Davide Abate Cristina Rossi. Il capello. Anatomia, tricologia, colorimetria

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3 Davide Abate Cristina Rossi l Il capello Anatomia, tricologia, colorimetria

4 Prima edizione: 2013 Con la collaborazione della Redazione e dei Consulenti della CESM Disegni: Claudia Girlanda Impaginazione e grafica: pagineaperte, Vignate (MI) Copertina: Vavassori & Vavassori, Bonate Sotto (BG) Stampa: Litonova Gorle (BG) Per le citazioni delle fonti, per le riproduzioni varie inserite in quest opera, nonché per eventuali non volute omissioni nei riferimenti o nelle attribuzioni all interno del libro, l editore è a disposizione degli accertati aventi esclusivo diritto. Il copyright delle iconografie e la proprietà dei marchi registrati citati nel testo, utilizzati ai soli fini didattici e a titolo esemplificativo, sono dei rispettivi proprietari e inseriti nei limiti della normativa vigente per le opere a carattere didattico scolastico. Le immagini di prodotti commercializzati utilizzate sono da intendersi solo come esempi didattici e non come scelte di merito, né come propensione all acquisto o quant altro. L Editrice San Marco dichiara che il presente libro di testo è in versione mista con estensione web, in conformità all art. 15 della Legge n. 133/2008 e D.L. n. 179/2012. L Editrice San Marco s impegna a mantenere invariato il contenuto di questo volume, secondo la legislazione vigente. Printed in Italy ISBN TUTTI I DIRITTI RISERVATI 2013 Editrice San Marco S.r.l., Bergamo Ponteranica - info@editricesanmarco.it È vietata la riproduzione anche parziale o a uso interno o didattico, con qualsiasi mezzo, non autorizzata dall editore. I trasgressori saranno puniti a norma di legge. I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, Milano, autorizzazioni@clearedi.org e sito web Ristampa

5 il capello: anatomia, tricologia, colorimetria l PRESENTAZIONE 3 PRESENTAZIONE Presentazione Il presente volume si rivolge prevalentemente agli allievi dei Corsi d Istruzione e Formazione Professionale per la qualifica di Tecnico dell Acconciatura. La formazione tecnica dei futuri operatori del settore Acconciatura si basa infatti sulle conoscenze relative all analisi e al trattamento del capello e del cuoio capelluto per giungere a competenze volte al trattamento cosmetologico e tricologico del capello. Questo nuovo e completo testo si dimostra utile anche per i parrucchieri e i tecnici esperti, consentendo di ampliare le loro conoscenze sulle complesse tecniche di hair colouring e affrontando in modo chiaro e approfondito tutti gli aspetti che riguardano il capello, la sua salute e la sua cura. Il volume tratta, con un linguaggio facilmente accessibile, tutti gli argomenti relativi all anatomia e alla fisiologia del capello, illustrando i principi fondamentali di tricologia e di colorimetria applicata. Il libro è articolato in due parti, che si suddividono ulteriormente in unità didattiche, organizzate attorno a nuclei tematici omogenei. La prima parte, intitolata Studio e cura del capello, prende in esame il capello dal punto di vista chimico-fisico, descrivendone anatomia e fisiologia, senza tralasciare alcuni cenni alle più frequenti alterazioni e inestetismi dello stesso, che fanno parte del bagaglio teorico di base dell acconciatore e dell esperto di colorazione. La seconda parte del volume, intitolata, La colorimetria, si focalizza sugli aspetti teorici e pratici specifici della colorazione del capello. Questa parte costituisce un compendio completo dell argomento, che, partendo dalla percezione dei colori e dal colore naturale del capello, giunge a trattare le principali tecniche di colorazione (dalle più classiche alle più innovative, da quelle naturali a quelle basate su agenti chimici), passando attraverso la composizione chimica dei prodotti coloranti e i processi chimici del meccanismo di colorazione. La trattazione è completata dall approfondimento sulla sicurezza e la prevenzione sul luogo di lavoro, aggiornato alla normativa vigente. Al termine di ogni unità didattica sono presenti numerosi esercizi utili a verificare quanto appreso. Le schede tecniche in appendice al testo rappresentano un valido supporto pratico per la soluzione delle diverse situazioni tipo che si possono verificare in un salone. Le estensioni web sviluppano alcuni argomenti esposti in ciascuna unità didattica, offrendo utili approfondimenti e fornendo ulteriori spunti di riflessione. Attraverso quest impostazione interdisciplinare, in linea con gli obiettivi specifici di apprendimento per la formazione professionale settoriale, il testo permette ai lettori di avere una visione completa, specialistica e approfondita di tutti quegli elementi indispensabili per offrire un servizio professionale e di successo. L Editrice San Marco

6 4 indice l il capello: anatomia, tricologia, colorimetria INDICE Parte prima Studio e cura del capello 7 UD 1 Anatomia del capello 8 1. Dove nasce il capello: la cute Caratteri macroscopici della cute La struttura della pelle 10 L epidermide, 10 Il derma, 12 L ipoderma, Gli annessi cutanei Il cuoio capelluto Morfologia e struttura del capello 15 www 01 La forma del capello 2.1 La struttura interna del capello La struttura esterna del capello 18 La cuticola, 18 La corteccia, 19 Il midollo, Composizione chimica del capello La cheratina e la sua struttura I legami della struttura cheratinica 22 I legami idrogeno, 22 I legami ionici (o salini), 23 I ponti disolfuro, Gli altri costituenti del capello 24 I lipidi, 24 I minerali (oligoelementi), 25 I pigmenti, Il ciclo riproduttivo del capello Anagen Catagen Telogen La regola del Ormoni e crescita del capello 28 Esercizi 29 UD 3 La seborrea, 31 La dermatite seborroica, 31 La forfora (pitiriasi), 32 La cute secca (asteatosi), 33 La psoriasi, 33 La pediculosi, Un alterazione molto frequente: l alopecia Alopecie non cicatriziali 34 Alopecia androgenetica maschile, 34 Alopecia androgenetica femminile, 37 Alopecia areata, Alopecie cicatriziali Pseudo alopecie Anomalie del capello Osservazione e strumenti di analisi tricologica Cenni sulle tecniche di trattamento 45 Esercizi 47 La cosmesi I trattamenti cosmetici I prodotti per l igiene: gli shampoo La composizione chimica dello shampoo 49 Tensioattivi anionici, 50 Tensioattivi cationici, 50 Tensioattivi anfoteri, 50 Tensioattivi non ionici, Le categorie di shampoo 51 Shampoo cosmetici, 52 Shampoo curativi, I prodotti per il trattamento 53 I conditioner, 53 I ristrutturanti, 54 I prodotti senza risciacquo, L applicazione di shampoo e conditioner 55 www Il massaggio alla testa I prodotti per lo styling 56 Esercizi 57 UD 2 Alterazioni e inestetismi La tricologia 30 Parte seconda La colorimetria 59 www 02 La cura dei capelli nella storia 2. Le principali alterazioni del cuoio capelluto 31 UD 1 Il colore naturale La percezione del colore 60

7 il capello: anatomia, tricologia, colorimetria l indice 5 UD 2 2. L elaborazione visiva occhio cervello La teoria dei colori La classificazione dei colori 63 www 04 Colore e significato 4. Il colore naturale dei capelli Eumelanina e feomelanina Altezze di tono e tonalità di riflesso I capelli bianchi 71 Esercizi 73 La colorazione cosmetica La colorazione del capello: una tradizione antica Le tipologie di colorazione La colorazione permanente La colorazione temporanea La colorazione semipermanente La colorazione demipermanente L henné 79 www 05 L applicazione dell henné 3. L importanza del ph nella colorazione Sostanze a ph alcalino Sostanze a ph acido I componenti della colorazione permanente L agente alcalino Il perossido di idrogeno 84 La concentrazione dell acqua ossigenata, 85 Le diluizioni dell acqua ossigenata, Le sostanze coloranti 87 www 06 L INCI dei coloranti per capelli 4.4 Le basi protettive I processi della colorazione permanente L effetto decolorante Toni e riflessi nella colorazione permanente La serie naturale 92 Il riflesso leggermente freddo, 93 Il riflesso leggermente caldo, 94 UD La serie delle tonalità di riflesso 94 Applicazione e risultati della serie delle tonalità di riflesso, 96 Esercizi 99 Le tecniche di colorazione La consulenza preliminare al trattamento L analisi dello stato del capello 101 La consistenza, 102 La densità, 102 L elasticità, 102 La porosità, L analisi del fototipo e del colore di fondo La scelta della tecnica da eseguire La colorazione 106 L applicazione della miscela per la tintura a ossidazione, 107 www 07 I principali strumenti per la colorazione 3. La schiaritura La schiaritura con tinture a ossidazione La schiaritura con superschiarenti 109 L applicazione del superschiarente, La decolorazione 110 Accorgimenti particolari, 112 Il procedimento di decolorazione, Il decapaggio 114 Il procedimento di decapaggio, 114 Il lavaggio decapante, La mordenzatura La ripigmentazione 117 Il procedimento di ripigmentazione, La prepigmentazione 120 Il procedimento di prepigmentazione, Metodi per mascherare la canizie La copertura dei capelli bianchi La copertura dei capelli grigi 122 Situazioni tipo, Bilanciare copertura e schiaritura Le tecniche innovative di colorazione Le mèches 125 L applicazione delle mèches, I colpi di sole 126

8 6 indice l il capello: anatomia, tricologia, colorimetria UD Le tecniche a mano libera 126 Balayage, 127 Uplighting, 127 Shatush, La colorazione maschile La colorazione con tinture metalliche La colorazione temporanea La colorazione demipermanente La colorazione permanente 130 Scheda di sintesi per la procedura di colorazione, 131 Esercizi 132 Prevenzione e sicurezza Le norme a tutela della salute dei lavoratori Formazione e informazione 135 www 08 Soggetti responsabili della sicurezza in azienda 2. L analisi dei rischi per l acconciatore Il rischio chimico La legislazione in materia di cosmetici L esposizione a sostanze chimiche Il rischio biologico Il rischio posturale e il rischio da stress I rischi ambientali I requisiti igienico sanitari Pulizia e sanificazione dei locali La disinfezione degli strumenti da lavoro La sterilizzazione delle attrezzature Le misure di protezione individuale 146 Esercizi 147 Appendice Schede tecnico-operative 149 Questo volume è pubblicato in forma mista e, conformemente a quanto disposto dall attuale normativa, integrato da contenuti aggiuntivi scaricabili dal sito dell editore e adeguatamente segnalati nel testo. Per accedere a tale materiale didattico integrativo è sufficiente collegarsi al sito web dell editore ( selezionare, nella sezione Risorse on-line, la categoria Acconciatura ed estetica e, successivamente, il titolo Il capello Anatomia, tricologia, colorimetria.

9 Studio e cura del capello parte 1

10 8 PARTE 1 l studio e cura del capello UD 1 Anatomia del capello 1. Dove nasce il capello: la cute Derma: strato intermedio della pelle, sede di cellule importanti e dei relativi annessi (ghiandole, capelli, vasi sanguigni, terminazioni nervose). Prima di descrivere il capello, è fondamentale iniziare dallo studio, almeno per sommi capi, della pelle, dalla quale esso nasce e si nutre. La cute (o pelle), insieme agli annessi cutanei (ghiandole, peli e unghie) costituisce l apparato tegumentario (dal latino tego = coprire) che riveste e protegge esternamente l intera superficie corporea e rappresenta l organo più esteso del corpo umano. Spesso il suo aspetto è il primo indicatore del nostro stato di salute e, nel contatto con gli altri, può tradire i nostri stati emotivi: pallore, rossore e sudorazione riflettono il nostro stato d animo, senza che sia possibile controllarli. Inoltre, essa porta i segni del nostro vissuto (si pensi alle cicatrici) e dell invecchiamento (le rughe). Su quasi tutta la superficie cutanea sono presenti peli di diversa lunghezza e variamente distribuiti. In alcuni punti, tuttavia, la pelle può presentarsi glabra, ossia priva di peli. Come si vedrà meglio tra poco, la pelle è costituita da stratificazioni di tessuti di diversa origine (epidermide, derma e ipoderma): in alcuni punti è più morbida e sottile, in altri più dura e spessa. A seconda della razza, dell età, dello stato di sanguificazione, dello spessore e del distretto cutaneo preso in esame, può assumere colorazioni diverse. 1.1 Caratteri macroscopici della cute La superficie totale della pelle può variare da 1,5 a 3 metri quadrati, in relazione al sesso, alla statura e alla struttura scheletrica, rappresentando circa il 15% del peso corporeo. Per esempio, in un soggetto adulto di 70 kg, di media statura, il peso complessivo della pelle è di circa 6 kg. La cute si presenta in maniera disomogenea e irregolare, assumendo caratteristiche particolari date dalla presenza di pori, solchi, pieghe e rughe variabili a seconda della porzione in cui sono presenti.

11 anatomia del capello l UD 1 9 ^ I pori (o orifizi) sono minuscole cavità cutanee corrispondenti agli sbocchi degli osti follicolari (visibili ad occhio nudo), delle ghiandole sudoripare e sebacee (non visibili). ^ I solchi, che possiamo trovare sul palmo delle mani e sulla pianta del piede, possono essere divisi in superficiali e profondi. Quelli superficiali corrispondono alle sottili creste che troviamo sui polpastrelli chiamate dermatoglifi. L impronta lasciata dai dermatoglifi è un'impronta digitale che varia da individuo a individuo. I solchi più profondi li troviamo, invece, sul palmo delle mani sotto forma di reticolo. ^ Le pieghe possono essere strutturali o derivare dall effetto dato dal movimento articolare. ^ Le rughe, che possono essere di espressione o fenomeno della senescenza della pelle, si presentano sottili o profonde e determinate dalla mancata elasticità dei tessuti epidermici. Lo spessore medio della pelle è di circa 0,5 cm, ma, come già accennato, esso varia notevolmente a seconda dell area corporea presa in considerazione: dai 4 mm della j La struttura della cute e i suoi componenti.

12 10 PARTE 1 l studio e cura del capello f Il colore della pel le è dovuto essenzialmente alla quantità di melanina presente. Cheratinociti: sono il tipo cellulare più abbondante nell epidermide. Essi sono presenti nello strato corneo, in quello spinoso e in quello granuloso e costituiscono l impalcatura dei vari strati dell epidermide. nuca può assottigliarsi sino a 0,5 mm delle palpebre. Inoltre, lo spessore varia molto anche in relazione al sesso, all età e alle abitudini professionali. Il colore della pelle è dovuto essenzialmente alla quantità di melanina presente. La melanina è il pigmento che conferisce alla pelle il suo caratteristico colore; la sua produzione aumenta quando la pelle si trova esposta per tempi prolungati alla luce solare, ed è responsabile del fenomeno dell abbronzatura, una difesa naturale della pelle. Si conoscono due tipologie di melanina: la pheomelanina, che si presenta con sfumature dal giallo al rosso, e l eumelanina, che va dal marrone al nero. Sia il tipo, sia la quantità di melanina si tramandano geneticamente: per questo le popolazioni caucasiche sono bianche, quelle negroidi sono nere e quelle asiatiche sono gialle. Naturalmente vi sono altri elementi secondari che concorrono a determinare il colorito della pelle, che è specifico per ogni individuo: dall irrorazione sanguigna allo spessore cutaneo, dal sesso all età, dallo stato di salute alle abitudini pro fessionali. La pelle inoltre è caratterizzata dall elasticità, perché deve essere in grado di adattarsi ai continui movimenti e cambiamenti di postura, oltre che al processo di crescita del corpo. Infine, la pelle è leggermente acida poiché il suo ph ha un valore medio di 5,5. Come si vedrà più avanti, quindi, occorre fare attenzione a non alterare questo equilibrio attraverso cosmetici o shampoo troppo aggressivi, perché l acidità è essenziale per inibire la crescita di batteri patogeni, proteggendo dalle infezioni. 1.2 La struttura della pelle La cute è divisa in tre strati: ^ epidermide; ^ derma; ^ ipoderma. L epidermide È la parte più superficiale ed esterna della pelle e ha origine dal processo di stratificazione dei cheratinociti, cellule di cui è formata quasi interamente, che progressivamente migrano verso la superficie cutanea attraverso il processo di

13 anatomia del capello l UD 1 11 cheratinizzazione. Le altre cellule presenti sono: ^ i melanociti, allocati nello strato più profondo dell epidermide, sintetizzano il pigmento della melanina che svolge una funzione protettiva dai raggi UV; ^ le cellule di Langerhans, svolgono una funzione immunologica negli spazi intercellulari tra lo strato basale e spinoso; ^ le cellule di Merkel, con funzione di recettori tattili, sono situate nello strato basale e aderiscono ai cheratinociti attraverso i desmosomi (giuntori cellulari). Le modifiche cellulari che progressivamente si susseguono portano alla caratterizzazione dei cinque strati epidermici che, partendo dal più esterno, sono: ^ strato corneo; ^ strato lucido; ^ strato granuloso; ^ strato spinoso; ^ strato basale. Lo strato corneo è quello più superficiale ed è a sua volta stratificato in due fasce più o meno compatte, poste orizzontalmente, immerse in sostanze lipidiche che vengono liberate dai corpi di Odland tra lo strato corneo e quello granuloso. Lo strato lucido è presente solo in sede palmo-plantare e presenta cheratinociti privi di nucleo e organuli. Lo strato granuloso è composto da cellule appiattite di cheratinociti contenenti, all interno del citoplasma, granuli di cheratoialina (da cui deriva il nome). Lo strato spinoso è composto da cellule unite tra loro da ponti che assumono la forma di spine da cui prende il nome lo strato. Il meccanismo di giunzione di queste cellule è dato dai desmosomi. All interno delle cellule che compongono lo strato spinoso dell epidermide sono presenti: ^ i melanosomi, ricchi di melanina; ^ l involucrina, proteina contenente alte percentuali di cisteina, precursore della cheratina; ^ i corpi di Odland, secretori di lipidi che colmano lo spazio tra lo strato spinoso e quello granuloso. Cheratina: proteina fibrosa contenente 18 amminoacidi, caratterizzata da un alto contenuto di cistina. Lipidi: sostanze insolubili in acqua e solubili nei solventi organici. Sono presenti in tutti gli organismi viventi e, a seconda della loro struttura, svolgono funzioni specifiche come quelle di riserva di grassi del tessuto adiposo o di componenti essenziali della membrana cellulare. strato corneo strato lucido strato granuloso strato spinoso strato basale Gli strati jepidermici.

14 12 PARTE 1 l studio e cura del capello Mitosi: riproduzione per scissione delle cellule somatiche. Fibre: filamenti sottili, nervosi ed elastici, che formano i tessuti. Lo strato basale è così chiamato in quanto le cellule poggiano sulla membrana cellulare tramite emidesmosomi (punti di giunzione tra cellule), moltiplicandosi per mitosi. Le cellule basali spingono verso l alto il resto delle cellule andando a completare il processo di cheratinizzazione. Il derma È lo strato sottostante l epidermide. È un tessuto altamente vascolarizzato in cui sono presenti fibroblasti (che producono fibre reticolari), fibre collagene ed elastiche (che conferiscono sostegno, elasticità e morbidezza al tessuto) e la sostanza fondamentale (di consistenza gelatinosa, formata da sali e acqua, nella quale le cellule sono immerse). Il confine tra epidermide e derma appare come una linea regolarmente ondulata (membrana basale) ricca di particolari glicoproteine (laminina e fibrometina), molto importanti nei processi cicatriziali. Nel derma si distinguono due strati: ^ papillare, è la porzione più superficiale del derma formata da un tessuto connettivo più fluido e ricco di sostanza intercellulare; ^ reticolare, è ricca di componente fibrosa che ha funzione di sostegno del derma. Nel derma sono presenti due plessi vascolari (superficiale e profondo) che hanno la funzione di nutrire la cute e mantenere costante la temperatura corporea. Inoltre, un ricco sistema di fibre nervose sensoriali attraversa la cute, rendendola sensibile a stimoli tattili e dolorifici. La struttura fdella pelle. fusto del pelo epidermide ghiandola sebacea derma ipoderma ghiandola sudoripara vasi sanguigni muscolo pilo-erettore

15 anatomia del capello l UD 1 13 L ipoderma È lo strato più profondo della cute, posto tra la fascia muscolare e il derma e composto in gran parte da fibre contenenti adipociti, che sono cellule deputate alla sintesi dei trigliceridi in essi contenuti. L ipoderma svolge funzione termoregolatrice attraverso la trasformazione dei lipidi in acidi grassi. La sua elasticità e resistenza fanno sì che svolga una funzione di protezione meccanica. 1.3 Gli annessi cutanei La struttura della pelle è variabile da individuo a individuo, in base all età, al sesso, al sistema nutrizionale, ai cambiamenti ormonali e alla regione del corpo presa in esame. Tutte le parti però sono accomunate dall essere sede di un infinità di piccoli organi, gli annessi cutanei (ghiandole sebacee, ghiandole sudoripare, ghiandole mammarie, peli, unghie, ecc.), cioè tutte quelle strutture anatomiche associate alla cute e distribuite nel suo spessore. Le ghiandole sebacee secernono il sebo, che rende elastico e impermeabile il derma (uno scarso funzionamento di queste ghiandole avvizzisce la pelle anzitempo, mentre un eccesso di secrezione è causa della seborrea grassa); le ghiandole sudoripare hanno la funzione di regolare con l evaporazione il calore della corpo e di eliminare le sostanze tossiche dall organismo; i nervi tattili la cui contrazione dà al viso mobilità espressiva, regolano il movimento della fronte, delle palpebre, ecc. e comunicano al cervello le sensazioni (caldo, freddo, dolore, ecc.); i vasi sanguigni e i capillari irrorano il viso e sono così fini che gli elementi attivi del sangue li attraversano per nutrire i tessuti adiacenti. Attraverso i pori, che sono il termine dei canali ghiandolari, la pelle assorbe le sostanze nutritive (ossigeno, vitamine, luce, ormoni) indispensabili per un perfetto funzionamento. La respirazione della pelle è importante quanto quella polmonare: serve ad attivare la formazione continua delle ghiandole giovani destinate a sostituire le cellule dell epidermide, che si desquamano continuamente. La qualità della pelle differisce da persona a persona. Può essere normale, secca, grassa o sensibile, a seconda dell età, della razza, del clima, ecc. Solitamente la pelle è normale, ma a volte le ghiandole sottocutanee difettano nel funzionamento: se secernono poco sebo, si ha la pelle secca e questa, per mancanza di elasticità, si desquama; se invece il sebo è in eccesso, sulla pelle si manifesta la seborrea grassa, che conferisce eccessiva lucidità a tutta la pelle (detta, appunto, grassa): naso, fronte e mento Ghiandole: raggruppamenti di cellule di origine epiteliale, che si sono specializzate a secernere particolari sostanze. Si dicono ghiandole esocrine quelle provviste di un condotto mediante il quale riversano il loro secreto direttamente all esterno (ghiandole sudoripare, sebacee, mammarie), o in una cavità che comunica direttamente con l esterno (ghiandole salivari), o in una cavità che comunica indirettamente con l esterno (fegato, pancreas). Si dicono ghiandole endocrine quelle prive di un condotto; conseguentemente riversano il loro secreto, chiamato ormone, direttamente nel sangue o nella linfa. Sebo: materiale grasso secreto dalle ghiandole sebacee. La sua composizione chimica comprende: trigliceridi, sostanze cerose, colesterolo, squalene.

16 14 PARTE 1 l studio e cura del capello Comedoni: detti anche punti neri, sono formazioni di colore nero-giallastro che si sviluppano sulla superficie della pelle quando il canale del follicolo pilifero della ghiandola sebacea si ostruisce a causa di una eccessiva cheratinizzazione. Le lamine cornee si ispessiscono e formano una sorta di tappo che ostruisce l apertura del dotto ghiandolare, impedendo la fuoriuscita del sebo. Il tappo poi scurisce a causa di depositi di melanina e dell azione ossidante dell ossigeno. Infine, sotto la pelle abbiamo il tessuto adiposo e sotto ancora i muscoli. sono cosparsi da comedoni. Infine, la pelle può essere sensibile (tipico dei neonati); finissima e trasparente, su cui possono comparire gravi couperose, ossia arrossamenti violacei di naso e guance. 1.4 Il cuoio capelluto Il cuoio capelluto è una regione anatomica del corpo umano che si estende dalla fronte alla nuca e presenta un numero elevatissimo di follicoli piliferi. Pur essendo in continuità con la cute, se ne differenzia per alcune caratteristiche strutturali e funzionali; esso è infatti molto elastico e resistente e presenta un ph più acido di quello del resto della cute, compreso tra i 4,2 e i 5,6. Il cuoio capelluto si compone di tre strati, tra loro connessi: ^ cute; ^ sottocute; ^ muscolo emicranico. Il muscolo emicranico è dotato di una fascia fibrosa (detta galea capitis) di tessuto connettivale che avvolge il periostio cranico, l osso cranico, separandolo dalla cute. La galea capitis, grazie alla sua componente fibrosa, rappresenta lo strato più consistente e resistente del cuoio capelluto. fusto del pelo cute sottocute ghiandola sebacea muscolo pilo-erettore tessuto connettivo galea capitis periostio cranico

17 anatomia del capello l UD 1 15 Nel cuoio capelluto troviamo numerose ghiandole sebacee, annesse a ogni follicolo pilifero, e ghiandole sudoripare. Le ghiandole sebacee, come abbiamo già visto, producono il sebo che, unitamente ad altri lipidi, al sudore proveniente dalle ghiandole sudoripare e alla fisiologica perdita idrica di acqua dell individuo, forma il mantello idro-lipidico. In condizioni di normalità, il mantello idro-lipidico garantisce il corretto equilibrio della pelle, creando una sorta di pellicola protettiva che impedisce alle sostanze esterne nocive di penetrare all interno della cute. 2. Morfologia e struttura del capello Tra gli annessi cutanei, oltre alle unghie e alle varie ghiandole troviamo anche i peli, che assumono una morfologia e una denominazione diversa a seconda delle zone corporee. Quelli che si sviluppano sul cuoio capelluto, cioè nell area cutanea che avvolge la scatola cranica, sono definiti capelli (ossia, peli del capo). Di seguito si analizzano le caratteristiche della parte nascosta del capello (radice) e della sua parte visibile (stelo). L obiettivo finale è di conoscerne le peculiarità fondamentali che possono aiutare l acconciatore nella scelta del prodotto colorante più adeguato alle diverse tipologie di capelli, personalizzando la tecnica di colorazione, al fine di raggiungere la massima soddisfazione del cliente. Dal punto di vista morfologico, i peli differiscono a seconda delle regioni corporee: a seconda che si tratti di capelli, di peli della barba o di peli ascellari, variano per forma, diametro e lunghezza, anche perché subiscono una diversa influenza ormonale. Inoltre, come si è già visto per quanto riguarda la pelle, esistono differenze anche a livello di razze umane: quella asiatica è la meno pelosa, caratterizzata da capelli lisci, ma con diametro più grosso; quella caucasica è la più pelosa, i capelli possono assumere varie conformazioni e il diametro è intermedio; quella negroide, infine, si colloca a metà strada per quantità di peli, che sono per lo più arricciati, ma il diametro è il più sottile. B www 01 La forma del capello A: capello jliscio (popolazione asiatica); B: capello riccio (popolazione negroide); C: capello ondulato (popolazione caucasica). A C

18 16 PARTE 1 l studio e cura del capello Nella razza umana, peli e capelli, se hanno perso la primaria funzione che caratterizza ancora oggi la pelliccia dei mammiferi, hanno conservato proprietà sul piano sociale, sessuale e psicologico, soprattutto per i peli che ricoprono il cuoio capelluto, i capelli. La capigliatura, nel suo insieme, è costituita da circa mila capelli con diametro di 7 micromillimetri. Questo diametro, oltre a variare, come abbiamo accennato sopra, a seconda del tipo di popolazione, varia anche con l età: nel bambino il capello è sottile, nell adulto si irrobustisce e nell anziano torna ad assottigliarsi. Ai peli (e quindi anche ai capelli) sono annessi altri organi e per questo si parla più propriamente di apparato o follicolo pilo-sebaceo che comprende la ghiandola sebacea e il muscolo pilo-erettore (in alcune zone del corpo è presente anche la ghiandola sudoripara apocrifa). r Struttura del follicolo pilifero. 2.1 La struttura interna del capello infundibolo Ghiandola sudoripara istmo segmento inferiore muscolo pilo-erettore papilla vasi sanguigni ostio follicolare ghiandola sebacea colletto Il capello è una produzione cornea filiforme, che ha origine da una struttura complessa, detta follicolo pilifero, un invaginazione epidermica che si trova sotto il cuoio capelluto. Il follicolo pilifero è appunto una sacca che racchiude il capello, posta nella parte più profonda del derma con una inclinazione obliqua di 75 rispetto alla superficie cutanea. Partendo dalla superficie cutanea, nel follicolo si distinguono: ^ l ostio follicolare, che si trova sulla superficie cutanea; ^ il colletto, in corrispondenza del quale sbocca la ghiandola sebacea secernente il sebo; ^ l infundibolo, tra ostio e colletto; ^ l istmo, nella parte intermedia, fra colletto e attacco inferiore del muscolo erettore del pelo; ^ la papilla, costituita da vasi sanguigni, linfatici e innervazione, nutre e controlla le cellule della matrice dalle quali ha origine il capello. Matrice: gruppo di cellule germinative a rapida riproduzione, poste nella porzione inferiore del bulbo del capello.

19 anatomia del capello l UD 1 17 Il follicolo pilifero è circondato da una guaina composta da fibre di collagene con pochi fibroblasti e capillari. Nella parte inferiore ci sono varie fibre nervose. La presenza di terminazioni nervose dimostra la sensibilità cutanea, specie agli stimoli meccanici. I peli, e quindi i capelli relativamente al cuoio capelluto, si possono suddividere in tre parti: 1. una esterna al follicolo, visibile, detta fusto, che costituisce la parte morta del capello; 2. una interna al follicolo stesso, detta radice, inserita nel derma; 3. una situata nella parte più profonda del follicolo, detta bulbo, che contiene due/ tre file di cellule sovrapposte chiamate matrice. La matrice, raccogliendo nutrimento e ossigeno dai vasi sanguigni, inizia a formare delle cellule (le uniche cellule germinative) le quali spingono verso l alto quelle nate in precedenza. Durante la risalita, le cellule elaborano nel loro interno una proteina, la cheratina, diventando progressivamente sempre più rigide (processo di cheratinizzazione). epidermide Ghiandola sudoripara derma ipoderma strato lucido fusto del pelo Alcune di queste cellule, cheratizzandosi, fasciano il capello a spirale, costituendo la guaina epiteliale interna. Tale guaina ha inizio all altezza del bulbo: la sua lunghezza ci indica la profondità del bulbo nella cute. La guaina epiteliale interna è costituita dalla cuticola della guaina (cellule piatte su un unica fila), dallo strato di Huxley (formato da cellule che ripropongono lo strato lucido dell epidermide) e dallo strato di Henle (formato da cellule che ripropongono lo strato granuloso dell epidermide). Compito della guaina interna (che si cheratinizza prima di tutti gli altri strati interni) è quello di dare forma cilindrica al fusto, tenendolo così avvolto sino a quando verrà lubrificato dal sebo proveniente dalla ghiandola sebacea che si immette all altezza del colletto follicolare. La guaina epiteliale esterna della radice, invece, è in continuità con l epidermide e ne è simile nella struttura: avvolge il follicolo per tutta la sua lunghezza, ma non circonda la parte inferiore del bulbo e inizia all altezza del dotto della ghiandola sebacea. La guaina epiteliale esterna è costituita da strato malpighiano, strato basale e membrana basale. Le sue cellule contengono abbondanti granuli di glicogeno. Nell angolo formato tra il follicolo e la superficie cutanea si trova il muscolo erettore del pelo formato da fibrocellule muscolari lisce. radice del pelo guaina epiteliale esterna guaina epiteliale interna bulbo n Posizione del follicolo pilifero all interno del derma. Bulbo: estremità ingrossata della radice del pelo. Contiene le cellule della matrice del pelo che danno origine a tutte le sue strutture e strati.

20 18 PARTE 1 l studio e cura del capello f Anatomia del follicolo pilifero di un capello. Il muscolo erettore è innervato da fibre simpatiche. La sua contrazione, oltre a provocare la orripilazione (fenomeno per cui avviene l erezione del pelo) contribuisce alla fuoriuscita del sebo dalle ghiandole per compressione. La ghiandola sebacea è posta lateralmente al follicolo pilifero e ha il compito di produrre il sebo. Il dotto escretore della ghiandola sebacea si apre nella parte superiore del follicolo in modo da lubrificare il capello prima ancora che quest ultimo appaia sulla superficie cutanea. 2.2 La struttura esterna del capello Proteine: composti organici formati da una sequenza di amminoacidi legati tra loro da legami peptidici. Sono i costituenti fondamentali delle cellule degli organismi viventi. La struttura esterna del capello può essere suddivisa in tre parti: ^ la cuticola (all esterno del capello); ^ la corteccia (che rappresenta la struttura basilare); ^ il midollo (la parte centrale). La cuticola È la parte più esterna del capello, composta da cellule trasparenti, appiattite, a forma di squame e sovrapposte tra loro con una parte di superficie parzialmente staccata e rivolta verso l estremità del capello. A un esame istologico approfondito, la cuticola risulta essere costituita da una serie di 6-8 stratificazioni di cellule contenenti cheratina amorfa ricca di zolfo, acidi grassi e proteine, sovrapposte le une sulle altre (come delle tegole sul tetto di una casa). Grazie a questa struttura, la cuticola è chimicamente resistente.

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