Comune di GRAVINA in PUGLIA (BARI)
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- Giulia Carrara
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1 Comune di GRAVINA in PUGLIA (BARI) OPIFICIO ARTIGIANALE PRODUZIONE DI MANUFATTI PREFABBRICATI IN C.A. SP 137 Per Corato N.C.T. Foglio 85, P.lle committenza PAN SYSTEM SRL Via F. Meninni, Gravina in P. (BA) P.I progetto Arch. Raffaele CATALDI Via G. Bruno Gravina in P. (BA) RELAZIONE TECNICO SANITARIA SULLO SMALTIMENTO DEI REFLUI ELAB.SP. 03 PRELIMINARE FEBBRAIO 2015 DEFINITIVO X ESECUTIVO I tecnici: Arch. Raffaele CATALDI Il committente: Pan System s.r.l. pag.1
2 Descrizione generale Trattasi della realizzazione di un opificio da destinare alla produzione di manufatti prefabbricati in cemento armato. Sorgerà in territorio di Gravina in P. alla contrada Castello, sulla SP 137 per Corato, su un area avente una estensione di mq 5400, significata in Catasto dei Terreni al fg. 85 p.lle n La Pan System s.r.l., quale soggetto proponente, con sede a Gravina in P. in Via F. Meninni 283, per mezzo del suo legale rappresentante Sig.ra Panzarini Veronica, ha affidato la progettazione e la direzione lavori all Arch. Raffaele CATALDI, con studio tecnico in Gravina in P. in Via Girolamo Bruno 27. Ciclo produttivo Il ciclo operativo aziendale sarà articolato in diverse fasi che vanno dall acquisizione dell ordine all evasione dello stesso mediante fornitura e posa in opera del prodotto presso la committenza. Il ciclo di lavorazione pertanto si esplicherà attraverso le seguenti fasi: Preventivazione della Commessa Scheduling della Commessa e produzione Stoccaggio delle materie prime (pietrisco calcareo, cemento, sabbia calcarea), dei semilavorati (elementi in laterizio, in polistirolo e armature metalliche) colaggio del calcestruzzo negli stampi predisposti deposito su piazzale dei manufatti per stagionatura Imballaggio e trasporto Produzione di rifiuti solidi I rifiuti prodotti durante ciascuna fase lavorativa saranno i seguenti: la fase di stoccaggio e di colaggio daranno luogo a polveri di calcare; il deposito su piazzale non produrrà rifiuti; la pulizia delle aree di lavoro, delle macchine da lavoro darà luogo a modiche quantità di rifiuti solidi sempre dello stesso tipo. Produzione di reflui In generale si prevede che i reflui prodotti saranno i seguenti: reflui derivanti dai servizi igienici reflui derivanti dal lavaggio delle aree di lavoro acque meteoriche di prima pioggia derivanti dal dilavamento del piazzale esterno. Smaltimento dei rifiuti solidi I tecnici: Arch. Raffaele CATALDI Il committente: Pan System s.r.l. pag.2
3 I residui solidi derivanti dal ciclo produttivo e della pulizia dei macchinari e degli ambienti di lavoro, saranno raccolti e introdotti al riutilizzo in quanto rifiuti non speciali. Smaltimento dei reflui I reflui derivanti dai servizi igienici saranno convogliati nella fossa settica, ubicata all esterno dell opificio facilmente accessibile dai mezzi di spurgo e debitamente mantenuta (lo smaltimento delle acque meteoriche di prima pioggia derivanti dal dilavamento del piazzale esterno e dal lavaggio dell opificio, sarà affidato ad apposito impianto ubicato all'esterno, così come si evince dall'elaborato grafico allegato). Il depuratore biologico opera un trattamento depurativo di tipo biologico a fanghi attivi e ossidazione totale per scarichi domestici o assimilabili. Il processo biologico a fanghi attivi rimuove la sostanza organica secondo meccanismi analoghi a quelli che avvengono in natura, ma in tempi molto più brevi. Schema dell impianto depurativo L impianto è costituito da una vasca in vetroresina, suddivisa in cinque comparti: Comparto n. 1 sedimentazione e digestione anaerobica; Comparti n. 2 e 3 ossidazione o digestione aerobica; Comparto n. 4 sedimentazione finale o secondaria e ricircolo fanghi; Comparto n. 5 disinfezione a mezzo di pasticche di cloro solido. Il Comparto n. 1 del depuratore biologico, svolge più funzioni: rallentare il flusso del liquame in arrivo; equalizzare il liquame stesso; I tecnici: Arch. Raffaele CATALDI Il committente: Pan System s.r.l. pag.3
4 consentire alle sospensioni di precipitare dando origine al letto anaerobico attivo (digestione anaerobica). Questo comparto è collegato al secondo tramite un apertura sul fondo della paratia. Nei Comparti n. 2. e 3 il fango attivo abbondantemente aerato è pronto ad aggredire la sostanza organica presente, favorendo lo sviluppo di microrganismi. Questo processo è definito d ossidazione o di digestione aerobica; in altre parole il processo depurativo di trasformazione del carico inquinante in sostanze più stabili. Durante questo processo si sviluppa del fango biologico, costituito da batteri che sono i fautori della depurazione, i quali devono essere mantenuti nella giusta concentrazione per garantire un miglior rendimento depurativo. L aerazione della biomassa viene realizzata con un adeguata soffiante a membrana molto piccola, silenziosa ed a basso consumo energetico, che alimenta nostri particolari diffusori d aria: questi permettono di ottenere una doppia funzione d aerazione a microbolle e di miscelazione del fango. La miscela aerata, costituita da fango biologico ed acqua depurata, giunge al sedimentatore (comparto n. 4); l acqua depurata passa alla successiva fase di disinfezione o clorazione, mentre i fanghi vengono ricircolati nel bacino di ossidazione (comparto n. 2) dell impianto di depurazione. L effluente, ormai depurato, nel passaggio dal quarto al quinto comparto, lambisce una pastiglia di cloro solido che lo disinfetta, ultimando il processo depurativo con l abbattimento degli eventuali batteri presenti (coliformi, streptococchi). Il comparto n. 5 viene mantenuto aerato in superficie per favorire il rilascio in atmosfera del cloro libero; in tal modo si riesce a mantenere il contenuto del cloro residuo entro i valori previsti dalla tabella 3-scarico in fognatura, scarico in acque superficiali- allegato 5 D.lvo 152\1999. Il dimensionamento della fossa settica e della vasca delle acque chiarificate, è stato determinato in base ai seguenti dati: numero di utenti lavorativi previsto a regime: 4 di cui 2 operai, 2 amministrativi numero di utenti-custode: 1 numero di servizi igienici 4 superficie coperta lavabile destinati ad uffici e alloggio custode: mq 150 giorni lavorativi mensili medi 22 assumendo un consumo di acqua pro-capite giornaliero pari a 25 litri, ipotizzando una frequenza giornaliera di lavaggio degli ambienti ufficio, si ha: I tecnici: Arch. Raffaele CATALDI Il committente: Pan System s.r.l. pag.4
5 addetti 2 x litri 25 x giorni lavorativi 22 = litri\mese 1100 ed una frequenza giornaliera di lavaggio dell alloggio custode si ha: (abitanti 1 x litri 25 x giorni 365)\12 = litri\mese 2281,25 (arr. 2282) in totale si ha una produzione media mensile di refluo pari a: litri\mese ( ) = litri\mese 3382 pertanto necessita la realizzazione di una fossa settica del tipo imhoff e la vasca delle acque chiarificate di pari capienza. I tecnici: Arch. Raffaele CATALDI Il committente: Pan System s.r.l. pag.5
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