COMUNE DI PAGLIETA Provincia di Chieti



Documenti analoghi
COMUNE DI GONNOSNO PROVINCIA DI ORISTANO PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2013/2015

Analisi dati del Personale

COMUNE DI CASELETTE Provincia di Torino P.A.P. - PIANO DI AZIONI POSITIVE - TRIENNIO 2013/2015

PIANO AZIONI POSITIVE (P.A.P) TRIENNIO 2013/2015 Definitivo

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI

PIANO AZIONI POSITIVE (P.A.P) TRIENNIO 2015/2017 DEFINITIVO

PIANO DI AZIONI POSITIVE

PIANO DELLE AZIONI POSITIVE PER LE PARI OPPORTUNITA PER IL TRIENNIO 2015/2017

COMUNE DI COLOGNO AL SERIO

PROVINCIA DI LIVORNO PIANO DELLE AZIONI POSITIVE

PIANO AZIONI POSITIVE TRIENNIO (approvato con atto di G.C. n. 117/2013)

Piano triennale di azioni positive per la realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra donne e uomini

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA

Comune di Cimolais. Provincia di Pordenone VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO

REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO

Comune di Como REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PER LE PARI OPPORTUNITÀ FRA UOMO E DONNA

COMUNE DI POLLENA TROCCHIA

PIANO AZIONI POSITIVE TRIENNIO

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

DELIBERA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.)

Piano triennale delle azioni positive per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne

Piano di azioni positive per il triennio 2013/2015

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità

Comune di Gonnosno' PROVINCIA DI ORISTANO VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 64 DEL 18/10/2013

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ

COMUNE DI ARCENE (Provincia di Bergamo) PIANO DELLE AZIONI POSITIVE

Deliberazione di Giunta Comunale n 135 del 23/07/2015

Comune di SOVERE Provincia di BERGAMO CRITERI. gestione ed aggiornamento Sito Web Istituzionale

COMUNE DI VALLEDORIA REGOLAMENTO SULLA M O BILITA INTERNA DEL PERSONALE

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI

COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo

PIANO POSITIVE in collaborazione con il Comitato Unico di Garanzia

COMUNE DI CARTIGLIANO Provincia di Vicenza

COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA

PIANO DI AZIONI POSITIVE PER IL TRIENNIO Premessa

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;

NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

Inquadramento del volontario ai sensi del D. Lgs.81/08. Expo - Sabato 4 aprile 2014 Dott. Massimo Lombardi

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

COMUNE DI ISTRANA AREA AMMINISTRATIVA

PIANO DELLE AZIONI POSITIVE - PARI OPPORTUNITÀ TRA UOMO E DONNA TRIENNIO 2015/2017 (art. 48 del D.Lgs n 198)

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

COMUNE DI BONITO Provincia di Avellino

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI

vista la Legge Regionale del , n. 15 Riforma della Formazione Professionale, pubblicata sul BURP n. 104 del 09/08/2002; PARTE SECONDA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGOLAMENTO PER LE PROGRESSIONI VERTICALI DEI DIPENDENTI DELL ENTE LOCALE. Approvato con deliberazione giuntale n. 162 del

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

PIANO TRIENNALE DEGLI OBIETTIVI E DELLE AZIONI POSITIVE PARI OPPORTUNITA Legge 125/1991, d.lgs. n.196 del 2000, Legge 246/2005, d.lgs.

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA DELLA FONDAZIONE MUSEO NAZIONALE DELL EBRAISMO ITALIANO E DELLA SHOAH TRIENNIO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

Determina Personale Organizzazione/ del 12/12/2014

COMUNE DI CALUSCO D ADDA Provincia di Bergamo

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER L AMBIENTE

C O M U N E D I O L B I A REGOLAMENTO COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA

Progetti di azione positiva

MANUALE PER LA REDAZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE

PIANO ANNUALE DI AZIONI POSITIVE dell ISPRA ANNO 2010

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE

COMUNE DI BRISSAGO VALTRAVAGLIA VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

CARTA DEI SERVIZI MEDEA

Decreto del Ministro dell interno

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del

IL DIRETTORE GENERALE

INDICE PR 13 COMUNICAZIONE E GESTIONE DELLE INFORMAZIONI 1 SCOPO 2 CAMPO DI APPLICAZIONE 3 TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4 RESPONSABILITÀ

Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.

CONVENZIONI PRIVATI TRA

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

1. Team coaching e valorizzazione delle risorse umane

COME COMPILARE IL MODELLO DI DOMANDA PER L AMMISSIONE AI FINANZIAMENTI

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

DECRETO N Del 23/07/2015

Appunti sull Orario di lavoro/e il Disegno di Legge n. 1167/B. Il tema dell orario di lavoro è un tema molto complesso per le ricadute che ha:

R E G O L A M E N T O R ICERCA E SELEZIONE DEL P E R S O N A L E

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE UNICA PER LE POLITICHE DEL LAVORO

REGOLAMENTO SERVIZIO TRASPORTO PERSONE IN SITUAZIONE DI DISABILITÀ MOTORIA PERMANENTE

REGOLAMENTO SULLA FACOLTÀ DI ACCESSO TELEMATICO E RIUTILIZZO DEI DATI

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI PISA

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA

REGOLAMENTO INTERNO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE

Legge accesso disabili agli strumenti informatici

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.

Transcript:

COMUNE DI PAGLIETA Provincia di Chieti PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE per la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna 2010/2012

PIANO TRIENNALE AZIONI POSITIVE 2010 2012 Fonti normative: Legge n. 125 del 10 aprile 1991 Azioni positive per la realizzazione della parità uomo donna nel lavoro ; D.Lgs. 11 aprile 2006, n.198, art. 48, Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell art.6 della legge 28 novembre 2005, n.246 ; Direttiva del Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella pubblica Amministrazione e del Ministro per i diritti e le pari opportunità del 23 maggio 2007, pubblicata sulla G.U. n. 173 del 23 luglio 2007; D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi sull ordinamento degli Enti Locali ; D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, Norme generali sull ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni pubbliche ; PREMESSA L art. 48 del decreto legislativo n. 198/2006 prevede che i Comuni predispongano piani di azioni positive tendenti ad assicurare, nel loro ambito rispettivo, la rimozione degli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne e che favoriscano il riequilibrio della presenza femminile nelle attività e nelle posizioni gerarchiche. Detti piani hanno durata triennale. Con la successiva Direttiva emanata dal Ministro per le Riforme e le Innovazioni Tecnologiche e dal Ministro per i diritti e le Pari Opportunità, firmata in data 23 maggio 2007, sono quindi state specificate le finalità e le linee di azione da seguire per attuare pari opportunità nelle Amministrazioni pubbliche. Punti di forza e principi ineludibili della direttiva ministeriale sono il perseguimento delle pari opportunità nella gestione delle risorse umane, il rispetto e la valorizzazione delle differenze, considerate come fattore di qualità. In tale ottica, l organizzazione del lavoro deve essere progettata e strutturata con modalità che favoriscano per entrambi i generi la conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita, cercando di dare attuazione alle previsioni normative e contrattuali che, compatibilmente con l organizzazione degli uffici e del lavoro, introducano opzioni di flessibilità nell orario a favore di quei lavoratori/lavoratrici con compiti di cura familiare. L adozione del Piano triennale di azioni positive risponde ad un obbligo di legge ma nel contesto del nostro Comune vuole anche dimostrare una significativa attenzione alla promozione delle pari opportunità tra uomini e donne. 2

IL CONTESTO La dotazione organica del Comune di Paglieta non presenta situazioni di squilibrio di genere a svantaggio delle donne così come risulta dalla tabella che segue: RUOLO/CATEGORIA DONNE UOMINI TOTALE Cat. D P.O. 2 3 5 Cat. C 2 3 5 Cat. B 2 5 7 Cat. A 2 2 4 Si dà atto che non occorre favorire il riequilibrio della presenza femminile, ai sensi dell art. 48, comma 1 capoverso, del D.Lgs. n. 198 del 11.04.2006 in quanto non sussiste un divario fra generi superiore a due terzi. Quindi, detto Piano, più che a riequilibrare la presenza femminile nelle posizioni apicali, sarà quindi orientato a presidiare l uguaglianza delle opportunità offerte alle donne e agli uomini nell ambiente di lavoro e a promuovere politiche di conciliazione delle responsabilità professionali e familiari. Ciò permetterà all Ente di agevolare le sue dipendenti ed i suoi dipendenti dando la possibilità agli stessi di svolgere le proprie mansioni con impegno, entusiasmo e senza particolari disagi, anche solo dovuti a situazioni di malessere ambientale. Nello specifico il Piano si sviluppa in obiettivi, suddivisi a loro volta per azioni positive. Con il termine di azione positiva s intende un azione che, con fatti concreti, mira ad eliminare sul luogo di lavoro eventuali disuguaglianze di fatto che ostacolano la piena partecipazione di donne e uomini. OBIETTIVI DEL PIANO Gli obiettivi generali del Piano, in sintonia con il contesto normativo e con i quattro grandi temi su cui si incentra la direttiva emanata dal Dipartimento, che riguardano il riconoscimento, i diritti, il rispetto e la rappresentanza, sono: Intervenire sulla cultura della diversità uomo/donna; Improntare la gestione delle risorse umane all interno dell organizzazione dell Ente con interventi specifici di cambiamento in un ottica di genere, ponendo al centro dell attenzione la persona, contemperando le esigenze dell organizzazione con quelle dei dipendenti; Favorire la crescita professionale e di carriere nell ambito delle possibilità offerte dalle dimensioni dell Ente; 3

Favorire politiche di conciliazione tra responsabilità professionali e familiari attraverso azioni che valorizzino le differenze di genere all interno dell organizzazione del lavoro; Aumentare la consapevolezza che leggere i fenomeni con l ottica di genere è conveniente e strategico per la pianificazione e lo sviluppo delle risorse umane dell Ente; Individuare competenze di genere da valorizzare per implementare nella strategia dell Ente la capacità di trattenere all interno le professionalità migliori oltre che migliorare la produttività ed il clima lavorativo generale. AZIONI POSITIVE DA ATTIVARE 1. Promuovere la costituzione del Comitato Pari Opportunità. L Amministrazione Comunale, nel prestare attenzione alle tematiche inerenti le problematiche femminili ed i conseguenti aspetti relativi all organizzazione del lavoro, la formazione, la motivazione e la predisposizione di reali opportunità di crescita professionale e culturale, intende istituire e rendere operativo il Comitato Pari Opportunità. Il Comitato si doterà di un proprio regolamento di organizzazione e, inoltre, saranno predisposte tutte le condizioni logistico-operative affinchè il Comitato possa espletare le proprie funzioni attive, di programmazione e di monitoraggio (locali delle riunioni, referenti per istruttorie, verbalizzazioni delle sedute, formalizzazione dei pareri, ecc.). Infine, sarà promossa sia la presenza del Comitato Pari Opportunità ai tavoli della contrattazione di lavoro riguardanti materie e tematiche di competenza, sia l attività stessa del Comitato attraverso canali di comunicazione specifici (apposito spazione nelle pagine web del sito istituzionale del Comune e nelle comunicazioni istituzionali periodiche). 2. Flessibilità di orario, permessi, aspettative e congedi. L Ente consentirà temporanee personalizzazione dell orario di lavoro di tutto il personale, in presenza di oggettive esigenze di conciliazione tra vita familiare e vita professionale, determinate da esigenze di assistenza a minori, anziani, malati gravi, diversamente abili, ecc. Tali personalizzazioni di orario saranno preventivamente valutate dal Comitato Pari Opportunità e dovranno essere compatibili con le esigenze di funzionalità dei servizi. Inoltre particolari necessità di tipo familiare o personale vengono valutate e risolte nel rispetto di un equilibrio fra esigenze dell Amministrazione e richieste dei dipendenti. Ferma restando la disciplina dei CCNL e del Regolamento comunale sull organizzazione degli uffici, saranno attivate forme di consultazione con le organizzazioni sindacali al fine di individuare ulteriori tipologie di flessibilità dell orario di lavoro che consentiranno di conciliare l attività lavorativa delle donne con gli impegni di carattere familiare. 3. Accesso al lavoro e Commissioni di concorso o selezione. Motivare adeguatamente l eventuale scelta del candidato di sesso maschile collocato a pari merito nelle graduatorie delle assunzioni/progressioni. 4

Garantire pari opportunità fra uomini e donne per l accesso al lavoro dichiarando espressamente tale principio nei bandi di selezione di personale. Riservare alle donne, salva motivata impossibilità, almeno 1/3 dei posti di componenti delle commissioni di concorso o selezione. 4. Indagine conoscitiva sui bisogni del personale. E prevista la realizzazione di una indagine conoscitiva sui bisogni del personale. Sarà predisposto apposito questionario nel quale saranno messi in evidenza bisogni, esigenze, proposte e suggerimenti del personale sul tema delle pari opportunità. Il Comitato Pari Opportunità provvederà all analisi dei dati. 5. Piano di formazione annuale. A tutti i dipendenti è garantita la partecipazione a corsi di formazione qualificati intesa come strumento per accrescere la consapevolezza, sviluppare conoscenze e competenze specifiche, sviluppare le capacità di comunicazione, relazione e negoziazione nell ambito delle pari opportunità e delle politiche di genere. Ogni dipendente ha facoltà di proporre richieste di corsi di formazione al proprio Responsabile del servizio o (per questi ultimi) al Segretario comunale. Durante l anno i dipendenti partecipano in orario di lavoro a corsi di formazione sia esterni che residenziali, con rimborso di tutte le spese di trasferta. Tutti gli attestati dei corsi frequentati vengono conservati nel fascicolo individuale di ciascuno. Il Comune di Paglieta curerà la formazione e l aggiornamento del personale senza discriminazioni tra uomini e donne, come metodo permanente per assicurare l efficienza dei servizi attraverso il costante adeguamento delle competenze di tutti i lavoratori compatibilmente, in ragione del numero dei dipendenti, con l esigenza di assicurare la continuità dei servizi essenziali. Sarà garantita la pari opportunità alle lavoratrici ed ai lavoratori e, ove possibile, saranno adottate modalità organizzative atte a favorire la partecipazione delle lavoratrici, consentendo la conciliazione fra vita professionale e vita familiare (ad esempio corsi di mezza giornata anziché giornata intera). In caso di cambiamenti normativi o organizzativi complessi, saranno adottate iniziative per garantire l aggiornamento professionale, mediante risorse interne, rivolto anche alle donne in rientro dalla maternità. 6. Rafforzamento dei rapporti tra istituzioni per una politica di genere. Il Comune di Paglieta intende sostenere ed accompagnare l azione integrata degli attori territoriali (associazioni in genere, organizzazioni datoriali, altri Enti Pubblici del territorio, comitati territoriali per le pari opportunità) in merito alla promozione della parità, così da creare un contesto più attento, sensibile e permeabile alla dimensione di genere e condizioni più favorevoli all attuazione di buone pratiche. Inoltre, si procederà a sensibilizzare le organizzazioni datoriali del territorio al tema della conciliazione dei tempi vita/lavoro e della responsabilità sociale di impresa, informare sulle opportunità offerte dalla normativa ed incentivare la progettualità. 5

Il Comune, infine, intende garantire la divulgazione e l informazione sulla legislazione relativa alle pari opportunità ed alle iniziative organizzate dall Ente stesso e da altre Pubbliche Amministrazioni. ATTUAZIONE E MONITORAGGIO Le azioni positive previste nel Piano saranno attuate mediante sub-procedimenti che si concluderanno con atti amministrativi, come ad esempio la modifica del Regolamento sull ordinamento degli uffici e dei servizi o con atti di natura privatistica, quali ad esempio concertazioni e contrattazioni sindacali, e variazione di bilancio per lo stanziamento delle risorse per le iniziative del Comitato Pari Opportunità. Tali atti saranno sottoposti periodicamente, a cadenza almeno semestrale, al Comitato Pari Opportunità per la verifica dell attuazione del Piano stesso. In tali sedi verranno presentati i risultati dell attuazione del medesimo sulla base di opportuni indicatori (ad esempio, numero corsi di formazione/aggiornamento attivati e numero dipendenti donne partecipanti). ORGANI E UFFICI COINVOLTI Per la realizzazione delle azioni positive saranno coinvolti i seguenti organi e servizi: Organi istituzionali (Sindaco, Giunta Comunale, Consiglio Comunale). Direzione generale (Segretario Comunale). Responsabili di Settore. DURATA DEL PIANO DISPOSIZIONI FINALI Il presente Piano ha durata triennale, dalla data di esecutività del medesimo. Dalla data della sua intervenuta esecutività il Piano sarà pubblicato all Albo Pretorio dell Ente, sul sito del Comune ( www.comune.paglieta.ch.it ) ed in luogo accessibile a tutti i dipendenti. Nel periodo di vigenza saranno raccolti pareri, consigli, informazioni, osservazioni, suggerimenti e possibili soluzioni ai problemi incontrati da parte del personale dipendente in modo da poter procedere, alla scadenza, ad un adeguato aggiornamento. L efficacia delle singole azioni è basata sulla capacità di raggiungere e coinvolgere tutti gli attori e/o destinatari delle azioni medesime e sulla capacità dei singoli attori di dare contenuto e coerenza all iniziativa e sulla loro motivazione. Costituisce parte integrante e sostanziale del presente Piano di Azioni Positive l allegato codice di condotta per la tutela e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori. 6