membri 16, che hanno collocato complessivamente quasi 480 milioni di quote EUA ( ), di cui oltre 114 milioni ( ) nel quarto trimestre. Le aste hanno generato in totale proventi per più di 2 miliardi di euro ( euro) di cui 536 milioni nel quarto trimestre (cfr. 2.1 Volumi messi all asta e proventi) 17. Figura 7: Ricavi d asta per Stato Membro sulla t-cap nel Fonte: Elaborazione GSE Le sessioni d asta sono state effettuate con una cadenza di tre alla settimana, nelle giornate di lunedì, martedì e giovedì dalle 09 alle 11 (CET). Complessivamente nel 2013 si sono tenute sulla t-cap un totale di 142 sessioni d asta, l ultima tenutasi il 17 dicembre. 16 Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. 17 Per il dettaglio relativo ai precedenti trimestri si vedano Rapporto Aste I e II trimestre 2013, Rapporto Aste III trimestre 2013.

31 In questo ultimo trimestre la partecipazione alle aste è stata leggermente al di sopra di quella registrata nei periodi precedenti, con una media di 21 soggetti che hanno presentato proposte d acquisto e 15 soggetti aggiudicatari per asta, medie che nel periodo gennaio settembre 2013 erano pari invece a rispettivamente 17 e 12 soggetti. In allegato (Allegato X) la tabella riepilogativa delle sessioni d asta dell intero anno e a seguire un estratto relativo al quarto trimestre. Tabella 2: Riepilogo proventi d asta presso la t-cap nel IV trimestre 2013 Sessione d'asta Tipologia quote Quantitativo di quote allocabili tco2 Prezzo di aggiudicazione /tco2 Prezzo Minimo /tco2 Prezzo Massimo /tco2 Quantitativo quote all'asta tco2 Quantitativo richiesto tco2 Cover Ratio Offerenti Offerenti Aggiudicata ri Ricavi Totali 01/10/2013 EUA ,05 1,59 5, , /10/2013 EUA ,10 1,59 5, , /10/2013 EUA ,88 1,59 5, , /10/2013 EUA ,70 1,59 4, , /10/2013 EUA ,54 1,59 4, , /10/2013 EUA ,07 1,59 5, , /10/2013 EUA ,27 1,59 5, , /10/2013 EUA ,94 3,25 5, , /10/2013 EUA ,64 1,59 5, , /10/2013 EUA ,58 1,59 5, , /10/2013 EUA ,85 1,59 4, , /10/2013 EUA ,78 2,75 5, , /10/2013 EUA ,87 1,59 4, , /11/2013 EUA ,58 1,59 4, , /11/2013 EUA ,70 1,59 4, , /11/2013 EUA ,73 1,59 4, , /11/2013 EUA ,45 1,59 4, , /11/2013 EUA ,57 1,59 4, , /11/2013 EUA ,63 1,59 4, , /11/2013 EUA ,38 1,59 5, , /11/2013 EUA ,44 2,00 4, , /11/2013 EUA ,44 2,00 4, , /11/2013 EUA ,38 2,00 5, , /11/2013 EUA ,41 2,00 4, , /11/2013 EUA ,41 2,50 4, , /12/2013 EUA ,33 3,80 4, , /12/2013 EUA ,47 1,59 4, , /12/2013 EUA ,49 1,59 5, , /12/2013 EUA ,71 1,59 4, , /12/2013 EUA ,80 1,59 4, , /12/2013 EUA ,77 1,50 4, , /12/2013 EUA ,71 1,59 4, , /12/2013 EUA ,70 3,82 5, , Totale , (*) - Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento. Il prezzo di aggiudicazione delle quote nel quarto trimestre si è mantenuto piuttosto stabile, in linea con quello registrato alla fine del trimestre precedente e confermando la ripresa rispetto al trimestre nero dell anno (II trimestre), anche grazie all approssimarsi della conclusione del percorso per l introduzione del backloading (cfr Prezzi). Il prezzo medio nel quarto trimestre è stato pari a 4,68 euro per tco 2, con un picco massimo registrato nell asta del 17 ottobre (5,27 euro per tco 2 ), e un picco minimo, pari a 4,33 euro per tco 2, toccato invece nella sessione del 2 dicembre. Questo ha contribuito a consolidare un prezzo medio complessivo per il 2013 vicino ai 4,50 euro (4,39 euro).

32 Figura 8: Andamento prezzi medi trimestrali e ricavi aste di quote di emissione sulla T-CAP anno Fonte: elaborazione GSE su dati EEX PL t-cap Le aste polacche 2013 si sono concentrate principalmente nel quarto trimestre dell anno, salvo 3 sessioni tenutesi a settembre, per un totale di 14 sessioni d asta. Complessivamente, la Polonia ha collocato presso la piattaforma comune transitoria (EEX t-cap) oltre 50 milioni di EUA ( ) ricavando un ammontare di oltre 244 milioni di euro ( euro). Le sessioni d asta si sono tenute una volta a settimana nella giornata del lunedì, dalle 13 alle 15 (CET), sulla t- CAP ma in una sessione separata. I prezzi di aggiudicazione delle aste polacche, come prevedibile, si sono mantenuti in linea con quelli osservati nelle stesse giornate nelle aste mattutine della t-cap. Anche il numero di soggetti che ha proposto offerte di acquisto e di aggiudicatari risulta in linea con quelli registrati sulle aste mattutine.

33 Tabella 3:Andamento aste di quote di emissione polacche sulla tcap anno 2013 Sessione d'asta Tipologia quote Quantitativo di quote allocabili tco2 Prezzo di aggiudicazione /tco2 Prezzo minimo /tco2 Prezzo massimo /tco2 Quantitativo quote all'asta tco2 Quantitativo richiesto tco2 Cover Ratio Offerenti Numero Offerenti Aggiudicatari Numero Ricavi Totali 16/09/2013 EUA ,42 2,09 5, , /09/2013 EUA ,37 2,49 5, , /09/2013 EUA ,15 1,59 5, , /10/2013 EUA ,05 1,59 5, , /10/2013 EUA ,56 1,59 4, , /10/2013 EUA ,78 1,59 5, , /10/2013 EUA ,81 1,59 5, , /11/2013 EUA ,64 3,50 4, , /11/2013 EUA ,47 3,00 4, , /11/2013 EUA ,33 2,50 4, , /11/2013 EUA ,38 2,00 5, , /12/2013 EUA ,36 4,21 4, , /12/2013 EUA ,65 1,59 4, , /12/2013 EUA ,69 4,00 5, , totale ,62 (*) (*) - Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento Fonte: elaborazione GSE su dati EEX Figura 9: Proventi delle aste di quote di emissione polacche sulla tcap anno 2013 Fonte: elaborazione GSE su dati EEX

34 2.6 Aste presso la Piattaforma Definitiva della Germania (EEX DE) Tra ottobre e dicembre 2013, la Germania ha collocato presso la piattaforma transitoria nazionale (EEX DE) oltre 43 milioni di EUA ( ) ricavando un ammontare di oltre 206 milioni di euro ( euro). Questi risultati si aggiungono a quelli dei precedenti trimestri portando i ricavi complessivi per il governo tedesco a oltre 790 milioni di euro a fronte del collocamento di oltre 182,5 milioni di quote nel È stata effettuata una sessione d asta alla settimana nella giornata di venerdì, dalle 9 alle 11 (CET), per un totale di 46 sessioni nell anno. Due sessioni d asta sono state annullate tra gennaio e febbraio per il disallineamento delle offerte con i prezzi sul mercato secondario. 33 Così come riscontrato presso la t-cap, anche sulla piattaforma tedesca il prezzo nel quarto trimestre 2013 non ha subito molte oscillazioni, mantenendosi intorno al prezzo medio di 4,70 euro per tco 2, e confermando la ripresa già registrata nel trimestre precedente. Tra ottobre e dicembre, la piattaforma ha registrato un prezzo massimo pari a 5,14 euro nella terza asta del periodo (18 ottobre) e un minimo di 4,36 euro registrato il 29 novembre. Entrambi i picchi e l andamento complessivo dei prezzi sulla piattaforma tedesca risultano in linea con quelli registrati sulla t-cap. Figura 10: Andamento dei ricavi delle aste di quote di emissione sulla piattaforma tedesca nel 2013 Fonte: elaborazione GSE su dati EEX Hanno proposto richieste di acquisto in media 20 soggetti per asta. Gli aggiudicatari sono stati mediamente 16 per sessione.

35 Tabella 4: Proventi delle aste tedesche su EEX nel 2013 Sessione d'asta Tipologia quote Quantitativo di quote allocabili tco2 Prezzo di aggiudicazion e /tco2 Prezzo Minimo /tco2 Prezzo Massimo /tco2 Quantitativo quote all'asta tco2 Quantitativo richiesto tco2 Cover Ratio Offerenti Numero Offerenti Aggiudicata ri Numero Ricavi Totali 11/1/13 EUA ,75 5,00 6, , /1/13 EUA ,88 3,19 5, , /2/13 EUA ,15 2,30 5, , /2/13 EUA ,32 3,19 5, , /2/13 EUA ,96 3,19 6, , /3/13 EUA ,64 3,19 6, , /3/13 EUA ,15 3,00 6, , /3/13 EUA ,47 2,50 3, , /3/13 EUA ,23 3,19 6, , /4/13 EUA ,05 3,19 7, , /4/13 EUA ,40 3,00 4, , /4/13 EUA ,10 2,81 5, , /4/13 EUA ,95 2,33 4, , /5/13 EUA ,95 1,50 3, , /5/13 EUA ,52 3,36 3, , /5/13 EUA ,55 2,90 3, , /5/13 EUA ,30 1,59 3, , /5/13 EUA ,96 3,45 4, , /6/13 EUA ,12 1,25 4, , /6/13 EUA ,40 1,59 5, , /6/13 EUA ,33 4,00 4, , /6/13 EUA ,31 3,50 4, , /7/13 EUA ,40 2,09 4, , /7/13 EUA ,95 2,09 4, , /7/13 EUA ,06 3,50 4, , /7/13 EUA ,28 2,50 4, , /8/13 EUA ,30 3,00 4, , /8/13 EUA ,48 3,99 4, , /8/13 EUA ,33 1,99 4, , /8/13 EUA ,49 1,99 4, , /8/13 EUA ,54 1,99 4, , /9/13 EUA ,05 2,19 5, , /9/13 EUA ,37 2,09 5, , /9/13 EUA ,30 3,25 5, , /9/13 EUA ,38 3,50 5, , /10/13 EUA ,12 1,59 5, , /10/13 EUA ,58 1,59 4, , /10/13 EUA ,14 1,59 5, , /10/13 EUA ,61 1,59 4, , /11/13 EUA ,63 1,59 4, , /11/13 EUA ,78 1,59 5, , /11/13 EUA ,46 1,59 5, , /11/13 EUA ,48 2,00 4, , /11/13 EUA ,36 4,00 4, , /12/13 EUA ,70 4,50 4, , /12/13 EUA ,84 4,30 5, , Totale ,33 (*) (*) - Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento Fonte: elaborazione GSE su dati EEX 2.7 Aste presso la Piattaforma Definitiva del Regno Unito (ICE UK) Tra ottobre e dicembre 2013, il Regno Unito ha collocato presso la Piattaforma Definitiva Nazionale (ICE UK) oltre 20 milioni di quote EUA ( ), per un ricavo complessivo di oltre 94 milioni di euro ( euro). Questi risultati si aggiungono a quelli dei precedenti trimestri portando i ricavi complessivi per il governo britannico a circa 410 milioni di euro a fronte del collocamento di oltre 95 milioni di quote.

36 Tabella 5: Proventi delle aste britanniche su ICE nel 2013 Sessione d'asta Tipologia quote Quantitativo di quote allocabili Prezzo di aggiudicazione Quantitativo quote all'asta Quantitativo richiesto Cover Ratio Offerenti Offerenti Aggiudicatari Ricavi Totali tco2 /tco2 tco2 tco2 Numero Numero 16/1/13 EUA , , /1/13 EUA , , /2/13 EUA , , /2/13 EUA , , /3/13 EUA , , /3/13 EUA , , /4/13 EUA , , /4/13 EUA , , /5/13 EUA , , /5/13 EUA , , /6/13 EUA , , /6/13 EUA , , /7/13 EUA , , /7/13 EUA , , /7/13 EUA , , /8/13 EUA , , /8/13 EUA , , /9/13 EUA , , /9/13 EUA , , /10/13 EUA , , /10/13 EUA , , /11/13 EUA , , /11/13 EUA , , /12/13 EUA , , Totale ,31 (*) (*) - Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento Fonte: elaborazione GSE su dati ICE Le sessioni d asta si sono tenute nella giornata di mercoledì, ogni due settimane, dalle ore 9 alle 11 (CET). Su ICE UK si è riscontrato un livello di partecipazione leggermente più basso di quello registrato sulle piattaforme d asta gestite da EEX, ma anche in questo caso il numero di soggetti presenti verso fine anno è stato mediamente maggiore di quanto si è visto a inizio 2013, con una media di 17 soggetti che hanno proposto richieste di acquisto e 12 soggetti aggiudicatari. I prezzi di aggiudicazione delle quote sono coerenti con quelli registrati dalle altre due piattaforme nel Nell ultimo trimestre, la piattaforma ha registrato un massimo di 4,70 euro per tco 2 (9 ottobre) ed un minimo di 4,40 euro per tco 2 (20 novembre).il prezzo medio del trimestre (4,57 euro per tco 2 ) è stato leggermente al di sotto di quello registrato sulle due piattaforme gestite da EEX, ma comunque in linea con l andamento in ripresa rispetto ai trimestri precedenti.

37 Figura 11: Andamento dei ricavi delle aste di quote di emissione sulla piattaforma britannica nel Fonte: elaborazione GSE su dati ICE 2.8 NER300: inizio seconda tranche di collocamento Il programma NER300, istituito ai sensi della Direttiva ETS, è uno schema di finanziamento di progetti energetici basati sull uso di tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio alimentati attraverso la monetizzazione di 300 milioni di quote provenienti dalla Riserva Nuovi Entranti (New Entrants Reserve ). L attuazione dello schema è stata divisa in due tranche di erogazione. Per il finanziamento della prima, la cui procedura si è conclusa lo scorso anno con la pubblicazione dei vincitori del bando, la Banca d Investimento Europea (BEI), per conto degli Stati membri, ha messo in vendita tra dicembre 2011 e novembre 2012, 200 quote di emissione, ricavandone circa 1,2 miliardi di euro. Per la vendita, la EIB ha utilizzato tutti i principali canali utilizzati dal mercato del carbonio all epoca, ovvero transazioni OTC ed exchange sulle piattaforme EEX e ICE, ma ha sperimentato anche un sistema di aste avvalendosi sempre delle piattaforme EEX ed ICE. Ad inizio ottobre, la BEI ha annunciato pubblicamente che a metà del mese successivo avrebbe avuto inizio la vendita delle quote per la seconda tranche del programma NER300. Ci si aspettava che l iniezione di nuovi volumi in un mercato già provato da un pesante surplus potesse avere un impatto fortemente negativo. Per ridurre questo rischio al minimo, la banca ha dunque deciso di spalmare i 100 milioni di quote su un periodo di 5 mesi, da novembre 2013 ad aprile 2014, mettendo in vendita una media di 20 milioni di EUA al mese.

38 Tra il 14 novembre ed il 31 dicembre, la BEI ha venduto oltre 27 milioni di quote sotto forma di contratti a termine con scadenza rispettivamente dicembre 2013, per quelle vendute a novembre, e dicembre 2014 per quelle messe in vendita a dicembre. La vendita ha fatto registrare proventi per un totale di oltre 128 mln di euro. Tabella 6: Andamento vendite NER300 (nov.-dic 2013) Mesi Canali di vendita Volumi Contratto Novembre 2013 Dicembre 2013 Screen trades OTC cleared Screen trades OTC cleared Prezzo medio Valore EUA vendute (EUR) Dec-13 4, Dec-14 4, Totale , Fonte: elaborazione GSE su dati EIB 2.9 Considerazioni di sintesi sul sistema d aste e confronto con il mercato secondario Come osservato anche nei precedenti trimestri (cfr. Rapporto Aste 2012, Rapporto Aste I e II trimestre 2013, Rapporto Aste III trimestre 2013), tra ottobre e dicembre 2013 l andamento delle aste primarie di quote CO 2 è risultato piuttosto omogeneo sulle tre piattaforme e in linea con quello registrato nel III trimestre. 18 Malgrado la leggera decrescita di fine anno, fisiologica soprattutto sul mercato secondario a causa della chiusura delle posizioni EUA Dec13, il prezzo medio registrato sulle tre piattaforme d asta da ottobre a dicembre è stato pari a 4,66 euro, 0,06 euro superiore a quello osservato nel trimestre precedente (4,60 euro) con alcuni picchi oltre i 5 euro. Tale andamento, secondo gli analisti 19, è il risultato del bilanciamento di forze ribassiste e rialziste sul mercato. Pressioni di tipo bearish, infatti, sono state causate dalle massive aste di quote di emissione della Polonia e dalla messa in vendita da parte della EIB delle quote della seconda tranche del programma NER300. D altro canto, il ritardo nella consegna delle allocazioni gratuite agli industriali e l approvazione del backloading in Parlamento europeo e Consiglio, avendo influenze di tipo bullish, hanno controbilanciato la spinta all abbassamento dei prezzi. Anche in questo ultimo trimestre, come già notato nei periodi precedenti, le maggiori oscillazioni di prezzo, registrate sia nelle aste che sul mercato secondario, sono riconducibili alle alterne vicende delle proposte di riforma dell EU ETS, specie di breve termine. 18 In virtù di questa omogeneità e della base di dati più significativa in virtù dei maggiori volumi di quote collocate, si è presa come riferimento la t-cap a titolo esemplificativo dei 3 indicatori scelti per descrivere l andamento delle aste. er il mercato secondario sono stati presi a riferimento i dati di ICE e EEX ove disponibili. 19 Vedi, tra gli altri, Net Carbon market weekly pubblicati ad ottobre da Nomisma Energia

39 Figura 12: Andamento prezzi d'asta 20 sulle tre piattaforme e sull asta separata della Polonia (nov dec.2013) 38 Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE Prezzi Dopo il crollo di inizio anno, che nel giro di tre mesi ha portato le quote da circa 8 (registrati a dicembre 2012) a poco più di 2 euro, nel corso del 2013 i prezzi di chiusura delle aste si sono stabilizzati in una forchetta compresa tra i 4 e i 5 euro. In generale si sono dimostrati in linea anche con i segnali di prezzo registrati sul mercato secondario. Le variazioni nelle quotazioni sono apparse fortemente condizionate nella prima parte dell anno dalle oscillazioni di fiducia del mercato sulla capacità delle istituzioni europee di riformare l EU ETS. I principali picchi di ribasso hanno coinciso con i riscontri negativi del Parlamento europeo rispetto alla proposta di backloading (ritiro temporaneo di 900 milioni di quote di emissione per gli anni ); i momenti di ripresa sono stati contestuali alle aspettative positive sul percorso regolatorio. Anche nel quarto trimestre, l andamento dei prezzi registrati, sia nelle aste che sul mercato secondario è stato fortemente influenzato dall alternarsi degli orientamenti rispetto all adozione del Backloading e in particolare hanno pesato le incertezze della posizione tedesca (cfr. pag. 15, Andamento dei prezzi EUA sul mercato primario e secondario - novembre 2012 dicembre 2013). 20 Le aste sulle tre piattaforme avvengono con tempistiche diverse ed in diverse giornate, per ottenere delle linee continue e quindi rendere il grafico maggiormente leggibile, in ogni giornata d asta di ciascuna piattaforma, sulle altre si ipotizza si registri un prezzo di aggiudicazione uguale all ultimo registrato.

40 Figura 13: Andamento dei prezzi EUA sul mercato primario e secondario 21 (ott. dic.2013) 39 Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX, ICE e Point Carbon Il differenziale maggiore tra due aste consecutive è stato un incremento del 11% in concomitanza con una dichiarazione a favore del backloading da parte della Cancelliera tedesca Merkel, a valle della definizione della nuova coalizione governativa della Germania: Ottobre si era aperto con prezzi in calo, in linea con il trend registrato nella parte finale del mese di settembre. L annuncio da parte della BEI dell inizio della vendita di 100 milioni di quote, appartenenti alla seconda tranche del programma NER300, a partire dal mese di novembre ha portato ad un ulteriore calo del prezzo che ha fatto registrare un valore minimo di 4,54 /tco 2. Dalla metà del mese il mercato è entrato in un periodo di forte oscillazione delle quotazioni. Le notizie relative al percorso regolatorio del backloading hanno alimentato l alternarsi di fasi di fiducia e di pessimismo, mentre dalla Germania, dove erano in corso le trattative per la formazione del nuovo governo, giungevano contrastanti dichiarazioni di esponenti del principale partito tedesco e della Cancelliera Merkel in merito alla posizione futura del Paese sul tema. Un diffuso ottimismo relativo all adozione del backloading da parte della Commissione europea aveva portato ad un deciso rialzo del prezzo che il 14 ed il 17 Ottobre superava i 5 / tco 2 (fino a 5,27 / tco 2 ), annullato con altrettanta rapidità a seguito di 21 Per il mercato secondario è stato preso a riferimento fino a novembre 2013 il valore fornito da Point Carbon nel su base giornaliera e formulato su una metodologia basata su cleared brokered prices comunicati a Point Carbon in forma riservata da un pool significativo di broker e traders, dopo novembre 2013 il valore si riferisce al prezzo medio spot giornaliero registrato sulla piattaforma ICE

41 voci contrastanti sulla posizione della Germania. Le dichiarazioni della Cancelliera Merkel favorevole al backloading ha permesso comunque al mercato di chiudere il mese con un prezzo in risalita. Nel mese di Novembre la sovrabbondanza di quote sul mercato, benché da un lato controbilanciata dai ritardi nelle allocazioni gratuite 2013 e dalla ripresa delle trattative istituzionali sul backloading, ha portato il prezzo delle quote ben al disotto del livello medio del trimestre. Le ripetute criticità espresse da alcuni esponenti del partito della Merkel e l inizio della messa in vendita delle quote NER300 hanno portato a metà mese il prezzo a 4,33, valore minimo del trimestre, poi risalito in seguito ad un accordo programmatico dei partiti di governo tedeschi a favore di un chiaro sostegno al prezzo dei crediti di carbonio. Il prezzo medio. Il mese di Dicembre, apertosi con forti segnali di ottimismo relativi ad una rapida adozione del backloading entro la fine dell anno, ha portato nella prima decade ad una ripresa del prezzo (sopra media del trimestre). La pausa natalizia e il chiudersi delle posizioni a Dicembre 2013 ha fatto però registrare un lieve calo nei prezzi a fine mese con l ultimo prezzo SPOT sul mercato primario a 4,70 /ton CO Nonostante tutto il dislivello tra picco massimo e picco minimo dei prezzi registrati è stato di poco superiore al 17% 22. L impatto della dinamica regolatoria sul mercato secondario si è concretizzato non solo in termini di variazioni nei prezzi, ma anche e più segnatamente in variazioni nei volumi di scambio e si è fatto sentire nel corso dell intero L esempio più significativo è quello di ECX/ICE Futures, la più liquida piattaforma pan-europea per il trading di quote di emissione e loro derivati, è risultato particolarmente evidente dalle oscillazioni del quarto trimestre. Come si nota dalla Figura 15, un attività di trading decisamente sopra la media del periodo è stata registrata alla fine del mese di ottobre, in concomitanza con dichiarazioni rilasciate dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel o da esponenti della nuova coalizione governativa che lasciavano intendere che la Germania avrebbe appoggiato il piano di backloading. Gli altri picchi di attività in figura sono stati registrati verso la metà del mese di novembre, ovvero quando sono iniziate le vendite da parte della BEI delle quote appartenenti alla seconda tranche del programma NER300, il 10 ed il 16 dicembre, in concomitanza con il passaggio in Parlamento europeo ed in Consiglio del backloading. 22 Le percentuali sono calcolate come rapporto tra la differenza tra i prezzi di chiusura di aste tenutesi in giorni successivi e il prezzo della prima asta considerata in ordine di tempo: %=(p n p n+1 )/p n %. Nel caso del differenziale tra picchi di prezzo, la percentuale è calcolata come rapporto tra differenziale e picco massimo picchi%=(p max p min )/p max %.

42 Figura 14: Andamento prezzi aste di quote di emissione sulla tcap nel Fonte: elaborazione GSE su dati EEX Figura 15: Andamento volumi scambi sul mercato secondario ICE nel 2013 Fonte: elaborazione GSE su dati Point Carbon

43 2.9.2 Cover Ratio Complessivamente, il 2013 ha consolidato il ruolo delle aste come elementi di riferimento per il mercato, con valori di cover ratio in costante crescita e, già dal secondo trimestre stabilmente sopra i 2 punti. I valori del quarto trimestre hanno consolidato il trend e sono indicativi di una domanda di quote in aumento, probabilmente dovuta in parte al crescente interesse degli operatori per il mercato primario come mercato di riferimento e, forse, a qualche aggiustamento reso necessario dai ritardi nelle assegnazioni gratuite di quote di emissione per l anno I valori sono quasi sempre stati al di sopra dei 2 punti, toccando picchi oltre i 6 punti verso la fine del mese di ottobre. In dettaglio: Ad ottobre il cover ratio della t-cap ha oscillato tra 2,17 e 7,01, per le aste su EEX DE invece i cover ratio sono stati 2,90 e 5,13, ICE ha registrato infine cover ratio di 2,17 e 2,85. La sessione della t-cap polacca ha fatto invece registrare valori tra 2,03 e 4,75. Nel mese di novembre, sulla t-cap, in sessione ordinaria il cover ratio ha oscillato tra 3,41 e 5,45; nelle sessioni d asta polacche l indice ha oscillato tra 2,32 e 3,58;presso ICE l indice è stato di 1,87 e 3,97, mentre presso EEX DE ha oscillato tra 2,76 e 4,67. Cos è il cover ratio Per cover ratio si intende il rapporto tra quantità di quote oggetto di proposta di offerta e quantità totale allocata sul mercato in una data sessione d asta. Alcuni analisti di settore ritengono che il cover ratio sia un indicatore utile a misurare il peso delle aste nella dinamica complessiva del mercato del carbonio: valori elevati di cover ratio per le aste evidenzierebbero un ruolo trainante del mercato primario rispetto al secondario, ovvero che i prezzi formatisi sulle aste primarie influenzerebbero quelli delle quote di emissione scambiate sul mercato secondario, divenendo indicativi anche per le transazioni bilaterali e Over-the-Counter. 42 A dicembre, il cover ratio della sessione ordinaria della t-cap si è attestato tra 2,80 e 5,43; leggermente più basso quello registrato nelle aste di quote polacche, tra 1,89 e 2,70. Presso la piattaforma tedesca lo stesso tasso si è attestato tra 2,48 e 3,20 mentre sull unica asta della piattaforma britannica è stato di 3,10.

44 Figura 16: Cover ratio aste tcap nel 2013 EU ETS: rapporto sull andamento delle aste di quote di emissione italiane Fonte: elaborazione GSE su dati EEX Figura 17: Andamento partecipazione aste di quote di emissione tcap nel 2013 Fonte: elaborazione GSE su dati EEX

45 2.9.3 Numero dei partecipanti Il numero di partecipanti alle sessioni d asta del mercato primario è aumentato dall inizio dell anno, con un netto incremento soprattutto nell ultimo trimestre. Considerando nell insieme tutte e tre le piattaforme, i soggetti che hanno avanzato richiesta di acquisto nelle singole sessioni d asta tra ottobre e dicembre sono oscillati tra 14 ed 25 (la forchetta era a inizio anno). Le informazioni relative all identità di tali soggetti e agli aggiudicatari delle aste sono classificate come market sensitive e quindi, in assenza di Sorvegliante Unico d Asta, sono note solo alle piattaforme. Gli unici dati disponibili ad oggi sono quelli relativi alla t-cap, pubblicati in aggregato dalla Commissione europea nei rapporti sulle aste (Allegato III, Allegato IV e Rapporto Aste III trimestre 2013). 44 Tali dati indicano un deciso incremento (circa 20%) intorno a novembre 2013, che ha portato i soggetti autorizzati a presentare offerte di acquisto sulla t-cap a 58 dai 49 del terzo trimestre. Si tratta di: 38 soggetti obbligati, ovvero operatori di impianti fissi o dell aviazione soggetti alla Direttiva ETS 16 operatori finanziari 4 trader di commodity esenti dalla MiFID Tranne due società di investimenti, tutti i partecipanti alle aste risultano essere anche iscritti al mercato secondario (giornaliero o a termine) di EEX, di cui rappresentano il 53% (58 su ). Tabella 7 Tavola sinottica soggetti accreditati sulla t-cap Number of participants Participants admitted to EEX s emissions spot secondary market Participants eligible to bid in the auctions (Of which:) Participants eligible to bid in the auctions on behalf of Stationary Operators Aircraft Investment firms Credit Institutions Business groupings Persons exempt from MiFID requirements (Article 2(1)(i) Directive 2004/39/EC) Auction-only participants Total Fonte: Auctions by the transitional common auction platform, 9th Report della Commissione Europea Rispetto a quanto riportato nel precedente rapporto aste (Rapporto Aste III trimestre 2013), risultano essersi accreditati per la partecipazione alle aste su EEX quattro ulteriori operatori di impianti fissi, tre società di investimento e un trader. Per quanto riguarda l Italia, ad oggi, secondo quanto reso pubblico dalla piattaforma EEX, sarebbero solo 3 i soggetti nazionali accreditati per lo scambio di quote di emissione, tutti appartenenti alla categoria delle utilities energetiche. 23 I dati della Commissione sono stati incrociati con quelli pubblicati dalla stessa EEX sul suo sito (aggiornati a gennaio 2014) relativamente agli operatori accreditati ad operare sulle piattaforme gestite dalla società. Da quanto pubblicato su EEX, oltre ad una società di investimento, risulta accreditata su EEX per le sole aste anche una società di trader di commodity britannica.

46 Si conferma quinti la distanza di questi numeri, già evidenziata nei report precedenti, dal totale dei soggetti obbligati dalla Direttiva (circa ). La discrepanza è solo in parte riconducibile ai consistenti volumi di quote ancora assegnate a titolo gratuito, alle quote del periodo ancora nella disponibilità degli operatori e ad un fabbisogno effettivo di quote più limitato delle attese a fronte di ridotte emissioni. Sembra invece più probabile che questi numeri riflettano un organizzazione del mercato articolata. Guardando la tipologia di soggetti accreditati, risultano in aumentano i soggetti che operano sul mercato per offrire servizi o come pura attività di investimento. I dati della Commissione evidenziano che il 34,5% dei partecipanti accreditati presso la t-cap sono operatori finanziari, istituti di credito o trader, di cui solo una parte (6 su 20) partecipa alle aste per conto dei propri clienti. La restante parte acquista all asta per motivi diversi sia dalla compliance sia dal servizio a terzi. 45 Ne consegue che la maggior parte degli operatori, in particolare quelli di piccole e medie dimensioni e i soggetti per i quali il trading di quote è marginale rispetto alla attività produttiva principale, si avvale di fornitori di servizi specializzati anziché approvvigionarsi direttamente di quote all asta (cfr. SPECIALE Stato e andamenti del mercato del carbonio: EU ETS principale driver verso la finanziarizzazione del mercato globale del carbonio). Al numero ridotto di partecipanti non sembrano comunque essere collegati problemi di concentrazione del mercato, almeno stando ai dati pubblicati dalla Commissione per la t-cap. Tali dati denotano un trend decrescente nei valori dello Herfindahl-Hirschman Index (HHI) rilevati da EEX da novembre 2012 a novembre 2013 (vedi figura sottostante). Tra agosto e novembre, solo quattro aste hanno presentato un valore dello HHI superiore ai 2500 punti; il valore medio si è attestato a 1675 punti in agosto e settembre, con un lieve calo nel mese di ottobre (1648 punti) e uno ancora più deciso nel mese di novembre (1422 punti). Ciò indicherebbe che le aste Cos è lo Herfindahl-Hirschman Index (HHI) Lo HHI elaborato da EEX misura il grado di concentrazione nelle aste come la somma dei quadrati della percentuale di quote assegnate a ciascun aggiudicatario sul totale di quote messe all asta. Valori dell indice sotto i 1500 sono comunemente interpretati come segno di un mercato non concentrato, valori compresi tra 1500 e 2500 sarebbero invece indice di una moderata concentrazione del mercato mentre un indice superiore a 2500 denoterebbe un mercato fortemente concentrato. sulla Piattaforma Comune presentano le caratteristiche di un mercato sempre meno concentrato. Figura 18: Valori di concentrazione della t-cap su indice HHI (novembre novembre 2013) Fonte: elaborazione GSE su dati della Commissione europea

47 3 Politiche europee clima-energia e mercato del carbonio Nel corso del 2013, il mercato del carbonio in Europa è stato influenzato principalmente dalle modifiche o aspettative di modifica nell assetto regolatorio che norma l EU ETS, in particolare per quanto riguarda variazioni dei volumi di quote messe all asta o, più in generale, in circolazione nel Sistema. Come già evidenziato nei precedenti Rapporti Aste, le modifiche regolatorie di breve termine sono quelle a maggiore impatto (i.e. backloading), mentre il mercato sembra meno sensibile alle proposte di lungo termine, anche quando riguardino meccanismi potenzialmente ad alto impatto sul lato dell offerta di quote (cfr. 3.2 Riserva di stabilità per le quote di emissione: prima proposta regolatoria della Commissione per il rinnovo del pacchetto clima-energia al 2030). 46 Come già evidenziato, l influenza della discussione europea è evidente soprattutto nelle dinamiche di prezzo (cfr Prezzi), ma si riflette anche nei volumi delle transazioni registrate sulle piattaforme di mercato secondario. 3.1 Backloading: conseguenze sull EU ETS e sui proventi aste Lo scorso luglio il Parlamento europeo si era espresso a favore di un emendamento alla Direttiva ETS per permettere il ritiro temporaneo di 900 milioni di quote da mettere all asta (backloading) e assorbire così parte del surplus di quote che da oltre un anno sta abbassando sensibilmente il prezzo delle quote di emissione. Il processo legislativo, che prevedeva l approvazione dell emendamento anche da parte del Consiglio, ha subito una battuta d arresto a causa degli esiti delle elezioni in Germania, che hanno tenuto in sospeso la posizione del governo tedesco sull argomento fino alla formazione della nuova coalizione governativa 24. Solo agli inizi di novembre la presidenza lituana dell Unione ha potuto annunciare la ripresa delle trattative; il Parlamento è stato costretto a rinnovare la sua approvazione all emendamento con un nuovo voto il 10 dicembre 25 e l emendamento è definitivamente passato con l approvazione a maggioranza del Consiglio durante la sessione Agricoltura e Pesca del 16 dicembre. L approvazione dell emendamento, per sé, non è stata risolutiva per la definizione delle modalità operative in cui il backloading dovrà essere attuato, le quali richiedono anche un emendamento al Regolamento Aste che definisca la tempistica per la ripartizione dei 900 milioni di quote da ritirare. La proposta iniziale della Commissione europea prevedeva che le quote fossero ritirate dai quantitativi da mettere all asta nel triennio , ma, a causa dei ritardi, il ritiro effettivo avverrà a partire da marzo EU states to start CO 2 market fix talks after German election: Hedegaard Point Carbon 27/08/ i termini per la ratifica da parte del Consiglio della precedente votazione del Parlamento erano già scaduti

48 In questa prospettiva, il 21 novembre scorso, la Commissione ha pubblicato un non paper (Allegato II) che proponeva 3 ipotesi di attuazione del backloading: - Ipotesi A: ritiro dei 900 milioni di quote entro il 2015, come precedentemente previsto, e quindi sulle quote di due soli anni d asta; Anno Quote Ipotesi B: ritiro su tre anni, ma tenendo conto dei ritardi regolatori e quinti a partire dal 2014; Anno Quote Ipotesi B(b): variante dell ipotesi B, che terrebbe conto dell impossibilità di prelevare l intero quantitativo stimato per esser accantonato nel 2014, per tempistiche tecniche di attuazione della misura. Al massimo 300 milioni di quote 2014 sarebbero accantonabili dalla seconda metà dell anno, i 100 milioni non ritirati sarebbero ripartiti in parti uguali nei due anni successivi. L 8 gennaio 2014 il Climate Change Committee 26 si è espresso per l ipotesi B(b). L emendamento al Regolamento Aste che contiene la proposta è stato sottoposto allo scrutinio di Parlamento e Consiglio, unitamente ad una richiesta di velocizzazione dell iter (fast track). Il backloading è stato il primo passo di una riforma più strutturale dell EU ETS, depotenziato in particolare dalla crisi che in questi anni ha ridotto sensibilmente la produzione industriale europea, oltre che dalla sovrapposizione con misure nazionali in materia di clima ed energia non sempre armonizzate. Il percorso di approvazione ha avuto però tempi molto più lunghi del previsto, legati, secondo molti analisti, ai timori che un prezzo più alto delle emissioni sul mercato potesse penalizzare ulteriormente l industria europea, aumentando la bolletta energetica e senza essere in grado comunque di stimolare investimenti in tecnologie pulite 27. Secondo gli analisti 28, l effetto del ritiro temporaneo di quote potrebbe ancora contribuire a risollevare i prezzi del carbonio e, nella migliore delle ipotesi, portare dal 2015 le quotazioni su livelli anche doppi o tripli rispetto ai circa 5 euro di fine I prezzi però resterebbero comunque molto al di sotto dei circa 20 euro che gli analisti stimano come soglia minima per indurre le imprese e le utilities ad investire in fonti energetiche a minor impatto ambientale. Figura 19: Scenari previsionali di prezzo EUA a valle del backloading Best 6,10 8,90 11,20 Average 5,35 6,70 7,10 Worst 5,15 5,65 6,05 Fonte: Point carbon, analysts poll, gennaio Organismo che, ai sensi dell art.23 Direttiva ETS, concorre con la Commissione europea alla definizione della regolazione derivante dalla Direttiva approvata con procedura di regolazione con controllo. 27 EU Commission to propose carbon market reform law in Jan Point Carbon 19/11/ European Parliament votes to cut carbon permit supply Point Carbon 10/12/2013

49 I valori presi a riferimento per gli scenari best e worst sono rispettivamente il prezzo maggiore ed il prezzo minore ipotizzati dagli analisti del campione scelto da Point Carbon (Allegato XI) per anno di riferimento, epurati da eventuali outliner. I prezzi per lo scenario average sono invece calcolati da Point Carbon come media delle previsioni di prezzo dei diversi analisti per il periodo di riferimento escludendo dal calcolo il valore più alto e quello più basso. In base alle previsioni di prezzo degli analisti, è possibile formulare una stima dei proventi che le aste genereranno complessivamente per gli Stati membri per gli anni qualora il backloading avesse inizio, come probabile tra marzo e giugno e come deliberato dal Climate Change Committee, le quote accantonate fossero 300 milioni nel 2014, 350 milioni nel 2015 e 250 milioni nel Figura 20: Volume complessivo in milioni di EUA da mettere all'asta nel periodo Ipotesi A Ipotesi B Ipotesi B(b) Fonte: non paper Commisione europea, 21/11/2013 Figura 21: scenari previsionali proventi aste Best Average Worst Best Average Worst Best Average Worst Ipotesi A Ipotesi B Ipotesi B(b) * dati in EURO milioni Fonte: elaborazione GSE su dati Point Carbon e "non paper" della Commissione 29 Si tratta di un analisi semplificata, a scopo unicamente illustrativo; non tiene conto dell effetto che potrebbe avere sul prezzo la scelta tra le diverse opzioni e né dei vantaggi finanziari relativi derivanti dall incassare i proventi subito piuttosto che tra tre anni.

50 Come si nota dai grafici, nel bilancio tra volumi e variazioni dei prezzi delle quote, entrambe le ipotesi originarie di backloading presentate dalla Commissione (A e B), avrebbero avuto un effetto netto complessivo sul triennio analogo, salvo che l opzione B avrebbe garantito il vantaggio di una maggiore liquidità per gli Stati membri nel Il ritardo nell attuazione del backloading, che ha invece fatto prevalere l opzione B(b), potrebbe comportare complessivamente costi inferiori per gli operatori. Tabella 8: Ipotesi di proventi aggregati per periodo Totale Best Average Worst Ipotesi A Ipotesi B Ipotesi B(b) *dati in EURO milioni Riserva di stabilità per le quote di emissione: prima proposta regolatoria della Commissione per il rinnovo del pacchetto clima-energia al 2030 Il 22 gennaio, la Commissione europea ha reso nota la sua proposta per il rinnovo del framework clima energia al La Comunicazione (Allegato XII) propone un obiettivo vincolante di riduzione delle emissioni al 2030 pari al 40% rispetto ai livelli del La Commissione, richiamando anche i risultati della recente consultazione pubblica in materia 30, indica tale obiettivo come il principale driver per l attuazione della strategia europea verso la decarbonizzazione dell economia 31 e riafferma la centralità dell EU ETS come strumento per la riduzione delle emissioni, ma anche come volano economicamente efficiente per la transizione verso tecnologie a basso contenuto di carbonio. Secondo la Commissione, questo obiettivo dovrebbe stimolare un ricorso all efficienza energetica tale da ridurre i consumi energetici del 25% e un ricorso alle rinnovabili tale da portarle al 27% dei consumi finali e addirittura al 45% nel settore elettrico (coperto per la maggior parte dall EU ETS). Come strumenti di attuazione, la Comunicazione indica un EU ETS ripotenziato e misure nazionali nei settori non coperti dallo schema. Due sono le proposte per restituire efficacia all EU ETS: - Incremento del fattore di riduzione annuale del cap al 2,2% dopo il 2020 (dall attuale 1,74%) - introduzione dal 2021 di una riserva per la stabilità del mercato, meccanismo automatico ma flessibile per commisurare l offerta di quote alla domanda, consentendo al Sistema di assorbire eventuali shock che ne compromettano l efficacia. Questa seconda proposta è declinata all interno di una bozza di Decisione del Consiglio e del Parlamento europeo che la Commissione ha presentato contestualmente alla Comunicazione e che di fatto avvia il percorso di riforma strutturale del Sistema anticipata nel novembre 2012 al momento della presentazione del primo State of the Carbon market (Allegato XIII). 30 libro verde 2030 (Allegato XIV) 31 Impact assesment pubblicato insieme a comunicazione (Allegato XV)

51 La Commissione ha stimato che al 2020 l attuale surplus di quote di emissione sul mercato toccherà i 2,6 miliardi di unità a causa della rigidità attuale del Sistema. Un surplus tanto elevato andrebbe ad impattare negativamente sull obiettivo europeo di decarbonizzazione dell economia poiché, riducendo il prezzo della CO 2 e con esso l incentivo agli investimenti, annullerebbe l efficienza economica dell EU ETS. L istituzione di un meccanismo flessibile automatico che, regolando i volumi di quote all asta, possa adeguarsi prontamente a cambiamenti sul lato della domanda, non solo aiuterebbe a riassorbire il surplus attuale, ma eviterebbe il verificarsi di condizioni simili in futuro. Il meccanismo entrerebbe in azione automaticamente al verificarsi delle seguenti condizioni: (a) Se il surplus sul mercato fosse superiore a 833 milioni di quote il Sistema ne ritirerebbe il 12% ( 100 milioni) dai quantitativi da mettere all asta previsti. 50 (b) Se il surplus del mercato dovesse scendere al di sotto di 400 milioni di unità, la riserva aggiungerebbe le quote ritirate in precedenza, per un volume di 100 milioni, ai quantitativi previsti da mettere all asta. Le soglie di 833 e 400 milioni, sono state quantificate dalla Commissione a seguito di diverse consultazioni con gli stakeholder. Il surplus per ogni anno è calcolato come: [ ] [ ] Per trasparenza la Commissione renderebbe pubblico a maggio di ogni anno il quantitativo di quote in circolazione l anno precedente (surplus). Inoltre, in base alla proposta, se per più di 6 mesi consecutivi il prezzo del carbonio è più di 3 volte maggiore del prezzo medio registrato nei 2 anni precedenti, anche se il surplus stimato fosse maggiore di 400 milioni, una parte delle quote verrebbe riportata dalla riserva ai quantitativi da mettere all asta (art 29 a Direttiva ETS) Nessun commento è stato registrato rispetto al fatto che la Comunicazione lascia aperta la possibilità di introdurre ulteriori e diverse misure per la gestione del surplus di quote al 2020 con la re-immissione nel sistema di aste delle quote che, grazie al backloading, saranno trattenute tra 2014 e La pubblicazione della proposta non ha per il momento fatto registrare impatti significativi sul mercato. Del resto, il termine temporale per l entrata in vigore della riserva è ancora molto distante. Le principali associazioni di settore europee (IETA e Business Europe) hanno accolto positivamente, seppure con sfumature, sia la Comunicazione della Commissione nel suo complesso sia l idea di una riserva di stabilità.

52 3.3 Assegnazioni gratuite per il 2013 (National Implementing Measures - NIMs) L art. 10bis della Direttiva ETS prevedeva che la quantificazione delle assegnazioni per il periodo fosse completata da ciascuno Stato membro prima dell inizio del periodo stesso e comunque in tempo utile per l allocazione delle quote 2013 entro febbraio del medesimo anno. I ritardi nella definizione dei benchmark armonizzati (Decisione 2011/278/UE, c.d. Decisione Benchmarking ) hanno inizialmente ritardato l avvio dei calcoli. Successivamente, il dilatarsi dei tempi nella compilazione da parte degli Stati delle tabelle preliminari di assegnazione (c.d. National Implementing Measures - NIMs, dovute entro settembre 2011, ma di fatto inviate per approvazione alla Commissione dalla maggior parte dei Paesi a 2012 inoltrato) si sono sommati a tempi lunghi di verifica e revisione da parte della Commissione, tanto che la decisione di approvazione delle tabelle è stata emanata solo il 5 settembre 2013 (Decisione della Commissione 2013/448/EU). 51 La Decisione, peraltro non ha reso possibile le assegnazioni per le quali è necessaria l elaborazione a carico degli Stati membri delle tabelle di assegnazione definitive (National Allocation Tables - NAT) applicando al quantitativo di quote destinato a ciascun impianto il fattore di correzione intrasettoriale previsto dalla Direttiva e quantificato per il 2013 in 94,272151%. Tutti questi fattori hanno fatto sì che nessuno Stato membro sia stato in grado di assegnare le quote gratuite 2013 gli impianti industriali prima della fine dell anno. Ad oggi, 20 stati membri 32 ( pari al 69% delle quote assegnate in base ai benchmark nell anno) hanno ricevuto il via libera della Commissione per l allocazione gratuita L Italia con delibere del Comitato ETS 29/2013 e 2/2014, ha comunicato le proprie NAT ed è ora in attesa della decisione di approvazione della Commissione. Il ritardo nell assegnazione delle quote 2013 ha costituito elemento di incertezza per gli operatori ed ha creato una spinta rialzista sul prezzo del carbonio già dal terzo trimestre, fattasi più marcata nel corso del quarto. Ciò anche in virtù della scadenza a dicembre per la chiusura delle posizioni dei contratti EUA dec- 2013, tra i più scambiati sul mercato secondario. 3.4 Diritti di utilizzo crediti internazionali (Regolamento RICE) Ai sensi dell art. 11bis della Direttiva ETS, l 8 novembre 2013 è stato approvato il Regolamento della Commissione 1123/2013 che stabilisce le modalità per determinare il diritto di ciascun impianto soggetto ad EU ETS all utilizzo di crediti internazionali ai fini di compliance (c.d. RICE Regulation on International Credit Entitlement). La stessa direttiva stabilisce inoltre che, a partire dalla terza fase dell EU ETS, gli operatori, prima di poter utilizzare i crediti internazionali a cui hanno diritto, debbano chiederne la conversione in quote EUA all autorità nazionale competente. Il processo di quantificazione dell entitlement dei singoli impianti da parte degli Stati membri è ancora in corso. Stando alle informazioni pubblicate dalla Commissione, a gennaio 2014 Belgio, Bulgaria, Croazia, Finlandia, Italia, Svezia e Francia non avevano ancora fatto avere i propri elenchi. 32 Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Svezia e Regno Unito

53 Per il momento, il processo iniziato con l approvazione del RICE non ha prodotto effetti percepibili sui prezzi delle quote. Ciò probabilmente perché, già dal 2012, a valle della pubblicazione dello The state of the European carbon market in 2012, è noto che i crediti internazionali sono responsabili di circa il 25% del surplus al 2020, nonostante i limiti posti dalla Dir. 2009/29/CE e tradotti operativamente dal RICE. Alla luce del sostanziale differenziale di prezzo rispetto alla quote (le quotazioni dei crediti internazionali nel 2013 sono state intorno agli 0,5 euro a tonnellata), qualche novità potrebbe forse arrivare dal secondo trimestre 2014, quando, stando alla Commissione, sarà possibile cominciare a chiedere la conversione dei crediti internazionali in quote EUA necessaria a partire dal 2013 per il loro utilizzo a fini di compliance. Ulteriori novità su questo versante potrebbero derivare da un eventuale nuovo accordo internazionale sul clima post-2015, al momento però ancora in fase molto preliminare di negoziato. 52 Figura 22: Spread EUA-CER (dic.2011-gen.2014) Fonte: elaborazione GSE su dati Point Carbon Lo spread è stato calcolato come la media tra la differenza di prezzo tra quote EUA e contratti futures sui CER con scadenza a DEC2010, DEC2011,DEC2012,DEC2013 e DEC2014 come riportato da Point Carbon.

54 53

55 SPECIALE Stato e andamenti del mercato del carbonio 34 : EU ETS principale driver verso la finanziarizzazione del mercato globale del carbonio Sebbene si sia parlato per anni di CO 2 come di una commodity energetica, le emissioni di gas a effetto serra non sono una materia prima e comunque, per sé, non sono il prodotto scambiato sul cosiddetto carbon market. Il mercato del carbonio, di fatto, non ha ad oggetto lo scambio di quantità di anidride carbonica bensì lo scambio di permessi di emissione, che esistono ed acquisiscono un valore in funzione dei meccanismi regolatori all interno dei quali sono riconosciuti. 54 Questo ha portato frammentazione in un mercato originariamente ideato per essere globale e solo alcuni dei suoi segmenti oggi hanno raggiunto massa critica e maturità. Laddove ciò è successo, al contrario di quanto accade per altre commodity energetiche, la componente finanziaria del mercato è diventata preponderante, anche in virtù dell assenza di una regolazione esplicita e prescrittiva sugli scambi. BOX: Origine dei Tradable Pollution Rights Se Pigou e Coese (Pigou, the economics of welfare, IV ed. 1932; Coase, The problem of social costs, in Journal of Law and economics, 1960, 1-44) vengono identificati come i progenitori di strumenti economici utilizzati per la riduzione delle sostanze inquinanti nell ambiente naturale, fu invece D.H. Dales che alla fine degli anni sessanta negli Stati Uniti sviluppò l idea dei tradable pollution rights (Dales, Pollution, Property and Prices, University of Toronto Press, 1968). I tradable pollution rights possono essere inquadrati tra gli strumenti di gestione ambientale di tipo coesiano che rappresentano l alternativa alle misure di tipo pigouviano (B. Pozzo, 2003). D.H.Dales, infatti, che li introdusse alla fine degli anni sessanta, nel suo libro Pollution, Property and Prices dice di dover molto alle teorie di Coese, oltre a quelle di Gordon e di Rich. La prima applicazione pratica ci fu dopo circa 10 anni, negli stati Uniti, per consentire sia la crescita economica sia la riduzione della concentrazione di inquinanti stabilita dal Clean Air Act, riducendo i costi di adempimento per le imprese. Dopo questa attuazione, lo scambio dei permessi di emissione diventò uno strumento molto popolare e si diffuse in altri Paesi, sia per l inquinamento atmosferico che per quello idrico. Il mercato del carbonio nasce con il sistema di cap&trade istituito dal Protocollo di Kyoto nel 1997, ma si è sviluppato soprattutto a partire dalla prima metà anni 2000, con l introduzione dello UK Emissions Trading Scheme nel 2002, il lancio negli Stati Uniti del sistema di cap and trade della Chicago Climate Exchange nel 2003, e infine con l avvio nell Unione Europea dell EU ETS nel La Comunità internazionale auspicava negli anni novanta la creazione di un unico mercato internazionale sotto il cappello di Kyoto. A causa del progressivo indebolimento del quadro regolatorio internazionale e del proliferare delle iniziative nazionali e regionali, il mercato si è invece di fatto sviluppato in modo molto compartimentato, specularmente alla regolazione. 34 Il titolo fa esplicitamente riferimento ad una pubblicazione di Banca Mondiale che per anni è stata punto di riferimento per il settore. A causa della progressiva regionalizzazione del marcato, la Banca ha cambiato la natura ed il titolo della pubblicazione lasciando un significativo vuoto informativo cui ci si propone di sopperire nei limiti di una prospettiva nazionale.

56 La progressiva regionalizzazione della normativa ha fatto sì che non esista oggi uno standard universale di diritto di emissione, valido nell ambito di tutti gli schemi, ma diverse tipologie di crediti (emissions reductions) o quote (emissions allowances), per lo più non fungibili 35 tra loro, le cui caratteristiche dipendono del sistema regolatorio all interno del quale sono generate. Ciascun sistema regolatorio ha dato vita ad un proprio mercato, in cui i soggetti che comprano e vendono, le modalità stesse di compra-vendita e i tipi di contratto attraverso cui sono scambiati quote e crediti sono andati sempre di più differenziandosi. Inoltre, c è stata una progressiva concentrazione dei volumi di scambio su alcuni segmenti, in particolare quello europeo, proporzionalmente al livello di commitment politico rispetto all utilizzo del mercato del carbonio come strumento di policy. Come emerge dai dati pubblicati negli anni da Banca Mondiale (cfr. Tabella 9: Evoluzione del mercato del carbonio ( )), il mercato legato al Protocollo di Kyoto unica componente effettivamente internazionale del mercato del carbonio - ha costituito una parte residuale dei volumi di scambio e del valore del mercato nel suo complesso. Il vero motore della crescita del carbon market, ad oggi, è stato invece l EU ETS ad oggi il sistema regolatorio regionale più longevo. 55 Da un lato, l EU ETS ha trainato il mercato internazionale dei crediti da progetto (CER/ERU) ed ha costituito un esempio per la creazione degli altri schemi regionali. Dall altro, nonostante gli elementi strutturali di debolezza ai fini della formazione di un prezzo del carbonio utile a ridurre le emissioni, è l unico sistema ad aver dato vita ad un mercato liquido e articolato, in grado di esprimere con una certa trasparenza un segnale di prezzo con dei driver individuabili. Esso oggi è dotato anche di una dimensione squisitamente finanziaria e speculativa che, paradossalmente, ha contribuito alla tenuta del Sistema come strumento di policy (cfr. BOX: Prezzo reale vs teoria del prezzo dei permessi di emissione). Figura 23: Peso del mercato europeo sullo sviluppo complessivo del mercato globale del carbonio Fonte: Elaborazione GSE su dati World Bank Per fungibilità si intende la possibilità di utilizzare i diritti di emissione nati nell ambito di un sistema regolatorio ai fine della compliance nell ambito di un sistema regolatorio differente. 36 Banca Mondiale - State & Trands of the Carbon Markets, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013

57 Project Base Allowances EU ETS: rapporto sull andamento delle aste di quote di emissione italiane 2013 Tabella 9: Evoluzione del mercato del carbonio ( ) Volume (MtCO 2) Volume (MtCO 2) Volume (MtCO 2) Volume (MtCO 2) Volume (MtCO 2) Volume (MtCO 2) Volume (MtCO 2) Volume (MtCO 2) Valore (MUS$) Volume (MtCO 2) Valore (MUS$) EUA ,6 9,0 324,3 8204,5 1104, ,0 2061, ,0 3093, ,0 6326, ,0 6789, , ,0 UK ETS ,5 0,5 0,5 0,3 1,3 0,0 0, NZU ,0 101,0 27,0 351,0 NSW ,0 6,1 59,1 20,0 225,0 25,0 224,0 31,0 183,0 34,0 117, Volume (MtCO 2) Valore (MUS$) Volume (MtCO 2) Valore (MUS$) Volume (MtCO 2) Valore (MUS$) Volume (MtCO 2) Valore (MUS$) Volume (MtCO 2) Valore (MUS$) 56 CCX ,4 1,5 2,8 10,0 38,0 23,0 72,0 69,0 309,0 41,0 50, RGGI ,0 198,0 805, ,0 210,0 458,0 120,0 249,0 AAU ,0 276,0 155, ,0 62,0 626,0 47,0 318,0 RMU ,0 12,0 CCA ,0 63,0 Sub-tot 0,0 0,0 0,0 0,0 2,5 1,1 16,9 332, , , , , ,0 3278, , , , , , , ,0 CER ,1 2651,4 562, ,0 791, , , , , , , , , ,0 ERU ,9 100,9 16,0 141,0 41,0 499,0 25,0 367,0 26,0 354,0 47,0 624,0 104, ,0 Tot KP 18,0 35,0 17,0 13, , ,3 578, ,0 832, , , , , , , , , ,0 Non KP ,5 36,7 33,0 146,0 42,0 265,0 57,0 419,0 46,0 338,0 79,0 504,0 99,0 706,0 Sub-tot 18,0 35,0 17,0 13,0 28,0 78,0 107,0 384, ,1 611, ,0 874, , , , , , , , , ,0 Totale 18,0 35,0 17,0 13,0 30,5 79,1 123,9 716, , , , , , , , , , , , , ,0 Totale EUA Diritti collegati al Protocollo di Kyoto Fonte: Elaborazione GSE su dati World Bank Banca Mondiale - Carbon Finance Unit, State & Trands of the Carbon Markets, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2012

58 In nove anni di attività, il mercato del carbonio europeo è passato da poche decine di milioni di tonnellate di CO 2 scambiate nel 2005 (39 MtCO 2 e) 38 ai circa 10 miliardi di tonnellate scambiati nel 2013, per un valore complessivo stimato di circa 62 miliardi di euro 39. C è stata una crescita significativa dei soggetti che partecipano agli scambi, oltre che del numero delle transazioni, tanto che lo scambio di quote tra chi ne ha in eccesso e chi è in deficit rispetto agli obblighi annuali di compensazione delle emissioni costituisce oggi solo una parte del mercato. Chi scambia quote di emissione sul mercato europeo non sono più solo operatori soggetti agli obblighi dell EU ETS, ma soprattutto banche, operatori finanziari e trader, anche non europei, che offrono servizi specializzati nella gestione dei carbon asset, a fini industriali e a fini speculativi. Le percentuali sono un indicatore significativo in questo senso: gli operatori finanziari pesano per circa il 30% dei partecipanti al mercato primario europeo (aste governative di quote) e superano il 70% sulla piattaforma più liquida del mercato secondario (ICE, cfr. III.1 Le piattaforme di scambio del mercato europeo del carbonio). La presenza di questo genere di operatori ha favorito lo sviluppo di strumenti finanziari sempre più complessi costruiti sui permessi di emissione. 57 Ciò è dovuto soprattutto alle possibilità di business che il Sistema offre, in virtù sia delle sue dimensioni ( operatori vincolati, circa 2 miliardi di emissioni coperte), sia degli spazi operativi lasciati dalla regolazione. Durante gli anni della crisi economica, per esempio, molte imprese, anche piccole e medie, si sono rivolte al mercato del carbonio attraverso gli operatori finanziari per valorizzare i propri asset e trarne liquidità o guadagni accessori, e ancora oggi, nonostante il surplus, le aste primarie di quote hanno cover ratio stabilmente sopra i 2 punti (cfr Cover Ratio), tanto che anche alcune grandi utility energetiche che avevano già controllate o unità dedicate esclusivamente al trading hanno optato per estenderne lo scopo anche al mercato del carbonio. Lo sviluppo di queste componenti prettamente finanziarie ha in parte allontanato il mercato europeo del carbonio dal suo sottostante nell economia reale - la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra ma, secondo alcuni analisti e commentatori, ha sostenuto la tenuta del prezzo delle quote europee nei momenti di maggiore debolezza del sistema regolatorio, dovuta in particolare dallo sbilanciamento tra domanda e offerta a fini di compliance, e consentendone in una certa misura la sopravvivenza. D altro canto, gli sviluppi del mercato non previsti dal legislatore hanno comportato, in alcuni momenti, un disallineamento della regolazione per quanto riguarda gli aspetti più squisitamente legati alle attività di scambio, portando anche alla diffusione di attività illecite, in particolare le frodi carosello. Ciò ha reso l Unione europea e alcuni dei suoi Stati membri pionieri anche nella regolazione del carbon trading, con un chiaro orientamento ad assimilare il mercato del carbonio al mercato finanziario piuttosto che al mercato delle commodity energetiche. 38 Banca Mondiale - Carbon Finance Unit, State & Trands of the Carbon Markets, Volume of global carbon market to grow by 14% this year Point Carbon 25/03/2013

59 I. I segmenti del mercato globale del carbonio Poiché il mercato del carbonio nasce da sistemi regolatori per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra, siano essi legalmente vincolanti in uno o più Paesi o volontariamente stabiliti tra privati, esso è per sua natura segmentato in modo speculare a questi. Tutti i sistemi di trading di permessi di emissione istituiti ad oggi hanno definito proprie quote o crediti validi per compensare 1 tonnellata di CO 2 equivalente 40. Nonostante questa standardizzazione nominale, ciascun sistema accetta solo la propria quota o credito di riferimento ai fini dell adempimento degli obblighi previsti, salvo in presenza di accordi specificamente normati. Ciò sia in virtù di differenze, spesso sostanziali, nel rigore delle regole di monitoraggio e verifica delle emissioni da compensare, sia per motivi politici legati alla volontà dei governi di gestire secondo propri criteri gli obblighi che assoggettano industria e settore energetico. 58 Figura 24: Stato del mercato del carbonio nel mondo Fonte: World Bank Mapping carbon pricing initiatives 2013 (marzo 2013) 40 Tonnellata metrica di CO 2 il cui valore di riscaldamento atmosferico è definito dall Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ed usato come riferimento per gli altri sei gas con effetto climalterante costituenti oggetto del Protocollo di Kyoto: oltre all anidride carbonica (CO 2 ), il metano (CH 4 ), l ossido di azoto (N 2 O), idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PFC), esafloruro di zolfo (SF 6 ).,al 2013 è incluso nel sistema ONU anche il trifluoruro di azoto (NF 3 ).

60 Ogni tipo di quota non fungibile alle altre ha quindi un mercato a sé, con un proprio segnale di prezzo per una stessa tonnellata di CO 2 equivalente, e propri livelli di liquidità, rischio, volumi di scambio e così via. Le caratteristiche e le potenzialità di questi mercati dipendono da molti fattori, in primis le dimensioni del sistema regolatorio che li genera, ma anche il livello di apertura alla partecipazione di diverse categorie di soggetti economici. I.1 Mercato internazionale delle Kyoto unit Il mercato delle carbon commodity nate dal Protocollo di Kyoto è probabilmente il segmento più internazionale dell intero mercato del carbonio. Ad esso sono riconducibili le transazioni di quote di emissione consentite ai Paesi industrializzati (Assigned Ammaunt Units AAU), i crediti di emissione generati da progetti di riduzione delle emissioni in Paesi in via di sviluppo e nelle economie in transizione (Certified Emissions Reductions - CER, Emissions reductions Units ERUs) e i cosiddetti crediti derivanti dalla gestione forestale e del suolo (Removal Units RMU, l-cer e t-cer forestali, etc.). 59 Come dimostrano anche i dati pubblicati nel tempo da Banca Mondiale (cfr. Tabella 9: Evoluzione del mercato del carbonio ( )), per quanto numerose e per lo più fungibili tra loro, queste commodity non hanno dato origine ad un mercato particolarmente liquido e trasparente come sarebbe stato auspicabile al fine di creare un prezzo internazionale di riferimento per le emissioni. Ciò, soprattutto per via dei limiti che il Protocollo di Kyoto ha mostrato nel tempo, ma anche in virtù del fatto che i governi principali operatori di questo mercato hanno fatto scelte diverse dal trading per adempiere ai propri obblighi di riduzione delle emissioni. L unica eccezione è costituita dal mercato internazionale di crediti da progetto, ed in particolare dei CER. Questo segmento del mercato si è sviluppato a partire dalla fine degli anni 90 grazie ad alcuni governi, incluso quello italiano, che, attraverso istituzioni finanziarie internazionali e fondi specializzati (c.d. carbon fund), hanno cominciato ad investire in progetti nei Paesi in via di sviluppo per acquistare crediti di emissione. Questo tipo di iniziative ha dato il via al cosiddetto mercato primario dei crediti di emissione, costituito da tutte le transazioni per l acquisto diretto di crediti direttamente dagli sviluppatori di progetti di riduzione dei gas serra. Questo segmento del mercato non ha mai espresso un segnale univoco e significativo di prezzo per i crediti, in parte per la natura bilaterale e riservata della maggior parte delle transazioni, per lo più gestite attraverso contratti di compra-vendita a lungo termine; in parte perché le quotazioni dei crediti erano estremamente variabili, in base alle valutazioni di rischio legate all affidabilità degli sviluppatori dei progetti, dei paesi ospitanti, alle tipologie specifiche di progetti, etc. BOX: Mercato primario vs mercato secondario Solitamente in finanza il mercato primario è il luogo in cui vengono emessi titoli nuovi (ovvero dove avviene la creazione di un attività finanziaria), mentre il mercato secondario è il luogo in cui circolano titoli di vecchia emissione (ovvero dove avviene lo scambio).

61 In altri termini il mercato primario soddisfa le esigenze di finanziamento, perché è a questo segmento che ci si rivolge per reperire risorse finanziarie fresche, mentre il secondario quelle di liquidità, in quanto offre la possibilità, a chi ha acquistato attività finanziarie sul primario, di poterle liquidare. Un impresa che ha bisogno di ottenere risorse liquide per poter realizzare investimenti, ad esempio in impianti e macchinari, emette delle obbligazioni a lunga scadenza. Se non esistesse il mercato secondario, il rapporto sarebbe bloccato fino alla scadenza del contratto. Difficilmente quindi un risparmiatore sarebbe disposto a prestare nel mercato primario, perché non avrebbe la possibilità di smobilizzare la propria posizione senza costi fino al termine del contratto. La presenza di un mercato secondario liquido permette invece di vendere quando si vuole la quantità di titoli precedentemente acquistati, senza sostenere costi elevati. Si supera così il principio d irreversibilità di una transazione finanziaria. Tra 2005 e 2009, a valle del lancio dell EU ETS e della sua apertura al riconoscimento dei CER ed ERU per l adempimento degli obblighi da parte degli operatori europei, il mercato primario dei crediti di emissione ha cominciato ad attrarre un numero sempre maggiore di investitori privati, tanto che nel 2010 risultavano attivi quasi un centinaio di un veicoli finanziari specializzati (principalmente carbon fund) Contestualmente, hanno preso l avvio scambi di tipo diverso, slegati dal passaggio di proprietà tra produttori di crediti e investitori, e finalizzati all approvvigionamento garantito degli operatori interessati ai crediti ai fini dell adempimento dei propri obblighi. Si trattava di passaggi di proprietà di crediti spot o a termine, spesso anche tra soggetti senza alcuna relazione diretta né con i produttori né con i consumatori finali, e sempre di più attraverso piattaforme elettroniche volte a facilitare l incontro tra domanda e offerta. L insieme di queste transazioni per analogia con il mercato finanziario, viene comunemente denominato mercato secondario dei crediti di emissione ed è il luogo che ha favorito lo sviluppo di forme di contrattazione più evolute. Esso coinvolge operatori internazionali, sebbene, soprattutto a valle del ridimensionamento del campo di applicazione del Protocollo di Kyoto post-2012, il principale traino resti il mercato europeo del carbonio legato all EU ETS. I.2 Mercato europeo del carbonio La Direttiva europea che ha istituito l EU ETS, ha dato contestualmente vita alla commodity europea del carbonio la European Union Allowance (EUA) diritto di emissione pari a 1 tonnellata di CO 2 equivalente, riconosciuta dalle autorità europee per l adempimento degli obblighi del Sistema. Attorno a queste quote si è rapidamente sviluppato un mercato, che nel giro di pochi anni è diventato il principale segmento del mercato globale del carbonio. Già nel 2003, la fiducia in un cap ambizioso nell ambito dell EU ETS aveva portato all avvio delle contrattazioni, prima ancora dell inizio della fase pilota ( ), con quotazioni delle EUA anche intorno ai 20/30. L anno successivo, con l entrata in vigore della cosiddetta Direttiva Linking (Dir. 2004/101/CE) e l apertura agli operatori europei della possibilità di utilizzare anche i crediti di emissione Kyoto (CER, ERU), la domanda europea di quote e crediti di emissione aveva ulteriormente aumentato il 41 Environmental Finance, Carbon Funds 2009/2010

62 suo peso, diventando già a metà del 2005 il motore primo del mercato del carbonio a livello globale anche nella formazione del prezzo di CER ed ERU. Poiché l EU ETS ha previsto fino al 2012 l assegnazione gratuita delle quote agli operatori sulla base delle emissioni storiche, il mercato europeo del carbonio si è sviluppato inizialmente come mercato secondario ovvero come luogo di scambi, spot o a termine, tra operatori in deficit o surplus di quote. Questo mercato ha garantito per circa otto anni: il formarsi di un prezzo di riferimento per il carbonio, la possibilità per gli operatori di generare risorse finanziarie, a partire dagli asset avuti a titolo gratuito, per fare investimenti di efficientamento e riduzione delle emissioni nei propri impianti, 61 il progressivo sviluppo di servizi specializzati nella gestione finanziaria dei carbon asset. Da fine 2012, con l avvio delle aste a titolo oneroso da parte dei governi per il collocamento agli operatori di quasi il 50% delle quote annualmente in circolazione nel Sistema, il mercato europeo del carbonio ha rapidamente sviluppato un segmento primario, che ad oggi è il principale punto di riferimento per la definizione del prezzo europeo del carbonio. L utilizzo delle aste come principale strumento di assegnazione dei permessi di emissione ha aumentato la trasparenza complessiva del mercato europeo. Allo stesso tempo, ha contribuito ad aumentare la funzionalità del mercato secondario come strumento di approvvigionamento per i soggetti più piccoli e meno strutturati, per i quali la partecipazione alle aste non sarebbe una strategia efficiente. Inoltre, grazie ad una regolazione delle aste europee costruita in modo da favorire l allineamento tra i prezzi che si formano su mercato primario e secondario, l introduzione delle aste ha rafforzato complessivamente il segnale di prezzo del carbonio in Europa (cfr. II La regolazione dei mercati del carbonio). Il 2012 è stato anche l anno di ingresso nell EU ETS dell aviazione civile, per la quale l Unione europea ha creato una commodity carbon specifica European Unione Alllowances Aviation, EUA A solo parzialmente fungibile alle EUA, in quanto le EUA possono essere utilizzate al posto delle EUA A dagli operatori aerei ma non viceversa. Questo nuovo strumento di compliance avrebbe potuto portare alla nascita di un nuovo segmento del mercato, il cui sviluppo si è però arrestato a causa delle traversie regolatorie del settore dell aviazione (cfr. Rapporto Aste III trimestre 2013 ). Le uniche aste di quote EUA A sono avvenute a ottobre 2012 sulla piattaforma tedesca, successivamente le aste di quel tipo di quote sono state sospese. Gli scambi di quote EUA A sul mercato secondario sono stati un numero molto limitato, e comunque si sono sostanzialmente fermati dopo la Decisione Stop the Clock che ha portato alla sospensione della compliance per la maggior parte degli operatori aerei. Sebbene le prime contrattazioni avessero dato un segnale di prezzo abbastanza omogeneo a quello delle EUA, non ci sono elementi ad oggi per valutazioni quantitative di questo segmento del mercato.

63 I.3 Altri mercati regionali del carbonio Sulla scia dei meccanismi di mercato del Protocollo di Kyoto e seguendo l esempio dell EU ETS, molti Paesi o entità subnazionali hanno deciso di implementare propri sistemi di mercato come strumento per la riduzione domestica delle emissioni di gas ad effetto serra. Questo non solo nei Paesi di storica industrializzazione, da tempo impegnati nella lotta ai cambiamenti climatici, ma anche in molti Paesi emergenti che sono oggi tra i maggiori emettitori di gas climalteranti, in primis la Cina. Al 2013, almeno 35 Paesi, 11 entità sub-nazionali negli Stati Uniti ed in Canada e 7 città e province in Cina partecipano o stanno definendo propri programmi di emissions trading. Figura 25: Dimensioni sistemi di emissions trading regionali in termini di emissioni coperte (in MtCO2) 62 Fonte: Elaborazione GSE su dati World Bank Mapping carbon pricing initiatives 2013 Ciascuno di questi sistemi, dotato delle proprie regole e dei propri tipi di quote di emissione non fungibili a quelle degli altri, ha dato vita ad un nuovo segmento del mercato globale del carbonio. Seppure geograficamente molto estesi, essi pesano sul totale del mercato individualmente meno dell EU ETS, da un lato perché regolano un volume più limitato di emissioni, dall altro perché sono meno interconnessi a livello internazionale e comunque ad uno stadio più preliminare di sviluppo delle attività di trading. Questa situazione si sta progressivamente riflettendo nel dibattito politico multilaterale e in particolare nella proposta di creare un framework che consenta l integrazione volontaria di questi diversi approcci a livello internazionale, riducendo il trading di emissioni ad uno tra i molteplici strumenti della lotta al global warming.

64 I.4 Il mercato volontario del carbonio Accanto ai meccanismi regolatori trainati dallo schema del Protocollo di Kyoto, l attenzione internazionale alla lotta ai cambiamenti climatici ha stimolato anche la sensibilità dell opinione pubblica e dei consumatori sul tema. Sempre più aziende, seppure non vincolate da schemi cap and trade, si impegnano a compensare le proprie emissioni su base volontaria, utilizzando a questo fine certificati di riduzione delle emissioni generati al di fuori dei sistemi regolatori. Questi certificati in generale non rispondono agli standard internazionali di Kyoto, né quelli definiti dagli schemi regionali di natura governativa. In alcuni caso sono basati su protocolli molto rigorosi dal punto di vista ambientale, in altri non rispettano criteri di rigore e addizionalità, e quindi non necessariamente offrono garanzie di risultato in termini di riduzione delle emissioni climalteranti. 63 Essi hanno comunque dato origine ad un mercato il cosiddetto mercato volontario del carbonio - i cui operatori sono da un lato i soggetti che sviluppano progetti e rilasciano certificazioni, dall altro aziende interessate ad acquisire le certificazioni come strumento di green marketing. Non ci sono dati organici sui prezzi che si formano su questo segmento del mercato ma stando ad alcuni operatori specializzati le quotazioni raggiungerebbero anche i 7-10 US$ a certificato per le riduzioni generate da progetti più pregiati. Lo standard di certificazione maggiormente utilizzato per la generazione di quote sul mercato volontario è il Volountary Carbon Standard lanciato nel 2007 su iniziativa di The Climate Group (TCG), International Emissions Trading Association (IETA) e del World Economic Forum Global Greenhouse Register (WEF). Per aggiungere valore ai propri offset è stato creato anche il Gold Standard, un bollino di qualità da aggiungere ai più accreditati standard tecnici, creato da una Fondazione indipendente appoggiata da 56 ONG che viene conferito solo a progetti ad alto valore aggiunto di sviluppo e nei settori di efficienza energetica e rinnovabili. II. La regolazione dei mercati del carbonio Pur essendo interamente di origine regolatoria, il trading di quote e crediti di emissione non ha una sua regolazione specifica a livello internazionale. Analogamente, la maggior parte dei sistemi di emissions trading regionali è nata senza norme prescrittive per la compravendita delle quote (chi può vendere o comprare, su quali piazze di mercato, attraverso quali tipologie di contratti, con quali garanzie, etc.). Gli scambi, perciò, sono stati regolati inizialmente in base alla legislazione nazionale in cui avvenivano, anche a seconda di come le quote e il loro commercio erano qualificati all interno di ciascun sistema normativo (beni mobili, beni immateriali, strumenti finanziari, etc.). Con il tempo e l insorgere di nuove problematiche ed esigenze, alcuni Paesi si sono attrezzati per dare una regolazione specifica al proprio mercato del carbonio. L Unione europea per prima ha riscontrato una forte esigenza di regolazione del mercato, proprio in virtù della maggiore articolazione e sviluppo delle attività di trading all interno dei suo Stati membri.

65 Alcuni Paesi membri avevano provveduto già negli anni tra 2005 e 2010 a dotarsi di una propria regolazione nazionale per la compravendita di titoli di emissione, europei e non. Ad eccezione della Francia, che ha scelto una regolazione mista tra mercato dei prodotti energetici e mercato finanziario, la maggioranza degli Stati che ha fatto questa scelta ha assimilato il trading di quote di emissione, e più in generale il trading di titoli ambientali, al mercato finanziario (tra gli altri, Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Regno Unito). Una regolazione europea armonizzata è invece stata introdotta a partire dal 2011, limitatamente al mercato primario con l entrata in vigore del Regolamento UE 1031/2010 (Regolamento Aste). Il Regolamento stabilisce norme molto prescrittive per il collocamento all asta delle quote di emissione da parte degli Stati membri, frutto anche di un negoziato svoltosi in anni molto critici per il mercato europeo del carbonio a causa del proliferare delle frodi carosello derivanti da un trattamento IVA delle quote disomogeneo tra Stati membri. 64 Il Regolamento Aste, oltre a garantire la prevedibilità del collocamento delle quote (calendario aste predeterminato annualmente, modalità per l annullamento delle sessioni d asta, etc), limita la partecipazione alle aste ad alcune categorie di soggetti, ma soprattutto assoggetta lo svolgimento delle aste alla regolazione prevista per i mercati finanziari. Sebbene il Regolamento preveda la possibilità di svolgere le aste su piattaforme diverse, per favorire lo sviluppo competitivo dei servizi d asta, allo stesso tempo impone che esse siano gestite da mercati regolamentati ai sensi della normativa europea sui mercato finanziari, e nel rispetto della normativa europea anti-riciclaggio. I partecipanti alle aste devono superare un serio processo di Know your costumer check da parte dei gestori delle piattaforme d asta e gli stessi processi di collocamento sono codificati in modo estremamente prescrittivo, sia per quanto riguarda i contratti di vendita, sia per quanto concerne le modalità per la formazione del prezzo. Sebbene il Regolamento europeo sia direttamente applicabile in tutti gli Stati membri, ci sono alcuni aspetti che necessitano l adeguamento della legislazione nazionale per consentire a tutti i soggetti individuati dal Regolamento la partecipazione alle aste. Questo sta creando asimmetrie soprattutto tra operatori finanziari e trader di Stati membri diversi. Stando ai dati pubblicati dalla Commissione europea, a fine 2013 solo un numero limitato di Stati membri risultava dotato della normativa nazionale che consente l accesso alle aste ai soggetti che offrono servizi di gestione delle quote per conto terzi, in particolare banche e trader di energia. Si tratta di Austria, Germania, Danimarca, Estonia, Spagna, Francia, Lituania, Romania, Svezia e Regno Unito. Banche e operatori finanziari con sede nei Paesi che non hanno adeguato la propria normativa sono attualmente esclusi dal mercato primario. Questo stato di cose potrebbe essere superato con il completamento del processo di regolazione del mercato europeo del carbonio nel suo insieme. Già nel 2011, infatti, anche a valle dell esperienza fatta con il Regolamento Aste, le autorità europee si sono poste il problema di regolare il mercato secondario del carbonio nell ambito della revisione della Direttiva che regola i mercati finanziari (MiFID). L impatto sul mercato e soprattutto sugli operatori italiani di questa scelta meriterebbe un approfondimento specifico. Quanto agli altri sistemi regionali di emissions trading, quello californiano e il RGGI (entrambi negli USA) sono dotati di una regolazione per quanto riguarda il mercato primario, visto che entrambi gli schemi

66 prevedono sistemi d asta per il collocamento delle quote. Non risultano invece norme specifiche per il mercato secondario, che comunque ad oggi è ancora scarsamente sviluppato. Un approccio differente è invece stato scelto dalla Cina che, al fine di valutare l impatto di un sistema di emissions trading sul proprio territorio, ha avviato 7 schemi pilota locali (che dovrebbero essere pienamente attivi entro il 2014, cfr. BOX: ETS PILOTA IN CINA) Stando a quanto riportato dalle agenzie specializzate (i.e. Point Carbon), questi schemi pilota comprendono una regolamentazione molto forte delle attività di trading, che definisce in modo pervasivo: tipologia di contratto (solo spot); modalità di scambio; quantitativi scambiabili sulle piattaforme ufficiali di mercato e bilateralmente; soggetti partecipanti ai mercati. 65 III. Le piattaforme di scambio: volumi e valore dei mercati del carbonio Essendosi sviluppato senza una precisa regolamentazione che ne governasse gli scambi, il mercato del carbonio si è basato nella prima fase su transazioni bilaterali a mezzo di contratti non standardizzati. La necessità di far incontrare domanda e offerta, ha portato naturalmente ad una progressiva migrazione degli scambi di permessi di emissione verso piattaforme di scambio già operative nel campo delle commodity energetiche. L aumentare del volume degli scambi e l aumento degli operatori interessati, ha portato al proliferare di nuove piattaforme specifiche per il mercato dei permessi di emissione, alcune nate come semplici piattaforme informatizzate di incontro tra domanda e offerta, altre più strutturate, appoggiate spesso a mercati regolamentati, con conseguente efficientamento degli scambi e ad una prima fase di standardizzazione dei contratti. L introduzione dei sistemi d asta in alcuni schemi regolatori regionali, talvolta associati ad una specifica regolamentazione che norma le transazioni, ha portato nel tempo a spostare gli scambi del mercato secondario su piattaforme regolamentate. Ciò, soprattutto in Europa ha portato ad una concentrazione sempre maggiore del volume degli scambi su un numero limitato di piattaforme e ad una ulteriore standardizzazione dei contratti. BOX: Piattaforme regolamentate versus piattaforme non regolamentate Caratteristiche del mercato non regolamentato Un mercato mobiliare non regolamentato, spesso definito anche Over the Counter (OTC), è un luogo, fisico o virtuale, in cui gli operatori si incontrano al fine di collocare, scambiare o rimborsare valori mobiliari. L'assenza di regolamentazione riguarda il fatto che il funzionamento di tale mercato, i titoli e gli operatori ammessi non sono assoggettati alla disciplina specifica e alla autorizzazione delle Autorità di Vigilanza in materia di Mercati Regolamentati e non sono iscritti nell'apposito albo. Le modalità di contrattazione non sono standardizzate ed è possibile stipulare contratti "atipici". Allo stesso modo tali mercati risultano più rischiosi in quanto manca un responsabile che copra eventuali scoperti.

67 Caratteristiche del mercato regolamentato Secondo la disciplina europea un mercato regolamentato, spesso definito anche on exchange, rispetto al mercato OTC è un mercato che possiede i seguenti requisiti: 1. regolarità di funzionamento: gli scambi hanno luogo secondo modalità predefinite, sia per quanto riguarda i meccanismi di fissazione del prezzo, sia per quanto riguarda il pagamento e/o il trasferimento del bene oggetto dello scambio; 2. approvazione da parte dell autorità di vigilanza delle regole relative alle condizioni di accesso e alle modalità di funzionamento; 3. rispetto degli obblighi di trasparenza. Solitamente, su una piattaforma di mercato regolamentato, on exchange, gli scambi avvengono tramite un portale a cui i soggetti acquirenti o venditori si collegano e che gestisce le transazioni facendo un match tra domanda ed offerta 66 III.1 Le piattaforme di scambio del mercato europeo del carbonio L EU-ETS non è prescrittivo su tempistiche e modalità per il commercio delle quote di emissione tra operatori. Ai sensi della Direttiva 2003/87/CE, le imprese soggette agli obblighi possono commerciare le quote direttamente tra loro o avvalersi di un broker, una banca o altri intermediari. Prima dell avvio delle aste primarie, introdotte a partire dal 2012 con la riforma del Sistema avvenuta nel , gli scambi di quote EUA - ma anche di crediti internazionali CER ed ERU utilizzabili a fini di compliance nell ambito dell EU ETS - avvenivano over-the-counter o su piattaforme, alcune dedicate esclusivamente allo scambio di titoli del mercato del carbonio (tra cui Bluenext, GreenMarket Exchange, SENDECO 2, etc.), altre dedicate anche allo scambio di titoli energetici e contratti finanziari relativi ad altri mercati (tra cui ICE, EEX, GME, etc.). Il bisogno di garanzie ed il valore economico assunto dalle quote ha portato progressivamente il settore privato ad avvalersi sempre più delle piattaforme di scambio, che hanno eroso pian piano la quota di scambi over-the-counter. Si trattava principalmente di una dozzina tra mercati regolamentati, multilateral trading facility (MTF) e semplici sistemi internet-based di negoziazione, che nella prima decade degli anni 2000 hanno gestito la gran parte degli scambi del mercato secondario europeo del carbonio (cfr. Tabella 10: Piattaforme di scambio attive a livello europeo nel Giugno 2011). Alcune piattaforme si erano guadagnate già nel 2011 una significativa quota degli scambi. Si registrava infatti un elevata concentrazione di mercato che vedeva ICE e Bluenext leader rispettivamente nelle contrattazioni di futures e spot, con quote di mercato superiori al 50% nei rispettivi segmenti. L entrata in vigore del Regolamento Aste, che ha reso obbligatoria la selezione di mercati regolamentati per la gestione delle aste primarie di quote EUA ed EUA A, ha portato alla chiusura la maggior parte delle piattaforme non regolamentate, per le quali la barriera normativa veniva ad aggiungersi alle difficoltà derivanti dal proliferare delle frodi carosello Direttiva 2009/29/CE 43 Il GME, nel dicembre del 2010, ha sospeso l operatività del Mercato delle Unità di Emissione dei gas a effetto serra in considerazione degli andamenti anomali delle negoziazioni rilevati nelle ultime sessioni di mercato ed, in particolare, dei presunti comportamenti irregolari o illeciti.

68 Successivamente, in conseguenza della scelta centralizzatrice operata dagli Stati membri, che ha portato alla concentrazione delle aste dei 28 Stati membri più quelle dei tre Paesi EFTA su due soli mercati regolamentati (ICE, EEX) 44, anche la maggior parte degli scambi del mercato secondario ha finito per concentrarsi su quelle due piattaforme con un drastico ridimensionamento del mercato per gli altri soggetti ancora operanti. Tabella 10: Piattaforme di scambio attive a livello europeo nel Giugno 2011 ICE Futures Europe Nome Nazione Tipologia di mercato Tipologia di prodotti/contratti UK Opera sul mercato inglese dell'energia. E' regolamentato dalla Dir. MiFID. Offre contratti di tipo Futures con riferimento a crediti EUA, CER ed ERU. Stato attività nel 2011 OPERATIVO Stato attività nel 2013 OPERATIVO 67 European Energy Exchange DE Opera sul mercato tedesco dell energia e sul mercato della CO2. E' regolamentato dalla Dir. MiFID. Offre contratti di tipo Futures (crediti EUA e CER) e Spot (crediti EUA). OPERATIVO OPERATIVO NASDAQ OMX Commodities NO Opera sul mercato norvegese dell energia e sul mercato della CO2. E' regolamentato dalla Dir. MiFID. Offre contratti di tipo Futures e Spot con riferimento a crediti EUA e CER. OPERATIVO OPERATIVO Greenmarket Exchange DE Opera sul mercato tedesco dell energia e sul mercato della CO2.. Non è chiaro se sia regolamentato dalla Dir. MiFID. Offre contratti di tipo Spot con riferimento a crediti EUA e CER. OPERATIVO CESSATA ATTIVITA CO2 Eurex Exchange DE Opera sul mercato tedesco dell energia e sul mercato della CO2. E' regolamentato dalla Dir. MiFID. Offre contratti di tipo Futures con riferimento a crediti EUA e CER. OPERATIVO ACQUISITO (ICE) Bluenext FR Opera sul mercato della CO2. E' regolamentato dalla Dir. MiFID. Offre contratti di tipo Futures (crediti EUA e CER) e Spot (crediti EUA, CER, ERU). OPERATIVO CHIUSO Climex NL Opera sul mercato olandese dell energia e sul mercato della CO2. Non è regolamentato dalla Dir. MiFID. Offre contratti di tipo Spot con riferimento a crediti EUA e CER. OPERATIVO SPOSTATI SU MERCATO VOLONTARIO Energy Exchange Austria AU Opera sul mercato austriaco dell energia e sul mercato della CO2. Non è regolamentato dalla Dir. MiFID. Offre contratti di tipo Spot con riferimento ai soli crediti EUA. OPERATIVO CESSATA ATTIVITA CO2 Polish Power Exchange PL Opera sul mercato polacco dell energia e sul mercato della CO2. Non è regolamentato dalla Dir. MiFID. Offre contratti di tipo Spot con riferimento ai soli crediti EUA. OPERATIVO SOLO OTC Sendeco2 ES Opera sul mercato della CO2. Non è regolamentato dalla Dir. MiFID. Piattaforma elettronica di negoziazione per EUA e CER. IN ATTESA DI LANCIO IN ATTESA DI LANCIO 44 Nel 2012 la Commissione europea e gli Stati Membri, attraverso un joint procurement agreement hanno individuato EEX come piattaforma temporanea transnazionale per la messa all asta delle quote di emissione. Germania e Regno Unito hanno invece optato per non aderire a questa piattaforma ed individuarne una propria. La Germania ha comunque scelto EEX per la gestione della sua piattaforma nazionale (diventata definitiva nel 2013), mentre il Regno Unito ha scelto ICE. A seguito di queste designazioni, Bluenext, piattaforma leader nelle contrattazioni di contratti spot, ha cessato in via definitiva l attività (a partire dal 5 dicembre 2012).

69 Nome Nazione Tipologia di mercato Tipologia di prodotti/contratti Stato attività nel 2011 Stato attività nel 2013 Carbon Trade Exchange UK Opera sul mercato volontario della CO2. Non è regolamentato dalla Dir. MiFID. Offre contratti di tipo Spot con riferimento al mercato volontario dei crediti di emissione. OPERATIVO SOLO MERCATO VOLONTARIO GreenX UK Opera sul mercato della CO2 E' regolamentato dalla Dir. MiFID Offre contratti di tipo future con riferimento a EUA, CER, ERU OPERATIVO ACQUISITA (CME) GME IT Opera sul mercato italiano dell'energia e sul mercato della CO2. Non è regolamentato dalla Dir. MiFID. Offre contratti di tipo Spot con riferimento ai soli crediti EUA. SOSPESO in attesa di reverse charge IVA CESSATA ATTIVITA CO2 68 Fonte: Elaborazione GSE, 2011 A circa due anni dall entrata in vigore del Regolamento Aste, le transazioni di quote del EU ETS avvengono quasi interamente su ICE ed EEX, e in una piccola percentuale sulle piattaforme di NASDAQ OMX e NYMEX. ICE e EEX insieme pesano per oltre il 99% dei volumi di scambio sul mercato. ICE, operatore dominante nel segmento dei prodotti a termine, pesa da solo per oltre il 90% degli scambi. Figura 26: Market share Future e Spot EUA-CER-ERU Gennaio 2014 Fonte: ICE Gennaio 2014 BOX: Tipologia di contratti I contratti utilizzati per il commercio di permessi di emissioni sono diversi a seconda di quale piattaforma di contrattazione si stia utilizzando, ma sono andati progressivamente standardizzandosi, per lo più in formato elettronico, su un numero limitato di tipologia. I contratti attualmente trattati sulle piattaforme EEX e ICE sono riconducibili a: - contratti spot, assimilabili ai contratti utilizzati sui mercati energetici primari: consentono di acquistare un certificato istantaneamente, ovvero con consegna contestuale allo svolgimento della contrattazione; - tipologie di contratto assimilate agli strumenti finanziari:

70 * «contratti a termine ordinari (futures)»: con consegna ad una data futura prestabilita e pagamento in contanti della reintegrazione del margine di garanzia a fronte di fluttuazioni del prezzo delle quote sul mercato nel periodo tra la data di acquisto e la data di consegna, * «contratti a termine assistiti (forwards)»; con consegna ad una data futura prestabilita e con reintegrazione dei margini di garanzia assistita da garanzie non pecuniarie. I Future e Forward sono molto simili ma presentano un importante differenza: i Future sono contratti standardizzati utilizzati nei mercarti regolamentati con una clearing house che copre eventuali default, mentre i Forward sono accordi privati tra due parti e per tali motivi non sono particolarmente rigidi nei termini e nelle condizioni (per questo utilizzati OTC). Storicamente il Forward è stato il primo tipo di contratto introdotto ed utilizzato fin dall inizio dello Schema EU-ETS. Seppure in volumi minori, le piattaforme scambiano anche opzioni, che possono avere le caratteristiche di contratti forward o future, ma sono facoltativi, ovvero acquistando tale titolo si ottiene il diritto di acquistare/vendere (rispettivamente call/put) il sottostante a un prezzo fissato (strike price) solo qualora si ritenga conveniente farlo, in base delle condizioni di mercato al momento della scadenza. Dall ottobre 2006 esistono opzioni sia call che put relative ai certificati EUA/CER e anche ai relativi forward. Future e forward, così come le opzioni, sono derivati delle quote e sono utilizzati a fini di copertura (hedging,) cioè come forma di assicurazione contro i possibili rischi del mercato, oppure a fini speculativi con lo scopo, cioè, di ottenere profitti economici sfruttando la loro volatilità. La maggior parte dei prodotti a termine scambiati sul mercato secondario europeo del carbonio hanno termine di consegna a dicembre. I più liquidi sono quelli con maturità a dicembre dell anno in cui vengono scambiati ma, in risposta alle esigenze di hedging in particolare delle utility energetiche, ci sono prodotti che consentono di comprare e vendere a termine con scadenze fino a dicembre

71 Tabella 11: Contratti offerti e scambiati su EEX EU ETS: rapporto sull andamento delle aste di quote di emissione italiane 2013 Codice Piattaforma Tipologia Mercato N allowances Periodo di contrattazione Consegna EUA Primary Auction Spot EUA EEX Asta Primario 500 EUAs Secondo calendario aste Giornaliera EUAA Primary Auction EUAA EEX Asta Primario 500 EUAAs Secondo calendario aste Giornaliera ERU Futures F2CR EEX Derivato Secondario ERUs 8 18 Dicembre di ogni anno fino al 2020 CER Futures MidDec FERU EEX Derivato Secondario CERs 8 18 Dicembre di ogni anno fino al 2020 EUA Futures MidDec F2EA EEX Derivato Secondario EUAs 8 18 Dicembre di ogni anno fino al 2020 EUA Futures FEUA EEX Derivato Secondario EUAs 8 18 Dicembre di ogni anno fino al 2020 EUAA Futures EEX Derivato Secondario EUAs 8 18 Dicembre di ogni anno fino al 2020 EU Emission Allowance EUA EEX Spot Secondario EUAs 8 18 Immediata Green Certified Emission Reductions Grey Certified Emission Reductions Tabella 12: Contratti offerti e scambiati su ICE GREC EEX Spot Secondario CERs 8 18 Immediata DCER EEX Spot Secondario CERs 8 18 Immediata Codice Piattaforma Tipologia Mercato N allowances Periodo di contrattazione Consegna EUA UK acution daily Futures ICE Asta Primario 500 EUAs Secondo calendario aste Giornaliera EUAA UK auction daily futures ICE Asta Primario 500 EUAAs Secondo calendario aste Giornaliera ERU Futures ICE Future Secondario ago-18 Marzo, giugno, settembre fino al 2015 e dicembre fino al CER Futures ICE Future Secondario ago-18 CER daily Futures ICE Future Secondario ago-18 EUA daily Futures ICE Future Secondario Giornaliera EUA Futures ICE Future Secondario Continua Marzo, giugno, settembre fino al 2016 e dicembre fino al 2020 EUAA Futures ICE Future Secondario EUAAs 8 18 Ad un mese predeterminato CER Futures options CER ICE Options Secondario CERs ago-18 Marzo, giugno, settembre fino al 2015 e dicembre fino al 2020 EUA Future Options C ICE Options Secondario CERs ago-18 Marzo, giugno, settembre fino al 2016 e dicembre fino al 2020 ERU Future Options ERU ICE Options Secondario CERs ago-18 Marzo, giugno, e dicembre 2014 e dicembre

72 Figura 27: Evoluzione dei volumi di scambio on-exchange sulle principali piattaforme ( )* RISERVATO 71 Fonte: Elaborazione GSE su dati Point Carbon * Note: - prima di giugno 2009, Point Carbon fornisce solo dati aggregati (Historic Exchange Volume) - ECX è di fatto la piattaforma carbon di ICE (da cui è stata acquisita nel 2011).

73 III.2 Le piattaforme dei mercati extra-europei del carbonio Tra gli schemi regionali di cap and trade extra-ue, il Regional Greenhouse Gas Initiative (RGGI) e lo schema della California sono, ad oggi, gli unici sistemi che hanno dato vita a mercati secondari del carbonio ove le quote di emissione sono scambiate anche su piattaforme regolamentate (ICE e NYMEX). La loro dimensione ed il livello di sviluppo non siano paragonabili a quelli del mercato europeo, e anche per questo i dati disponibili sono pochi e frammentati. Per quanto riguarda il RGGI stando ai dati pubblicati dal sorvegliante d asta, l 81% delle quote messe all asta dal 2008 al 2013 sono state acquistate da operatori soggetti a compliance e loro affiliati. 72 Figura 28: Risultati aste di quote programma RGGI ( ) Fonte: Elaborazione GSE su dati RGGI

74 BOX: RGGI 45 Il RGGI, nata inizialmente da un accordo informale del 2003 tra i governatori degli Stati americani del Connecticut, Delaware, Maine, Massachusetts, New Hampshire, New Jersey, New York, Rhode Island e Vermont sulla possibilità di introdurre un sistema di mercato per ridurre le emissioni di CO 2 da parte dei grandi produttori industriali. Dopo un lungo processo di armonizzazione dei regolamenti di ciascun Stato partecipante, il primo periodo di compliance del RGGI ha avuto inizio il primo gennaio del 2009 per i nove Stati promotori a cui si era aggiunto anche il Maryland nel Il New Jersey è uscito dal RGGI nel Il RGGI è un sistema di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra del tipo cap-and-trade, che copre le emissione di produttori di energia elettrica da combustibili fossili con generatori di capacità superiore ai 25MW. Le quote di emissione vengono allocate attraverso aste regionali a scadenza quadrimestrale i cui proventi sono destinati a progetti di efficientamento energetico e per l implementazione e la diffusione delle tecnologie rinnovabili. Oltre alle quote di emissione messe all asta, gli operatori soggetti al sistema possono utilizzare ai fini di compliance offset derivanti da progetti di riduzione delle emissioni o CSS in settori al di fuori di quello della produzione elettrica. 73 Inizialmente, un parte consistente del mercato secondario delle quote di emissione del RGGI (RGA) veniva scambiata attraverso la piattaforma del Chicago Climate Future Exchange, sussidiaria americana per il trading di prodotti derivati dalle emissioni di gas ad effetto serra di ICE, che ha però concluso la sua attività a febbraio del Da allora, i contratti derivati dalle RGA sono ancora scambiabili sui mercati regolamentati di ICE e NYMEX, ma hanno volumi di trading irrisori. Figura 29: Prezzo medio scambi contratti RGA su Chicago Climate Future Excange ( ) Fonte: Elaborazione GSE su dati Point Carbon La maggior parte degli scambi di RGA sul mercato secondario avvengono oggi attraverso transazioni over the counter e, a parte alcune informazioni sul prezzo offerto e prezzo domandato pubblicate da Point 45

75 Carbon ed elaborate sulla base delle informazioni raccolte da un pool di broker, non vi sono dati disponibili, specie rispetto ai volumi effettivamente scambiati. Figura 30: Andamento prezzi di domanda-offerta contratti RGA forward 2014 scambiati OTC 74 Fonte: Elaborazione GSE su dati Point Carbon BOX: CAP AND TRADE IN CALIFORNIA Nel 2013 è iniziato il primo periodo di compliance per gli operatori soggetti all ambizioso sistema di cap and trade della California. La maggior parte delle quote di emissione (CCA) sono state distribuite gratuitamente alle industrie vulnerabili (di cui fanno parte anche le raffinerie) e ai produttori di elettricità, ma il programma prevede che, col passare del tempo, le quote distribuite gratuitamente diminuiscano fino a raggiungere il 50% 46. Il resto delle quote di emissione è messo a disposizione degli operatori attraverso un sistema di aste pubbliche. Il regolamento aste delle CCA prevede che, benché le aste siano aperte anche ad entità non facenti parte dei settori coperti dal Sistema, ciascuno di questi possa acquistare quote per un massimo del 4% del quantitativo totale messo all asta in ogni sessione, mentre per gli operatori coperti il limite è del 15%, ad eccezione delle utility del settore elettrico il cui limite è al 40%. A differenza delle quote di emissione appartenenti agli altri schemi governativi di emissions trading, il sistema californiano ha fatto registrare nel 2013 prezzi che hanno oscillato tra gli 11 ed i 16 US$ per tco 2 eq. Questi livelli di prezzo sono, in parte, causati da un cap di emissioni più stringente rispetto a quello attuale dell EU ETS, essendo basato su emissioni storiche verificate e tenendo conto anche della crisi economica, e quindi da una domanda per compliance più forte, ma anche dall introduzione per le quote messe all asta di un price floor crescente. Il sistema californiano ha dato origine ad un mercato primario, costituito dalle aste pubbliche di permessi CCA, e ad un mercato secondario, i cui scambi avvengono in parte sulle piattaforme regolamentate di ICE e NYMEX ed in parte in transazioni OTC. Purtroppo non ci sono informazioni pubbliche sull entità dei volumi scambiati, ma solo sui prezzi. 46 IETA

76 Contratti derivati a termine con scadenza a partire dal 2013 hanno iniziato a circolare già dal 2011, con prezzi intorno ai 20 US$. Il valore delle quote è andato abbassandosi all approssimarsi dell inizio effettivo del primo periodo di compliance (2013) per assestarsi su valori di poco superiori ai 10 US$, prezzo base stabilito per tonnellata di CO 2 per le aste nel Lo schema prevede che il prezzo base aumenti del 5% l anno più inflazione. Figura 31: Andamento prezzi contratti a termine 47 CCA scambiati su ICE ( ) 75 Fonte: Elaborazione GSE su dati ICE BOX: ETS IN NUOVA ZELANDA Il sistema di scambio di emissioni della Nuova Zelanda (NZ ETS) ha iniziato la sua attività nel 2008 come metodo per raggiungere gli obiettivi di riduzione sottoscritti dalla nazione nel contesto del Protocollo di Kyoto. Il cap viene ridefinito ogni 5 anni ma non pone un limite assoluto alle emissioni domestiche poiché gli operatori possono utilizzare un quantitativo illimitato di crediti internazionali ai fini di compliance. I crediti internazionali ammessi sono ERU, CER ed RMU anche se vi sono delle limitazioni qualitative su tali crediti simili a quelle dell EU ETS. La disponibilità di crediti internazionali a prezzi irrisori ha fatto sì che il prezzo delle quote neozelandesi (NZU) sia crollato dai quasi 20 NZ$ di due anni fa a circa 3 NZ$ attuali (circa 1,80 ). Il Sistema prevede la possibilità che parte delle NZU venga distribuita a titolo oneroso attraverso aste governative, ma ad oggi, nessun asta è stata effettuata né è in programma. Alcune quote vengono distribuite gratuitamente alle industrie dei settori esposti al commercio internazionale e a quelle afferenti ai settori forestali e della silvicoltura. Inoltre, per evitare che il prezzo delle quote raggiunga livelli troppo elevati, i partecipanti al NZ ETS possono acquistare le quote dal governo al prezzo fisso di 25 NZ$ l una, che poiché ogni unità può essere utilizzata per la compliance di 2 tco 2 eq equivale a dire che il prezzo massimo per tco 2 eq è di 12,5 $NZ. Il sistema di emissions trading della Nuova Zelanda è fortemente condizionato dalla possibilità di acquistare quote ad un prezzo fisso dal governo e, a partire dal 2012, dalla possibilità illimitata di utilizzo di crediti internazionali che ha fatto crollare il valore delle quote. Allo stato attuale del mercato il prezzo 47 Il prezzo è stato ottenuto come la media dei prezzi dei contratti a termine scambiati su ICE con maturità al 2013,2014 e 2015.

77 governativo e le quotazioni di CER ed ERU intorno a 0,5 costituiscono rispettivamente il price cap e il price floor nel Sistema. Oltre che over-the-counter, le quote neozelandesi possono essere scambiate su due piattaforme elettroniche non regolamentate: Carbon Match, lanciata nel 2011, e CommTrade, lanciata nel Entrambe le piattaforme ospitano lo scambio sia di contratti spot che a termine di NZU ma anche di crediti CER ed ERU. Figura 32: Andamento storico dei prezzi spot delle NZU 76 Fonte: CommTrade Figura 33: Volumi e prezzi NZU scambiati OTC ( ) Fonte: Elaborazione GSE su dati Point Carbon

78 BOX: ETS PILOTA IN CINA La Cina, il più grande emettitore di gas ad effetto serra del mondo, dopo anni di pianificazione ha iniziato a fare un timido passo verso la lotta al cambiamento climatico implementando una serie di sistemi di emissions trading locali in 7 dei maggiori comuni e province della nazione (Shenzhen, Guangdong, Beijing, Shanghai, Tianjin, Chongqing ed Hubei). Parte integrante di questi schemi, a quanto inteso, sono le piattaforme di mercato (exchange) su cui sono scambiate le quote. Esse preesistevano l introduzione dei sistemi di emissions trading e sono operate da imprese governative locali appartenenti a corporation di servizi finanziari. Nonostante i sistemi di emissions trading cinesi prevedano l uso di piattaforme di scambio di Stato per la compravendita delle quote di emissione, le informazioni sull andamento di questi mercati sono ancora molto limitate, sia perché spesso diffuse solo in cinese, sia per l ampia possibilità di contrattazioni bilaterali (over-the-counter) sulle quali le informazioni non sono rese pubbliche. 77 Il primo emissions trading locale cinese ha aperto i battenti a Shenzhen lo scorso giugno. Dalle informazioni rese pubbliche da Reuters, un totale di 635 imprese industriali e 200 edifici pubblici hanno ricevuto quote gratuite che possono essere scambiate sul China Emission Exchange di Shenzhen. All apertura delle contrattazioni, i prezzi sono stati di circa 28 yuan (poco più di 3 euro) 48 ; hanno successivamente raggiunto un picco di 130 yuan (circa 15 euro), per poi assestarsi al momento sui 70 yuan (circa 8,5 euro.) Nonostante i prezzi, i volumi di scambio sono stati molto bassi (il picco massimo giornaliero è stato pari a 3 permessi 49 ). Questo perché la maggior parte dei partecipanti sono piccoli investitori privati, mentre volumi più grandi sono probabilmente stati scambiati in contratti bilaterali tra grandi soggetti. L ETS di Shenzen ammette infatti scambi bilaterali fino a unità in transazioni OTC, ma le informazioni su questo tipo di transazioni non sono pubbliche. Da quanto riportato da Reuters e dalla piattaforma di mercato China Emission Exchange di Shenzhen, nel 2013 all interno del mercato si sono scambiati permessi per circa tonnellate di CO 2 con un turnover di quasi 13 milioni di yuan (circa 1,5 milioni ). Oltre a Shenzhen, hanno aperto nel corso del 2013 anche gli ETS di Shanghai, quello di Beijing, quello di Guangdong e quello di Tianjing. Ognuno di questi progetti pilota opera su una piattaforma di mercato locale, non collegata alle altre, ma comunque aperta a tutti i soggetti pubblici e privati cinesi che vogliano partecipare al trading di carbonio. Non è ancora chiaro invece se i mercati saranno aperti anche a soggetti internazionali. Il sistema di Beijing, lanciato a fine novembre, opera sulla piattaforma China Beijing Environmental Exchange (CBEEX), una piattaforma autorizzata dal governo municipale di Beijing dove sono scambiati vari tipi di titoli ambientali. Nella prima giornata di scambi sono state registrate 2 transazioni bilaterali per un totale di permessi venduti al prezzo di 50 yuan l uno. Non è nota l identità dei venditori, ma gli acquirenti sono stati la compagnia petrolifera statale Sinopec e la banca d investimento CITIC Securities. 48 FACTBOX:How do China s carbon markets work? Point Carbon 27/11/ China carbon markets risk missteps unless more open Point Carbon 21/01/2014

79 Il sistema di Shanghai ha anch esso aperto i battenti a fine novembre, con le prime transazioni registrate sullo Shanghai Environmental Energy Exchange con prezzi intorno a 27 yuan a quota. L ultimo ad essere inaugurato nel 2013 è stato l ETS del comune di Tianjing, con permessi acquistati dalle compagnie energetiche Hanergy e Huaneng Carbon Assets Management, la compagni petrolifera PetroChina e la banca d investimento CITIC Securities per yuan a permesso. L ETS della provincia di Guangdong, che ha iniziato ad operare a dicembre, è il secondo più grande mercato del carbonio al mondo dopo l EU ETS per emissioni coperte. A differenza degli altri schemi locali cinesi aperti fino ad oggi, quello di Guangdong è l unico ad aver messo in atto la vendita a titolo oneroso di quote di emissione per tramite d asta. Nella prima asta, che ha avuto luogo il 16 dicembre, la provincia ha allocato 3 milioni di quote per un prezzo unitario di 60 yuan (poco più di 7 euro) 50 ; entro giugno prossimo, la provincia metterà all asta un totale di 29 milioni di permessi. Oltre alle aste, che dovrebbero coprire circa il 3% della compliance per gli emettitori, gli operatori possono scambiare le quote sul mercato secondario ospitato dal China Environment Exchange di Guangdong. 78 In tutte i mercati pilota ad oggi aperti in Cina, lo scambio sulle piattaforme del mercato secondario è ammesso solamente per contratti di tipo spot, non sono ammessi dunque contratti finanziari derivati. IV. Gli operatori del mercato del carbonio europeo A parte poche e frammentate informazione, l unico mercato per il quale ad oggi si possa tracciare un profilo dei partecipanti più attivi è il mercato europeo. Le informazioni riguardo le transazioni di quote scambiate sul mercato primario, in particolare identità dei soggetti coinvolti e il numero di quote scambiate, sono protette da confidenzialità. Ai sensi del Regolamento Aste tali informazioni sono note alle piattaforme di scambio, alle clearing house e al sorvegliante d asta, nel momento in cui questo verrà individuato (cfr. 1.3 Sorvegliante Unico d Asta). Il Regolamento obbliga però i gestori delle piattaforme d asta a dare trasparenza all identità dei propri partecipanti, per limitare le attività di riciclaggio di denaro, e a mantenere un elenco pubblico dei soggetti che presentano offerte per conto di terzi. Per quanto riguarda il mercato secondario, attualmente non c è una regolamentazione specifica (cfr. II La regolazione dei mercati del carbonio). Sugli scambi effettuati over-the-counter non ci sono informazioni disponibili, non solo per la natura in sé di questo tipo di scambi, ma anche perché progressivamente questo tipo di contrattazioni si sono ridotte a favore degli scambi gestiti attraverso piattaforme regolamentate che offrono agli operatori maggiori garanzie (cfr. III Le piattaforme di scambio: volumi e valore dei mercati del carbonio). I mercati regolamentati tutelano la riservatezza dei soggetti che operano sulle proprie piattaforme, ma i mercati europei, per trasparenza, rendono accessibili attraverso internet le liste dei propri membri. Le informazioni pubblicate dalle piattaforme rendono possibile avere un quadro degli operatori attivi sui mercati regolamentati circa 300 tra soggetti obbligati, società di servizi finanziari e trader, considerando 50 Point Carbon China s Guangdong sells 3.89 mln carbon permits 06/01/2014

80 le 4 principali piattaforme che scambiano quote EUA. Da sole, le piattaforme ICE ed EEX coprono oltre il 90% del mercato del carbonio europeo, molti soggetti che risultano iscritti nella prima sono anche partecipanti agli scambi della seconda. In particolare, ci sono 53 soggetti che sono stati ammessi a partecipare al mercato del carbonio su entrambe le piattaforme, di cui 30 fanno parte delle categorie incluse nella Direttiva ETS. Figura 34: Soggetti iscritti sia su ICE che su EEX per tipologia 79 Tipologia num. Iscritti Operatori 30 Servizi finanziari 14 Trader 9 Totale 53 Fonte: elaborazione GSE su dati ICE ed EEX Queste informazioni però non consentono di mappare l intero dei soggetti coinvolti nelle attività di trading a valle. Al quadro di insieme mancano infatti gli operatori EU ETS che comprano e vendono quote solo attraverso intermediari, ma anche una parte stessa degli intermediari, nati quando il mercato era meno organizzato e che oggi trovano più conveniente (o hanno solo la possibilità di) operare sulle piattaforme regolamentate attraverso i loro membri piuttosto che direttamente. Possiamo immaginare, quindi, che il mercato abbia più o meno questa struttura: Per quanto riguarda l Italia, tra gli operatori che sono difficilmente individuabili in quanto non appartengono all insieme ben determinato dei soggetti vincolati e non hanno una visibilità nell ambito dei

81 mercato regolamentati ai quali accedono in forma mediata (attraverso market members), vi sono numerosi fornitori storici di servizi di gestione delle quote alle piccole e medie imprese italiane. Si tratta sia di società basate in Italia che società estere con specialisti italiani che si dedicano al mercato nazionale. Molti di questi soggetti sono stati penalizzati, anche in termini di visibilità, prima dalla chiusura delle piattaforme di trading non regolamentate sulle quali operavano (BlueNext e GME in particolare) e successivamente, con l entrata in vigore del Regolamento Aste, dal fatto che l Italia non si è ancora dotata della regolazione necessaria a concedere loro la specifica autorizzazione richiesta dal Regolamento per partecipare alle aste primarie. 80 I market participant di EEX La piattaforma tedesca EEX, sulla quale hanno luogo le aste della t-cap e della Germania, parte delle vendite delle quote del Programma NER300, nonché una discreta percentuale degli scambi sul mercato secondario, fornisce la lista dei soggetti ammessi a partecipare al mercato del carbonio e permette anche di individuare i partecipanti iscritti alle aste, senza però specificare se si tratti di quelle sulla t-cap o della Germania (Allegato XVI, Allegato XVII e Allegato XVIII). In base ai dati pubblicati da EEX, è interessante notare come la gran parte degli iscritti, sia alle aste che al mercato secondario, siano operatori ETS. Per quanto riguarda specificamente il mercato primario, i soggetti ammessi a partecipare alle aste che si tengono su EEX sono 60. Oltre il 60% di questi appartiene alla categoria degli operatori ETS. Per quanto riguarda la distribuzione geografica degli iscritti, si tratta fondamentalmente di soggetti con sede registrata in uno degli Stati membri, ad eccezione di 3 soggetti con sede in Svizzera appartenenti alla categoria dei trader. Per l Italia, solo 3 soggetti risultano iscritti alle aste, tutte utility del settore energia (A2A Trading S.r.l., Burgo Energia S.r.l., Enel Trade S.p.A.). Figura 35: Iscritti alle aste di quote di emissione su EEX per tipologia Tipologia num. Iscritti Operatori 37 Servizi finanziari 15 Trader 8 Totale 60 Fonte: elaborazione GSE su dati EEX

82 Figura 36: Iscritti alle aste di quote di emissione su EEX per Paese di appartenenza 81 Fonte: elaborazione GSE su dati EEX Come per le aste, anche tra i soggetti ammessi da EEX ad operare sul mercato secondario gli operatori ETS fanno la parte del leone. Per quanto invece riguarda la distribuzione geografica, oltre il 33% dei soggetti ha sede registrata in Germania, che insieme al Regno Unito è sede di oltre il 52% del totale degli iscritti. I partecipanti, fatta eccezione per una società di trading con sede negli Stati Uniti, hanno tutti sede registrata nei Paesi coperti dall EU ETS (Stati membri UE e Paesi EFTA). Figura 37: Iscritti ai mercati del carbonio di EEX per tipologia Tipologia num. Iscritti Operatori 117 Trader 41 Servizi finanziari 20 Totale 178 Fonte: elaborazione GSE su dati EEX

83 Figura 38: Iscritti ai mercati del carbonio di EEX per Paese di appartenenza 82 Fonte: elaborazione GSE su dati EEX Per quanto riguarda l Italia, i soggetti con sede registrata nel nostro Paese che operano su EEX sono 12. La maggior parte di questi appartiene alla categoria delle utility del settore energetico, ma ci sono anche due società di trading. Figura 39: Iscritti ai mercati del carbonio di EEX con sede in Italia per tipologia Tipologia num. Iscritti Operatori 10 Trader 2 Totale 12 Fonte: elaborazione GSE su dati EEX

84 Tabella 13: Elenco degli iscritti ai mercati del carbonio di EEX con sede in Italia COMPANY Spot Derivatives Nazione TIPOLOGIA A2A Trading S.r.l. x x IT OPERATOR Burgo Energia srl x x IT OPERATOR Edison S.P.A. x x IT OPERATOR Edison Trading S.p.A. x IT OPERATOR Electrade S.p.A. x x IT TRADER Enel Trade S.p.A. x x IT OPERATOR ENI Trading & Shipping S.p.A. x x IT OPERATOR 83 ENOI S.p.A. x x IT OPERATOR Esperia S.R.L. x IT OPERATOR EUROPE Energy S.P.A. x x IT TRADER Sorgenia Trading S.p.A. x x IT OPERATOR TEI energy SPA x x IT OPERATOR I market participant di ICE La piattaforma di mercato Intercontinental Excange (ICE), oltre ad ospitare le aste di quote di emissione del Regno Unito e parte delle vendite di quote appartenenti al programma NER300 da parte della BEI, è la piattaforma che ospita il maggior numero di scambi (oltre il 90%) del mercato secondario delle EUA. Al contrario di EEX, ICE non marca la differenza tra partecipanti al mercato primario delle quote di emissione e rende disponibili solo cifre aggregate rispetto all intero mercato del carbonio. A differenza di quanto appare dalle liste pubblicate da EEX, tra gli iscritti ad ICE la presenza di società che forniscono servizi finanziari e società di trading è molto più marcata. A queste due categorie infatti appartengono oltre il 70% degli operatori del mercato del carbonio su ICE. Figura 40: Iscritti ai mercati del carbonio su ICE per tipologia Fonte: elaborazione GSE su dati ICE Tipologia num. Iscritti Servizi finanziari 50 Trader 37 Operatori 35 Totale 122

85 Figura 41: Iscritti ai mercati del carbonio di ICE per Paese di appartenenza 84 Fonte: elaborazione GSE su dati ICE Per quanto riguarda la distribuzione geografica degli iscritti, come prevedibile, il Paese con più rappresentanti è il Regno Unito (oltre il 37%). Tuttavia, a differenza di quanto visto su EEX, ICE registra una discreta presenza di soggetti con sede oltreoceano (27%). Anche su ICE ci sono 3 soggetti con sede nel nostro Paese, di cui due utility energetiche ed una società di trading, tutte presenti anche su EEX (A2A Trading S.r.l., Electrade S.p.A., Enel Trade S.p.A.). NASDAQ OMX Anche se marginale per il volume di scambi effettuati, la piattaforma della multinazionale americana NASDAQ OMX commodities Europe è una delle quattro ancora attive che ospita scambi di quote EUA, oltre che certificati di riduzione CER. La piattaforma, sotto questo nome, è nata nel 2007 quando la multinazionale americana NASDAQ ha acquisito la finno-svedese OMX, che gestiva già la borsa valori dei Paesi scandinavi. Questo spiega anche perché gran parte degli iscritti al mercato di emissioni su questa piattaforma abbiamo sede registrata nei Pesi del nord Europa.

86 Figura 42: Iscritti al mercato del carbonio su NASDAQ OMX per tipologia Tipologia num. Iscritti Operatori 35 Trader 27 Servizi finanziari 20 Totale 82 Fonte: elaborazione GSE su dati NASDAQ OMX 85 Figura 43: Iscritti al mercato del carbonio su NASDAQ OMX per Paese di appartenenza Fonte: elaborazione GSE su dati NASDAQ OMX Gli iscritti al mercato del carbonio su questa piattaforma sono un numero più limitato rispetto a quello delle due piattaforme principali, inoltre 34 soggetti iscritti su NASDAQ OMX figurano anche tra i partecipanti ai mercati di EEX e/o ICE. Per quanto riguarda l Italia, un solo soggetto, appartenente alla categoria delle utility energetiche (Enel Trade S.p.A.), e che partecipa anche ai mercati di EEX ed ICE, risulta tra gli iscritti a questa piattaforma. NYMEX Il New York Mercantile Exchange (NYMEX) piattaforma di scambio di commodity appartenente al CME Group di Chicago ospita, anche se in maniera molto marginale, un mercato del carbonio su cui vengono scambiate quote EUA, oltre a CER ed ai certificati del RGGI, anche se esclusivamente sotto forma di contratti derivati (future ed option).

87 Purtroppo, il NYMEX non fornisce dati sugli iscritti alla sua piattaforma, che oltre al carbonio gestisce transazioni di tutti i tipi di commodity, ma solo sugli iscritti con facoltà di clearing house che sono in totale 58, tutti appartenenti alle categorie di trader o fornitori di servizi finanziari e con sede principalmente in Nord America, Regno Unito o Cina. 36 di essi risultano anche tra gli iscritti sulle piattaforme gestite da ICE e/o EEX. V. I prezzi del carbonio: indicazioni sui driver del mercato europeo Non esistendo un mercato davvero globale del carbonio, ad oggi non esiste un prezzo di riferimento unico per i permessi di emissione di gas serra (cfr. I. I segmenti del mercato globale del carbonio). 86 Ogni tipo di quota ha la propria quotazione, che dipende da fattori intrinsechi allo schema regolatorio da cui deriva oltre che dall andamento dell economia reale e dalla matrice energetica del Paese/regione su cui lo schema insiste. Per dare un idea della variabilità della quotazione delle emissioni sui diversi mercati, si riportano a titolo esemplificativo i prezzi medi di riferimento registrati sui principali mercati nel corso del 2013, espressi in euro per omogeneità. Tabella 14 Prezzi medi di riferimento registrati sui principali mercati del carbonio nel corso del 2013 Mercato Diritto Prezzo Fonte medio EU ETS EUA 4,52 Fonte: icasco. Prezzo medio 2013 su mercato secondario KP CER 0,45 Fonte: icasco. Prezzo medio 2013 su mercato secondario California CCA 10,00 Fonte: PointCarbon. Prezzo medio assessment OTC, pari a 13,56 US$ RGGI RGA 2,00 Fonte: PointCarbon. Prezzo medio benchmark bid, pari a 3 US$ New Zealand NZU 1,70 Fonte: PointCarbon. Prezzo medio OTC brokered prices, pari a 2,75 NZ$ China Varie 3,3-15 Fonte: PointCarbon. Range di prezzi registrati nel 2013 sui 5 mercati cinesi attivi, pari a yuan Poiché la maggioranza dei mercati del carbonio è ancora in una fase molto preliminare di sviluppo, è difficile oggi fare previsioni future sui prezzi dei carbonio nei diversi sistemi. L Agenzia Internazionale dell Energia ha formulato delle ipotesi per l emissions trading in vigore o allo studio, al fine di formulare i 3 scenari energetici del World Energy Outlook 2013, che si riportano a titolo indicativo. Si ritiene comunque che il mercato delle quote europee, che ad oggi è il segmento più sviluppato, possa essere preso ad esempio per evidenziare le dinamiche che, in prospettiva, potranno influire sulla formazione del prezzo anche negli altri mercati.

88 Figura 44: WEO 2013 CO 2 price assumptions in selected regions by scenario 87 Fonte: WEO 2013 L andamento dei prezzi delle EUA dal 2005 ad oggi permette di evidenziare i fattori che condizionano, o hanno condizionato in particolari momenti, il mercato dei permessi di emissione. Gli elementi che principalmente agiscono sulla formazione del prezzo si possono inquadrare in tre gruppi principali: mercato dell energia e fattori che lo condizionano (prezzi delle commodity, innovazioni tecnologiche, etc.); dibattito sull assetto regolatorio (modifiche normative, decisioni politiche, interazioni con le politiche energetiche, etc.); presenza di investitori finanziari e speculatori.

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