Legumi. come alternativa. alla carne

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1 Kit didattico : Pensa al Clima! // l incredibile viaggio di 4 prodotti Legumi come alternativa alla carne Perchè dobbiamo ridurre la produzione e il consumo della carne? In che modo i legumi sono un alternativa alla carne? Dove vengono coltivati i legumi che arrivano sulla mia tavola? Cosa significa comprarli direttamente dal produttore? Cosa vuol dire km0? il progetto è realizzato da in partenariato con Istituto Oikos Oxfam Italia e finanziato dal Ministero degli Affari Esteri pag 1

2 PROVENIENZA 1) Nord Italia: Badalucco (IM), Liguria Varietà: Rundin, fagiolo bianco di Badalucco, Conio e Pigna. Una delle colture più caratteristiche e tipiche dell entroterra del Ponente ligure. Diventato prodotto protetto dall Arca del Gusto prima e Presidio Slow Food poi. Si tratta di una varietà locale della specie Phaseolus vulgaris, coltivato nella Valle Argentina. Nei secoli è stata selezionata la varietà attuale, che si è mantenuta invariata fino ad oggi grazie all autoproduzione del seme. Da qualche anno gli agricoltori hanno dato vita a un consorzio di tutela del fagiolo per garantire l autenticità e la genuinità del prodotto. Azienda agricola: Marco Brezzo, produttore che aderisce al Consorzio di Tutela del Fagiolo Bianco di Badalucco, Conio e Pigna ) Centro Italia: Spello (PG), Umbria Varietà: Fagiolo Cocco Bianco, poco noto ma di grandissimo valore. Molto gustoso, dalla pelle sottile, è adatto a essere cucinato in tutti i modi tipici dei legumi (è squisito all uccelletto) e per vellutate. Azienda agricola: Cuore Verde, da sempre sensibile ai problemi della salute e dell ambiente, tra le primissime aziende del comprensorio a praticare l agricoltura biologica, scelta dalla fine degli anni ottanta per produrre alimenti sani e genuini. Oltre alle usuali produzioni di foraggi, cereali, olive, uve, traendo ispirazione dalla tradizione alimentare umbra, l azienda si è ben presto indirizzata alla produzione di una vasta gamma di legumi nei suoi 85 ettari di terreno. Non solo quelli più conosciuti dal grande pubblico e quindi più richiesti, come i fagioli borlotti e cannellini, ma anche varietà locali umbre o dell Italia centrale, tra cui i fagioli Cocco Bianco e Risina. La scelta è stata compiuta per salvaguardare la sopravvivenza di queste varietà, oltretutto particolarmente adatte alla pratica dell agricoltura biologica perché più antiche e quindi rustiche, e indubbiamente più ricche di sapore e di gusto, poiché non sono state selezionate per massimizzare la produzione. (URLLIST) pag 2

3 3) Sud Italia: Montebello Sul Sangro (Chieti), Abruzzo Varietà: Cicerchia biologica. È originaria del Medio Oriente, nasce da una pianta erbacea a ciclo naturale, è di colore giallo; si trova solo secca e va messa in ammollo prima di cuocerla. È una coltura particolarmente importante in aree tendenti a siccità e carestia, detta di assicurazione poiché fornisce un buon raccolto quando le altre falliscono. Azienda agricola: Piccola Terra, una piccola azienda familiare che dal 1996 è entrata nel circuito del biologico. Pratica vendita diretta dei suoi prodotti, riducendo così l impatto e i costi di trasporto e mantenendo un dialogo diretto con i propri acquirenti. (URLLIST) PERCORSO: dal produttore al consumatore COLTIVAZIONE: biologica, km 0 pag 3

4 COLTIVAZIONE LE PROTEINE IN UN SEME La coltivazione dei legumi I legumi non sono altro che i semi commestibili delle piante della famiglia delle Leguminose. Sono tra i vegetali più ricchi di proteine: secondo i nutrizionisti possono rappresentare una valida alternativa a carne, pesce, uova e latte. Avendo, inoltre, un elevata quantità di amido, sono una buona fonte energetica. I legumi più diffusi in Italia sono: fagioli, piselli, lenticchie e ceci, ma negli ultimi anni sta crescendo anche il consumo di soia, fave, lupini, cicerchia e arachidi. I legumi sono colture facili. Seminati in posizioni luminose e in terreno fresco e profondo, assicurano un abbondante raccolto. VERDURA O CARNE, COSA SCELGO? Il grande impatto delle proteine animali Solo negli ultimi anni anche in Italia si sta facendo largo l idea che un forte consumo di carne, in un regime alimentare equilibrato, faccia più male che bene. Eppure il consumo di carne è in continua crescita. Per far fronte a questa richiesta è stato inevitabile aumentare la produzione di foraggio per gli animali. Si è calcolato che se la quantità di cereali destinati ad alimentare il bestiame venisse impiegata per gli essere umani si potrebbero nutrire 2 miliardi e mezzo di persone. Secondo la FAO (Food and Agriculture Organisation) nel 2002 un terzo della produzione globale di cereali è diventato mangime per bestiame. Anche sul piano ambientale il consumo di carne crea un grande impatto: il bestiame produce il 18% delle emissioni di gas serra, complessivamente più di tutti i mezzi di trasporto i maggiori responsabili sono i bovini, che producono il 9% dell anidride carbonica. Infine è da ricordare il grande utilizzo di acqua che la coltivazione dei mangimi implica: è stato calcolato che occorre più acqua per produrre mezzo chi- pag 4

5 logrammo di carne di manzo di quanta ne impieghi mediamente un abitante degli USA per farsi la doccia nel corso di un anno. Chiara Spadaro, Il frutto ritrovato. Mappa delle biodiversità in Italia: vademecum per scoprire e salvare semi e frutti dimenticati, Edizioni Altraeconomia, Milano COME INCIDE SULL AMBIENTE NEL RISPETTO DELLA FERTILITÀ DEL SUOLO La coltivazione biologica dei terreni L agricoltura biologica considera l intero ecosistema agricolo, sfrutta la naturale fertilità del suolo cercando di favorirla con interventi limitati, promuove la biodiversità dell ambiente in cui opera e limita o esclude l utilizzo di prodotti di sintesi (fertilizzanti chimici) e di organismi geneticamente modificati (OGM). Cos è l agricoltura biologica Documenti e notizie sull agricoltura biologica documenti.aspx COLTIVARE BENE Contro lo spreco di territorio Il quadro che emerge dall analisi della situazione ecologica planetaria mostra un ambiente dagli equilibri incerti e insostenibili nel prossimo futuro. Una prima evidenza riguarda la disponibilità di terra coltivabile, base di qualunque ragionamento sulla disponibilità di cibo. Circa il 70% di terreno agricolo del pianeta è utilizzato per l allevamento del bestiame, direttamente come pascolo o per la coltivazione di mangimi e foraggio. pag 5

6 Ogni anno ben 25 miliardi di tonnellate di fertile suolo superficiale sono strappati all agricoltura. Altro grave problema è quello dell urbanizzazione selvaggia. In Italia ogni anno si consumano 500 km² di territorio. La superficie urbanizzata risulta pari a di ettari: un estensione pari a quella di un paio di regioni italiane, corrispondente al 7,5% del territorio nazionale e a più di 400 m² per abitante. Il fenomeno ha avuto un esponenziale incremento negli ultimi 15 anni a causa soprattutto della mancanza di pianificazione e dall abusivismo edilizio. Livio de Santoni e Angelo Consoli, Territorio zero. Per una società a emissioni zero, rifiuti zero e chilometro zero, minimumfax, Roma Duccio Bianchi e Edoardo Zanchini, Ambiente Italia 2011: il consumo di suolo in Italia. Annuario di Legambiente, Edizioni Ambiente, Milano ISPRA, Rapporto sul consumo di suolo in Italia, edizione 2014 Forum Italiano dei Movimento per la Terra e il Paesaggio COMPRARE SANO Attenzione alla stagionalità Quando acquistiamo qualcosa diamo preferenza ai prodotti freschi, nostrani e di stagione. Se non conosci lo schema mensile della produzione agricola guarda nella nostra lista di link di approfondimento. Liviana Poropat, E come Economia. Denaro, banche, prezzi, imprese, scambi, Editoriale Scienza, Firenze Per chi preferisce visualizzare i prodotti di stagione con le immagini (URLLIST) Per chi preferisce visualizzare i prodotti di stagione con gli schemi (URLLIST) pag 6

7 BIODIVERSITÀ E RESISTENZA Tutela della biodiversità La biodiversità è la varietà di ambienti in una determinata area naturale e la variabilità delle caratteristiche degli esseri viventi. La biodiversità è sempre stata essenziale nello sviluppo agricolo e alimentare. Le diverse combinazioni di geni nelle piante conferiscono loro la capacità di resistere di volta in volta a particolari parassiti, a malattie e siccità. Dall inizio del secolo scorso il 75% delle varietà vegetali è andato perduto e oggi tre quarti dell alimentazione mondiale dipendono da appena 12 specie vegetali e 5 animali (delle 75mila specie commestibili conosciute solo 7mila sono usate in cucina). Delle 8mila varietà presenti in Italia alla fine del 1800, oggi ne sono rimaste solamente 2mila e il 90% delle oltre 400 varietà di grano diffuse fino a prima della Seconda Guerra Mondiale è andato perduto, come è successo a molti altri prodotti: mele, pomodori, peperoni, legumi, cereali e alcune razze animali. Di fronte alle gravi conseguenze ambientali, culturali e socio-economiche della perdita di biodiversità, l Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2010 Anno internazionale della biodiversità con l intento di realizzare campagne e iniziative sull importanza della tutela della biodiversità, a livello locale, nazionale e internazionale. In Italia, Civiltà Contadina e altre reti di contadini custodi hanno salvato dall estinzione migliaia di ortaggi dimenticati e ne hanno recuperato la memoria andando a bussare nelle case dei contadini più anziani, cercando nei campi e nei vecchi libri la loro storia e iniziando a ripiantarne i semi anno dopo anno. Recuperare ortaggi e frutti antichi non fa riscoprire solo i sapori perduti, ma riattiva anche una nuova socialità. Le grandi ditte sementiere forniscono ai contadini semi ibridi non riproducibili: ogni anno i contadini sono costretti a tornare a ricomprarsi le sementi, coperte da copyright. Per gli agricoltori più poveri, la biodiversità può rappresentare la migliore protezione contro l inedia. Fondazione Slow Food per la biodiversità, biodiversita#.u7bfhfl_uso pag 7

8 UNA SCELTA DECISAMENTE PIÙ AMPIA La biodiversità favorisce una dieta più varia I consumatori italiani sono avvantaggiati dalla possibilità di un ampia scelta di verdure e prodotti di origine animale, che consente una dieta maggiormente nutritiva. Chiara Spadaro, Il frutto ritrovato, Edizioni Altreconomia, Milano 2010 Chiara Spadaro, Vademecum per la biodiversità quotidiana, Edizioni Altreconomia, Milano 2013 IO SCELGO KM 0 Perché scegliere km 0 Il chilometro zero (o chilometro utile) è un tipo di commercio dove i prodotti vengono commercializzati e venduti nella stessa zona di produzione. Aspetti positivi: i contadini vengono pagati di più; i trasporti sono ridotti; c è attenzione alla stagionalità (che significa aiutare nella riduzione dei fattori inquinanti); acquistare da piccoli produttori locali favorisce lo sviluppo di mercati a filiera corta per le produzioni agricole locali attraverso strumenti di commercializzazione vecchi e nuovi, dai mercatini di quartiere ai farmer market e alla community supported agriculture. Sulla base dei dati dell Osservatorio nazionale sulla spesa in campagna promosso da Coldiretti e Agri 2000, sette italiani su dieci nel corso dell anno hanno fatto almeno una volta acquisti direttamente dal produttore agricolo. Il trend positivo in crescita (dati 2008) è dovuto alla qualità e la freschezza dei prodotti, giudicati anche convenienti con un risparmio atteso del 30%. Livio de Santoni e Angelo Consoli, Territorio zero. Per una società a emissioni zero, rifiuti zero e chilometro zero, minimumfax, Roma Definizione di km 0 Mappa stagionalità frutta e verdura immagini pag 8