Università di Siena Sede di Grosseto Secondo Semestre Macroeconomia. Paolo Pin ( pin3@unisi.it ) Lezione 3 18 Aprile 2011
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- Silvia Cinzia Valeri
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1 Università di Siena Sede di Grosseto Secondo Semestre Macroeconomia Paolo Pin ( pin3@unisi.it ) Lezione 3 18 Aprile 2011
2 Nuovo Orario
3 Riassunto lezione precedente Definizione e misurazione: PIL nominale e reale Tasso di crescita Occupazione e forza lavoro Tassi di partecipazione e disoccupazione Indici di prezzo Inflazione Tassi di inflazione
4 Non perdete il passo In classe abbiamo studiato i capitoli 1 e 2 di Blanchard Oggi iniziamo lo studio del capitolo 3 Avete studiato i capitoli 1 e 2? Avete lavorato sugli esercizi? Avete letto in anticipo il capitolo 3?
5 Dalla misurazione all interpretazione: i modelli Il dato non parla da solo Abbiamo bisogno di modelli per interpretare i dati Un modello è una riproduzione semplificata e in scala di un economia, dove si mettono in relazione variabili di interesse e si descrive il comportamento degli agenti economici. Per essere utile un modello deve semplificare. Non deve essere realistico: deve essere logicamente coerente e rilevante per i fenomeni di interesse.
6 Un modello
7 Una identità fondamentale Dalle diverse definizioni del PIL concludiamo che PRODUZIONE (Y) REDDITO (Y) Il simbolo vuol dire che questa è una identità, cioè una definizione Esempio: l economia di Robinson Crusoe
8 Un interpretazione economica PRODUZIONE REDDITO
9 Un interpretazione economica PRODUZIONE REDDITO DOMANDA
10 Un interpretazione economica PRODUZIONE REDDITO DOMANDA
11 Un interpretazione economica abbiamo bisogno di un modello! PRODUZIONE REDDITO DOMANDA
12 La domanda di beni e servizi Guardiamo al PIL come valore dei beni e servizi finali prodotti nell economia Chi domanda questi beni e a che scopo? Si tratta di beni diversi, domandati da soggetti diversi, che hanno scopi diversi.
13 La domanda di beni e servizi BENI: di consumo (servono a soddisfare un bisogno) di investimento (servono ad aumentare la produzione e quindi il consumo futuro) CONSUMO: privato (beni acquistati dalle famiglie ) collettivo (beni acquistati dallo stato) INVESTIMENTO: residenziale (case o appartamenti) non residenziale (macchine, impianti, ecc.)
14 In contabilità nazionale la natura di un bene e determinata dalla sua destinazione Una lavatrice comprata da una famiglia è consumo privato. Una lavatrice comprata da una lavanderia è investimento. La spesa per riparazioni idrauliche sostenuta da una famiglia è consumo privato. La spesa per riparazioni idrauliche sostenuta dalla lavanderia è consumo intermedio. Un immobile, comprato da chiunque, è investimento. Lo stipendio del vostro insegnante di macroeconomia è consumo collettivo. Lo stipendio di un insegnante privato è consumo privato
15 La domanda di beni e servizi Consumo ( C ): si riferisce ai beni e servizi acquistati dai consumatori. Può trattarsi di beni durevoli (es. un auto nuova) e beni non durevoli (es. una pizza) Investimento ( I ): si riferisce ai beni acquistati a scopo di investimento (investimento fisso). Somma di investimento residenziale e non residenziale Spesa Pubblica ( G ): si riferisce ai beni e servizi acquistati dall amministrazione pubblica (governo centrale e governi locali). Non include: i trasferimenti (pensioni, sanità) e gli interessi sul debito pubblico.
16 La domanda di beni e servizi Vogliamo calcolare il PIL: abbiamo considerato tutto? Molti beni di consumo o d investimento utilizzati internamente provengono dall estero Molti beni di consumo o d investimento prodotti internamente vengono utilizzati all estero Molti beni di consumo o d investimento prodotti in un certo periodo vengono utilizzati solo in futuro Molti beni di consumo o d investimento utilizzati in un certo periodo sono stati prodotti in passato
17 La domanda di beni e servizi Importazioni ( IM ): beni e servizi prodotti all estero ed acquistati dai consumatori, dalle imprese e dal settore pubblico Esportazioni ( X ): beni e servizi prodotti internamente ad acquistati da soggetti esteri La differenza ( X IM ) si chiama esportazioni nette oppure saldo commerciale ( X IM ) > 0 : avanzo (surplus) commerciale ( X IM ) < 0 : disavanzo (deficit) commerciale ( X IM ) = 0 : pareggio commerciale
18 La domanda di beni e servizi Investimento in scorte ( Q ): la differenza tra beni prodotti e beni venduti in un certo periodo.
19 Composizione del PIL nel 2007 USA Euro Italia Consumo 71.1% 55.7% 59.2% Investimento fisso 21.2% 22.3% 22.7% Spesa pubblica 13.5% 19.4% 18.3% Esportazioni 13.8% 45.1% 28.2% Importazioni 19.6% 42.5% 28.6% Saldo commerciale -5.8% 2.6% -0.4% Fonte dati: EUROSTAT
20 Composizione del PIL , Italia consumo investimento spesa pubblica
21 Composizione del PIL , Italia esportazioni importazioni saldo commerciale
22 La domanda di beni e servizi La domanda totale di beni e servizi ( Z ) è quindi: ( X IM) Q Z C+ I+ G+ + Il nostro obiettivo e capire cosa determina il livello del prodotto interno lordo. Abbiamo bisogno di un modello
23 Iniziamo la costruzione di un modello La domanda totale di beni e servizi ( Z ) è quindi: ( IM X) Q Z C+ I+ G+ + Per costruire un modello dobbiamo semplificare Per il momento assumeremo che l economia sia chiusa agli scambi con l estero e che non si accumulino scorte: Z C+ I+ G
24 Altre assunzioni semplificatrici Si produce un solo bene, che può essere utilizzato per consumo privato, collettivo, o investimento Tutte le imprese sono disposte ad offrire questo bene a un prezzo fisso, P. Ragionevole nel breve periodo Perché facciamo queste assunzioni?
25 Assunzioni di comportamento: il consumo ( C ) Il consumo delle famiglie dipende indubbiamente dal loro reddito. Ma quale reddito? Reddito disponibile ( Y d ): il reddito che rimane dopo aver pagato le imposte e ricevuto trasferimenti pubblici Funzione del consumo: C = C( Y ) d + Trasferimenti pubblici: pensioni, sussidi, sanità ecc. Imposte nette ( T ): imposte trasferimenti Reddito disponibile: Y d = Y T
26 Assunzioni di comportamento: il consumo ( C ) E utile assumere che la funzione del consumo sia lineare: C = c c Y d c 1 si chiama propensione (marginale) a consumare, l effetto sul consumo di un euro addizionale di reddito disponibile. Assumiamo 0< c1<1 : il consumo cresce col reddito disponibile ma meno che proporzionalmente c 0 è l intercetta della funzione del consumo. Interpretazione: il livello di consumo quando il reddito disponibile è zero. Assumiamo c > 0 : anche senza 0 reddito si deve mangiare
27 Assunzioni di comportamento: il consumo ( C )
28 Assunzioni di comportamento: il consumo ( C ) C C= c0+ c1y d c 0 pendenza: c 1 Y d
29 Il risparmio privato Il risparmio è il rovescio della medaglia Il risparmio privato ( S ) è la parte di reddito disponibile che non viene consumata: ( c ) Y d S = Y C= c + 1 d c 1 si chiama, per analogia, propensione (marginale) a risparmiare.
30 Variabili esogene ed endogene in un modello Una variabile endogena dipende da altre variabili all interno del modello Una variabile esogena invece non è spiegata all interno del modello, è presa come data La distinzione dipende quindi dal modello che si usa: una stessa variabile può essere esogena in un modello ma endogena in un modello diverso.
31 L investimento ( I ) A differenza del consumo, che è endogeno nel nostro modello, assumeremo che il livello di investimento sia dato, cioè esogeno. Si tratta di un assunzione molto forte: come può l investimento non residenziale non dipendere dal livello di produzione? come può l investimento residenziale non dipendere dal tasso di interesse? Per gradi: più avanti abbandoneremo questa assunzione
32 La spesa pubblica ( G ) e le imposte nette ( T ) La spesa pubblica e le imposte al netto dei trasferimenti costituiscono le principali leve della politica fiscale (le scelte di tassazione e spesa) La differenza ( T G ) è il saldo primario del bilancio pubblico (prima degli interessi sul debito) ( T G ) > 0 : avanzo o surplus primario ( T G ) < 0 : disavanzo o deficit primario ( T G ) = 0 : pareggio primario Tratteremo anche G e T come esogeni.
33 Deficit pubblico e debito pubblico Il deficit pubblico è un flusso (differenza tra entrate e uscite in un certo anno, se negativa) Il debito pubblico è uno stock (la somma algebrica di surplus e deficit nel tempo) Anno Debito Deficit PIL % sul PIL % sul PIL Per l Italia: '512'779 1'582'009 69'230 1'429'479 1'485' ,83% 106,51% 4.66% '598'975 16'966 1'544' ,50% 1.10% '663'353 64'378 1'571' ,82% 4.10% '761'191 97'838 1'528' ,80% 6.40% '838'000 76'809 1'548' % 4.96%
34 Deficit pubblico rispetto al PIL
35 Debito pubblico rispetto al PIL (2009) Come mai sono tutti indebitati, chi è creditore?
36 Debito pubblico e debito privato
37 Equilibrio Abbiamo analizzato la domanda di beni e servizi ( Z ) Ma esiste anche un offerta di beni e servizi ( Y ) In equilibrio le due devono essere uguali: Y = Z Y = C + I + G Y = c 0 + c 1 (Y T) + I + G Dove stiamo usando l identità fondamentale di contabilità nazionale?
38 Equilibrio, utilizzando l algebra Possiamo risolvere l equazione e trovare il livello di produzione (PIL) di equilibrio sotto le assunzioni del modello: = 1 ( c + I+ G c T) Y c1 La parte (c 0 + I + G c 1 T ) si chiama spesa autonoma: è la parte della domanda che non dipende dal reddito La parte 1/(1 c 1 ) si chiama il moltiplicatore della spesa: e un numero maggiore di 1 per costruzione
39 Il significato del moltiplicatore Esempio numerico: c 1 = 0,75 Di quanto aumenta la produzione in equilibrio se la domanda autonoma aumenta di 1miliardo di euro? Da dove viene la differenza?!? 1 ( c + I+ G c T) Y = 0 1 0, = 4
40 Il significato del moltiplicatore aumento di: destinazione maggior reddito round domanda produzione reddito consumo risparmio ,75 x 1 0,25 x 1 1 0,75 0,75 0,75 0,75 x 0,75 0,25 x 0,75 2 (0,75) 2 (0,75) 2 (0,75) 2 0,75 x (0,75) 2 0,25 x (0,75) 2 3 (0,75) 3 (0,75) 3 (0,75) 3 0,75 x (0,75) 3 0,25 x (0,75) 3 1/(1-0,75) 1/(1-0,75) 1/(1-0,75)
41 Il significato del moltiplicatore aumento di: destinazione maggior reddito round domanda produzione reddito consumo risparmio ,75 x 1 0,25 x 1 1 0,75 0,75 0,75 0,75 x 0,75 0,25 x 0,75 2 (0,75) 2 (0,75) 2 (0,75) 2 0,75 x (0,75) 2 0,25 x (0,75) 2 3 (0,75) 3 (0,75) 3 (0,75) 3 0,75 x (0,75) 3 0,25 x (0,75) 3 1/(1-0,75) 1/(1-0,75) 1/(1-0,75)
42 Il significato del moltiplicatore aumento di: destinazione maggior reddito round domanda produzione reddito consumo risparmio ,75 x 1 0,25 x 1 1 0,75 0,75 0,75 0,75 x 0,75 0,25 x 0,75 2 (0,75) 2 (0,75) 2 (0,75) 2 0,75 x (0,75) 2 0,25 x (0,75) 2 3 (0,75) 3 (0,75) 3 (0,75) 3 0,75 x (0,75) 3 0,25 x (0,75) 3 1/(1-0,75) 1/(1-0,75) 1/(1-0,75)
43 Il significato del moltiplicatore aumento di: destinazione maggior reddito round domanda produzione reddito consumo risparmio ,75 x 1 0,25 x 1 1 0,75 0,75 0,75 0,75 x 0,75 0,25 x 0,75 2 (0,75) 2 (0,75) 2 (0,75) 2 0,75 x (0,75) 2 0,25 x (0,75) 2 3 (0,75) 3 (0,75) 3 (0,75) 3 0,75 x (0,75) 3 0,25 x (0,75) 3 1/(1-0,75) 1/(1-0,75) 1/(1-0,75)
44 Il significato del moltiplicatore aumento di: destinazione maggior reddito round domanda produzione reddito consumo risparmio ,75 x 1 0,25 x 1 1 0,75 0,75 0,75 0,75 x 0,75 0,25 x 0,75 2 (0,75) 2 (0,75) 2 (0,75) 2 0,75 x (0,75) 2 0,25 x (0,75) 2 3 (0,75) 3 (0,75) 3 (0,75) 3 0,75 x (0,75) 3 0,25 x (0,75) 3 1/(1-0,75) 1/(1-0,75) 1/(1-0,75) Il limite di una serie di decisioni economiche, relativamente facili da analizzare nell aggregato.
45 Equilibrio, utilizzando un grafico Domanda e offerta sono funzioni del reddito Possiamo quindi disegnarle L equilibrio è all intersezione: domanda = offerta Domanda: ( Y T) + I G Z c + c + = 0 1 Offerta: Y = Y
46 Equilibrio, utilizzando un grafico Z Y Domanda: Offerta: ( Y T) + I G Z c + c + Y = Y = Y
47 Equilibrio, utilizzando un grafico Z Y Offerta: Y = Y Domanda: ( Y T) + I G Z c + c + = 0 1 c 0 c 1 T + I + G Y
48 Equilibrio, utilizzando un grafico Z Y Offerta: Y = Y Domanda: ( Y T) + I G Z c + c + = 0 1 c 0 c 1 T + I + G Y eq Y
49 Equilibrio, utilizzando un grafico Z Y 4 mld c' 0 c 1 T + I + G 1 mld c 0 c 1 T + I + G Y eq Y
50 Equilibrio, utilizzando un grafico Z Y 4 mld c' 0 c 1 T + I + G 1 mld c 0 c 1 T + I + G Y eq Y
51 Equilibrio, utilizzando un grafico Z Y 4 mld c' 0 c 1 T + I + G 1 mld c 0 c 1 T + I + G Y eq Y
52 Equilibrio, utilizzando un grafico Z Y 4 mld c' 0 c 1 T + I + G 1 mld c 0 c 1 T + I + G Y eq Y
53 Equilibrio, utilizzando un grafico Z Y 4 mld c' 0 c 1 T+I + G 1 mld c 0 c 1 T+ I+ G Y eq Y
54 Riassumendo: Incremento domanda => incremento produzione Incremento produzione => incremento reddito Incremento reddito => incremento domanda Il risultato è un aumento della produzione maggiore dell iniziale aumento della domanda, di un fattore pari al valore del moltiplicatore
55 Due domande interessanti a fini pratici Quanto e grande il moltiplicatore nella realtà? A domande come questa cerca di rispondere l econometria, un insieme di tecniche statistiche utilizzate dagli economisti Quanto tempo dura l aggiustamento? Non possiamo rispondere con questo modello, che è statico e dove l aggiustamento è istantaneo. Quello che abbiamo visto è un esempio di statica comparata. Possiamo però immaginare una dinamica sottostante, come abbiamo appena fatto
56 Esercitazione Findlay: facciamo alcuni esercizi del cap. 3 (esercizi 5, 6 e11)
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