MASSIME LAVORO. Corte di Cassazione Sez. Lav. 4 Dicembre 2014, n (Pres. F. Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Controversia di lavoro

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1 MASSIME LAVORO Corte di Cassazione Sez. Lav. 4 Dicembre 2014, n (Pres. F. Roselli; Rel. A. Manna) Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Controversia di lavoro Copia atti aziendali Licenziamento per giusta causa Non sussiste È illegittimo il licenziamento, per assenza di giusta causa o giustificato motivo, del lavoratore che in una controversia di lavoro esibisce copia di atti aziendali riguardanti direttamente la propria posizione lavorativa, in quanto non viene meno ai doveri di fedeltà, dovendosi riconoscere al diritto di difesa prevalenza rispetto alle eventuali esigenze di riservatezza dell azienda. Del tutto privo di rilievo è il fatto che tali documenti si siano poi rivelati ininfluenti ai fini della controversia, dal momento che le modalità di esercizio del diritto di difesa vanno valutate ex ante e in astratto, dunque prima della decisione giurisdizionale, avuto riguardo esclusivamente alla loro connessione con il thema probandum, e non ex post alla luce del risultato della controversia e delle motivazioni del magistrato, non prevedibili dall istante nel momento in cui imposta e documenta le proprie argomentazioni difensive. 1

2 Corte di Cassazione Sez. Lav. 3 Dicembre 2014, n (Pres. e Rel. Stilo) Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Individuazione dei lavoratori da collocare in mobilità Criteri di scelta I criteri di scelta da adottare al fine dell individuazione dei lavoratori da collocare in mobilità possono essere concordati contrattualmente, sia a livello nazionale nei CCNL di settore, sia a livello aziendale e cioè per mezzo di accordo sindacale. Le parti sociali hanno la facoltà di individuare qualunque criterio di scelta a condizione che non provochino discriminazioni tra i lavoratori dovendo, detto criterio, avere il carattere di obiettività e generalità al fine di essere coerente con l obiettivo che si vuole perseguire con la mobilità del lavoratore 1. Corte di Cassazione Sez. Lav. 3 Dicembre 2014, n (Pres. F. Roselli; Rel. A. Manna) 1 Art. 5 comma 1 L. n. 223/1991: l individuazione dei lavoratori da collocare in mobilità deve avvenire, in relazione alle esigenze tecnico-produttive ed organizzative del complesso aziendale, nel rispetto dei criteri previsti da contratti collettivi stipulati con i sindacati di cui all art. 4, comma 2, ovvero in mancanza di questi contratti, nel rispetto dei seguenti criteri, in concorso tra di loro: a)carichi di famiglia; b) anzianità; c) esigenze tecnico produttive ed organizzative ; 2

3 Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Licenziamento disciplinare Condizioni Secondo costante giurisprudenza di legittimità, per giustificare un licenziamento disciplinare i fatti addebitati devono rivestire il carattere di grave violazione degli obblighi del rapporto di lavoro, tale da lederne in maniera irrimediabile l elemento fiduciario. La valutazione deve essere effettuata guardando agli aspetti concreti afferenti alla natura ed alla qualità del singolo rapporto, alla posizione delle parti, al grado di affidamento richiesto dalle specifiche mansioni del lavoratore, al nocumento eventualmente arrecato, alla portata soggettiva dei fatti stessi, vale a dire alle circostanze del loro verificarsi, ai motivi ed all intensità dell elemento intenzionale o di quello colposo 2. La mera svista di un cassiere che, operando al terminale, sbaglia nel digitare il numero di c/c cui addebitare un operazione, o comunque materialmente si equivochi sulla corrispondenza tra il soggetto che effettua il prelievo di cassa per contanti ed il numero di c/c sul quale effettuare la relativa annotazione a debito, è soltanto un lapsus non riconducibile alla colpa propriamente intesa in senso disciplinare/giuslavoristico e che non mette in discussione nemmeno le competenze esigibili nei riguardi del dipendente adibito a determinate mansioni. 2 Cass., n. 7394/2000; 3

4 Corte di Cassazione Sez. Lav. 1 Dicembre 2014, n (Pres. Macioce; Rel. Balestrieri) Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Giusta causa di licenziamento Magistrato non vincolato dalle previsioni del contratto collettivo La giusta causa di licenziamento è nozione legale ed il magistrato non è vincolato dalle previsioni del contratto collettivo, pertanto il giudice può ritenere la sussistenza della giusta causa per un grave inadempimento o per un grave comportamento del lavoratore contrario alle norme della comune etica o del comune vivere civile laddove detto grave inadempimento o comportamento abbia fatto venire meno il rapporto fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore. Ancora, il magistrato può altresì escludere che il comportamento del lavoratore costituisca di fatto una giusta causa, pur essendo qualificato tale dal contratto collettivo, in considerazione delle circostanze concrete che lo hanno caratterizzato 3. Corte di Cassazione Sez. Lav. 26 Novembre 2014, n (Pres. L. Macioce; Rel. F. Balestrieri) 3 Cass., 18/02/2011, n.4060; 4

5 Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Dipendente Licenziamento Giusta causa Legittimo il licenziamento del dipendente che non solo è rimasto assente per tre giorni senza avvisare l azienda, ma ha protratto detta assenza ulteriormente senza fornire alcuna giustificazione, dando luogo ad una grave violazione degli obblighi di diligenza su di lui gravanti. Sussiste giusta causa per un grave inadempimento o per un grave comportamento del dipendente contrario alle norme della comune etica o del comune vivere, laddove tale grave inadempimento o tale grave comportamento, congruamente motivato, abbia fatto venir meno il rapporto fiduciario tra le parti. Dott.ssa Fortunata Serena Sciotto 5

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