Programma elettorale del candidato presidente alla regione Abruzzo Luciano D Alfonso

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1 Programma elettorale del candidato presidente alla regione Abruzzo Luciano D Alfonso

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3 l Abruzzo vale Programma elettorale del candidato presidente alla regione Abruzzo Luciano D Alfonso ELEZIONI REGIONALI DELL ABRUZZO DOMENICA 25 MAGGIO 2014

4 Elezioni del Presidente e del Consiglio Regionale dell Abruzzo 25 maggio 2014 Coalizione del candidato Presidente alla Regione Abruzzo Luciano D Alfonso Partito democratico Sinistra ecologia e libertà Italia dei Valori Abruzzo Civico Centro democratico Liberali per l Abruzzo Partito socialista italiano Lista civica Regione Facile Lista civica Valore Abruzzo

5 Il valore della nostra terra in Europa e nel mondo La politica, nella nostra regione, deve avere lo sguardo lungo dell aquila degli Abruzzi, per vedere bene il proprio compito, per delineare la propria strategia di adesione e di trasformazione della realtà. Per questa ragione vogliamo iniziare spaziando con lo sguardo su un orizzonte più vasto. Così come nel nostro Paese nessuna politica locale può sviluppare una sua ragione e una sua efficacia, se non è aperta ad un orizzonte di relazioni mediterranee, e se non diventa glocale, l Europa supererà alcune delle difficoltà presenti della sua costruzione se scenderà verso il sud, se si occuperà anche dell economia, delle culture e della qualità della vita dei paesi che affacciano nel Mediterraneo. Per essere adeguata a questi compiti è stata ideata e si è costituita la Macroregione Adriatica Ionica, un associazione di Regioni e di Stati che affacciano sugli stessi mari. Il senso di questo nuovo strumento operativo è quello del riconoscimento e dello sviluppo dei valori condivisi che uniscono le popolazioni che ne fanno parte, e la concreta possibilità di attrarre risorse europee intorno a progetti di crescita in settori strategici dell economia, dell ambiente, delle infrastrutture. É esattamente ciò che ci proponiamo di fare, una volta al governo di questa Regione. L Abruzzo ha avuto in regalo dalla natura e dalla storia una posizione strategica nel territorio italiano. Una posizione che per secoli si è rilevata di difficile accessibilità da e per il mondo esterno, ma che è diventata opportunità favorevole nella contemporaneità. Non solo perché attraversata da importanti infrastrutture viarie, e perciò oggi facilmente raggiungibile e percorribile ma, soprattutto, come perfetto punto di vista per osservare lo spazio vicino e remoto che la circonda: le regioni limitrofe e confinanti del versante adriatico (Molise e Marche), di quello appenninico (Umbria) e di quello tirrenico (Lazio). L Abruzzo, dall alto delle sue monumentali montagne, il Gran Sasso e la Majella, è in grado di vedere i diversi orizzonti, politici, sociali e culturali che la circondano e con i quali è fondamentale relazionarsi. È guardando a questi orizzonti e al Mediterraneo che nasce il programma per il futuro dell Abruzzo, con l obiettivo prioritario di riconoscere e dare spazio in Europa e nel mondo alla qualità e al valore della nostra terra. Luciano D Alfonso

6 Indice 1. L Abruzzo vale un Europa vicina 1 a. Il contesto interregionale b. La programmazione comunitaria 2 2. L Abruzzo vale una burocrazia facile 5 a. Una struttura amministrativa efficiente e affidabile b. Statuto e Bilancio verso la trasparenza e l agenda digitale 8 3. L Abruzzo vale un territorio tutelato e accogliente 11 a. Il sistema informativo territoriale b. Ricostruzione integrata della città dell Aquila 13 c. Consumo del suolo e gestione del territorio 14 d. La rete idrografica e ciclo idrico integrato 16 e. Efficienza e risparmio energetico 19 f. Politiche per la montagna 21 g. Parchi, riserve naturali e biodiversità 23 h. Gestione dei rifiuti 26 i. Bonifica dei siti contaminati L Abruzzo vale un sistema infrastrutturale veloce 31 a. Mobilità sostenibile e logistica b. Sistema dei porti, autorità portuale e aeroporti 35 c. Rete ferroviaria L Abruzzo vale un sistema produttivo e dei 39 servizi efficiente a. Il settore primario - Diversificazione e tipizzazione in agricoltura - La pesca fra tradizione e imprenditorialità b. Il settore industriale e l innovazione 44 c. Il settore dei servizi alle imprese - Ruolo del sistema creditizio e credito locale L Abruzzo vale una formazione innovativa 46 a. Il sistema scolastico pubblico e privato b. Un sistema formativo integrato 50 c. La Regione per l Università L Abruzzo vale una promozione turistica 55 e culturale europea a. Una grande politica del turismo in Abruzzo b. Turismo e piccoli comuni 58 c. Valorizzazione del patrimonio storico e culturale 61 d. Politiche per la cultura e la creatività 64 e. Abruzzo film commission L Abruzzo vale un welfare premuroso 69 a. Politiche del lavoro b. L integrazione socio-sanitaria 70 c. La convivenza interculturale 72 d. Sport e promozione dell associazionismo sportivo 73 e. Servizi alle famiglie 74 f. Le politiche abitative 75 g. Nuova pianificazione sanitaria 76 - Rete ospedaliera ad alta specializzazione - Distretti, studi medici associati, case della salute - Progetto e-health

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9 1. Abruzzo vale un Europa vicina a. Il contesto interregionale L Adriatico e lo Ionio tornano ad essere un sistema territoriale europeo, attraverso il nuovo strumento comunitario delle Macroregioni. La loro naturale e storica funzione di ponte tra Oriente e Occidente, tra Nord e Sud, trova nella valorizzazione delle opportunità economiche, culturali e ambientali un indirizzo da privilegiare nell orientamento delle politiche istituzionali. La UE sottolinea l importanza della condivisione di strategie di sviluppo volte a superare la dimensione regionale e considera questo approccio come uno strumento da incentivare e si spinge fino a ipotizzare che il sistema delle macroregioni possa diventare un importante mezzo per la programmazione e l utilizzo dei finanziamenti dell Unione Europea nella politica di coesione, Europa Questo strumento consente di conferire maggiore efficacia alle politiche pubbliche transnazionali di area vasta in quanto, coordinando il lavoro istituzionale tra i diversi attori (UE, Stati, Regioni, Enti locali e forze economiche e sociali), rafforza il processo di europeizzazione. L area geografica interessata dalla strategia comprende tre Stati membri (Italia in particolare con le regioni adriatico-ioniche, Grecia e Slovenia) due paesi candidati (Croazia e Montenegro) e tre paesi candidati potenziali (Albania, Bosnia- Erzegovina, Serbia), inseriti nei processi di preadesione, per un estensione di poco meno di chilometri quadrati, escluse le superfici marine, con una densità di circa 60 milioni di abitanti. Si tratta di una regione che si estende oltre il bacino marittimo e che, per la sua stessa natura di connettore di territori, si presta a sviluppare una strategia comune in grado di creare opportunità per uno sviluppo sostenibile e ottimizzare lo scambio di idee, persone, merci e servizi. 1

10 Le macroregioni, infatti, sono citate come elemento di priorità in diversi articoli del Regolamento della Commissione UE. Chi sarà partecipe di strumenti interregionali sarà premiato per il valore aggiunto europeo di cui è portatore. Per L Italia e per l Abruzzo si tratta di una scelta di rilievo geopolitico. É evidente che nella Macroregione Adriatico Ionica il nostro paese assume un ruolo oggettivo di leadership e questo rafforzerà il peso e il ruolo politico di cerniera del sud-est dell Europa e del Mediterraneo. Questa scelta produce un progetto di sviluppo che finalmente non taglia l Italia secondo lo schema Nord/Sud, ma lo supera in positivo, conferendo all area adriatico-ionica un ruolo nazionale ed europeo. I Balcani hanno ritmi di crescita economica interessanti e da questi territori stanno nascendo nuove opportunità. L Abruzzo è collocato al centro del sistema territoriale adriatico e per tale ragione dovremmo scegliere di dispiegare pienamente il potenziale geopolitico facendo delle politiche di prossimità e cooperazione un punto strategico del nostro agire istituzionale. Esiste una centralità nazionale del Corridoio Adriatico, che può consentire all Abruzzo di candidarsi al ruolo di porta del Tirreno per i Balcani e di chiedere investimenti dell Alta Velocità sulla linea adriatica di RFI. L Abruzzo, in quanto situato dinanzi a Ploce e Bar, strategici e decisivi snodi infrastrutturali, è legittimato a chiedere finanziamenti per collegarsi con i terminali Balcanici e del Corridoio V e per prolungare il Corridoio Baltico Adriatico fino a Brindisi. Al susseguirsi dei pronunciamenti d indirizzo per la costituzione della Macroregione Adriatico Ionica è necessario far seguire l elaborazione delle proposte programmatiche ed operative che dovranno, attraverso i tavoli tecnici tematici, costruire il Piano d Azione, ovvero il documento programmatico della Strategia che sarà varata dal Consiglio Europeo. L Abruzzo ha tutte le condizioni per candidarsi ad essere la regione forte per il successo di questo progetto e ciò per la sua vocazione geografica, infrastrutturale, culturale. Occorre una decisa e convinta azione d indirizzo e centralità dell agire politico ed istituzionale, per non mancare un altra occasione decisiva per il nostro futuro. b. La programmazione comunitaria Intorno alle priorità per un Abruzzo intelligente (perché basato sull innovazione e sulla conoscenza), sostenibile (perché efficiente nell utilizzo delle risorse) e inclusivo (perché capace di sostenere il cambiamento senza lasciare nessuno indietro) verranno definiti gli obiettivi specifici della nuova Regione Abruzzo. Così come proposto dalla Strategia Europa 2020 voluta dalla Commissione Europea per restituire competitività al nostro continente, l Abruzzo lancerà la sfida su: la crescita del numero di occupati, su un livello più alto d investimenti in ricerca e innovazione; 2

11 sulla maggiore efficienza ambientale dei modelli produttivi e di consumo, su una migliore qualità delle nostre istituzioni, sul raggiungimento di più alti livelli d istruzione da parte dei nostri giovani, su una forte riduzione delle persone a rischio di povertà o di esclusione sociale. Nel garantire la piena attuazione di tali priorità, la Regione adotterà i nuovi principi assunti dalla Commissione Europea come cardini per la progettazione e l attuazione della politica di coesione: a) l adozione di modalità di gestione comuni nell utilizzo dei Fondi comunitari del QSC e il perseguimento della complementarità/integrazione con altre fonti e strumenti pertinenti all Unione (Horizon 2020; COSME, LIFE, Erasmus per tutti, Programma per il cambiamento e l innovazione sociale, etc.); b) un maggiore orientamento delle politiche ai risultati e il ricorso alle condizionalità ex ante, prerequisito di attuazione da soddisfare per avviare mirate politiche di crescita e sviluppo; c) il perseguimento di un approccio place based attraverso il sostegno alle politiche urbane, alla programmazione integrata e allo sviluppo locale di tipo partecipativo; d) l ampliamento delle opzioni semplificate in materia di costi, al fine di ridurre l onere amministrativo gravante sui beneficiari e sulle autorità di gestione. Sarà un Abruzzo facile e veloce, dove il merito, la voglia di mettersi in gioco e di investire sul proprio futuro sarà premiata e sostenuta dal contesto istituzionale, economico e sociale. Sotto molti punti di vista, l Abruzzo è in ritardo di anni rispetto alle esperienze regionali più avanzate, sia italiane che europee. È un ritardo che non possiamo più permetterci. Nei prossimi decenni, crescita economica e benessere sociale si concentreranno precisamente in quelle aree che sapranno sviluppare e adottare un nuovo paradigma tecnologico basato sulla sostenibilità e capace di coniugare incremento di produttività per le imprese, ampliamento delle opportunità per chi cerca lavoro, innalzamento della qualità della vita per i cittadini. Nell indice di competitività regionale calcolato dall Unione Europea (RCI) nel 2013 l Abruzzo è al 187 posto su 262 regioni continentali; nel Regional Innovation Scoreboard 2013 elaborato dalla stessa UE, l Abruzzo è una regione moderate innovator molto lontana dalle regioni europee innovation leaders quali Svezia, Danimarca, Germania e Finlandia. Il Regional Innovation Scoreboard 2013 prende in esame 12 indicatori tra i quali i più rilevanti nelle regioni con un livello di innovazione più alta risultano: investimenti privati e pubblici in Ricerca e Sviluppo, attività innovative in piccole e medie imprese, collaborazioni fra privato e pubblico in Ricerca e Innovazione, numero di brevetti, servizi ad alta intensità di conoscenza. Perché questa prospettiva si affermi in Abruzzo, dobbiamo percorrere con convinzione la strada dell innovazione. Innovazione nei prodotti e nei processi, nelle pratiche gestionali e organizzative delle imprese; innovazione nella Pubblica Amministrazione, nei suoi schemi burocratici, nei suoi strumenti operativi, nei servizi che offre, nel modo di porsi nel dialogo con i suoi interlocutori. Dobbiamo puntare sui giovani, per i quali pensiamo a un agenda di azioni specifiche, da realizzare nell arco del mandato, dall impresa all agricoltura, dal diritto allo studio al lavoro. Tutto questo sarà possibile con un alleato importante: l Unione Europea. 3

12 4 Nel periodo di programmazione la Regione potrà disporre, per la politica unitaria di sviluppo, delle risorse rivenienti dai Fondi strutturali della politica regionale di coesione (FESR e FSE) fissati in 268,9 milioni di euro; dai fondi per la politica agricola/ rurale e della Pesca fissati in 432 milioni di euro, nonché dalle risorse del cofinanziamento nazionale per la programmazione comunitaria e, infine dal Fondo di sviluppo di coesione relativo al periodo e per il quale la Legge di stabilità ha stanziato 54,8 miliardi per l intero territorio nazionale.

13 2. L Abruzzo vale una burocrazia facile a. Una struttura amministrativa efficiente e affidabile Cambiare la pubblica amministrazione regionale, implica in primo luogo, ripensare il suo modello organizzativo interno. L assetto descritto dalla L.R. 77/99, anche nella parziale riorganizzazione implementata con DGR 168/2010 è assolutamente disfunzionale sia rispetto alla dotazione organica complessiva, come risultante dall organigramma formale, sia in relazione a un ottimale ricollocazione del personale regionale quanto allo snellimento e razionalizzazione degli assetti interni alle singole strutture regionali. Un più consono modello organizzativo implica, infatti, una necessaria riduzione del numero delle posizioni dirigenziali, sovrastimato rispetto all effettivo fabbisogno e una contemporanea riqualificazione del personale dirigenziale, una delega di funzioni al solo personale direttivo apicale per le mansioni specialistiche di afferenza, accompagnato da processi di formazione continua, con correlata assunzione di responsabilità diretta e rilevanza esterna nei limiti della delega. Anche le posizioni organizzative vanno sottoposte infine ad una necessaria revisione sia nel numero, sia nella durata e connesse ad obiettivi effettivi e misurabili. Per quanto riguarda le competenze del Consiglio, e il rapporto tra Giunta e Consiglio, occorre tener presente la necessaria distinzione tra: - Funzioni di indirizzo e di controllo di competenza dell organo assembleare - Funzioni di amministrazione attiva di competenza dell esecutivo 5

14 La regione Abruzzo soffre ancora di un impostazione delle origini ormai del tutto superata ad ogni livello di governo, di carattere assembleare. Per cui una serie di funzioni tipicamente di governo restano ancora in capo all organo assembleare con evidenti difficoltà operative. In questa prospettiva è indispensabile riportare in asse con le norme costituzionali la competenza per l adozione di regolamenti, salvi quelli di organizzazione e di funzionamento interno, dal consiglio regionale alla giunta regionale, modificando all uopo sia lo statuto, (art. 36 ss.) sia il regolamento del consiglio (art. 57 ss.). In tal modo, la fonte regolamentare riacquista i propri caratteri tipici di maggiore elasticità e praticabilità procedimentale, mentre attualmente, proprio in virtù dell attribuzione della funzione al consiglio, le fonte regolamentare in Abruzzo praticamente non svolge alcun ruolo, con generale appesantimento di tutto il sistema delle fonti normative nell ambito dell ordinamento regionale. In secondo luogo, nella stessa prospettiva, è indispensabile che le nomine di amministratori di enti e società, nonché di dirigenti apicali dell organizzazione regionale, siano riportate alla piena responsabilità della giunta regionale come avviene in ogni corretto sistema di governo, con la conseguente modifica degli artt. 41 ss. dello statuto. Ovviamente restano al consiglio, anche sul punto, poteri di indirizzo e di controllo. Restano viceversa imputate alla competenza del consiglio le nomine relative agli organi di garanzia, quali il collegio per le garanzie statutarie, il collegio per le pari opportunità etc. (art. 79 ss.). Da ultimo, in relazione alle funzioni del Consiglio, andrebbe particolarmente valorizzata l opportunità di specializzare la Regione, secondo il disposto dell art.116, comma 3 Costituzione, ovvero incrementare le relative competenze legislative in alcuni settori, come l istruzione e l ambiente, particolarmente importanti per la nostra Regione. Organizzazione degli uffici amministrativi dipendenti dalla Giunta regionale Occorre tener presente che il nuovo statuto prevede che la Giunta sia composta, oltre che dal Presidente, da un numero massimo di sei membri, tra cui il vicepresidente. Modifica questa, sicuramente da approvare, in asse con l orientamento legislativo nazionale ormai consolidato. In conseguenza, gli uffici operativi dell organizzazione regionale, cioè quelli adibiti all esercizio dell amministrazione attiva, riteniamo debbano essere riorganizzati (riaccorpati) in sei maxi strutture, con riferimento ai grandi settori delle politiche regionali: 1) Territorio, ambiente e paesaggio, difesa del suolo 2) Agricoltura, turismo e cultura 3) Trasporti, infrastrutture, mobilità, lavori pubblici 4) Sviluppo economico e industria 5) Politiche sociali e del lavoro, politiche giovanili 6) Politiche della salute e assistenza sanitaria 6

15 Gli uffici c.d. di staff, di carattere orizzontale, di supporto alle politiche attive e all amministrazione attiva, devono essere accorpati nell ambito della Presidenza, svolgendo un ruolo che investe tutta l amministrazione regionale. Tra questi uffici sicuramente debbono essere previsti, salvi altri, i seguenti: 1) programmazione generale delle attività di governo, 2) organizzazione e personale 3) avvocatura regionale 4) controllo di gestione e valutazione 5) controllo ispettivo contabile 6) sistema informativo, comunicazione e stampa Riteniamo opportuno altresì prevedere, presso la presidenza della giunta regionale, un ufficio speciale al quale affidare la programmazione dei principali investimenti produttivi che possano trovare spazio nella Regione, nonché la promozione di nuovi investimenti produttivi, gestendo, attraverso un efficace attività di coordinamento, le diverse fasi amministrative, sia di livello regionale che locale, necessarie per il concreto avvio di ogni iniziativa di questo tipo. Gli uffici della Presidenza sono coordinati dal Segretario generale. Enti, aziende e società dipendenti dalla regione. Occorre una revisione generale e la soppressione di molte strutture esistenti, in larga misura del tutto inutili. Ciò ai fini di efficientamento dell azione di governo complessiva della regione, di risparmio delle spese, nonché dei c.d. costi della politica. Gli amministratori saranno scelti non solo, come di consuetudine, attraverso la valutazione dei curricula, ma soprattutto sulla base dei progetti che presenteranno per la gestione ottimale dell ente. L indennità di carica degli amministratori degli enti e delle società che potranno essere conservati o ristrutturati, dovranno essere riviste. In particolare intendiamo prevedere semplici gettoni di presenza e rimborsi spese, cui eventualmente collegare indennità collegate all effettivo raggiungimento degli obiettivi esposti nel progetto presentato, che dovranno essere certificati da organismi idonei e altri rispetto all ente interessato. Occorre un esame analitico di tutta la situazione di enti, aziende e società, ai fini di soppressioni o accorpamenti. Principio orientativo fondamentale riteniamo debba essere, nei settori nei quali si ritiene necessaria la presenza di enti strumentali, quello di unificare gli enti stessi per omogeneità di funzioni, anche eliminando l attuale pluralismo delle articolazioni territoriali. E così, ad esempio delle ATER, attualmente cinque, raggrupparle in un solo ente regionale, e conseguente delega o attribuzione di alcune delle funzioni attualmente esercitate da questi enti ai comuni. Lo stesso dovrebbe avvenire per le aziende per il diritto allo studio, anche qui, delegando o attribuendo, direttamente alle università alcuni dei compiti attualmente esercitati dalle aziende. Più complessa è la situazione dei consorzi per lo sviluppo industriale, perché hanno la natura di consorzi con presenza di enti locali che non può essere senz altro assorbita. 7

16 b. Statuto e Bilancio verso la trasparenza e l agenda digitale Oggi la Regione Abruzzo non è trasparente. Non consente ai cittadini di vedere sempre o con sufficiente precisione ciò che accade al suo interno, come vengono prese le decisioni, come viene utilizzato il denaro pubblico. Mancano o sono stati sviluppati in modo parziale e insufficiente gli strumenti di innovazione digitale per consentire ai cittadini di accedere liberamente a informazioni, dati, servizi attraverso la rete. La Regione Abruzzo non è aperta. Non è possibile per i cittadini e le loro associazioni concorrere ai processi decisionali attraverso percorsi di consultazione e partecipazione, a cominciare dai temi più sentiti come la sanità, i trasporti, le politiche ambientali e territoriali; non è possibile partecipare al monitoraggio alla valutazione dei risultati amministrativi e del rispetto degli obiettivi di governo; non è possibile contribuire attivamente alla cura dei beni comuni attraverso forme di cittadinanza attiva. Senza trasparenza e partecipazione crescono la discrezionalità, l arbitrio, la capacità di influenza dei gruppi di interesse prevale sulla garanzia dei diritti e degli interessi di tutti, aumenta il rischio quotidiano di abusi di potere, corruzione e illegalità. Proprio in ragione di tale necessità, vanno quindi previsti sia nuovi ed efficaci strumenti di democrazia partecipativa, volti a coinvolgere i cittadini nelle scelte fondamentali da intraprendere, sia meccanismi idonei ad incrementare l accountability degli eletti e a dar corpo all obbligo dei rappresentanti di rendere conto delle proprie decisioni, nonché di essere responsabili dei risultati conseguiti. Noi vogliamo restituire ai cittadini la loro Regione e lo faremo avviando nei primi sei mesi di governo una rivoluzione amministrativa e legislativa fondata su una nuova Legge per promuovere la trasparenza della pubblica amministrazione e delle aziende dei servizi pubblici, per offrire ai cittadini la possibilità di controllare direttamente ogni passaggio della vita amministrativa, a partire dalle scelte di bilancio. Vorremmo concepire un bilancio partecipato, ovvero una forma di democrazia già in atto in molti Comuni, in cui il cittadino dialoga con l Ente e decide insieme a questi le politiche da intraprendere (è noto il caso di Porto Allegre). Ai fini della trasparenza, della semplificazione e dell innovazione tecnologica digitale il programma dell Abruzzo Regione Digitale prevederà: - Nei rapporti con le istituzioni, semplificare al massimo la burocrazia attraverso la fruizione di quello che serve nei tempi giusti, nei modi giusti e a chi lo richiede. Creare dei processi per interagire con i cittadini, fornire servizi amministrativi ed erogare operazioni e pratiche della PA in modalità on-line. I benefici che ne scaturiranno, oltre alla completa interazione tra pubbliche amministrazioni, saranno la semplicità e l accessibilità riducendo sia i tempi che i costi delle operazioni. - Nella salute e nella sanità, fornire al cittadino la possibilità di prevenire ed eventualmente di curarsi poi, in modo sicuro, 8

17 altamente professionale con il massimo dei risultati possibili. L introduzione di un identità elettronica, della cartella clinica, di telemedicina, di assistenza on-line ed a distanza e servizi in mobilità forniranno al paziente informazioni sicure ed omogenee per una diagnosi o una cura. I servizi per le strutture sanitarie consentiranno una pianificazione, un monitoraggio ed un controllo dei piani di spesa sanitaria e farmaceutica fornendo una diagnostica ed assistenza a distanza ed in tempo reale, indipendentemente dalla residenza del cittadino e con il solo fine di assisterlo e non di fare utili. Grazie alla facilità e disponibilità delle informazioni che lo riguardano, il paziente avrà la possibilità di accedere a cure specifiche, vedrà ridursi i tempi di prestazioni e d interventi, unite alla corretta pianificazione delle prenotazioni sia a livello centrale che a livello di unità locale. - Facilitare il diffondersi dell educazione e della formazione attraverso la realizzazione di percorsi d istruzione (verso la scuola, la professione ed il lavoro) in modalità e-learning, sfruttando le reti di comunicazione a banda larga e i nuovi mezzi per diffondere contenuti educativi (video conferenze, video on-demand, ecc.). Ciò farà si che la conoscenza ed una competenza aggiornata sia erogata da insegnati/docenti qualificati a studenti, professionisti e lavoratori in modo multimediale superando la perifericità. Competenze e conoscenze dovranno essere adeguate ed in linea con le nuove dinamiche del mercato del lavoro e saranno a portata di tutti. - Rendere facile la realizzazione e la valorizzazione dei servizi alle imprese attraverso l utilizzo delle tecnologie ICT con il potenziamento del commercio elettronico, l e-procurement, la dematerializzazione, la logistica e la tracciabilità dei prodotti e dei processi produttivi. Il beneficio sarà quello di creare un interazione delle imprese operanti sul territorio con gli enti pubblici locali e la Regione per sostenere lo sviluppo, l internazionalizzazione e la competitività delle stesse. Gli investimenti industriali potranno essere utili e creeranno una crescente occupazione e semplificheranno il rapporto tra impresa e PA sul piano dell informazione e del procedimento di autorizzazione. Infine verranno assicurate alle aziende delle metodiche in grado di incrementare l utilizzo delle tecnologie per favorire la competitività e la qualificazione del proprio personale. - Fornire dei servizi territoriali ed ambientali creando un interconnessione di informazioni e dati, sia a livello regionale che inter-regionale, che possano salvaguardare l ambiente nella sua interezza e possano valorizzare l economia del territorio. Ciò consentirà di creare un allineamento con l orientamento comunitario, nazionale e regionale. I benefici che ne deriveranno sono la conoscenza mirata del territorio, l individuazione delle strategie di pianificazioni e di intervento, monitorando i risultati e forniranno una revisione critica degli obiettivi consentendo il controllo degli interventi stessi. - Realizzare una gestione documentale per l archiviazione regionale deputata alla conservazione, nel tempo, dei documenti amministrativi degli enti produttori che possa consentire un accesso facile e sicuro all informazione condividendo la conoscenza: l informazione è un bene di tutti e a disposizione di tutti. L introduzione dell Identità Elettronica (eid) nei servizi pubblici, mediante l utilizzo di supporti con micro chip e la creazione di librerie digitali di diverse tipologie di dati (filmati, documenti, 9

18 audio, video, ecc.) consentiranno di accedere ai servizi in modalità sicura, controllata ed affidabile. Ulteriori benefici saranno quelli di rafforzare la diffusione della cultura e degli elementi scientifici di riferimento e la diffusione sull intero territorio regionale, in particolare nelle aree rurali e svantaggiate. - Trasformare il cittadino e l impresa in parte attiva verso la decisione ed aiutare il miglioramento con il proprio parere, creando dei processi di partecipazione alle politiche regionali ed alla gestione dei servizi a tutti i livelli istituzionali, incentivando l utilizzo e la fruizione di nuove tecnologie. Benefici tangibili saranno la facile consultazione, in modalità digitale, di documenti e servizi e la sensibilizzazione delle imprese all impiego di tecnologie ICT; ovvero raggiungere una Citizen Satisfaction con e-democracy. In questo ambito valuteremo l istituzione di forme di cittadinanza e di vigilanza attive, stabilendo procedure qualificate per la revisione di decisioni ritenute lesive e dannose dalla comunità e guardando anche al modello anglosassone del c.d. diritto di recall o revoca popolare del mandato, un istituto che consente agli elettori di porre termine al mandato di un pubblico funzionario eletto o nominato. Il programma, per poter funzionare e per consentire il raggiungimento degli obiettivi, avrà bisogno di un infrastruttura integrata che utilizza delle reti di comunicazione a banda larga (veloce ed affidabile) sia a livello privato che pubblico, cavi a fibre ottiche, wireless su tutto il territorio. Dovranno essere realizzati dei Data Center (centri di elaborazione e di servizio) sia centralizzati che periferici, integrati tra loro, che possano gestire anche un archivio documentale digitale regionale, utilizzando la tecnologia in cloud, per fornire risultati ai cittadini, alle imprese ed alla PA. Completeranno l infrastruttura anche le reti di rilevazione dei dati sia sull ambiente che sul territorio (IoT Internet of Things). I benefici del programma dunque sono: - Migliorare l efficacia e l efficienza dei processi operando una drastica riduzione dei tempi di risposta. - Migliorare la qualità dei servizi per i cittadini e per le Imprese realizzando modelli di politiche responsabili (federalismo regionale) che portino ad un evidente riduzione dei costi. - Migliorare la multicanalità e la diffusione dell informazione con nuove tecnologie, rendendo il sistema accessibile da tutti e per tutti. - Migliorare il saldo occupazionale attraverso investimenti di settore utili a costruire, a livello regionale, una Società dell Informazione basata sull inclusione e la qualità della vita. - Migliorare i rapporti Comunitari adottando le più recenti indicazioni (Strategia Europea 2020, Agenda Digitale e Ricerca Horizon 2020) utili a stimolare fattori di sviluppo come la produttività e la competitività. - Migliorare la fruibilità (facile flessibile) del sistema garantendo una maggiore sicurezza dei dati e un adeguata velocità di esecuzione. 10

19 3. L Abruzzo vale un territorio tutelato e accogliente a. Il sistema informativo territoriale Da un punto di vista sia concettuale, sia tecnico, i Sistemi Informativi Territoriali (SIT) ricadono nella più ampia categoria dei Geographical Information Systems (GIS), il cui carattere fondamentale è il riferimento territoriale dell informazione mediante la georeferenziazione: un database in cui ciascun elemento è contraddistinto da una posizione geografica e una serie di attributi, associato ad un software in grado di immettere, analizzare e gestire le informazioni, ivi comprese quelle che pongono in relazione i vari elementi tra di loro, avendo per esito un prodotto generalmente ma non necessariamente di tipo cartografico. Al fine di promuovere le necessarie intese fra Stato, regioni ed enti locali venne costituito, fin dal 1980, il Centro Interregionale di Coordinamento e Documentazione per le Informazioni Territoriali, Associazione volontaria tra le regioni e le province autonome confluita, dal 2007, nel Centro Interregionale per i Sistemi Informatici, Geografici, Statistici (CISIS), all interno del quale è stato costituito il Comitato Permanente per i Sistemi Informativi Geografici (CPSG). La Regione Abruzzo ha svolto un ruolo importante all interno di tale organizzazione, arrivando a detenere, attraverso proprie figure dirigenziali, il coordinamento della Segreteria Tecnico-Organizzativa per quanto concerne le attività geografiche delle regioni italiane, riferibili agli strumenti normativi vigenti, di livello sia nazionale, sia comunitario: - il Codice dell Amministrazione Digitale (introdotto con il D.Lgs. n. 82/2005, in seguito ripetutamente modificato, integrato e aggiornato fino al D.Lgs. n. 33/2013); 11

20 - la Direttiva Comunitaria INSPIRE (INfrastructure for SPatial InfoRmation in Europe, emanata nel 2007). Per quanto riguarda, in particolare, la cartografia regionale, l Abruzzo si è distinto, fin dagli anni 80 del secolo passato per la produzione, su dati dell Istituto Geografico Militare, di carte topografiche, paesistiche e di uso del suolo in scala 1: Successivamente, dai primi anni 2000, ha implementato una Carta Tecnica Regionale digitale in scala 1:5.000, a copertura dell intero territorio, che lo pone al livello delle regioni del Centro-Nordest. La Regione Abruzzo è entrata, inoltre, fra gli sviluppatori del Progetto SIGMATER (Servizi Integrati catastali e Geografici per il Monitoraggio Amministrativo del TERritorio), avviato fin dal 2002 nell ambito del Piano d Azione Nazionale di e-government, che rappresenta il primo esempio di sistema informativo geografico sviluppato tra i diversi livelli della pubblica amministrazione. Questo patrimonio informativo e tecnologico da incrementare e finalizzare ulteriormente non è stato, finora, adeguatamente pubblicizzato, valorizzato e utilizzato nel governo del territorio e nella gestione dei servizi della Regione. Esso, viceversa, dovrà costituire il fondamento operativo dell agenda digitale, nonché della manutenzione territoriale e del controllo di ogni trasformazione, definendo quadri conoscitivi certi e consentendo il monitoraggio in continuo degli interventi da parte di tutti i soggetti della governance, pubblici e privati. Come esempi significativi di applicazioni alla nuova gestione per lo sviluppo del territorio si evidenziano: - il supporto agli enti territoriali, in particolare ai comuni, tuttora privi di un sistema informativo; - la migrazione dei Piani urbanistico-territoriali in formato digitale, con distribuzione in rete, per consentire a tutti i livelli amministrativi di pianificare in sinergia reciproca, con costi e tempi realistici; - la costruzione di un repertorio regionale georeferenziato delle proprietà pubbliche come supporto per le operazioni di valorizzazione del patrimonio e per la trasparenza delle dismissioni. In tal modo la Regione potrà essere sostenuta nella missione di produrre buone leggi per il territorio e le comunità che lo vivono ed agevolata nel recuperare in parallelo le funzioni di sorveglianza attiva e di intervento sostitutivo, dove necessario; e sarà in grado di fornire agli attori locali strumenti per difendere i valori identitari, salvaguardare i beni comuni e riequilibrare le diseguaglianze, con riferimento prioritario all abusivismo edilizio, allo smaltimento dei rifiuti, alla compromissione ambientale, al degrado del paesaggio, al digital e service divide. Obiettivo finale è di consentire all operatore economico come al singolo cittadino l accesso gratuito al Sistema Informativo Regionale così costruito, affinché il primo possa proporsi all interno di una logica complessiva di territorio e il secondo verificare, in ogni momento, lo stato dei luoghi e degli interventi in atto. 12

21 b. Ricostruzione integrata della città dell Aquila Dopo 5 anni, la regione Abruzzo fatica a riprendersi dal sisma che è costato la vita a 308 persone, distrutto numerosi edifici, danneggiato le infrastrutture e distrutto gran parte del centro storico della città dell Aquila. Non c è dubbio che gli effetti del terremoto abbiano aggravato la situazione economica dell Abruzzo, appesantendo ulteriormente la crisi che ha colpito la nostra regione come l intero Paese. E se è vero che i segnali di stagnazione dell economia regionale risalgono alla fine degli anni 90, il terremoto ha compromesso in misura rilevante gli sforzi di ripresa. La ricostruzione post terremoto, del centro storico aquilano e della città capoluogo nel suo insieme, degli altri comuni colpiti dal sisma, del patrimonio abitativo e architettonico, e soprattutto per ciò che riguarda la ricostruzione economica e sociale dell Aquila e del suo territorio, deve essere l occasione per ripensare le strategie di sviluppo per il futuro non solo della provincia aquilana ma dell intera comunità regionale. É necessario che il Governo nazionale garantisca certezza delle risorse e dei tempi della loro erogazione; così come è tempo che la Regione si doti di una sua Legge specifica per l Aquila capoluogo e svolga le sue funzioni, nell accompagnare sul piano legislativo la programmazione della ricostruzione. La legge per l Aquila capoluogo che intenderemo varare, sarà intesa a: - devolvere una quota aggiuntiva di ogni riparto di fondi e/o risorse gestite direttamente dall amministrazione regionale per l Aquila in quanto città capoluogo; - vincolare chiunque decida di investire a l Aquila nei prossimi 5 anni, al versamento di un contributo fisso per l Aquila capoluogo; - attuare le nuove regole per la fiscalità volte al servizio della competitività urbana, adottando i regolamenti della politica di coesione territoriale europea e le forme di incentivazione urbana finanziaria e/o fiscale, credito d imposta, bonus fiscali, contributi in conto capitale direttamente fruibili dalla città. - attuare ciò che è già stato programmato a livello europeo e cioè l emissione di project bond della BEI, per la sperimentazione sui grandi temi delle città e sulle infrastrutture materiali. La visione di un Aquila del futuro può essere racchiusa nell idea di città intelligente, una città che sfrutti nuove tecnologie per migliorare la qualità della vita e il benessere dei propri cittadini, giovani e meno giovani. È essenziale adottare innovazioni intelligenti in materia energetica, applicare moderne tecnologie edilizie e prevedere materiali da costruzione moderni nella progettazione di nuovi luoghi di vita e di lavoro, nonché utilizzare tali innovazioni e tali tecnologie in modo da celebrare e valorizzare la storia della città. Per fare dell Aquila una città intelligente è necessario che il processo di ricostruzione tragga vantaggio dalle opportunità derivanti 13

22 dall utilizzo di nuove tecnologie, di nuovi sistemi e materiali per fornire nuovi tipi di luoghi di lavoro e di vita a una grande varietà di utenti. Possono essere creati luoghi di lavoro moderni, creativi e flessibili, che siano adatti a nuovi modelli di business. Possono anche essere utilizzati sistemi energetici efficienti e interni alle abitazioni progettati in maniera innovativa che siano adatti ai bisogni dei più anziani in materia di riscaldamento e mobilità. Tutti questi elementi potrebbero essere integrati a soluzioni di trasporto locali e innovative, adatte agli abitanti giovani e anziani dell Aquila e dintorni. Il centro città dell Aquila è un bene essenziale dal punto di vista culturale, sociale e storico e potenzialmente rappresenta una fiorente risorsa economica per la provincia e la regione. Il pericolo associato all abbandono del centro città per lunghi anni è rappresentato dal fatto che, nel tempo, la forza che possiede in quanto risorsa economica vada indebolendosi. È essenziale evitare che, quando la ricostruzione del centro città sia completata, si arrivi al deplorevole risultato di vedere eroso il suo potenziale economico. Per far ciò, è necessario che il processo di ricostruzione del centro città, assieme a quello delle zone limitrofe, sia intrapreso in modo da incoraggiare un più vasto rinnovamento urbanistico di lungo termine, in maniera da rafforzare le risorse immobiliari private e pubbliche e in modo da far sì che tutta la zona attragga maggiori investimenti nel futuro. Perché la ricostruzione dell Aquila contribuisca a stimolare la più vasta economia locale e regionale sul lungo termine, è necessario trovare soluzioni affinché il processo di ricostruzione in sé susciti interesse ben oltre i confini della regione e venga visto come un processo che offra nuove prospettive di investimento sul lungo termine. Quello che succederà nei prossimi anni farà scuola. L Aquila, insieme ai comuni del cratere, diventerà il più grande e più importante cantiere di restauro tecnico e architettonico del mondo. Sarà discusso, analizzato, criticato. Dovrà essere colta l opportunità di creare una vera scuola di restauro una scuola-cantiere di teorie e tecniche del restauro architettonico nella quale possano formarsi e fare esperienza studenti e architetti di tutto il mondo. Una scuola-cantiere che dovrà chiamare a collaborare i migliori maestri italiani ed europei nel campo e che servirà a valorizzare al meglio i tanti studiosi e ricercatori già presenti nel territorio aquilano e regionale. Le istituzioni locali, l Università, i cittadini, dovranno partecipare con la Regione alla stesura di una specifica legge, dotata di un finanziamento straordinario per istituire una tale scuola, che costituirà, se realizzata una vera e propria pietra della ricostruzione. c. Consumo del suolo e gestione del territorio La struttura insediativa dell Abruzzo è di tipo policentrico, è cioè costituita da una rete di città sparse nel suo territorio. Una rete alternativa alla forma della metropoli infinita che ormai pervade il territorio europeo. Una forma, quella metropolitana, che produce 14

23 un insostenibile consumo di suolo, squilibri sociali e forti impatti ambientali, invivibilità. L Abruzzo, al contrario, come le altre regioni italiane della marca adriatica, (le Marche ed il Molise), è caratterizzato da una fitta rete di centri urbani piccoli e medi che rappresentano non solo la ricchezza storica e culturale del territorio, ma soprattutto la sua realtà civica di diffusa rete di polis, ovvero di diffusa rete di comunità. Di luoghi, cioè, dove le comunità stesse esercitano un potere democratico di scelta o di condivisione, anche nel conflitto. Secondo le stime recenti (ISPRA, 2013), l Abruzzo è fra le regioni italiane maggiormente virtuose in termini di consumo del suolo conseguente ai fenomeni di urbanizzazione e infrastrutturazione: circa il 3,5% della superficie totale, la metà del valore medio nazionale. Questo dato coerente con lo storico impegno della Regione nella protezione ambientale e certamente positivo sconta tuttavia le numerose situazioni di dissesto provocate dalla cattiva manutenzione ed inoltre legate alla delicata natura idrogeologica del territorio regionale, soprattutto nella fascia collinare, con una incidenza della superficie ad alto rischio pari a circa il 6% del totale e ricadente in ben 180 dei 305 comuni abruzzesi. Punto di forza dell Abruzzo, nel processo di sviluppo che lo ha portato, negli anni 70 e 80 del secolo passato, ad agganciare il Centro-Nordest, è stato senza dubbio il policentrismo urbano, con la presenza di città grandi, medie e piccole ben distribuite sul territorio, eredi delle funzioni amministrative, ma soprattutto del patrimonio storico e culturale di quei cantoni che la geografia fisica ha nettamente delineato nella regione (valli fluviali, aree collinari, massicci montuosi, grandi bacini intermontani). La strategia per l immediato futuro deve puntare sull investimento strutturale e organizzativo nei territori che presentano valide potenzialità, non attraverso l ulteriore crescita urbana, con conseguente ulteriore consumo di suolo, bensì attraverso la ristrutturazione dell esistente e la riqualificazione dei sistemi insediativi e produttivi, in chiave innovativa e competitiva. In questo quadro, anche i territori marginali devono trovare un ruolo, essendo candidati a svolgere opportune azioni per il presidio del territorio e per la valorizzazione dei grandi patrimoni naturali e culturali presenti in Abruzzo, con ciò salvaguardando le risorse ambientali e garantendo alle comunità locali uno specifico sostegno mediante formule mirate di compensazione funzionale. La costruzione operativa di un simile progetto per il nuovo Abruzzo può essere utilmente fondata sulle opportunità concrete offerte da due delle azioni strategiche proposte dal Governo italiano all Europa nell ambito delle politiche di coesione territoriale: città e aree interne. Tali azioni strategiche vanno declinate in chiave complementare e sinergica, in modo che siano esaltate e valorizzate le convenienze reciproche: nelle città, interventi per la rigenerazione urbana e per lo sviluppo strategico innovativo, rafforzando i servizi avanzati alle imprese, di ricerca, decisionali e direzionali; nelle aree interne, interventi per la sicurezza sismica e la difesa dal degrado idrogeologico e per una rinnovata economia dell ambiente e del turismo culturale e ambientale. Da qui emerge anche la necessità di emanare una legge regionale in materia di gestione del territorio e delle risorse geoambientali e quindi l esigenza di dotare la comunità abruzzese di un servizio geologico regionale, cioè di una struttura tecnica specializzata che, a partire dalla riorganizzazione, razionalizzazione e implementazione di quelle esistenti in Regione sia in grado di fornire 15

24 all amministrazione regionale e agli enti locali il supporto e l assistenza tecnica, scientifica ed operativa per l analisi di tutte le pericolosità naturali finalizzata alla prevenzione e mitigazione dei relativi rischi, la gestione sostenibile del territorio, la salvaguardia e la valorizzazione delle georisorse. È evidente quindi il ruolo delle reti infrastrutturali, materiali e immateriali, alle quali il nuovo programma di governo regionale intende rivolgere particolare attenzione, tanto da farne una sorta di filo conduttore. Il carattere policentrico e di rete di città nella natura, piuttosto che un insostenibile dimensione metropolitana, è la qualità del territorio regionale da assecondare, e su cui puntare, perché in grado di garantire una migliore qualità della vita, e perché in grado di sviluppare una forte attrattiva a livello europeo e internazionale nei confronti di chi, proveniente proprio da deformate e problematiche realtà urbane, è alla ricerca di un contesto spaziale e di una dimensione di vita (culturale, psicologica e umana) e di lavoro alternativa al caos della metropoli contemporanea. Per questi motivi, la nuova legislazione urbanistica della Regione Abruzzo e, per estensione, della marca adriatica (Marche, Abruzzo, Molise) deve porsi due semplici ma fondamentali obiettivi: 1. fermare il consumo di suolo e l urbanizzazione delle campagne, tutelare le aree naturali e agricole (secondo il modello della nuova legge urbanistica della Regione Toscana); 2. prevedere la crescita e la rigenerazione delle città e delle aree industriali all interno degli attuali perimetri già urbanizzati. Trasformare e riqualificare, rigenerandole, le città medio grandi e i sistemi urbani minori e tutelare la campagna, l agricoltura, il sistema dei parchi, gli ambiti naturali e il paesaggio, recuperare e far rivivere le piccole città d arte dell Appennino, tutelare e risanare i fiumi e la costa, manutenere il territorio, possono essere considerate le invarianti dello sviluppo insediativo futuro, secondo un indirizzo analogo alla linea di azione di alcuni paesi, come l Inghilterra o la Germania, che si sono proposti di fermare lo sviluppo urbano verso le campagne con leggi specifiche. d. La rete idrografica e ciclo idrico integrato L Abruzzo ha una ricchezza di acque straordinaria, dovuta ai suoi massicci montuosi la cui altezza induce la condensazione delle correnti umide generando abbondanti piogge, e alla natura carbonatica delle montagne, fratturate e diffusamente carsiche. Sono centinaia le sorgenti di acque purissime che forniscono acque oligominerali naturali pregiate ai rubinetti della stragrande maggio- 16

25 ranza della popolazione, e assai numerosi sono i corsi d acqua superficiali, mentre ospita un bacino idrogeologico (sotterraneo) tra i più estesi e importanti d Europa. Il fiume Aterno-Pescara con un asta fluviale lunga circa 170 km e una portata media annua di oltre 50 metri cubi al secondo, è il corso d acqua più importante dell Adriatico a sud del Po. Il suo bacino idrografico, esteso circa 3200 kmq, abbraccia un terzo dell Abruzzo, include il territorio di 99 comuni appartenenti a tre delle quattro province e, nonostante la sua grande estensione, ha la caratteristica di essere interamente di competenza regionale. Queste acque hanno dato all Abruzzo il progresso economico, sociale, igienico e industriale, hanno costituito uno degli elementi più suggestivi del paesaggio ma hanno anche diffusi problemi di inquinamento e di alterazione degli alvei. L attuale normativa, italiana ed europea, pone come obiettivo prioritario il ripristino delle condizioni di naturalità dei fiumi, da conseguire con il contenimento dell inquinamento, la salvaguardia o il ripristino di alvei e vegetazione di sponda, e perché torni nelle acque la vita tipica fluviale, con flora e fauna tipiche ed alta integrità ecologica. Il raggiungimento di queste condizioni produce, tra l altro, utilità per l economia della nostra società, perché coincide con la possibilità di usi molteplici delle acque e la conservazione della loro qualità anche per le generazioni future. Lo strumento fondamentale per il raggiungimento del risanamento di nostri corsi d acqua, è il Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Regione Abruzzo in conformità alle direttive europee. Il Piano vigente è debole, inadeguato e in gran parte già superato. Occorre una profonda revisione di questo strumento che deve contenere: 1. un adeguata fissazione del Deflusso Minimo Vitale perché i nostri fiumi non siano ridotti, come spesso avviene, a rigagnoli per eccesso di sfruttamento; 2. interventi per il ripristino, per quanto possibile, dell integrità ecosistemica tramite un Piano di rinaturalizzazione degli alvei e delle sponde (interventi questi, ad altissima intensità di manodopera e quindi in grado di creare migliaia di posti di lavoro, come dimostrato in nord-europa); (es. se sul fiume Pescara applicassimo gli interventi che hanno portato al risanamento del Tamigi, occorrerebbe impiegare 7000 persone alle quali si potrebbe garantire lavoro per anni). 3. adozione delle tecniche di intervento tramite Ingegneria naturalistica, anche redigendo manuali, linee guida e prezziario regionale, come già sperimentato con successo nelle Regioni Trentino, Lazio e Lombardia. 4. per la depurazione delle acque dei centri abitati con popolazione inferiore a 2000 abitanti, si incentiverà l adozione come peraltro raccomandato dal DLgs 152/06 cosiddetto Testo Unico Ambientale- tecniche di depurazione naturale e, in particolare, i c.d. fitodepuratori. Questa tipologia impiantistica non richiede consumi elettrici, ha bassissimi (o nulli) costi di manutenzione, perfetto inserimento nel paesaggio, alta o altissima efficienza depurativa. Possono essere impiegati anche per 17

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