SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

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1 (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: A.R.P.A. VOLONTARIATO 2) Codice di accreditamento: NZ ) Albo e classe di iscrizione: Albo Regionale della Regione Lombardia degli Enti di Servizio Civile Nazionale 4 CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: UN PONTE PER I GIOVANI 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): A 3 (GIOVANI) 6) Descrizione dell area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: I giovani adolescenti italiani, oltre ad avere i problemi comuni a tutti gli adolescenti, come il malessere esistenziale e la mancanza di fiducia in se stessi, sembrano mancare particolarmente di capacità progettuali e di obiettivi a lungo termine, ed essere più riluttanti a assumersi responsabilità, con la conseguente tendenza a rimandare le scelte di vita importanti (Buzzi et al., 2002). In una recente indagine del centro ricerche sociologiche Labos sulla condizione giovanile, si rileva che il 43% dei giovani in età compresa tra i 15 e i 20 anni abbia grossi problemi affettivi e relazionali all interno del nucleo familiare, circa la metà delle famiglie con figli adolescenti non riesce a dare un adeguato supporto affettivo ai propri ragazzi. Questo

2 (Allegato 1) elemento di fragilità nei legami familiari produce conseguenze di disagio e di esclusione sociale. In particolare il nostro progetto si rivolge alla fascia di giovani compresa tra i 18 e i 25 anni con problematiche di tipo psichico; solitamente il primo episodio psicotico si manifesta in questa fascia d età e se tale problematica non viene individuata e trattata la conseguenza risulta essere, nella maggior parte dei casi, la cronicizzazione della malattia e una limitazione nella vita autonoma del giovane e della famiglia. Inoltre è possibile riconoscere dei sintomi prodromici: -solitudine e ritiro sociale; - disimpegno e abbandono scolastico. Questi, insieme ad altri segni di disagio, sono presenti fino a 4 anni prima, risulta quindi importante riconoscerli ed inserire il ragazzo all interno di un percorso di presa in carico preventiva. Ulteriori dati statistici svolti dalle Asl del territorio Lombardo mettono in evidenza un ampliamento nel biennio delle richieste di intervento da parte dei giovani adulti: il tasso di pazienti in contatto nel 2010 con i Centri Psicosociali e gli Ambulatori lombardi è stato pari a 164 per ab. maggiori di 17 anni, con un aumento del 9% rispetto al tasso del 2009: dato significativo se rapportato all incremento annuale medio del numero di pazienti nettamente inferiore (+3%) nel periodo Il tasso di pazienti giovani trattati nei CPS è un indicatore significativo, in quanto questa fascia di età presenta un gap di accessibilità: in media nel periodo l incremento annuale è stato pari al 1% per la fascia anni e si è osservato addirittura un decremento (-2%) per la fascia 25/34. Nel biennio questo trend si è invertito e si è assistito ad un aumento importante dei pazienti in trattamento in ambedue le fasce di età (+17% per la fascia 18/24 e +8% per la fascia 25/34). L esigenza attuale è quella di offrire un luogo-ponte che vada a colmare quel vuoto istituzionale e la scarsità dei progetti territoriali rivolti a questa fascia d età (18-25 aa.), in modo da rendere il passaggio dai servizi per minori ai centri psicosociali (Cps) di zona, un passaggio di senso, con una progettualità specifica per questa tipologia d utenza. Il bisogno di creare maggiore spazio per questo target deriva anche da una richiesta esplicita dei familiari in quanto si ritrovano ad attraversare un momento molto delicato, vissuto con grande sofferenza e senso di frustrazione, dovuto al termine della scuola che, pur con grandissimi limiti, garantisce alla persona un percorso educativo, di sviluppo delle autonomie e di socializzazione. Per alcuni ragazzi, in particolare per coloro che presentano problematiche a livello psichico, il termine della scuola (nel caso in cui siano in grado di frequentarla) rappresentano l interruzione di questi percorsi, come anche i centri diurni rivolti ai minori che arrivati alla maggiore età non possono più accedervi,mentre invece avrebbero bisogno di continuarli per sviluppare e/o mantenere le competenze acquisite. Queste ultime rischiano invece di impoverirsi a fronte di un intervento e presa in carico non specialistico. Dopo la scuola esistono infatti, oltre ai percorsi lavorativi che non tutti possono affrontare, solo strutture indifferenziate dove le persone con disabilità sono inserite

3 (Allegato 1) indipendentemente dall età e dalla patologia. Pur rispettando il grande impegno e il senso di responsabilità degli operatori, queste strutture sono dei contenitori generici e non possono, evidentemente, occuparsi in modo specializzato dei bisogni dei singoli (ragazzi e anziani hanno evidentemente esigenze diverse). Se seguiti adeguatamente, con progetti e strutture specializzate in grado di offrire interventi moderni ed efficaci, queste persone potrebbero invece sviluppare delle capacità di autonomia e di socializzazione che gli consentirebbero una vita migliore e di inserirsi con meno difficoltà nella società e nel territorio. L A.R.P.A. Volontariato è un associazione senza fini di lucro fondata nel 1987 dal Prof. Cesare Musatti e dal Dott. Rodolfo Reichmann, indirizzata al disagio psichico adulto; offre servizi socio-sanitari strutturati e specializzati, avvalendosi di figure professionali qualificate e su volontari formati e motivati. Si occupa della gestione diurna (il Centro Diurno è stato creato nel 1992) di pazienti portatori di malattia psicologico-psichiatrica, inviati al centro dagli ospedali, dai Cps e dai centri di terapia convenzionati. Da qualche anno si rivolge anche alle problematiche adolescenziali, con uno sguardo educativo e di sostegno scolastico e sistemico-familiare. È da questa nuova fascia d età che è emersa l osservazione relativa ai giovani adulti, in quanto difficilmente collocabili sia all interno del centro dedicato agli adolescenti, sia in quello rivolto agli adulti. La sede si trova nella Zona 1 di Milano, facilmente raggiungibile da tutte le direzioni e posta nel cuore operativo della città. L intento del progetto è quello di offrire uno spazio più specifico per i giovani adulti, e vuole essere una possibilità concreta di mantenere o sviluppare l inserimento sociale e, vista l età, attuare un intervento volto all autonomia dei ragazzi andando quindi ad includere due punti fondamentali: residenzialità e lavoro. La valutazione di ogni singolo caso e la proposta di un programma di presa in carico continuativo è formulata anche in base alla situazione familiare del paziente; il progetto relativo a quest ultimo porterà beneficio all intera costellazione familiare, ed è nostro intento offrire indirettamente sostegno alla famiglia del malato. Destinatari/Beneficiari: Riassumendo abbiamo, allo stato attuale, 6 destinatari diretti del progetto con la possibilità di ampliare il bacino d utenza in sinergia con i diversi servizi territoriali; mentre per quanto riguarda i beneficiari, essi sono costituiti dall intero nucleo familiare degli utenti diretti, avranno infatti la possibilità di sgravarsi di un carico assistenziale eccessivo.

4 7) Obiettivi del progetto: Il progetto ha come obiettivo generale quello di offrire un servizio specifico ai giovani dai 18 ai 25 anni che soffrono di disagio psichico e sociale, favorendo il delicato passaggio dall adolescenza all età adulta attraverso un sostegno psicosociale individualizzato e mirato. Tale servizio è volto alla risocializzazione, alla cura e alla promozione dell autonomia. In particolare risulta essere uno spazio necessario a quei ragazzi che, terminato il percorso scolastico, o raggiunta la maggiore età, abbiano l esigenza di continuare i percorsi di sostegno che avevano intrapreso all interno della scuola o nelle strutture per minori, limitando gli effetti traumatici conseguenti ad un passaggio brusco in cui il ragazzo solitamente non viene accompagnato. Questo accompagnamento necessario al giovane adulto è reso possibile anche grazie ad un funzionamento in rete della Onlus con le istituzioni presenti sul territorio, e attraverso la collaborazione con le altre realtà sociali al fine di continuare un piano riabilitativo integrato e stabile. Gli obiettivi specifici sono: a) Offrire un luogo di ascolto per le esigenze specifiche di questa fascia d età attraverso colloqui individuali e/o di gruppo. L obiettivo è quello di riuscire ad offrire 1 colloquio individuale a settimana e 1 incontro con gli altri utenti e con gli operatori il venerdì in quanto momento conclusivo della settimana; b) Favorire momenti aggregativi, di vita comunitaria, e diventare un luogo di riferimento per l utilizzo del tempo libero e in cui sia possibile creare ed implementare una rete amicale. L intento è quello di sostenere il valore dei legami che si creano tra gli utenti in modo da aprire possibilità di incontro anche durante il fine settimana. Promuovere dunque la capacità organizzativa dei ragazzi attraverso il coinvolgimento e accompagnamento dei ragazzi ad iniziative culturali, sportive e di svago presenti sul territorio portando queste iniziative ad una media di due uscite di gruppo a settimana; c) Promuovere l inclusione sociale e il sostegno scolastico di quei ragazzi molto compromessi a livello di interazione con gli altri attraverso un percorso graduale che inizia con l assistenza domiciliare fino all inserimento al centro diurno. Tale percorso è rivolto ai giovani che hanno avuto difficoltà di inserimento a scuola e sono limitati nella loro sfera privata e sociale in quanto non riescono a lasciare lo spazio domestico, rimanendo in questa condizione priva di stimoli e di sane relazioni per molto tempo, con il rischio che questa tendenza all isolamento si cronicizzi. L intento è quello di alternare dei giorni a casa con dei giorni al di fuori dell ambiente familiare; d) Facilitare il percorso di crescita del ragazzo attraverso la ricerca di un contesto abitativo adeguato alle condizioni di autonomia del singolo e alle esigenze dei familiari:comunità/micro comunità/casa-famiglia/residenzialità leggera;

5 e) Aiutare i giovani adulti ad essere inseriti in un contesto lavorativo adeguato alle loro capacità, attraverso la misurazione del loro potenziale occupazionale, l orientamento lavorativo, l accompagnamento e tutoring durante tale percorso di inserimento lavorativo protetto; f) Offrire momenti di ascolto e accoglimento dei bisogni dei famigliari dei ragazzi, i quali devono affrontare un compito molto oneroso nel sostenere queste situazioni difficili. L idea è quella di avere un incontro trimestrale con loro al fine di creare un intesa ed una preziosa collaborazione verso un progetto condiviso e stabile per il figlio e di promuovere momenti di gruppo per limitare la sensazione diffusa tra i genitori in difficoltà di essere soli e abbandonati a se stessi. g) Promuovere una presa in carico continuativa ed integrata attraverso la costruzione, il mantenimento e lo sviluppo di una rete multidisciplinare. È importante durante questo passaggio dall adolescenza alla vita adulta, prendere contatto con i servizi per minori al fine di proseguire, ove possibile, il tipo di intervento intrapreso e porre poi le basi per un passaggio adeguato e programmato verso i servizi rivolti agli adulti, in sintonia con il progetto di vita del paziente. 1) Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Le attività previste dal progetto sono: a) Spazio di ascolto - 5 incontri iniziali di consultazione attuati da uno psicoterapeuta al fine di individuare e programmare un intervento psico-sociale specifico; - colloqui individuali di 45 minuti con uno psicologo una volta a settimana in modo da offrire al ragazzo un luogo in cui poter esprimere le proprie difficoltà ed imparare a mettersi in contatto con il proprio disagio, con le proprie emozioni ed essere aiutato ad individuare ed utilizzare al meglio le proprie risorse. È prevista anche un sostegno dal punto di vista farmacologico (con intervento di uno psichiatra) ove necessario; - colloqui di gruppo, il venerdì, giorno che chiude la settimana e in cui è importante fare delle riflessioni con gli altri ragazzi coinvolti dal progetto in modo da imparare a considerare il punto di vista dell altro e condividere il disagio, affrontarlo insieme. L incontro verrà mediato da uno psicologo che

6 proporrà un argomento a partire da dinamiche evidenti durante la settimana e guiderà questo momento per un ora. b) Attività aggregative - organizzazione di attività sportive come il nuoto e il calcetto (nella stagione primaverile) con frequenza di una volta ogni settimana; - attività culturali quali cineforum, visione di mostre, di musei (vicino alla nostra sede si trova la Rotonda della Besana, oppure il Museo del 900 etc.) che solitamente vengono organizzate una volta al mese; - attività manuali come pittura e laboratori creativi con materiale riciclato, una volta a settimana; - uscite serali e gite attuate nel fine settimana: le prime comprendono uscite al cinema, uscita di gruppo in pizzeria, passeggiate a Milano mentre per quanto riguarda le gite queste vengono organizzate due volte all anno, (solitamente a marzo/aprile e ottobre/novembre) solitamente al lago. -sono previsti anche brevi periodi di vacanza (4/5 giorni) durante il periodo estivo in base alle persone coinvolte, spesso è difficile per loro separarsi da casa. c) Inclusione sociale e sostegno scolastico - Incontri presso le mura domestiche al fine di entrare in confidenza con il ragazzo e con la sua famiglia. Due o tre volte a settimana a seconda del caso specifico. - Accompagnamento fuori casa per lo svolgimento delle attività citate sopra; - Aiuto nei compiti o nella preparazione di elaborati ed esami se il ragazzo in questione prosegue la scuola. d) Residenzialità - Osservazione delle componenti di autonomia presenti; - Supporto nelle attività di gestione del sé e della casa(es: igiene personale, fare la spesa, lavare i piatti) e valutare così se è possibile l inserimento in una comunità leggera (appartamenti gestiti in modo autonomo ma con il supporto, una volta al giorno, di un educatore). - Ricerca della soluzione abitativa migliore e accompagnamento graduale del ragazzo e della famiglia.

7 e) Inserimento lavorativo - Proposta di attività adeguate alle capacità del ragazzo e di preparazione per un possibile lavoro. Conseguente osservazione della costanza, capacità di concentrazione, dell impegno e della volontà del ragazzo al fine di poterlo indirizzare verso un ambiente lavorativo adatto; - Orientamento lavorativo, momento in cui vengono mostrate le diverse possibilità lavorative presenti sul territorio in ambito protetto; - Ricerca, attivazione e accompagnamento all interno del tirocinio o della borsa lavoro attivata almeno per il periodo iniziale (il primo mese settimane). f) Spazio aperto per i familiari - Colloquio iniziale con i genitori a fine conoscitivo, attuato da uno psicoterapeuta; - Colloqui con i genitori una volta ogni tre mesi in cui verranno aggiornati dell andamento del progetto, da parte di uno psicoterapeuta; - Incontri di gruppo con i familiari una volta al mese, in cui verranno affrontate tematiche relative al disagio psichico, condotte da uno psicologo. g) Rete multidisciplinare Creare un contatto continuativo e diretto con le realtà e i servizi del territorio, sia quelli per minori che quelli rivolti agli adulti in modo da attuare il passaggio in modo sereno e protetto. È previsto un incontro di rete una volta a trimestre. N.b. i punti d) ed e) relativi alla residenzialità e all inserimento lavorativo sono attuabili solo nel momento in cui siano presenti delle condizioni individuali e familiari che lo consentono e per cui riteniamo la persona possa essere esposta ad affrontare un percorso verso l autonomia.

8 Pianificazione delle Attività (Diagramma di Gantt) Mesi I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII Formazione Generale Formazione Specifica Pianificazione (punto g;a) Colloqui individuali (punto a) Laboratori creativi,culturali e sportive (punto b;c) Residenzialità (punto d) Inserimento lavorativo (punto e) Gruppi di ascolto (punto a) Attività aggregative (puntob) Incontri con famiglia(punto f) Incontri di rete (punto g) Monitoraggio 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Soci operativi 7: 4 psicoterapeuti con formazione in ambito bambino-adolescente: - Svolgeranno i colloqui individuali con le persone portatrici di disagio e sofferenza psicologica e si occuperanno anche del supporto dell intero nucleo familiare del ragazzo. -conduzione degli incontri familiari - Inoltre attueranno le supervisioni settimanali in cui saranno presenti sia tirocinanti che volontari (anche di Servizio Civile) ed è a loro affidata la lettura delle relazioni quotidiane redatte dagli operatori del centro. 1 psichiatra che si occuperà della valutazione del ragazzo dal punto di vista farmacologico se necessario; 1 psicoanalista che andrà a coordinare le diverse parti coinvolte nel progetto individualizzato (come ad esempio gli incontri di rete con le realtà istituzionali presenti:comune,scuola,centro inserimento lavorativo, residenzialità leggera, asl e cps) e attuerà la formazione specifica. 1 segretaria amministrativa che avrà invece il compito coordinare le diverse attività dal punto di vista burocratico. Volontari: 2 Tirocinanti: 3 Sia volontari che tirocinanti avranno il compito di organizzare:

9 -attività espressivo/creative, sportive e culturali; - accompagnamento domiciliare; -organizzazione di gite, uscite; -supporto scolastico; -accompagnamento per residenzialità e inserimento lavorativo; -incontri di gruppo degli utenti (una volta a settimana) e dei familiari (una volta al mese);. Volontari in Servizio Civile: 2 le cue attività verranno esposte nel punto successivo. 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progetto Le attività previste per i 3 volontari di servizio civile sono principalmente: - organizzazione delle attività specifiche e accompagnamento durante le uscite; -informarsi sulle diverse realtà residenziali e lavorative presenti sul territorio e cercare quella più adeguata alla condizione psico-fisica del ragazzo; - report sugli incontri individuali svolti da psicoterapeuta. -organizzazione delle visite domiciliari (tempi e modi); -partecipazione a équipe e supervisioni sui casi; -stesura di relazioni cliniche sull andamento degli utenti. 9)Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 3 10)Numero posti con vitto e alloggio: 11)Numero posti senza vitto e alloggio: 3 12)Numero posti con solo vitto: 13)Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: ) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 15)Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

10 - Relazionare gli incontri con l utenza; - Partecipare alle riunioni d équipe; - Partecipare alle supervisioni;; -Lettura della bibliografia Arpa (Zapparoli, Musatti, Ogden, Charmet, Klein, etc.)

11 16)Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e nome Data di nascita C.F. Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognome e nome Data di nascita C.F

12 17)Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: 1 Il sito internet di Arpa Volontariato verrà a breve modificato e aggiornato in modo da informare di questo nuovo progetto di Servizio Civile, ad hoc per la fascia 18-25; 2 Promozione via dei progetti di Servizio Civile Nazionale realizzati dal Centro; 3 Volantinaggio presso le Università di Milano. Totale di ore dedicate durante 1 anno: )Criteri e modalità di selezione dei volontari: Verranno selezionati i volontari che presenteranno delle esperienze pregresse con adolescenti e giovani adulti o che manifesteranno un interesse verso tale fascia d età. Dopo la visione dei curricula dei candidati, seguirà un colloquio individuale al fine di conoscere personalmente le persone interessate e valutarne l idoneità o meno al progetto. Il colloquio psicoattitudinale verrà effettuato da uno psicologo che andrà ad osservare in particolare: a) Studi universitari in ambito psicosociale; b) attività pregressa presso l'ente c) Doti personali di comunicativa e capacità empatica; d) Predisposizione al lavoro di équipe; e) Disciplina; f) Motivazione alla formazione; g) Curriculum e percorso professionale. Vedere allegato per la modalità di punteggi di valutazione quantitativa. 19)Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): no 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell andamento delle attività del progetto: 1 Relazioni quotidiane sugli incontri con l utenza; 2 Relazioni trimestrali sull andamento del progetto per ogni paziente, compito dell operatore di riferimento di quest ultimo; 3 Supervisioni settimanali con uno psicologo centrate sul caso clinico; 4 Supervisioni di gruppo settimanali incentrate sulle dinamiche che si vengono inevitabilmente a creare nel gruppo di lavoro; 5 Incontri trimestrali con le figure coinvolte nel progetto di rete a sostegno del singolo paziente; Il monitoraggio avviene a cura dell OLP.

13 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): no 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: - Attestato di diploma scuola media superiore. 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Trasporti, biglietti, alloggi etc. per operatori che accompagnano nelle attività, nell inserimento in residenzialità e nell attività lavorativa Spesa per l ufficio Libreria Rimborso spese per gli incontri di rete in altre sedi Internet Telefono e fax Totale annuo ) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Il nostro intervento si attua grazie a collaborazioni con i Cps di zona, con le comunità riabilitative e residenziali (es. Istituto Zucchi di Carate Brianza), e i servizi di inserimento lavorativo (S.i.l. e A.l.a.). In allegato le convenzioni con: Marte Milano Arte, associazione culturale grazie alla quale è possibile organizzare uscite didattiche e culturali nei Musei e nei Parchi di Milano; Agenzia Viaggi con cui abbiamo accordi per le uscite fuori porta che organizzeremo con i ragazzi. 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l attuazione del progetto: Il progetto necessita di alcuni strumenti di base per la sua realizzazione: è possibile utilizzare 3 computer per: -la stesura di relazioni cliniche; -la ricerca di attività (cinema, gite, spazi per svolgere attività sportive-nuoto,calcio etc); -i contatti via con le realtà coinvolte; Inoltre è necessario internet e il fax; una tv e un lettore dvd per realizzare il cineforum.

14 CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: ura d No 27) Eventuali tirocini riconosciuti : No 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae : L A.R.P.A. organizza un corso sulla tecnica Rorschach atto a guidare l operatore nell interpretazione del reattivo, permettendogli un uso corretto del test nei diversi campi di applicazione. Al termine del corso viene rilasciato un attestato di partecipazione (certificazione interna). Al termine del servizio verrà svolto un colloquio per la valutazione delle capacità acquisite, che si prevede siano: capacità organizzativa e capacità relazionali e comunicative sia con l utenza che con le diverse professionalità coinvolte. A.r..p.a. Volontariato potrà rilasciare un certificato che il volontario potrà allegare al suo curriculum vitae. Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: A.R.P.A. volontariato, Via Fontana 18, Milano 30) Modalità di attuazione: In proprio presso l ente con formatori dell ente. 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: no 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Lezioni in aula: 9 moduli da 5 ore.

15 33) Contenuti della formazione: La formazione seguirà la determina dirigenziale n.18593/i del 4 aprile 2006, sviluupando i moduli formativi proposti L identità del gruppo in formazione Si tratta di un modulo/laboratorio nel quale il formatore, utilizzando tecniche formative appropriate, lavorerà alla definizione di un identità di gruppo dei volontari in servizio civile che esprimeranno le loro idee sul servizio civile, le proprie aspettative, le motivazioni e gli obiettivi individuali. Il formatore, partendo dai concetti di patria, difesa senza armi, difesa nonviolenta, ecc., avrà come obiettivo non la condivisione e/o accettazione del significato che le istituzioni attribuiscono a tali parole, bensì quello di creare nel volontario la consapevolezza che questo è il contesto che legittima lo Stato a sviluppare l esperienza di servizio civile. Questo modulo, dato il suo contenuto, dovrebbe essere propedeutico a tutti gli altri moduli. Dall obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà Partendo dalla presentazione della legge n. 64/01, si evidenzieranno i fondamenti istituzionali e culturali del servizio civile nazionale, sottolineando gli elementi di continuità e di discontinuità fra il vecchio servizio civile degli obiettori di coscienza e il nuovo servizio civile volontario, con ampi riferimenti alla storia del fenomeno dell obiezione di coscienza in Italia e ai contenuti della legge n. 230/98. Il dovere di difesa della Patria A partire dal dettato costituzionale, se ne approfondirà la sua attualizzazione anche alla luce della recente normativa e della giurisprudenza costituzionale. In particolare, si illustreranno i contenuti delle sentenze della Corte Costituzionale nn.164/85, 228/04, 229/04 e 431/05, in cui si dà contenuto al concetto di difesa civile o difesa non armata. Possono inoltre essere qui inserite tematiche concernenti la pace e diritti umani alla luce della Costituzione italiana, della Carta Europea e degli ordinamenti delle Nazioni Unite. La difesa civile non armata e nonviolenta Questo modulo, nei contenuti, è strettamente collegato ai moduli di cui ai punti 2) e 3). Muovendo da alcuni cenni storici di difesa popolare nonviolenta, si presenteranno le forme attuali di realizzazione della difesa alternativa sul piano istituzionale, di movimento e della società civile. Nell ambito di riferimenti al diritto internazionale si possono inoltre approfondire le tematiche relative alla gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti, alla prevenzione della guerra e alle operazioni di polizia internazionale,

16 nonché ai concetti di peacekeeping, peace-enforcing e peacebuilding. La protezione civile In questo modulo verranno forniti elementi di protezione civile intesa come collegamento tra difesa della Patria e difesa dell ambiente, del territorio e delle popolazioni. Si evidenzieranno le problematiche legate alla previsione e alla prevenzione dei rischi, nonché quelle relative agli interventi di soccorso. La solidarietà e le forme di cittadinanza In questo modulo si partirà dal principio costituzionale di solidarietà sociale e dai principi di libertà ed eguaglianza per affrontare il tema delle limitazioni alla loro concretizzazione. In tale ambito saranno possibili riferimenti alle povertà economiche e all esclusione sociale, al problema della povertà e del sottosviluppo a livello mondiale, alla lotta alla povertà nelle scelte politiche italiane e negli orientamenti dell Unione Europea, al contributo degli Organismi non Governativi. Verrà inoltre presentato il concetto di cittadinanza e di promozione sociale, come modo di strutturare, codificando diritti e doveri, l appartenenza ad una collettività che abita e interagisce su un determinato territorio; si insisterà sul concetto di cittadinanza attiva, per dare ai volontari il senso del servizio civile come anno di impegno, di condivisione e di solidarietà. Si evidenzierà il ruolo dello Stato e della società nell ambito della promozione umana e della difesa dei diritti delle persone ed il rapporto tra le istituzioni e le organizzazioni della società civile. Inoltre, partendo dal principio di sussidarietà, si potranno inserite tematiche concernenti le competenze dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni nei vari ambiti in cui opera il servizio civile, con riferimenti al Terzo Settore nell ambito del welfare.sarà infine importante assicurare una visione ampia di queste tematiche, nel senso di evidenziare sempre le dinamiche internazionali legate alla globalizzazione che investono anche le questioni nazionali e territoriali e di offrire un approccio multiculturale nell affrontarle. Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato In questo modulo verranno evidenziate le affinità e le differenze tra le varie figure che operano sul territorio. Sarà chiarito il significato di servizio e di civile. La normativa vigente e la Carta di impegno etico Verranno illustrate le norme previste dal legislatore, nonché quelle di applicazione che regolano il sistema del servizio civile nazionale. Diritti e doveri del volontario del servizio civile

17 In tale modulo, strettamente collegato al precedente, occorrerà mettere in evidenza il ruolo e la funzione del volontario e illustrare la circolare sulla gestione, concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale. Presentazione dell Ente In questo modulo, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si troveranno a prestare l anno di servizio civile, verranno presentate la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell Ente accreditato. Il lavoro per progetti Questo modulo, collegato al precedente, illustrerà il metodo della progettazione nelle sue articolazioni compresa la fase della valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto e la valutazione della crescita umana dei volontari in servizio civile. 34) Durata: 45 ore Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: A.R.P.A., Via Fontana 18, Milano 36) Modalità di attuazione: In proprio presso l Ente con formatori dell ente. 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Cognome Nome Luogo di Nascita Data di Nascita Robotti Claudio Milano 14/01/74 Reichmann Rodolfo Milano 30/07/46 Steffanoni Greta Soresina (Cr) 23/05/76 Lamarina Jessica Milano 02/02/72 38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

18 Vedi c.v. allegati 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: 40) Contenuti della formazione: La formazione tratta: A La patologia psichica nelle sue forme e il conseguente disagio sociale nella fascia specifica dall adolescenza all età adulta; B Sintesi delle attività assistenziali, socializzanti, educative e psicoterapeutiche del centro: la costruzione di una rete sociale multidisciplinare. C Panoramica delle realtà residenziali e lavorative in ambito protetto rivolte ai giovani adulti e modalità di accesso. D Le dinamiche che si creano nel gruppo e i conseguenti fattori di cura e riabilitazione; riflessione e analisi di casi clinici. Formatore Contenuto modalià ore Dr. Reichmann Dr. Robotti Dr. Reichmann psicopatologia dinamica, applicata ai casi clinici della fase aa. tecniche di intervento terapeutico Riflessione sulla relazione col paziente Lezione frontale 20 Lezione frontale 20 Esercitazione guidata Dr.sa Lamarina Training on the job Esercitazione pratica 10 Dr.sa Steffanoni Dr.sa Lamarina Residenzialità e lavoro protetto Tecniche d'interventi terapeutici in Dinamiche di gruppo 10 Lezione frontale 20 Esercitazione guidata Viene inoltre consegnata una bibliografia completa per approfondire individualmente, il tipo di disagio che viene trattato in Arpa e i differenti modelli teorici di riferimento ) Durata:

19 90 ore

20 Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Il monitoraggio della formazione generale viene effettuato fornendo delle domande ai volontari circa quanto esposto (questionario) mentre invece il monitoraggio della formazione specifica avviene tramite le riunioni dell equipe che hanno cadenza settimanale. Tutti gli operatori sono qualificati e supervisionati settimanalmente dagli psichiatri, psicoterapeuti e psicoanalisti dell A.R.P.A. Sono previste: - Valutazione periodica dell apprendimento tramite un questionario di comprensione sui temi generali trattati nelle supervisioni; - Colloqui con i propri tutor sull attività svolta, sulle aspettative, i bisogni e le difficoltà incontrate durante il percorso; - Valutazione e discussione del progetto riabilitativo elaborato e supervisione della modalità attuate per creare, mantenere e sviluppare la coesione delle diverse realtà che costituiscono la rete; Data Il Responsabile legale dell ente / Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell ente

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