SPECIFICHE TECNICHE PER L ISTITUZIONE DI RETI TECNICHE CON METODOLOGIA GPS

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "SPECIFICHE TECNICHE PER L ISTITUZIONE DI RETI TECNICHE CON METODOLOGIA GPS"

Transcript

1 SPECIFICHE TECNICHE PER L ISTITUZIONE DI RETI TECNICHE CON METODOLOGIA GPS ad uso del COLLEGIO DEI GEOMETRI DELLA PROVINCIA DI BRESCIA a cura di: ing. Livio Pinto D.I.I.A.R. sez. Rilevamento Politecnico di Milano

2 INDICE. RETI GEODETICHE GPS...3 Rete di inquadramento...3 Rete di raffittimento...3 Punti di dettaglio...4 Vertici di orientamento...4. MATERIALIZZAZIONE...5. UBICAZIONE DEI VERTICI...5. CONTRASSEGNI MESSA IN OPERA DEI CONTRASSEGNI DOCUMENTAZIONE MONOGRAFICA RILIEVO DELLE RETI PROGETTO E VERIFICHE PRELIMINARI MISURA DELLE BASI ELABORAZIONE DELLE MISURE CALCOLO DELLE COORDINATE WGS84 DEI VERTICI DELLA RETE MISURA DELLE BASI RELATIVE AI PUNTI DI DETTAGLIO CALCOLO DELLE COORDINATE WGS84 DEI VERTICI DI DETTAGLIO TRASFORMAZIONE DELLE COORDINATE DEI PUNTI GPS TRASFORMAZIONE NEL SISTEMA DI RIFERIMENTO NAZIONALE ROMA DETERMINAZIONE DELLE QUOTE S.L.M. (ORTOMETRICHE) DEI PUNTI GPS RILEVAMENTO DEI VERTICI DI ORIENTAMENTO RILEVAMENTO CON STRUMENTAZIONE TOPOGRAFICA CLASSICA COLLAUDO COLLAUDO IN CORSO D'OPERA COLLAUDO AL TERMINE DEI LAVORI...3 ALLEGATO...5 ALLEGATO...6 ALLEGATO 3...7

3 SPECIFICHE TECNICHE PER L ISTITUZIONE DI RETI TECNICHE CON METODOLOGIA GPS AD USO DEL COLLEGIO DEI GEOMETRI DELLA PROVINCIA DI BRESCIA Oggetto delle seguenti specifiche è fornire i criteri per la realizzazione di reti planoaltimetriche di raffittimento e di punti di dettaglio, realizzate con metodologia GPS, e per la determinazione delle loro quote geoidiche (rispetto cioè al livello medio del mare), finalizzate alla materializzazione sul territorio provinciale di un sistema di riferimento stabile, di precisione utile a tutti gli scopi tecnici di tipo topografico.. RETI GEODETICHE GPS Rete di inquadramento La rete geodetica di inquadramento del territorio provinciale è rappresentata dalla rete fondamentale IGM95 materializzata da7 punti (vedi figura ). Tutti i vertici della rete d inquadramento sono noti nel sistema di riferimento WGS84 (ETRF89) e nel sistema di riferimento nazionale ROMA40. Per quanto concerne la quota dei punti, come noto, la tecnica GPS consente il rilievo tridimensionale con quote ellissoidiche e non geoidiche. Tuttavia queste possono essere determinate dalle prime a patto di conoscere l ondulazione del geoide (cfr. punto 5.). Alcuni punti della rete IGM95, quelli cosiddetti della serie 7, sono anche capisaldi di quota nota; essi costituiscono, insieme ai capisaldi delle reti di livellazione presenti nella provincia, di recente determinazione e in grado di fornire garanzia di stabilità nel tempo, la rete di inquadramento altimetrico. In figura sono evidenziati i punti della rete IGM95 appartenenti alla serie 7; sempre in figura sono evidenziate le linee di livellazione geometrica di alta precisione dell IGM, ricadenti nel territorio provinciale bresciano. Ai fini della realizzazione della nuova rete GPS, su porzioni limitate di territorio, possono essere considerati vertici di inquadramento anche punti già in precedenza realizzati secondo le presenti o analoghe norme (vertici di raffittimento presenti nel territorio adiacente, vertici di maglia primaria e secondaria del catasto, ecc.) dei quali siano note le coordinate nel sistema di riferimento WGS84 (ETRF89) e nel sistema di riferimento nazionale ROMA40 nonché le precisioni delle singole coordinate che dovranno essere comparabili a quelle della rete IGM95. Rete di raffittimento Nella rete di raffittimento dovranno essere inseriti tutti i punti di inquadramento ricadenti nella zona d intervento e i punti di nuova istituzione omogeneamente distribuiti sul territorio. La rete di raffittimento dovrà costituire nel complesso una struttura autonoma, intrinsecamente determinata da un numero sovrabbondante di misure ed essere costituita da poligoni connessi aventi non più di 6 lati. Su ogni vertice incognito e sui punti di inquadramento non marginali dovranno convergere non meno di 3 basi indipendenti; sui punti di inquadramento marginali dovranno convergere non meno di basi, rilevate in sessioni diverse e del tutto indipendenti. Queste norme sono in parte tratte dalle Specifiche tecniche per il raffittimento della rete fondamentale IGM95 messa a punto dal Gruppo di lavoro Reti dell INTESA STATO-REGIONI ED ENTI LOCALI PER LA REALIZZAZIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI DI INTERESSE GENERALE. 3

4 980 PUNTIIGM95 LINEEDI LIVELLAZIONE IGM Figura Vertici GPS della rete IGM95 e linee di livellazione di alta precisione Punti di dettaglio I punti di dettaglio, necessari per un eventuale ulteriore raffittimento locale, avranno la densità e l ubicazione prescritte dall Ente Appaltante secondo le finalità del lavoro: tali punti pertanto non avranno necessariamente la configurazione tipica di una rete geodetica (connessione, elevata ridondanza). I punti di dettaglio saranno tuttavia determinati da almeno due basi ed è consentito a tal proposito l adozione di uno schema di rilievo analogo a quello classico della poligonazione; in particolare i punti dovranno essere collegati tra loro sequenzialmente da basi indipendenti, costituenti una poligonale che non dovrà avere più di cinque lati e i cui estremi dovranno appartenere alla rete di raffittimento o di inquadramento. Vertici di orientamento I vertici di orientamento sono punti della rete posti in zone dominanti del territorio. La loro presenza si rende necessaria quando deve essere garantita la stazionabilità dei punti della rete di raffittimento GPS e/o dei punti di dettaglio con strumentazione topografica classica. Non è a priori necessario conoscerne la quota. La loro densità deve essere tale da garantire la visibilità di uno o più 4

5 vertici da ciascun punto della rete di raffittimento e dai punti di dettaglio. Essi saranno determinati con misure GPS realizzate in centro o tramite collegamento con misure topografiche classiche (misure angolari e/o di distanza) (cfr punto 6.).. MATERIALIZZAZIONE Tutti i punti, sia quelli appartenenti alla rete di raffittimento che quelli di dettaglio saranno materializzati secondo le specifiche di seguito riportate.. UBICAZIONE DEI VERTICI I punti, saranno ubicati in luoghi facilmente accessibili, di norma su manufatti in cemento già presenti in loco ed aventi dimensioni, consistenza e destinazione d uso tali da garantire una adeguata stabilità nel tempo. Sono da evitare tutte le strutture in cemento di tipo prefabbricato quali: marciapiedi, cordoli, muretti divisori, pozzetti di fognature. Sono invece indicati: spalle di ponti, muri di sostegno, chiuse di canali ed in genere ogni altra struttura in calcestruzzo gettata in loco. Qualora non sia possibile individuare nella zona prescelta un manufatto di caratteristiche appropriate, la sede del contrassegno verrà realizzata appositamente mediante uno scavo di dimensioni e profondità, dipendenti dalla natura del terreno, adeguate a garantirne la stabilità e la permanenza nel tempo. Lo scavo verrà riempito con una gettata di calcestruzzo, possibilmente armata, fino all altezza del piano di campagna. La parte sommitale, per una altezza di circa 0 cm, sarà realizzata tramite una gettata di cls di forma quadrata e lato di 40 cm, in asse con lo scavo sottostante che quindi potrà essere di dimensioni inferiori. La profondità dello scavo sarà tale da consentire l ancoraggio allo strato roccioso od ad uno strato compatto e resistente del terreno; in terreno sciolto o poco consistente (terreno vegetale, sabbie ecc.) la profondità sarà di almeno 60 cm. Le dimensioni dello scavo saranno proporzionate alla profondità in maniera da consentire la realizzazione di un solido resistente, in ogni caso non meno 5 cm di raggio. Nella scelta della sede del punto si terrà conto della presenza nelle vicinanze: dei "punti di maglia primaria e secondaria del Catasto" che, se possibile, saranno direttamente utilizzati, altrimenti si posizionerà il punto nelle immediate vicinanze; di capisaldi appartenenti a linee di livellazione di alta precisione, sia IGM che di altri Enti, nel qual caso si impianterà il punto alla minima distanza possibile, sempre nel rispetto dei criteri suddetti e degli altri di seguito descritti, da detti capisaldi, allo scopo di facilitare il successivo collegamento altimetrico. Il punto dovrà avere una posizione tale da consentire la realizzazione di una valida stazione GPS; in particolare dovrà essere verificato quanto segue. La posizione dei punti sarà scelta possibilmente in: assenza di ostacoli stabili, che impediscono la ricezione dei segnali satellitari, aventi un elevazione superiore a 0 5 sul piano dell orizzonte dell antenna considerata posta ad altezza normale sopra un treppiede. E ammessa la presenza di ostacoli, che non producano multipath, con azimut compreso fra 330 e 30. Negli altri settori è tollerata la presenza di ostacoli aventi estensione od altezza limitata; in presenza di questi ultimi dovrà essere redatto, su apposito modello, uno schizzo degli ostacoli che verrà riportato in monografia; assenza di disturbi elettromagnetici tali da rendere impossibile o difficoltosa la ricezione dei segnali satellitari; a tal proposito in fase ricognitiva verrà verificato che il valore del rapporto segnale/rumore risulti ottimo rispetto ai valori dichiarati dal costruttore dello strumento utilizzato. 5

6 . CONTRASSEGNI Dovendo realizzare vertici (sia di raffittimento che di dettaglio) che devono costituire riferimento per misure di alta precisione sia planimetriche (GPS) che altimetriche, i contrassegni costituenti le materializzazioni dovranno possedere una struttura geometrica tale da individuare in modo semplice ed inequivocabile sia un asse verticale che un piano orizzontale; inoltre, per garantire la permanenza nel tempo, dovranno essere costituiti di materiali metallici non deteriorabili: acciaio inox, ottone, leghe di alluminio ecc. Per soddisfare agli scopi suddetti può essere positivamente indicata la forma del centrino GPS prodotto dal Collegio dei Geometri della provincia di Brescia e da esso commercializzata. In ogni caso il tipo di contrassegno utilizzato dovrà essere preventivamente approvato dalla Direzione Lavori (nel seguito indicata brevemente D.L.)..3 MESSA IN OPERA DEI CONTRASSEGNI Per la messa in opera dei centrini si praticherà, sul manufatto in cemento prescelto o su quello appositamente realizzato, un foro con trapano di dimensioni leggermente superiori ad diametro del gambo del centrino. Tale foro verrà allargato nella parte superiore per accogliere la base della testa del contrassegno in modo da rendere difficoltosa l asportazione di quest ultimo. Il centrino verrà quindi fissato con cemento o resine sintetiche ad alta resistenza; nel caso di manufatto in cls realizzato appositamente sarà consentito inserire direttamente il contrassegno nella gettata di calcestruzzo. Il proprietario del manufatto o del terreno prescelto per la materializzazione, sia esso Ente pubblico o privato, verrà preventivamente informato, eventualmente anche con lettera scritta, richiedendo il consenso all esecuzione dell opera..4 DOCUMENTAZIONE MONOGRAFICA Per ognuno dei vertici (sia di raffittimento che di dettaglio) sarà redatta una esauriente monografia che consenta il riconoscimento del punto. Tali monografie dovranno essere realizzate in formato A4, possibilmente in modo del tutto automatico tramite apposito software a disposizione presso il Collegio dei Geometri della provincia di Brescia (un esempio di monografia di punto GPS e di vertice di orientamento è riportato allegato 3) e dovranno contenere: nome dell Ente appaltante; mese ed anno del rilievo; nome e numero del vertice; tipo di materializzazione; fotografia della materializzazione sullo sfondo di particolari circostanti di facile individuazione; schizzo grafico o foto della zona circostante con tutte le possibili misure di distanza fra il vertice ed i particolari limitrofi rilevanti e facilmente individuabili; descrizione dell accesso, del sito e della materializzazione; coordinate geografiche nel sistema WGS84(ETRF89) e ROMA40; coordinate piane UTM-WGS84 e GAUSS-BOAGA; quota ellissoidica; quota ortometrica; stralcio della Cartografia Tecnica Regionale (CTR) alla scala :0000 con frecciatura indicante la posizione del punto; stralcio della Carta Catastale con indicazione della particella ove ricade il punto; eventuale indicazione degli ostacoli alla ricezione satellitare. 6

7 L intera monografia sarà memorizzata in un file in formato leggibile da software di larga diffusione. 3. RILIEVO DELLE RETI 3. PROGETTO E VERIFICHE PRELIMINARI La ditta appaltatrice dovrà predisporre un progetto delle reti suddette, da riportare su grafico a scala opportuna (di norma :0 000) da sottoporre per approvazione alla D.L.; nel grafico dovranno essere riportati con idonea simbologia sia i vertici delle reti di inquadramento e di raffittimento che i punti di dettaglio. Inoltre dovranno essere indicate le linee di base che la ditta intende realizzare sia per la rete di raffittimento che per i punti di dettaglio. Il numero dei vertici di inquadramento dovrà sempre essere 3 e, solo in particolari casi (reti di ridotte dimensioni e non elevata precisione) si potrà derogare da tale minimo. Dovrà essere verificata preventivamente al rilievo, l esistenza e l integrità dei vertici della rete d inquadramento, mediante sopralluoghi a cura della ditta appaltatrice che acquisirà le relative monografie. Dovranno essere verificate anche le condizioni di ricezione del segnale GPS. Nel caso di perdita della materializzazione, di danneggiamento o di difficoltà di acquisizione dei dati satellitari, dovranno essere redatte apposite schede; queste saranno consegnate alla D.L. che avrà cura di segnalare il fatto all Ente proprietario del vertice di inquadramento (IGM, Dipartimento del Territorio, Amministrazioni Comunali ecc.). Al grafico della rete sarà accompagnata una relazione relativa alla strumentazione che la ditta intende impiegare, alla organizzazione dei rilievi; al software che essa intende adottare per il calcolo delle basi, la compensazione e la elaborazione dei dati; alla codifica dei punti utilizzata nel rilievo e nei calcoli secondo quanto indicato dalla D.L. 3. MISURA DELLE BASI Le basi (o baselines) dovranno essere indipendenti e saranno determinate con ricevitori GPS di elevata precisione. La precisione degli apparati, dichiarata dal costruttore, dovrà essere non inferiore a 5 mm + p.p.m. La metodologia di misura sarà di tipo relativo (differenziale) statico, con intervallo di campionamento non superiore a 5 secondi. Potrà anche essere di tipo rapido statico con intervallo di campionamento non superiore a 5 secondi, nei casi in cui la strumentazione impiegata garantisca comunque le precisioni richieste. I tempi di acquisizione delle sessioni, espressi in minuti, saranno non inferiori a quelli riportati nella tabella seguente: Con 4 satelliti in assenza di cycle slip significativi con 5 o più satelliti in assenza di cycle slip significativi Distanze GPS mono GPS doppia GPS mono GPS doppia Rapido statico Frequenza frequenza Frequenza frequenza Minori di 5 km Fra 5 e 0 km Fra 0 e 5 km

8 In presenza di cycle slip o di ostacoli superiori a 0 5 gradi sull orizzonte dell antenna o di valori di GDOP e PDOP non ottimali, la durata della sessione di misura sarà opportunamente aumentata. Le stazioni saranno realizzate esclusivamente in centro con l ausilio di treppiede o piastra di centramento. L antenna sarà fissata tramite basetta tricuspide dotata di viti calanti e livella sferica, o tramite apparato equivalente che consenta l orizzontamento e il centramento di precisione. Si dovrà curare in modo particolare la misura del dislivello dal centro di fase dell antenna alla sommità centrino che costituisce la materializzazione: tale dislivello sarà misurato in due punti diametralmente opposti dell antenna, all inizio della sessione di misura e, con la stessa procedura, alla fine della sessione; delle quattro misure, tutte registrate, si utilizzerà la media. Qualora le misure dello stesso momento differiscano per più di un centimetro verranno immediatamente ripetute, se invece la media delle misure finali differisce per più di un centimetro da quella delle misure iniziali verrà ripetuta la stazione. Per gli apparati che utilizzano sistemi particolari per la determinazione dell altezza dell antenna, la misura andrà comunque eseguita due volte all inizio della sessione e due volte alla fine con le stesse modalità di validazione suddette. Si suggerisce la ripresa di una immagine fotografica riportante il campione utilizzato per la misura dell altezza dell antenna in corrispondenza dell indice: in tal modo viene archiviato un dato oggettivo anche per la misura dell altezza dell antenna. Per ogni stazione verrà compilata una scheda di stazione in formato A4 nella quale saranno riportate: nome e numero del vertice; nome del file di memorizzazione dei dati; data, ora di inizio e di termine della sessione di misura; marca e modello del ricevitore GPS utilizzato; tipo e caratteristiche dell antenna utilizzata; tutte le misure dell altezza dell antenna effettuate e la media di tali misure utilizzata nei calcoli, con la chiara indicazione del riferimento della misura; indicazioni riguardanti l eventuale immagine relativa alla misura dell altezza dell antenna; note eventuali. Per ciascuna squadra dovrà essere redatto uno schizzo o una tabella delle occupazioni dei punti per ciascuna sessione nell arco della giornata lavorativa; successivamente, al momento della elaborazione saranno indicate le basi indipendenti ricavate da ciascuna sessione 3. Andrà redatto un grafico della rete realizzata effettivamente, con i punti rappresentati secondo la loro tipologia, in modo che ne risulti agevole la distinzione 3.3 ELABORAZIONE DELLE MISURE Il calcolo delle basi potrà essere eseguito utilizzando le effemeridi trasmesse o quelle precise, impiegando il programma fornito dalla Casa Costruttrice dei ricevitori GPS, o un programma specifico purché internazionalmente noto: in questo caso dovrà esserne data preventivamente comunicazione alla D.L. nella relazione di progetto per la necessaria autorizzazione. Il software dovrà essere messo a disposizione della D.L. per le opportune verifiche e prove. Le basi calcolate, esclusivamente nella soluzione fixed (nella quale viene quindi fissato ad intero il valore delle ambiguità), saranno ritenute accettabili e quindi utilizzate per i calcoli successivi se saranno state seguite le specifiche sopra indicate per il rilievo (specie per i tempi di stazionamento, che solo eccezionalmente potranno essere inferiori a quelli previsti in presenza di un Non si considerano gli ostacoli posti a Nord dell antenna con azimut compreso fra 330 e Si ricorda che una sessione eseguita con r ricevitori fornisce r - basi indipendenti. 8

9 numero molto elevato di satelliti in vista) e se saranno caratterizzate da indicatori di qualità: quality factor, ratio, varianza, contrast, ecc. (secondo il software utilizzato) che rientrino nei limiti previsti dal software stesso; le basi che non soddisfino tali requisiti dovranno essere ripetute. Del calcolo di ciascuna base dovrà essere fornito il file ASCII sintetico riportante le informazioni sostanziali: i codici dei punti collegati, le componenti della base, i loro parametri di precisione (deviazione standard delle componenti, correlazioni o covarianze, modalità di calcolo, fattori di qualità, durata della ricezione,...). Di norma tutti i software d elaborazione delle basi consentono di produrre tali report riassuntivi. Il nome del file di report richiamerà i codici dei punti collegati dalla base riportata. La documentazione fornita dovrà consentire di risalire, per ciascuna base, alla sessione durante la quale essa è stata rilevata. I dati grezzi acquisiti dovranno essere conservati nella forma originale (binario proprietario) presso la ditta appaltatrice e ne dovrà essere consegnata copia alla D.L. sia in formato binario che in formato standard d interscambio (RINEX). Un primo controllo di validazione delle basi, potrà essere effettuato attraverso il controllo di chiusura dei poligoni costituenti la rete di raffittimento, secondo il seguente criterio: la distanza cartesiana calcolata a partire dalle somme algebriche dei valori dx, dy, dz delle singole basi costituenti il poligono di n lati dovrà garantire la seguente disequazione: ( ) + ( dy) + ( dz) dx 5 cm n Le basi facenti parte di poligoni la cui chiusura non soddisfa la tolleranza suddetta verranno ripetute. Le basi validate con la procedura suddetta entreranno a far parte del successivo calcolo di compensazione. 3.4 CALCOLO DELLE COORDINATE WGS84 DEI VERTICI DELLA RETE La rete GPS verrà compensata in un unico blocco vincolando le coordinate cartesiane geocentriche (WGS84) di un solo punto della rete (possibilmente uno dei punti di inquadramento), realizzando quindi un calcolo di compensazione ai minimi vincoli, finalizzato a verificare la precisione intrinseca delle misure; i valori dei semiassi maggiori delle ellissi standard piane dovranno risultare minori o uguali a 3 cm, e lo s.q.m. in quota dovrà risultare minore o uguale a 5 cm. Potranno essere accettati eccezionalmente e motivatamente, per una piccola percentuale di punti (non superiore al 5%) dei valori che oltrepassino tali limiti, ma comunque in nessun caso superiori rispettivamente a 5 cm e 8 cm. Se il programma di compensazione è in grado di evidenziare le probabili basi affette da errore grossolano, esse potranno essere eliminate solo se la loro assenza non influenza le richieste minime di sovrabbondanza indicate al punto. del presente documento. Saranno invece ripetute le basi che convergono sui vertici per i quali i valori suddetti di precisione e/o di sovrabbondanza non risultino soddisfatti. Si sottolinea che le indicazioni riguardo l altimetria, si riferiscono esclusivamente alle quote ellissoidiche risultanti dalla compensazione in blocco delle basi GPS, e non alle quote ortometriche della rete altimetrica delle quali si tratta separatamente in un paragrafo successivo. La ditta appaltatrice consegnerà una relazione esauriente relativa al calcolo di compensazione comprensiva dell input/output della compensazione finale e l elenco delle basi eliminate o ripetute, in forma cartacea e su supporto informatico. 9

10 La rete compensata intrinsecamente, verrà adattata alla rete di inquadramento tramite una rototraslazione con variazione di scala tridimensionale. Per la stima dei parametri della trasformazione, eseguita secondo il principio dei minimi quadrati, andranno utilizzati come punti doppi tutti i vertici di inquadramento presenti in rete. Le differenze tra le coordinate rototraslate e quelle di monografia (i residui della trasformazione) daranno indicazione della congruenza del nuovo rilievo con le coordinate di monografia. Se qualche punto di inquadramento dovesse presentare residui elevati, superiore a 0 cm, essi potranno essere eliminati dal calcolo della trasformazione a patto che il numero residuo dei punti sui quali sono calcolati i parametri di trasformazione, punti doppi, risulti 3. La ditta appaltatrice comunicherà la circostanza alla D.L. che segnalerà all Ente proprietario del vertice di inquadramento scartato (IGM, Dipartimento del Territorio, Amministrazioni Comunali ecc.) l incongruenza rilevata. L applicazione della trasformazione ai vertici di nuova istituzione (raffittimento o dettaglio) consentirà di determinare le coordinate WGS84 (ETRF89) dei suddetti punti. Nel caso in cui il numero dei punti di inquadramento dovesse essere inferiore a 3, ovvero durante il calcolo dei parametri di trasformazione della rototraslazione con variazione di scala si ravvisasse la necessità di scartare uno o più punti doppi con conseguenza di non avere più il numero minimo di 3 punti doppi, non sarà più possibile procedere all inqudramento tramite calcolo ed imposizione di una trasformazione bensì si procederà mediante compensazione vincolata nella quale saranno tenuti fissi tutti i punti della rete di inquadramento. Qualora le coordinate definitive dei vertici presentino precisioni minori di quelle suddette (cfr. punto 3.4), la ditta appaltatrice comunicherà la circostanza alla D.L. ed attuerà per il calcolo definitivo le direttive da quest ultima emanate. 3.5 MISURA DELLE BASI RELATIVE AI PUNTI DI DETTAGLIO Le basi relative ai punti di dettaglio dovranno essere indipendenti e saranno determinate con apparati GPS secondo la metodologia differenziale statica o rapido statica, con intervallo di campionamento non superiore a 5 secondi. La misura dell altezza dell antenna avverrà con le stesse procedure descritte in 3. per le basi della rete di raffittimento. Per ogni stazione verrà compilata una scheda di stazione con le stesse procedure descritte sempre in 3. per le basi della rete di raffittimento. I tempi di acquisizione, espressi in minuti, saranno non inferiori a quelli riportati nella seguente tabella. con 4 satelliti in assenza di cycle slip significativi con 5 o più satelliti in assenza di cycle slip significativi Distanze GPS mono Frequenza GPS doppia frequenza Rapido statico GPS mono frequenza GPS doppia frequenza Rapido statico Minori di 5 km fra 5 e 0 km fra 0 e 5 km Basi di lunghezza superiore a 5 km potranno essere necessarie per il collegamento diretto di punti di dettaglio alla rete di inquadramento, nei casi in cui l entità del rilievo non richieda l istituzione di una rete di raffittimento. In presenza di cycle slip o di ostacoli superiori a 0 5 gradi sull orizzonte dell antenna la durata della sessione di misura sarà convenientemente aumentata. Le basi verranno calcolate e preliminarmente validate, per quanto concerne i quality factor, con le stesse modalità descritte per le basi della rete di raffittimento. 0

11 Essendo il rilievo dei punti di dettaglio realizzato con un schema a poligonale con numero di lati minore o uguale a 5 e con i punti iniziale e finale coincidenti con un vertice di raffittimento o di inquadramento, la validazione definitiva dalle basi avverrà con il controllo di seguito descritto. La distanza cartesiana calcolata a partire dalle somme algebriche dei valori dx, dy, dz delle singole baseline della poligonale congiungenti due estremi noti, dovrà differire dalla distanza cartesiana tra i due estremi medesimi (calcolata a partire dalle rispettive coordinate X,Y, Z e X,Y, Z ) per meno di t D (cm)= L km, dove L km è la lunghezza della poligonale espressa in chilometri: ( dx) + ( dy) + ( dz) ( X ) + ( ) + ( ) X Y Y Z Z Le basi facenti parte di poligonali che non soddisfano le tolleranze suddette verranno ripetute mentre quelle validate entreranno a far parte del calcolo di compensazione. τ D 3.6 CALCOLO DELLE COORDINATE WGS84 DEI VERTICI DI DETTAGLIO Il calcolo delle coordinate WGS84(ETRF89) dei vertici di dettaglio avverrà per compensazione delle poligonali che li definiscono, fissando i punti iniziali e finali al valore delle coordinate assunto nella compensazione della rete di raffittimento o di monografia per i punti di inquadramento. 4. TRASFORMAZIONE DELLE COORDINATE DEI PUNTI GPS 4. TRASFORMAZIONE NEL SISTEMA DI RIFERIMENTO NAZIONALE ROMA40 Sia i punti di dettaglio che quelli appartenenti alla rete di raffittimento, dovranno essere riferiti anche al sistema geodetico nazionale ROMA40. Attualmente ciò è possibile attraverso il programma VERTO dell IGM, funzionante con il grigliato di parametri di trasformazione predisposto dallo stesso Ente e da esso commercializzato insieme alle monografie dei vertici IGM95. In tal caso per ogni punto, in sostituzione dei 7 parametri, viene fornito un estratto dei grigliati, di estensione e passo adeguati, con i quali è possibile ogni tipo di trasformazione fra i vari sistemi geodetici di riferimento (ROMA40, ED50, WGS84(ETRF89)), in modo univoco e senza soluzione di continuità. Ove la zona interessata dal raffittimento sia limitata e giacente in prossimità di un vertice IGM95, il Direttore dei Lavori può disporre che la determinazione delle coordinate, nel sistema ROMA40, avvenga tramite l imposizione di un unico set di parametri di trasformazione conforme spaziale (rototraslazione con variazione di scala) associato al vertice IGM95 prossimo. In tal caso per il calcolo delle coordinate dei punti nel sistema di riferimento nazionale ROMA40 si utilizzerà la relazione di Helmert (Allegato ). 5. DETERMINAZIONE DELLE QUOTE S.L.M. (ORTOMETRICHE) DEI PUNTI GPS Salvo quanto già indicato al punto. per i vertici posti nelle vicinanze di capisaldi di linee di livellazione della rete altimetrica di inquadramento 4, per gli altri casi la conversione delle quote 4 Rete altimetrica di inquadramento: essa è costituita dalla rete altimetrica fondamentale, cioè dall insieme delle linee di livellazione geometrica d alta precisione dell Istituto Geografico Militare, distribuite sull intero territorio nazionale.

12 ellissoidiche, determinate con la metodologia GPS, in quote sul livello del mare (s.l.m.), verrà effettuata con l ausilio del modello di geoide gravimetrico disponibile presso l IGM. Questo geoide sarà fornito direttamente nel sistema di riferimento proprio del GPS. A richiesta, l IGM può fornire una stima, su scala locale, della trasformazione fra sistema di riferimento del modello di geoide e quello del GPS sulla base di un certo numero di punti aventi quota doppia. La trasformazione è quella a 7 parametri, del tipo di quella impiegata per il passaggio da WGS84(ETRF89) a ROMA40. Sarà cura della D.L. indicare la necessità di questa seconda operazione di stima delle quote s.l.m. (ortometriche) dei punti ed indicare la disposizione dei punti doppi in quota, che non dovranno mai essere in numero inferiore a RILEVAMENTO DEI VERTICI DI ORIENTAMENTO I vertici d orientamento possono essere stazionabili con GPS, nel qual caso essi rientrano a far parte, a tutti gli effetti, dei vertici della rete di raffittimento e come tali devono essere considerati. E fatta salva la loro materializzazione che, dovendo servire principalmente per consentire l orientamento, sarà adatta allo scopo. La ditta appaltatrice sottoporrà alla D.L. un progetto dove sarà chiaramente evidenziata l ubicazione dei vertici e la loro monumentazione. 6. RILEVAMENTO CON STRUMENTAZIONE TOPOGRAFICA CLASSICA Nel caso in cui vertici di orientamento siano non stazionabili con GPS (assi di manufatti quali campanili, ciminiere, acquedotti, ecc.) la determinazione delle coordinate avverrà mediante compensazione vincolata ai vertici della rete di raffittimento o di dettaglio di una rete topografica classica appositamente realizzata. A tal proposito la ditta appaltatrice predisporrà un progetto da sottoporre alla D.L., nel quale dovrà essere evidenziato: lo schema geometrico delle misure topografiche classiche da realizzare dai vertici della rete di raffittimento, o da vertici di dettaglio anche appositamente rilevati, la strumentazione che si intende utilizzare con la relativa precisione strumentale: l insieme delle misure dovrà garantire una idonea sovrabbondanza al fine di ottenere un insieme statisticamente valido; la modalità adottata per la compensazione intrinseca (a minimo vincolo) e vincolata della rete topografica classica, vale a dire: il sistema di riferimento nel quale effettuare la compensazione e il programma che si intende utilizzare, che dovrà essere sperimentato e consentire, tramite test statistici, il controllo della validità delle misure. A l termine della compensazione, i valori dei semiassi maggiori delle ellissi standard piane, non dovranno in nessun caso risultare superiori a 6 cm. A termine delle operazioni di misura, compensazione intrinseca e compensazione vincolata delle misure topografiche, la ditta appaltatrice dovrà consegnare alla D.L. i libretti delle misure i tabulati di calcolo di compensazione intrinseca e vincolata e una relazione relativa al calcolo contenente i dati I/O di compensazione, il valore standardizzato dei residui e l'indicazione delle misure eventualmente eliminate. 7. COLLAUDO Il collaudo viene eseguito sia in corso d'opera, che al termine dei lavori. 7. COLLAUDO IN CORSO D'OPERA Il collaudo in corso d opera, effettuato in presenza della ditta appaltatrice, prevede la verifica della rispondenza delle procedure adottate a quanto indicato dalle presenti specifiche

13 tecniche e dalle direttive della D.L.. Durante ogni verifica a campione verrà redatto un verbale in contraddittorio con il rappresentante della ditta incaricata che potrà apporvi le proprie osservazioni. Al termine della fase di materializzazione il Collaudatore dovrà stilare una relazione indicando le modifiche che si rendessero necessarie. La D.L, sulla base di tale relazione, provvederà ad impartire gli opportuni ordini di servizio alla ditta appaltatrice. La mancata osservanza di tali ordini di servizio comporterà la non accettazione del lavoro e conseguentemente la rescissione del contratto. 7. COLLAUDO AL TERMINE DEI LAVORI Il Collaudatore entro un mese dalla consegna della documentazione finale, eseguirà il collaudo definitivo dei lavori. Da esso deve risultare: la consistenza e la validità della documentazione consegnata (Allegato ); la conformità agli schemi operativi e di calcolo prescritti dalle presenti Specifiche Tecniche e degli ordini di servizio della D.L.; che le misure e le coordinate plano-altimetriche rientrino nei limiti di precisione richiesti. I controlli sono finalizzati all'accertamento che: a) non meno del 90% delle basi costituenti la rete di raffittimento e di quelle relative ai punti di dettaglio differiscano in misura uguale o minore alla tolleranze stabilite; b) il rimanente 0% delle misure differiscano in misura minore od uguale al doppio delle tolleranze stabilite. È prescritta la rimisura di almeno il 5% delle basi ed eventualmente il ricalcolo di una percentuale dei dati di misura. Le basi saranno scelte secondo il sistema del campione e saranno misurate sotto il diretto controllo del Collaudatore 5 Le misure per il collaudo saranno eseguite con personale e mezzi dalla ditta appaltatrice, che dovrà inoltre mettere a disposizione del Collaudatore tutti i software utilizzati nelle procedure di calcolo. Il Collaudatore in particolare accerterà che le basi rimisurate differiscano in misura uguale o minore a cm + p.p.m. dai corrispondenti valori determinati nel corso dei lavori; redigerà quindi il verbale di collaudo formulando una delle seguenti valutazioni: - accettabile, quando sono verificate le condizioni di cui ai punti a) e b); - abbisognevole di completamenti e correzioni, quando dal risultato del collaudo si individuano manchevolezze ed errori, nella misura superiore a quanto prescritto ai precedenti punti a) e b); - non accettabile, quando dal risultato del collaudo si individuano errori e manchevolezze in misura maggiore del 30 % del numero delle basi misurate. Il lavoro non potrà più essere ripresentato al collaudo e pertanto si procederà alla rescissione del contratto. 5 Il Collaudatore può avvalersi della collaborazione di personale da lui indicato, nel caso non sia stata nominata formalmente una Commissione di Collaudo. 3

14 Nel caso di esito accettabile, la D.L. provvederà a comunicare alla ditta appaltatrice l esito favorevole del collaudo. Nel caso di esito abbisognevole di completamenti e correzioni la ditta appaltatrice dovrà ripetere l esecuzione delle misure per i punti fuori dal limite della tolleranza di cui alle precedenti prescrizioni. Il Collaudatore assegnerà i giorni necessari alla ripetizione delle misure. I giorni lavorativi necessari alla ditta appaltatrice per eseguire i completamenti e le correzioni derivanti dal collaudo saranno soggetti alle penalità prescritte. I giorni lavorativi necessari alla esecuzione delle misure decorreranno dal giorno successivo al ricevimento della raccomandata a.r. con cui la D.L. comunicherà l esito del collaudo. La ditta appaltatrice comunicherà alla D.L. l avvenuta rimisura dei vertici bocciati al collaudo. Il Collaudatore entro trenta giorni solari ripeterà le operazioni di collaudo con le stesse modalità prescritte per il collaudo. Al termine del collaudo la Commissione redigerà il verbale di collaudo, formulando sul lavoro una delle seguenti valutazioni: - accettabile, in tale caso si provvederà a comunicare alla ditta l esito favorevole del collaudo; - accettabile salvo completamenti, nell eventualità che si riscontrino ancora errori. La ditta appaltatrice sarà sottoposta a penale il cui importo sarà determinato in funzione del numero dei punti GPS da rideterminare. 4

15 ALLEGATO Relazione di Helmert per riferire i punti determinati, nel sistema di riferimento ROMA40. Si consideri la seguente espressione: X Y Z L L L X G = Y + ( + K) E Z G L L G L E Y Z E Z E X E E X Y X Y Z G G G dove (X L, Y L, Z L) sono le coordinate del punto nel sistema locale ROMA40; (X G, Y G, Z G) sono le coordinate del punto nel sistema globale WGS84; (X G L, Y G L, Z G L) sono le coordinate, nel sistema locale, dell origine del sistema globale; (+K) è il fattore di scala; (E X, E Y, E Z ) sono gli angoli di rotazione, espressi in radianti e agenti in senso antiorario, intorno agli assi coordinati del sistema globale. Qualora il calcolo di compensazione fornisca i risultati espressi in coordinate ellissoidiche, le coordinate cartesiane (X G, Y G, Z G) potranno essere ricavate con le seguenti formule dove X = ( N + H)cosϕ cosλ Y = ( N + H)cosϕ senλ Z = [ N( e N = gran normale = ) + H]senϕ e a, e: parametri dell' ellissoide a cos ϕ H= quota ellissoidica WGS84 Le coordinate cartesiane (X L, Y L, Z L), risultanti dalla trasformazione suddetta, saranno trasformate in ellissoidiche, limitatamente alla parte planimetrica, utilizzando le seguenti relazioni dove b = a e 3 Z + ( e') b sen ψ ϕ = arctg λ = arctg 3 P e a cos ψ P = X + Y Y X ψ = arctg Z a P b 5

16 ALLEGATO Elaborati e dati da consegnare Si riassume la documentazione, già descritta nei paragrafi precedenti, che la ditta appaltatrice dovrà presentare al termine dei lavori e che sarà conservata a documentazione dei rilievi effettuati. A- DOCUMENTAZIONE CARTACEA Ai fini della documentazione del lavoro svolto per la realizzazione della rete di raffittimento, dei punti di dettaglio e degli eventuali punti di orientamento: - progetto della rete di raffittimento, dei punti di dettaglio e degli eventuali punti di orientamento, comprensivo della relazione e grafico relativo; - sulla base della ricognizione dell area di interesse, l elenco dei vertici di inquadramento che siano risultati in qualche modo inutilizzabili (danneggiati, con impedimento di ricezione,..ecc.). - schede di stazionamento dei punti; - schede descrittive delle sessioni, con relativi grafici, indicanti le basi utilizzate per il calcolo; - report sintetici relativi al calcolo di ciascuna base misurata; - libretti di misura delle misure topografiche classiche effettuate per la determinazione di eventuali vertici di orientamento e per il collegamento ai capisaldi di livellazione; - relazione relativa al calcolo della compensazione intrinseca e finale della rete GPS contenente i dati I/O di compensazione, il valore standardizzato dei residui e l'indicazione delle basi eventualmente eliminate; - relazione relativa al calcolo della compensazione intrinseca e vincolata delle reti topografiche classiche istituite per la determinazione degli eventuali vertici di orientamento contenente i dati I/O di compensazione, il valore standardizzato dei residui e l'indicazione delle misure eventualmente eliminate; - monografie dei vertici determinati. A- DOCUMENTAZIONE INFORMATIZZATA Andranno consegnati su supporto informatico, preferibilmente CD, i file relativi a: - grafico definitivo della rete (formato preferibilmente.dxf o.dwg); - monografie dei vertici determinati; - dati grezzi acquisiti ed utilizzati in formato originale (binario proprietario del ricevitore) ed in formato RINEX, relativi a ciascuna sessione; - report ASCII sintetici del calcolo di ciascuna base calcolata; - input e output ASCII della compensazione intrinseca e definitiva della rete di raffittimento e dei punti di dettaglio. A-3 DOCUMENTAZIONE RELATIVA ALLE DETERMINAZIONI DI QUOTA S.L.M. (ORTOMETRICA) UTILIZZANDO IL MODELLO TEORICO DI ONDULAZIONE La documentazione cartacea ed i corrispondenti file dovranno contenere: - tabella e file ASCII del valore previsto dal modello dell ondulazione per tutti i punti GPS da quotare ortometricamente forniti dall IGM; - tabella e file ASCII delle quote ellissoidiche, ortometriche, e loro differenza, per i punti con quota doppia, qualora si sia optato per una procedura di adattamento locale del modello teorico di ondulazione, effettuata dall IGM o da altri, e report sulla procedura di adattamento locale suddetta. 6

17 ALLEGATO 3 Esempio di monografia (compilata tramite software in uso presso il Collegio dei Geometri della Provincia di Brescia) di vertice di orientamento e di punto GPS. 7

18

1. PREMESSA 3. 2. DOTAZIONE TECNICA 4. Strumenti satellitare GPS TRIMBLE 5700-5800 a doppia frequenza 4. Stazione totale elettronica TRIMBLE 5600 4

1. PREMESSA 3. 2. DOTAZIONE TECNICA 4. Strumenti satellitare GPS TRIMBLE 5700-5800 a doppia frequenza 4. Stazione totale elettronica TRIMBLE 5600 4 SOMMARIO 1. PREMESSA 3 2. DOTAZIONE TECNICA 4. Strumenti satellitare GPS TRIMBLE 5700-5800 a doppia frequenza 4. Stazione totale elettronica TRIMBLE 5600 4 3. INTRODUZIONE METODOLOGICA 5 4. ANALISI METODOLOGICA

Dettagli

Produzione e collaudo di cartografia tecnica numerica verso i DB topografici

Produzione e collaudo di cartografia tecnica numerica verso i DB topografici Ufficio Cartografico Servizio Cartografia e Gis della Provincia di Brescia Produzione e collaudo di cartografia tecnica numerica verso i DB topografici Ing. Antonio Trebeschi L attività dell Ufficio Cartografico

Dettagli

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2

Dettagli

Rilievo e Rilevamento

Rilievo e Rilevamento Rilievo e Rilevamento I metodi di rilevamento si basano sulla determinazione della posizione di un certo numero di punti dell oggetto che ne permettano la rappresentazione ed un successivo utilizzo di

Dettagli

1. Very Long Baseline Interferometry (VLBI), 2. Satellite Laser Ranging (SLR)

1. Very Long Baseline Interferometry (VLBI), 2. Satellite Laser Ranging (SLR) Geodesia Dal greco Γεωδαισια: divisione della Terra Discipline collegate alla geodesia: 1. studio della forma del pianeta; 2. studio del campo di gravità del pianeta. Misure geodetiche: misure legate e

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

Realizzazione e controllo di qualità in corso d'opera del Database Topografico della Provincia di Milano. Ing. Daniele Passoni

Realizzazione e controllo di qualità in corso d'opera del Database Topografico della Provincia di Milano. Ing. Daniele Passoni Realizzazione e controllo di qualità in corso d'opera del Database Topografico della Provincia di Milano Prof.Livio Pinto Ing. Daniele Passoni Milano, 28.1.2010 INTRODUZIONE (1/2) Un DataBase Topografico

Dettagli

2.2. Il modello di denuncia e la documentazione

2.2. Il modello di denuncia e la documentazione 2.2. Il modello di denuncia e la documentazione Per tutte le opere e gli interventi sottoposti a denuncia e sull intero territorio regionale, la denuncia è redatta ai sensi dell art. 93 del D.P.R. 380/2001

Dettagli

Regolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124

Regolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124 Regolamento del Settore Attività Giovanile Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124 TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI art. 1 - L Attività Giovanile 1- Per organizzare e coordinare

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

PRG 7.4 A GESTIONE DEL PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO

PRG 7.4 A GESTIONE DEL PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO Gestione del processo di approvvigionamento Pag. 1 di 7 PRG 7.4 A GESTIONE DEL PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO n ediz. Data Descrizione Firma preparazione Firma approvazione DIR Firma verifica RGQ 00 01/09/02

Dettagli

Trentino Mobilità s.p.a. REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI

Trentino Mobilità s.p.a. REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI Trentino Mobilità s.p.a. REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI Approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 21 dicembre 2012 In vigore dal 22 dicembre 2012

Dettagli

Provincia di Milano. IL DIRIGENTE Arch. Antonio Panzarino. IL VICESINDACO Errico Gaeta

Provincia di Milano. IL DIRIGENTE Arch. Antonio Panzarino. IL VICESINDACO Errico Gaeta Provincia di Milano CONCESSIIONII PER OCCUPAZIIONE DEL SUOLO PUBBLIICO CON IIMPIIANTII PUBBLIICIITARII MODALIITÀ PROCEDURALII A PRECIISAZIIONE DEL Regolamento per l applicazione del canone sulla pubblicità

Dettagli

PRINCIPALI ATTIVITA TECNICHE PER LA MISURA DEL GAS

PRINCIPALI ATTIVITA TECNICHE PER LA MISURA DEL GAS ALLEGATO 10/A PRINCIPALI ATTIVITA TECNICHE PER LA MISURA DEL GAS Il presente allegato fornisce una descrizione sintetica delle principali attività tecniche relative alla misura del gas; tali attività coinvolgono

Dettagli

Adozione del sistema di riferimento geodetico nazionale. Renzo Maseroli, IGM - Servizio Geodetico Roma, 28 giugno 2012 1

Adozione del sistema di riferimento geodetico nazionale. Renzo Maseroli, IGM - Servizio Geodetico Roma, 28 giugno 2012 1 IL DM 10 NOVEMBRE 2011 Adozione del sistema di riferimento geodetico nazionale Renzo Maseroli, IGM - Servizio Geodetico Roma, 28 giugno 2012 1 Fra i 4 decreti, tutti importanti per l organizzazione delle

Dettagli

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON La muratura armata rappresenta un sistema costruttivo relativamente nuovo ed ancora non molto conosciuto e le richieste di chiarimenti sulle modalità di

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA E COLLABORAZIONE NELL AMBITO DEI CONTROLLI SUL TERZO SETTORE PREMESSE

PROTOCOLLO DI INTESA E COLLABORAZIONE NELL AMBITO DEI CONTROLLI SUL TERZO SETTORE PREMESSE Prot. 27396 PROTOCOLLO DI INTESA E COLLABORAZIONE NELL AMBITO DEI CONTROLLI SUL TERZO SETTORE tra Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Liguria, rappresentata dal Direttore Regionale, Alberta

Dettagli

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI Unione Industriale 35 di 94 4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI 4.5.1 Generalità La documentazione, per una filatura conto terzi che opera nell ambito di un Sistema qualità, rappresenta l evidenza oggettiva

Dettagli

Metodi di Posizionamento

Metodi di Posizionamento Metodi di Posizionamento Modi di posizionamento Determinazione di una posizione mediante GPS dipende: Accuratezza del dato ricercato Tipo di ricettore GPS Modi: Posizionamento assoluto Posizionamento relativo

Dettagli

INFORMATIVA SUL DIRITTO ALLA PRIVACY PER LA CONSULTAZIONE DEL SITO WEB www.arlatighislandi.it

INFORMATIVA SUL DIRITTO ALLA PRIVACY PER LA CONSULTAZIONE DEL SITO WEB www.arlatighislandi.it INFORMATIVA SUL DIRITTO ALLA PRIVACY PER LA CONSULTAZIONE DEL SITO WEB www.arlatighislandi.it redatto ai sensi del decreto legislativo n 196/2003 2 GENNAIO 2014 documento pubblico 1 PREMESSA 3 SEZIONE

Dettagli

COMUNE DI UDINE Dipartimento Gestione del Territorio, delle Infrastrutture e dell Ambiente Servizio Edilizia Privata e Ambiente

COMUNE DI UDINE Dipartimento Gestione del Territorio, delle Infrastrutture e dell Ambiente Servizio Edilizia Privata e Ambiente Allegato 1 Udine, COMUNE DI UDINE Dipartimento Gestione del Territorio, delle Infrastrutture e dell Ambiente Servizio Edilizia Privata e Ambiente REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI A FAVORE DI

Dettagli

IL SISTEMA CARTOGRAFICO NAZIONALE

IL SISTEMA CARTOGRAFICO NAZIONALE IL SISTEMA CARTOGRAFICO NAZIONALE La Il paragrafo è intitolato La Carta di Gauss poiché, delle infinite formule che si possono adottare per mettere in corrispondenza i punti dell'ellissoide con quelli

Dettagli

PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA)

PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA) PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA) Il presente documento descrive le modalità di coordinamento tra gestori

Dettagli

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO area: codice ufficio: 102 SERVIZIO DI STAFF CONTROLLI R.A.S.S.

Dettagli

BANDO PER L EROGAZIONE DI CONTRIBUTI ALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO DELLA PROTEZIONE CIVILE DI BRESCIA

BANDO PER L EROGAZIONE DI CONTRIBUTI ALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO DELLA PROTEZIONE CIVILE DI BRESCIA COMUNE DI BRESCIA SETTORE SICUREZZA URBANA E PROTEZIONE CIVILE BANDO PER L EROGAZIONE DI CONTRIBUTI ALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO DELLA PROTEZIONE CIVILE DI BRESCIA TERMINE DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE:

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE del personale amministrativo dell Avvocatura dello Stato

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE del personale amministrativo dell Avvocatura dello Stato SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE del personale amministrativo dell Avvocatura dello Stato PREMESSA. Il presente Sistema di misurazione e valutazione della performance del personale

Dettagli

2. Test di interoperabilità del sistema di gestione della PEC - Punto 1 della circolare 7 dicembre 2006, n. 51.

2. Test di interoperabilità del sistema di gestione della PEC - Punto 1 della circolare 7 dicembre 2006, n. 51. In esito all emanazione della circolare 7 dicembre 2006, n. CR/51 - che disciplina l attività di vigilanza e di controllo svolta da AGID nei confronti dei gestori di Posta Elettronica Certificata (PEC)

Dettagli

PROFILO RIASSUNTIVO DELLE AREE

PROFILO RIASSUNTIVO DELLE AREE PROFILO RIASSUNTIVO DELLE AREE CATEGORIA AREE DEFINIZIONE IMPLICAZIONI CHIAVE Relazioni e Comunicazione Interpersonale A - B - C Sviluppo delle conoscenze e Abilità Qualità e Prestazioni Soddisfazione

Dettagli

Disciplinare sulla gestione dei reclami, suggerimenti e segnalazioni dei cittadini nei confronti dell Amministrazione Comunale di Ancona

Disciplinare sulla gestione dei reclami, suggerimenti e segnalazioni dei cittadini nei confronti dell Amministrazione Comunale di Ancona Disciplinare sulla gestione dei reclami, suggerimenti e segnalazioni dei cittadini nei confronti dell Amministrazione Comunale di Ancona Approvato con Delibera di Giunta n 372 del 9 ottobre 2012 Art. 1

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4 1. REQUISITI GENERALI L Azienda DSU Toscana si è dotata di un Sistema di gestione per la qualità disegnato in accordo con la normativa UNI EN ISO 9001:2008. Tutto il personale del DSU Toscana è impegnato

Dettagli

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro

Dettagli

Effettuare gli audit interni

Effettuare gli audit interni Scopo Definire le modalità per la gestione delle verifiche ispettive interne Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Qualità (centrale) e Referenti Qualità delle sedi territoriali Direzione Qualità

Dettagli

ATTI AMMINISTRATIVI. Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali

ATTI AMMINISTRATIVI. Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali DOCUMENTI IL PREFETTO DELLA PROVINCIA DI FIRENZE VISTA la legge n. 675/96 e successive modificazioni e integrazioni relativa a tutela delle persone

Dettagli

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE E LA TENUTA DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 50 del 25/11/2009 versione 3 03/11/2009 REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE

Dettagli

RILIEVO LASER SCANNER PARETE MARMOREA XXXXXXXXXXXXX

RILIEVO LASER SCANNER PARETE MARMOREA XXXXXXXXXXXXX RILIEVO LASER SCANNER PARETE MARMOREA XXXXXXXXXXXXXXXXXX PROVA n. 3651/XX Committente: Relatore: XXXXXXXXXXXXX ing. Georg Schiner Vista della parete di intarsio marmoreo XX/88/09/mt Bolzano, 9 Settembre

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI

REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI Art. 1: Ambito di applicazione. CAPO 1 Oggetto e soggetti Il presente Regolamento definisce

Dettagli

Gli standard regionali per l aggiornamento dei DBT e il collaudo delle attività di rilevo sul territorio

Gli standard regionali per l aggiornamento dei DBT e il collaudo delle attività di rilevo sul territorio I vantaggi del Data Base Topografico (DBT) per migliorare i rapporti tra cittadini, imprese, professionisti ed enti locali: Il Progetto Pilota nel Comune di Castelvisconti Gli standard regionali per l

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. Acquisizione Beni e Servizi

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. Acquisizione Beni e Servizi Acquisizione Beni e Servizi Indice dei contenuti 1. SCHEDA SERVIZIO ACQUISIZIONE BENI E SERVIZI...3 1.1. TIPOLOGIA... 3 1.2. SPECIFICHE DEL SERVIZIO... 3 1.2.1 Descrizione del servizio... 3 1.2.2 Obblighi

Dettagli

Centro Servizi Territoriali (CST) Asmenet Calabria

Centro Servizi Territoriali (CST) Asmenet Calabria Cofinanziamento Fondi CIPE Progetto CST CUP J59H05000040001 Centro Servizi Territoriali (CST) Asmenet Calabria Convenzione per la costituzione di un Centro Servizi Territoriale tra la Regione Calabria

Dettagli

REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE

REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE CORSI DI GUIDA IN SICUREZZA DEI MEZZI FUORISTRADA PER I COORDINATORI, CAPISQUADRA E VOLONTARI DEI GRUPPI COMUNALI DI PROTEZIONE CIVILE

Dettagli

Modello di convenzione programmatica convenzione ai sensi dell art.11 (commi 1, 2 e 4) Legge 68/99. Il giorno presso. Tra LA PROVINCIA DI

Modello di convenzione programmatica convenzione ai sensi dell art.11 (commi 1, 2 e 4) Legge 68/99. Il giorno presso. Tra LA PROVINCIA DI PROVINCIA DI LIVORNO DIPARTIMENTO DELLE CULTURE, DELLA FORMAZIONE E DEL LAVORO Unità di Servizio LAVORO Via G. Galilei, 40 57100 LIVORNO Tel. 0586/257527-554 Fax 0586/449623 Modello di convenzione programmatica

Dettagli

Sistema di riferimento

Sistema di riferimento Sistema di riferimento Storicamente divisione fra altimetria e planimetria (riferimento fisico riferimento matematico) Oggi dati sempre più integrati Domani? Dato di fatto - L acqua segue leggi fisiche

Dettagli

C9. COLLAUDO STATICO C9.1 PRESCRIZIONI GENERALI

C9. COLLAUDO STATICO C9.1 PRESCRIZIONI GENERALI C9. COLLAUDO STATICO C9.1 PRESCRIZIONI GENERALI Il Cap.9 delle NTC detta disposizioni minime per l esecuzione del collaudo statico, atto a verificare il comportamento e le prestazioni delle parti di opera

Dettagli

NOVITÀ PER LE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO AMMESSO L USO DELL ACCIAIO B450A

NOVITÀ PER LE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO AMMESSO L USO DELL ACCIAIO B450A NOVITÀ PER LE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO AMMESSO L USO DELL ACCIAIO B450A PRIMO VANTAGGIO: MIGLIORA LA QUALITÀ DEL DETTAGLIO ESECUTIVO Il Decreto Interministeriale del 15/11/2011

Dettagli

La gestionedella cartella sanitaria e di rischio ai sensi del dlgs 81/08. HSR Resnati spa

La gestionedella cartella sanitaria e di rischio ai sensi del dlgs 81/08. HSR Resnati spa La gestionedella cartella sanitaria e di rischio ai sensi del dlgs 81/08 HSR Resnati spa dott. Rino Donghi 29 novembre 2008 Premessa Il dlgs 81/08 del 29 aprile 08, in particolare agli artt. 25, 38 e 41,

Dettagli

COMUNE DI LIMONE PIEMONTE REGOLAMENTO RELATIVO ALLA

COMUNE DI LIMONE PIEMONTE REGOLAMENTO RELATIVO ALLA COMUNE DI LIMONE PIEMONTE REGOLAMENTO RELATIVO ALLA VALUTAZIONE DEL PERSONALE E FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE Approvato con deliberazione G.C. n. 45 del 27-02-2007 Modificato con deliberazione

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA FORMAZIONE DELL ELENCO DEI FORNITORI

REGOLAMENTO PER LA FORMAZIONE DELL ELENCO DEI FORNITORI REGOLAMENTO PER LA FORMAZIONE DELL ELENCO DEI FORNITORI Approvato con Delibera del Consiglio Direttivo n. 15 del 21 Dicembre 2015 FORMAZIONE ELENCO DEI FORNITORI Art. 1 Istituzione e ambito di applicazione

Dettagli

SCHEMA DI DELIBERAZIONE

SCHEMA DI DELIBERAZIONE Allegato al verbale dell'adunanza AIPA del 17 ottobre 2001 SCHEMA DI DELIBERAZIONE Regole tecniche per la riproduzione e conservazione di documenti su supporto ottico idoneo a garantire la conformità dei

Dettagli

AUDIT. 2. Processo di valutazione

AUDIT. 2. Processo di valutazione AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti

Dettagli

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione

Dettagli

Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons

Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons Allegato 1 Linee guida per la rilevazione sistematica della customer satisfaction tramite emoticons 1. Premessa La rilevazione della customer satisfaction è utilizzata da molte amministrazioni per misurare

Dettagli

LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA

LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA Le domande di autorizzazione e di concessione per la costruzione di un pozzo devono essere corredate da un progetto preliminare

Dettagli

COMUNE DI VILLABATE. Corpo di Polizia Municipale Via Municipio, 90039 VILLABATE (PA) Tel. 0916141590 Fax 091492036 pm.villabate@tiscali.

COMUNE DI VILLABATE. Corpo di Polizia Municipale Via Municipio, 90039 VILLABATE (PA) Tel. 0916141590 Fax 091492036 pm.villabate@tiscali. COMUNE DI VILLABATE Corpo di Polizia Municipale Via Municipio, 90039 VILLABATE (PA) Tel. 0916141590 Fax 091492036 pm.villabate@tiscali.it Allegato A Elaborato Tecnico relativo alla gara di appalto per

Dettagli

4.6 APPROVVIGIONAMENTO

4.6 APPROVVIGIONAMENTO Unione Industriale 43 di 94 4.6 APPROVVIGIONAMENTO 4.6.1 Generalità Il capitolo indica le modalità con le quali la filatura conto terzi deve gestire il rapporto di subfornitura nell ambito di un sistema

Dettagli

Atto Dirigenziale n. 4180 del 15/12/2009

Atto Dirigenziale n. 4180 del 15/12/2009 Atto Dirigenziale N. 4180 del 15/12/2009 Classifica: 003.02.01 Anno 2009 (3032475) Oggetto ADEMPIMENTI IN MATERIA DI PRIVACY. DESIGNAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI DI SISTEMA INTERNI ED INDIVIDUAZIONE DEGLI

Dettagli

Protocollo Informatico (D.p.r. 445/2000)

Protocollo Informatico (D.p.r. 445/2000) Protocollo Informatico (D.p.r. 445/2000) Ricerca veloce degli atti, archiviazione, fascicolazione ed inventario Inserimento semplice e funzionale Collegamento tra protocolli tramite la gestione dei fascicoli

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI FOTOVOLTAICI

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI FOTOVOLTAICI CITTÀ DI MINERBIO PROVINCIA DI BOLOGNA REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI FOTOVOLTAICI Approvato con deliberazione di C.C. n. 51 del 29/09/2008

Dettagli

Dipartimento Risorse Interne Servizio Bilancio e Finanze

Dipartimento Risorse Interne Servizio Bilancio e Finanze Dipartimento Risorse Interne Servizio Bilancio e Finanze DETERMINAZIONE N 45 Anno 2006 del: 27/12/2006 OGGETTO: Attività straordinarie riguardanti un progetto di adeguamento delle codifiche sia per quanto

Dettagli

SCHEMA DI CONTRATTO ESTIMATORIO PER CONTO DEPOSITO. Articolo 1 Oggetto del contratto

SCHEMA DI CONTRATTO ESTIMATORIO PER CONTO DEPOSITO. Articolo 1 Oggetto del contratto SCHEMA DI CONTRATTO ESTIMATORIO PER CONTO DEPOSITO Articolo 1 Oggetto del contratto Il presente contratto ha per oggetto la fornitura secondo lo schema del contratto estimatorio, con relativa consegna

Dettagli

INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA

INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA Elaborazione Verifica Approvazione Il Responsabile Qualità Il Rappresentante della Direzione Il Dirigente Scolastico (.. ) (. ) ( ) Data Data Data Rev Causale (emis./revis.)

Dettagli

un controllo di accettazione tipo A ogni 300 mc massimo di getto

un controllo di accettazione tipo A ogni 300 mc massimo di getto Laboratorio autorizzato dal ministero delle infrastrutture ad effettuare prove sui materiali da costruzione per strutture metalliche ed opere in cemento armato con D.M. n. 39073 del 23/3/1995 e successivi

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

Con la presente vengono fornite indicazioni ai fini dell autorizzazione all esercizio di detta modalità di gioco.

Con la presente vengono fornite indicazioni ai fini dell autorizzazione all esercizio di detta modalità di gioco. Ministero dell Economia e delle Finanze Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato DIREZIONE GENERALE Direzione per i giochi Ufficio 11 - Bingo Roma, 17 giugno 2011 AI CONCESSIONARI DEL GIOCO A DISTANZA

Dettagli

Dipartimento Risorse Interne Servizio Bilancio e Finanze

Dipartimento Risorse Interne Servizio Bilancio e Finanze Dipartimento Risorse Interne Servizio Bilancio e Finanze DETERMINAZIONE N 688 Anno 2006 del: 27/12/2006 OGGETTO: Attività straordinarie riguardanti un progetto di adeguamento della cartellonistica pubblicitaria

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

Regolamento per la raccolta, trasmissione e negoziazione. tramite l Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane. delle azioni ordinarie

Regolamento per la raccolta, trasmissione e negoziazione. tramite l Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane. delle azioni ordinarie Regolamento per la raccolta, trasmissione e negoziazione tramite l Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane delle azioni ordinarie della Banca di Credito Popolare S.C.p.A. Adottato dal Consiglio

Dettagli

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008

Dettagli

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 del 13 11 2012 Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 5.1 Programmazione delle attività...3 5.2 Documentazione...

Dettagli

Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI

Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI INDICE Art. 1 - MATERIA DEL REGOLAMENTO Art. 2 - ARTICOLAZIONE Art. 3 - REQUISITI PER L ISCRIZIONE Art. 4 - MODALITA PER

Dettagli

POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA

POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA White paper Lorenzo Braidi SOMMARIO Premessa...2 Gli attori...2...2 Mittente e destinatario...3 Il servizio...3 Processo standard...4 Processo a gestore unico...4 Eccezioni...4

Dettagli

Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria

Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria REGOLAMENTO ORGANIZZATIVO DELLE PROVE FINALI PER I CORSI DI LAUREA EX DM 270/04 (Approvato CDF 9-3-2011) 1. Riferimenti normativi. 1.1. Decreto Ministeriale 22-10-2004 n. 270, art. 10 (Obiettivi ed attività

Dettagli

TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA

TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA Con le modifiche apportate dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 al

Dettagli

Funzione Commessa Tipo Rev. 00 Numero Progressivo

Funzione Commessa Tipo Rev. 00 Numero Progressivo Il sistema informatico prevede la firma elettronica pertanto l'indicazione delle strutture e dei nominativi delle persone associate certifica l'avvenuto controllo. Elaborato del 29/09/2015 Pag. 1 di 6

Dettagli

Presidenza della Giunta Ufficio Società dell'informazione. ALLEGATO IV Capitolato tecnico

Presidenza della Giunta Ufficio Società dell'informazione. ALLEGATO IV Capitolato tecnico Presidenza della Giunta Ufficio Società dell'informazione ALLEGATO IV Capitolato tecnico ISTRUZIONI PER L ATTIVAZIONE A RICHIESTA DEI SERVIZI DI ASSISTENZA SISTEMISTICA FINALIZZATI ALLA PROGETTAZIONE E

Dettagli

LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA

LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA Versione 01 25/10/2012 Indice PREMESSA... 2 1 ACCETTAZIONE CONDIZIONI GENERALI PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA... 2 2 DEFINIZIONE MODULI

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI Approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 511031/2004 del 01/03/2005 Preambolo IL CONSIGLIO PROVINCIALE Visto l art. 117, comma

Dettagli

Istruzione Operativa Richiesta di Offerta on-line in busta chiusa digitale

Istruzione Operativa Richiesta di Offerta on-line in busta chiusa digitale Istruzione Operativa Richiesta di Offerta on-line in busta chiusa digitale ATAF avvierà la gara on-line secondo le modalità di seguito descritte, in particolare utilizzando lo strumento RDO on-line disponibile

Dettagli

Regolamento per il riscatto degli anni di laurea ex art. 22 Regolamento dell Ente

Regolamento per il riscatto degli anni di laurea ex art. 22 Regolamento dell Ente E.P.A.P. Ente di Previdenza ed Assistenza Pluricategoriale Via Vicenza, 7-00185 Roma Tel: 06 69.64.51 - Fax: 06 69.64.555 E-mail: info@epap.it - Sito web: www.epap.it Codice fiscale: 97149120582 Regolamento

Dettagli

Sostituto abilitato Entratel con più sedi: ricezione diretta e incarico ad intermediario abilitato

Sostituto abilitato Entratel con più sedi: ricezione diretta e incarico ad intermediario abilitato FAQ Flusso telematico dei modelli 730-4 D.M. 31 maggio 1999, n. 164 Comunicazione dei sostituti d imposta per la ricezione telematica, tramite l Agenzia delle entrate, dei dati dei 730-4 relativi ai mod.

Dettagli

Comune di Montagnareale Provincia di Messina

Comune di Montagnareale Provincia di Messina REGOLAMENTO PER LA NOMINA ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE PER L ESAME DELLE NORME REGOLAMENTARI DELL ENTE INDICE Art. 1 - Oggetto del regolamento- definizioni. Art. 2 - Composizione,

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ. Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50

REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ. Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50 REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50 REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Articolo 1 - Oggetto

Dettagli

IL DATABASE TOPOGRAFICO REGIONALE Scenari e strumenti di condivisione ed interoprabilità

IL DATABASE TOPOGRAFICO REGIONALE Scenari e strumenti di condivisione ed interoprabilità IL DATABASE TOPOGRAFICO REGIONALE Scenari e strumenti di condivisione ed interoprabilità Stefano Olivucci LA CARTA GEOGRAFICA COMUNALE - Riccione, 2007 1 ARGOMENTI Alcuni spunti relativi ad una serie di

Dettagli

Regolamento interno per l accreditamento di eventi formativi organizzati da soggetti terzi

Regolamento interno per l accreditamento di eventi formativi organizzati da soggetti terzi Regolamento interno per l accreditamento di eventi formativi organizzati da soggetti terzi PREMESSA L articolo 6 del Regolamento per la formazione professionale continua dell Ordine territoriale di Catania,

Dettagli

REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE 30.11.2011 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 317/17 REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE del 29 novembre 2011 recante modifica del regolamento (CE) n. 1222/2009 del Parlamento europeo

Dettagli

REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI

REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI 1 Art. 1 oggetto 1.1 - Il presente Regolamento disciplina l assegnazione, agli Istituti secondari di secondo grado

Dettagli

Regolamento nazionale protezione civile A.N.P.AS.

Regolamento nazionale protezione civile A.N.P.AS. Regolamento nazionale protezione civile A.N.P.AS. Approvato dal Consiglio Nazionale il 10 settembre 2005 Art.1 - L A.N.P.AS. svolge attività di Protezione Civile direttamente o attraverso i Comitati Regionali

Dettagli

COMUNE DI PARMA NORME PROCEDIMENTALI E ORGANIZZATIVE

COMUNE DI PARMA NORME PROCEDIMENTALI E ORGANIZZATIVE COMUNE DI PARMA NORME PROCEDIMENTALI E ORGANIZZATIVE Attività rumorose temporanee nelle manifestazioni ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 950/45 DEL 23/07/2009 1. Descrizione del procedimento

Dettagli

PROCESSO E PROCEDURA OMOLOGAZIONE GAMMA PRODOTTI POSTATARGET

PROCESSO E PROCEDURA OMOLOGAZIONE GAMMA PRODOTTI POSTATARGET PROCESSO E PROCEDURA OMOLOGAZIONE GAMMA PRODOTTI POSTATARGET INDICE 1 Scopo della procedura di Omologazione dei Prodotti Postatarget...3 2 Procedura di Omologazione Prodotti Postatarget...4 2.1 Procedure

Dettagli

Interesse, sconto, ratei e risconti

Interesse, sconto, ratei e risconti TXT HTM PDF pdf P1 P2 P3 P4 293 Interesse, sconto, ratei e risconti Capitolo 129 129.1 Interesse semplice....................................................... 293 129.1.1 Esercizio per il calcolo dell

Dettagli

PRESTAZIONI PROFESSIONALI PER I COLLAUDI STATICI

PRESTAZIONI PROFESSIONALI PER I COLLAUDI STATICI Via Giovanni Giolitti, 1-10123 Torino - Tel. 011 562.24.68 - Fax 011 562.13.96 e-mail: ordine.ingegneri@ording.torino.it - sito internet: www.ording.torino.it Cod. Fisc. 80089290011 Allegato A alla Circolare

Dettagli

Capo I - PARTE GENERALE

Capo I - PARTE GENERALE Regolamento delle procedure di trasferimento e di mobilità interna dei professori ordinari, dei professori associati e dei ricercatori, ai sensi degli artt. 1, comma II, e 3 della legge 3 luglio 1998,

Dettagli

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013 Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013-1. Premessa Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 06/05/2013 del DM 45/2013 Regolamento recante modalità

Dettagli

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente CITTÀ DI AGROPOLI Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente Approvato con deliberazione della Giunta comunale n 358 del 06.12.2012 Regolamento per

Dettagli

Come cambiano gli obblighi per le strutture metalliche a partire dal 1 luglio 2014

Come cambiano gli obblighi per le strutture metalliche a partire dal 1 luglio 2014 Regolamento (UE) n.305/11 e norme del gruppo EN1090 La Marcatura CE delle strutture metalliche alla luce delle Norme tecniche per le Costruzioni Firenze, 30/10/2014 Come cambiano gli obblighi per le strutture

Dettagli

RELAZIONE TECNICA DI ASSEVERAMENTO (Art. 23, comma 1, del D.P.R. 06/06/2001, n. 380 e s.m.i.)

RELAZIONE TECNICA DI ASSEVERAMENTO (Art. 23, comma 1, del D.P.R. 06/06/2001, n. 380 e s.m.i.) Estremi archiviazione pratica edilizia: Prot. Gen. n. del Pratica Edilizia N Denuncia di inizio attività N ALLO SPORTELLO UNICO PER L EDILIZIA DEL COMUNE DI OGGETTO: Denuncia di inizio attività presentata

Dettagli

PIANO DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI

PIANO DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI PIANO DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI Documento n. 8 - Allegato al manuale di gestione PIANO DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI 1. Composizione del piano Il piano di conservazione oltre che dai seguenti articoli

Dettagli

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce

Dettagli