IL VERDE URBANO. A cura di: Dott.ssa Nadia Floris Naturalista Dott.ssa Serena Soddu Biologa Dott. Simone Poma Biologo Dott. Stefano Sunda Naturalista
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1 IL VERDE URBANO A cura di: Dott.ssa Nadia Floris Naturalista Dott.ssa Serena Soddu Biologa Dott. Simone Poma Biologo Dott. Stefano Sunda Naturalista Con la supervisione del Dott. Agr. Claudio Papoff e Dott. Agr. Andrea Cossu.
2 Il verde urbano Ogni città possiede delle aree verdi di diverso tipo che possono essere più o meno spontanee: esistono ad esempio zone di verde storico (orto botanico), verde attrezzato (parchi ed aree verdi urbane), verde di protezione (per es. acustica), verde privato (giardini), verde speciale (aree militari da dismettere), incolti. I biotopi* urbani hanno un grande valore ambientale poiché testimoniano i caratteri naturali dell ecosistema originario che in questo ambito risultano essere profondamente modificati. *Un biotopo è un luogo ove risiede una specie biologica
3 Perché è importante il verde urbano Il verde influisce positivamente sul microclima urbano: - Aumentando la concentrazione di ossigeno rendendo l aria più respirabile - Mitigando la calura estiva attraverso la presenza di zone di refrigerio - Abbellendo l ambiente cittadino - Migliorando la qualità della vita
4 Il verde urbano L ambiente urbano, benchè profondamente trasformato dall uomo, offre una notevole pluralità di nicchie che permettono la sopravvivenza di una flora abbastanza ricca. Con questo lavoro il comune di Cagliari vuole fornire al cittadino delle tavole di facile lettura che permettano di riconoscere alcuni alberi e arbusti della propria città.
5 Il verde urbano: componente biotica Nei biotopi urbani, specialmente ai limiti di passaggio alle aree rurali circostanti la città, convivono molte specie floristiche e faunistiche. Per quanto riguarda gli animali (in particolare gli uccelli) sono presenti specie sia stanziali che migratorie; queste ultime legate da sempre agli ambienti naturali oggi inglobati nel contesto urbano. Sono in allestimento le schede faunistiche
6 Alaterno Nome scientifico: Rhamnus alaternus L. Famiglia: Rhamnaceae Foglie: alterne (in parte quasi opposte), coriacee, ovali, a margine intero o seghettato. Fiori: poco evidenti, di colore verdegiallognoli, senza petali o con uno soltanto che compaiono da gennaio ad aprile. Frutti: bacche di 4-6 mm di diametro, quasi globose, dapprima rosse e poi nere, a 3 semi. Portamento: arbusto sempreverde (alto fino a 5 m). Curiosità: è una specie a distribuzione mediterranea; nella regione si rinviene in macchie e boscaglie, talvolta è usata come pianta ornamentale per la costituzione di siepi. Nome sardo: Aladerru.
7 Bagolaro spaccasassi Curiosità: Usato nelle alberature stradali per la chioma folta e abbondante. Possiede un potente apparato radicale capace di sgretolare le rocce, particolarità da cui deriva il nome. Nome sardo: Cigraxia, Sulzaga. Nome scientifico: Celtis australis L. Famiglia: Ulmaceae Foglie: da ovate a lanceolate, con base asimmetrica, apice molto allungato e margine seghettato Fiori: sia maschili che femminili sulla stessa infiorescenza, di forma rotondeggiante. Fiorisce in aprile-maggio. Frutti: drupe sferiche di circa 1 cm di diametro, di colore blu nerastro a maturità; sono commestibili e di sapore dolce e molto gradevole. Portamento: albero con fogliame deciduo, alto fino a 25 m, con chioma globosa, espansa, densa, di colore verde grigiastro; tronco dritto, robusto con rami flessibili. Corteccia grigia e liscia.
8 Carrubo Curiosità: I frutti di questa pianta sono commestibili e vengono ancora usati come mangime per il bestiame, per la produzione di alcool e di bevande fermentate. Nome sardo: Carruba Nome scientifico: Ceratonia siliqua L. Famiglia: Leguminosae Foglie: paripennate e brevemente picciolate, coriacee e di un verde lucente sulla pagina superiore. Fiori: poco appariscenti, si sviluppano in infiorescenze racemose sul legno vecchio dei rami e del tronco Frutti: legumi di colore bruno violetto, penduli e appiattiti, che maturano in primavera. Portamento: albero sempreverde che raggiunge un altezza massima di 8-10 m, mentre il tronco oltrepassa anche i 3 m di circonferenza negli individui secolari che non sono molto rari poiché il carrubo ha una longevità elevatissima.
9 Corbezzolo Curiosità: tipico della macchia mediterranea; spesso sulla stessa pianta si trovano contemporaneamente fiori e frutti. Usata anche come pianta ornamentale nei parchi e nei giardini. Nome sardo: Alidòni, Olioni. Nome scientifico: Arbutus unedo L. Famiglia: Ericaceae Foglie: con picciolo peloso, rosato, di forma oblanceolata, coriacea con apice acuminato e margine dentellato. Fiori: in pannocchie corimbose terminali, pendule costituite da 5-30 fiori; corolla biancogiallastra urceolata. Fiorisce in ottobrenovembre. Frutti: bacche sferiche del diametro di circa 2 cm di colore rosso porpora, con superficie granulosa, commestibili e saporite. Portamento: albero o alberello sempreverde alto fino a 10 m con chioma irregolare di colore verde intenso; tronco eretto, sinuoso, densamente ramificato con corteccia brunorossiccia.
10 Albero bottiglia Nome scientifico: Chorisia speciosa St.Hill Famiglia: Bombacaceae Foglie: 5-7 obovate con margine serrato e appuntito portate da un lungo picciolo (6-12 cm). Fiori: con petali lunghi 8-12 cm di colore variabile dal bianco rosato al rosso porpora con striature o puntinature nel mezzo. Portamento: albero caduco che può raggiungere i 5-15 m di altezza, ha un caratteristico tronco spinoso frequentemente più largo alla base, dove si trovano le riserve d acqua. Curiosità: Originaria del Brasile, Argentina e Paraguay, fiorisce tra agosto e ottobre.
11 Gelso bianco Nome scientifico: Morus alba L. Famiglia: Moraceae Foglie: da ovate a lanceolate a cuoriformi fino a, con margine dentato, lucide sulla pagina superiore, scarsamente pubescenti su quella inferiore. Fiori: sia ermafroditi che unisessuali, in amenti cilindrici giallo verdastri 2-4 cm. Fiorisce in aprile-maggio. Frutti: in grappoli lunghi 1-2 cm, di colore bianco rosato, dolci anche se immaturi. Portamento: albero con fogliame deciduo, alto fino a 8-10 m con chioma globosa espansa, densa, di colore verde chiaro; tronco corto e massiccio; corteccia brunastra e screpolata. Curiosità: originario della Cina, venne importato soprattutto perché le foglie erano utilizzate come nutrimento per il baco da seta. Nome sardo: Gessa, Mura bianca.
12 Ginepro coccolone Curiosità: è una pianta della macchia mediterranea. Si trova spesso in spiagge dove è utile per la consolidazione delle dune e nei boschi aridi. Nome sardo: Zinnibiri. Nome scientifico: Juniperus oxycedrus L. Famiglia: Cupressaceae Foglie: aghiformi, pungenti in verticilli di 3 lunghe fino a 25 mm con due strisce biancastre sulla pagina superiore. Fiori: pianta dioica con fiori maschili gialli, i femminili sono verdi e si trovano all ascella delle foglie su piante separate. Fiorisce tra febbraio e aprile. Frutti: galbuli di 8-15 mm che rimangono per lungo tempo di colore verde poi diventano brunastri prima della caduta. Portamento: alberello o talvolta albero sempreverde. Alto 5-6 metri, chioma piramidale di colore verde vivo, tronco eretto e ramificato fin dal basso con corteccia violabrunastra.
13 Ginepro comune Curiosità: le bacche sono aromatiche e vengono usate in cucina e per fare il gin, al quale conferiscono il tipico sapore. Vengono anche usate in erboristeria per le notevoli proprietà balsamiche e digestive. Nome sardo: Zinnibiri de monte. Nome scientifico: Juniperus communis L. Famiglia: Cupressaceae Foglie: aghiformi, pungenti, in serie, disposte in verticilli di 3, di colore verde lucente con una striscia biancastra nella pagina superiore. Fiori: pianta dioica con fiori maschili gialli e fiori femminili verdastri all ascella dei ramuli, portati in piante separate. Fiorisce in febbraioaprile. Frutti: bacche blu-violacee di 4-6 mm, che maturano in 3 anni. Portamento: alberello o arbusto sempreverde alto fino a 5-6 m con chioma a cono stretto di colore verde chiaro; tronco diviso e ramificato fin dalla base con rami ascendenti e corteccia grigio rossastro.
14 Ginepro fenicio Nome scientifico: Juniperus phoenicea L. Famiglia: Cupressaceae Foglie: squamiformi triangolari, piccole 1 mm, strettamente aderenti in sei file ai rametti terminali. Fiori: pianta dioica con fiori maschili giallastri e i femminili verdi. Fiorisce in marzo-aprile. Frutti: bacche di colore rosso vivo-rosso mattone di 1-1,2 cm di diametro, pendule. Portamento: arbusto o alberello sempreverde alto fino a 4 m, ma spesso albero che raggiunge 7-8 m. Chioma ovata di colore verde, tronco ramoso con corteccia grigio-brunastra. Curiosità: è una pianta tipica della macchia mediterranea diffusa lungo le coste occidentali d Italia e nelle isole maggiori. Nome sardo: Zinnibiri femina, Zinnibiri burdu.
15 Gingko biloba Nome scientifico: Ginkgo biloba L. Famiglia: Ginkgoaceae Foglie: foglie decidue,, lungamente picciolate, di colore verde chiaro (in autunno giallo vivo), forma triangolare o romboidale, leggermente bilobate, con numerose nervature. Fiori: pianta dioica con fiori maschili portati a coppie su peduncoli disposti a spirale in amenti penduli caduchi; fiori femminili, portati all'estremità di un lungo peduncolo isolato. Frutti: simili ad una grossa ciliegia o una piccola susina di colore giallo, con odore sgradevole a maturità. Portamento: pianta arborea che raggiunge un'altezza di m, chioma larga fino a 9 m, piramidale nelle giovani piante e ovale negli esemplari più vecchi, tronco poco ramificato ma con numerosi tronchi laterali. Curiosità: è una pianta originaria della Cina, molto popolare nel mondo, usata per migliorare l'afflusso di sangue al cervello, per migliorare la memoria e lo stato di coscienza nell'anziano e la circolazione del sangue in generale.
16 Ilatro Nome scientifico: Phillirea latifolia L. Famiglia: Oleaceae Foglie: coriacee lanceolate con margine seghettato; pagina superiore lucida di colore verde scuro, pagina inferiore più chiara, opaca. Fiori: ascellari in piccoli racemi composti da 5-7 fiori molto profumati. Corolla formata da quattro petali bianco-rosati, fiorisce in marzo-maggio. Frutti: piccole drupe sferiche blu-nerastre del diametro di 5-7 mm con apice appiattito. Portamento: arbusto sempreverde spesso con aspetto arbustivo alto fino a 10 m con chioma globosa di colore verde scuro, tronco eretto e corteccia grigio brunastra. Curiosità: Tipica della macchia mediterranea, dove si trova esclusivamente allo stato arbustivo. Nome sardo: Aladerri, Litarru.
17 Lagunaria Curiosità: pianta esotica importata in Europa nel In Sardegna è usata per scopi ornamentali, nei parchi, nei giardini, nelle ville e per le alberature stradali. Nome scientifico: Lagunaria patersonii G. Don Famiglia: Malvaceae Foglie: ovali, spesse, lunghe 5-10 cm, con lungo picciolo, margine intero; lamina ruvida, tomentosa e di colore verde oliva nella pagina superiore; biancastre in quella inferiore. Fiori: grandi, con 5 petali di colore fucsia, molto simile all ibisco. Frutto: grande capsula con fibre di vetro urticanti, 2-4 cm, con all interno 4-5 semi viscidi e lucenti. Portamento: alberello sempreverde di forma piramidale, alto fino a 10 metri, chioma di colore verde oliva.
18 Leccio Curiosità: Il legno è usato per produrre attrezzi agricoli ma soprattutto per produrre legna da ardere e carbone. Nome sardo Elighe, Ilixi. Nome scientifico: Quercus ilex L. Famiglia: Fagaceae Foglie: coriacee, di forma molto variabile, da oblunghe-ovate fino a lanceolate, lunghe 3-7 cm, con base arrotondata o cuneata, a bordo intero o anche più o meno spinoso-denticolato; pagina superiore verde-scura, glabrescente, pagina inferiore fittamente grigio-feltrata con nervature prominenti. Fiori: i maschili sono riuniti in amenti penduli lunghi da 4 a 7 cm, i femminili sono disposti in spighette erette di 6-7 fiori. Frutti: ghiande dalla forma allungata ed appuntita. Portamento: albero alto fino a m, chioma densa ed ampia.
19 Lentisco Curiosità: nel passato era una delle specie più utili. Le foglie venivano per la concia delle pelli, il legno per la fabbricazione degli stuzzicadenti, legna da ardere e carbone di buona qualità, olio usato per l illuminazione e per usi alimentari. Nome sardo: Moddizzi. Nome scientifico: Pistacia lentiscus L. Famiglia: Anacardiaceae Foglie: persistenti, alterne e paripennate di forma ovale allungata, di un bel colore verde lucente e con un forte odore di resina. Fiori: i maschili e i femminili sono distinti e portati da piante diverse; la fioritura avviene in marzo-aprile; i fiori sono piccoli e privi di petali, riuniti in pannocchie cilindriche di color rosso scuro. Frutti: drupe più piccole di un pisello, globose e di colore rosso scuro a maturità. Portamento: arbusto sempreverde, folto e ramoso, caratteristico della macchia mediterranea, specialmente di quella bassa delle zone costiere.
20 Mirto Nome scientifico: Mirtus communis L. Famiglia: Myrtaceae Foglie: persistenti, coriacee piacevolmente profumate di forma ovale e di colore verde lucente nella pagina superiore. Fiori: delicatamente profumati, hanno 5 petali bianchi ed al centro numerosi stami giallastri, l abbondante fioritura avviene in maggiogiugno. Frutti: bacche ovoidali di colore nero (raramente bianche) lucenti a maturità contengono numerosi semi. Portamento: arbusto sempreverde da 1 a 3 metri, folto e molto ramificato, in condizioni ottimali può raggiungere i 6 m. Curiosità: tipico della macchia mediterranea, apprezzata anche dai popoli antichi (Greci, Romani), per le proprietà medicinali e aromatiche. Da questa pianta si ottiene il tipico liquore. Nome sardo: Muta, Murta.
21 Oleandro Nome scientifico: Nerium oleander L. Famiglia: Apocynaceae Foglie: velenose, coriacee, lungamente lanceolate, lamina di 1,5-2,5 cm con margine cartilagineo. Pagina superiore lucida, verde scura, pagina inferiore opaca. Fiori: in cime apicali multiflore composte da 2-4 fiori grandi e vistosi, del diametro di 5-6 cm, con corolla da rosea a rosso purpurea. Frutti: capsule doppie, fusiformi, deiscenti, lunghe fino a 15 cm, brune a maturità con numerosi semi. Portamento: piccolo albero sempreverde, ma più spesso arbusto, alto fino 6 m con chioma globosa densa, di colore verde scuro. Curiosità: spontaneo nel bacino del Mediterraneo, assai resistente e, per questo, comune lungo le strade. Molto usata come specie ornamentale anche se è velenosa in tutte le sue parti. Nome sardo: Balandru, Lionaxi.
22 Olivastro Nome scientifico: Olea europaea L. var. sylvestris Miller Famiglia: Oleacee Foglie: persistenti ed opposte, di forma ovale e allungata, coriacee, di colore verde scuro di sopra e argentee di sotto. Fiori: piccoli di colore bianco, riuniti in specie di spighette, che fioriscono in marzo-aprile. Frutti: piccoli e ovoidali, di colore prima verde, poi nero-rossastro a maturità raggiunta, con polpa scarsa e povera d'olio. Portamento: albero sempreverde alto in genere non più di 5-6 m. Curiosità: spontaneo nel bacino del Mediterraneo. In Italia, vive nelle zone costiere tirreniche, ioniche e bassoadriatiche, nelle isole (dove si spinge anche all interno). Nome sardo: Ollastu crabinu.
23 Olivo Nome scientifico: Olea europea L. Famiglia: Oleacee. Foglie: coriacee e lanceolate colore verde scuro nella pagina superiore e grigio argento nella pagina inferiore. Fiori: sono piccoli, bianchi, profumati con due stami gialli che sporgono alla sommità. Sbocciano all'ascella delle foglie La fioritura avviene da aprile a giugno. Frutti: i frutti maturano dal mese di settembre all'inverno, secondo le zone. Sono drupe ovali verdastre, rossastre, violacee o nerastre, con mesocarpo carnoso e endocarpo legnoso detto nocciolo o seme. Portamento: può raggiungere fino a venti metri di altezza e la chioma può essere larga dai sei ai dodici metri. Il tronco è nodoso con corteccia grigia e liscia e si ramifica già dalla base. I rami giovani sono verdi e flessibili. Curiosità: usato nelle alberature stradali per la chioma folta e abbondante. Possiede un potente apparato radicale capace di sgretolare le rocce, particolarità da cui deriva il nome. Nome sardo: Ollastu.
24 Pino d Aleppo Curiosità: il legno duro e pesante è usato per le costruzioni navali, per le fabbricazioni di pali, puntoni e come combustibile. In Gracia viene sfruttata l abbondante produzione di resina usata per tingere le reti da pesca. Nome sardo: Oppinu burdu. Nome scientifico: Pinus halepensis Miller Famiglia: Pinaceae Foglie: aghi riuniti in fascetti di due, molto sottili e di color verde chiaro, lunghi dai 5 agli 8 cm. Fiori: sono unisessuali e portati dalla stessa pianta. Frutti: strobili o pigne, in genere riuniti in coppie o in gruppi più numerosi lungo il ramo, hano forma conico ovoidale e sono lunghi dai 5 agli 8 cm. Portamento: chioma rada e di forma molto variabile. Il tronco ed i rami hanno spesso andamento tortuoso e contorto.
25 Pino delle Canarie Curiosità: il nome indica la provenienza dalle isole Canarie, in particolare La Palma ha adottato la pianta come simbolo dell isola. La sua corteccia è utilizzata nell edilizia. E molto resistente agli incendi. Nome scientifico: Pinus canariensis Sweet. Famiglia: Pinaceae Foglie: aghiformi di colore verde vivo e raggruppati in mazzetti da 3, lunghi da fino a 30 cm, disposti intorno ai rami tanto da dare alla pianta un aspetto vaporoso. Fiori: quelli maschili sono raccolti in grappoli apicali di colore giallo dorato, quelli femminili sono verdastri. Fioriscono tra aprile e maggio. Frutti: pigne grandi fino a 10 cm, con squame molto prominenti ma arrotondate. Portamento: albero sempreverde che può raggiungere i 40 m, conico
26 Pino da pinoli Curiosità: specie tipica delle zone costiere dove veniva coltivato per i pinoli e per la formazione di pinete. Nome sardo: Oppinu bonu. Nome Scientifico: Pinus pinea L. Famiglia : Pinaceae Foglie: persistenti di colore verde scuro, aghiformi riunite a due a due, abbastanza radi sui rametti, lunghi cm, non pungenti. Fiori: infiorescenze maschili formate da piccoli coni ovoidali di colore giallo arancio, in posizione terminale sui rami, infiorescenze femminili costituite da macrosporofilli riuniti in uno strobilo di colore verde chiaro (1-2 cm). Frutti: pigne solitarie o a due a due, grandi cm ad apice arrotondato. A maturità (3 anni), liberano i tipici semi detti pinoli. Portamento: fusto generalmente dritto con palchi laterali presenti solo nella parte alta dove la chioma diventa espansa e globosa formando un tipico cappello, corteccia solcata a placche grigio brune. Raggiunge anche 30 m di altezza.
27 Rosmarino Curiosità: ros marinus significa rugiada marina, forse proprio perché i litorali marini costituiscono il miglior habitat per queste piante, officinalis perché è sempre stata un'erba utilizzata nelle antiche farmacie. Nome sardo: Zippiri, Rosmarinu. Nome scientifico: Rosmarinus officinalis L. Famiglia: Labiatae Foglie: foglie piccole, lineari, di colore verde scuro e argenteo nella pagina inferiore. Fiori: i fiori sono azzurrini o violetto chiaro e sbocciano in gruppi ascellati in diverse stagioni dell'anno, a secondo del clima. Frutto: il frutto è una piccola capsula. Portamento: è un arbusto che nelle zone a clima caldo si espande facilmente in larghezza (da 1 a 4 metri in relazione alle varietà botaniche), ha i rami prostratoascendenti, e può superare i due metri di altezza.
28 Salice piangente Curiosità: entrata in Europa nella metà del 900, ha avuto una larga diffusione in parchi e giardini specialmente in vicinanza di laghetti. Nome sardo: Salixi prangendi. Nome scientifico: Salix babilonica L. Famiglia: Salicaceae Foglie: da lanceolate a lineari, 2,2, cm, con apice con punta lunga e sottile, margine fittamente seghettato, di colore verde vivo nella pagina superiore, più chiaro in quella inferiore. Fiori: infiorescenze che formano degli amenti, i maschili lunghi 4 cm gialli e curvati verso l alto, i femminili lunghi 2 cm e verdi. Frutti: infruttescenze che formano delle spighe che formano delle capsule che si aprono a maturità. Portamento: albero con fogliame deciduo alto fino a 10 m con chioma globosa espansa; tronco cilindrico e sinuoso con corteccia bruno rossastra solcata e fessurata.
29 Sughera Curiosità: il sughero può essere raccolto, per la prima volta, dopo 25 anni; in seguito l albero può venir scortecciato ogni 7-10 anni. Questa pratica è molto diffusa in Sardegna. Nome sardo: Ortigu, Suèrgiu. Nome scientifico: Quercus suber L. Famiglia: Fagaceae Foglie: ovate od oblunghe fino a 4x7 cm di colore verde scuro, lucido, sulla pagina superiore, grigio-tomentose su quella inferiore. Margine spesso revoluto liscio o dentato e pungente, specialmente nelle parti basse della pianta. Fiori: infiorescenze maschili in ciuffi giallastre, pendule e le femminili all ascella delle foglie separate sulla stessa pianta. Fiorisce in aprilemaggio. Frutti: ghiande lunghe 2-3 cm con punta breve e cupola conica avvolgente con squame grigiotomentose. Portamento: albero sempreverde alto fino a m con chioma globosa. Presenta un tronco sinuoso diviso e biforcato con rami tortuosi e contorti.
30 Tamerice Nome scientifico: Tamarix gallica L. Famiglia: Tamaricaceae Foglie: di colore verde azzurrognole, molto piccole (1-3 mm) ed a forma di squama, disposte sui rami come tegole di un tetto (embriciate). Fiori: di colore rosa intenso e molto piccoli, riuniti in specie di spighe terminali e cilindriche (racemi). Frutti: capsule piramidali, contenenti i semi piccolissimi. Portamento: è un arbusto od alberello di modeste dimensioni (1-5), dalla chioma espansa ed irregolare e dei rami lunghi e flessibili. Curiosità: I rami vengono di solito utilizzati per intrecciare canestri. La corteccia veniva usata per la concia delle pelli. Nome sardo: tamarighe o tramatzu.
31 Viburno Curiosità: è specie molto diffusa in ambiente mediterraneo e contribuisce a rendere il bosco verde e accogliente anche nella stagione invernale; Può anche essere utilizzata, nei giardini e parchi, per realizzare siepi e macchie. Nome sardo: Sambucu aresti. Nome scientifico: Viburnum tinus L. Famiglia: Caprifoliaceae Foglie: sempreverdi con lamina lanceolata, raramente ellittica, coriacea, a margine intero, superiormente glabra, lucente e verde scuro, inferiormente verde chiaro e con ciuffi di peli lungo le nervature. Fiori: fiori in corimbi opposti, densi, terminali, calice con 5 sepali saldati solo alla base, acuti, corolla campanulata, candida o soffusa di rosa, a 5 lobi arrotondati. Frutto: il frutto è una drupa ovoide di colore grigio-azzurro metallizzato a maturità. Portamento: arbusto sempreverde alto sino a 3 mt, con fusti eretti e rami opposti, i giovani con corteccia verde-purpurea.
CHIOMA E PORTAMENTO FOGLIE FIORI FRUTTI FRUTTI FLORA ESOTICA
ALBERI I GRANDEZZA (anomala poiché gymnospermae) GINKO BILOBA Ginko biloba FLORA ESOTICA 25-30 m 10 m Eretto nelle piante maschili, espanso nelle femminili Primaverile, poco significativa Carnosi, ovoidali
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