Il Sistema Universitario: prospettive di evoluzione o rischio di declino?

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1 Il Sistema Universitario: prospettive di evoluzione o rischio di declino? Antonio Vicino Dipartimento di Ingegneria dell Informazione e Scienze Matematiche Università di Siena CUN, Area 09

2 Sommario 1. Considerazioni preliminari: cosa è successo in 15 anni? 2. Studenti, laureati e mondo del lavoro 3. Evoluzione dell offerta formativa 4. Evoluzione delle risorse economiche 5. Le risorse umane 6. La ricerca 7. Impatto della produzione scientifica italiana 8. Considerazioni conclusive e prospettive

3 Cosa è successo in 15 anni? (1/3) Gli andamenti degli indicatori su Offerta formativa Studenti immatricolati Risorse umane Risorse finanziarie mostrano nel periodo andamenti a campana del tipo 200 Indicatore Due fasi distinte: ,

4 Cosa è successo in 15 anni? (2/3) Fase espansiva Dall Agenda di Lisbona (2001):.l Europa come sistema economico fondato sulla conoscenza più dinamico e competitivo.capace di crescita economica sostenibile lavori migliori e maggiore coesione sociale. Investimento in conoscenza benessere, coesione sociale, lavoro, migliori condizioni di vita È una scelta politica che l Italia entri a pieno titolo nell Area Europea della Formazione Superiore e della Ricerca.

5 Cosa è successo in 15 anni? (3/3) Fase contrattiva Inizia in concomitanza con la grande crisi finanziaria ed economica e vede un ridimensionamento di tutti gli indicatori. Linee Guida del Governo per l Università (11/2008): Interventi normativi pesanti Riduzione dell offerta formativa Riduzione drastica dei finanziamenti a tutti I livelli. Le Linee Guida trovano terreno fertile non solo per la crisi incombente, ma anche per alcuni pareri e slogan messi in campo da opinion leaders (anche accademici) e media del tipo: L Università costa troppo La spesa italiana per studente è troppo alta Troppi laureati La laurea serve a poco e non conviene economicamente.

6 Alcuni dati quantitativi: studenti e laureati (1/11) Popolazione anni in possesso di un Diploma di istruzione terziaria (ISCED 5 e 6) ITALIA ITALIA UE 37,9 GERMANIA 29,1 UE 22,9 23,9 SPAGNA FRANCIA 10,6 17,3 REGNO UNITO SVEZIA (Eurostat, 4/2015) In Italia non è presente una formazione terziaria professionale. Il target italiano per il 2020 è 26%, molto inferiore al 40%, target UE.

7 Alcuni dati quantitativi: studenti e laureati (2/11) ITALIA 45 UE Tassi completamento studi Tasso imm. totali Tasso imm. < 25 anni (OCSE, Ed. at Glance 2013) 39,2 42,2 42,8 34,8 35,8 24,8 26,5 29,1 29,6 30,4 18,6 20,4 Laureati in % della forza lavoro (2013) (OCSE, Innovation Indicators)

8 Alcuni dati quantitativi: studenti e laureati (3/11) o Tassi di ingresso nell educazione terziaria(2012) Italia: 45% Media OCSE: 60% (Viesti,2015) Immatricolati (migliaia) (Rapporto ANVUR 2014)

9 Alcuni dati quantitativi: studenti e laureati (4/11) Maturi e tassi di passaggio scuola-università (Rapporto ANVUR 2014) o ggggg Variazione composizione immatricolati % dal 2000/01 al 2011/12 (Rapporto ANVUR 2014)

10 Alcuni dati quantitativi: studenti e laureati (5/11) Tasso passaggio immediato Laurea Magistrale (2008) (Rapporto ANVUR 2014) In Area CUN 09 il tasso è di circa il 70%. In altre aree oscilla tra il 45% dell Area 4 (Scienze della Terra) all 80% dell Area 02 (Scienze Fisiche).

11 Alcuni dati quantitativi: studenti e laureati (6/11) Tassi abbandono post I anno, triennali e c.u. (2011/12) Fuoricorso triennali e c.u. (2011/12) Quota laureati regolari (2011/12) (Rapporto ANVUR 2014)

12 Alcuni dati quantitativi: studenti e laureati (7/11) Conviene laurearsi?

13 Alcuni dati quantitativi: studenti e laureati (8/11) Conviene laurearsi? Tasso dissocc. al completamento studi (Rapporto ANVUR 2014) Tasso disocc. a 5 anni dal cons. titolo (Rapporto ANVUR 2014) Delta reddito % tra laureati e diplomati (Rapporto ANVUR 2014)

14 Alcuni dati quantitativi: mondo del lavoro (9/11) L occupazione di cui sopra è correlata positivamente con investimenti, innovazione e internazionalizzazione delle imprese.

15 Alcuni dati quantitativi: mondo del lavoro (10/11) Ridotta capacità e propensione a valorizzare la conoscenza (soprattutto nella gestione delle risorse umane)

16 Alcuni dati quantitativi: studenti e laureati (11/11) Alcune considerazioni su studenti, laureati e mondo del lavoro Pochi immatricolati ed elevati tassi di insuccesso. Insufficienti gli obiettivi 2020 (26% contro il 40% della UE). Flessione immatricolati di circa il 20% (~8% per età anni) negli ultimi 10 anni. Flessione più evidente nel Centro-Sud. Conviene laurearsi! La crisi colpisce in maniera più grave i non laureati in qualunque fascia di età. Ridotto assorbimento dei laureati da parte del sistema produttivo.

17 Evoluzione dell offerta formativa (1/3) L offerta formativa è erogata da 67 Atenei statali (92% iscritti) e 29 Atenei non statali (11 telematici). Corsi di Studio (Rapporto ANVUR, 2014) 2012/13: -20% rispetto al picco Corsi di Dottorato (Rapporto ANVUR, 2014) 2012/13: -30% rispetto al picco

18 Evoluzione dell offerta formativa (2/3) Posti di dottorato banditi: -22% rispetto al picco. Borse di studio: -19% rispetto al picco (Rapporto ANVUR 2014) Numero dottorandi /1000 persone in Europa (2012) (Viesti, 2015)

19 Evoluzione dell offerta formativa (3/3) Alcune considerazioni sull offerta formativa Sensibile contrazione dell offerta formativa a tutti i livelli, che torna a essere meno variegata di quella esistente 15 anni fa, nonostante la nascita di nuove università statali e non e di 11 università telematiche. Preoccupante riduzione della potenzialità dei dottorati in termini di posti, con un trend ancora in discesa, determinato sia dal vincolo più stringente sul rapporto Borse/Posti (posti non finanziati <= 25% totale posti), sia dalla soppressione delle risorse aggiuntive derivanti dal fondo per il Sostegno ai Giovani.

20 Evoluzione delle risorse economiche (1/6) (Viesti, 2015)

21 Evoluzione delle risorse economiche (2/6) (Viesti, 2015)

22 Evoluzione delle risorse economiche (3/6) (Viesti, 2015)

23 Evoluzione delle risorse economiche (4/6) Finanziamento MIUR al sistema Universitario: -20% dal 2009 (Rapporto ANVUR, 2014)

24 Evoluzione delle risorse economiche (5/6) Composizione delle entrate università statali (Rapporto ANVUR, 2014)

25 Evoluzione delle risorse economiche (6/6) Alcune considerazioni sulle risorse economiche Finanziamenti nettamente inferiori alla media OCSE Quota pubblica al di sotto della media UE Riduzione drastica risorse MIUR dal 2009; quota finanziamento MIUR scesa dal 72% al 62% L equilibrio a fronte del calo delle entrate è stato ottenuto tramite riduzione delle spese del personale (-15%): blocco turnover e congelamento stipendi.

26 Le risorse umane (1/6) Personale impegnato nelle Università (2013) [Rapporto ANVUR 2014] Evoluzione dei docenti e del rapporto studenti/docenti (Rapporto ANVUR 2014)

27 Le risorse umane (2/6) Andamento rapporto docenti/studenti per qualifica (Rapporto ANVUR, 2014)

28 Le risorse umane (3/6) Proiezioni delle cessazioni (Rapporto ANVUR, 2014)

29 Le risorse umane (4/6)

30 Le risorse umane (5/6)

31 Le risorse umane (6/6) Alcune considerazioni sulle risorse umane Riduzione drastica dei docenti: -15 % dal 2008 al 2013; stessi livelli del 2000 Ulteriore flessione del 17% entro il 2018 (in evoluzione libera) Necessità indilazionabile di reclutamento

32 La ricerca (1/7) Spesa R&S su PIL (2011) (Rapporto ANVUR, 2014) Spesa per fonte finanziamento (media ) (Rapporto ANVUR, 2014)

33 La ricerca (2/7) Addetti R&D e ricercatori (Rapporto ANVUR, 2014) Addetti R&D e ricercatori/1000 lavoratori (Rapporto ANVUR, 2014)

34 La ricerca (3/7) Spesa in R&D in miliardieuro (Rapporto ANVUR, 2014) Spesa per Ricerca e innovazione (quota ministeri) (Rapporto ANVUR, 2014)

35 La ricerca (4/7) Prin (Meuro) (Anvur 2014) FIRB (Meuro) (Anvur, 2014) FAR(Meuro) (Anvur, 2014)

36 La ricerca (5/7) FP7 (6 anni): quota finanziamento Italia: 12.6%; quota fondi ottenuti: 9.4% (Anvur, 2014) Fondi ottenuti in rapporto agli addetti alla ricerca (Anvur, 2014)

37 La ricerca (6/7) Programmi ERC (Anvur, 2014) Molti dei vincitori italiani lavorano in un altro paese Debolezza nel settore salute e Marie Curie Migliori performances nelle ICT, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione, energia.

38 La ricerca (7/7) Alcune considerazioni sulla ricerca A finanziamenti modesti corrisponde un numero di ricercatori modesto con conseguenze sulla capacità di aggiudicarsi fondi internazionali Pluralità eccessiva di enti che contribuiscono alle seppur modeste risorse economiche messe a disposizione Riduzione drastica e quasi azzeramento dei fondi pubblici nazionali alla ricerca di base

39 Impatto della produzione scientifica italiana (1/3) Citazioni su citazioni attese ( ) (Anvur, 2014) Quota articoli nel top 10% per citazioni sul totale (2008) (Anvur, 2014)

40 Impatto della produzione scientifica italiana (2/3) Anni (Anvur, 2014) Anni (Anvur, 2014)

41 Impatto della produzione scientifica italiana (3/3) Alcune considerazioni sull impatto della produzione scientifica L impatto è simile a quello dei principali paesi europei La produttività dei ricercatori è elevata. L efficienza, ad esempio in termini di citazioni/spesa per alta formazione è leggermente più elevata di paesi nostri diretti competitors.

42 Considerazioni conclusive L Italia appare molto lontana dagli obiettivi Horizon Poiché gli impegni assunti a livello europeo NON hanno assunto la forza di una Direttiva, è dovere dei Governi rispettarli mediante politiche e atti normativi adeguati. La formazione superiore è un costo o un investimento? Sia l OCSE che la Banca d Italia hanno da sempre sostenuto che è il miglior investimento a lungo termine. L OCSE, in una analisi dettagliata sui singoli Paesi, ha indicato l Italia come uno dei Paesi dove l individuo e il contribuente trarrebbero maggiori benefici.

43 Considerazioni conclusive Il costo dell ignoranza. L Università ha il difficilissimo compito di aiutare la società a far fronte ai cambiamenti velocissimi in atto: demografico (invecchiamento, migrazioni), economico (sostenibilità delle strutture pubbliche), sociale (sviluppo della quota di lavoratori ad alta qualificazione).

44 Prospettive Recuperare al più presto il Geuro di tagli effettuati dal 2009 a oggi, investendo su giovani ricercatori e diritto allo studio. Ripristinare un piano nazionale di finanziamento della ricerca di base: le eccellenze possono emergere e moltiplicarsi solo in un quadro in cui anche la qualità media sia adeguatamente valorizzata. Semplificare le norme amministrative e le burocrazie che rendono soffocante la gestione dei fondi e l espletamento di qualunque funzione (acquisti beni e servizi su MEPA, gestione missioni, contratti di collaborazione e borse di studio, etc..). Il CUN è impegnato intensamente su questo fronte da qualche anno. Semplificare i processi di valutazione e accreditamento. La cultura della valutazione è essenziale, ma non si deve trasformare in una cultura dell adempimento burocratico. Bisogna ricondurre il processo di valutazione alla sua funzione primaria di strumento per il miglioramento continuo della qualità e dei risultati ottenuti. Bisogna abbandonare il modello autorizzativo (adempimenti burocratici ex ante) e andare verso un modello valutativo ex post in linea con modelli di Assicurazione della Qualità consolidati in Europa e nei paesi OCSE.

45 Prospettive Rivedere lo stato giuridico, in modo da poter premiare chi si impegna di più, riducendo a livelli fisiologici il precariato. ma soprattutto trovare Nuove modalità di interlocuzione con la politica. Quale politica a quale livello: centrale, regionale, locale? Quali strumenti per sensibilizzare la politica? È singolare che il sistema universitario, che negli ultimi anni ha messo in atto procedure per valorizzare il merito, attuare la valutazione a tutti i livelli, sia costantemente soggetto a riduzione delle risorse.

46 Il Sistema Universitario: evoluzione o rischio di declino GRAZIE PER L ATTENZIONE!

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