FEDERAZIONE NAZIONALE SOCIETA SAN VINCENZO DE PAOLI. Senigallia,Sabato 25 ottobre 2014

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1 FEDERAZIONE NAZIONALE SOCIETA SAN VINCENZO DE PAOLI Senigallia,Sabato 25 ottobre 2014

2 Di cosa parleremo? Le gestioni contabili elementari Il Bilancio nelle OdV: le fonti normative (norme civilistiche, speciali e fiscali) Il Bilancio: di cassa o di competenza? Alcuni aspetti fiscali: esenzione imposte, donazioni Rendiconto degli Incassi, dei Pagamenti e situazione Patrimoniale Bilancio Sociale 2

3 LE GESTIONI CONTABILI ELEMENTARI 3

4 Gli elementi di contabilità elementare sono quegli strumenti quotidiani che, dal più semplice al più sofisticato, un organizzazione di volontariato può mettere in atto al fine di supportare la propria gestione amministrativa. 4

5 La Cassa Il registro (o libro) di cassa ha lo scopo di seguire quotidianamente il flusso di denaro in entrata e in uscita dall associazione e di determinarne il saldo giornaliero. Detto importo dovrà trovare corrispondenza con l effettiva consistenza di denaro giacente presso l organizzazione di volontariato. Con il termine denaro non deve intendersi soltanto la moneta contante, ma anche tutti gli assegni eventualmente introitati che verranno successivamente versati sul conto corrente bancario. 5

6 La tenuta del registro di cassa è molto semplice. E sufficiente un normale libro contabile oppure un foglio excel a 2 colonne (o a 3, se si vuole evidenziare immediatamente il saldo o a più colonne se si vogliono evidenziare più informazioni) nel quale verrà annotato: CdC La data dell operazione Donatore/fornitore La descrizione della operazione Nella colonna di sinistra (convenzionalmente chiamata Dare o entrate) tutte le entrate in denaro Nella colonna di destra (convenzionalmente chiamata Avere o uscite) tutte le uscite in denaro N.B. E importante ricordare che tutte le uscite di cassa devono essere documentate da elementi fiscalmente validi (per es. Fatture, ricevute fiscali, scontrini fiscali, ecc). Vale inoltre la pena ricordare che anche la documentazione legata a pagamenti effettuati con la cassa va conservata ai fini civilistici per 10 anni. Sarà opportuno, pertanto, effettuare le fotocopie degli scontrini fiscali emessi in carta termica e per quanto possibile, si consiglia di ricorrere sempre a fatture intestate all associazione e non agli scontrini. 6

7 CdC data Donatore/ fornitore /09/2014 Cartoleria xxx descrizione entrate uscite Risma di carta 5,00 7

8 La Banca Conoscere in ogni momento la consistenza delle disponibilità bancarie (saldo): questa condizione è certamente utile a chi ha un ruolo amministrativo all interno di una organizzazione di volontariato in quanto gli permette con tempestività di verificare l ammontare del saldo del conto corrente bancario. Verificare la corretta corrispondenza dei movimenti evidenziati dall estratto conto rilasciato dall istituto bancario. 8

9 Scadenzario Anche una organizzazione di volontariato può avere esigenza di tenere monitorato l andamento dei crediti e dei debiti associativi. A tal fine sarà opportuno dotarsi di uno scadenziario attivo e di uno scadenziario passivo nel quale indicare la data di scadenza dei crediti e dei debiti. Il modo più usuale di gestire questo strumento di supporto contabile è quello di indicare a fianco del giorno e del mese di scadenza di un credito o di un debito l importo maturato o da pagare. 9

10 Con il termine inventario siamo soliti indicare la ricognizione fisica di elementi significativi all interno dell organizzazione di volontariato. Questa operazione viene di solito effettuata alla chiusura del periodo di gestione (usualmente 31/12) ma potrebbe essere fatta anche durante detto periodo qualora il consiglio direttivo o il responsabile amministrativo ne ravveda la necessità. L inventario potrà quindi essere riferito a: Debiti e crediti Cespiti L inventario 10

11 11 Tutto questo per evitare momenti di sconforto.

12 Il Bilancio nelle organizzazioni di volontariato 12

13 Rendicontazione economica : informativa obbligatoria La norma civilistica Le leggi speciali La normativa fiscale L obbligo del bilancio è previsto dal codice civile solo per le associazioni riconosciute ma solo in termini d approvazione annuale. Le deroghe contenute nella disciplina delle leggi speciali ribadiscono al più l obbligo d approvazione ed un contenuto minimale che tuttavia non privilegia gli aspetti qualitativi circa il grado di raggiungimento della finalità istituzionale. Gli ENC sono tenuti alla redazione di un bilancio consuntivo per l attività complessivamente realizzata per evidenziare la situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell ente (D.Lgs460/97). Sono tenuti ad allegare una relazione circa l impiego dei proventi (istituzionali e commerciali). (D.M 25/5/95, C.M. 152/1992, C.M 124/1998, Art.148 Tuir) 13

14 Norme civilistiche Art. 20 cc, primo comma: L assemblea degli associati deve essere convocata dagli amministratori almeno una volta l anno per l approvazione del bilancio Art cc, : Gli amministratori devono rendicontare in merito al proprio operato 14

15 Norme speciali obblighi contabili e di bilancio sono previsti dalle leggi speciali: ONG: legge 49/1987; ODV: legge 266/1991; ASD: legge 398/91; Società sport.dilett: 289/2002; Fondazioni liriche: D.Lgs 367/1996; ONLUS: D.Lgs 460/97; APS: legge 383/2000 Cooperative sociali: legge 381/91; Impresa sociale: D.Lgs 155/

16 Norme speciali: Legge 266/91 Art. 3 comma 3 : Negli accordi degli aderenti, nell'atto costitutivo o nello statuto,., devono essere altresì stabiliti l'obbligo di formazione del bilancio, dal quale devono risultare i beni, i contributi o i lasciti ricevuti, nonché le modalità di approvazione dello stesso da parte dell'assemblea degli aderenti Art. 5 : Le organizzazioni di volontariato traggono le risorse economiche per il loro funzionamento e per lo svolgimento della propria attività da: a) contributi degli aderenti; b) contributi di privati; c) contributi dello Stato, di enti o di istituzioni pubbliche finalizzati esclusivamente al sostegno di specifiche e documentate attività o progetti; d) contributi di organismi internazionali; e) donazioni e lasciti testamentari; f) rimborsi derivanti da convenzioni; g) entrate derivanti da attività commerciali e produttive marginali. 16 N.B. La norma indicata non fornisce alcuna informazione in merito alla forma del bilancio né indica schemi specifici ai quali attenersi.

17 Norme di carattere fiscale Organizzazioni non lucrative di utilità sociale Obbligo, per le ONLUS, di redigere il bilancio o rendiconto annuale (art. 10, comma 1, lettera g) Obbligo, in relazione all attività complessivamente svolta, di redigere scritture contabili cronologiche e sistematiche atte ad esprimere con compiutezza e analiticità le operazioni poste in essere in ogni periodo di gestione, e rappresentare adeguatamente in apposito documento, da redigere entro quattro mesi dalla chiusura dell esercizio annuale, la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della organizzazione distinguendo le attività direttamente connesse da quelle istituzionali (art. 25, comma 1) 17

18 18 Il Bilancio: di cassa o di competenza?

19 Schemi contabili Pertanto una organizzazione di volontariato ai fini contabili può scegliere sia la contabilità finanziaria tenuta con il criterio di cassa sia la contabilità ordinaria tenuta con il sistema della partita doppia in regime di competenza. La scelta dell impianto contabile sarà certamente dettata dalle dimensioni dell organizzazione e dalla conseguente esigenza di lettura dei dati fiscali. 19

20 La contabilità finanziaria di cassa La contabilità finanziaria di cassa (conosciuta anche come contabilità a partita semplice ) è il modo più semplice per descrivere i fatti economici e patrimoniali dell ente. I movimenti vengono rilevati valutando solo l aspetto finanziario, pertanto su tale base ciascuna operazione viene annotata qualora avvenga l effettiva entrata o uscita finanziaria (incasso o pagamento) 20

21 La gestione della contabilità finanziaria di cassa richiede minor struttura operativa. Infatti è sufficiente un registro (o giornale) di contabilità a due colonne dove convenzionalmente evidenzieremo nella prima colonna (DARE) tutte le entrate dell associazione e nella seconda colonna (AVERE) tutte le uscite dell associazione. 21

22 Punti deboli L utilizzo della contabilità finanziaria di cassa ha purtroppo il grosso difetto di non rilevare fatti economici e patrimoniali anche rilevanti che non hanno manifestazione finanziaria. 22

23 Ad esempio la contabilità finanziaria o di cassa non evidenzia: I crediti ed i debiti di ogni genere non ancora incassati o pagati nell esercizio finanziario, ma relativi alla gestione (da un lato vedasi note emesse per servizi svolti nei confronti di un ente pubblico o privato dall altro fatture per utenze a cavallo d anno, acquisti di prodotti, consulenze, ecc ) L ammontare del Trattamento di fine rapporto per i lavoratori dipendenti Tutta la gestione relativa ai beni immobilizzati; ossia l evidenziazione degli elementi patrimoniali di natura durevole posseduti dall associazione (per es. ambulanze e mezzi di soccorso, arredi, macchine elettroniche per ufficio) nonché delle singole quote accantonate a titolo di ammortamento La consistenza delle rimanenze di fine gestione (per es. per il materiale sanitario) 23

24 La contabilità ordinaria in partita doppia Finalizzata alla redazione di un bilancio composto: dallo stato patrimoniale dal conto economico La contabilità ordinaria in partita doppia può essere redatta secondo il principio di competenza temporale. 24

25 25 Alcuni aspetti fiscali

26 Esenzione imposta di bollo Quali enti ne possono usufruire?: Le Onlus Le organizzazione di volontariato iscritte al RRV sono di diritto ONLUS ai sensi e per gli effetti dell art. 10 comma 8 del D.Lgs. 460 del Quindi? : Gli atti, i documenti, le istanze, i contratti, le copie anche conformi, gli estratti, le certificazioni, le dichiarazioni e attestazioni poste in essere o richiesti da ONLUS sono esenti dall imposta in modo assoluto, come precisato dall art.27 bis dell Allegato B al D.P.R. 642/1972, come aggiunto dal D.Lgs. 460 citato, articolo 17. L esenzione dall imposta di bollo per: Ricevute Estratti conto, con particolare riferimento a quelli bancari (art. 13 comma 2 bis D.P.R.642/72) Fatture esenti da Iva Certificati Estratti da registri Atti notarili, scritture private Ricorsi e istanze 26

27 Esenzione della tassa di concessione governativa Quali enti ne possono usufruire? : Le Onlus Le organizzazione di volontariato iscritte al RRV sono di diritto ONLUS ai sensi e per gli effetti dell art. 10 comma 8 del D.Lgs. 460 del Quindi? :Gli atti e i provvedimenti eseguiti da ONLUS sono esenti dalle tasse di concessione governativa come precisato dall art. 13 bis del D.P.R. 641/72, come aggiunto dal D.Lgs 460/97 sopracitato, art. 18 L esenzione dalla tassa di concessione governativa per l atto/provvedimento: Iscrizioni nel registro delle persone giuridiche Registrazione di brevetti Licenza per terminali radiomobili (telefonini) Bollatura e vidimazione libri e registri sociali. 27

28 Esenzione dell imposta di registro Quali enti ne possono usufruire? : Le organizzazione di volontariato ex L. 266/91 Perché? : Lo prevede la legge 266/91 art. 8 commi 1 e 2 Quindi? :il comma 1 dell art. 8 della legge n. 266 del 1991 prevede una agevolazione in tema di imposta di registro, stabilendo che gli atti costitutivi delle organizzazioni di volontariato disciplinate dalla medesima legge, costituite esclusivamente per fini di solidarietà, e quelli connessi allo svolgimento delle loro attività sono esenti dall imposta bollo e dall imposta di registro. N.B. Ciò posto, si rileva, che alcune leggi regionali prevedono che le organizzazioni di volontariato, nel richiedere l iscrizione nei registri del volontariato, debbano allegare copia dell atto costitutivo redatto nella forma dell atto pubblico o della scrittura privata autenticata o registrata. Ciò comporta che le stesse organizzazioni solo dopo la registrazione dell atto costitutivo potranno iscriversi negli appositi registri. Pertanto, in tali ipotesi, le organizzazioni di volontariato possono fruire dell esonero dall imposta di registro prima dell iscrizione negli appositi registri ma dovranno comunicare tempestivamente, all ufficio locale dell Agenzia delle Entrate che ha provveduto alla registrazione dell atto costitutivo, l avvenuta iscrizione nel registro delle organizzazioni di volontariato. Gli Uffici dell Agenzia delle Entrate, nel caso in cui non risulti l avvenuta iscrizione nel predetto registro nei tempi utili per l accertamento, procederanno al recupero delle imposte non pagate con applicazione dei relativi interessi e sanzioni. (CIRCOLARE N. 38/E,1 agosto 2011, dell Agenzia delle Entrate) 28

29 Donazioni Nella L , n. 96, che ha riformato i contributi pubblici ai partiti politici, è stata inserita una norma che ha innalzato la percentuale di detrazione per le erogazioni liberali effettuate dalle persone fisiche a favore delle Onlus (comprese le Onlus di diritto: organizzazioni di volontariato, organizzazioni non governative e cooperative sociali), delle iniziative umanitarie, religiose o laiche, gestite da fondazioni, associazioni, comitati ed enti individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, nei Paesi non Ocse. La percentuale di detrazione è, infatti, aumentata dal 19% al 24% per le donazioni effettuate nel 2013 e si stabilizzerà al 26% a partire dal

30 30

31 ESEMPI Detrazione Le Persone fisiche donatrici di erogazioni in denaro possono detrarsi le somme al 24% per le erogazioni effettuate nel 2013 e al 26% per quelle versate a partire dal 2014 fino a erogazione massima di 2.065; ciò comporta un risparmio massimo rispettivamente di 495,60 per il 2013 e a partire dal 2014 di 536,90. Deduzione Le persone fisiche e le persone giuridiche donatrici possono dedurre l intera somma dal reddito sul quale calcolerà le imposte; la deduzione (tanto per le erogazioni in denaro quanto per quelle di beni) è ammessa entro il limite del 10% del suo reddito e comunque non oltre i euro. Per le persone giuridiche, inoltre, permane la previsione alternativa di dedursi le erogazioni in denaro fino al limite del 2% del reddito dichiarato. 31

32 Rendiconto degli incassi, dei pagamenti e Situazione Patrimoniale 32

33 AGENZIA PER LE ONLUS LINEE GUIDA E SCHEMI PER LA REDAZIONE DEI BILANCI DI ESERCIZIO DEGLI ENTI NON PROFIT (ATTO DI INDIRIZZO DEL 11 FEBBRAIO 2009) SCHEMI DI BILANCIO - Stato Patrimoniale, Rendiconto di gestione e Nota Integrativa (organizzazioni non profit con proventi > ,00) - Rendiconto degli Incassi, dei Pagamenti e situazione patrimoniale (organizzazioni non profit con proventi < ,00) 33

34 Rendiconto degli Incassi, dei Pagamenti e situazione patrimoniale I soggetti con ricavi e proventi inferiori a annui potranno redigere, in luogo dello Stato Patrimoniale e del Rendiconto Gestionale, un solo prospetto: il Rendiconto degli incassi, dei pagamenti e Situazione Patrimoniale. 34

35 Il Rendiconto è suddiviso in due sezioni: sezione A, Incassi e Pagamenti; sezione B, Situazione Attività e Passività. 35

36 Sezione A La sezione A (incassi e pagamenti) riporta i flussi monetari in entrata ed in uscita, manifestatisi nel corso del periodo amministrativo. I valori sono confrontati con quelli dell esercizio precedente e sono distinti a seconda che siano relativi alla gestione corrente o alla gestione in conto capitale. 36

37 37

38 A1 INCASSI DELLA GESTIONE Attività tipiche Raccolta di fondi Attività accessorie Incassi straordinari Dotazione Altri incassi A2 INCASSI IN C/CAPITALE Incassi derivanti da disinvestimenti Incassi da prestiti ricevuti A3 TOTALE INCASSI A3=A1+A2 38

39 A4 PAGAMENTI DELLA GESTIONE Attività tipiche Attività promozionali e di raccolta fondi Attività accessorie Attività di supporto generale Pagamenti straordinari Altri pagamenti A5 PAGAMENTI IN CONTO CAPITALE Investimenti Rimborso prestiti 39 A6 TOTALE PAGAMENTI A6=A4+A5

40 DIFFERENZA TRA INCASSI E PAGAMENTI totale degli incassi (A3), meno il totale dei pagamenti (A6) sommata algebricamente ai fondi liquidi iniziali (A7), fornisce l importo dei fondi liquidi di fine anno (A8) i fondi liquidi di fine anno dovranno coincidere, o essere riconciliati, con le risultanze dei saldi dei conti accesi alle liquidità, tesoreria (o cassa), più i vari conti correnti (bancari e postali) A8=B1 40

41 Sezione B La sezione B del prospetto fornisce le informazioni sulle più significative voci che compongono l attivo e il passivo dell organizzazione non profit, senza un vincolo di quadratura; a tal fine non sono evidenziati i totali delle attività e delle passività. 41

42 42

43 Le Attività sono suddivise in tre categorie : B1- Fondi liquidi, che rappresentano il saldo della tesoreria e dei conti correnti, bancari e postali, come risultano dalla contabilità al termine dell esercizio; il loro importo deve concordare con quello del punto A8, sezione A, fondi liquidi a fine anno ; B2- Attività monetarie e finanziarie, che individuano i crediti (ad es. derivanti da attività istituzionale ed accessoria) e gli eventuali investimenti in titoli delle disponibilità liquide; B3- Attività detenute per la gestione dell ente, che raccolgono i beni ad utilizzo pluriennale, oltre che le eventuali rimanenze di magazzino di proprietà dell ente non profit: tali beni possono essere semplicemente elencati o anche, a discrezione dell ente, valorizzati, scegliendo liberamente ma in modo omogeneo per tutti i beni tra il costo e il valore corrente. E ammessa un esposizione di sintesi delle principali voci con la conservazione del dettaglio fra i documenti amministrativi. 43

44 Le Passività : B4 - espongono i debiti dell organizzazione non profit con l indicazione dell ammontare dovuto ed, eventualmente, della scadenza. 44

45 Il bilancio sociale: che cosa è, a cosa serve 45

46 A che cosa serve il bilancio? Fornire una corretta rappresentazione della realtà di un organizzazione capace di soddisfare le esigenze informative fondamentali di tutti coloro che rispetto ad essa sono portatori di interessi mettendoli in grado di formarsi un giudizio motivato sul suo operato. 46

47 I più tipici documenti con finalità di accountability verso tutti gli interessati, per una organizzazione non profit, sono: il bilancio di esercizio il bilancio di missione il bilancio sociale Questi documenti devono rendere conto in modo trasparente su come l organizzazione si comporta rispetto alle responsabilità che essa ha verso i portatori di interesse 47

48 Il bilancio di esercizio è sufficiente? Per una organizzazione profit le informazioni contenute nel bilancio di esercizio assumono il valore di rendicontazione sulla sua capacità di perseguire i propri fini istituzionali e soddisfano una parte significativa delle esigenze informative dei suoi stakeholder. Per una organizzazione non profit il valore informativo del bilancio di esercizio, pur fondamentale, è molto ridotto. Dal Bilancio di esercizio si può trarre poco rispetto alla capacità dell organizzazione di perseguire la sua missione, di essere coerente con i valori e principi cui si ispira. 48

49 Su cosa deve rendere conto un bilancio sociale? perseguimento della mission - precisa definizione della mission - risorse utilizzate, attività svolte - risultati prodotti e, per quando possibile, effetti determinanti altre questioni rilevanti per gli stakeholder dell organizzazione 49 CSV CHIETI

50 Quali sono le caratteristiche fondamentali di un Bilancio Sociale? rigore (non è una comunicazione pubblicitaria) approccio multidimensionale capacità di esprimere il senso delle attività e dei risultati non autoreferenzialità chiarezza forte integrazione con gli strumenti di gestione e comunicazione dell organizzazione 50 CSV CHIETI

51 Difficoltà e benefici Difficoltà è fondamentale un percorso pluriennale con uno sviluppo graduale che consenta di superare senza sforzi le difficoltà; lavorare in gruppo. Benefici Sistematica occasione di riflessione, analisi, confronto interno ed esterno, che promuove: una visione complessiva dell organizzazione; la coerenza tra piano ideale ed operativo; la crescita del senso di appartenenza, di corresponsabilità e la comprensione altrui l identificazione di aree di miglioramento uno sviluppo dei sistemi informativi, di programmazione, controllo in una direzione coerente con la missione Consolida le relazioni fiduciarie e di collaborazione educa alla trasparenza.. 51

52 Il bilancio di missione e il bilancio sociale sono documenti consuntivi che non vanno confusi con i documenti programmatici possono (e devono) essere utili alla gestione, ma non sono strumenti con principali e specifici fini direzionali o di programmazione pur considerando anche le intenzioni, sono fondamentalmente centrati sui risultati 52

53 il BdM ha come fine rendere il conto sulla missione, indicando quali risultati ha raggiunto Il BS si occupa, inoltre, di come sono gestiti i rapporti con gli stakeholder non strettamente legati alla missione (personale retribuito, fornitori, finanziatori, ecc.) 53

54 Stakeholders STAKEHOLDER = portatore di interesse Tutti coloro che, volenti o nolenti, sono titolari di una posta collegata all attività di una organizzazione e che pertanto sono condizionati, direttamente o indirettamente, dalla sua attività ed a loro volta la condizionano. 54

55 Stakeholder tipici di una OdV ambiente naturale collettività soci Organizzazione di Volontariato personale volontari pubblica amministrazione clienti-utenti donatori 55

56 L articolazione I sez. Identità: tratti distintivi e abbastanza stabili dell identità dell organizzazione (profilo generale, contesto di riferimento, storia, missione, disegno strategico, analisi degli stakeholder) II sez. - Il governo e le risorse umane: sistema di governo, base sociale, processi di governo, struttura organizzativa, persone che operano nell'organizzazione, aspetti di partecipazione democratica e di relazione con i volontari dell organizzazione III sez. - Le risorse economico-finanziarie e la dotazione patrimoniale: centrata sugli aspetti economici, finanziari e patrimoniali della gestione, in stretta connessione con il bilancio di esercizio IV sez. - Il perseguimento della missione: rendicontazione sulle attività istituzionali, quelle cioè immediatamente dirette a perseguire la missione, ed ai risultati conseguentemente raggiunti V sez. - Le attività strumentali: attività volte a raggiungere obiettivi strumentali rispetto al perseguimento della missione (attività promozionali e di raccolta fondi, attività accessorie, spesso di natura commerciale) VI sez. - Altre questioni rilevanti per gli stakeholder: eventuali questioni rilevanti per gli stakeholder, connesse al comportamento dell organizzazione ed ai relativi effetti (relazione con i fornitori ed i finanziatori, comportamento in ambito ambientale) 56

57 L articolazione Governo Identità Risorse Umane Aspetti finanziari Aspetti economici Aspetti patrimoniali Attività strumentali Perseguimento mission (attività istituz. e risultati) Altre questioni rilevanti per gli stakeholder 57

58 58 La prospettiva del miglioramento continuo

59 I miei recapiti Piero Stanchi Centro di Servizi della provincia di Chieti referente Formazione e Amministrazione formazione@csvch.org Telefono: Sito web: 59

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