I DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO

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1 I DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO Dott.ssa Luisa Calliari Rovereto, 16 ottobre

2 DIVERSE TIPOLOGIE DI DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO (De Negri, Gior Neuropsich Età Evol, 1999) Difficoltà di apprendimento come SINTOMO all interno di una situazione clinica complessa Difficoltà di apprendimento come ENTITÀ NOSOLOGICA DISTINTA 2

3 DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO COME SINTOMO la diagnosi è precedente all inizio del percorso scolastico il problema di apprendimento è prevedibile riguardano circa 1,8 2 % della popolazione scolastica (alunni certificati) Esempi: insufficienza mentale autismo paralisi cerebrali infantili 3

4 DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO COME ENTITÀ NOSOLOGICA DISTINTA Emergono nel confronto con le richieste scolastiche in soggetti apparentemente normali 4

5 DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO COME ENTITÀ NOSOLOGICA DISTINTA Disturbi aspecifici Learning difficulties Difficoltà generiche Riguardano circa il 15% della popolazione scolastica (frequenza maggiore alla scuola media) Sono attribuibili a - fattori ambientali - condizioni morbose non eclatanti Disturbi specifici Learning dysabilities DSA dislessia disortografia, disgrafia discalculia Riguardano il 2 4 % della popolazione scolastica (sia alle elementari che alle medie) Sono di natura endogena (base neuobiologica) 5

6 MODI DIVERSI DI NON-APPRENDERE (Savelli, Dislessia,2004) PROBLEMI DI APPRENDIMENTO CHE DERIVANO DA FATTORI AMBIENTALI insufficiente qualità e quantità di input, ossia di stimoli culturali e di opportunità educative: SVANTAGGIO SOCIO-CULTURALE PROBLEMI DI APPRENDIMENTO CHE DERIVANO DA FATTORI INTRINSECI AL SISTEMA COGNITIVO variano a seconda di quanto è estesa e dove è localizzata la disfunzione nel sistema cognitivo 6

7 MODELLO MODULARE DELLA MENTE (Fodor) Prevede che il processamento dell informazione avvenga a TRE LIVELLI Dal basso in alto 1. Sistema di trasduzione corrisponde agli organi di senso, che trasformano il segnale fisico (visivo o uditivo) in segnale biochimico (impulsi nervosi) questo sistema processa tutti i segnali presenti nell ambiente, senza fare selezione 2. Sistema computazionale o dei moduli è formato da tante subunità che non comunicano tra di loro, bensì lavorano in parallelo ( informazionalmente incapsulate ); il loro compito di processamento è semplice (ogni subunità processa un solo tipo di informazione), automatico e ineluttabile 7

8 3. Sistema cognitivo centrale ha caratteristiche opposte rispetto al sistema computazionale, ossia tratta tutti i tipi di informazione che riceve dal sistema computazionale, non in modo automatico, bensì operando una selezione Il sistema computazionale presiede all apprendimento di abilità Il sistema cognitivo presiede all apprendimento di concetti 8

9 L APPRENDIMENTO SCOLASTICO NON È UN FENOMENO UNITARIO (Stella, 2001) APPRENDIMENTO DI ABILITA APPRENDIMENTO DI CONCETTI Decodifica del testo Scrittura sotto dettatura Esecuzione calcoli Automatici Inconsci Pre-attentivi Basso consumo di energia Rigidi Esempi Processi coinvolti Comprensione del testo Stesura di un testo coeso e coerente Comprensione di un problema Volontari Consci Attentivi Alto dispendio di energie Flessibili 9

10 Le abilità sono definite strumentali per significare che sono le porte di ingresso per gli apprendimenti concettuali. In situazioni normali l apprendimento di abilità e l apprendimento di concetti procedono in modo integrato. In patologia si possono osservare due tipi di dissociazioni: l apprendimento delle abilità è integro, mentre è compromesso l apprendimento concettuale ritardo mentale l apprendimento concettuale è integro, mentre è compromesso l apprendimento di abilità DSA 10

11 È PROPRIO COSÌ DIFFICILE DISTINGUERE DIFFICOLTÀ DA DISTURBO DI APPRENDIMENTO? (Tressoldi e Vio, Dislessia, 2008) DISTURBO DIFFICOLTÀ O RITARDO Innato Resistente all intervento Resistente all automatizzazione Non innato Modificabile con interventi didattici mirati Automatizzabile, anche se con tempi dilatati rispetto alla classe 11

12 CARATTERISTICHE CHE DEFINISCONO LA CATEGORIA NOSOGRAFICA DSA Raccomandazioni per la pratica clinica - Consensus Conference, gennaio 2007 LA SPECIFICITÀ il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale il principale criterio necessario è quello della discrepanza tra abilità nel dominio specifico interessato e intelligenza generale 12

13 LA DIVERSA ESPRESSIVITÀ NELLE DIVERSE FASI EVOLUTIVE LA COMORBILITÀ la quasi costante associazione ad altri disturbi determina una marcata eterogeneità dei profili funzionali IL CARATTERE NEUROBIOLOGICO i fattori biologici interagiscono attivamente con i fattori ambientali nel determinare la comparsa del disturbo L IMPATTO significativo e negativo per l adattamento scolastico e/o per le attività della vita quotidiana 13

14 DISLESSIA DEFINIZIONE (International Dyslexia Association, 2003) La Dislessia Evolutiva è una disabilità specifica dell apprendimento di origine neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà di effettuare una lettura accurata e/o fluente e da abilità scadenti nella scrittura e nella decodifica. Queste difficoltà tipicamente derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio che è spesso inattesa in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un adeguata istruzione scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica della lettura che può impedire la crescita del vocabolario e delle conoscenze generali. 14

15 DISLESSIA DIRETTIVE DIAGNOSTICHE (ICD-10) 1. Un grado clinicamente significativo di compromissione delle abilità di lettura 2. La compromissione deve essere specifica, ossia non attribuibile a ritardo mentale o a compromissioni minori del livello intellettivo generale 3. Il disturbo è presente fin dai primi anni di scuola 4. La qualità dell insegnamento ricevuto è adeguata 5. Il disturbo non deve essere direttamente dovuto a difetti non corretti della vista o dell udito 15

16 DISLESSIA PROTOCOLLO DIAGNOSTICO è semplice, ma impegnativo in termini di tempo coinvolge professionisti diversi: neuropsichiatra infantile, psicologo, logopedista OBIETTIVO 1: DIAGNOSI CLINICA porre (o escludere) la diagnosi di dislessia evolutiva attraverso la verifica di tutti i criteri di inclusione/esclusione anamnesi / esame neurologico test di livello intellettivo / test per le abilità di letto-scrittura OBIETTIVO 2: DIAGNOSI FUNZIONALE stendere un profilo individuale, base per il progetto riabilitativo valutazione completa del linguaggio orale valutazione di altre funzioni neuropsicologiche (memoria, prassie ) valutazione del profilo di personalità 16

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19 VALUTAZIONE DELLE ABILITÀ DI LETTURA COMPRENSIONE Non è primariamente compromessa La sua valutazione non è determinante per porre/escludere la diagnosi di dislessia Studi longitudinali evidenziano che peggiora progressivamente con il procedere del percorso scolastico Consensus Conference (2007): Disturbo di comprensione del testo scritto (indipendente sia dai dist. di comprensione da ascolto che dai dist. di decodifica) = possibile disturbo specifico di apprendimento Ma bisogna studiarne meglio le caratteristiche! 19

20 DECIFRAZIONE SECONDO DUE PARAMETRI 1. velocità (sillabe al secondo o tempo per sillaba) 2. accuratezza (n di errori - il tipo di errori non è determinante per la diagnosi ma indirizza la scelta del trattamento) IN TRE CONTESTI 1. brano 2. parole 3. non parole La diagnosi di dislessia si pone quando i valori di velocità e/o accuratezza sono oltre la seconda deviazione standard dalla media prevista per la classe o sono pari ai valori medi per due classi inferiori. 20

21 DISTURBI SPECIFICI DI SCRITTURA: DISORTOGRAFIA E DISGRAFIA Gli aspetti generalmente condivisi circa il Disturbo della Scrittura, riguardano la sua suddivisione in due componenti una di natura linguistica (deficit nei processi di cifratura): DISORTOGRAFIA una di natura motoria (deficit nei processi di realizzazione grafica): DISGRAFIA 21

22 Esempio di scrittura disgrafica e disortografica fine terza media Batteria per la valutazione della Scrittura e della Competenza Ortografica (Tressoldi, Cornoldi) 22

23 DISTURBI SPECIFICI DEL CALCOLO: DISCALCULIA La più recente letteratura sul Disturbo del Calcolo distingue nella Discalculia profili connotati da debolezza nella strutturazione cognitiva delle componenti di cognizione numerica (cioè intelligenza numerica basale: subitizing, meccanismi di quantificazione, comparazione, seriazione, strategie di calcolo a mente) profili che coinvolgono procedure esecutive (lettura, scrittura e messa in colonna dei numeri) ed il calcolo (recupero dei fatti numerici e algoritmi del calcolo scritto). 23

24 DISLESSIA ED ALTRI DSA CARATTERISTICHE ESSENZIALI 1. Si manifestano in soggetti normodotati 2. Hanno una base neurobiologica sono di origine costituzionale, fanno parte del patrimonio genetico del soggetto e della sua architettura cerebrale; non lesioni ma micromalformazioni (ipotesi: ectopie neuronali per difetti della migrazione) 24

25 3. Non sono facilmente pronosticabili prima dell età scolare fattori di rischio - disturbo del linguaggio a livello fonologico persistente oltre i 4 anni - familiarità - difficoltà nell automatizzazione di associazioni arbitrarie (serie dei numeri, giorni della settimana ) 4. Accompagnano il soggetto nel corso dello sviluppo si migliora, non si guarisce quindi l obiettivo dell intervento non è la scomparsa ma la riduzione del deficit funzionale 5. Sono spesso accompagnati da manifestazioni psicologiche e relazionali disturbate un tempo interpretate come la causa del disturbo di apprendimento, oggi si considerano piuttosto l effetto, il contraccolpo psicologico della difficoltà di apprendere 25

26 IL MODELLO STANDARD DEL SISTEMA DI LETTURA Modello a due vie o a doppio accesso È caratterizzato dalla frazionabilità interna ossia è scomponibile in parti tra loro funzionalmente indipendenti. 26

27 MODELLO STANDARD DI LETTURA Parola scritta Sistema di analisi visiva 1 Lessico visivo o ortografico 1a Sistema semantico Lessico fonologico 1b 2 Conversione grafema - fonema Magazzino fonologico per la risposta Parola letta 27

28 VIA VISIVA o DIRETTA o LESSICALE Riconosce globalmente le parole già note al lettore, presenti quindi nel suo lessico visivo lettura ad occhio. VIA FONOLOGICA o INDIRETTA o SUBLESSICALE Costruisce la forma fonologica delle parole e delle non-parole tramite l applicazione di regole di conversione grafema-fonema lettura ad orecchio. 28

29 Il lettore maturo utilizza entrambe le vie, privilegiando l una o l altra a seconda del tipo di materiale che deve leggere la via fonologica è necessaria per la lettura di: non-parole parole che non si sono mai lette prima la via visiva-lessicale è: indispensabile per leggere le parole irregolari preferita (più veloce) per le parole ad alta frequenza. 29

30 DISLESSIA E ADOLESCENZA alcuni dati L innalzamento dell obbligo scolastico fa sì che anche all interno delle scuole secondarie di secondo grado sia presente un numero considerevole di studenti dislessici Per lo stesso motivo si assiste ad un aumento della richiesta di valutazioni neuropsicologiche di soggetti frequentanti la scuola secondaria di secondo grado Con il procedere del grado di scolarizzazione, l importanza dello studio attraverso la lettura del testo diviene sempre maggiore 30

31 DISLESSIA E ADOLESCENZA aspetti funzionali Nei dislessici adolescenti si riscontra una grande varietà di manifestazioni cliniche - Leggono in modo significativamente migliore le parole e il testo rispetto alle non-parole (non hanno corretto le difficoltà di decodifica ma le hanno compensate per via lessicale) - Hanno difficoltà rispetto alla decodifica di parole nuove (lessico specialistico) che trattano come non-parole, di sigle e formule - Leggono i testi una sola volta (per lo sforzo del compito) e quindi hanno difficoltà di studio 31

32 - Hanno spesso difficoltà di COMPRENSIONE DELLA LETTURA (con un peggioramento rispetto alle classi precedenti) Ipotesi circa l aumento delle difficoltà di comprensione: i testi da leggere diventano progressivamente più lunghi (aumento dell affaticamento e sovraccarico della memoria) aumenta la complessità delle informazioni contenute nel testo (che esulano dall enciclopedia personale del soggetto e non consentono quindi l adozione di strategie di tipo anticipatorio) il vocabolario non si amplia in modo adeguato a motivo della ridotta pratica della lettura 32

33 - Presentano una compromissione delle COMPETENZE NARRATIVE (capacità di selezionare le informazioni rilevanti, capacità di utilizzare in modo appropriato i vocaboli, capacità di generare un testo coeso, attraverso le concordanze verbali e il controllo delle subordinate) di conseguenza l uso del linguaggio orale come guida per il linguaggio scritto è fragile residuano difficoltà nella stesura dei testi 33

34 DISLESSIA E ADOLESCENZA aspetti emotivi Anche in età precedenti la situazione della dislessia non è facile da comprendere e da accettare, né per i bambini, né per genitori ed insegnanti genitori e insegnanti bambini/ragazzi due possibili errori di interpretazione: -che il bambino abbia una dotazione intellettiva limitata -che sia poco impegnato, pigro, disattento due possibili reazioni (che ostacolano ulteriormente l apprendimento): -sensazione di inadeguatezza cognitiva -forti sensi di colpa 34

35 L adolescenza introduce alcuni elementi nuovi, che rendono il quadro ulteriormente complesso: è l età in cui il ragazzo cerca di collocarsi nel gruppo dei pari: a volte la paura di fallire anche in attività ludiche è più forte della spinta alla socializzazione (isolamento) a volte cerca una via di uscita nell assunzione di comportamenti disturbanti e provocatori l adolescente è in grado di proporre la sua immagine sociale da solo, senza la mediazione di insegnanti o genitori; spesso decide: Non voglio che si sappia preferisce essere considerato uno studente svogliato o scadente piuttosto che essere marchiato con l etichetta della dislessia che rende disabili e diversi i cambiamenti dell adolescenza contribuiscono a creare ancora più confusione tra ciò che un ragazzo non può e ciò che non vuole fare (i deficit di autonomia funzionale non può si mascherano dietro il rifiuto non vuole - realizzato dall autonomia personale e sociale) 35

36 CHE FARE? Utilizzare un APPROCCIO INTERDISCIPLINARE Conoscere la STORIA NATURALE della dislessia Distinguere le TAPPE DELL INTERVENTO alla scuola materna nel primo ciclo della scuola elementare nel secondo ciclo della scuola elementare alle medie alle superiori Tenere presenti TRE OBIETTIVI STARE BENE MIGLIORARE APPRENDERE 36

37 STORIA NATURALE Persistenza del disturbo nel tempo: un dislessico, pur migliorando in termini assoluti, mantiene un efficienza di lettura inferiore rispetto al gruppo di pari livello scolastico Il profilo del deficit di lettura varia nelle diverse fasi dello sviluppo: - la velocità è il parametro che migliora meno nel tempo - la correttezza tende a migliorare notevolmente (effetto del controllo lessicale sugli elementi decifrati) - la comprensione tende a peggiorare dopo la III elementare 37

38 STAR BENE La dislessia non si origina da dinamiche relazionali intrafamiliari, ma può stravolgerle. Si crea un circolo vizioso: le credenze svalutative dei genitori riducono nei figli la motivazione ad investire energie nei compiti scolastici. L equilibrio emotivo del bambino/ragazzo deve essere l oggetto principale dell attenzione di genitori, specialisti e insegnanti. 38

39 In che modo? Coinvolgimento dei genitori nel trattamento riabilitativo esposti a nuovi modelli relazionali attivati in seduta dal riabilitatore, modificano le proprie condotte disfunzionali senza richiesta introspettiva diretta. Mediazione familiare del conflitto esecuzione dei compiti a casa. Gruppi Auto Mutuo Aiuto per i genitori Lavoro con i ragazzi sull autostima (setting di gruppo, partecipazione a campus )... 39

40 MIGLIORARE L INTERVENTO RIABILITATIVO il dibattito sull efficacia della riabilitazione è recente PRINCIPI GENERALI DELL INTERVENTO PRECOCE Si consiglia di avviare un attività di recupero anche quando non si ha ancora una diagnosi certa (possibile a partire dalla terza elementare), ma solo un livello di rischio. INTENSIVO Si consiglia un intervento quotidiano, realizzabile attraverso la collaborazione tra logopedista ed insegnanti. 40

41 DOMINIO-SPECIFICO L intervento deve coinvolgere il linguaggio scritto Si impara a leggere leggendo. SPECIFICO PER IL TIPO DI DEFICIT Soggetti poco accurati training fonologico, per rendere la decifrazione più accurata e precisa Soggetti lenti training globale, per indurre una maggiore abilità nei processi di anticipazione. 41

42 PROLUNGATO NEL TEMPO non è sufficiente un lavoro di alcune settimane! MA NON ALL INFINITO finestra evolutiva : periodo sensibile all intervento logopedico indicativamente intervento quotidiano fino alla fine della terza elem. intervento a cicli fino alla prima media Dopo 5-6 anni di scolarizzazione i processi di automatizzazione si sono realizzati nella misura in cui il substrato neurobiologico del soggetto e gli stimoli a cui è stato esposto lo hanno reso possibile. Le probabilità di ulteriore miglioramento delle capacità di lettura sono affidate più all attività connessa al compito naturale di studio che non ad esercizi specifici. 42

43 APPRENDERE STRUMENTI COMPENSATIVI (ausili): Si utilizzano in fasi più avanzate del percorso scolastico (fine scuola primaria e scuola secondaria), nelle situazioni in cui il disturbo è più severo e ormai poco modificabile, per cui non è più ragionevole ipotizzare un ripristino della funzione, e diventa invece necessario individuare le modalità più efficaci per vicariarla. 43

44 Permettono di compensare difficoltà di esecuzione di compiti automatici, ossia la debolezza funzionale derivante dal disturbo specifico Sono indispensabili per permettere ai dislessici di esprimere le loro potenzialità cognitive ingabbiate dalla disabilità di lettura. 44

45 Possono distinguersi in non tecnologici a bassa tecnologia ad alta tecnologia Alcuni esempi: videoscrittura; riconoscitore vocale; audioregistratore (MP3, ), libro parlato; sintesi vocale; tavola pitagorica; calcolatrice; enciclopedia multimediale 45

46 MISURE DISPENSATIVE: modificazioni nell espletamento dell attività scolastica ad esempio: prove orali al posto di quelle scritte, dispensa dallo studio della lingua straniera in forma scritta (ove necessario), dispensa dallo studio mnemonico delle tabelline, riduzione delle lunghezza delle prove, aumento del tempo a disposizione, minor quantità del lavoro da svolgere a casa Si invitano i Dirigenti Scolastici a sollecitare i docenti ad applicare gli strumenti compensativi e le misure dispensative nei confronti degli studenti con DSA segnalati dai servizi sanitari. L utilizzo di tali misure non richiede la segnalazione 104/92 ma soltanto la diagnosi dello specialista Dipartimento Istruzione della PAT, 1 giugno

47 Il computer sul banco : perché funzioni davvero Essere consapevoli che il computer ha indicazione specifica nel caso dei DSA le caratteristiche del computer (ottimo applicatore di regole) coincidono con le maggiori difficoltà dei dislessici (incapacità di applicare con costanza le regole) Risolvere il dubbio che l adozione del computer faccia perdere la pur scarsa abilità di lettura faticosamente acquisita indagini recenti dimostrano che i dislessici che utilizzano il computer migliorano le loro abilità di lettura; vanno fatti ulteriori studi per capirne i motivi (vantaggio di natura psicologica? vantaggio lessicale? vero e proprio incremento della capacità di decifrazione?) la lettura attraverso il computer arricchisce l esperienza linguistica del ragazzo esponendolo alle buone forma linguistiche dei testi scritti. 47

48 Sapere che non è sufficiente dare lo strumento al ragazzo, ma è indispensabile un percorso di rialfabetizzazione informatica che implica una fase di apprendimento e di esercizio. Interpretare gli strumenti compensativi non in serie bensì in parallelo rispetto ai programmi riabilitativi quindi introdurli precocemente e non come ultima spiaggia quando il dislessico non ha più risorse psicologiche per provarci ancora. 48

49 DISLESSIA E ADOLESCENZA che fare? ATTENZIONI DA AVERE NELLE ETÀ PRECEDENTI Introduzione precoce (negli anni delle medie) di strumenti compensativi quali la sintesi vocale Lavoro linguistico sulle competenze narrative che risultano spesso compromesse e sono molto invalidanti rispetto al percorso di apprendimento Intervento sugli aspetti emotivi (incontri di gruppo, campus ): un aiuto per dare un senso alla frustrazione scolastica Proposta di counseling ai genitori (per passare dal dramma familiare ad un conflitto costruttivo) 49

50 IN ADOLESCENZA Trasformare un progetto riabilitativo in un progetto di crescita non tutti indiscriminatamente alle scuole professionali ma solo se c è una forte spinta vocazionale la scuola deve fare un prestito d onore ai dislessici, cancellando il dubbio: non può o non vuole i dislessici vanno trattati come soggetti con lingua madre orale : potenziando l offerta di strumenti di accesso alle informazioni attraverso il parlato; consentendo la verifica orale delle conoscenze i dislessici dovrebbero ricevere un credito di fiducia dal sistema scolastico, rilasciato per molti anni, fino a quando saranno in grado di ripagare la società con la loro preparazione e la loro attività professionale 50

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