1 RICERCA: SPORTELLO DI MEDIAZIONE LINGUISTICO E CULTURALE (MLC) NELLA SCUOLA 2006-07 1 Presentazione 2 Scheda individuale 3 Traccia di intervista individuale 4 Traccia focus group 1 Presentazione LA RICERCA: TEMI, SCELTE DI METODO, ATTUAZIONE Il progetto Nell ambito del PROGRAMMA REGIONALE PER LE POLITICHE D INTEGRAZIONE CONCERNENTI L IMMIGRAZIONE (esercizio 2003), Il Comune di Milano -Assessorato EDUCAZIONE e INFANZIA - Settore Servizi di Formazione - Polo formativo disagio, handicap e sociale promuove ed attua un progetto dal titolo ACCOGLIERE A SCUOLA E NELLA CITTA azioni di mediazione scuola- famiglia. Il progetto fa seguito a precedenti attività rivolte a molte scuole milanesi di ogni ordine e grado che si sono rivolte allo Sportello Stranieri, coordinato dalla d.ssa Piera Baruffato, con richieste diversificate, cui si è risposto in diversi modi, dalla semplice traduzione e interpretariato alla mediazione culturale in colloqui con docenti e famiglie, o in progetti che prevedevano attività da realizzare in aula o nei collegi docenti. Il progetto si propone di realizzare interventi di mediazione linguistico culturale rivolti alle scuole con una significativa presenza di alunni stranieri neoarrivati o comunque ove siano presenti situazioni che li richiedono, per assicurare un buon inserimento nell ambito scolastico e prevenire situazioni di disagio e di marginalità. Un percorso di accompagnamento per i ragazzi iscritti che sostenga loro e le famiglie nel primo periodo di inserimento in una nuova realtà e per i minori non ancora iscritti alle scuole che necessitano di informazioni per potersi orientare e decidere il corso di studi o semplicemente individuare la scuola di riferimento per fare l iscrizione. (dalla formulazione del progetto): Nell anno 2003/04 sono presenti nelle scuole medie milanesi 4.252 alunni stranieri (+ 25 % sull anno precedente). L allargamento della Comunità Europea ai paesi dell est porterà inoltre un flusso di ricongiungimenti familiari (generato dalla già elevata presenza di donne e madri di quei paesi) e di nuova immigrazione specifica.
2 In particolare con i ricongiungimenti familiari arrivano durante tutto l anno ragazzi per i quali si pone il problema dell inserimento scolastico cercando di rispettare sia il bacino di utenza della scuola e sia per la classe il criterio della corrispondenza all età e agli studi già seguiti nel proprio paese. Questo non sempre avviene automaticamente: i minori e nella maggior parte dei casi neppure i loro genitori hanno la conoscenza della lingua, del sistema formativo italiano e delle regole interne tale da permettere la scelta del corso di studi per i ragazzi più grandi dopo i quindici anni o anche semplicemente l individuazione della scuola di riferimento e l espletamento di tutte le pratiche necessarie all iscrizione. Le difficoltà che molti genitori incontrano causano disagio alle famiglie e ritardano i nuovi inserimenti nel gruppo classe rendendoli più problematici. Per la scuola aumentano i compiti e le attenzioni da avere, per esempio comunicare inizialmente con le famiglie ed informarle al pari di quelle degli alunni italiani può essere molto problematico. I docenti si trovano loro stessi ad affrontare le ripetute fasi di adattamento insieme al gruppo dei ragazzi ad ogni nuovo ingresso e a gestire la presenza di diversi livelli di competenze che rendono il gruppo classe a volte estremamente eterogeneo ed in continua evoluzione. Questo cambiamento in atto richiede strategie e strumenti idonei all accoglienza che rendano più agevole l inserimento per non causare ritardi ed incomprensioni. Le riflessioni sull esperienza maturata inducono a una particolare attenzione per migliorare la qualità della comunicazione scuola/famiglia. Per promuovere nella scuola e in classe un clima di conoscenza reciproca in cui la presenza di persone appartenenti a culture diverse costituisca ricchezza, occasione di scambio e confronto occorre accompagnare il percorso formativo di ciascuno sostenendo adeguatamente sia i docenti sia i ragazzi e le loro famiglie. Per dare ai ragazzi appena arrivati e alle loro famiglie il tempo per orientarsi e rendere più agevole il loro inserimento si propone sperimentalmente anche un percorso di accompagnamento destinato ad un numero limitato di ragazzi, seguito da educatori e mediatori culturali, a volte da operatori che possiedono entrambe le competenze. Il mediatore si trova spesso ad operare in situazioni che richiedono competenze anche educative e conoscenza dell ambito scolastico, a volte va integrata o aggiornata la formazione precedente con altri contenuti professionali. Il mediatore è una figura relativamente nuova e discussa, con un ruolo che va sempre meglio definito per la delicatezza della relazione e le diverse istituzioni e realtà da mettere in contatto. Nella logica alternanza formazione/lavoro si propone quindi una costante supervisione in itinere come formazione in servizio per gli operatori coinvolti che fornisca ulteriori strumenti per affrontare un ruolo complesso. ( )
3 La ricerca Una delle azioni del progetto consiste nello svolgimento di una ricerca sulle problematiche connesse all accoglienza. L obiettivo è quello di valorizzare l attività operativa e di riflessione connessa alle attività quotidiane di sportello, ed in particolare agli interventi di mediazione linguistico-culturale, come osservatorio privilegiato sulle caratteristiche e le eventuali problematiche connesse in primo luogo all accoglienza scolastica ed ai rapporti scuola/famiglia, ma anche sul contorno delle questioni che accompagnano la presenza e la stabilizzazione in città dei nuovi arrivati. L interesse nasce dal fatto che le agenzie educative sono tra le prime ad ac/cogliere i mutamenti sociali emergenti, e quindi la capacità di individuarne la portata è cruciale non solo per offrire una risposta tempestiva ed adeguata alla domanda del momento, ma anche per poter valutare le tendenze evolutive e l impatto negli anni a venire sull intero sistema dei servizi educativi, scolastici, sociali. Attraverso le attività di accoglienza e di risposta ai piccoli e grandi problemi di lingua, di comunicazione, di confronto interculturale gli operatori, mediatori culturali, insegnanti, educatori, rappresentano una fonte diretta di osservazione delle modalità di approccio e di integrazione dei nuovi arrivati stranieri, bambini, ragazzi, adulti. Gli elementi conoscitivi acquisiti/scambiati attraverso le attività della sportello si prestano quindi ad essere utilizzati a più livelli. Alla gestione del singolo caso (comprensione della domanda, individuazione della gamma di risorse da attivare/connettere, progettazione, realizzazione e valutazione dell intervento ecc) può accompagnarsi una lettura e una riflessione più ampia che produca una sorta di monitoraggio qualitativo del fenomeno. In accordo con la coordinatrice dello Sportello, un gruppo di ricercatrici della Scuola regionale per Operatori Sociali del Comune di Milano (coordinato dalla d.ssa Mariuccia Giacomini) ha ridefinito, a partire dal progetto iniziale, un disegno di ricerca che ha visto il coinvolgimento e la partecipazione dei mediatori linguistico culturali sia sugli obiettivi della ricerca che sui temi da mettere a fuoco. Per quanto attiene agli obiettivi, ne è stata condivisa l opportunità ai fini di esplicitare la ricchezza e la complessità delle attività svolte, insieme alle difficoltà e alle criticità presenti, per contribuire alla valutazione ed eventuale riprogettazione dell intervento, per offrire elementi utili ad individuare nuove/diverse aree di azione. Per quanto riguarda le aree da analizzare, si sono individuate, in particolare: o l evoluzione nel tempo della domanda (quali richieste, quali problemi), o il cambiamento delle caratteristiche degli alunni e delle famiglie, o la ricorrenza o meno delle problematiche in relazione alle diverse età degli alunni, al tipo di famiglia o di cultura di appartenenza,
4 Si è quindi pervenuti ad una messa a punto degli strumenti e delle tecniche di rilevazione, costruiti dopo una analisi di quelli utilizzati per il monitoraggio degli interventi (schede delle richieste, degli interventi, ecc.). Sono stati infatti realizzati, tra il 2006 e il 2007, un focus group e alcune interviste individuali su traccia semistrutturata, rivolti ai mediatori linguistico culturali che nel corso del progetto hanno avuto una presenza più significativa, sia tra coloro che registravano una collaborazione da più tempo nelle attività dello Sportello, alcuni fin dall inizio, sia tra coloro che sono stati coinvolti magari più di recente, ma che avevano effettuato un numero consistente di interventi.
5 2 Scheda individuale RICERCA SPORTELLO DI MEDIAZIONE LINGUISTICO CULTURALE NELLA SCUOLA Nome. Cognome Sesso maschio femmina Data di nascita.. Luogo di nascita Nazionalità Comune di residenza. Risiede in Italia da.. In che anno ha iniziato a esercitare l'attività di mediatore/trice linguistico-culturale?. FORMAZIONE TITOLI DI STUDIO In Italia....... nel paese di origine/in altri paesi..... CORSI DI FORMAZIONE ULTERIORI...
6 3 Traccia di intervista individuale RICERCA: SPORTELLO DI MEDIAZIONE LINGUISTICA E CULTURALE (MLC) NELLA SCUOLA INTERVISTA INDIVIDUALE: AREE DI INDAGINE* INTERVISTATORE/TRICE..... DATA...... SEDE...... CHI E IL MEDIATORE INTERCULTURALE INTERVISTATO INTERESSA ESPLORARE, IN SENSO LATO: L ESPERIENZA COME MEDIATORE, ANCHE IN AMBITI DIVERSI DAL PROGETTO LA FORMAZIONE IN QUALI CONTESTI SI INSERISCE LA SUA ATTIVITÀ CON QUALE OSSERVATORIO NEL MONDO DELL IMMIGRAZIONE * Considerato il carattere esplorativo e narrativo che dovrebbe avere l intervista, è opportuno che nella prima parte della conduzione l intervistatore si metta il più possibile all ascolto di ciò che il soggetto racconta liberamente della propria esperienza (si può lanciare il colloquio con una frase del tipo: Mi racconti, magari con qualche esempio, in cosa consiste la sua attività di mediatore linguistico-culturale ). Solo successivamente si può riprendere la traccia per coprire i punti eventualmente tralasciati, ponendo, in ogni caso, attenzione a ciò che spiazza o rimette in discussione quanto si credeva di sapere. Per quanto riguarda l esplorazione delle problematiche interculturali, è opportuno: - indagare sia gli aspetti trasversali alle diverse appartenenze linguistico-culturali, sia le specificità riferibili al gruppo di provenienza dell intervistato; - prestare attenzione alle variabili di genere; - considerare non solo le differenze culturali, ma anche le condizioni socio-economiche qui ed ora.
7 COME SI SVOLGE L INTERVENTO DI MEDIAZIONE MI FA CAPIRE COSA SIGNIFICA PER LEI FARE UN INTERVENTO DI MEDIAZIONE INTERCULTURALE, RACCONTANDO UN ESEMPIO CONCRETO TRATTO DALLA SUA ESPERIENZA? L ATTIVITA NEL PROGETTO SPORTELLO DI MEDIAZIONE IN CHE ANNO HA INIZIATO? IN QUALI SCUOLE HA PREVALENTEMENTE OPERATO? [INTERESSA ESPLORARE I DIVERSI CONTESTI SCOLASTICI: ORDINE DI SCUOLA, CONTESTO TERRITORIALE, PESO DELLA COMPONENTE DI ORIGINE STRANIERA, LE DIVERSE PROVENIENZE, PRESENZA DI PROGETTI INTERCULTURALI, PRESENZA DI UN TEAM DI LAVORO] CON QUALI MODALITA /STRUMENTI? [INCONTRI CON I GENITORI, GESTIONE DI SINGOLI CASI, EMERGENZE, MOMENTI DI SOCIALITÀ, PROGETTI INTERCULTURALI, CONSULENZA AGLI INSEGNANTI, TRADUZIONI VARIE] CON QUALI INTERLOCUTORI E DESTINATARI (DIRETTI E INDIRETTI)? [DOCENTI,INSEGNANTI FACILITATORI, ALUNNI, FAMIGLIE, RETI ETNICHE, ECC.] SU QUALI PROBLEMATICHE/BISOGNI? PERCORSI DI INSERIMENTO DEI FIGLI DEGLI IMMIGRATI: apprendimento e rendimento scolastico; percorsi scolastici precedenti; criticità riguardanti gli alunni neoricongiunti, specie in età adolescenziale, e i minori non accompagnati. RAPPORTO SCUOLA-FAMIGLIE: forme di accoglienza, orientamento e sostegno alle famiglie; differenze nelle pratiche educative e nei modelli culturali; grado di partecipazione da parte delle famiglie(delega, timori, ostacoli linguistici, mancanza di tempo); bisogni e aspettative che le famiglie migranti esprimono ai mediatori e alla scuola. RELAZIONE GENITORI-FIGLI: divari nelle competenze linguistiche; problematiche legate alla trasmissione di valori e modelli della cultura di origine dei genitori; conflittualità intrafamiliari (anche legate al genere). BILANCIO DELL ESPERIENZA NEL COMPLESSO, COME VALUTA LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO? [RACCOGLIERE I RILIEVI CRITICI, I RISULTATI POSITIVI, GLI OSTACOLI E LE DIFFICOLTA INCONTRATE] IN GENERALE, SI E SENTITO/A ADEGUATAMENTE RICONOSCIUTO/A NELLA SUA PROFESSIONALITA? SULLA BASE DELL ESPERIENZA FATTA, QUALI CAMBIAMENTI RITERREBBE OPPORTUNO INTRODURRE IN UN EVENTUALE FUTURO PROGETTO, SU QUALI ASPETTI SAREBBE PIÙ UTILE IMPOSTARE IL SUO INTERVENTO?
8 4 Traccia intervista focus group RICERCA: SPORTELLO DI MEDIAZIONE LINGUISTICA E CULTURALE (MLC) NELLA SCUOLA FOCUS GROUP: AREE DI INDAGINE INTERVISTATRICI... DATA...... SEDE...... CHI SONO I MEDIATORI INTERCULTURALI INTERVISTATI INTERESSA ESPLORARE, IN SENSO LATO: LE VOSTRE ESPERIENZE COME MEDIATORI, ANCHE IN AMBITI DIVERSI DAL PROGETTO LA VOSTRA FORMAZIONE IN QUALI CONTESTI SI INSERISCE LA VOSTRA ATTIVITÀ CON QUALE OSSERVATORIO NEL MONDO DELL IMMIGRAZIONE COME SI SVOLGE L INTERVENTO DI MEDIAZIONE CI FATE CAPIRE COSA SIGNIFICA PER VOI FARE UN INTERVENTO DI MEDIAZIONE INTERCULTURALE, RACCONTANDOCI UN ESEMPIO CONCRETO TRATTO DALLA VOSTRA ESPERIENZA?
9 L ATTIVITA NEL PROGETTO SPORTELLO DI MEDIAZIONE IN CHE ANNO AVETE INIZIATO? IN QUALI SCUOLE AVETE PREVALENTEMENTE OPERATO? [INTERESSA ESPLORARE I DIVERSI CONTESTI SCOLASTICI: ORDINE DI SCUOLA, CONTESTO TERRITORIALE, PESO DELLA COMPONENTE DI ORIGINE STRANIERA, LE DIVERSE PROVENIENZE, PRESENZA DI PROGETTI INTERCULTURALI, PRESENZA DI UN TEAM DI LAVORO] CON QUALI MODALITA /STRUMENTI? [INCONTRI CON I GENITORI, GESTIONE DI SINGOLI CASI, EMERGENZE, MOMENTI DI SOCIALITÀ, PROGETTI INTERCULTURALI, CONSULENZA AGLI INSEGNANTI, TRADUZIONI VARIE] CON QUALI INTERLOCUTORI E DESTINATARI (DIRETTI E INDIRETTI)? [DOCENTI,INSEGNANTI FACILITATORI, ALUNNI, FAMIGLIE, RETI ETNICHE, ECC.] SU QUALI PROBLEMATICHE/BISOGNI? PERCORSI DI INSERIMENTO DEI FIGLI DEGLI IMMIGRATI: apprendimento e rendimento scolastico;percorsi scolastici precedenti; criticità riguardanti gli alunni neoricongiunti, specie in età adolescenziale, e i minori non accompagnati. RAPPORTO SCUOLA-FAMIGLIE: forme di accoglienza, orientamento e sostegno alle famiglie; differenze nelle pratiche educative e nei modelli culturali; grado di partecipazione da parte delle famiglie(delega, timori, ostacoli linguistici, mancanza di tempo); bisogni e aspettative che le famiglie migranti esprimono ai mediatori e alla scuola. RELAZIONE GENITORI-FIGLI: divari nelle competenze linguistiche; problematiche legate alla trasmissione di valori e modelli della cultura di origine dei genitori; conflittualità intrafamiliari (anche legate al genere). BILANCIO DELL ESPERIENZA NEL COMPLESSO, COME VALUTATE LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO? [RACCOGLIERE I RILIEVI CRITICI, I RISULTATI POSITIVI, GLI OSTACOLI E LE DIFFICOLTA INCONTRATE] IN GENERALE, VI SIETE SENTITI ADEGUATAMENTE RICONOSCIUTI NELLA VOSTRA PROFESSIONALITA? SULLA BASE DELL ESPERIENZA FATTA, QUALI CAMBIAMENTI RITERRESTE OPPORTUNO INTRODURRE IN UN EVENTUALE FUTURO PROGETTO, SU QUALI ASPETTI SAREBBE PIÙ UTILE IMPOSTARE I VOSTRI INTERVENTI?