Un Exchange Student trova una seconda famiglia e una famiglia acquista un figlio.

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1 INBOUND PROGRAM Ospitare non è solo un atto di generosità verso un giovane straniero, ma un arricchimento affettivo e culturale per la famiglia ospitante. 25

2 INBOUND PROGRAM Un Exchange Student trova una seconda famiglia e una famiglia acquista un figlio. IL PROGRAMMA DELL OSPITALITÀ È UN EMOZIONE SENZA FINE Accogliere un Exchange Student nella propria famiglia significa aprire le porte del proprio mondo di affetti ad un adolescente che non si conosce, se non attraverso qualche lettera, foto e telefonate. Non è un amico del proprio figlio, non è un ospite che rimane pochi giorni o un weekend, non è una conoscenza o il figlio di amici di vecchia data: è un estraneo, per di più di un altro Paese di cui spesso si hanno informazioni sommarie e superficiali. Dunque ospitare è prima di tutto un atto di grande generosità e di amore, che nasce dal desiderio di portarsi in casa un ragazzo che viene in Italia per conoscere il nostro Paese, per imparare l Italiano, per frequentare una scuola superiore come un teenager italiano, per mettersi in gioco e dimostrare a se stesso di sapersela cavare da solo e diventare autonomo. Esattamente come succede per un ragazzo italiano che va all estero per studiare in una scuola superiore: questo è un programma speculare. Tuttavia ospitare un Exchange Student richiede anche coraggio, pazienza e impegno per accompagnarlo nel percorso di adattamento e di crescita, che non è sempre facile. Ci vuole comprensione, bisogna mettersi nei suoi panni e capire il suo punto di vista, le sue reazioni alla routine familiare che può non accettare tout court, alle regole espresse che non rispetta o spesso inespresse perché vengono date per scontate, ritenute ovvie ma che lui non condivide o non capisce, e non riesce a spiegarsi. Non va dimenticato che la sua conoscenza linguistica è spesso carente o insufficiente alla comprensione reciproca. Spesso accade che uno dei momenti più forti ricordati dallo studente al suo rientro è il primo giorno, l arrivo e l incontro con la famiglia ospitante, quando purtroppo capisce poco la lingua e la famiglia gli parla e spiega tante cose e in quell euforia generale lui piomba in uno stato di grande confusione, smarrimento e paura. Tutto è nuovo e diverso e ciò che è diverso non è comprensibile e condivisibile da subito. Ci vuole tempo, pazienza e chiarezza nei rapporti. Da parte della famiglia ci vuole molta flessibilità, voglia di confrontarsi, parlare di sé, della propria cultura e delle abitudini e non ultimo ascoltare il vissuto che ogni Exchange Student porta con sé. E importante riconoscere le diversità per stabilire che cosa si può accettare e a cosa lo studente deve adeguarsi. Bisogna usare chiarezza fin dall inizio senza timore di ferire gli animi e stabilire le regole familiari. C è una ricompensa a tutto questo impegno: l affetto che un Exchange Student matura per la sua famiglia, riconoscenza che dura una vita; tanti ricordi di vita quotidiana e tante emozioni che non finiscono al suo rientro in patria. COSA FARE PER DIVENTARE UNA FAMIGLIA OSPITANTE Una famiglia non viene scelta per ospitare un ragazzo, ma è la famiglia che si propone! Come primo passo va compilata la scheda di presentazione, a cui fa seguito un colloquio con visita da parte dell Arearep per conoscersi e confrontarsi sul programma. A questo punto si entra nella Banca Dati delle famiglie ospitanti 26 e si verrà interpellati all arrivo del Dossier di un Exchange Student. Nel caso in cui si concretizzi l incontro tra famiglia e studente, alla famiglia ospitante viene chiesto di partecipare ad un incontro di orientamento con altre famiglie ospitanti per prepararsi ad accogliere lo studente con più tranquillità. Durante il periodo del soggiorno l Arearep mantiene un contatto attivo per assistere al meglio la famiglia in ogni difficoltà. L Arearep è supportata dallo Staff di Navigando: la famiglia non è sola a gestire questa magnifica avventura.

3 LE TESTIMONIANZE DELLE FAMIGLIE AGGIUNGERE UN POSTO A TAVOLA RIEMPIE IL CUORE Il coinvolgimento affettivo delle famiglie non è inferiore a quello dei ragazzi così come il piacere di raccontare e condividere le proprie esperienze. Se all inizio l accoglienza viene spesso concepita a beneficio del proprio figlio naturale, presto tutta la famiglia scopre di esserne coinvolta e l esperienza piace e fa bene a tutti. La condivisione della propria quotidianità e intimità diventa un esercizio per imparare a conoscere e riconoscere punti di vista differenti, nel rispetto della cultura e degli stili di vita di ciascuno. Confrontarsi con giovani di diversi Paesi è un ottima occasione per mettersi in gioco come genitori, riscoprirsi attraverso gli occhi di un ragazzo di un altra cultura e comprendere e superare gli stereotipi e pregiudizi tipici di ogni nazione. LA FAMIGLIA FRIGERIO ha accolto Areva Abbiamo ospitato una ragazza thailandese per fare compagnia a nostra figlia e ci siamo accorti in breve tempo che tutti eravamo molto coinvolti. E stato un grande piacere scoprire che l esperienza è servita anche a noi adulti. Tante cose e tante persone incontriamo nel nostro cammino, alcune di queste finiscono nell album dei ricordi, ma questa avventura continua tutt oggi con un legame affettivo che si rafforza sempre più con colei che consideriamo nostra figlia, con la sua famiglia biologica, la sua terra così lontana geograficamente e culturalmente e sappiamo che è lo stesso per loro. Abbiamo costruito FAMIGLIA DI MARIELLA ha accolto Maria La prima volta che la mia famiglia ha deciso di ospitare avevo 13 anni e a dire la verità mi sembrava un po strano avere una persona estranea in casa, sensazione che è passata presto! E bello avere in casa qualcuno che viene dall altra parte del mondo e che consideri una sorella, come doloroso è separarsi dopo un anno perché lascia un vuoto incolmabile! La mia famiglia ha ospitato molte volte, l ultima un paio di anni fa! L esperienza più significativa per me è stata quando abbiamo ospitato una ragazza del Costa Rica, per me è tuttora una sorella vera! Io l anno dopo sono andata a casa sua, un emozione unica; per me la sua famiglia è diventata la mia! Dopo un paio di anni si è sposata, sono andata al suo matrimonio ed ero la testimone! Un giorno ho ricevuto una chiamata e mi sono sentita dire: sai che fra un po diventerai zia?. E stata un altra emozione! un ponte tra l Italia e la Thainlandia attraverso le nostre relazioni. Non vogliamo dilungarci elencando fatti quotidiani, scoperte, gioie, dispiaceri condivisi, ma sottolineare invece che con presunzione abbiamo intrapreso questa avventura pensando di insegnare ad Areva la nostra cultura e abbiamo finito per imparare a conoscere la sua. Non so come spiegarmi, certi legami nascono e diventano tanto forti che non si avverte più la differenza tra fratelli e genitori biologici e quelli acquisiti! La cosa più strana è che per me sono tutti fratelli e quando parlo di loro e dico che ho fratelli in tutto il mondo, la gente mi guarda un po stranita: come posso spiegare che ho un fratello in Australia, una sorella in Perù, una in Costa Rica, una in Thailandia, una in Norvegia, un fratello in Paraguay e un fratello e una sorella in Argentina? E bello crescere con ragazzi che vengono da ogni parte del mondo perché ti arricchisce tanto e ti rende più aperti. LA FAMIGLIA DI FRANCESCA ha accolto Erika La mia esperienza da sorella ospitante di Erika, americana del Maine, è andata molto bene. Io ero appena rientrata dalla mia esperienza all estero e quindi capivo esattamente quello che lei stava vivendo. Farle da sorella maggiore è stato divertente ho sempre voluto una sorella minore, e lei ne ha sempre voluta una maggiore. Ma in alcuni momenti è stato anche un po duro per me perché ero in una fase difficile nel mio rientro. I primi tempi inoltre non sono stati semplici perché lei non parlava italiano e io dovevo tradurre tutto, poi però nel giro di qualche mese lo ha imparato e da allora è stato tutto più semplice. Ricordo che in Erika ho sempre rivisto un po me stessa: timida, quasi un po spaventata, ma felice di vivere questa esperienza. Lei ha legato molto con tutta la famiglia, e ancora oggi ci sentiamo spesso; chiamava e chiama ancora i miei genitori mamma e papà, è assolutamente parte della famiglia, e si è integrata benissimo anche a scuola, tra le amicizie mie e di mio fratello. Ospitare Erika ha dato a me e alla mia famiglia la possibilità di conoscere una parte degli Stati Uniti che non conoscevamo, lei è del nord, io ho vissuto al sud. Credo abbia aiutato molto i miei genitori e mio fratello a capire l esperienza che io ho FAMIGLIA BELLINI ha accolto Solvay vissuto e in qualche modo ha completato la mia esperienza interculturale, dandomi la possibilità di capire come ci si sente a stare dall altra parte. E mi ha fatto anche conoscere tanti altri studenti stranieri con cui ho legato tanto. E un qualcosa che rifarei sicuramente se avessi più tempo libero, perché ci vuole disponibilità e attenzione nei confronti dello studente, come è stato per me quando ero fuori. Alla fine è tutta una catena, ed è proprio questo il bello: sapere che ospitando farai vivere una bella esperienza ad un ragazzo/a che vive dall altra parte del mondo, che a sua volta vorrà rendere speciale l esperienza di un altro ancora e così via. E semplicemente meraviglioso. Abbiamo ospitato una ragazza svizzera che si è integrata facilmente nella nostra famiglia e nella scuola che nostra figlia frequentava. Siamo stati così bene insieme che per noi è diventata la seconda figlia e siamo sempre in contatto anche dopo anni. Successivamente nostra figlia è andata negli Stati Uniti, nell Ohio, per un anno, e ha vissuto un esperienza meravigliosa. Ormai anche nostra figlia ha una mamma e una sorella americana e la cosa strana è che non siamo gelosi, ma proviamo molta gratitudine verso questa famiglia americana che ha dato una grande opportunità a nostra figlia. 27

4 Pensieri e riflessioni di Exchange Students Scorrendo le testimonianze dei ragazzi che hanno vissuto sulla loro pelle l esperienza dell Exchange Program, ci si accorge che c è un stesso filo conduttore: il desiderio di crescere, di sperimentarsi, di fare amicizie vere, di creare rapporti affettivi duraturi e di conoscere altre culture. Sono ragazzi soddisfatti di ciò che hanno vissuto, nonostante le difficoltà incontrate da cui hanno tratto la forza per continuare e godere i frutti del periodo più bello e intenso: quello dell integrazione. Per ognuno di loro è il periodo di cui hanno il ricordo più intenso ed emozionante. MARIA JOSE Argentina JOHN Minnesota Per me, essere stata una Exchange Student a Bergamo per un anno, ha fatto diventare tutta la mia vita una cosa completamente diversa a quella che avevo prima della esperienza. Ho dovuto imparare non solo la lingua, ma anche a vivere in un Paese totalmente diverso dal mio: frequentare una nuova scuola, con gente che non ti conosce, imparare ad essere la figlia della mia host family. Grazie al cielo, la mia famiglia è stata migliore impossibile... siamo andate tanto d accordo, e mi hanno fatto sentire veramente in famiglia. Ho sentito solo un po all inizio la lontananza dall Argentina. Pensavo, quando mi veniva nostalgia, che l Argentina (la mia famiglia e amici) era là e nessuno me l avrebbe portata via, mentre la mia vita adesso era in Italia, questa famiglia, questi amici, questa città. Il rapporto con i miei amici italiani non era brutto, loro erano gentili e affettuosi, ma il problema era che io ero abituata in Argentina ad avere un gruppo veramente grande di amici, che conoscevo da quando ero al kindergarden, ero MOLTO unita a loro, ed ero abituata ad andare a ballare TUTTI i fine settimana, e anche ci radunavamo tantiiiiiiiiissimo nelle case... mentre in Italia non era così... sono andata solo una volta a ballare con la mia sorella e poi quando mi trovavo con i miei amici, era solo per prendere il gelato o il caffè... o andare a girare per la città, ma niente di più... cioè, non era molto profondo il rapporto... solo alla fine ho avuto tre amiche veramente amiche. Ma questa mancanza era colmata dai miei amici stranieri. Mi sembra strano adesso, ma persone che non avevo frequentato nella mia vita, sono entrati nella mia vita, nel mio mondo. Avere vicino persone da tutti i posti del mondo mi è servito per rendermi conto, che anche se siamo tutti diversi, tutti possiamo capirci. Io penso che il mio scambio mi ha fatto diventare una persona tollerante e rispettosa, capire il valore di ciò che avevo avuto sempre in Argentina... sono diventata più affettuosa con la mia famiglia, con i miei amici, ma sopratutto mi ha fatto essere grata di ciò che ho, mi sento molto fortunata. Being an exchange student was fun as hell for me. Going to Italy my sophomore year of high school was great. I sometimes wished I d gone when I was a few years older, but then again it might not have been as culturally significant if I d been older. Going at 16 was good because I was open to stuff and being able to go to another country and make friends and live in an Italian family and just live like people from another country and culture has forever changed how I view the world and myself. Most importantly I had a great time. Things with the families didn t go great, but I m glad I did it and it wouldn t have been the same had I not lived with a family. This is one of the experiences that though I don t think it was really hugely life changing like some people claim it was, but it definitely made me realize how big and awesome the world is. I tell stories about when I was in Italy all the time and I think about my year there often. I ve been to a lot of places and to Italy multiple times, but going as an Exchange Student and living like that is definitely the most unique and real way to go to another country and experience it. I was amazed by how easy it was to get along in Italy and by the end of the time I was so used to the culture and way of life that it was strange coming home. For me Italy is like a second home now. It definitely inspired me to want to travel and experience the world. There s nothing like it. And grazie per tutto. you re the man (si rivolge all arearep), e senza te non mi sarei divertito cosi tanto e non avrei avuto la stessa buona esperienza. You were a great friend and mi hai trattato come famiglia. You always had my back and mi hai aiutato mille volte con tutti i miei problemi. Thanks. 28

5 LE TESTIMONIANZE DEGLI STUDENTI STRANIERI IN ITALIA MARGA Germania Per me frequentare la scuola in Italia ha significato aprire gli occhi sul mondo e conoscermi come persona. E stata una esperienza bellissima, ma difficile. Ogni giorno mi chiedevo di fare delle cose che non avrei mai pensato di fare nella mia vita... ingegnarmi per sentirmi a mio agio in qualsiasi posto. Ricordo sempre l arrivo all aeroporto di Bologna, tutte le famiglie aspettavano e la mia famiglia mi aveva preso e mi diceva delle cose che io non capivo.. Quando ricordo quel momento, rido, ma quando ero là avevo tanta paura... il primo giorno nella famiglia è il ricordo più forte di questo viaggio particolare... Della scuola mi ricordo i miei compagni, di certi professori con cui avevo un buon rapporto e mi hanno insegnato tanto e si sono interessati di me... Con la famiglia sono stata bene, loro mi hanno dato tutto ciò che avevano. I nonni meravigliosi... una bella famiglia. L inizio e la partenza sono stati i momenti più difficili... l inizio perchè era tutto sconosciuto, tante paure, tante persone nuove... la partenza é stata anche più brutta perche ho dovuto lasciare tutto ciò che avevo costruito, tutte le amicizie che avevo fatto e i vincoli con la famiglia. Quando iniziavo a sentirmi pienamente bene, son dovuta andare via, per questo penso che fare l esperienza per un anno sarebbe stato meglio. CLEMENTINE Francia All inizio, per me andare all estero come Exchange Student era un avventura. Poi a Mantova da sola con gente che non conoscevo nemmeno, confrontarmi nelle differenze e a una nuova maniera di vivere, di pensare, di vedere la realtà, mi ha fatto riflettere su me stessa, ma sopratutto sul mondo e i nostri punti di riferimenti. Da questa differenza, è nato il senso della tolleranza, quello che ti fa capire e conoscere l altro e accettarlo per quello che è con la sua cultura, le sue tradizioni, le sue idee, magari opposte alle tue, e che te lo fa amare. A me è sempre piaciuto conoscere le differenze, studiare sociologia nonché antropologia perché, alla fine, non basta riconoscere le differenze tra popoli, ma è ancora più interessante ed intrigante saperne il perché! Ho capito quanto condividere il quotidiano con altre persone e scambiare le rispettive idee poteva partecipare alla comprensione tra i popoli. Penso che questa esperienza all estero mi ha fatto realizzare quanto siamo tutti simili. Tornando dall estero a casa (perché secondo me il rientro fa anche parte dell esperienza), mi ha fatto aprire gli occhi sulla mia cultura, dover capire il perché delle cose quotidiane alle quali mi dovevo riadattare. Mi sono resa conto che i principi trasmessi dai miei genitori avevano sofferto durante questa esperienza... e avevo per la durata dell anno costruito altri nuovi principi che ormai facevano parte di me, a casa, in Francia. Ogni persona, a secondo della sua provenienza, possiede nella mente una forma che corrisponde alla sua rappresentazione del mondo. Questa forma rimane intatta se questa persona non si muove dal suo Paese. Man mano si gira il mondo, una persona integra nuove forme, altre realtà, per farle sue. Essere Exchange Student è stata una delle cose più belle e coraggiose che ho fatto nella mia vita. Ne sono uscita un altra persona, più indipendente anche emozionalmente, più rilassata, più felice, più fiduciosa e più matura. Adesso... è questa ricerca di altre forme che dà senso alla mia vita. BRUNA Brasile La cosa più bella e importante dell esperienza all estero sono le persone che ho conosciuto. Non avevo mai pensato che gente proveniente da culture e luoghi diversi potesse trovarsi così bene insieme e mantenere dei legami così stretti, sebbene ora siamo geograficamente lontani. Inoltre ho imparato a vedere sempre il lato positivo di ogni esperienza per coglierne l essenza, il valore vero. 29

6 LE TESTIMONIANZE DI AREAREP FRANCESCA BIANCHI Pavia Sono ormai diversi anni che seguo questo settore degli scambi studenteschi e posso affermare con una certa sicurezza che le esperienze fino ad ora realizzate sono state davvero molto arricchenti sia per lo studente ospite che per la famiglia. Addirittura ho alcuni nuclei famigliari che hanno ripetuto l esperienza più volte con ragazzi di nazionalità molto diverse tra loro. Ciò che più mi colpisce di tutto il percorso è l arricchimento reciproco che ne deriva e l atmosfera più disponibile che si respira in casa. Le dinamiche del nucleo famigliare cambiano e si scoprono nuovi stimoli. Le famiglie ospitanti vivono una nuova voglia di scoprire anche le piccole cose che il territorio e la zona in cui vivono può offrire e sono orgogliosi di mostrare agli studenti il Bel Paese. E poi i discorsi consueti si modificano e incomincia un nuovo dialogo dove la quotidianità tende a sfumare per aprirsi ad argomenti più ampi e ricchi di spunti promossi dalla vita dello studente ospite nel suo Paese d origine e, ovviamente, dall esperienza scolastica e umana che sta vivendo in Italia. Concludo aggiungendo che alla fine di tutti questi incontri di vita, di cui sono l artefice, ricevo moltissimi ringraziamenti sia da parte delle famiglie, che si riconoscono più aperte e disponibili, sia dai ragazzi stranieri con grandi dimostrazioni di affetto. Da tutto ciò nasce una fitta rete di rapporti oltreoceano che durano nel tempo e accorciano le distanze, e di tutto questo sono orgogliosa. MARIA RIZZO Palermo Sin da quando mio marito seguiva una società d atletica, sono sempre stata attratta dalla figura dell adolescente con le sue problematiche di crescita. Quando sono stata coinvolta nell Exchange Program, mi sono trovata subito a mio agio. Anche perché sono fortemente convinta che molto della mia personalità e del mio modo d essere dipendono dal fatto che, da adolescente, mi sono confrontata con la cultura di un altro Paese europeo. Per me, siciliana, vivere presso una famiglia tedesca, anche se con una sorella coetanea e con un fratello poco più grande, è stato come sbarcare su un altro pianeta... Questo confronto, anche se inizialmente molto duro, ha condizionato fortemente in positivo la mia vita. E per me motivo di continuo stimolo culturale e intellettuale, oltre che affettivo, il confronto con questi giovani uomini e donne, che decidono di mettersi in discussione, di lasciare la sicurezza della propria casa, per partire ad affrontare l ignoto. Quando riesco ad aiutare i ragazzi stranieri ad inserirsi nel contesto sociale della nostra realtà, sento veramente di aver fatto raggiungere a questi ragazzi un grande traguardo. Si prova soddisfazione a sentire un giapponese parlare italiano con l accento siciliano! Si viene a creare un rapporto stretto tra l Arearep, lo studente, la famiglia, la scuola e gli amici che durerà tutta la vita. Ancora oggi ho affettuosi contatti con ragazzi seguiti tanti anni fa, e non c è estate che io non abbia a pranzo a casa qualcuno di loro. Non posso poi dimenticare quanto sia interessante incontrare le famiglie ospitanti che mai devono sentirsi abbandonate e lasciate sole a gestire le dinamiche, non sempre positive, con il loro nuovo figlio. Non è infatti sempre facile riuscire a capire e ad accettare senza riserve le diversità del ragazzo straniero. BEATRICE BURATTI Brescia Accogliere uno studente straniero nella propria classe è un esperienza straordinaria. Mi riferisco non solo all aspetto linguistico ma anche a quello culturale: è la possibilità di avere una finestra aperta sul mondo! Personalmente, in qualità di insegnante d inglese, trovo che avere un ragazzo o una ragazza madrelingua o comunque con un ottima conoscenza della lingua, è una risorsa molto motivante per gli studenti. Tanto per dare un esempio concreto: fare degli esercizi di speaking, che per quanto ben strutturati risultano pur sempre una simulazione, diventa invece un attività autentica e reale. Di solito chiedo agli Exchange Students di presentare in lingua il loro paese con informazioni geografiche, storiche, culturali, curiosità e aneddoti e la classe è sempre molto attenta e tutti, davvero tutti gli studenti, anche i più timidi, sono coinvolti e attivi nel fare domande. Inoltre, a quanto avviene in classe, fa seguito, nella maggior parte dei casi, un amicizia tra coetanei che ha come mezzo di comunicazione l inglese. Cosa chiedere di più? I ragazzi riescono a vedere l utilità della lingua, a sentire la mancanza di un vocabolario ricco che gli consenta di esprimere ciò che vogliono, ciò che a loro interessa... in questo modo la lingua smette di essere solo una materia scolastica e lo studio di conseguenza è più maturo e consapevole. L aspetto linguistico diventa dunque espressione di una cultura di cui gli studenti stranieri sono portatori e un incontro quotidiano e reale contribuisce in modo concreto a far acquisire un sguardo più aperto sul mondo, superando stereotipi e ampliando i propri orizzonti. Sono sempre felice di avere uno studente straniero in classe: è uno stimolo per tutti, un occasione d incontro e, perché no, a volte anche di scontro, è inevitabile, ma pur sempre una risorsa importante, di crescita e di arricchimento reciproco. 30

7 PROCEDURA PER L INSERIMENTO DI UN EXCHANGE STUDENT STRANIERO NELLA SCUOLA ITALIANA La richiesta di inserimento di uno studente straniero in una classe avviene prima del suo arrivo con largo anticipo e con il Dirigente Scolastico o il Consiglio di classe si concordano le modalità di inserimento, si programma un percorso personalizzato in funzione alle conoscenze linguistiche dello studente. L Arearep e il team di Navigando con il coinvolgimento del coordinatore di classe si occupano delle procedure. Gli Istituti sono tenuti ad aderire a questo progetto sulla mobilità studentesca come riporta l estratto della Circolare Ministeriale n. 181 prot. n. 1108/36-3 che recita a tale proposito: l accoglienza, per un periodo non superiore ad un anno scolastico, da parte delle scuole secondarie superiori, di singoli alunni provenienti dall estero che intendono realizzare soggiorni di studio in Italia, non finalizzati al conseguimento di un titolo di studio, non è soggetta alle norme di cui all art. 192 comma 3 del D.L.vo 16 aprile 1994 n.297. Al fine dell inserimento nella scuola italiana quest ultima acquisisce direttamente dalla scuola straniera di provenienza dell alunno interessato informazioni circa l ordinamento della scuola straniera. Al termine del soggiorno la scuola italiana rilascia un attestato di frequenza da cui risulti l attività didattica compiuta e le conoscenze acquisite dall alunno straniero. UN RICORDO DEL BEL PAESE DA RIPORTARE A CASA Un High School Program è un programma di studio e ogni studente che vi aderisce sa perfettamente che non può scegliere la città dove vivere e tantomeno pretendere che la famiglia si prenda l onere di portarlo in giro lungo la penisola per visitarne le bellezze. Tuttavia è altrettanto giusto che, venendo da lontano, all Exchange Student si possa offrire l opportunità di conoscere almeno la capitale, come pure di ritrovarsi tutti tra loro. Un incontro dopo alcuni mesi di soggiorno può essere molto utile per un confronto, per raccontarsi ciò che stanno vivendo, per staccarsi dalla routine quotidiana e soprattutto per trascorrere delle giornate in una città piacevole e suggestiva come Roma. Verrà organizzata una gita a Roma di quattro giorni con un itinerario prestabilito per mostrare loro la grandezza e magnificenza della città eterna. La sua posizione centrale permette a tutti un arrivo comodo in treno o in aereo e la sistemazione sarà in hotel o in famiglie. Il programma e i dettagli verranno forniti al momento della partecipazione alla gita. Un altra occasione di incontro avverrà in un altra regione italiana: un esperienza che sia un mix di natura e cultura della durata di una settimana. Ogni studente avrà modo di invitare anche i propri fratelli ospitanti e a questa iniziativa potranno aderire anche gli Exchange Student Italiani in partenza per l estate prossima. 31

8 SCHEDA DI PRESENTAZIONE COMPOSIZIONE DELLA FAMIGLIA Padre Exchange Student maschio femmina indifferente Disponibilità ad ospitare per 2 mesi 3 mesi 5 mesi 10 mesi Madre Lo Studente condividerà la camera Se sì, con sì no Figlio/a Figlio/a Figlio/a La scuola da frequentare Denominazione Istituto Indirizzo scolastico Via Città CAP Provincia Tel. e fax e nome del Dirigente Scolastico e nome dell Insegnante di riferimento N. Via Città CAP Tel. Fax Cell. Provincia N. Motivazioni per l ospitalità Presenza di animali domestici Se sì, sono tenuto/i in casa tenuto/i fuori casa Fumatori sì in casa fuori casa no sì no Le attività del tempo libero svolte dalla famiglia (ricreative, sociali, culturali, visite) Informativa ex art. 13 D. Lgs. 196/2003 I dati contenuti nella Scheda di Presentazione, il cui conferimento è necessario saranno trattati in forma manuale e/o elettronica nel rispetto della normativa. L eventuale rifiuto nel conferimento dei dati comporterà l impossibilità di fornire i relativi servizi. Titolare del trattamento è Navigando S.r.l. con sede a Milano, in via Olmetto n. 8, C.F Laddove necessaria, la comunicazione dei dati sarà eventualmente effettuata solo verso autorità competenti, assicurazioni, corrispondenti o preposti locali dell organizzatore, fornitori di servizi o comunque soggetti per i quali la trasmissione dei dati sia necessaria in relazione alla dazione dei servizi. I dati potranno inoltre essere comunicati a consulenti fiscali, contabili e legali per l assolvimento degli obblighi di legge e/o per l esercizio dei diritti in sede legale. In ogni momento potranno essere esercitati tutti i diritti ex art. 7 D. Lgs. 196/2003. Mi propongo per ospitare un Exchange Student N.B. La Scheda di Presentazione, debitamente firmata e datata, deve essere spedita agli uffici di Navigando. E consigliabile anticipare via fax al n , facendo poi seguire l originale per posta. Luogo e data Firma 32

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