DOMANDE DI ESERCITAZIONE DI MACROECONOMIA. 2bis) Definire e confrontare i seguenti concetti: PIL, PIL pro-capite, PIL reale, PIL nominale.
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- Aureliana Borghi
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1 DOMANDE DI ESERCITAZIONE DI MACROECONOMIA PARTE I: I FONDAMENTI DELLA MACRO 1) Dopo aver spiegato la distinzione tra micro e macro economia, lo studente definisca e spieghi il concetto di Prodotto Interno Lordo. Per quale motivo vale l identità tra reddito e spesa? 1bis) L identità macro tra reddito e spesa: spiegare. 2) Funzione e limiti del concetto di PIL. 2bis) Definire e confrontare i seguenti concetti: PIL, PIL pro-capite, PIL reale, PIL nominale. 3) Spiegare la distinzione tra PIL reale e PIL nominale e mostrare, attraverso un opportuno esempio, in cosa consiste e come si calcola il deflatore del PIL. 4) Spiegare cosa è e come si calcola l indice dei prezzi al consumo. Quali sono le differenze tra tale indice ed il deflatore del PIL? 5) Spiegare cosa è e come si calcola l indice dei prezzi al consumo. Quali sono le difficoltà che si incontrano nel calcolare tale indice? 6) Dopo aver spiegato cosa si intende con il termine indicizzazione, lo studente illustri (anche mediante un opportuno esempio) la differenza tra tasso di interesse nominale e reale. PARTE II: CRESCITA, RISPARMI, INVESTIMENTI 1) Dopo avere spiegato per quale motivo la produttività è considerata la variabile cruciale per spiegare la crescita economico, lo studente illustri quali fattori possono influire sulla produttività. 2) Dopo avere definito la c.d. funzione di produzione macro e indicato sotto quale ipotesi è possibile esprimerla in forma pro-capite, lo studente spieghi quali sono i fattori cruciali della crescita economica. 3) Dopo avere brevemente illustrato quali sono i fattori cruciali della crescita economica, lo studente indichi quali possibilità ha il policy-maker per favorire la crescita. 4) Dopo avere spiegato la c.d. regola del 70, si indichino i possibili interventi del policy-maker a favore della crescita economica, soffermandosi in particolare sugli incentivi all accumulazione di capitale. 5) Dopo avere definito la c.d. funzione di produzione macro e indicato sotto quale ipotesi è possibile esprimerla in forma pro-capite, lo studente spieghi le affinità e le differenze tra investimento in capitale fisico ed investimento in capitale umano.
2 Mercato fondi mutuabili 1) Descrivere le istituzioni fondamentali (sia mercati che intermediari) del sistema finanziario. 2) Analisi reale del tasso di interesse e mercato dei fondi mutuabili. In che modo l azione del policy-maker può influire sull equilibrio di tale mercato? 3) Dopo avere illustrato in che modo si determina il tasso di interesse sul mercato dei fondi mutuabili, lo studente illustri l effetto di un aumento delle imposte sul risparmio accompagnato o meno da un credito di imposta sugli investimenti. 4) Spiegare attraverso l analisi del mercato dei fondi mutuabili e mediante un opportuno esempio in che modo la politica fiscale può avere effetti di lungo periodo sul tasso di crescita di un economia. 5) Dopo avere definito (anche attraverso le opportune identità macroeconomiche) i concetti di risparmio privato e risparmio pubblico, si analizzi l effetto sul mercato dei fondi mutuabili di una riduzione del deficit di bilancio pubblico. 6) Spiegare attraverso l analisi del mercato dei fondi mutuabili e mediante un opportuno esempio in che modo un deficit di bilancio pubblico può incidere sulla crescita di lungo periodo di un economia. 7) Dopo avere definito (anche attraverso le opportune identità macroeconomiche) i concetti di risparmio privato e risparmio pubblico, si analizzi mediante il mercato dei fondi mutuabili il c.d. spiazzamento degli investimenti privati. Identità in economia aperta 1) Dopo aver definito i concetti di esportazioni nette e investimenti esteri netti ed aver spiegato il significato dei segni algebrici che tali grandezze possono assumere, lo studente analizzi l identità fondamentale delle economie aperte NX = NFI. 2) Analizzare in termini di un modello di economia aperta e/o delle identità contabili fondamentali il caso dei c.d. deficits gemelli. 3) Analizzare il mercato dei fondi mutuabili in caso di economia aperta. PARTE III: DISOCCUPAZIONE 1) Definire ed illustrare brevemente i concetti di tasso naturale di disoccupazione, disoccupazione ciclica, disoccupazione frizionale, disoccupazione strutturale. 2) Spiegare - attraverso gli opportuni concetti del mercato del lavoro - come si perviene alla misurazione del tasso di disoccupazione di un economia. Quali sono i problemi tipici che si incontrano in tale misurazione? 3) Spiegare - attraverso gli opportuni concetti del mercato del lavoro il problema dei lavoratori c.d. scoraggiati (out of labor force).
3 4) Dopo avere distinto tra disoccupazione strutturale e frizionale, spiegare a cosa può essere dovuta quest ultima. 5) Elencare le cause della disoccupazione strutturale e frizionale ed analizzare almeno due di esse. XXX 7) Analizzare brevemente le varie cause della disoccupazione frizionale e strutturale. Quale caratteristica accomuna tutte le spiegazioni della disoccupazione strutturale? 8) Il ruolo dei sindacati nel mercato del lavoro e la spiegazione della disoccupazione. 9) Dopo averne dato un adeguata definizione, spiegare per quale motivo in un sistema economico esiste un tasso naturale di disoccupazione diverso da zero. Cosa può fare il policy-maker per ridurlo? 10) Dopo averne dato un adeguata definizione, spiegare per quale motivo in un sistema economico può esistere una disoccupazione ciclica. Cosa può fare il policy-maker per eliminarla? 11) La teoria dei salari di efficienza come spiegazione della disoccupazione. XXX 13) Il ruolo dei sindacati sul mercato del lavoro e l imposizione di un salario minimo come spiegazioni della disoccupazione. PARTE IV: MONETA, BANCA CENTRALE, INFLAZIONE, CURVA DI PHILLIPS Moneta 1) Spiegare le tre funzioni della moneta e la differenza tra moneta merce e moneta fiat. 2) Spiegare le diverse funzioni della banca centrale e in cosa consistono le c.d. operazioni di mercato aperto. 3) Spiegare attraverso quali strumenti la banca centrale determina l offerta di moneta nel sistema economico e quali limiti incontra nel controllare perfettamente tale offerta. 4) Spiegare il meccanismo del moltiplicatore monetario e in quale modo esso ostacola il perfetto controllo dell offerta di moneta da parte della banca centrale. 5) Chi crea la moneta nel sistema economico? La banca centrale o il sistema bancario? Spiegare la risposta. 6) Strumenti di controllo dell offerta di moneta da parte della banca centrale, processo di creazione di moneta e moltiplicatore monetario. XXX
4 8) Dopo avere elencato gli strumenti a disposizione della banca centrale per determinare l offerta di moneta, lo studente spieghi come la banca centrale dovrebbe agire su tali strumenti nel caso volesse diminuire l offerta di moneta. La banca centrale sarebbe sicura di ottenere esattamente il risultato desiderato? 9) Dopo avere illustrato la differenza tra moneta merce e moneta fiat, lo studente indichi quali assets sono sempre sicuramente moneta in qualsiasi definizione e motivi la risposta facendo riferimento alle funzioni fondamentali della moneta. 10) In quale caso è più probabile che, a seguito di un ondata di panico nel pubblico, si verifichi un c.d. assalto agli sportelli bancari? Se esiste moneta merce o moneta fiat? Se il sistema è a riserva del 100% o a riserva frazionaria? Motivare le risposte. Cosa potrebbe fare la banca centrale per prevenire tale assalto? Inflazione 1) Dopo avere definito i concetti di inflazione, deflazione e iperinflazione, lo studente spieghi in che senso si può dire che l inflazione è un fenomeno che riguarda il valore della moneta. 2) Dopo avere illustrato il funzionamento del mercato della moneta nella teoria classica, si indichi l effetto sul valore della moneta e sul tasso di inflazione di una politica monetaria restrittiva. 3) Teoria quantitativa della moneta, dicotomia classica ed equazione quantitativa. 4) Dopo avere illustrato in cosa consiste la c.d. dicotomia classica ed il principio di neutralità della moneta, lo studente spieghi come a partire dalla definizione di velocità di circolazione della moneta si può arrivare a dimostrare la teoria quantitativa della moneta. 5) Le due proposizioni fondamentali della teoria quantitativa della moneta e la loro dimostrazione mediante l equazione quantitativa. 6) Dopo avere definito la velocità di circolazione della moneta ed il principio di neutralità della moneta, lo studente dimostri la validità della teoria quantitativa della moneta. 7) Analisi reale del tasso di interesse, dicotomia classica e principio di neutralità della moneta: lo studente spieghi i nessi logici tra queste tre idee nell ambito della c.d. macroeconomia classica del lungo periodo. 8) Illustrare il percorso logico che dalla definizione di velocità di circolazione della moneta porta alla dimostrazione della teoria quantitativa della moneta. Quale episodio storico costituisce invece una verifica empirica della TQM? 9) Due effetti dell inflazione: l imposta da inflazione ed il signoraggio. Spiegare. 10) Elencare ed illustrare alcuni dei costi dell inflazione, distinguendo tra costi presenti anche in caso di inflazione perfettamente prevista, costi presenti solo in caso di inflazione inattesa e costi legati all imperfetto funzionamento dei mercati.
5 11) Dopo avere spiegato perché in un sistema perfettamente indicizzato nessuno dovrebbe perdere alcunché a causa dell inflazione, lo studente illustri i costi c.d. della suola delle scarpe e del cambiamento dei menu. 12) Dopo avere spiegato perché in un sistema perfettamente indicizzato nessuno dovrebbe perdere alcunché a causa dell inflazione, lo studente illustri i costi derivanti dalla imperfetta indicizzazione del sistema dei prezzi. 13) Dopo avere spiegato perché in un sistema perfettamente indicizzato nessuno dovrebbe perdere alcunché a causa dell inflazione, lo studente illustri i costi derivanti dalla imperfetta previsione dell inflazione. Curva di Phillips 1) Spiegare in cosa consiste il trade-off di breve periodo tra inflazione e disoccupazione. 2) Illustrare l analisi di Friedman e Phelps della curva di Phillips. 3) Curva di Phillips di breve e di lungo periodo ed aggiustamento delle aspettative inflazionistiche. 4) Dopo avere descritto l ipotesi di Friedman e Phelps relativa alla curva di Phillips di lungo periodo, lo studente spieghi cosa significa l affermazione che il policy-maker può mantenere il sistema ad un tasso di disoccupazione stabilmente inferiore al TND solo creando continuamente inflazione inattesa. 5) Curva di Phillips di breve e di lungo periodo e fattori che ne determinano lo spostamento. 6) I costi della riduzione dell inflazione.
6 PARTE V: CICLO ECONOMICO E POLITICA ECONOMICA Ciclo economico 1) Dopo aver definito i concetti di recessione, depressione e ciclo economico, lo studente illustri alcuni dei caratteri che contraddistinguono qualsiasi ciclo economico e spieghi per quale motivo l analisi macro classica non è adatta per lo studio di tale fenomeno. 2) Ciclo economico e spiegazioni alternative (classica e keynesiana). 3) Legge di Say e domanda aggregata. 3bis) Analizzare la domanda aggregata soffermandosi in particolare sul ruolo delle componenti autonome. 4) Funzioni macro del consumo e dell investimento. Analizzare utilizzando il grafico con la retta a 45. 5) La determinazione del reddito di equilibrio mediante la retta a 45. 6) Reddito di equilibrio e rivoluzione keynesiana. 7) Spiegare in termini dei possibili livelli di equilibrio del reddito in cosa consiste la differenza tra approccio classico ed approccio keynesiano. 8) Legge di Say e reddito di equilibrio: visione classica e keynesiana a confronto. 9) In che senso si può dire che una recessione indotta da aspettative pessimistiche è selfconfirming? La recessione, in tale situazione, è un equilibrio? 10) Effetto Pigou ed effetto Keynes: quale influenza hanno sul reddito di equilibrio in caso di recessione? 11) Analizzare e confrontare tra loro le due teorie del tasso di interesse ( classica e keynesiana). Politica economica 11) Come uscire da una recessione? Si confrontino i meccanismo di aggiustamento di classico ed il possibile intervento del policy-maker. 12) Motivazione ed esempi delle politiche di stabilizzazione. 13) Politiche di stabilizzazione e meccanismo di aggiustamento classico: due visioni del mondo a confronto. 14) Possibilità, strumenti e limiti della politica monetaria. 15) Come funziona la politica monetaria? Quali sono i suoi obiettivi? Quali i suoi limiti? 16) Gli strumenti della politica fiscale (o di bilancio). Confrontare l aumento della spesa pubblica con la riduzione delle tasse.
7 17) Aumento di G versus riduzione di T: effetti sul ciclo economico e sulla crescita di lungo periodo. 18) Effetto moltiplicatore ed effetto spiazzamento: spiegare. 19) Approccio classico ed approccio keynesiano alla stabilizzazione della domanda aggregata. 20) Qual è l effetto sul reddito di un aumento della spesa pubblica? Maggiore o minore di? G? Spiegare la risposta. 21) Equilibrio recessivo e di pieno impiego, dicotomia classica ed interventi di politica economica. 22) Discutere gli argomenti pro e contro le politiche di stabilizzazione. 23) Costruire la c.d. croce keynesiana ed utilizzare il grafico per spiegare il fenomeno del ciclo economico ed i possibili interventi di politica monetaria. 24) Costruire la c.d. croce keynesiana ed utilizzare il grafico per mettere a confronto il meccanismo di aggiustamento classico e l approccio keynesiano. Economia aperta 1) Dopo aver definito i concetti di cambio nominale e cambio reale, lo studente analizzi la teoria della parità del potere di acquisto. 2) Illustrare la teoria della parità del potere di acquisto e spiegare l effetto sul tasso di cambio di un elevato tasso di inflazione. 3) Illustrare la teoria della parità del potere di acquisto e indicarne i limiti di applicabilità. 4) Fattori che influenzano NX: cambio reale e cambio nominale. Spiegare. 5) Definizione e funzioni del cambio reale.
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