RESTAURO ARCHITETTONICO Consolidamento

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1 RESTAURO ARCHITETTONICO Consolidamento

2 NOTE SUL CONSOLIDAMENTO Negli edifici in muratura, ma non solo (basti pensare ad un ponte o ad uno stadio) non è possibile distinguere tra struttura e forma architettonica. In una colonna, ad esempio, è la stessa materia che svolge la funzione portante ad avere anche valenza estetica. Il consolidamento si deve pertanto confrontare con l istanza storica e con l istanza estetica, prima ancora che con i problemi tecnici della stabilità. Per tale ragione, la conoscenza della storia dell arte del costruire, della storia dell opera da consolidare e del suo stato di fatto attuale, sono elementi essenziali per ogni intervento di consolidamento.

3 STORIA E TECNICA Le attuali teorie del restauro tendono a separare questi due aspetti basilari, in particolare proscrivendo il giudizio storico-critico nella pura conservazione e gli apporti delle tecniche moderne nel restauro neo-filologico. Anche il comune operare, che tende a considerare distinti il progetto di consolidamento dal progetto di restauro, è effetto della astratta separazione tra competenze tecnico-scientifiche e conoscenze storiche, che vengono considerate variabili indipendenti: prima si consolida (ingegnere) e poi si restaura (architetto). Ormai si sta passando dalla riflessione sui principi generali e fondativi del restauro (su cui ormai siamo tutti più o meno d accordo) al dibattito sui processi storico-critici e sui procedimenti tecnico-scientifici nella concreta realtà dei casi specifici. In realtà anche gli aspetti esclusivamente statici, in un architettura storica in particolare, non possono essere trattati separatamente dal resto dell organismo, né possono essere studiati solo dal punto di vista tecnico-scientifico (fisico, chimico, biologico, ) perché la loro comprensione non può non comprendere comunque una indagine storica sulla architettura che ha prodotto la struttura in esame. E solo la ricerca storica che consente al restauratore di coordinare tutte le altre conoscenze verso un fare cosciente e corretto. La tecnica non deve essere al servizio della storia, ma deve essere da questa indirizzata e motivata (sempre nel rispetto delle rispettive autonomie) verso interventi più rispettosi e consapevoli sulle antiche strutture.

4 IL CONSOLIDAMENTO E IL RECUPERO EDILIZIO Quando operiamo sul patrimonio edilizio corrente, privo di connotazioni storicoartistiche, il valore che si vuole mantenere o recuperare è il più rapido e agevole riuso. Non essendoci qualità figurative o integrità materiali da conservare, l intervento può essere affrontato dal solo punto di vista tecnico. Quando accadono eventi traumatici, come i terremoti, l intervento statico deve rivolgersi a tutto il patrimonio costruito, ma non in modo acritico o indifferenziato: bisogna valutare criticamente il loro valore culturale e decidere quali siano, in termini scientifici, documenti (di per sé unici e irripetibili e quindi inevitabilmente da salvaguardare) e quali non lo siano (e sui quali prevarranno le considerazioni economiche). L importante è non confondere le due cose, incrementando il ruolo della tecnica praticistica anche nel campo della tutela dei beni architettonici attenuando di pari passo la riflessione teorica.

5 SALVATORE BOSCARINO questa suddivisione [tra aspetti culturali e aspetti tecnici] può essere ammessa solo per comodità pratica di riflessione e di discussione, ma in realtà essa non esiste ; c è invece una specializzazione, il Restauro, che è storia e tecnica contemporaneamente Il restauro dei monumenti non occupandosi di un costruito storico generico non può fare a meno delle conoscenze storiche che gli consentono di riconoscere gli oggetti dell intervento e di ben orientare i criteri operativi, e neanche di quelle tecniche. Tutte queste conoscenze tramite il giudizio critico [verranno] dal restauratore riportate ad una operazione unitaria, detta restauro, che, per le finalità della conservazione del documento-monumento, diventa una operazione culturale gli interventi di restauro, quindi, si configurano come esiti operativi [...] controllati dalla riflessione storico-critica e desunti dalla realtà costituente la preesistenza architettonica, sulla quale si deve intervenire, e non come dati assegnati a priori, come normalmente avviene nella progettazione del nuovo anche il consolidamento statico, attraverso il quale alla fine si è fatta passare ogni operazione di restauro architettonico in ogni tempo, non può risultare un operazione distinta e separabile dal restauro architettonico vero e proprio.

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7 Bisogna storicizzare tutte le operazioni tecnico-tecnologiche e trasferirle integralmente nell operazione critica che guida l azione del restauratore (R. Bonelli) L atto tecnico, anche se in apparenza semplice e neutro, dovrà sottoporsi alla verifica della più generale riflessione critica e degli orientamenti culturali posti a guida dell atto di restauro. Non si tratta di stabilire odiose gerarchie fra diverse competenze, né di distinguere scienze fondative e scienze ausiliarie, quanto piuttosto di dare formulazione teorica al problema tecnologico in campo conservativo (Carbonara) Il consolidamento costituisce uno degli interventi fondamentali di quell insieme di operazioni che prendono il nome di Restauro dei monumenti finalizzate all obiettivo della conservazione. Pertanto, il consolidamento è una parte del restauro e non qualcosa di diverso o addirittura di alternativo Il restauro di consolidamento non è mai miope e chiusa visione tecnicistica... Lo studio del comportamento statico delle strutture è sempre indagine storica Roberto Di Stefano (1981) I terremoti sono perniciosi per il patrimonio monumentale italiano, non tanto per l eccezionalità dei danni prodotti, quanto per il numero ed il tipo di interventi di riparazione e adeguamento antisismico che ad essi hanno fatto seguito si comprende come il primo passo da compiere per valutare il livello di sicurezza del monumento sia quello di studiarne la storia individuando, attraverso questa, i comportamenti caratteristici. Franco Braga (1993)

8 RESTAURO STATICO O ASPETTI STATICI DEL RESTAURO? Si pensa che quando il consolidamento non si vede è qualcosa di neutro, figurativamente inesistente: ma nel monumento non c è solo l istanza estetica (peraltro distorta) ma anche quella storica. Il monumento è di per sé anche documento storico in tutti i suoi aspetti: tipologici, distributivi, tecnici, metrologici, proporzionali ed anche nelle rifiniture, nelle tracce di lavorazione, nei particolari costruttivi, che rischiano di essere sacrificati da interventi privi di controllo storico-critico. Anche il modello statico originale dell edificio è una testimonianza di civiltà e di scienza, per cui non può essere modificato o sostituito alla leggera : solo una forza maggiore (come evitare la rovina dell edificio) può giustificare una modifica di questo aspetto. Se questo si rivelerà necessario, ovviamente andrà fatto secondo quanto esige l istanza estetica, senza snaturare la struttura figurativa in favore di quella statica. L intervento di consolidamento non è pertanto scindibile dalla più complessa operazione di restauro - di cui rappresenta una parte integrante e non separata - che si basa sulla conoscenza storica e si avvale di tutti gli strumenti tecnici che possono garantire il prolungamento nel tempo dei beni culturali senza alterarne i valori formali e conservando la materia di cui tali beni sono costituiti.

9 IL RUOLO DEL RESTAURATORE Sembrerebbe, da quanto detto, che il restauratore debba avere una personalità poliedrica, leonardesca, per conoscere tutti gli aspetti, anche tecnico-scientifici, del restauro. In realtà la sua posizione culturale e professionale deve essere più simile a quella del medico di base, che, prima di essere specialista in un singolo settore, è disponibile al dialogo con le altre specializzazioni. Ai restauratori è richiesta non una dilettantesca interferenza negli ambiti disciplinari di altre scienze, ma una unità lessicale, una capacità di quantizzare le proprie richieste, che spesso manca. Nell opera di conservazione l analisi critico-estetica dell espressione e quella scientifica diretta alla salvaguardia della materia devono coesistere ed integrarsi in un equilibrio reciprocamente produttivo in cui comunque la scienza deve soddisfare le esigenze dell estetica (Matteini e Moles)

10 1. Tutela dell edificio nella sua interezza materica 2. Minimo intervento 3. Aspetti estetici del consolidamento 4. Arte del costruire e scienza delle costruzioni 5. Meccanismi di collasso 6. Consolidamento e teoria del restauro

11 1. Tutela dell edificio nella sua interezza materica.

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14 2. Minimo intervento Castello dell Acciaiolo, Scandicci

15 3. Aspetti estetici del consolidamento Interventi di consolidamento e conseguenze estetiche Noto

16 Parma

17 Siracusa, Piazza della Cattedrale

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21 4. Arte del costruire e scienza delle costruzioni Necessità di conoscere le tecniche costruttive, il comportamento delle strutture, le modifiche e i traumi subiti nel tempo Viollet le Duc

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23 Terremoto del Friuli (da G. Rocchi)

24 Terremoto del Friuli (da G. Rocchi)

25 7. Meccanismi di collasso

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27 Meccanismo di collasso del primo modo Meccanismo di collasso del secondo modo 5. Meccanismi di collasso

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32 A. Giuffré Sant Angelo dei Lombardi: meccanismi di collasso

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35 NOTE SUL CONSOLIDAMENTO DELLE STRUTTURE IN FERRO E IN CEMENTO ARMATO Le strutture in cemento armato e in acciaio hanno ormai una storia ultra centenaria alle spalle, per cui costituiscono a pieno titolo parte del patrimonio storico architettonico. Il consolidamento anche delle strutture in cemento armato, in ferro e in acciaio sottostà pertanto agli stessi principi enunciati per il restauro e per il consolidamento degli edifici più antichi. Anche tali strutture dovranno, quindi, essere sottoposte a verifiche del loro valore storico ed estetico prima di essere sottoposte a interventi di consolidamento Le conoscenze necessarie per una completa identificazione di tali strutture sono forse ancora più complesse da reperire e indispensabili: ad esempio, oltre alle dimensioni esterne delle strutture, è necessario conoscere gli spessori degli elementi metallici, le dimensioni e il numero delle armature nel cemento armato, la qualità dei materiali, le caratteristiche delle unioni. La recente normativa sismica per gli edifici esistenti impone rilievi accurati dell esistente e penalizza, di fatto, i progetti realizzati senza una completa conoscenza della situazione esistente.

36 Panthéon di Parigi: disegni di Rondelet (circa 1775)

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40 I CRITERI BASE DEL RESTAURO L intervento di restauro propriamente detto è il risultato della riflessione storico-critica che, desumendo dalla realtà stessa della preesistenza architettonica i fondamentali riferimenti di metodo, li traduce poi in concrete scelte operative e tecniche. Ogni operazione dovrebbe mirare a garantire i seguenti criteri: 4. MINIMO INTERVENTO: escludere tutti i lavori non strettamente necessari alla perpetuazione del bene (abbellimento, ammodernamento, rinnovamento, ) 5. REVERSIBILITA : almeno potenzialmente le opere effettuate devono essere rimovibili, quindi meglio aggiungere che togliere, evitare saggi diagnostici invasivi e distruttivi 6. COMPATIBILITA : sia dal punto di vista meccanico che chimico-fisico, i materiali aggiunti devono essere uguali agli antichi o forniti di analoghe caratteristiche, per assicurare una omogeneità di comportamento nel tempo 7. DURABILITA : deve essere il più possibile uguale per le parti antiche e per le moderne e deve essere valutata in funzione della durata prevista 8. AUTENTICITA : le nuove aggiunte devono essere riconoscibili a vista, senza però sacrificare l unità figurativa del monumento 9. ATTUALITA ESPRESSIVA: evitare ogni imitazione in stile o falsificazione storica.

41 MINIMO INTERVENTO

42 REVERSIBILITA

43 COMPATIBILITA

44 DURABILITA

45 AUTENTICITA

46 ATTUALITA ESPRESSIVA

47 L uso dei materiali compositi negli interventi su edifici storici alla luce dei principi del restauro

48 MINIMO INTERVENTO nella maggior parte dei casi le applicazioni di materiale composito soddisfano il criterio del minimo intervento possibile per rinforzare una struttura, grazie al loro rapporto favorevolissimo tra peso e resistenza; questo criterio richiede però anche che si progetti l intervento in modo da limitare per quanto possibile la superficie che risulterà coperta dal composito, evitando in ogni caso di coprire completamente il materiale originale.

49 AUTENTICITÀ la riconoscibilità dell intervento in composito è sostanzialmente regolabile a piacimento da completa riconoscibilità a mimesi quasi totale, dato lo scarso spessore richiesto e la possibilità di applicare in superficie polveri di pietre o laterizi analoghi al materiale circostante: sarà il progettista a scegliere la soluzione più indicata; anche per questo criterio è da evitare il ricoprimento totale della superficie, per mantenere in vista almeno in parte la materia originale. La soluzione migliore, rifacendoci a Brandi, è che l intervento non sia evidente visto a distanza, ma sia chiaramente riconoscibile avvicinandosi; non bisogna camuffare al punto da fingere di non essere neanche intervenuti, ma al tempo stesso, l intervento non deve neanche attirare l attenzione dell osservatore, non deve saltare agli occhi distogliendo lo sguardo dall opera d arte o comunque disturbandone il godimento.

50 DURABILITÀ Raggi solari Intemperie Cicli gelo-disgelo Temperatura L applicazione dei materiali compositi all edilizia in genere e al restauro in particolare è prassi relativamente recente; non sono quindi ancora disponibili dati sperimentali sul comportamento a tempi lunghi delle fibre e soprattutto delle resine usate per incollarle, anche in funzione dell ambiente in cui si trovano ad operare; questo problema però si sta risolvendo da solo, man mano che passa il tempo: ormai è una quindicina d anni che i compositi sono stati introdotti nel campo dell architettura e dell ingegneria civile, i risultati iniziano a diventare significativi anche sotto questo punto di vista. Sarà buona norma comunque seguire nel tempo a venire gli interventi fatti per valutarne la tenuta.

51 COMPATIBILITÀ i compositi pongono problemi di compatibilità soprattutto dal punto di vista chimico-fisico: la matrice polimerica non lascia infatti passare vapori, per cui la diversa traspirabilità tra le parti placcate e non può provocare effetti negativi sulla conservazione delle superfici, cosa particolarmente preoccupante in caso di superfici affrescate o decorate; una migliore compatibilità si può però ottenere con compositi a matrice cementizia e comunque limitando la porzione di superficie interessata dall intervento.

52 REVERSIBILITA' è questo il punto più critico per quanto riguarda l applicazione dei compositi nei confronti dei criteri del restauro: i fasci di fibre possono sì essere rimossi, ma non si può rimuovere la resina che impregna lo strato superficiale del materiale originale: tant è vero che di norma il collasso si raggiunge per distacco proprio della parte impregnata rispetto a quella non impregnata, con perdita di parte della materia originale (particolarmente grave perché avviene in superficie, luogo di accumulo delle patine e quindi testimonianza del passaggio della materia nella storia); se la resina non arrivasse a impregnare questo strato superficiale, però, il meccanismo di aderenza non si svilupperebbe e il consolidamento non sarebbe efficace; bisogna piuttosto abituarsi a pensare in termini di diversi gradi di reversibilità, che andrà specificamente studiata e progettata in funzione del materiale su cui si interviene e del problema da risolvere.

53 A seconda del tipo di intervento il grado di soddisfazione dei vari requisiti può essere molto diverso: non si possono dare valutazioni assolute, valide per tutte le applicazioni in composito. Ad esempio, nei riguardi della reversibilità una cerchiatura o un placcaggio in fibra di carbonio hanno comportamenti molto diversi, perché il primo funziona indipendentemente dall aderenza al supporto (e quindi si può anche utilizzare un distaccante tra fibra e supporto), mentre il secondo non funziona in assenza di impregnazione con resina del substrato da consolidare. Gli interventi possibili per ciascuna patologia o forma di vulnerabilità sono generalmente più d'uno, con caratteristiche diverse in termini di efficacia, invasività, reversibilità, durabilità, costi. Un intervento può soddisfare alcuni criteri ed altri no: meglio un intervento più reversibile ma anche più invasivo, o viceversa? Dipende Solo dalla conoscenza e dal confronto critico con le diverse alternative può emergere la soluzione migliore.

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