GENITORI EFFICACI DI FIGLI SERENI. Istituto Canossiano di Potenza
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- Gerardo Grilli
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1 GENITORI EFFICACI DI FIGLI SERENI Istituto Canossiano di Potenza
2 Aiutami a fare da solo Come favorire il percorso verso l autonomial Ilaria Rossi Counselor per l età evolutiva rossi.messaggi@gmail.com Paola Lubrani Counselor per l età evolutiva lubrani.paola@tiscali.it
3 Genitori efficaci è.
4 Dai modelli di attaccamento agli stili educativi Educare all autonomia è essere una base sicura
5 Stili educativi secondo le dimensioni del potere (controllo) e del calore emotivo + esigente iper-protettivo autoritario controllante - critico negligente indulgente fiducioso + permissivo autorevole indifferente - cooperativo
6 attaccamento potere emotività stile risultato preoccupato + + controllante evitante + - autoritario deresponsabilizzazione dipendenza disinteressato - - permissivo sicuro - + autorevole responsabilità autonomia
7 Non si può non comunicare, ogni comportamento ècomunicazione attenzione alla coerenza!
8
9 passivo E dagli stili educativi agli stili comunicativi assertivo aggressivo i bisogni dell altro sono prioritari i propri e gli altrui bisogni hanno pari importanza i bisogni personali sono prioritari stile sicuro, buona autostima
10 La persona con stile passivo è fortemente condizionata dagli altri non riesce a dire di no tende al conformismo e all imitazione lascia che siano gli altri a decidere per sé non assume rischi cerca l approvazione altrui non sopporta le critiche ricerca la benevolenza ed evita i conflitti assume spesso atteggiamenti vittimistici
11 La persona con stile aggressivo tende a soddisfare i proprio bisogni, prevaricando gli altri tende a mostrarsi superiore pone attenzione prevalentemente a se stesso e a ciò che lo riguarda mira ad acquisire potere sociale e ad apparire forte
12 La persona con stile assertivo sa esprimere e far valere le proprie opinioni ed i propri bisogni o diritti, nel pieno riconoscimento e rispetto di quelli altrui ha attenzione a sé e all altro tende ad essere collaborativo e propositivo si assume le proprie responsabilità sa dire di no ammette i propri sbagli sa ascoltare in modo attivo
13 Cosa facilità una comunicazione assertiva ed efficace?
14 Un buon comunicatore èinnanzitutto un buon ascoltatore e come insegna la saggezza cinese, l ascolto non è solo orecchio ma necessita anche di orecchio occhio uno cuore occhio per vedere l'alterità che ci sta davanti, che non è lo specchio di me stesso, non è quello che io vorrei l'altro fosse, ma è proprio "un altro" cuore, la dimensione empatica ed emotiva e che tutte queste cose si facciano UNO ovvero che tutte le dimensioni siano integrate affinché si crei unità o meglio relazione - anche tra le persone.
15 Ascolto attivo Ascoltare con l obiettivo non solo di ottenere informazioni, ma di far sentire la persona compresa e accolta all interno della relazione empatia attenzione ai contenuti espliciti ed impliciti (comunicazione non verbale e paraverbale) integrazione tra dimensione cognitiva (processi di ricezione, elaborazione e risposta) e dimensione emotiva (riconoscimento delle emozioni proprie e altrui)
16 contatto oculare e cenni di assenso postura aperta rispecchiamento posturale e verbale atteggiarsi e parlare in maniera più simile possibile alla modalità dell altro (sintonizzazione) domande aperte riformulazione ripetere con parole diverse, ma restando fedeli al contenuto, ciò che l altro ha detto per chiarirlo, sintetizzarlo, dargli eco feedback fenomenologico restituire all altro solo l oggettività di ciò che ha detto, senza interpretare né giudicare verbalizzazione emotiva Ascolto attivo: le tecniche
17 Cosa invece ostacola la comunicazione?
18 Le barriere della comunicazione Valutare Interpretare Sostenere Soluzionare Indagare ma anche: ridicolizzare persuadere consigliare elogiare assecondare minacciare..
19 ovvero le risposte ostacolo Valutative (positive o negative) Hai fatto bene/male Devi/non devi Interpretative Fai così perché In realtà succede che Di supporto Passerà, stai tranquillo Vedrai che andrà tutto bene Di soluzione Fai cosìe vedrai Èimportante che ora tu Investigative: un gran numero di domande per ottenere informazioni, anche superflue
20 Test: tu cosa risponderesti? Affermazione n 1: Ogni volta che c èl interrogazione, il prof. ne approfitta per ridicolizzarmi, facendo ridere i miei compagni. Che cosa posso fare? Risposte: A. Discuti la faccenda direttamente con lui B. Quando è incominciata questa storia? C. Mi stai dicendo che il tuo prof. se la prende sempre con te e cerca di sminuirti agli occhi dei tuoi compagni? Immagino che questo ti faccia sentire offeso D. Il prof. èsempre il prof. C èben poco da fare!
21 Test: tu cosa risponderesti? Affermazione n 2: E sempre la stessa storia! Stavo spiegando a Luigi un nuovo giocoe lui si èmesso a guardare fuori della finestra. Sono sicuro che non mi ascolta perchémi fa sempre ripetere che cosa ho detto. Insomma: mi fa parlare, ma non mi sta ad ascoltare Risposte: A. Quando ti accorgi che non ti ascolta, smetti di parlare. Così lo costringerai a stare attento! B. Non puoi pretendere che Luigi sia sempre interessato a quanto tu dici! C. Di che gioco parlavi? D. Capisco che sia irritante avere un amico che si comporta in questo modo e non ti ascolta quando gli parli
22 Test: tu cosa risponderesti? Affermazione n 3: A me pare di essere uno studente che studia e fa il suo dovere. L insegnante di lettere, però, non mi gratifica mai ed èsempre pronto a puntualizzare ciò che non va in me Risposte: A. Ma veramente l insegnante non ti ha mai detto di essere soddisfatto del tuo lavoro? B. Se fossi in te, ne parlerei direttamente con il tuo insegnante C. Probabilmente non sei solo in questa situazione: lascia perdere, non ti preoccupare D. Avere un insegnante che vede solo i tuoi aspetti negativi èdavvero avvilente. Capisco che ti possa sentire demoralizzato
23 Test: tu cosa risponderesti? Affermazione n 4: Enzo èstato un amico fino a quando non ha vinto quel concorso. Ora è completamente cambiato. Si mostra indifferente ed addirittura ostile nei miei confronti. Appena mi capita l occasione gliene dico quattro Risposte: A. Avere un amico che si comporta in modo ostile, solo perchéora ha piùpotere di te, dev essere veramente frustrante B. Se tu studiassi di più, lui non ti sarebbe ostile! C. Perchénon parli di questa faccenda con qualche comune amico, prima di dirgliene quattro? D. Quando ti è ostile? In quale situazione?
24 Test: tu cosa risponderesti? Le seguenti risposte ricalcano lo stile dell ascolto attivo: n 1 C n 3 D n 2 D n 1 A
25 E se devo affrontare situazioni difficili?
26 Tecnica del messaggio IO Tecnica comunicativa definita anche del confronto perché è particolarmente efficace in situazioni in cui si è venuta a creare una divergenza tra due o più persone. Si tratta di un messaggio in prima persona mediante cui ci si assume sume la responsabilità delle proprie emozioni e le si comunica assertivamente il problema èciò che provo IO Si contrappone al messaggio TU, mediante cui si sposta sull altro la responsabilità di un evento che causa disagio a se stessi il problema èciò che fai TU Permette di esprimere critiche in modo costruttivo (( assertività) Consente a chi ascolta di entrare in contatto con i vissuti personali di chi parla, creando empatia tra i due interlocutori e permettendo di superare le incomprensioni prima che scaturiscano in un conflitto aperto (( aggressività) ) o in una reciproca chiusura (( passività).
27 Tecnica del messaggio IO 1) descrivere la situazione o il comportamento osservato Quando vedo che / succede che 2) far sapere all altro altro cosa si prova in relazione a quella situazione o a quel comportamento Mi sento / Sono / Ho 3) esplicitare l effetto l emotivo ovvero spiegare come si lega il comportamento altrui alle proprie emozioni Perché / In quanto 4) formulare un eventuale richiesta o proposta di cambiamento Vorrei che / Mi piacerebbe / Sarebbe possibile
28 Invece di colpevolizzare Tu mi fai star male tutte le volte che parli in quel modo Messaggio IO: Io mi sento deluso quando ti sento parlare in quel modo perché penso che non mi vuoi bene
29 Invece di giudicare Sei un arrogante! Messaggio IO: Io mi sento offeso quando mi critichi davanti agli altri
30 Invece di accusare Te ne freghi di me! Messaggio IO: Io mi sento messo da parte quando ti vedo molto preso dai tuoi interessi
31 Invece di ordinare Stai zitta una buona volta! Messaggio IO: Mi irrito quando mi sento presa in giro
32 Invece di analizzare Secondo me ti sminuisci quando ti comporti così Messaggio IO: Mi sento delusa quando ti comporti così
33 Come e quando si struttura l autonomia l psicologica del bambino?
34 Processo di individuazione -separazione Processo definito dalla psicoanalista Margaret Mahler come il percorso che il bambino compie per passare da uno stato iniziale di simbiosi - in cui non si distacca né differenzia dalla madre, percependosi come tutt uno con lei - ad uno stato in cui si individua come Sédistinto e autonomo, consapevole di avere proprie caratteristiche individuali e di poter sopravvivere anche separato dalla madre. Fondamentale per questo è che il bambino abbia interiorizzato la figura materna ovvero ne abbia costruito una rappresentazione mentale stabile (avere la mamma dentro di sé), con la sicurezza che lei ci sia anche quando non è fisicamente presente. Si passa quindi da una fase in cui è la mamma ad inglobare il bambino, ad una in cui è il bambino ad interiorizzare la mamma:
35 Processo di individuazione -separazione Il compimento del processo psichico di separazione-individuazione che Margaret Mahler definisce nascita psicologica del bambino (in contrapposizione alla nascita biologica) ha luogo tra il 4 mese e i 3 anni di vita del bambino, attraverso fasi distinte. Ma, come ogni processo intrapsichico, si riflette lungo tutto il ciclo vitale. Un processo simile, ad esempio, si verifica nell innamoramento, quando si passa da un iniziale fase simbiotica ad una relazione più autonoma, arrivando a percepire che si può stare separati, senza che questo incida sulla relazione, perché l altro è interiorizzato.
36 Lo sviluppo psico-sociale sociale del bambino secondo Erikson 1 anno il bambino sta in braccio, viene allattato e venenedo accudito sviluppa fiducia nell altro svezzamento maggiore autonomia e separazione: è seduto, inizia a mangiare da solo, gattona, inizia ad esplorare 2-4 anni fase oppositiva (fase dei no ): fa richieste, si contrappone ai genitori, inizia a manipolare oggetti autonomamente e così facendo sviluppo fiducia in sé dal bisogno di contenimento (fisico) al bisogno di sostegno (psichico): ad un certo punto non è più funzionale per il suo sviluppo la soddisfazione di tutte le richieste regole e confini
37 L evoluzione dei bisogni del bambino Vicinanza Equilibrio Esplorazione Contatto e soddisfazione bisogni fisiologici
38 Simbiosi NOI Dipendenza L evoluzione della relazione Differenziazione IO TU Indipendenza (adolescenza) Individuazione IO e TE Interdipendenza Autonomia
39 L evoluzione dell adulto Nuovo incontro, relazione paritaria Stabilità Promozione dell autostima Riconoscere Sostenere Proteggere
40 Edorado Giusti, Alberta Testi L Assertività. Vincere quasi sempre con l assertività Sovera, Roma, 2006 Daniel Goleman L'intelligenza emotiva BUR Rizzoli, Milano, 1999 Thomas Gordon Genitori efficaci. Educare figli responsabili La Meridiana, Bari, 2007 Bibliografia Thomas Gordon Relazioni efficaci. Come costruirle, come non pregiudicarle La Meridiana, Bari, 2005 Margaret Schoenberger Mahler, Fred Pine, Massimo Ammaniti La nascita psicologica del bambino: simbiosi e individuazione Bollati Boringhieri, Torino, 1981 Enrichetta Spalletta, Carla Quaranta Counseling scolastico integrato Sovera, Roma, 2002 Paul Watzlawick Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi Paul Watzlawick, Janet Helmick Beavin, Don D. Jackson Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi Astrolabio, Roma, 1971
41 Grazie per l attenzione! Ilaria Rossi Counselor per l età evolutiva rossi.messaggi@gmail.com Paola Lubrani Counselor per l età evolutiva lubrani.paola@tiscali.it
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