I diritti dei lavoratori disabili: permessi, divieto di trasferimento, licenziamento. Il punto di vista del legale d azienda

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1 I diritti dei lavoratori disabili: permessi, divieto di trasferimento, licenziamento. Il punto di vista del legale d azienda Avv. Paolo Provenzali FERRARIO PROVENZALI & PARTNERS 1 22 Settembre 2015

2 Permessi retribuiti Riferimenti normativi: L. 104/1992, D.lgs. 151/2001 Coniugi, parenti o affini entro il 2 /3 grado Genitori Lavoratori disabili Tre giorni di permessi retribuiti al mese Tre giorni di permessi retribuiti al mese Riposo giornaliero di 1/2 ore Prolungamento del congedo parentale per 3 anni complessivi, entro il dodicesimo anno di vita del bambino Tre giorni di permessi retribuiti al mese Riposo giornaliero di 1/2 ore

3 Permessi retribuiti (abuso del diritto) Cass. 4 marzo 2014, n Il controllo, demandato dal datore di lavoro ad un'agenzia investigativa, finalizzato all'accertamento dell'utilizzo improprio, da parte di un dipendente, dei permessi ex art. 33 legge 5 febbraio 1992, n. 104 non riguarda l'adempimento della prestazione lavorativa, essendo effettuato al di fuori dell'orario di lavoro ed in fase di sospensione dell'obbligazione principale, sicché esso non può ritenersi precluso ai sensi degli artt. 2 e 3 dello Statuto dei Lavoratori. Nota: non si ignorano i contributi portati alla materia dalla sentenza del Tribunale di Milano n del 2015, est. Atanasio, secondo cui è necessario che il controllo tramite agenzia investigativa sia proporzionale allo scopo perseguito e mai eccessivo.

4 Permessi retribuiti (abuso del diritto) Cass. 30 aprile 2015, n E legittimo il licenziamento intimato ad un lavoratore che, durante la fruizione del permesso per assistere la madre disabile grave, ha partecipato ad una serata danzante; la ragione fondante del decisum non è la mancata prova della avvenuta assistenza alla madre per le ore residue, ma la utilizzazione di una parte oraria del permesso in esame per finalità diverse da quelle per il quale il permesso è stato riconosciuto.

5 Trasferimento del lavoratore disabile Riferimenti normativi: L. 104/1992, art. 33 commi V e VI Lavoratore disabile Coniuge, parente o affine entro il 2 /3 grado, Genitori Divieto di trasferimento Diritto alla scelta della sede ove possibile Divieto di trasferimento Diritto alla scelta della sede ove possibile

6 Trasferimento del lavoratore disabile Cass. 5 novembre 2013, n Il diritto del lavoratore portatore di handicap a non essere trasferito ad altra sede senza il suo consenso, previsto dall'art. 33, comma 6, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, mentre non può subire limitazioni in caso di mobilità connessa ad ordinarie esigenze tecnico-produttive dell'azienda, non è, invece, attuabile ove sia accertata l'incompatibilità della permanenza del lavoratore nella sede di lavoro.

7 Richiesta di trasferimento Cass. 27 marzo 2008, n Il diritto del genitore o del familiare lavoratore di scegliere la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio non si configura come assoluto ed illimitato, giacché esso può essere fatto valere allorquando il suo esercizio non finisca per ledere in maniera consistente le esigenze economiche, produttive od organizzative del datore di lavoro e per tradursi - soprattutto nei casi in cui si sia in presenza di rapporto di lavoro pubblico - in un danno per l'interesse della collettiva, gravando sulla parte datoriale, privata o pubblica, l'onere della prova di siffatte circostanze ostative all'esercizio dell'anzidetto diritto.

8 Licenziamento del lavoratore disabile Riferimenti normativi: L. 68/1999, art. 1 comma VII, art. 4 comma IV, art. 10 commi III e IV Lavoratori disabili a causa di infortunio o malattia professionale (c.d. Disabili interni ) Lavoratori disabili divenuti tali dopo l inizio della prestazione per causa ad essa estranea Lavoratori disabili avviati obbligatoriamente al lavoro in caso di aggravamento Lavoratori disabili avviati obbligatoriamente al lavoro Art. 1 VII, datore tenuto a garantire il posto di lavoro Art. 4 IV, infortunio o malattia non costituiscono giustificato motivo se sussistono mansioni uguali o inferiori Art. 10 III, divieto di licenziamento a meno di giudizio di apposita commissione che accerti la definitiva impossibilità di reimpiegare il lavoratore, anche coi dovuti adattamenti Art. 10 IV, divieto di licenziamento collettivo o oggettivo quando ciò porterebbe il numero di disabili occupati al di sotto della quota di riserva

9 Licenziamento del lavoratore disabile Cass. 13 novembre 2009, n Il datore di lavoro presso il quale è avviato un invalido per l'assunzione, ai sensi della l. 2 aprile 1968 n. 482, pur non essendo obbligato a riorganizzare i mezzi di produzione per consentire tale assunzione, è tuttavia tenuto a ricercare all'interno dell'azienda mansioni compatibili con le condizioni sanitarie del lavoratore e a questo fine deve, se necessario, procedere a redistribuzione degli incarichi tra i lavoratori già in servizio. In tale operazione, l'esigenza di osservare l'art. 11 l. 2 aprile 1968 n. 482 non può comportare l'assegnazione di un lavoratore già in servizio a mansioni superiori, che egli non sia capace di espletare.

10 Licenziamento del lavoratore disabile Cass. 24 maggio 2005, n Nel caso di licenziamento di un lavoratore per sopravvenuta inidoneità psico-fisica, l obbligo datoriale di ricercare nel contesto organizzativo aziendale un altra posizione per il lavoratore compatibilmente con il suo stato di salute non comporta il dovere di modificare la struttura organizzativa, dovendosi ritenere unicamente legittimati microinterventi al fine di ricavare una posizione di lavoro attraverso la ricomposizione di funzioni sottratte ad altri collaboratori, sempre nell ambito di mansioni già esistenti nell assetto organizzativo aziendale.

11 Licenziamento del lavoratore disabile Cass. 19 dicembre 2013, n La sopravvenuta inidoneità del lavoratore alla prestazione lavorativa richiesta e l'impossibilità per l'azienda di adibire il lavoratore ad altre mansioni compatibili con le limitazioni indicate dal medico competente, legittimano il licenziamento per giustificato motivo oggettivo, a nulla rilevando l'appartenenza del lavoratore alla categoria di cui alla Legge n. 68/1999 sul collocamento obbligatorio, né che il numero di lavoratori disabili occupati in azienda sia inferiore alla quota di riserva prevista dall'art. 3 della stessa Legge n. 68/1999.

12 Licenziamento del lavoratore disabile Tribunale di Ferrara 22 ottobre 2008, n. 219 Il datore di lavoro di un disabile obbligatoriamente assunto, le cui condizioni di salute si siano aggravate, è tenuto ad attuare i "possibili adattamenti dell'organizzazione del lavoro" ex art. 10, comma 3, l. n. 68/1999, da intendersi come ricomposizione di mansioni e ruoli da affidare al lavoratore protetto, ma non a modificare in modo sostanziale la propria organizzazione.

13 Licenziamento del lavoratore disabile Cass. 10 aprile 2014, n Il licenziamento dell'invalido assunto in base alla normativa sul collocamento, quando è determinato dall'aggravamento dell'infermità che ha dato luogo al collocamento obbligatorio, è legittimo solo in presenza della perdita totale della capacità lavorativa o di una situazione di pericolo per la salute e l'incolumità degli altri lavoratori o per la sicurezza degli impianti, accertati dall'apposita commissione medica.

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