COMUNE DI SAN DONATO MILANESE Provincia di Milano
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1 COMUNE DI SAN DONATO MILANESE Provincia di Milano 1
2 ΠΡΟΧΕ ΥΡΕ Ι ΙΝΤΕΡςΕΝΤΟ ΓΕΝΕΡΑΛΙ 8.1 Livelli di allerta Le procedure di intervento si articolano nelle seguenti fasi: Preallarme Si attiva in caso di rischio ipotetico possibile (precipitazioni abbondanti che raggiunga il codice 1, raggiungimento del livello 1 dell idrometro sul fiume Lambro, nevicate che raggiunga è 10 cm); Allarme Rischio ipotetico molto probabile (raggiungimento del codice 2 delle precipitazioni emesso dalla Prefettura, raggiungimento del livello 2 dell idrometro sul fiume Lambro, nevicate che raggiunga i 30 cm); Emergenza Evento conclamato (precipitazioni che superino di gran lunga il codice 2, uscita del Lambro con danni a persone e a cose, nevicate superiori ai 30 cm, incendio provocato o artificiale che rechi danni a cose e a persone, incidente industriale, incidente stradale con trasporto di materiali pericolosi, incidente ferroviario o aereo, incidente nella stazione MM3, esplosione di impianti nel sottosuolo) 8.2 Criteri per la comunicazione alla popolazione L informazione alla popolazione deve essere attuata nei tre distinti momenti: - di normalità; - di preallarme; - di ritorno alla normalità (cessato allarme e gestione della post-emergenza). 2
3 Nella fase di normalità (cosiddetto tempo di pace ) Tutta la Cittadinanza deve conoscere i rischi presenti sul territorio, le procedure di emergenza, e le modalità di comunicazione previste in caso di evento. La popolazione verrà all uopo coinvolta con diverse modalità: potranno essere distribuiti documenti informativi o organizzati specifici incontri con tecnici, organizzazioni di volontariato, referenti comunali in materia. Sarà auspicabile prevedere anche specifiche attività volte al coinvolgimento più diretto di insegnanti e studenti, all interno delle proprie scuole. È opportuno effettuare esercitazioni, sia in sede di posti di comando-controllo sia con simulazioni sul campo. Deve essere inoltre prevista la creazione con il Sindaco ed altri Enti/funzioni coinvolti a livello comunale ed intercomunale, della rete di comunicazione che dovrà essere attivata in caso di emergenza. Nelle fasi di preallarme, allarme, emergenza, la comunicazione deve essere indirizzata a tutti i cittadini del Comune, prioritariamente a quella porzione di popolazione direttamente (o potenzialmente) coinvolta dagli eventi e deve riguardare nello specifico i comportamenti da tenere (cosa fare... cosa non fare...). I messaggi dovranno essere forniti nel modo più chiaro e inequivocabile, con l ausilio di megafoni portatili e sirene appositamente installate. Le varie fasi di allarme saranno comunicate alla cittadinanza mediante il seguente codice: stato di normalità: nessun segnale acustico ma solo tramite comunicazioni / informazioni scritte; stato di allarme: un segnale acustico di sirena intermittente di circa 15 secondi di durata; stato di emergenza: un segnale acustico di sirena continua di circa 30 secondi di durata; 3
4 fasi di ritorno alla normalità e di post-emergenza ; la comunicazione viene indirizzata a tutti i cittadini del Comune, prioritariamente alla porzione di popolazione direttamente coinvolta dagli eventi. I cittadini devono venire informati sulle condizioni di fine emergenza e sulle modalità con le quali la situazione ritorna alla normalità, con particolare riferimento alle modalità di accertamento e richiesta dei danni a strutture pubbliche e private. 4
5 ΠΡΟΧΕ ΥΡΕ Ι ΙΝΤΕΡςΕΝΤΟ ΣΠΕΧΙΦΙΧΗΕ Come riportato nel fascicolo 3 sussistono diversi scenari di rischio di possibili: rischio idrogeologico rischio industriale rischio industriale, rischio da traffico e rischio da trasporto sostanze pericolose rischio incendi boschivi caduta cavi elettrici esplosione pompe di benzina RISCHIO IDROGEOLOGICO GENERALITA La prevenzione del rischio deve essere attuata a cura dell Ente gestore (il fiume Lambro risulta essere del A.I.P.O.) soprattutto mantenendo l alveo sgombro da eventuali impedimenti al libero deflusso delle acque. Il Comune di San Donato Milanese verifica l efficienza dei controlli periodici dello stato delle rive del fiume, valutando il caso di coinvolgere gli Enti Territoriali competenti. La fase di pianificazione deve considerare la gestione dell emergenza in uno scenario di rischio massimo. La zona potenzialmente soggetta ad allagamento è individuata nella tavola grafica n. 07. Tale zona è la fascia posta lungo il fiume Lambro che costeggia tutta la zona industriale della via XXV Aprile. Un esondazione in questo tratto interesserebbe inevitabilmente le società identificate nelle schede allegate al fascicolo 10, nonché le aree a verde limitrofe alla pista di decollo e atterraggio dell aereoporto di Linate, come meglio evidenziato nella tavola n
6 Sono state documentate varie uscite del fiume Lambro dal punto più basso delle sponde all altezza della via XXV aprile civ. 9, punto in cui è ubicata l asta idrometrica. L evento alluvione legato al fiume Lambro può essere considerato a RISCHIO ALTO. FASE PREVENTIVA Il Responsabile di Protezione Civile (RPC) ha il compito di pianificare preventivamente il rischio e pianificare il coordinamento del personale e di Enti (VVFF, Agenti di Polizia Locale, Forze dell Ordine) per il controllo sul posto della possibile estensione e gravità dell evento qualora si verifichi la calamità. Tutti i numeri telefonici che possono essere utili per coordinare le operazioni sopradette si trovano nel fascicolo n. 7. Il RPC informa preventivamente le Ditte interessate dal rischio alluvione e i titolari contattati in caso di successivo allarme, dovranno essere pronti ad avvisare la clientela di spostarsi ai piani superiori, ove esista e comunque di evacuare i locali posti al piano terra, allontanandosi poi dalla zona interessata dall esondazione. FASE DI PRE-ALLARME Il RPC, quando riceve il comunicato di preallarme per avverse condizioni meteo, verifica le condizioni meteo sul territorio comunale; Se la verifica è positiva ed il fenomeno evolve verso un aggravamento delle condizioni, il RPC informa sia il Sindaco che i componenti dell Unità di crisi Locale entrando così nella fase di allarme. FASE DI ALLARME il Sindaco attiva l UCL (Unità di Crisi Locale) che troverà sede presso il Municipio (vedi fascicolo n. 6 Edifici strategici e superfici utili). La sede 6
7 municipale risulta idonea in quanto ubicata in una zona non soggetta al rischio alluvione. Il Comandante di Polizia Locale predispone una verifica, da parte degli agenti di Polizia Locale e/o dei Volontari di Protezione Civile, del livello del fiume per localizzare le situazioni che potrebbero determinare situazioni di impedimento al libero deflusso delle acque; Il RPC comunica telefonicamente o via fax ai referenti degli edifici interessati le previsioni meteo ed il relativo rischio di esondazione del fiume Lambro; Il Sindaco dà compito alla Polizia Locale di comunicare il messaggio di allarme mediante un megafono, posto sulla pattuglia che percorrerà la zona a rischio ed in particolare via Fiume Lambro e via XXV Aprile (esempio di messaggio di allarme : -ATTENZIONE IL FIUME LAMBRO È AL LIVELLO DI ALLARME-. SONO PREVISTE PIOGGIE INTENSE PER LE PROSSIME N..ORE-. E POSSIBILE CHE L ACQUA RAGGIUNGA I PIANI TERRA E INTERRATI DEGLI EDIFICI DI VIA FIUME LAMBRO E VIA XXV APRILE-. NON SOSTARE NEI PIANI TERRA E INTERRATI E ATTENDERE ULTERIORI NOTIZIE DALLE AUTORITA ; Il Sindaco informa l Ufficio di Protezione Civile della Regione e la Prefettura della Lombardia delle sopraindicate attività; Il Sindaco emette ordinanza di limitazione parcheggi per le auto private nei parcheggi e nelle zone elencate nel fascicolo n. 6 (Edifici strategici e superfici utili); Il Comandante di Polizia Locale incarica i suoi Agenti e i Volontari di supporto di limitare i parcheggi come disposto dal Sindaco; Il Sindaco predispone una verifica delle attività operative da svolgere nelle fasi successive con il supporto del gruppo di Volontari di Protezione Civile; Il RPC rimane in contatto con la Prefettura e/o con il servizio Meteo Regionale (via Radio o telefonica) per acquisire informazioni sull evoluzioni della situazione meteoidrologica; 7
8 Se il fenomeno diminuisce di intensità e la situazione a migliora, il Sindaco revoca le direttive e le ordinanze emesse. Il Responsabile delle Comunicazioni informa i responsabili delle strutture poste nell area a rischio della revoca dell allarme il Comandante di Polizia Locale coordina il ritorno alla normalità della viabilità con l aiuto dei componenti del gruppo Volontari di Protezione Civile. Se viceversa il fenomeno continua ad aggravarsi il Sindaco dichiara lo stato di emergenza. FASE DI EMERGENZA Il Sindaco informa Prefettura, Regione e Dipartimento di Protezione Civile, sull evolversi dell evento; Il Responsabile di Protezione Civile supporta tutte le decisioni del Sindaco curando il coordinamento tra i componenti dell UCL e le strutture di soccorso provenienti dall esterno; Il Responsabile delle Comunicazioni prepara le disposizioni del Sindaco, mantiene attivo il sistema di comunicazioni relativamente al fenomeno, mantiene i contatti tra l UCL e i soccorritori e comunica con gli organi di informazione ; Il Sindaco emette ordinanza di limitazione della circolazione delle auto private su via XXV Aprile e via Fiume Lambro; Il Comandante di Polizia Locale mantiene sotto controllo il funzionamento dei servizi di illuminazione, acquedotto e rete fognaria; Il Sindaco fa pubblicare su un tabellone luminoso un messaggio per la popolazione contenente la raccomandazione di evitare le zone colpite dall evento calamitoso; Il Sindaco inoltre dà compito alla Polizia Locale di diffondere lo stesso messaggio, per tutto il territorio del Comune mediante un megafono posto su un auto, onde render edotti tutti i cittadini degli avvenimenti in corso; 8
9 Quando la fase acuta è passata, il Sindaco dà compito al Responsabile Tecnico di censire i danni e le strutture a rischio; Il Responsabile delle Comunicazioni comunica i danni e i rischi di possibili cedimenti delle strutture, mantiene attivo il sistema di comunicazione relativamente al fenomeno e comunica con gli organi di informazione; Il Sindaco programma le attività di post-emergenza. RISCHI INDUSTRIALE RISCHIO DA TRAFFICO E RISCHI DA TRASPORTO DI SOSTANZE PERICOLOSE Definiamo rischio industriale, rischio da traffico e rischio da trasporti di sostanze pericolose quel complesso di situazioni gravanti sulle persone e sui beni, derivanti da incidenti in impianti industriali o pompe di benzina oppure da incidenti stradali, ferroviari e aerei o derivanti dalla dispersione di sostanze pericolose trasportate. Si tratta dunque di due diversi scenari: quello legato al vero e proprio incidente da traffico, con danni alle persone ed alle cose derivanti da urto coinvolgente veicoli o convogli ferroviari o da guasto ad un aereo; quello legato al trasporto di sostanze e merci che, in seguito ad incidente, possono diffondersi nell ambiente circostante determinando danni alle persone o alle cose. Il territorio comunale di San Donato Milanese è interessato dal passaggio delle due direttrici dell Emilia e della Paullese, lungo il tratto di raccordo tra Autosole, tangenziale est e tangenziale ovest. Definiamo rischio da incidente industriale quel complesso di situazioni per persone e cose, derivanti da incidenti su impianti industriali o a agli impianti di pompe di benzina. In questo caso, come nei rischi incendi boschivi, e caduta cavi elettrici, non vi è alcuna fase preventiva e quindi si attuerà subito la fase di allarme-emergenza. 9
10 FASE ALLARME - EMERGENZA Il Sindaco, ricevuta la segnalazione da una centrale operativa di emergenza (118,115, etc..) o dal gestore dell azienda in cui è avvenuto l evento, informa il Prefetto e il Servizio di Protezione Civile della Regione, qualora la situazione si presenti grave; Il Sindaco convoca l UCL (Unità di Crsi Locale) presso la sede municipale; Il Responsabile del gruppo di Protezione Civile attiva e coordina i Volontari di Protezione Civile locale; Il Sindaco dispone la chiusura delle strade e delle strutture pubbliche o di funzioni pubbliche nell area a rischio; Il Comandante della Polizia Locale invia gli Agenti di Polizia Locale nella zona dell incidente ed in particolare sui punti critici della viabilità e del territorio, per il posizionamento di cancelli con l obbiettivo di filtrare l afflusso dei soccorsi verso le zone a rischio e deviare opportunamente i flussi di traffico; Il Sindaco diffonde i messaggi di emergenza alla popolazione, con indicazione delle strade chiuse e, se del caso, raccomandando le permanenza all interno delle abitazioni con le finestre chiuse; Il Responsabile di Protezione Civile allerta telefonicamente le eventuali aziende e strutture pubbliche ubicate nelle aree a rischio; Il Sindaco aggiorna con tempestività il Prefetto (chiedendo, qualora necessario, di essere coadiuvato dalle forze dell ordine) e il Centro Operativo della Regione sull evoluzione della situazione e sui provvedimenti assunti; Quando la fase acuta dell evento è passata, il Sindaco dispone una rilevazione dei danni, comunicandone gli esiti al Prefetto e al Centro Operativo di Protezione Civile della Regione. 10
11 Emergenze radiologiche Nel caso di emergenze radiologiche i provvedimenti protettivi sono mirati a ridurre l esposizione della popolazione alle radiazioni ionizzanti ed a contenerne le dosi. Le principali azioni protettive atte a limitare le predette esposizioni sono pertanto: Controllare l accesso alle zone interessate al fine di limitare all essenziale l afflusso delle persone nelle zone contaminate; Evacuare l area che presenti rischi di esposizione a dosi superiori a predeterminati livelli, secondo le indicazioni di volta in volta fornite dalle Autorità di controllo; Sottoporre le persone a iodioprofilassi (uso di composto di iodio stabile al fini di evitare o limitare la captazione di iodio radioattivo da parte della tiroide); Gli operatori e le persone del pubblico coinvolte nell incidente devono essere inviate in appositi centri per le necessarie valutazioni e per essere sottoposte alle necessarie azioni radioprotezionistiche e radiotossicologiche. Proteggere la catena alimentare al fine di impedire che sostanze radioattive contaminino alcuni determinati elementi della catena stessa. (es. protezione al coperto di foraggio per animali, non utilizzo di frutta e verdura provenienti dalle zona contaminate) e sottrarre al consumo alimenti e bevande contaminate. Decontaminare e rimuovere esclusivamente tramite personale specializzato le sostanze radioattive depositate su superfici esposte esclusivamente tramite personale specializzato. 11
12 EVACUAZIONE DELLA POPOLAZIONE ( valido per tutti i casi di rischio conclamato) L'evacuazione della popolazione è misura cautelativa che viene adottata dal Prefetto in relazione alla natura dell'evento calamitoso ed alla gravità dello stato di emergenza. La direzione delle operazioni di evacuazione della popolazione è devoluta al Questore che si avvarrà del Comando Provinciale Carabinieri, del Gruppo Guardia di Finanza, della Polizia di Stato nonché della Polizia Locale. La popolazione da evacuare verrà avvertita a cura delle Forze dell'ordine e in caso di urgenza dal Sindaco, con avvisi diffusi come segue: a) quanto trattasi di poche famiglie o vi siano le condizioni per poterlo eseguire con comunicazione diretta agli interessati a mezzo: - Forze dell'ordine - Polizia Municipale b) quando si tratta di interi quartieri e non vi sia il tempo per avvisi individuali; 1 - con altoparlanti 2 - con staffette su moto o auto 3 - con comunicati radio 4 - con comunicati televisivi. La popolazione che non dispone di propri mezzi o che si trova in situazioni particolari (ammalati o persone in particolari condizioni di infermità) viene evacuata con automezzi forniti da aziende municipalizzate dei trasporti, da ditte private di autotrasporto operanti sui rispettivi territori od elencate negli allegati "Risorse" ed 12
13 eventualmente, in caso di necessità, da parte delle Forze Armate su richiesta del Prefetto. Lo sgombero degli infermi viene curato dalle Aziende A.S.L. competenti per il territorio, che si avvalgono delle autoambulanze delle varie Associazioni operanti sul territorio stesso. Il numero di automezzi e di ambulanze da utilizzare ed il numero dei viaggi da effettuare dipende dall'ampiezza dei settori da sgomberare e dal numero di famiglie che intendono avvalersi dei propri mezzi. Il punto di attesa degli autobus e delle ambulanze sarà indicato dal C.O.C. in funzione della zona da evacuare. La popolazione che non ha possibilità o non riesce a trovare sistemazione in proprio è avviata presso i ricoveri provvisori d'emergenza dove a cura dell'amministrazione Comunale competente, riceverà accoglienza, vestiario e vettovagliamento. c) Ulteriori modalità per l'evacuazione della popolazione Ove necessario, ciascun automezzo, oltre all'autista, avrà a bordo uno o più militari dell'arma dei Carabinieri o uno o più agenti della Polizia di Stato o della Polizia Municipale: Gli automezzi viaggeranno possibilmente in colonna, accompagnati da pattuglie dei Carabinieri o della Polizia di Stato o della Polizia Municipale; Ogni colonna disporrà di un automezzo munito di apparato radio onde disporre di un contatto continuo con la Sala Operativa della Prefettura per far transitare la colonna stessa, sia in entrata che in uscita, attraverso i posti di blocco predisposti. Evacuazione di persone anziane o in difficoltà L elenco d queste persone compilato in base alle informazioni fornite dai medici di base ai dati disponibili presso l ufficio assistenza del Comune, alle indicazioni 13
14 raccolte con il questionario e dai volontari della Caritas verranno messi a disposizione dei mezzi della Protezione Civile (Comunale o esterna). Le persone da evacuare verranno avvertite preventivamente dal personale di Protezione Civile e verrà chiesto ad un parente di accompagnarle e di assisterle durante tutta la durata dell evacuazione. Il nome del parente dovrà essere indicato preventivamente sull elenco di cui sopra. Le persone anziane o in difficoltà dovranno essere suddivise in gruppi per aree omogenee (comprendenti due o tre vie adiacenti) in modo tale che i minibus o le automobili della Protezione Civile le possano prelevare in base agli indirizzi riportati su un unico documento di accompagnamento. La raccolta di tali persone dovrà essere coadiuvata da un Volontario della Protezione Civile Comunale. Al termine della raccolta delle persone riportate nell elenco, il Volontario verrà riportato nella zona di triade presso la sala operativa e si metterà a disposizione per il giro di raccolta successivo. Le persone verranno trasferite nei centri di accoglienza presso gli ambienti proteti reperiti preventivamente dal Prefetto, dal 118 o offerti direttamente dai Comuni che ne abbi la disponibilità. Ricordarsi che gli elenchi sono dati sensibili, sugli stessi oltre al civico è opportuno inserire il numero dell appartamento sia condominiale che quello censito e definito dal Comune. Evacuazione di ammalati cronici e acuti Le schede delle persone allettate, preparate su indicazione dei medici di base operanti in paese, verranno messe a disposizione delle ambulanze che si accingono ad eseguire i trasferimento presso gli ospedali o i centro di accoglienza appositamente predisposti ed attrezzati. Su ogni ambulanza dovrà essere presente un Volontario della Protezione Civile Comunale in grado di guidare agevolmente il mezzo agli indirizzi indicati. 14
15 Verificare che insieme al paziente vengano raccolte tutte le informazioni utili al medico dell ospedale quali, ad esempio, i medicinali che si stanno assumendo, i risultati di esami clinici, referti medici, tessera sanitaria e documento di ricovero ospedaliero preventivamente compilato dal medico di base non datato e disponibile presso l ufficio assistenza del Comune. Ogni paziente dovrà essere accompagnato da un parente. Per gli ammalati in fase acuta di malattia è necessario effettuare il censimento nel momento stesso in cui si decide l evacuazione. La raccolta dei nomi e degli indirizzi viene fatta nel momento in cui si decidono le operazioni di sgombero interpellando i medici di base o su segnalazione dei familiari e procedendo come per gli ammalati cronici. d) Operazioni finali d1) I militari dell'arma dei Carabinieri o il personale della Polizia di Stato, in collaborazione con i Sindaci dei Comuni interessati e con la Polizia Municipale, procederanno ad una accurata ricognizione per accertare l'avvenuto totale sgombero di tutta la popolazione; d2) Il Sindaco impartirà le opportune disposizioni affinché provveda: all'isolamento e vigilanza delle zone evacuate; ai servizi d'ordine sul territorio in genere; ai servizi d'ordine presso i ricoveri provvisori d'emergenza della popolazione. 15
16 IL SUPERAMENTO DELL EMERGENZA Quando la fase acuta dell emergenza è superata e non esiste più pericolo di vita per le persone coinvolte nell evento poiché tutti saranno stati evacuati e/o soccorsi dal punto di vista sanitario, bisognerà procedere al ripristino delle condizioni di normalità. Il Questore, sentita la Prefettura, comunica il termine dell emergenza e darà il compito alla Polizia Locale di comunicare lo stesso messaggio mediante un megafono posto su un auto in dotazione, che percorrerà la zona interessata. Il Comandante di Polizia Locale provvede alla rimozione dei divieti temporanei di parcheggio e di passaggio nelle vie a rischio. Successivamente, nel caso in cui avessero subito danni, dovranno essere ripristinati i servizi di erogazione di acqua potabile, energia elettrica e gas metano ed il servizio di fognatura. A questo scopo, l Ufficio Tecnico Comunale prenderà accordi con gli addetti delle società gestori. Per quanto riguarda le strutture danneggiate, un primo intervento per la messa in sicurezza sarà già stato effettuato da parte dei settori operativi preposti ed in particolare dai VVFF e dalle forze di volontariato presenti. L Ufficio Tecnico Comunale dovrà procedere ad una prima sommaria ricognizione dei danni provocati dall evento anche per un eventuale richiesta di intervento pubblico al fine di favorire il più rapido superamento delle condizioni di emergenza e il ritorno a condizioni di vita e di lavoro normali. 16
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