SOSTANZE CHIMICHE COME FONTE DI INCIDENTI E DI INFORTUNI Non solo Seveso!!!

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1 Bologna 27 / 05 / 2011 SOSTANZE CHIMICHE COME FONTE DI INCIDENTI E DI INFORTUNI Non solo Seveso!!! Gabriella Nicotra - Giuliano Marchetto Andrea Mazzetti

2 INFORTUNIO. Evento improvviso (a volte brutale) con danni: - immediati: ustione, intossicazione acuta, asfissia, incendio, esplosione, etc. che comportano delle conseguenze sulle persone (infortunio), sulle installazioni, sull ambiente (incidente). - ritardati: malattie riconducibile a posteriori all incidente

3 RISCHI PER LA SICUREZZA Il datore di lavoro determina, preliminarmente l eventuale presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro e valuta anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di tali agenti Art. 223 D.Lgs. 81/08

4 AGENTI CHIMICI PERICOLOSI 1) agenti chimici classificati come sostanze pericolose 2) agenti chimici classificati come preparati pericolosi (MISCELE). 3) agenti chimici che, pur non essendo classificabili come pericolosi.. possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietà chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro,..

5 TIPOLOGIE DI RISCHIO CHIMICO PER LA SICUREZZA Rischi legati a sostanze tossiche con effetto acuto (per contatto accidentale, inalazione accidentale, intossicazione, ingestione) Rischi legati alla reattività chimica con formazione gas tossici (o sostanze pericolose con effetto acuto) Rischi da atmosfere infiammabili / esplosive / asfissianti Rischi legati a reazioni chimiche esotermiche (incendio, esplosione o getti di sostanze pericolose) Rischi legati a fluidi a temperature basse / elevate

6 EVENTI INCIDENTALI SEGUITI DIRETTAMENTE DAI SERVIZI Tubo non fissato durante un rabbocco Rottura di pompe di trasferimento o di parti delle linee Rottura di un recipiente e sversamento del contenuto Rottura per usura di manichetta di travaso Travaso in serbatoio sbagliato Accesso non protetto in spazi confinati Caduta contenitore aperto Schizzi durante manipolazione Fuga di gas o vapori Smaltimento in recipiente contenente sostanza incompatibile Cedimento di un cubo in materiale non compatibile con il prodotto contenuto Miscelazione di incompatibili (H + + HCN, H 2 S, NaClO ecc.) Assorbimento di sversato con materiale errato ecc.

7 EVENTI INCIDENTALI SEGUITI DIRETTAMENTE DAI SERVIZI

8 EVENTI INCIDENTALI SEGUITI DIRETTAMENTE DAI SERVIZI

9 EVENTI INCIDENTALI SEGUITI DIRETTAMENTE DAI SERVIZI

10 EVENTI INCIDENTALI SEGUITI DIRETTAMENTE DAI SERVIZI

11 RISCHIO CHIMICO PER LA SICUREZZA Il D.Lgs. 626/94 già esprimeva la necessità di valutare il rischio per la sicurezza senza però distinguere una soglia diversa da quella per la salute: MODERATO PER ENTRAMBI Il D.Lgs. 81/08 esplicita le diverse modalità d azione del rischio chimico introducendo due soglie differenti: BASSO per la sicurezza e IRRILEVANTE per la salute

12 VALUTAZIONE RISCHIO SICUREZZA Stime Modelli- algoritmi Misure NON SONO LE STESSE METODICHE UTILIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO INALATORIO E CUTANEO (tipologia del rilascio. Effetti del rilascio)

13 PROCESSO DI VALUTAZIONE Elenco sostanze in uso DEL RISCHIO Verificare le classificazioni e le frasi R Se disponibili SDS (proprietà chimico-fisiche, ecc.) Analizzare i processi Porre attenzione ai luoghi di lavoro ed alle attrezzature Studiare le modalità operative reali Efficacia della formazione / affiancamento

14 VALUTAZIONE RISCHIO SICUREZZA Molto importanti le modalità, i processi, le attrezzature Meno importante il tempo di esposizione

15 IDENTIFICAZIONE DELLE PROPRIETÀ PERICOLOSE PER LA SICUREZZA: Proprietà corrosive e irritanti per contatto cutaneo e /o per inalazione Proprietà tossiche o nocive acute (inalazione, contato cutaneo, ingestione) Infiammabilità ed esplodibilità Reattività e incompatibilità

16 ETICHETTA DI PERICOLO COME FONTE INFORMATIVA 1. Tossicità/Nocività: R 20 R 29; R 31 R 49; R 60 R Esplosività /infiammabilità/reattività: R 1 R 19;R 30; R Tossicità/nocività associate ad eventi acuti: R 26 R 29; R 31 R 32; R35; R 41; R 67.

17 frasi di rischio relative alla sicurezza R4 Forma composti metallici esplosivi molto sensibili R11 Facilmente infiammabile R14 Reagisce violentemente con l acqua. R19 Può formare perossidi esplosivi R26 Molto tossico per inalazione R29 A contatto con l acqua libera gas tossici. R35 Provoca gravi ustioni

18 frasi di rischio relative alla sicurezza R31 A contatto con acidi libera gas tossico. R32 A contatto con acidi libera gas altamente tossico. R34 Provoca ustioni. R41 Rischio di gravi lesioni oculari manca una segnalazione per il rischio asfissia

19 ETICHETTA DI PERICOLO frasi di rischio correlabili alla sicurezza R67 L inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini

20 RISCHIO CHIMICO PER LA SICUREZZA: Fasi lavorative APPROVVIGGIONAMENTO PRODOTTI (aree di scarico ) Manovre lunghe e complesse interferenze con serbatoi o condotte non protette Scarico con cisterna o con tank da 1 mq volumi in gioco diversi necessità di attacco manichetta movimentazione con carrelli elevatori personale formato dedicato

21 RISCHIO CHIMICO PER LA SICUREZZA: Fasi lavorative DEPOSITI (serbatoi, silos, piccoli contenitori) Movimentazione di cisternette Movimentazione con carrelli elevatori o altri mezzi semoventi

22 RISCHIO CHIMICO PER LA SICUREZZA: Fasi lavorative TRASFERIMENTO / DISTRIBUZIONE (prelievo, spillaggio, tubazioni) Conduzione impianti

23 RISCHIO CHIMICO PER LA SICUREZZA: Fasi lavorative CONFEZIONAMENTO identificazione del contenuto travaso per gravità cariche elettrostatiche manichette e valvole di sicurezza DPI di protezione (travasi manuali) contenitori ergonomici

24 RISCHIO CHIMICO PER LA SICUREZZA: Fasi lavorative BONIFICA / PULIZIA / MANUTENZIONE Accesso a vasche e cisterne atmosfere esplosive atmosfere tossiche atmosfere asfissianti (nessun simbolo, nessuna frase R

25 INDICATORI DI PERICOLO Nella tossicità acuta rientrano gli effetti riconducibili ad un unica esposizione alla sostanza tossica. DOSE LETALE DL 50 la quantità di sostanza che, somministrata per bocca o per contatto cutaneo, provoca, entro i 14 giorni successivi, la morte nel 50% delle cavie sottoposti al test. E espressa in mg/kg (peso della sostanza per unità di peso dell animale da esperimento). CONCENTRAZIONE LETALE CL 50 è la concentrazione di una sostanza in aria che si prevede provochi la morte, durante l esposizione o entro un determinato tempo consecutivo ad una esposizione per via inalatoria, del 50% nelle cavie trattati per un periodo di tempo (4 ore). E espressa in mg/l o ppm.

26 INDICATORI DI PERICOLO VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE Per gli effetti acuti si fa generalmente riferimento ai valori limiti di soglia TLV- STEL e TLV-C sono cautelativi rispettivamente nei confronti di effetti subacuti e acuti.

27 IDLH (Immediately( Dangerous to Life and Health) Sviluppati a metà anni 70 dal NIOSH come criteri per selezionare DPI respiratori da utilizzare nelle condizioni di emergenza Soglia di concentrazione in aria al di sopra della quale si manifestano effetti letali o danni gravi per la salute per inalazioni superiori a 30 minuti. Sostanzialmente, massima concentrazione in aria di una sostanza in presenza della quale un lavoratore può fuggire senza effetti irreversibili sulla salute in caso di cattivo funzionamento dei DPI di emergenza.

28 INDICATORI DI PERICOLO VALUTAZIONE DEI DANNI DA TOSSICITÀ ACUTA Per valutare correttamente gli effetti dell esposizione occorre tuttavia conoscere una relazione che leghi il profilo di concentrazione di sostanza tossica nel tempo con l'entità del danno subito dall esposto. CLORO Soglia olfattiva 10

29 Caso corrosivi Frase di rischi R 34 ph estremi < 2,5 > 11 e riserva acida/alcalina con test di irritazione cutanea se volatili anche corrosivi per inalazione

30 Caso incompatibili Stoccaggio La realizzazione di apposite zone di deposito dei prodotti chimici risulta fondamentale. Tali zone devono essere appositamente organizzate per evitare possibili contatti tra sostanze incompatibili fra di loro

31

32 Caso incompatibili LEGGENDA TABELLA PRECEDENTE + E POSSIBILE L IMMAGAZZINAMENTO NELLO STESSO AMBIENTE - NON E POSSIBILE L IMMAGAZZINAMENTO NELLO STESSO AMBIENTE 0 E POSSIBILE L IMMAGAZZINAMENTO NELLO STESSO AMBIENTE MA CON PROVVEDIMENTI PARTICOLARI

33 Caso incompatibili I fusti ed i serbatoi fissi devono essere dotati di apposita vasca di contenimento. Verificare la compatibilità dei liquidi da stoccare con il materiale con cui è realizzata la vasca: - maggior parte di liquidi vasca in acciaio - prodotti caustici vasca in polietilene. Oltre al rischio di contatto cutaneo o inalazione di vapori per fuoriuscite accidentali dai contenitori, vi è il rischio di reazioni pericolose dovute a contatto accidentale tra prodotti chimici reattivi. Le modalità di conservazione degli agenti chimici devono prendere in considerazione che alcune sostanze possono reagire a causa di variazioni climatiche ed ambientali.

34 VALUTAZIONE DEL RISCHIO Il rischio è una funzione più o meno complessa della probabilità (p) e della magnitudo (M) : R = f (p,m) Linee guida di valutazione semplificata del rischio (EU) Alcuni altri strumenti a disposizione per valutare il rischio: ESR-INRS CHEOPE ARCHIMEDE

35 VALUTAZIONE DEL RISCHIO Rischio > basso per la sicurezza In caso di potenziale esposizione a seguito del solo utilizzo in un ciclo produttivo di agenti chimici pericolosi ai quali sono associate le frasi di rischio della sicurezza chimica, è molto probabile che indipendentemente dalla quantità, frequenza e dalla modalità d uso, ciò implichi per i lavoratori un rischio chimico per la sicurezza superiore alla soglia del RISCHIO CHIMICO BASSO

36 VALUTAZIONE DEL RISCHIO Linee guida di valutazione semplificata del rischio (EU) LR = LPO x LE x LC LR = Livello di Rischio LPO = Livello di Pericolosità Oggettiva LE = Livello di Esposizione LC = Livello delle Conseguenze

37 VALUTAZIONE DEL RISCHIO LPO: livello di pericolosità oggettiva - si determina tramite la compilazione di una check list:

38 VALUTAZIONE DEL RISCHIO ESEMPIO: Sull utilizzo/lavorazione degli agenti chimici. 17. Si evita di travasare gli ACP versandoli liberamente? Se la risposta è no passare alla Tabella A2.8

39 VALUTAZIONE DEL RISCHIO Il completamento della check list. si ottiene dal confronto con le frasi R:

40 VALUTAZIONE DEL RISCHIO

41 VALUTAZIONE DEL RISCHIO PERICOLOSITA OGGETTIVA LPO Molto carente = 10 Definizione Almeno una domanda molto carente o il 50% delle domande applicabili con la qualifica carente

42 VALUTAZIONE DEL RISCHIO PERICOLOSITA OGGETTIVA LPO Carente = 6 Definizione Almeno una domanda carente o il 50% delle domande applicabili con la qualifica migliorabile

43 VALUTAZIONE DEL RISCHIO PERICOLOSITA OGGETTIVA LPO Migliorabile = 2 Definizione Almeno una domanda con la qualifica di migliorabile

44 VALUTAZIONE DEL RISCHIO PERICOLOSITA OGGETTIVA LPO Accettabile = ---- Definizione Nei rimanenti casi

45 VALUTAZIONE DEL RISCHIO

46 VALUTAZIONE DEL RISCHIO

47 VALUTAZIONE DEL RISCHIO

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