Rifugio Paolo Barrasso a Monte Rapina Descrizione Ubicato a 1542 m sul versante settentrionale della Maiella, alle coordinate geografiche N 42 008 09 E 14 003 39, il rifugio é intitolato a Paolo Barrasso, un biologo che ha contribuito in modo sostanziale alla conoscenza dell ecosistema della Maiella in generale e della Valle deil Orfento in particolare. Prezioso collaboratore del Corpo Forestale dello Stato, è scomparso in un incidente in montagna nel 1991. Splendida base per attività escursionistica e, soprattutto d inverno, per lo scialpinismo, il rifugio si trova in una posizione panoramica che permette di spaziare sull intera Val Pescara, sulla catena del Gran Sasso e sul gruppo Velino-Sirente. La facilità di accesso con un percorso su prato oggettivamente privo di pericoli, consente a chiunque sia dotato di un minimo di preparazione di raggiungerlo in un ora. Itinerario per raggiungere il rifugio Da San Nicolao, frazione di Caramanico Terme, proseguire verso S. Eufemia a MaieIla, per raggiungere dopo km 1.800, a sinistra, il bivio con la strada forestale (asfaltata) che prosegue fino ad un piccolo piazzale, in località Guado S. Antonio (m. 1243), dove la carrozzabile è sbarrata, e, proseguendo (a piedi), si accede nella riserva naturale Valle dell Orfento. Da Guado S. Antonio parte in direzione Sud (a destra) un altra strada forestale, anche questa sbarrata, che dopo qualche centinaio di metri termina presso un bellissimo rjfugetto in legno. Seguirla per deviare poi sulla destra, qualche decina di metri prima del rifugetto, all altezza di una fonte con abbeveratoio, e quindi proseguire seguendo gli ometti e i segnavia bianco-rossi su di una cresta, costeggiando sul lato destro idrografico un evidente canale che sale verso Sud Est e termina sotto il rifugio Barrasso. Il canale si attraversa appena sotto il rifugio che si raggiunge in breve dopo un tratto un po ripido (1 ora da Guado S. Antonio). Itinerario per raggiungere il rif. Barrasso
Rifugio Paolo Barrasso a Monte Rapina m 1542 Possibilità escursionistiche La posizione del rifugio si presta come base per bellissime escursioni estive ed invernali. Escursioni estive Riguardano la salita al M. Pescofalcone e al M. Rapina. La salita al Monte Rapina costituisce una bella e semplice escursione che seguendo il sentiero recentemente segnato dal rifugio raggiunge a mezza-costa la cresta NO del monte e permette di ammirare la sottostante Valle dell Orfento. Dalla Cima del M. Rapina l itinerario prosegue seguendo quasi integralmente la cresta per raggiungere la cima del Pescofalcone, dalla quale è possibile osservare quasi tutto il versante NO della Maiella. Le escursioni più belle sono le traversate, tutte di grande soddisfazione e di interesse paesaggistico. Ne suggeriamo qualcuna, non senza aver precisato che si tratta di escursioni impegnative che prevedono esperienza, un buon allenamento e capacità di muoversi in montagna facendo uso della carta su itinerari la cui segnaletica è ad oggi ancora insufficiente. 1) Traversata (estiva) Rif. Barrasso Fara San Martino (EE) Salita la vetta del Pescofalcone scendere attraversando a mezzacosta in direzione Sud un pianoro punteggiato da alcune doline. Trascurando la salita a M. Amaro, raggiungere una sella all estremità Sud del pianoro affacciandosi sulla Val Cannella e scorgendo in basso il rif. Manzini. Raggiungere il rifugio e proseguire a destra (Sud) raggiungendo il fondo della valle e seguirla tutta fino a Fara. Punti significativi: la Grotta dei Diavoli sulla destra
idrografica e la Grotta dei Porci sulla sinistra, raggiungibili entrambe con brevi deviazioni. Ugualmente significativi sono il bosco di Macchia Lunga, la Sala del Monaco, il Vallone di Santo Spirito e il monastero omonimo, recentemente dissepolto. 2) Traversata (estiva) Rif. B Barrasso Campo di Giove (EE). Dall itinerario precedente, scendendo dal Pescofalcone, dopo aver raggiunto la sella del Manzini, risalire la cresta Nord di M. Amaro (m 2793) fino in vetta. Di qui scendere nel sottostante vallone di Femmina Morta fino alla depressione di Fondo di Maiella e imboccare a destra (Sud) la selletta di Forchetta Maiella per seguire il sentiero fino a Macchia di Secine, dove una strada forestale consente di raggiungere la SS 487, poco prima della base degli impianti di risalita di Campo di Giove (Guado Coccia). 3) Traversata (estiva) Rif. Barrasso Grotta del Cavallone (EE) Dal Monte Amaro, raggiunta Grotta Canosa, scendere per 140 (SE) imboccando la Valle di Taranta a destra (Sud) dell Altare di Stincone. Percorrerla tutta uscendo in fondo, a sinistra, su una traccia di sentiero che conduce alla stazione superiore della bidonvia per la Grotta del Cavallone (se aperta, merita una visita, informarsi prima). Di qui, con l impianto, se funzionante, oppure seguendo i piloni, raggiungere la strada sottostante (SS 84 Frentana: tratta Lama dei Peligni Palena). Escursioni invernali Sono essenzialmente di scialpinismo (BSA) e riguardano la salita al M. Rapina e la discesa verso San Nicolao fin dove l innevamento lo consente. Più impegnativa, da effettuare preferibilmente in primavera, è la salita fino all imbocco di Rava Cupa (cresta NO del Pescofalcone), che consente una meravigliosa discesa nel canale fino alla strada forestale per la Cesa, oppure il ritorno sul M. Rapina traversando a mezza costa. La salita invernale alla cima del Pescofalcone è di tipo alpinistico e prevede l uso di piccozza e ramponi.
Rava Cupa e il Pescofalcone Rifugio Paolo Barrasso a Monte Rapina m 1542
Rif. Barrasso d inverno