La scuola dell infanzia si propone come luogo di inclusione nella quale vengono riconosciute specificità e differenze
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- Aureliana Castellani
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1 La scuola dell infanzia si propone come luogo di inclusione nella quale vengono riconosciute specificità e differenze 1
2 Mission del P.O.F La scuola dovrebbe essere il luogo migliore in cui far crescere i bambini-e per condurli verso una vita realizzata; il luogo migliore in cui diventare grandi.
3 Questa scuola si concretizza attraverso: LA PROGETTAZIONE della Didattica L ORGANIZZAZIONE: -dello spazio e materiali -del tempo SOCIALIZZAZIONE INTEGRAZIONE
4 LA PROGETTAZIONE : E evolutiva quando individua i reali bisogni dell alunno e attraverso un costante monitoraggio e continui aggiustamenti si prefigge obiettivi adeguati e raggiungibili. Bisogni dell alunno Rilevazione competenze attivate Proposta didattica Sviluppo proposta Individuazione competenza attesa
5 LA DIDATTICA : E trasversale ed inclusiva quando è attentamente strutturata; facilita gli apprendimenti attraverso l utilizzo dei mediatori didattici. ATTIVI ICONICI MEDIATORI DIDATTICI ANALOGICI SIMBOLICI
6 MEDIATORI ATTIVI Prevedono un contatto intensivo con la realtà vissuta, esplorata, sperimentata; sono indispensabili per favorire gli apprendimenti (uscite didattiche, esperimenti, esplorazioni).
7 MEDIATORI ICONICI Decodificano ed interpretano la realtà che viene letta attraverso immagini fisse, agende. L immagine è il canale comunicativo privilegiato; aiuta il bambino in difficoltà ad orientarsi nell attività con sicurezza ed autonomia. IL QUADERNO DEL SO FARE AGENDA DEL GRUPPO
8 MEDIATORI ANALOGICI Fingono la realtà, si rifanno al gioco simbolico e alla simulazione; sono gratificanti, vengono spesso utilizzati come rinforzo.
9 MEDIATORI SIMBOLICI Si allontanano dalla realtà vissuta, essa viene rappresentata attraverso codici simbolici prestabiliti e condivisi; favoriscono la meta-cognizione.
10 ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO E MATERIALI Lo spazio parla del e al bambino e risponde ai bisogni di: LAVORO GIOCO INTIMITA MOVIMENTO I materiali presenti nello spazio strutturato inviano segnali coerenti con le attività che in quello spazio si svolgono (Verso l autonomia, Micheli e Zacchini)
11 ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO Le routine favoriscono l acquisizione della scansione temporale degli eventi ed aiutano il bambino ad organizzare le proprie esperienze con sicurezza ed autonomia.
12 INGRESSO-ACCOGLIENZA Consente al bambino attività di gioco libero, favorendo libertà di scelta,autoregolazione ed il controllo delle proprie azioni in un ambiente organizzato.
13 APPELLO E il momento del conoscersi e farsi conoscere,è il tempo della relazione e riveste grande significato per la consapevolezza di sé e dell altro.
14 CALENDARIO La compilazione del calendario favorisce l acquisizione della temporalità come evento ciclico.
15 INCARICHI Prevedono la presa in carico di piccoli compiti, I bambini si propongono o vengono scelti ruotando a turno sui vari compiti.
16 PULIZIA PERSONALE L uso dei servizi igienici costituisce un momento importante e delicato per il significato psico-affettivo che assume in rapporto all autonomia: più sono autonomo, più mi percepisco grande.
17 GRUPPO OMOGENEO I bambini della stessa età condividono un percorso educativo/didattico che risponde al loro livello cognitivo favorendo lo sviluppo di competenze specifiche. In questo momento la didattica personalizzata si esprime attraverso l utilizzo di mediatori didattici e facilitatori affinchè il bambino in difficoltà possa attivare gli obiettivi prefissati dal P.E.I
18 PRANZO E MERENDA Sono momenti fondamentali ai fini della socializzazione. Viene privilegiata l autonomia attraverso il compito del cameriere.
19 I LABORATORI Si configurano come spazi accessibili a tutti i bambini. Si svolgono numerose attività sollecitate dalla presenza di materiali specifici e dalle proposte di attività che privilegiano la strategia didattica del problem-solving.
20 IL SALUTO Quest ultima fase della giornata è dedicata al circle-time,si svolgono attività rilassanti liberamente scelte:un racconto, una filastrocca,indovinelli.
21 SOCIALIZZAZIONE La scuola ha il compito di pianificare e realizzare il percorso educativo all interno di un contesto sociale che promuova ed incentivi le relazioni.
22 INTEGRAZIONE.. non è mettere dentro o accanto, ma è far si che intenzionalmente la progettazione si integri in modo tale da facilitare il funzionamento di tutte le parti coinvolte nel rapporto educativo del diversamente abile, come un mosaico che si completa.
23 QUESTIONI APERTE Il bambino spesso fa il suo ingresso nella scuola dell infanzia senza una diagnosi chiara e precisa a causa di un percorso di valutazione lento che si snoda attraverso una fitta burocrazia. Talvolta la situazione precaria delle figure presenti nella scuola:insegnanti, assistenti all autonomia, non tutela il bambino in difficoltà inficiando obiettivi faticosamente raggiunti. Rileviamo la fatica e la solitudine dei genitori ad affrontare le difficoltà dei figli ed il ritardo che ne consegue nella ricerca delle possibili soluzioni ai loro problemi. Crediamo che la scuola possa ulteriormente agire l inclusione nella misura in cui accoglie il bambino e le sue difficoltà, offrendo risposte ai suoi reali bisogni. Lavoriamo per costruire una scuola a misura del bambino A cura dell inseg. Margherita Fornoni
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